La scuola protesta contro il governo

da ItaliaOggi

La manifestazione si è svolta lunedì 28 ottobre a roma

La scuola protesta contro il governo

Lunedì 28 ottobre, lo Snals-Confsal ha tenuto a Roma – insieme a Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Gilda – una manifestazione nazionale per esprimere il proprio netto dissenso sulla politica governativa nei confronti della scuola e per avanzare le proprie richieste: sblocco del contratto, corresponsione degli scatti di anzianità e soluzione, una volta per tutte, del problema del precariato scolastico.

Per lo Snals, dopo 8 mld di tagli, il recente decreto 104 risulta inconcludente (400 ml mal distribuiti e senza nessun investimento sul personale) e offensivo. Inoltre, la legge di stabilità colpisce i lavoratori della scuola in modo “speciale”, dato che la loro retribuzione non solo viene immiserita dal blocco prorogato del contratto, come per tutti gli altri comparti del pubblico impiego, ma viene addirittura “decurtata” dal blocco degli scatti di anzianità che nella scuola non sono accessori ma parte integrante della retribuzione fondamentale. La speciale attenzione alla scuola promessa dal governo ha avuto un esito tristemente paradossale: una doppia penalizzazione.

A questo si aggiunge la manifesta volontà del governo di non risolvere la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto (centinaia di migliaia di precari) che penalizza la scuola italiana. Sarebbe un passo di civiltà e di correttezza che, tra l’altro, avverrebbe senza nessun costo aggiuntivo. Perché, questo è il paradosso, il precariato non solo pesa sulla qualità della scuola ma costa di più del personale stabilizzato!

Per il segretario generale Marco Paolo Nigi: “Siamo di fronte a una grave disattenzione della classe politica verso i reali problemi della scuola, dei giovani e del paese, a una presa in giro di cui hanno responsabilità tutti i partiti e una parte degli apparati dello stato. A questo punto dobbiamo dire che il declino cui assistiamo è voluto e non casuale. La mobilitazione è dichiarata e non escludiamo lo sciopero”.