da Il Sole 24 Ore
Cassazione, sono meno di 500mila le firme valide: non si farà il referendum sulla Buona Scuola
I quesiti
I quesiti abrogativi che si volevano proporre ai cittadini sono quattro e riguardano lo school bonus (detrazioni fiscali per chi fa donazioni a scuole statali o paritarie), la chiamata diretta dagli albi territoriali, il sistema di alternanza scuola lavoro e il bonus premiale.
«Straordinaria esperienza di confronto»
«È stata comunque una straordinaria esperienza di confronto e che ha dato voce a centinaia di migliaia di cittadini/e, lavoratori/trici, pensionati/e e studenti che con la loro firma – scrive il Comitato – hanno manifestato contrarietà per i contenuti di una legge che snatura il valore costituzionale della scuola pubblica»
L’avvio dell’anno scolastico in corso, secondo i promotori dei referendum, «ha evidenziato le contraddizioni, ha messo a nudo tutti gli aspetti, negativi, confusi e anticostituzionali della cosiddetta ‘Buona scuola’: contenziosi legali infiniti, cattedre vuote, alunni disabili ancora senza sostegno, uffici nel caos, tutto per l’arrogante pretesa di poter fare a meno di ogni serio confronto con il mondo della scuola, con i lavoratori, con gli studenti e chi li rappresenta».
«Il consenso alle nostre battaglie sostenuto dai quasi due milioni di firme – conclude il comitato – indica una direzione, ci invita ad andare avanti, non arretrare».