Il comodato d’uso c’è solo sulla carta

da ItaliaOggi

Il comodato d’uso c’è solo sulla carta

Ai ritardi del decreto legge si affiancano quelli del ministero

 di Franco Bastianini

L’ennesimo tentativo di ridurre le spese per l’acquisto dei libri scolastici sostenute dalle famiglie arriva fuori tempo massimo, almeno per l’anno scolastico che è appena iniziato.

In tema di adozione dei libri di testo, l’articolo 6 del decreto legge sull’istruzione modifica alcune delle disposizioni in vigore (art. 15 del decreto legge 112/2008 e art. 151 del T.U. 297/1994) stabilendo che i libri di testo «possono» essere adottati dal collegio dei docenti (la normativa in vigore dispone invece che «sono» adottati dal collegio dei docenti) e che nell’eventuale adozione vanno individuati preferibilmente i testi disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet.

I testi consigliati, in ogni caso, potranno essere indicati dal collegio dei docenti solo se hanno carattere di approfondimento o monografico. Una misura che avrà evidenti effetti sul prossimo anno scolastico, visto che per quello in corso i docenti hanno già deciso a maggio scorso.

Sempre al fine di ridurre le spese che sostengono le famiglie, l’art. 6 dispone che il ministero dell’istruzione debba, con apposito decreto, assegnare direttamente alle istituzioni scolastiche duemilioni e settecentomila euro per l’anno 2013 e cinquemilioni e trecentomila euro per l’anno 2014 da utilizzare per l’acquisto, anche tra reti di scuole, di libri di testo e dispositivi per la lettura di materiali didattici digitali da concedere in comodato d’uso a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Una misura concreta insomma, nella direzione del welfare dello studente.

Se le disposizioni contenute nell’art. 6 non subiranno modifiche in sede di conversione in legge del decreto legge, esse però non potranno che trovare applicazione con l’inizio dell’anno scolastico 2014/2015. Le lezioni sono infatti già iniziate e, come se non bastasse, la concessione delle risorse, e poi del comodato, è subordinata a un decreto ministeriale attuativo. Il ministero dell’istruzione avrebbe dovuto definire, oltre all’ammontare delle somme da assegnare ad ogni istituzione scolastica, i criteri per la concessione dei libri agli alunni in base alla situazione reddituale. Ma anche in questo caso si registra un ritardo: il decreto legge prevedeva che il provvedimento attuativo fosse pubblicato entro il 19 settembre, ma ad oggi non se ne ha nessuna notizia.

Caos sulle nomine fuori lista

da ItaliaOggi

Caos sulle nomine fuori lista

Nel giro di pochi giorni, due interventi del ministero dell’istruzione, ma non c’è chiarezza

Carlo Forte

Nomine sul sostegno e messe a disposizione: è caos. A soli due giorni di distanza dall’emanazione della nota 9416, del 18 settembre, che doveva servire a mettere ordine nelle assunzioni dei docenti di sostegno fuori graduatoria, il ministero dell’istruzione è dovuto intervenire con una nuova nota (9594 del 20 settembre scorso) per tentare di diradare le nebbie suscitate dalla nota del 18 settembre.

Elenchi aggiuntivi

Secondo la lettura incrociata dei due pareri ministeriali, l’assunzione dei supplenti di sostegno, individuati tramite le messe a disposizione, va fatta con priorità rispetto ai non specializzati.

A patto però, che siano esaurite tutte le graduatorie di istituto della provincia, che l’aspirante docente abbia presentato le messe a disposizione in una sola provincia e che non risulti incluso nelle graduatoria di alcuna provincia. Resta ferma, in ogni caso, la priorità per gli aspiranti abilitati rispetto ai non abilitati e l’obbligo per i dirigenti scolastici di graduare gli aspiranti con messa a disposizione tramite la compilazione di apposite graduatorie aggiuntive. Il tutto mediante l’applicazione delle regole e dei punteggi validi per le graduatorie di istituto.

La messa a disposizione

La questione riguarda le cosiddette messe a disposizione dei docenti di sostegno. Che sono mere istanze con le quali gli aspiranti docenti in possesso del diploma di specializzazione per il sostegno agli alunni portatori di handicap dichiarano di essere disponibili ad accettare eventuali proposte di assunzione a tempo determinato da parte dei dirigenti scolastici. Le istanze vengono presentate direttamente presso le scuole. E vengono considerate dai dirigenti scolastici all’atto dell’esaurimento delle graduatorie di istituto. Intendendo per tali sia le graduatorie dell’istituzione scolastica di riferimento, che quelle delle altre scuole della provincia. In buona sostanza, dunque, si tratta di un criterio di assunzione meramente residuale. Che può essere utilizzato solo dopo avere adottato senza esito tutte le soluzioni previste dalla normativa. Compreso l’esaurimento delle graduatorie d’istituto dei non specializzati.

Priorità agli specializzati

Negli ultimi anni, però, secondo quanto si evince dalla nota del 18 settembre, l’amministrazione ha dovuto fare i conti con il contrario avviso della giurisprudenza. Che sarebbe incline a ritenere tassativo il criterio del previo possesso del titolo di specializzazione ai fini dell’insegnamento agli alunni disabili. E quindi il ministero dell’istruzione è dovuto correre ai ripari, avvisando i dirigenti scolastici che, quando si tratta di sostegno, bisogna fare uno strappo alla regola. In pratica, dopo l’esaurimento degli elenchi di sostegno, il dirigente scolastico non dovrebbe applicare il comma 2, dell’articolo 6, del regolamento sulle supplenze. Ma dovrebbe passare all’individuazione di un docente specializzato tra quelli che abbiano presentato la messa a disposizione.

Note e regolamenti

Ma il condizionale è d’obbligo. Perché, fino ad ora, il regolamento delle supplenze non è stato modificato nel senso indicato dalla giurisprudenza. E dunque, continua a dispiegare effetti. Effetti vincolanti, evidentemente. Oltre tutto il ministero, pur avendo titolo a regolare la materia del reclutamento dei supplenti, per farlo ha bisogno di utilizzare lo strumento regolamentare. Che di per sé è soggetto a rigidi vincoli procedurali. Insomma, può modificare gli istituti sostanziali e le procedure. Ma non può farlo con una semplice nota.

Lo straniero non mina la classe

da ItaliaOggi

Lo straniero non mina la classe

Dal seminario della Cattolica: la metà dei cosiddetti immigrati è nata in Italia

Emanuela Micucci

Dal 2006 aumentano gli istituti ad alta concentrazione di alunni migranti. I problemi d’integrazione si hanno soprattutto alle superiori con le prime generazioni. Tuttavia, la percentuale di allievi stranieri in classe è uno degli ultimi elementi per prevedere la riuscita scolastica. Il seminario nazionale «Prove di futuro» alla Cattolica di Piacenza fotografa un quadro dell’integrazione scolastica diverso da quello apparso sulla stampa.

L’istantanea la scatta il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza: in base ai dati certificati dello scorso anno scolastico, «la scuola italiana conta 736.654 alunni con cittadinanza non italiana, quasi il 10% dell’intera popolazione scolastica. Il picco di presenze, 271.857, si registra alla primaria. Seguono le medie (180.515 alunni) e le superiori (169.963)».

Numeri in crescita in 4 anni: +9% alla scuola dell’infanzia, +13% alla primaria, +10% alle medie e +3,4% alle superiori. E la metà degli studenti d’origine straniera, il 44,2%, è nata in Italia: le cosiddette seconde generazioni, che superano il 50% in Lombardia e Veneto mentre si fermano al 30% in Campania, Molise, Calabria, Basilica e Sardegna. E ieri, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno scolastico al Quirinale, la Carrozza ha ribadito: «L’integrazione è un fattore di arricchimento per i nostri ragazzi e le nostre ragazze», sottolineando come siano sempre più forti «le esigenze di integrazione davanti a una società globale e in cui i flussi migratori verso il nostro paese, soprattutto dalle aree meno ricche del mondo spesso anche teatro di guerra, sono ogni giorno più frequenti».

Una presenza in continua crescita quella degli immigrati nelle nostre scuole. Tanto che il Miur stima che quest’anno scolastico saranno circa 830mila gli alunni stranieri, a conferma del trend di crescita rallentata degli ultimi 3-4 anni. E secondo le previsioni dell’Anci nel 2029 i ragazzi stranieri minorenni saranno 2 milioni, il 20,7% dei minori. Del resto, in 6 anni le scuole con solo studenti italiani sono diminuite del -12,2%, passando dal 34,6% del 2006 al 22,4% del 2012. Nello stesso periodo gli istituti ad alta concentrazione di allievi migranti, con tassi dal 30% in su, sono quadruplicati: dal 1% al 4,3%. Tuttavia, «la percentuale di allievi in classe figura agli ultimi posti tra gli elementi predittori della riuscita scolastica – spiega Maddalena Colombo della Cattolica -: conta di più il livello di benessere, lo status dei genitori, l’essere femmine. Questa percentuale non è neanche tra gli elementi preditori delle tensioni tra pari». Anzi, l’indice di accettazione verso l’immigrazione «aumenta con il crescere della percentuale di immigrati in classe».

L’innalzamento dei livelli di istruzione degli alunni stranieri «è un obiettivo sempre più vicino», sottolinea Carrozza: dati Invalsi alla mano, crescono le loro performance, sfiorando in alcuni casi nelle seconde generazioni quelle degli italiani.

«Semmai i problemi di integrazione si incontrano alle superiori, dove arrivano adolescenti che non parlano l’italiano», osserva Vinicio Ongini del Miur.

Prime generazioni che sono a maggior rischio abbandono scolastico, già alle medie. Infatti, certifica il Miur (a.s 2011/12), il pericolo rischio dispersione si alza molto negli studenti nati all’estero ed è simile tra seconde generazioni e italiani: alle medie, l’84,5% degli alunni stranieri a rischio è di prima generazione contro il 15,5% di seconda e, alle superiori, addirittura il 91,9% rispetto all’8,1% nato in Italia. Non solo. Mostrano Carlo Barone e Davide Azzolini dell’università di Trento che sono drop out più gli italiani degli stranieri di seconda generazione: 10,8% contro 9%.

