Mensa a scuola, nota del Miur: ok al pranzo da casa, ma con dovute precauzioni

da Tuttoscuola

Mensa a scuola, nota del Miur: ok al pranzo da casa, ma con dovute precauzioni

Alla fine il ministero dell’Istruzione ha ceduto: chi vuole potrà portarsi il pranzo da casa a scuola. A patto che si rispettino le indicazioni date: fare in modo di evitare che non ci siano scambi di cibo e che questo non venga in alcun modo contaminato. Come? Adottando le stesse precauzioni che si adottano nei confronti di chi consuma pasti speciali e lavorando in collaborazione con le Asl. Lo riporta l’ultima nota del Miur inviata a tutti gli Uffici Scolastici Regionali e segnalata dal quotidiano La Stampa di Torino.

Una vittoria di tanti genitori, ma soprattutto del comitato Caro Mensa che si è sempre battuto per il diritto alla “schiscetta” su cui si è espressa mesi fa la Corte d’Appello di Torino stabilendo il diritto per le famiglie di avvalersi o meno della mensa scolastico e, in quest’ultimo caso, come sostituire il pasto. Fino ad oggi – riporta La Stampa – il Miur ha mantenuto il suo no (tanto che ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione) a questa ipotesi, mentre alcuni USR, come quello del Piemonte, avevano iniziato a cercare una linea di comportamento comune. Ora anche Roma prende posizione con una nota del dipartimento per il sistema educativo: il pranzo da casa deve essere garantito.

Insomma, in attesa che anche il giudice di terzo grado si pronunci, resta il diritto del pranzo da casa. E il Miur si adegua, non solo con la nota che lo conferma, ma anche affermando che tutti gli alunni debbano mangiare negli stessi locali. Inoltre nella nota si legge anche che, in attesa della pronuncia della Cassazione, “è stato avviato un confronto con i soggetti coinvolti, al fine di individuare possibili linee di condotta uniformi su tutto il territorio nazionale“.

Decreto formazione iniziale e reclutamento: le novità proposte dalle commissioni

da Tuttoscuola

Decreto formazione iniziale e reclutamento: le novità proposte dalle commissioni

Sono in arrivo sul tavolo del ministro Fedeli i pareri delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Unificata Stato-Regioni e Autonomie locali sugli otto schemi di decreti delegati della Buona Scuola.

Per il personale precario della scuola è il decreto della formazione iniziale e reclutamento a riscuotere maggiore interesse, soprattutto per le norme transitorie che dovrebbero recuperare in via straordinaria diverse quote di docenti finora esclusi dai concorsi o dalle GAE.

Leggi i testi delle deleghe della Buona Scuola 

È bene ricordare, innanzitutto, che lo schema di decreto riguarda esclusivamente la scuola secondaria, ignorando che molte situazioni sono analoghe alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria, escluse da qualsiasi proposta con prossimi contraccolpi prevedibili per l’assetto dell’intero sistema.

Allo schema di decreto n. 377 predisposto dal Miur e che già prevede prima del 2020-21 quote di posti riservati ai docenti già abilitati e a quelli inseriti in terza fascia delle graduatorie di istituto con almeno 36 mesi di servizio, le commissioni propongono anche di consentire l’accesso a neo laureati che abbiano conseguito almeno 24 crediti formativi in “discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche”.

Le commissioni propongono attenzione per altri gruppi di precari, compresi il superamento del 10% delle graduatorie di merito degli attuali concorsi che salverebbe idonei senza assicurare loro un posto, anziché prevedere graduatorie nazionali degli idonei esclusi che potrebbero andare a coprire migliaia di posti vacanti del concorso.

Un esempio per capire: in Lombardia l’attuale concorso lascerà vacanti centinaia di posti di sostegno, mentre in Campania (ma non solo) l’elenco di idonei di quel concorso va ben oltre il 10% di inclusi nella graduatoria di merito, senza speranze di immissione in ruolo. Un’eventuale graduatoria nazionale (per chi tra gli idonei volontariamente voglia iscriversi) darebbe il ruolo (pur lontano da casa) e assicurerebbe stabilità al sistema.

A questo punto sarà interessante vedere se e quanto proposto dalle commissioni parlamentari potrà essere recepito dal decreto legislativo finale che il Consiglio dei Ministri dovrà recepire entro il 17 aprile prossimo.

