Il ministro a “Education in the digital era”

Giannini: “Serve una Rete europea di innovatori dell’educazione”

“La sfida educativa, in questa epoca di grandi cambiamenti, è conciliare la dimensione conservativa e quella innovativa. L’educazione è il luogo della memoria e delle tradizioni che non dobbiamo sacrificare, ma coniugare con la rivoluzione digitale in corso”.

Così il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenuta questa mattina alla conferenza “Education in the digital era”, in corso a Bruxelles.

“Dobbiamo ricordare – ha sottolineato Giannini – che le nostre scuole sono piene di ‘innovatori silenziosi’, docenti ai quali dobbiamo restituire un ruolo centrale in un sistema formativo rinnovato perché – ha ricordato – non c’è miglior formatore, per un insegnante, di un altro insegnante”. Per questo, “dovremmo lavorare alla creazione di una Rete europea di innovatori dell’educazione e di Reti di scuole”.

“E’ il momento giusto – ha ribadito il Ministro – per dare un forte impulso all’educazione digitale”, senza dimenticare, tuttavia, “il ruolo delle relazioni umane che non devono essere danneggiate dalla diffusione della tecnologia”. La rivoluzione digitale è, allo stesso tempo, “tecnologica, perché riduce la distanza tra gli individui; civica, poiché aumenta la disponibilità delle informazioni e la trasparenza dei dati e crea nuovi diritti e doveri, ed epistemologica, perché cambia il modo in cui la conoscenza viene prodotta e diffusa”.

A proposito del sistema scolastico, il Ministro ha tenuto a illustrare alla platea europea i contenuti principali del progetto “La Buona Scuola”. Primo fra tutti, la formazione degli insegnanti: “abbiamo compreso che non dobbiamo limitarci a far imparare ai nostri docenti la tecnologia in se stessa ma, piuttosto, aiutarli ad applicarla nella loro pratica quotidiana”. Il secondo punto è la realizzazione di infrastrutture capillari e altamente tecnologiche, che consentano a tutte le scuole di essere connesse e al passo coi tempi. Il terzo, fondamentale, concetto è l’acquisizione di nuove e irrinunciabili competenze da parte degli studenti: le lingue straniere, l’inglese prima di tutto; la matematica e le materie economiche e il linguaggio informatico. A proposito di quest’ultimo, Giannini ha posto l’accento sulla necessità che i ragazzi entrino nel cuore di tale linguaggio, imparando non solo a far funzionare le macchine ma anche a capire come esse funzionano. “Per questo – ha ricordato – abbiamo avviato il progetto ‘Programma il futuro’ per l’insegnamento del coding agli alunni delle scuole elementari”.

L’impegno a integrare vecchie e nuove modalità di insegnamento e apprendimento, ha evidenziato infine il Ministro, acquisisce un valore ancora più importante quando si parla di formazione universitaria. “Non credo ci sia richiesto di scegliere tra il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’ – ha ribadito Giannini – quanto di integrare un sistema statico con uno più dinamico, con le nuove scoperte e le nuove opportunità”. Accesso è la parola d’ordine: “vogliamo costruire un’Europa di discenti, per i quali le opportunità di apprendimento siano piene e facilmente accessibili, anche in momenti diversi della loro vita e della loro carriera professionale. L’Europa deve diventare un grande campus dove studenti e insegnanti interagiscono, sia di persona che in remoto. La collaborazione è la chiave – ha concluso – e la tecnologia può aprire nuove frontiere e dare nuovo senso al concetto di cooperazione transnazionale”.

Il Ministro Giannini a Bruxelles
alla conferenza “Education in the digital era”

Giovedì 11 dicembre, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, aprirà a Bruxelles la conferenza “Education in the digital era”, un momento di confronto di alto livello voluto dalla Commissione Ue e dalla Presidenza italiana sulle sfide che il mondo dell’istruzione dovrà affrontare per adeguarsi ai veloci cambiamenti imposti dal digitale. I relatori discuteranno l’impatto delle nuove tecnologie sull’insegnamento e l’apprendimento. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming a partire dalle ore 9.00 e sarà possibile intervenire durante i lavori facendo domande via twitter ai relatori. L’hashtag da usare è #EdDigEra.