Mentre le prime generazioni sono il 19,8%.

E confrontando italiani e prime generazioni rivelano che a parità di classe sociale il differenziale di abbassa di 6 punti. Dal confronto prime e seconde generazioni, poi, emerge che alcune provenienze (Est-Asia, araba, Africa sub-sahariana) aumentano la probabilità di migliorare il rendimento scolastico.

Le priorità del Ministro: Costituente dell’Istruzione e vincere lo squilibrio Nord-Sud sulle strutture

da Tecnica della Scuola

Le priorità del Ministro: Costituente dell’Istruzione e vincere lo squilibrio Nord-Sud sulle strutture
di A.G.
Attraverso un’intervista a www.raiscuola.rai.it, Carrozza ha anche indicato urgenti la battaglia contro la dispersione scolastica, il rapporto fra scuola e lavoro e i temi dell’orientamento scolastico, ma anche i libri di testo, il potenziamento dell’offerta formativa e le nuove tecnologie.
Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, torna a parlare della Costituente dell’Istruzione e di squilibrio Nord-Sud in fatto di strutture scolastiche. Va attuata il prima possibile: lo fa, nel giorno dell’inaugurazione dell’anno scolastico al Quirinale, con un’intervista al portale www.raiscuola.rai.it . “Dobbiamo rilanciare una scuola che sia più attraente. Sarebbe necessario lanciare la Costituente dell’Istruzione”, ha detto il responsabile del Miur prima di lodare i contenuti del decreto legge ‘L’istruzione riparte’, varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri: quel provvedimento, ha detto Carrozza ai microfoni Rai, “è partito dai problemi essenziali, gli studenti, il welfare studentesco, i professori. Si tratta di una programmazione pluriennale che prevede l`assunzione di insegnanti, anche quelli di sostegno, e interventi di edilizia scolastica attraverso mutui agevolati per la costruzione di nuove scuole. Ci sono ancora 1.400 scuole in affitto in Italia, per questo sono necessari investimenti su tutto il territorio nazionale perché esiste uno sbilanciamento nord-sud molto rilevante. Questi strumenti servono ad assistere gli enti locali nelle loro scelte di dotarsi di scuole. Una grande sfida anche dal punto di vista architettonico e culturale”. Il Ministro ha quindi indicato le altre priorità su cui intende impegnarsi nel corso del suo mandato a viale Trastevere: la battaglia contro la dispersione scolastica (“una piaga del nostro paese”), il rapporto fra scuola e lavoro e i temi dell’orientamento scolastico (“un elemento essenziale contro la dispersione scolastica, universitaria e in generale per l’occupazione”), dai libri di testo al potenziamento dell’offerta formativa e le nuove tecnologie. Su quest’ultimo punto, l’informatizzazione delle scuole, Carrozza ha spiegato che “l’obiettivo è il 100% delle aule connesse a internet tramite wi-fi, soprattutto per fruire dei contenuti dei libri digitali”. La strada da fare, soprattutto al Sud, nelle Isole e nelle scuole primarie, è però ancora lunga dal compiersi. E anche sul resto, siamo ancora all’“antipasto”.

L’ammissione di Napolitano: sulla scuola anni di tagli alla cieca, solo ora si cambia strada

da Tecnica della Scuola

L’ammissione di Napolitano: sulla scuola anni di tagli alla cieca, solo ora si cambia strada
di Alessandro Giuliani
Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, parlando al Quirinale all’inaugurazione dell’anno scolastico: i recenti provvedimenti adottati dal governo vanno in questa direzione. È intervenuto pure il ministro Carrozza, soffermandosi su ambiente, sicurezza, ruolo dei docenti, investimenti “in ottica pluriennale e non più come ‘spese’. Per i quasi 3mila studenti si sono esibiti cantanti, star televisive e campioni dello sport.
“La scuola negli ultimi anni ha sofferto ristrettezze provocate dalla crisi e ha sofferto, diciamo la verità, di incomprensioni e miopie, di rifiuti e tagli alla cieca, più che di una necessaria lotta contro innegabili sprechi, da parte dei responsabili della cosa pubblica”. Sono ammissioni importanti quelle fatte il 23 settembre dal primo cittadino dello Stato italiano, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, parlando al Quirinale all’inaugurazione dell’anno scolastico 2013-2014. Le parole del Capo dello Stato hanno quasi il sapore delle scuse. Subito dopo, infatti, Napolitano dichiara che “si sta ora comprendendo che bisogna cambiare strada” su come affrontare la crisi generale dell’istruzione italiana e i provvedimenti adottati dal governo recentemente vanno in questa direzione. Per poi aggiungere che “il potenziamento del sistema scolastico là dove si presenta più debole è uno degli elementi del rinnovato impegno che l’attuale governo sta dedicando all’istruzione. Potenziamento a cominciare dalle strutture materiali, dagli edifici scolastici divenuti antiquati ed insicuri”.
Prima di Napolitano aveva parlato il ministro dell’Istruzione. Anch’egli ha fatto riferimento al D.L. 104 sulla scuola. “La scuola oggi – ha detto Carrozza all’apertura del suo intervento – è sempre più l’istituzione che unisce gli italiani”. Per poi affrontare temi di attualità come l’ambiente, la sicurezza nelle scuole, l’importanza del ruolo dei docenti, gli investimenti “in ottica pluriennale e non più come ‘spese’, l’importanza di “non lasciare indietro nessun territorio”. Nel discorso del responsabile del Miur c’è stato anche spazio per Piero Calamandrei e la sua visione di Costituzione da “far vivere” agli studenti.
Alla cerimonia, aperta dalla cantante Chiara con “Vieni via con me”, nel cortile d’onore del Palazzo del Quirinale inondato dal sole, c’erano quasi 3 mila studenti arrivati da tutte le parti d’Italia, accompagnati da docenti e capi d’Istituto. Nel corso delle due ore della manifestazione hanno sventolato cappellini, magliette e bandierine tricolore. E seguito con trepidazione esibizioni, cori e ospiti d’eccezione del mondo della ricerca, dello sport, della musica e della cultura.
Tra gli studenti – dai bambini della scuola dell’infanzia ai ragazzi delle scuole superiori – anche Giorgio, un ragazzo disabile appena rientrato dopo un’esperienza Erasmus in Spagna. “All’inizio è stata dura – ha detto intervistato da Fabrizio Frizzi, in diretta Rai – ma poi è andato tutto bene. Ci sono stati aspetti positivi accademici e umani. Ho conosciuto molte persone che ora fanno parte della mia ‘famiglia’ spagnola”. C’è stato spazio anche per il cantante Claudio Baglioni, che ha cantato “Strada facendo” e “Con voi”, prima di intrattenersi in un breve colloquio con il capo dello Stato.
Sul palco anche l’attore Luca Zingaretti, che ha parlato della figura di Adriano Olivetti, che interpreterà in una fiction che andrà in onda in ottobre su Rai 1. “Apparteneva ad una generazione di imprenditori – ha detto – che hanno fatto tanto per l’Italia. Ho scoperto un uomo che aveva una grande passione ed un volto umano: voleva che gli operai fossero felici di lavorare nelle sue fabbriche. Aveva la capacità di guardare avanti”. Tanti i personaggi dello sport sul palco (Tania Cagnotto campionessa per i tuffi, Simone Scocchetti campione per il tiro a volo, Laura Milani ed Elisabetta Sancassani per il canottaggio femminile ed altri) che hanno raccontato la fatica e la passione con la quale hanno vinto le gare. Gli studenti presenti oggi al Quirinale sono stati selezionati attraverso un bando di concorso aperto a tutte le scuole sui temi dell’integrazione, della legalità, della lealtà nello sport, dell’ambiente e del lavoro. Sono arrivate 1.106 proposte e ne sono state scelte 100.
Al termine della manifestazione in tanti, soprattutto studenti, si sono raccolti attorno a Napolitano per ricevere autografi e stringere la mano al loro presidente.Il discorso integrale del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Il discorso integrale del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza

Flc-Cgil segnala problematiche sui docenti inidonei e ITP C999 e C555

da Tecnica della Scuola

Flc-Cgil segnala problematiche sui docenti inidonei e ITP C999 e C555
La Flc-Cgil scrive al Capo dipartimento ed alla Direzione Generale per il Personale del Miur, chiedendo di impedire iniziative autonome nei singoli Usr in merito all’attuazione del Decreto Legge 104 del 12 settembre 2013
Il sindacato denuncia di avere avuto segnalazioni da parte di docenti inidonei e ITP C999 e C555 secondo le quali alcuni Uffici territoriali del MIUR starebbero comunicando ai presidi di attivarsi per sottoporre a nuova visita i docenti inidonei della loro scuola e a mutare i contratti di utilizzo per gli Insegnanti tecnico pratici.
Questa la lettera
Roma, 23 settembre 2013 Al Capo Dipartimento per l’Istruzione
Dott. Luciano Chiappetta
 Alla Direzione generale per il Personale Scolastico
Dott. Gildo De Angelis
MIUR
Oggetto: segnalazione su problematiche docenti inidonei e ITP C999 e C555 Sono pervenute a questa organizzazione sindacale segnalazioni giustamente allarmate da parte di docenti inidonei e ITP C999 e C555 i quali, in relazione all’attuazione del D.L. n. 104 del 12 settembre 2013, informano che alcuni Uffici Territoriali (ad es. in Veneto, ed in particolare da parte dell’ATP di Padova con nota del 17 settembre 2013, ma non solo), stiano direttamente comunicando ai Dirigenti Scolastici di attivarsi per sottoporre a nuova visita i docenti inidonei della loro scuola (con indicazioni nominative degli interessati) ai sensi del comma 7, dell’art. 15, del D.L o nel caso degli ITP a mutare i contratti di utilizzo. La scrivente organizzazione, tenendo conto degli incontri con i sindacati sul tema già convocati al MIUR e tenendo conto che, in base a quanto precede il comma 5 dello stesso articolo 15, il D.L. prevede che la stessa commissione sia integrata da un rappresentante dell’amministrazione, ritiene tali iniziative estemporanee ed inaccettabili, prima che codesto Ministero abbia emanato le necessarie ed opportune indicazioni su tutto il territorio nazionale. Pertanto si chiede che tali disposizioni locali vengano immediatamente ritirate, in attesa che siano emanate disposizione da parte dell’amministrazione centrale.
Si rimane in attesa di cortese risconto alla presente. Cordiali saluti