Nota 17 marzo 2017, AOODGOSV 2971

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio VIII

Oggetto: Spagna – Riconoscimento professione docente

A seguito della nota di chiarimenti n° 213, ricevuta dal Ministerio de Educación, Cultura y Deporte spagnolo il 16 marzo 2017, si informano gli utenti interessati al riconoscimento della professione docente in Italia e in possesso della relativa abilitazione conseguita in Spagna, che a partire dalla suddetta data verranno prese in considerazioni solo ed esclusivamente le istanze complete di un documento che attesti la partecipazione al concorso pubblico spagnolo (“sistema selectivo de acceso a la función pública) e il superamento di almeno una parte dello stesso.
La nota del Ministero spagnolo di seguito allegata, infatti, precisa che per poter esercitare la professione docente nelle scuole pubbliche spagnole è necessario trovarsi in una delle seguenti tre condizioni:

1. Aver superato il concorso pubblico (“sistema selectivo de acceso a la función pública”) diventando docenti di ruolo a tempo indeterminato;
2. Aver partecipato al concorso pubblico (“sistema selectivo de acceso a la función pública”) senza superarlo nella sua totalità, diventando docenti supplenti a tempo determinato;
3. Essere iscritti nelle graduatorie straordinarie di professori selezionati dalle Comunidades Autónomas, diventando docenti supplenti a tempo determinato.

Chiunque non rientri nelle tre suddette categorie non può ancora esercitare la professione docente a tutti gli effetti nella scuola pubblica spagnola, come ben specificato nel nuovo modello di ACREDITACIÓN allegato alla presente, rilasciato dal Ministero spagnolo. Pertanto, come da Direttiva europea 2013-55-CE, l’interessato otterrà il corrispettivo riconoscimento della professione docente in Italia solo nel caso in cui certifichi di essere abilitato all’insegnamento nelle scuole pubbliche spagnole, rientrando nelle tre suddette categorie.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo

Circolare AGID 17 marzo 2017, n. 1

AGENZIA PER L’ITALIA DIGITALE

Circolare 17 marzo 2017, n. 1/2017

Misure minime di sicurezza ICT per le pubbliche amministrazioni. (Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 1° agosto 2015). (17A02399)

(GU Serie Generale n.79 del 4-4-2017)

Premessa.
Il decreto-legge del 22 giugno 2012, n. 83, all’art. 20, comma 3,
lettera b) identifica nell’Agenzia per l’Italia digitale l’organismo
che «detta indirizzi, regole tecniche e linee guida in materia di
sicurezza informatica».
La direttiva del 1° agosto 2015 del Presidente del Consiglio dei
ministri impone l’adozione di standard minimi di prevenzione e
reazione ad eventi cibernetici. Al fine di agevolare tale processo,
individua nell’Agenzia per l’Italia digitale l’organismo che dovra’
rendere prontamente disponibili gli indicatori degli standard di
riferimento, in linea con quelli posseduti dai maggiori partner del
nostro Paese e dalle organizzazioni internazionali di cui l’Italia e’
parte.

Art. 1
Scopo

Obiettivo della presente circolare e’ indicare alle pubbliche
amministrazioni le misure minime per la sicurezza ICT che debbono
essere adottare al fine di contrastare le minacce piu’ comuni e
frequenti cui sono soggetti i loro sistemi informativi.
Le misure minime di cui al comma precedente sono contenute
nell’allegato 1, che costituisce parte integrante della presente
circolare.

Art. 2
Amministrazioni destinatarie

Destinatarie della presente circolare sono le pubbliche
amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165.

Art. 3
Attuazione delle misure minime

Il responsabile dei sistemi informativi di cui all’art. 10 del
decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, ovvero, in sua assenza,
il dirigente allo scopo designato, ha la responsabilita’ della
attuazione delle misure minime di cui all’art. 1.

Art. 4
Modulo di implementazione delle MMS-PA

Le modalita’ con cui ciascuna misura e’ implementata presso
l’amministrazione debbono essere sinteticamente riportate nel modulo
di implementazione di cui all’allegato 2, anch’esso parte integrante
della presente circolare.
Il modulo di implementazione deve essere firmato digitalmente con
marcatura temporale dal soggetto di cui all’art. 3 e dal responsabile
legale della struttura. Dopo la sottoscrizione esso deve essere
conservato e, in caso di incidente informatico, trasmesso al CERT-PA
insieme con la segnalazione dell’incidente stesso.

Art. 5
Tempi di attuazione

Entro il 31 dicembre 2017 le amministrazioni dovranno attuare gli
adempimenti di cui agli articoli precedenti.

