Nessun programma da svolgere

PROGRAMMA NESSUN PROGRAMMA DA SVOLGERE di Umberto Tenuta

CANTO 412 La più grande ossessione?

Il Programma MINISTERIALE da svolgere!

Ahimé, sono ancora a metà del Programma!

Calme, Amiche care.

Nessun programma da svolgere, da spiegare, da presentare, da tradurre in UNITÀ DIDATTICHE.

Ci sono solo VENTICINQUE GIOVANI DA AIUTARE nel loro impegno a farsi uomini.

Nel loro impegno ad essere un SUCCESSO.

Il loro SUCCESSO FORMATIVO!

 

Ricordo ancora −or è qualche lustro− anch’io chiamato alla visita di leva militare.

−Bene, ragazzo nostro, ora vediamo che soldato dello Stato tu sarai!

−Mica siete tutti uguali!

−Più robusto, alto, pessimo udito, memoria a breve termine…

−Ma tu che soldato vorresti essere?

Un addestramento militare su misura!

Appunto, come diceva Claparède, una SCUOLA SU MISURA[1]!

Un tempo non lontano, si diceva INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO[2].

Ora, più saggiamente, si dice PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA.

Per ogni giovane la sua Programmazione educativa personalizzata (PEP).

Venticinque studenti, venticinque PEP.

Niente PROGRAMMA unico, indifferenziato, uguale per tutti i venticinque studenti.

E, attenzione!

Non sono venticinque programmini da tradurre in lezioncine!

Qui si tratta di giovani con caratteristiche personali ben diverse da aiutare a realizzarsi come personalità uniche, singolari, irripetibili.

Ordunque, tranquilli, nessun programma da svolgere!

Ma un impegno più nobile.

Pari a quello di Fenarete!

Oh tu, Maestra, “portatrice di virtù”[3], aiuta a partorire uomini!

Aiuta ogni figlio di donna a divenire uomo, uomo grande, unico, singolare, irripetibile sulla faccia della Terra.

O Tu, Professoressa angelica, aiuta questi giovani a divenire uomini ricchi di virtù umane.

Aiutali ad alimentarsi, a crescere, a divenire adulti, uomini ricchi di virtù.

Virtù di amare il Bello, il Vero, il Bene.

Questo, Professoressa amata, questo è il tuo Programma.

Questo è il Tuo MESTIERE.

Far apprendere il Mestiere d’uomo[4].

Vivere è il mestiere che gli voglio insegnare. Uscendo dalle mie mani, egli non sarà, ne convengo, né magistrato, né soldato, né prete; sarà prima di tutto uomo: tutto quello che un uomo dev’essere, egli saprà esserlo, all’occorrenza, al pari di chiunque; e per quanto la fortuna possa fargli cambiare condizione, egli si troverà sempre nella sua” (ROUSSEAU)[5].

[1] CLAPARèDE E., La scuola su misura, La Nuova Italia, Firenze, 1972.

[2] UMBERTO TENUTA, La flessibilità nella scuola dell’autonomia, ANICIA, ROMA, 2002; UMBERTO TENUTA, Individualizzazione – Autonomia e flessibilità nell’azione educativa e didattica, La Scuola, Brescia, 1998.

[3] Questo sembra essere il significato del nome FENARETE.

[4] Sertillanges A.D., Il mestiere d’uomo, La Scuola, Brescia, 1951.

[5] ROUSSEAU J.-J., Emilio o dell’educazione, Mondadori, Milano, 1997.