Nuovi posti sostegno: il Miur dà i numeri?

da Tecnica della Scuola

Nuovi posti sostegno: il Miur dà i numeri?
Per Anief il Miur darebbe i numeri relativamente ai posti di sostegno: “Evidenti disparità tra Regioni nell’assegnazione dei posti nell’immediato (4.447) e nel futuro (26.684 complessivamente)
Per l’a.s. 2013/2014, sotto l’aliquota del 75% rispetto ai 90.032 posti attivati complessivamente nell’a.s. 2006-2007, il NORD, parte del CENTRO e SICILIA. A partire dall’a.s. 2015-2016, sotto la nuova aliquota del 100% soprattutto SUD e ISOLE (SICILIA e SARDEGNA) che saranno privati di 2.361 insegnanti di sostegno in organico di diritto a fronte di un aumento in alcune regioni del CENTRO (+ 1.369) e del NORD (+ 1.185)”. “Se si confronta la tabella relativa all’organico regionale attivato nell’a.s. 2006/2007 con quella relativa all’organico di diritto dell’a. s. 2013/2014 e alla quota del 75% rideterminata dal D.L. 104/13, risultano penalizzate oggi Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Molise e Sicilia. Si sarebbero dovuti attivare 6.170 posti soltanto in queste Regioni rispetto ai 4.447 distribuiti su tutto il territorio nazionale, anche in Regioni in cui l’attuale organico di diritto è superiore al 75% previsto dalla norma. Ma complessivamente, entro il 2015/2016, avranno meno posti Sardegna, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, Molise, Friuli Venezia Giulia e Liguria. La tabella del Ministero non dovrebbe fare una piega: preso atto che l’organico oggi attivato complessivamente è di 63.348 unità, pari al 70% di quello complessivamente attivato nel 2006/2007 (90.032 unità), che deve essere disposto un aumento del 5% da quest’anno scolastico, propone l’assunzione immediata di 4.447 unità e programma le altre 22.237 (25%) fino al 2015/2016 con lo stesso criterio. Ma se si confronta l’organico di diritto e di fatto attivato nelle singole Regioni nel 2006/2007 e nel 2013/2014 si scopre che in questi sei anni non si è proceduto ad assumere in ruolo nel territorio regionale proporzionalmente ai criteri nazionali (aliquota 70%) fissati dal legislatore, per cui la situazione di partenza degli organici regionali appare squilibrata e falsata rispetto agli obiettivi di legge. Anief ha, pertanto, elaborato una nuova tabella dove risultano Regioni con organici stabilizzati superiori al 75% prima delle nuove assunzioni programmate (Campania con + 1.129) e Regioni con organici nettamente inferiori anche dopo le nuove assunzioni (Lombardia -1.191).
Logica avrebbe voluto che il MIUR, preso atto della disuguaglianza interregionale, avesse richiesto subito al MEF l’immissione subito in ruolo di 6.170 docenti di sostegno soltanto in alcune Regioni, invece di programmare l’aumento progressivo del 30% gli organici, di cui il 5% quest’anno per 4.447 unità, in ogni Regione senza tener conto degli squilibri pregressi. Squilibri che, addirittura, aumenteranno quando le Regioni invece di avere nell’a.s. 2015/2016 lo stesso organico complessivamente attivato nell’a.s. 2006/2007, si ritroveranno non si sa perché un organico diverso. Se si confrontano i dati programmatici delle assunzioni richieste dal Miur nel prossimo triennio si scopre che alla fine della giostra SUD e ISOLE saranno nuovamente penalizzate perché avranno meno insegnanti di quelli che dovrebbero avere: Sicilia – 881, Campania – 710, Puglia – 382, Sardegna – 259, Basilicata – 129. Uniche eccezioni al Nord, Liguria – 167, Friuli Venezia Giulia – 30, e al CENTRO il Molise con – 27. Saranno premiate, invece, Veneto + 518, Piemonte + 575, Lazio + 543, Emilia Romagna + 297, Abruzzo + 296, Marche + 133, Umbria + 100 e Lombardia + 92. Se non sono pazzi questi numeri… E se avessimo dovuto tenere conto nella formazione degli organici anche dei relativi mutamenti avvenuti nelle iscrizioni degli alunni con handicap certificato nelle singole Regioni? Avremmo aggiunto numeri a numeri, ma avremmo dovuto abbandonare la calcolatrice”.

Gli asili nido e la schizofrenia italiana

da Tecnica della Scuola

Gli asili nido e la schizofrenia italiana
di P.A.
Linkiesta ha tracciato una mappa delle tariffe degli asili per l’anno scolastico 2013/2014 nei capoluoghi di tutte le regioni italiane, comprensiva dei criteri in base ai quali vengono stilate le graduatorie di inserimento
Il dato medio sui figli in Italia è sceso da 1,42 bambini per coppia nel 2008 a 1,4 nel 2012, indicando che il primo bimbo arriva quando la mamma ha già superato l’età di 31 anni. A parte dunque il calo delle nascite, dovuto a vari fattori tra i quali c’è la crisi economica, la disoccupazione o il precariato e la stretta sulle erogazioni di mutui per comprare casa, le giovani coppie devono fare i conti con gli asili nido e poi il temibile processo di ammissione dei bimbi. I fortunati assegnatari di un posto si ritrovano però la retta mensile da pagare, che in molti casi raggiunge quasi il valore di un affitto da fuorisede.
Il quadro che emerge dalla mappa tracciata da Linkiesta sulle tariffe per l’anno scolastico 2013/2014 nei capoluoghi di tutte le regioni italiane, comprensiva dei criteri in base ai quali vengono stilate le graduatorie di inserimento negli asili, più che “a macchia di leopardo”, si potrebbe definire quasi schizofrenico. Basta spostarsi di pochi chilometri, da una provincia all’altra, per avere a che fare con regole, e costi, completamente diversi.
Come rileva anche un’indagine realizzata da Codacons e Mdc, sottolinea ancora Linkiesta, le differenze sono rilevanti soprattutto in termini di retta annuale: la spesa minima si aggira intorno ai 400 euro in città come Latina, ma se si sale nelle fasce di reddito si arrivano a spendere in media anche 5mila euro. Ci sono poi città particolarmente care, come Udine, dove l’esborso massimo sfiora i 7mila euro, e amministrazioni che invece permettono ai meno abbienti di lasciare i bambini in asilo senza pagare alcuna retta di base (come ad esempio accade a Milano, Bologna e Venezia).
Come principio generale, le tariffe sono stabilite in misura crescente sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) e dell’orario richiesto dalle famiglie (part-time mattutino, full-time fino a metà pomeriggio, con possibilità di anticipare o posticipare l’ingresso e l’uscita). Il reddito delle famiglie in molti casi incide anche sulle graduatorie di ammissione, insieme con altri fattori che tendono a sostenere i nuclei che versano in situazioni disagiate e i bambini o genitori portatori di handicap.
Ancor più grave rispetto alla grande varianza di costi e regolamenti è la carenza cronica di posti a disposizione. Stando a dati Istat, nel 2011-2012 circa 150mila bambini di età compresa tra 0 e 2 anni hanno potuto usufruire degli asili nido comunali. Altri 50mila circa hanno frequentato strutture convenzionate o finanziate dai Comuni stessi. Una disponibilità di classi e insegnanti tutt’altro che sufficiente a soddisfare la richiesta: per quanto gli italiani siano poco fecondi, un bimbo su due è rimasto tagliato fuori dal servizio pubblico. In Regioni come la Calabria, stando a dati del coordinamento Genitori Democratici, solo il 6% delle famiglie ha potuto collocare i figli nelle strutture pubbliche.
Chi si è dovuto rassegnare a ricorrere agli asili privati, scrive ancora Linkiesta, ha dovuto sborsare in media 6.500 euro all’anno per figlio: una vera stangata, soprattutto quando molte famiglie italiane devono già tirare la cinghia per arrivare a fine mese.
Ecco la tabella
ASILI NIDO 2013/2014 (0-3 anni)
COMUNE TARIFFE MENSILI PER REDDITO ISEE
L’Aquila
Da 46,48 € (per un Isee fino a 2.500 €) a 284,05 € (per un Isee oltre 17.500 €)

Potenza
Per Isee inferiore a 4.132 €: esenzione
Per Isee tra 4.132,01 € e 5.724 €: tariffa minima di 98 €.
Per Isee superiore a 18.075,99 €: tariffa massima di 310 €.
Per Isee inferiore a 4.132 €: esenzione.
Per Isee tra 4.132,01 € e 5.724 €: tariffa minima di 98 €.
Per Isee superiore a 18.075,99 €: tariffa massima di 310 €.

Catanzaro
Per isee inferiore a 1.500 €: esenzione.
Per Isee da 1.501 a 5.000 €: 40 €.
Per Isee da 5.001 a 9.000 €: 50 €.
Per Isee da 9.001 a 20.000 €: 80 €.
Per Isee oltre 20.000 €: 100 €.
Per isee inferiore a 1.500 €: esenzione.
Per Isee da 1.501 a 5.000 €: 40 €.
Per Isee da 5.001 a 9.000 €: 50 €.
Per Isee da 9.001 a 20.000 €: 80 €.
Per Isee oltre 20.000 €: 100 €.