Roma, 17 marzo 2017

Il presidente: Samaritani


Allegato 1

MISURE MINIME DI SICUREZZA ICT PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Allegato 2

MODULO DI IMPLEMENTAZIONE DELLE MISURE MINIME DI SICUREZZA PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Circolare Ministeriale 17 marzo 2017, n. 3

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Circolare Ministeriale 17 marzo 2017, n. 3

OGGETTO: Avviso pubblico per la realizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, nell’a.s. 2017-2018, del progetto “Grazia Deledda, donna e scrittrice, a novant’anni dal Nobel per la letteratura”


Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

A tutte le Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado

Avviso 17 marzo 2017, AOODGOSV 2972

Oggetto: Procedura ordinaria aperta per la realizzazione del Progetto: “Grazia Deledda, donna e scrittrice, a novant’anni dal Nobel per la letteratura”, da realizzare durante l’anno scolastico 2017-2018.

Italian Teacher Prize

Annamaria Berenzi, docente di matematica in una sezione ospedaliera di Brescia, ha vinto l’edizione italiana del Premio Nazionale Insegnanti.



Premio Nazionale Insegnanti,
annunciati i cinque vincitori
Una docente di matematica in cima al podio

Annamaria Berenzi, docente di matematica in una sezione ospedaliera di Brescia, Daniela Ferrarello, insegnante di matematica in una sezione carceraria di Catania, Consolata Maria Franco, docente di italiano nel carcere minorile di Nisida, Dario Gasparo, insegnante di scienze in un istituto comprensivo di Trieste e Antonio Silvagni, docente di latino e materie letterarie in un istituto superiore di Arzignano (VI). Sono i cinque vincitori della prima edizione del Premio Nazionale Insegnanti – Italian Teacher Prize, gemellato con il Global Teacher Prize. In cima al podio Annamaria Berenzi.

Alla prima finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato direttamente alle scuole delle e dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dalle e dai premiati.

I nomi delle vincitrici e dei vincitori, annunciati oggi dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, sono il frutto di una selezione effettuata fra oltre 11.000 profili arrivati al Ministero. I docenti potevano candidarsi o essere candidati da colleghe e colleghi, studentesse e studenti o dalle famiglie. Una giuria interna al Miur ha operato una prima fase di selezione, arrivando ad una rosa di 50 finalisti. Fra questi, una Giuria Nazionale composta dalla Presidente della Rai Monica Maggioni, dallo scrittore e docente Eraldo Affinati e dal professor Nando Dalla Chiesa, ha individuato prima i 10 finalisti e poi i 5 vincitori.

“Oggi arriviamo alla fine di un percorso iniziato un anno fa. Questo premio – ha spiegato la Ministra Fedeli – è nato con lo scopo di valorizzare il ruolo delle e degli insegnanti nella società, portando all’attenzione di tutti le esperienze di quelle e quei docenti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare le proprie studentesse e i propri studenti e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità scolastica di appartenenza. Attraverso le storie di queste e questi docenti vogliamo raccontare quanto sia fondamentale la scuola per le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Oggi diamo un riconoscimento a insegnanti che hanno saputo fare scuola oltre la scuola, aprendo alle studentesse e agli studenti mondi e orizzonti non tradizionali. Come previsto dal bando dobbiamo decretare delle vincitrici e dei vincitori, ma oggi a vincere non sono solo cinque insegnanti. Vince la scuola e vincono tutte e tutti coloro che accompagnano ogni giorno, con passione e dedizione, le nostre ragazze e i nostri ragazzi verso il loro futuro. Insegnare significa imprimere un segno. Il ruolo delle e dei docenti è essenziale per lo sviluppo di un Paese, non dobbiamo mai dimenticarlo”.

I cinque premiati

Tre donne e due uomini. In prevalenza docenti di materie scientifiche. Questo  il profilo delle finaliste e dei finalisti del Premio Nazionale Insegnanti.

La prima classificata, Annamaria Berenzi, insegna in una sezione ospedaliera a Brescia. “Mi ritengo una privilegiata”, spiega la docente. “Solo quando durante una lezione in una stanza di degenza lo studente non si accorge di quanto tempo è passato, riesce ad allontanarsi dal sé malato, si sente ‘bene’”, aggiunge, “solo allora un docente può sentirsi soddisfatto”.

Daniela Ferrarello insegna matematica nella sede carceraria dell’Istituto alberghiero Karol Wojtyla di Catania. Ma è impegnata anche nella ricerca sulla didattica della matematica. Dice di sé: “Pur dedicandomi alla ricerca, non ho mai lasciato la scuola perché sento di essere una privilegiata: ho le radici e le ali. Con le ali da ricercatrice sono sempre entusiasta di portare in classe le nuove frontiere della ricerca in didattica; con le radici da insegnante so quali sono le problematiche delle scuole e degli studenti e rivolgo la mia ricerca nei settori che vedo carenti”.

