da Redattore Sociale
Scuola e decreto inclusione, accolte alcune richieste delle famiglie
La Commissione VII ha pubblicato il proprio parere sul decreto 378 della Buona scuola: recepisce alcune richieste avanzate dal Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili, che sono state sostenute da altre associazioni e da numerosi gruppi Facebook. Le famiglie tornano a partecipare all’elaborazione del Pei. E il numero massimo di alunni in presenza alunni con disabilità torna a 20
ROMA – Il decreto inclusione cambia, pur mantenendo alcune criticità, su richiesta di famiglie e associazioni: o almeno questo dovrebbe accadere, secondo le modifiche proposte dalle Commissioni VII (Cultura) e XII (Affari sociali) della Camera, che ha esaminato l’atto 378 e ha pubblicato il proprio parere, entro il termine fissato per domani. Così, alla vigilia dello sciopero generale che proprio domani mobiliterà il mondo della scuola contro i decreti attuativi della legge 107, almeno per quello che riguarda il sostegno si registrano delle aperture. Sono state infatti accolte alcune importanti modifiche richieste dalle associazioni, che avevano analizzato lo schema di decreto ed esposto le proprie critiche in sede di audizione.
Prima ancora che il parere sia pubblicato sul sito della Camera, il testo viene diffuso dalla rivista on-line Tecnica della Scuola e subito ripreso e commentato da Evelina Chiocca, componente del componente del direttivo Ciis (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) e responsabile Scuola del Coordinamento nazionale famiglie disabili gravi e gravissimi.
Il Pei elaborato e approvato dai genitori. “Sono state accolte diverse modifiche, che come Coordinamento Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi, con il sostegno e il supporto di molte altre associazioni e gruppi facebook, avevamo proposto – ci spiega Chiocca –. Una, importantissima, riguarda il Pei, cioè il Piano educativo individualizzato che, come avevamo chiesto, viene ad essere non solo elaborato ma anche approvato dai genitori, esclusi in prima battuta. “Anche se – sottolinea Chiocca – andrebbe soppresso ‘con la partecipazione’ e andrebbe scritto: ‘dalla famiglia, ecc…’, perché la frase, così come strutturata, potrebbe prestarsi a rischiose interpretazioni, vanificando l’intento del legislatore”. Precisamente, recita la modifica proposta dalla Commissione, il Piano Educativo Individualizzato viene elaborato e approvato “dai docenti contitolari o dall’intero consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori o dei soggetti con responsabilità genitoriale, delle figure professionali specifiche interne ed esterne all’Istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con l’alunno o studente con disabilità, e con il supporto dell’unità multidisciplinare’. Inoltre, come suggerito dal Coordinamento, le Commissioni chiedono che il Pei “sia redatto entro l’inizio dell’anno scolastico di riferimento”. Restano invece critici, per Chiocca, alcuni appunti sostanziali, come: “l’aggiornamento del PEI”, in quanto lo stesso indica la progettazione per anno scolastico, per cui più che aggiornato deve essere rivisto, per la parte curricolare, ogni anno; l’assenza sia della programmazione annuale per discipline; l’assenza della voce “apprendimenti”, sostituita dalla parola “interazione”. Su questi punti “il Coordinamento è fiducioso in un ulteriori modifiche: presenterà entro stasera le sue osservazioni – aggiunge Chiocca – forte della grande disponibilità e attenzione ricevuta da parte delle relatrici”.
Il profilo di funzionamento si definisce con le famiglie. “Un altro punto importantissimo, accolto dalla Commissione – ci spiega ancora Chiocca – riguarda il profilo di funzionamento, alla cui stesura, nella prima versione del decreto, non partecipavano i genitori. Ora, invece, leggiamo che “il profilo di funzionamento è redatto con la collaborazione dei genitori del bambino, dell’alunno o dello studente con disabilità, nonché con la partecipazione di un rappresentante dell’amministrazione scolastica. E questa per noi è una grande vittoria”.
Il tetto massimo. Non meno importante è la vittoria che riguarda il numero di alunni per classe: la prima versione del decreto elevava infatti a 22 il numero massimo di alunni in classe in presenza di disabilità. “Ora – nota Chiocca – la Commissione chiede che torni ad essere 20 il numero massimo”.
Collaboratori scolastici. Il decreto richiama i compiti di assistenza dei collaboratori scolastici, previsti dal profilo professionale. “La richiesta del Coordinamento che, nell’assegnazione dei collaboratori, fosse garantita la differenza di genere degli alunni – osserva Chiocca – è stata recepita dalle relatrici e inserita nel parere che sarà sottoposto al Governo”. Di seguito il passaggio: “all’assegnazione dei collaboratori scolastici nella scuola statale, per lo svolgimento dei compiti di assistenza previsti dal profilo professionale, tenendo conto e rispettando il genere dei bambini, degli alunni e degli studenti, nell’ambito delle risorse disponibili e assegnate”.
Non si parla di formazione per tutti. Risulta invece non accolta la richiesta di una formazione diffusa di tutto il personale docente, “anche se va precisato – osserva Chiocca – che nei percorsi formativi sono stati introdotti crediti formativi relativi alle tematiche sulla disabilità. Secondo il Coordinamento, che ha formulato uno specifico articolo, prevedendo che tutto il personale docente debba acquisire competenze per poter lavorare con tutti gli alunni, compresi gli alunni con disabilità, una scelta in questa direzione è oggi quanto mai irrinunciabile – afferma – In questo senso è stata persa un’importantissima occasione, quel ‘salto di qualità’ che avrebbe davvero portato a compimento la scelta dell’integrazione, iniziata nel lontano 1971, con la prima legge a favore dell’inserimento degli alunni con disabilità nelle classi comuni. Ma forse è presto per dire l’ultima parola? In sede di stesura definitiva potrebbero forse esserci ulteriori modifiche”.
Con questo passaggio, da lunedì prossimo, i testi degli otto decreti torneranno nelle mani del Governo, che dovrà approvarli entro trenta giorni, tenendo anche conto dei pareri espressi dalle commissioni parlamentari. Vincolante sarà invece il parere della Conferenza Stato-Regione, che finora si è espressa favorevolmente solo su quattro degli otto decreti: valutazione, scuole all’estero, formazione iniziale dei professori, cultura umanistica. (cl)