Napoli
In caso di uscita antimeridiana con refezione, da un minimo di 12 € per Isee inferiore a 2.000 €, a un massimo di 230 € per Isee oltre 24.000 €.
In caso di uscita pomeridiana, da 15 a 280 €.
Esempio su Isee 19.000 €: 170 € antimeridiana, 210 € pomeridiana.In caso di uscita antimeridiana con refezione, da un minimo di 12 € per Isee inferiore a 2.000 €, a un massimo di 230 € per Isee oltre 24.000 €.
In caso di uscita pomeridiana, da 15 a 280 €.
Esempio su Isee 19.000 €: 170 € antimeridiana, 210 € pomeridiana.

Bologna
Per Isee al di sotto di 516,96 €: esenzione.
Tempo pieno prolungato: da un minimo di 15,49 € per Isee compresi tra i 516,97 € e i 1.162,53 €, a un massimo di 575,71 € per Isee oltre 33.226,77 €.
Tempo pieno standard: da 13,94 a 518,13 €.
Part-time con pasto: da 11,62 a 431,78 €.
Spazio bambini (2 gg a settimana al mattino senza pasto): da 3,10 a 115,14 €.
Esempio su un Isee 19.000 €: rispettivamente 333,78 €, 300,40 €, 250,34 €, 66,76 €.Per Isee al di sotto di 516,96 €: esenzione.
Tempo pieno prolungato: da un minimo di 15,49 € per Isee compresi tra i 516,97 € e i 1.162,53 €, a un massimo di 575,71 € per Isee oltre 33.226,77 €.
Tempo pieno standard: da 13,94 a 518,13 €.
Part-time con pasto: da 11,62 a 431,78 €.
Spazio bambini (2 gg a settimana al mattino senza pasto): da 3,10 a 115,14 €.
Esempio su un Isee 19.000 €: rispettivamente 333,78 €, 300,40 €, 250,34 €, 66,76 €.

Trieste
Per frequenza fino alle ore 13, da 90 € (tariffa minima per Isee fino a 7.250 €) a 413,95 € (per Isee oltre 40mila €).
Per frequenza fino alle ore 16, da 90 a 487 €.
Per frequenza fino alle 17.30, da 90 a 535,70 €.
Esempi su Isee da 19.000 €: rispettivamente 303,45 €, 357 € e 392,70 €.Per frequenza fino alle ore 13, da 90 € (tariffa minima per Isee fino a 7.250 €) a 413,95 € (per Isee oltre 40mila €).
Per frequenza fino alle ore 16, da 90 a 487 €.
Per frequenza fino alle 17.30, da 90 a 535,70 €.
Esempi su Isee da 19.000 €: rispettivamente 303,45 €, 357 € e 392,70 €.

Roma
Dalle 7 alle 14,30: da un minimo di 31,76 a un massimo di 278,37 €.
Dalle 7 alle 16,30: da un minimo di 38,73 a un massimo di 339,83 €.Dalle 7 alle 14,30: da un minimo di 31,76 a un massimo di 278,37 €.
Dalle 7 alle 16,30: da un minimo di 38,73 a un massimo di 339,83 €.

Genova
Tariffa ordinaria per Isee superiore a 30mila €: da 281,18 € a 515,50 € a seconda dell’orario di frequenza. Tariffa agevolata: da 15 a 448 € a seconda dell’orario e del reddito Isee

Milano
Isee da 0 a 6.500 €: gratuito.
Isee da 6.500,01 a 12.500 €: 103 €.
Isee da 12.500,01 a 27.000,00 €: 232 €.
Isee oltre 27.000,01 €: 465 €.Isee da 0 a 6.500 €: gratuito.
Isee da 6.500,01 a 12.500 €: 103 €.
Isee da 12.500,01 a 27.000,00 €: 232 €.
Isee oltre 27.000,01 €: 465 €.

Ancona
Orario 8-14,30: da 25 € (per Isee inferiore a 5.001 €) a 300 € (per Isee oltre 45.000 €).
Orario 8-16: da 30 € a 355.Orario 8-14,30: da 25 € (per Isee inferiore a 5.001 €) a 300 € (per Isee oltre 45.000 €).
Orario 8-16: da 30 € a 355.

Campobasso
Servizio previsto esclusivamente a part-time (7.45-14.30).
Tariffa minima: 75 € (per Isee entro 7.746,85 €).
Tariffa massima: 200 € (per Isee oltre 20.658,29 €).Servizio previsto esclusivamente a part-time (7.45-14.30).
Tariffa minima: 75 € (per Isee entro 7.746,85 €).
Tariffa massima: 200 € (per Isee oltre 20.658,29 €).

Torino
Tempo lungo: da 53 € (per Isee entro 3.900 €) a 540 € (per Isee oltre 38.000 €).
Tempo breve: da 32 a 324 €.Tempo lungo: da 53 € (per Isee entro 3.900 €) a 540 € (per Isee oltre 38.000 €).
Tempo breve: da 32 a 324 €.

Bari
La retta mensile è pari all’1% del reddito Isee riferito all’anno precedente a quello d’iscrizione. La retta massima applicabile è pari a 400 €. La retta è gratuita per i bambini appartenenti a nuclei familiari con un reddito Isee inferiore a € 1.519,00 per i quali la Circoscrizione abbia erogato un sussidio mensile o straordinario.

Cagliari
Sezione lattanti: da 31 a 440 €.
Sezione divezzi in contesto domiciliare: da 30 a 380 €.
Sezione nido d’infanzia: da 30 a 380 €.Sezione lattanti: da 31 a 440 €.
Sezione divezzi in contesto domiciliare: da 30 a 380 €.
Sezione nido d’infanzia: da 30 a 380 €.

Palermo
Da un minimo di 12,50 € (per Isee fino a 5.000 € e frequenza sino alle 13,30) a un massimo di 375 € (per Isee oltre 60.000 € e frequenza sino alle 17,30).

Firenze
Valore Isee fino a 5.500 €: da 59 a 81 € a seconda dell’orario di frequenza.
Valore Isee fino a 18.500 €: da 272 a 407 €.
Valore Isee a partire da 32.400: da 357 a 532 €.

Trento
Limite minimo: da 26 a 45 € per Icef pari o inferiore a 0,05. Limite massimo: da 284 a 494 €, per Icef a partire da 0,3848.

Perugia
Personalizzato in base a Isee individuali e orari di frequenza (non ci sono più fasce prestabilite).

Aosta
Anno 2013: da un minimo di 135 € per Irsee pari a 5.000 €, a un massimo di 620 € per Irsee da 30.000 €.
Anno 2014: da 155 a 620 €.

Venezia
Esenzione per Isee pari o inferiore a 6.204 €. Per Isee superiori, da un minimo di 105 € a un massimo di 370 €.

ASILI NIDO 2013/2014 (0-3 anni)
COMUNE CRITERI DI COMPOSIZIONE DELLE GRADUATORIE
L’Aquila
Punteggi:
-bambino portatore di handicap: precedenza
-monoparentale genitore occupato fuori comune: 60
-monoparentale genitore occupato nel comune: 50
-monoparentale genitore studente, genitore vedovo, genitore recluso, genitore non occupato: 45
-entrambi i genitori occupati fuori comune: 40
-entrambi i genitori occupati uno nel comune ed uno fuori comune: 35
-entrambi i genitori occupati nel comune: 30
-famiglia monoreddito con occupazione fuori comune: 20
-famiglia monoreddito con occupazione nel comune: 10
-presenza in famiglia di convivente in situazione di handicap grave bisognoso di assistenza
continuativa ed esclusiva, entro il 2° grado di parentela – per ogni convivente: 20
-casi diversi da quelli precedenti: 5Punteggi:
-bambino portatore di handicap: precedenza
-monoparentale genitore occupato fuori comune: 60
-monoparentale genitore occupato nel comune: 50
-monoparentale genitore studente, genitore vedovo, genitore recluso, genitore non occupato: 45
-entrambi i genitori occupati fuori comune: 40
-entrambi i genitori occupati uno nel comune ed uno fuori comune: 35
-entrambi i genitori occupati nel comune: 30
-famiglia monoreddito con occupazione fuori comune: 20
-famiglia monoreddito con occupazione nel comune: 10
-presenza in famiglia di convivente in situazione di handicap grave bisognoso di assistenza
continuativa ed esclusiva, entro il 2° grado di parentela – per ogni convivente: 20
-casi diversi da quelli precedenti: 5

Potenza
Punteggi:
-condizioni particolari del bambino (orfano, figlio di genitori invalidi, divorziati o non sposati): da 3 a 23
-condizioni lavorative dei genitori (lavoratori a tempo pieno, precari, non occupati): da 6 a 12 punti
-condizioni del nucleo famigliare (presenza di conviventi invalidi, altri figli, fratelli gemelli): da 1 a 6 Punteggi:
-condizioni particolari del bambino (orfano, figlio di genitori invalidi, divorziati o non sposati): da 3 a 23
-condizioni lavorative dei genitori (lavoratori a tempo pieno, precari, non occupati): da 6 a 12 punti
-condizioni del nucleo famigliare (presenza di conviventi invalidi, altri figli, fratelli gemelli): da 1 a 6

Catanzaro
Preferenza ai bambini in condizione di maggiore necessità, determinata dall’esistenza di una o più
di queste condizioni:
– mancanza o assenza per qualsiasi motivo, di entrambi i genitori;
– mancanza o assenza, per qualsiasi motivo, di uno dei genitori;
– la presenza in famiglia di altri figli minori o di persone anziane o comunque bisognose di
assistenza.Preferenza ai bambini in condizione di maggiore necessità, determinata dall’esistenza di una o più
di queste condizioni:
– mancanza o assenza per qualsiasi motivo, di entrambi i genitori;
– mancanza o assenza, per qualsiasi motivo, di uno dei genitori;
– la presenza in famiglia di altri figli minori o di persone anziane o comunque bisognose di
assistenza.