Consolata Maria Franco insegna nell’Istituto penale minorile di Nisida, a Napoli, dove ha sperimentato percorsi linguistici e di educazione alla legalità innovativi. “A Nisida ho imparato ad insegnare sperimentando sulla mia pelle tutte le difficoltà di avviare curiosità e interessi culturali nei ragazzi dalle pesanti esperienze di vita, che dalla scuola si sono, o sono stati, allontanati”, spiega.

Dario Gasparo, docente di Scienze presso l’Istituto comprensivo Valmaura di Trieste, ha realizzato e documentato sperimentazioni di insegnamento della matematica mediante l’uso del corpo. Di sé dice: “Ricordo quando mia madre, fondamentale figura per me e i miei quattro fratelli, vedendo la mia insofferenza adolescenziale per le ingiustizie, mi disse: ‘Dario, se vuoi cambiare le cose devi diventare o giudice o insegnante’”.

Un glaucoma agli occhi non è riuscito a fermare la passione di Antonio Silvagni, docente di latino e materie letterarie all’Istituto di istruzione superiore Leonardo Da Vinci di Arzignano. “Nonostante le oggettive difficoltà fisiche dovute alla cecità- racconta – intraprendo azioni didattiche innovative senza che queste siano e vengano percepite come compensative di una situazione svantaggiata”.

I docenti vincitori parteciperanno a Dubai al GESF, il Global Education & Skills Forum, insieme ad una delegazione di insegnanti, studentesse e studenti che rappresenteranno l’eccellenza della scuola italiana. Quest’anno il Forum è dedicato alla cittadinanza globale e l’Italia è Paese partner.

In fondo alla ‘corsa’ del Premio Nazionale Insegnanti sono arrivati in 10. Oltre ai 5 vincitori, fra i finalisti c’erano Riccardo Canesi,docente dell’Istituto superiore Zaccagna di Carrara; Lorella Carimali, insegnate del Liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano; Gianluca Farusi dell’Istituto tecnico Galilei di Avenza; Marco Ferrari del Liceo Malpighi di Bologna e  Maria Lina Saba dell’Istituto tecnico Fermi di Pontedera.


Cinque donne e cinque uomini,
ecco i finalisti del Premio Nazionale Insegnanti
Dalla docente di sezione ospedaliera all’innovatore: on line i 10 profili

La prossima settimana la proclamazione dei vincitori

C’è chi insegna in una sezione carceraria, chi in una scuola ospedaliera. C’è il docente che fin dai banchi della primaria aveva capito che la passione per la chimica lo avrebbe portato dietro la cattedra. E c’è l’insegnante pioniera dell’Alternanza. Sono on line i dieci nomi e i profili delle finaliste e dei finalisti del Premio Nazionale Insegnanti, gemellato con il Global Teacher Prize di Dubai.

Si tratta di Annamaria Berenzi dell’Istituto tecnico Castelli di Brescia, Riccardo Canesi dell’Istituto superiore Zaccagna di Carrara, Lorella Carimali del Liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano, Gianluca Farusi dell’Istituto tecnico Galilei di Avenza, Daniela Ferrarello dell’Istituto professionale Karol Wojtyla di Catania, Marco Ferrari del Liceo Malpighi di Bologna, Consolata Maria Franco, docente presso l’Istituto penale minorile di Nisida, Dario Gasparo dell’Istituto comprensivo Valmaura di Trieste,  Maria Lina Saba dell’Istituto tecnico Fermi di Pontedera e Antonio Silvagni dell’Istituto superiore Leonardo Da Vinci di Arzignano.

Sono cinque donne e cinque uomini, prevalentemente insegnanti di area scientifica. Le loro schede complete sono disponibili qui: http://www.italianteacherprize.it/site/it/home-page/

I nomi delle finaliste e dei finalisti sono il frutto di una selezione effettuata fra oltre 11.000 profili arrivati al Ministero. La prossima settimana la Ministra Valeria Fedeli proclamerà i 5 vincitori. Scopo dell’iniziativa è valorizzare il ruolo delle insegnanti e degli insegnanti nella società, portando all’attenzione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini le esperienze di quei docenti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare le proprie studentesse e i propri studenti, favorendone la crescita come cittadini attivi, e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità scolastica di appartenenza.
Al primo finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati. Promuovere la formazione digitale dei colleghi, fare innovazione didattica, acquistare pc per i ragazzi della sezione carceraria sono alcuni dei progetti che le finaliste e i finalisti realizzerebbero in caso di vittoria.

