Maturità: il 75% degli studenti avrebbe voluto tornare a scuola l’ultimo giorno

da Il Sole 24 Ore

Nonostante gli sforzi per far rivedere gli studenti almeno un’altra volta, l’anno scolastico si concluderà da casa. Una decisione che è stata presa bene: l’80% dei 20mila alunni – di scuole medie e superiori – interpellati da Skuola.net la considera una scelta saggia; non ci sarebbero state, secondo loro, le condizioni per tornare.

Ma, nonostante la gran parte appoggi la decisione di non riaprire le scuole, il 75% dei maturandi avrebbe voluto tornare in classe per l’ultimo giorno o addirittura per le ultime settimane. Ma non, come si sarebbe portati a pensare, spinto dalla nostalgia. È vero, infatti, che più della metà dei ragazzi prossimi al diploma (57%) sottolinei come la quarantena abbia rovinato il suo ultimo anno. Ma per ragioni che esulano dal rapporto con i compagni: solo il 55% è dispiaciuto di non aver vissuto questi mesi a stretto contatto con persone che d’ora in poi difficilmente vedrà con la stessa frequenza; al 32% basta continuare a coltivare il rapporto con quelli con cui ha legato di più; il 13% confessa di non vedere l’ora di chiudere con la scuola. A mancare di più, semmai, è stato il fattore studio.

Dovendo indicare il tassello a cui ha rinunciato più a malincuore durante il lockdown, il 28% dei maturandi mette in cima la preparazione collettiva dell’esame; la gita di classe si piazza al secondo posto (22%), terza posizione per la quotidianità degli ultimi mesi di lezione (21%). A rafforzare questa tesi un altro paio di dati indicativi: meno della metà sta studiando il modo di festeggiare lo stesso la fine delle superiori (meglio concentrarsi sul maxi-orale), appena il 18% si è preoccupato di fare una foto di gruppo per ricordo; solamente il 35% avrebbe fatto carte false per fare la gita di quinto. E non è che guardando lo stato d’animo degli studenti delle classi intermedie la situazione cambi poi molto.

Si rafforza la maggioranza – più di 3 su 4 – che avrebbe voluto rientrare a scuola: al 50% gli sarebbe bastato l’ultimo giorno, il 27% avrebbe voluto rivivere la quotidianità della vita scolastica per qualche settimana in più. Ma questo sentimento non è così intenso da spingerli a trovare delle soluzioni alternative per celebrare la festa come si farebbe in condizioni normali: in pochissimi (6%) hanno già organizzato un ‘ultimo giorno’ fai-da-te e solo un altro 27% lo sta costruendo in questi giorni. In che modo? Anche qui, i riti si adattano alla situazione che stiamo vivendo; si segue il basso profilo: niente battaglia di gavettoni (la sta progettando solo 1 su 10), piuttosto si opta o per un’uscita collettiva (24%) o, ancora meglio, per una cena di gruppo (40%); ovviamente nel rispetto delle regole.

Risposta tiepida o, perlomeno, non così unanime come ci si aspetterebbe anche quando si affronta il capitolo gita scolastica. Solo 4 ragazzi su 10 avrebbero voluto farla a tutti i costi; il 28% se n’è fatto una ragione sin dai primi giorni di lockdown. Sorprendente, infine, che a 1 su 3 non pesi affatto di non essere partito (al 16% addirittura per niente, visto che si era già rassegnato all’annullamento della gita oppure non ci sarebbe andato).