Napoli
Le graduatorie sono formate secondo il seguente ordine:
1.bambino già frequentante il nido d’infanzia del Comune di Napoli
2.bambino diversamente abile
3.bambino orfano di uno o entrambi i genitori, o separati, o divorziati, purché l’affidatario o il superstite lavori
4.figlio di madre lavoratrice nubile o padre lavoratore celibe
5.figlio di genitore diversamente abile tale da costituire titolo preferenziale per la frequenza dei bambini
6.figlio di grandi invalidi del lavoro
7.figlio i cui genitori lavorino
8.figlio il cui genitore, purché unico percettore di reddito, sia stato immesso in cassa integrazione
9.figlio i cui genitori siano iscritti nelle liste dei disoccupati e non percepiscono altri redditi
10.bambino il cui nucleo familiare presenti una situazione socio-ambientale segnalata dal servizio sociale competente, tale da essere di serio pregiudizio per un sano sviluppo psico-fisico del bambino stesso.Le graduatorie sono formate secondo il seguente ordine:
1.bambino già frequentante il nido d’infanzia del Comune di Napoli
2.bambino diversamente abile
3.bambino orfano di uno o entrambi i genitori, o separati, o divorziati, purché l’affidatario o il superstite lavori
4.figlio di madre lavoratrice nubile o padre lavoratore celibe
5.figlio di genitore diversamente abile tale da costituire titolo preferenziale per la frequenza dei bambini
6.figlio di grandi invalidi del lavoro
7.figlio i cui genitori lavorino
8.figlio il cui genitore, purché unico percettore di reddito, sia stato immesso in cassa integrazione
9.figlio i cui genitori siano iscritti nelle liste dei disoccupati e non percepiscono altri redditi
10.bambino il cui nucleo familiare presenti una situazione socio-ambientale segnalata dal servizio sociale competente, tale da essere di serio pregiudizio per un sano sviluppo psico-fisico del bambino stesso.

Bologna
La graduatoria è suddivisa in tre scaglioni di Isee: il primo da 0 a 29.999,99 €, il secondo da 30.000,00 a 41.999,99 € e il terzo da 42.000 € in poi. All’interno di ciascun scaglione le domande vengono graduate secondo il seguente ordine:
1. Bambini conviventi e residenti con un solo genitore esclusivamente nei seguenti casi: unico
genitore che l’ha riconosciuto, un genitore è deceduto o detenuto in carcere o ha perso la
potestà genitoriale;
2. Bambine/i conviventi e residenti con un fratello e/o sorella disabile ai sensi della Legge
104/92, e/o con un genitore con disabilità grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge
104/92 o con invalidità pari o superiore al 66%;
3. Bambini i cui genitori lavorano entrambi;
4. Bambini con entrambi i genitori di cui uno lavoratore;
5. Bambini con entrambi i genitori che non lavorano.La graduatoria è suddivisa in tre scaglioni di Isee: il primo da 0 a 29.999,99 €, il secondo da 30.000,00 a 41.999,99 € e il terzo da 42.000 € in poi. All’interno di ciascun scaglione le domande vengono graduate secondo il seguente ordine:
1. Bambini conviventi e residenti con un solo genitore esclusivamente nei seguenti casi: unico
genitore che l’ha riconosciuto, un genitore è deceduto o detenuto in carcere o ha perso la
potestà genitoriale;
2. Bambine/i conviventi e residenti con un fratello e/o sorella disabile ai sensi della Legge
104/92, e/o con un genitore con disabilità grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge
104/92 o con invalidità pari o superiore al 66%;
3. Bambini i cui genitori lavorano entrambi;
4. Bambini con entrambi i genitori di cui uno lavoratore;
5. Bambini con entrambi i genitori che non lavorano.

Trieste
Punteggi:
– bambino in situazione di disabilità: 300
– bambino in situazione di rischio documentata: 300
– bambino in affidamento o adottato: 15
-presenza nel nucleo familiare del bambino di un genitore con disabilità o invalidità superiore al 70%: 60
-nucleo familiare per il quale i Servizi Assistenziali abbiano attuato nell’ultimo anno un intervento di sostegno economico: 50
.bambino con un solo genitore: 100
-bambino con genitori entrambi lavoratori o studenti: 80
-bambino con genitori entrambi disoccupati: 100
-per ogni minore convivente con il bambino per il quale si chiede l’iscrizione: 25-45 punti (a seconda dell’età
-presenza di altro minore (convivente con il bambino) che sia iscritto al nido o alla scuola primaria ubicati nel medesimo complesso scolastico: 60
-residenza o domicilio del bambino nella medesima circoscrizione: 80
-bambino che nell’anno scolastico precedente era nelle liste di attesa e non ha mai ricevuto
proposte di accoglimento: 20-40Punteggi:
– bambino in situazione di disabilità: 300
– bambino in situazione di rischio documentata: 300
– bambino in affidamento o adottato: 15
-presenza nel nucleo familiare del bambino di un genitore con disabilità o invalidità superiore al 70%: 60
-nucleo familiare per il quale i Servizi Assistenziali abbiano attuato nell’ultimo anno un intervento di sostegno economico: 50
.bambino con un solo genitore: 100
-bambino con genitori entrambi lavoratori o studenti: 80
-bambino con genitori entrambi disoccupati: 100
-per ogni minore convivente con il bambino per il quale si chiede l’iscrizione: 25-45 punti (a seconda dell’età
-presenza di altro minore (convivente con il bambino) che sia iscritto al nido o alla scuola primaria ubicati nel medesimo complesso scolastico: 60
-residenza o domicilio del bambino nella medesima circoscrizione: 80
-bambino che nell’anno scolastico precedente era nelle liste di attesa e non ha mai ricevuto
proposte di accoglimento: 20-40

Roma
In ordine di priorità:
-bambini portatori di handicap certificato dalle UU.SS.LL.;
-bambini il cui nucleo familiare presenti una situazione socio­ambientale tale da essere di serio pregiudizio per un sano sviluppo psicofisico del bambino stesso;
-bambini di madre nubile lavoratrice o padre celibe lavoratore o vedova/o o comunque provenienti da famiglie dissociate;
-bambini conviventi con un solo genitore;
-bambini i cui genitori lavorano entrambi.
-bambini gemelli.
-Saranno inoltre privilegiati i bambini appartenenti a nuclei familiari le cui posizioni lavorative configurino redditi più bassi e comunque documentati. In ordine di priorità:
-bambini portatori di handicap certificato dalle UU.SS.LL.;
-bambini il cui nucleo familiare presenti una situazione socio­ambientale tale da essere di serio pregiudizio per un sano sviluppo psicofisico del bambino stesso;
-bambini di madre nubile lavoratrice o padre celibe lavoratore o vedova/o o comunque provenienti da famiglie dissociate;
-bambini conviventi con un solo genitore;
-bambini i cui genitori lavorano entrambi.
-bambini gemelli.
-Saranno inoltre privilegiati i bambini appartenenti a nuclei familiari le cui posizioni lavorative configurino redditi più bassi e comunque documentati.

Genova
1. Bambino portatore di handicap: 100.
2. Bambino residente con almeno un genitore nel Comune: 20
3. Bambino con genitori lavoratori: 14
4. Bambino con genitori lavoratori di cui uno in regime part-time: 13
5. Bambino con genitori lavoratori entrambi in regime p.time: 12
6. Disagio economico della famiglia: 0-9
7. Bambino e/o famiglia in condizioni di disagio sociale: 8,1
8. Gravi problemi del bambino: 8
9. Bambino con un solo genitore: 7,2
Bambino con genitore o fratello con necessità di assistenza: 6,5.
10. Bambino in affido: 6
11. Presenza in famiglia di persone con necessità di assistenza: 5,5.
12. Famiglia con 3 o più figli minori a carico: 5.
13. Presenza di fratelli che frequentano ma non frequenteranno l’anno prossimo lo stesso servizio educativo: 2,7.
14. Residenza o lavoro di un genitore nello stesso quartiere: 1,8
15. Provenienza del bambino/a da altri servizi educativi: 11. Bambino portatore di handicap: 100.
2. Bambino residente con almeno un genitore nel Comune: 20
3. Bambino con genitori lavoratori: 14
4. Bambino con genitori lavoratori di cui uno in regime part-time: 13
5. Bambino con genitori lavoratori entrambi in regime p.time: 12
6. Disagio economico della famiglia: 0-9
7. Bambino e/o famiglia in condizioni di disagio sociale: 8,1
8. Gravi problemi del bambino: 8
9. Bambino con un solo genitore: 7,2
Bambino con genitore o fratello con necessità di assistenza: 6,5.
10. Bambino in affido: 6
11. Presenza in famiglia di persone con necessità di assistenza: 5,5.
12. Famiglia con 3 o più figli minori a carico: 5.
13. Presenza di fratelli che frequentano ma non frequenteranno l’anno prossimo lo stesso servizio educativo: 2,7.
14. Residenza o lavoro di un genitore nello stesso quartiere: 1,8
15. Provenienza del bambino/a da altri servizi educativi: 1

Milano
Punteggi:
membro del nucleo famigliare con invalidità fisiche o psichiche: 5
altri figli di età compresa tra 0 e 10 anni: 0,5 per figlio
minore convivente con un solo genitore: 1,5
minore invalido: 2
minore in affido: 1
minore gemello: 0,5
presenza di fratelli iscritti in altri nidi o scuole primarie comunali: 1
condizione lavorativa dei genitori: da 2 a 5
sede di prima scelta: 10
sede di seconda scelta: 5Punteggi:
membro del nucleo famigliare con invalidità fisiche o psichiche: 5
altri figli di età compresa tra 0 e 10 anni: 0,5 per figlio
minore convivente con un solo genitore: 1,5
minore invalido: 2
minore in affido: 1
minore gemello: 0,5
presenza di fratelli iscritti in altri nidi o scuole primarie comunali: 1
condizione lavorativa dei genitori: da 2 a 5
sede di prima scelta: 10
sede di seconda scelta: 5

Ancona
a) condizioni del figlio (orfano, riconosciuto da un solo genitore, genitori disabili o invalidi, genitori divorziati): da 15 a 23 punti.
b) condizioni lavorative dei genitori: da 6 a 13 punti.
c) condizioni familiari particolari (parenti disabili, altri figli, ecc.): da 1 a 6 punti. a) condizioni del figlio (orfano, riconosciuto da un solo genitore, genitori disabili o invalidi, genitori divorziati): da 15 a 23 punti.
b) condizioni lavorative dei genitori: da 6 a 13 punti.
c) condizioni familiari particolari (parenti disabili, altri figli, ecc.): da 1 a 6 punti.

Campobasso
Priorità a minori in situazioni di handicap o in situazione disagiata. Ulteriori criteri prioritari: condizioni particolari della famiglia e dei genitori.

Torino
Punteggi per la graduatoria:
-priorità assoluta – bambini con disabilità certificata, in situazione di disagio sociale o con gravi problemi di salute: 150-60 punti.
-un solo genitore coabitante: 36-59.
-fratelli conviventi o frequentanti lo stesso nido: 12-22.
-condizione lavorativa dei genitori: 8-27.
-già in lista d’attesa: 18.
-trasferimento da altri asili per cambio residenza: 24. Punteggi per la graduatoria:
-priorità assoluta – bambini con disabilità certificata, in situazione di disagio sociale o con gravi problemi di salute: 150-60 punti.
-un solo genitore coabitante: 36-59.
-fratelli conviventi o frequentanti lo stesso nido: 12-22.
-condizione lavorativa dei genitori: 8-27.
-già in lista d’attesa: 18.
-trasferimento da altri asili per cambio residenza: 24.

Bari
Priorità a minori in situazioni di handicap o in situazione disagiata. Ulteriori criteri prioritari: condizioni particolari della famiglia e dei genitori.

Cagliari
Punteggi:
-minori portatori di handicap: 18
-minori assistibili o in affido familiare: 16
-famiglia monoparentale: 9-13
-famiglia in cui i genitori siano entrambi lavoratori: 2-12 in base al reddito Isee
-famiglia in cui i genitori siano entrambi non lavoratori: 1-8 in base al reddito IseePunteggi:
-minori portatori di handicap: 18
-minori assistibili o in affido familiare: 16
-famiglia monoparentale: 9-13
-famiglia in cui i genitori siano entrambi lavoratori: 2-12 in base al reddito Isee
-famiglia in cui i genitori siano entrambi non lavoratori: 1-8 in base al reddito Isee

Palermo
In ordine di priorità:
1 – disagio del minore all’interno del nucleo familiare;
2 – Bambini in situazione di handicap;
3 – Minori segnalati e presi in carico dai servizi sociali del Comune di Palermo;
4 – Assenza di un genitore;
5 – Bambini con padre, madre, fratello o sorella beneficiari della legge 104/92;
6 – Bambini che hanno fratelli che frequentano il nido;
A parità di condizioni, gli ulteriori criteri prioritari:
1 – Figli di genitori entrambi lavoratori;
2 – Figli di genitori di cui uno lavoratore;
3 – Figli di genitori entrambi disoccupati.

Firenze
Priorità assoluta a :
-bambini segnalati dai Servizi Sociali;
-bambini diversamente abili certificati dal S.S.N;
-bambini segnalati dai Servizi Sociali in affidamento familiare ed etero familiare non preadottivo

Trento
Punteggi:
-assenza di un genitore: 8-10 punti.
-presenza nel nucleo famigliare di persone disabili: 4-6 punti.
-presenza di altri figli: 1-3 punti.
-situazione lavorativa dei genitori: 2-6 punti.
-situazione economica: 0-7 punti.
-tempo di attesa per le domande non soddisfatte nella graduatoria precedente: 10 punti.

Perugia
Punteggi per la graduatoria
1. Bambino che presenta disabilità psico
-fisica: Massimo
2. Bambino inserito in nucleo
familiare in gravi difficoltà: massimo
3. Bambino figlio di genitore con gravissima infermità certificata: Massimo
4. Bambino orfano o non riconosciuto da un genitore: 30
5. Per ogni fratello/sorella frequentante il nido al primo settembre: 2
Condizione lavorativa del padre e della madre: da 2 punti (casalinghe, pensionati) a 18 punti (lavoratori dipendenti da 31 ore a settimana o autonomi che non esercitano con coniuge fuori casa).

Aosta
Criteri di priorità:
a) bambini con problemi sanitari o psicologici o di handicap;
b) bambini appartenenti a famiglie multi-problematiche;
c) bambini con genitore/i in grave stato di inabilità psicofisica;
d) bambini affidati a parenti o a terze persone.
Criteri di valutazione:
a) punteggio crescente in funzione del maggior impegno lavorativo dei genitori;
b) punteggio crescente in funzione della consistenza del nucleo familiare (numero di figli minori coabitanti, presenza di componenti disabili, presenza di minori in affidamento, ecc.);
c) a parità di punteggio precede il possessore dell’Irsee inferiore

Venezia
Hanno priorità, nell’ordine:
– i bambini dichiarati invalidi almeno del 70% e/o portatori di handicap
– i bambini in situazione di disagio psico-socio-ambientale
– i residenti nel Comune di Venezia e nella Municipalità in cui è ubicato il Nido.
Altri punteggi per la graduatoria:
-Bambini privi di entrambi i genitori: 6
-Bambini con un genitore solo: 5
-Bambini i cui genitori sono entrambi disoccupati: 3
-Bambini i cui genitori sono entrambi studenti: 3
-Bambini i cui genitori lavorano entrambi: 3
-Presenza di altri figli al di sotto dei nove anni: 1-2 punti
-Presenza in famiglia di familiari conviventi portatori di handicap o
invalidi al 70%: 2
-Presenza di fratelli frequentanti il medesimo nido: 1

Indicazioni per i Centri d’istruzione per gli adulti

da Tecnica della Scuola

Indicazioni per i Centri d’istruzione per gli adulti
di L.L.
Le scadenze di ottobre per l’avvio dei progetti assistiti a livello nazionale per l’attuazione del nuovo assetto organizzativo e didattico dei Cpia
Con la Nota prot.n. 1231 del 19 settembre 2013 il Miur fa seguito a precedente nota prot. n. 4241 del 31 luglio scorso con la quale era stato trasmesso il “Documento contenente i criteri e le modalità per l’avvio, l’organizzazione e la realizzazione dei progetti assistiti a livello nazionale”, approvato dal gruppo tecnico nazionale IDA nella seduta del 9 luglio, e fornito prime istruzioni operative con l’indicazione dei relativi adempimenti.
Nel corso dell’incontro che si è svolto il 17 settembre è stato presentato e condiviso il “Documento contenente le indicazioni relative all’attuazione delle azioni in cui si articola il progetto”, allegato alla nota in commento. In tale occasione è stata annunciata anche la volontà di promuovere entro la fine di ottobre un incontro con gli UU.ss.rr. per acquisire ogni utile elemento di valutazione sullo stato dell’arte dei progetti assistiti a livello nazionale.
Il documento prevede che l’istituzione scolastica sede del CPTP capofila della Rete debba trasmettere entro il 10 ottobre alla Direzione Generale per l’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore del MIUR (all’indirizzo e-mail sebastian.amelio@istruzione.it) i seguenti documenti:  1)     copia dell’Accordo di rete tra le Istituzioni scolastiche (All. 1) e relativi allegati, di cui al punto 6.1 del Documento contenente i criteri e le modalità per l’avvio, l’organizzazione e la realizzazione dei progetti assistiti a livello nazionale;  2)   copia dell’Accordo con altri soggetti pubblici e privati (e relativi allegati), di cui al punto 6.6 del citato Documento.
In ogni caso, nelle more di perfezionamento dei suddetti accordi e dei relativi allegati, il Miur invita gli UU.ss.rr. ad inviare entro e non oltre il 20 ottobre la scheda allegata alla nota debitamente compilata relativa solo al primo dei due Accordi (sebastian.amelio@istruzione.it).

Inaugurazione anno scolastico a Roma, presenti al Quirinale anche studenti da Lampedusa

da Tecnica della Scuola

Inaugurazione anno scolastico a Roma, presenti al Quirinale anche studenti da Lampedusa
di Giuseppe Adernò
Per l’esecuzione dell’inno nazionale, la Sicilia sarà rappresentata da bambini delle scuole di Lampedusa.
Lunedì 23 settembre il cortile d’onore del Quirinale si riempirà di studenti e insegnanti.
Alla presenza del Capo dello Stato e del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca verrà inaugurato l’anno scolastico. La cerimonia vedrà l’esibizione di diverse scuole selezionate a livello nazionale tramite un concorso. Insieme ai ragazzi saliranno sul palco personaggi celebri del mondo dello spettacolo e della cultura.
Tutta la cerimonia sarà trasmessa da RaiUno nel programma ‘Tutti a scuola’ a partire dalle ore 16.45. Saranno circa 3.000 tra alunni e docenti – si legge in una nota del Quirinale – che ascolteranno oltre all’intervento del ministro Carrozza, l’atteso discorso del Presidente Napolitano.
Lo scorso anno, durante la stessa cerimonia, Napolitano aveva ricordato la necessità di credere nella scuola e nel nostro Paese: “Innanzitutto non ci si può abbandonare alla sfiducia nelle nostre possibilità, sottovalutando i progressi compiuti dall’Italia. Progressi straordinari anche nel campo dell’istruzione, se penso alle condizioni in cui eravamo quando tanto tempo fa cominciavo ad andare a scuola. Guardando ai cambiamenti nel corso degli ultimi anni, da quando sono diventato Presidente, vedo che l’istruzione italiana ha continuato a fare progressi in senso quantitativo e anche qualitativo. I progressi compiuti dimostrano come l’Italia possa farcela, possa migliorare quando si impegna con sforzi collettivi e condivisi. E tuttavia limiti e problemi seri persistono, ed è lungo il cammino da compiere per annullare alcune distanze rispetto ad altri Paesi avanzati”.
La manifestazione “tutti a scuola” anche quest’anno sarà una festa per sottolineare l’importanza dell’educazione e della formazione e del ruolo che la scuola svolge nel rendere i giovani cittadini consapevoli della nostra società.
 Tanti i temi che verranno affrontati: dalla Costituzione alla tutela dell’ambiente, passando per la legalità e l’integrazione.  E’ questa una lodevole iniziativa che  mettere in luce le buone pratiche, le eccellenze e l’impegno quotidiano di studenti e insegnanti.
La provincia di Catania sarà rappresentata da 6 studenti del Liceo scientifico “Galileo Galilei” dell’Istituto “Gemmellaro” dell’Istituto Vespucci.Capuana-Pirandello” e da 21 ragazzi dell’Istituto “Parini”, e vi partecipano i ragazzi del piccolo coro di voci bianche “V.Bellini” e gli alunni meritevoli delle classi terze.

Per l’esecuzione dell’inno nazionale, per espresso desiderio del Presidente Napolitano, la Sicilia sarà rappresentata da bambini delle scuole di Lampedusa.

Non lasciate soli i “Natividigitali”, hanno bisogno di una guida

da Tecnica della Scuola

Non lasciate soli i “Natividigitali”, hanno bisogno di una guida
Un’indagine tra gli studenti delle scuole superiori lombarde, condotta dal Gruppo di Ricerca sui Nuovi Media del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca, coordinata da Marco Gui, ricercatore in Sociologia dei media e con la supervisione scientifica di Giorgio Grossi, ordinario di Sociologia della comunicazione, ha dato risultati sorprendenti
La Stampa riporta questa ricerca alla quale ha collaborato anche l’Osservatorio sulla Comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il campione interessato riguarda 2.327 studenti delle seconde superiori in Lombardia e ha analizzato le dotazioni tecnologiche, l’uso dei nuovi media e le competenze digitali degli studenti. Per la prima volta in Italia, inoltre, ha associato l’utilizzo dei media digitali ai livelli di apprendimento, utilizzando i dati dei test Snv/Invalsi . Il campione è rappresentativo per tipo di scuola e area geografica. E i risultati sono sorprendenti: più si è connessi meno si studia. I ragazzi trascorrono circa tre ore al giorno in rete, principalmente chattando sui social network (83 per cento) e cercando informazioni e approfondimenti (53 per cento). Ma per ogni ora passata in più su Internet, l’apprendimento cala. Secondo quanto calcolato utilizzando i dati Invalsi la diminuzione di 0,8 punti in italiano e di 1,2 punti in matematica. Il calo nell’apprendimento è ancora più marcato, scrive La Stampa, se si considera solo la quota di tempo che gli studenti trascorrono online per motivi di studio: meno 2,2 punti in italiano e meno 3,2 punti in matematica. Inoltre, gli usi poco frequenti e molto frequenti della rete sono associati alle performance peggiori, mentre gli utilizzi moderati sono associati a quelle migliori. La posizione sociale dei ragazzi non conta. I ragazzi dei centri di formazione professionale ormai superano quelli dei licei e dei tecnici nel tempo speso online. La permanenza online dello studente medio è infatti di circa 3 ore giornaliere, ma i ragazzi dei licei stanno online in media circa 2 ore e 48 minuti, quelli dei centri di formazione professionale circa 3 ore e un quarto. Facebook è in ogni caso protagonista dell’attenzione degli studenti: l’82 per cento degli intervistati possiede un profilo e il 57 per cento lo tiene addirittura aperto mentre fa i compiti. Tuttavia esistono due diversi modi di usarlo: uno più chiuso con poche informazioni condivise online, profilo privato e con contatto prevalentemente con persone conosciute offline (tipico dei ragazzi dei licei e di chi ha genitori istruiti) e uno più aperto alle nuove conoscenze online con molte info messe a disposizione e profilo aperto (più frequente tra gli studenti con meno risorse culturali ed economiche: il 35 per cento degli studenti dei Centri di formazione professionale hanno un profilo completamente pubblico contro il 18 per cento dei liceali). I genitori sono percepiti dai ragazzi come meno competenti di loro e sembrano non essere in grado di fornire competenze digitali avanzate. Un po’ più competenti i genitori dei liceali che sono anche quelli che controllano maggiormente i tempi di permanenza al computer dei figli. L’uso di Internet, racconta sempre La Stampa, per la scuola appare diffuso (il 32,4 per cento cerca informazioni che non trova nei testi, il 41 per cento scambia informazioni con i compagni) ma poco guidato da genitori e insegnanti, cosa che spiega probabilmente anche la relazione non incoraggiante di queste attività con l’apprendimento. Il livello di competenza digitale critica (inteso come capacità di valutare le fonti, capire i rischi, comprendere la natura dei contenuti) mostra disuguaglianze per tipo di scuola e tra italiani e figli di immigrati (i liceali rispondono correttamente al 69 per cento delle domande del test, gli studenti dei Centri di formazione professionale solo al 56 per cento; un divario simile si nota tra figli di italiani e figli di genitori immigrati). In generale, i problemi principali si riscontrano nella consapevolezza del funzionamento del web e delle logiche commerciali che lo sostengono. Ad esempio solo il 32,7% ha risposto correttamente a una domanda dettagliata sul modo in cui funziona Wikipedia, un’analoga percentuale (34,8%) riesce a riconoscere una pagina di login falsificata a partire dall’indirizzo web, e il 33% si rende conto dello scopo di lucro dietro a siti commerciali di uso comune. Afferma Marco Gui, ricercatore in Sociologia dei media: “Quelli che vengono definiti nativi digitali appaiono invece bisognosi di guida rispetto agli usi significativi della Rete. C’è oggi un grande spazio di intervento per scuola, istituzioni e ricerca nell’identificazione e promozione di “diete mediali” che supportino lo sviluppo scolastico e personale dei ragazzi”.

La scuola è sempre responsabile della condotta degli alunni

da Tecnica della Scuola

La scuola è sempre responsabile della condotta degli alunni
di P.A.
Lo stabilisce la Corte di Cassazione in considerazione del fatto che la domanda di iscrizione alla frequenza di una scuola e il suo accoglimento fondano un vincolo giuridico tra l’allievo e l’istituto scolastico
La sentenza della suprema corta è riportata da “Ilmediano.it” che racconta il motivo del contendere tra una ragazza e il ministro dell’istruzione. Quest’ultimo, denunciato dall’alunna perché aveva subito ustioni, gravi e deturpanti, “in orario di lezioni” da parte di un compagno di classe, si era appellato, ritenendo infondata la denuncia a causa del fatto che sia la ragazza “vittima” e sia il suo compagno di classe, causa dell’incidente, erano entrambi maggiorenni. Per tale motivo, sosteneva il Miur, all’epoca il danneggiante era maggiorenne e dunque erano attenuati i doveri di vigilanza degli insegnanti sugli alunni. Il Tribunale accoglie le ragioni sostenute dal Ministero, mentre la successiva Corte di appello accoglie l’appello della ragazza. Per tale motivo la questione finisce in Cassazione civile, III sez., che però, scrive “Ilmediano.it”, con sentenza 15.05.2013 n° 11751, ha accolto le ragioni della ragazza. “La suprema Corte ha precisato che la domanda e l’accoglimento di iscrizione alla frequentazione di una scuola – nella specie statale – fondano un vincolo giuridico tra l’allievo e l’istituto, da cui scaturisce, a carico dei dipendenti di questo, appartenenti all’apparato organizzativo dello Stato, accanto all’obbligo principale di istruire ed educare, quello accessorio di proteggere e vigilare sull’incolumità fisica e sulla sicurezza degli allievi, sia per fatto proprio, adottando tutte le precauzioni del caso, che di terzi, fornendo le relative indicazioni ed impartendo le conseguenti prescrizioni, e da adempiere, per il tempo in cui gli allievi fruiscono della prestazione scolastica.” Quanto in particolare ai suddetti obblighi accessori scaturenti dal cd. contatto sociale degli insegnanti con gli allievi, trovano positiva disciplina nel R.D. 30 aprile 1924: “I Professori devono Trovarsi nell’Istituto almeno cinque minuti prima che cominci la propria lezione” e “assistere all’ingresso e all’uscita dei propri alunni”, e nella legge del 1980 n. 312, per effetto della quale l’Amministrazione si surroga al personale direttivo, docente, educativo e non docente della scuola non solo materna ed elementare, ma anche secondaria e artistica, nella responsabilità civile per i danni arrecati in connessione a comportamenti degli alunni durante la loro permanenza a scuola. “Quindi correttamente, sulla base dei fatti rappresentati dalla ragazza, i giudici di secondo grado hanno affermato che l’amministrazione non aveva provato di aver adottato tutti i provvedimenti informativi, organizzativi, anche di emergenza, e prescrittivi, anche disciplinari, ed impartito le relative informazioni sia ai partecipanti alla recita, sia agli spettatori di essa, atti a garantire la sicurezza della scuola, anche nello svolgimento delle attività ricreative al fine di impedire l’evento verificatosi, non imprevedibile stante la pericolosità del costume elevatamente infiammabile indossato da alcuni allievi partecipanti alla recita (approvata dal collegio dei docenti), ovvero ad impedirne tempestivamente le disastrose conseguenze.”

G. Alulli – F. Farinelli – A. Petrolino, L’autovalutazione di Istituto

autovalutazione_di_istitutoAllulli Giorgio, Farinelli Fiorella, Petrolino Antonino
L’autovalutazione di istituto
Modelli e strumenti operativi
2013, Guerini e Associati, ISBN: 9788862504270

Dal febbraio 2013 l’autovalutazione delle scuole, con il nuovo Regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri, diventa sistema. Le scuole dovranno obbligatoriamente, nel prossimo triennio, portare avanti questo processo, seguendo i test e gli indicatori forniti dal ministero.

Come procedere? Questo libro fornisce, oltre allo scenario internazionale, il quadro dei modelli più in uso e delle procedure per applicarli, nonché la guida per costruire un proprio modello autonomo. Indispensabile per i capi di istituto, per i collaboratori, per gli ispettori scolastici e per tutti coloro che operano all’interno delle strutture valutative.

Questo testo è stato ideato soprattutto come uno strumento di lavoro per gli insegnanti e per i dirigenti scolastici che di qui a breve si misureranno con l’avvio del Sistema nazionale di valutazione; non intende proporre né l’ennesima disamina sulla bontà o meno della valutazione scolastica, né un manuale piatto ed esclusivamente tecnico di istruzioni per l’uso. Gli autori si propongono di offrire, a chi nella scuola dovrà giocare un ruolo di protagonista, un quadro sintetico e tuttavia non banale di quello che occorre sapere, e anche saper fare, per innescare i processi e realizzare le azioni disegnate dal Regolamento sulla valutazione: l’autovalutazione di istituto, la progettazione dei piani di miglioramento, lo sviluppo della rendicontazione sociale, la comparazione con realtà scolastiche analoghe, l’integrazione degli sguardi di dentro con quelli di fuori, l’intreccio tra analisi quantitativa e qualitativa. Un libro per fare valutazione e per dare senso alla valutazione.

Avviso 24 settembre 2013

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Segreteria del Direttore

L’Unione Matematica Italiana (UMI) con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica, organizza le Olimpiadi della Matematica.

La competizione ha, come scopo principale, quello di far crescere fra i giovani l’interesse per la Matematica, dando loro l’opportunità di affrontare problemi un po’ diversi, nella forma, da quelli incontrati a scuola. La gara sarà anche l’occasione di confronto fra ragazzi particolarmente “dotati”, provenienti dalle scuole di tutta Italia.
In allegato la lettera di invito del Presidente dell’UMI, Prof. Carlo Ciliberto, rivolta alle scuole. Il calendario della manifestazione e le modalità di partecipazione sono disponibili per la consultazione sul sito http://olimpiadi.dm.unibo.it/

Il Direttore Generale
f.to Carmela Palumbo

Bologna, 1 settembre 2013

Egregio Signor Dirigente,

anche nel prossimo anno scolastico l’Unione Matematica Italiana organizzerà le Olimpiadi della Matematica, manifestazione rivolta agli studenti degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore.
Come Lei sicuramente sa l’U.M.I., con il Progetto Olimpiadi della Matematica, è uno degli enti accreditati al fine di concorrere all’individuazione delle iniziative per la valorizzazione delle eccellenze riguardanti gli studenti dei corsi di istruzione secondaria superiore delle scuole statali e paritarie, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2007, n. 262.
Inoltre la Direzione Generale per gli ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica finanzia il progetto.
Lo scorso anno a questo progetto hanno partecipato quasi 1.800 Istituti. Le gare si sono concluse con la finale nazionale a Cesenatico dal 9 al 12 maggio 2013.
La manifestazione ha permesso di individuare e preparare le squadre di sei ragazzi che hanno partecipato:
• Olimpiadi Internazionali della Matematica (Santa Marta, Colombia, 18-28 luglio 2013).  La nostra rappresentativa si è classificata al 20° posto assoluto (1 oro, 2 argenti, 1 bronzo, 2 menzioni d’onore);
• Romanian Master of Mathematics (Bucarest, 27 febbraio – 3 marzo 2013). Competizione internazionale su invito riservato alle “nazioni più forti”. La nostra rappresentativa si è qualifica al 5° posto (1 oro, 3 argenti, 1 bronzo, 1 menzioni d’onore):
• Balkan Mathematical Olympiad (Cipro, 28 giugno – 3 luglio 2013). Campionato delle regioni balcaniche a cui vengono invitate le rappresentative europee più forti. La nostra rappresentativa si è qualificata al 4° posto (4 argenti, 2 bronzi)
• European Girls’ Mathematical Olympiad (Lussemburgo, 8-14 aprile 2013). Campionato europeo riservato a squadre femminili. La nostra rappresentativa si è qualificata al 9° posto (1 oro, 3 bronzi)
Inoltre, a partire dal 2008, la Banca d’Italia premia i giovani particolarmente brillanti offrendo loro stages all’estero di matematica e di inglese.
Sarei particolarmente lieto se nell’A.S. 2013-2014 l’Istituto da Lei diretto vorrà partecipare a questa iniziativa che ha, come scopo principale, aumentare fra i giovani l’interesse per la Matematica, dando loro l’opportunità di affrontare problemi un po’ diversi, nella forma, da quelli incontrati a scuola, ma in grado, riteniamo, di aumentare la loro attenzione anche per ciò che si fa nella scuola.
Il calendario della manifestazione e le modalità di partecipazione sono disponibili per la consultazione alla pagina web http://olimpiadi.dm.unibo.it/scuole.
Nel ringraziarLa in anticipo per l’interessamento e la collaborazione, Le invio i miei più cordiali saluti.

Il Presidente dell’Unione Matematica Italiana
Prof. Ciro Ciliberto

PROGETTO OLIMPIADI DI MATEMATICA
MODALITÀ DI ADESIONE

Bologna, 1 settembre 2013

L’Unione Matematica Italiana organizzerà anche nel 2014 le Olimpiadi della Matematica, rivolte agli studenti degli Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore.
Le modalità di svolgimento della manifestazione saranno analoghe a quelle degli anni passati.
La parte culturale si articolerà nelle seguenti fasi:
• Giochi di Archimede: 27 novembre 2013 (gare di tipo promozionale, alle quali si auspica la massima partecipazione)
• Gara di II livello per le Classi Prime: fine gennaio 2014 (circa 10 giorni prima delle Gare Provinciali di Selezione) gara a livello provinciale, riservata a tutti gli studenti di prima superiore che abbiano ben figurato ai giochi di Archimede e il cui svolgimento, per quest’anno, non è ancora garantito in tutti i distretti.
• Gare Provinciali di Selezione: data da definire (mese di febbraio 2014)
• Olimpiadi Nazionali della Matematica a Cesenatico: 8-11 maggio 2014
• Prove di selezione per le Olimpiadi Internazionali: data e luogo da definire (presumibilmente Pisa a fine maggio 2014).
• Olimpiadi Internazionali della Matematica: 3-13 luglio 2014 Cape Town (South Africa).
Anche quest’anno si svolgeranno:
– nei mesi di settembre 2013 e febbraio 2014 gli incontri “Invito alla Matematica” per studenti che si sono segnalati nel corso delle gare dello scorso anno scolastico;
– – dal 11 al 14 ottobre 2013 a Bologna la V edizione degli “Incontri Olimpici”, stage residenziale rivolto a docenti.
Le scuole che intendono aderire all’iniziativa sono invitate a versare un contributo di 75,00 Euro (senza riduzioni per spese) ai sensi della delibera del 20 luglio 2012 dell’Ufficio di Presidenza dell’UMI, sul conto corrente postale 81730160 intestato a Unione Matematica Italiana, utilizzando bollettino precompilato spedito all’indirizzo della scuola.
Chi avesse smarrito il bollettino precompilato può utilizzare un bollettino di conto corrente bianco intestandolo:
c/c n. 15869407, Unione Matematica Italiana, Piazza Porta San Donato 5, 40126 Bologna.
Tale versamento è valido per l’intero Istituto, comprese le sezioni staccate e le sedi coordinate.
Si ricorda che l’iscrizione è definitiva solo quando si è effettuata la “notifica di pagamento”.
Nel caso non fosse disponibile la ricevuta del bollettino di ccp entro la data di scadenza dell’iscrizione, è possibile inserire la data e il numero di mandato di pagamento.
I Dirigenti Scolastici degli Istituti che parteciperanno alla gara sono invitati a nominare un Referente di Istituto che curerà i rapporti con l’UMI.
Il Referente dovrà compilare il modulo online predisposto (in un’opportuna area riservata) all’indirizzo http://olimpiadi.dm.unibo.it/scuole/ tassativamente entro il 23 ottobre 2013
Le credenziali per l’accesso all’area riservata (UserID e Password) sono riportate sul foglio allegato al bollettino di conto corrente postale precompilato. Chi non fosse in possesso di tali credenziali è pregato di richiederle nuovamente alla Segreteria UMI, perché tali codici serviranno per tutte le fasi della manifestazione.
L’iscrizione è possibile solo per via telematica.
Chi avesse difficoltà ad utilizzare la procedura di iscrizione è gentilmente pregato di contattare la Segreteria UMI (tel. 051243190, e-mail dipmat.umi@unibo.it).
Nella settimana dal 18 al 22 novembre 2013 gli Istituti iscritti riceveranno un messaggio di posta elettronica con le istruzioni per l’accesso ai testi delle prove. Si raccomanda pertanto l’accuratezza nell’inserire i dati. In tale messaggio verrà fornito un numero telefonico per la consulenza.
Le soluzioni saranno pubblicate sul sito http://olimpiadi.dm.unibo.it qualche giorno dopo la prova e contemporaneamente inviate per e-mail all’Istituto e al Referente.
Potranno partecipare alla fase provinciale solo gli allievi degli Istituti iscritti.
Per ogni informazione rivolgersi a:
Unione Matematica Italiana
Piazza di Porta San Donato 5
40126 BOLOGNA
telefono 051/243190
fax 051/4214169
e-mail: dimat.umi@unibo.it
partita IVA 00336020375
Nell’area riservata (http://olimpiadi.dm.unibo.it/scuole/) saranno disponibili i seguenti documenti:
1. Guida illustrata per l’iscrizione ai Giochi di Archimede
2. Dichiarazione sostitutiva DURC
3. Tracciabilità dei flussi finanziari

GARA A SQUADRE
Notizie relative alla manifestazione (modalità di partecipazione, scadenza per l’iscrizione, ecc…..) verranno pubblicate sul sito http://olimpiadi.dm.unibo.it