Per approfondimenti: http://www.italianteacherprize.it/site/it/about/


Premio Nazionale Insegnanti: ecco i nomi dei 50 finalisti. In maggioranza donne, il più giovane ha 28 anni

(Roma, 5 dicembre 2016)  Sono 26 donne e 24 uomini i 50 finalisti dell’Italian Teacher Prize, il Premio Nazionale degli Insegnanti lanciato lo scorso 29 maggio dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, sulla scia del Global Teacher Prize. Il più giovane finalista ha 28 anni, il più anziano 66. Le regioni più rappresentate sono la Lombardia, il Lazio e la Toscana con 6 docenti ciascuna, seguono l’Emilia Romagna e la Puglia con 4 insegnanti rispettivamente.

I docenti avevano tempo fino al 18 ottobre per candidarsi o essere candidati. Complessivamente sono stati 11.000 gli insegnanti che hanno partecipato alla selezione, il 67% donne, il 53% docenti in istituti secondari di II grado, principalmente di età compresa tra i 50 e i 59 anni. Rispetto al totale, 7.426 sono stati proposti dai propri alunni, dalle famiglie o da persone che fanno parte della loro comunità scolastica, i rimanenti 3.372 si sono autocandidati. Selezionati i 50 finalisti, a partire dal 15 dicembre una Giuria Nazionale, composta da personalità del mondo della scuola e non, valuterà i profili per decretare i 5 vincitori. Il primo classificato riceverà un premio di 50mila euro. Agli altri 4 saranno corrisposti 30mila euro ciascuno. I premi verranno assegnati alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione delle attività e dei progetti promossi e coordinati dai premiati.

L’obiettivo del premio è valorizzare il ruolo del docente nella nostra società, individuando le esperienze di eccellenza di coloro che siano riusciti ad ispirare i propri studenti favorendone la crescita come cittadini attivi e, in generale, che abbiano prodotto un cambiamento positivo nella comunità di appartenenza. Il Premio Italiano, così come quello globale, punta infatti a sottolineare l’importanza della professione di docente, nella profonda convinzione che gli insegnanti di tutto il mondo meritino di essere riconosciuti e celebrati.

http://www.italianteacherprize.it/site/it/finalisti/


Premio Nazionale Insegnanti, 11.000 i candidati
Il 67% è una donna, il 53% insegna alle superiori

(Roma, 03 Novembre 2016) Donna, docente di scuola superiore, spesso impegnata ad operare in aree a rischio o ad insegnare ad alunni diversamente abili. Questo il profilo ‘tipo’ del candidato al Premio Nazionale Insegnanti lanciato lo scorso 29 maggio dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, gemellato con il Global Teacher Prize, meglio conosciuto come il Nobel dei docenti.
Scopo dell’iniziativa è valorizzare il ruolo degli insegnanti nella società, portando all’attenzione di tutti le esperienze di quei docenti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare i propri studenti, favorendone la crescita come cittadini attivi, e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità scolastica di appartenenza. “Dal Premio emergeranno storie di ordinario impegno quotidiano e straordinaria potenza educativa. Storie capaci di lasciare un segno e trasmettere valore – sottolinea il Ministro Stefania Giannini -. Gli insegnanti appassionati, bravi e carismatici non esistono soltanto nei film e con questa iniziativa abbiamo voluto promuovere un vero e proprio racconto della realtà. È un primo successo che due candidature su tre dei docenti siano arrivate da famiglie, studenti, dirigenti e colleghi: la scuola è la prima comunità creativa di ogni società”.
Quasi 11.000 i profili arrivati al Ministero. Era possibile candidarsi o essere candidati: 7.426 docenti sono stati proposti dai propri alunni, dalle famiglie o da persone che fanno parte della loro comunità scolastica, i rimanenti 3.372 si sono autocandidati. Nella maggior parte dei casi (67%) si tratta di donne. È la Campania la regione con il maggior numero di candidature (12,3%), seguita dalla Lombardia (12,1%), dal Lazio (11,8%) e dalla Puglia (10,4%). Il 43% dei candidati lavora in aree a rischio, il 35% insegna ad alunni con disabilità, il 32% opera in scuole di aree socio-economiche disagiate e il 20% in scuole di aree interne. La fascia d’età 50-59 è quella più rappresentata (38%), seguita immediatamente da quella 40-49 (37%). Oltre la metà dei candidati (53%) insegna in scuole secondarie di II grado, il 24% nell’infanzia e nella primaria e il 23% in scuole secondarie di I grado. Una commissione tecnica del Ministero vaglierà le candidature individuando i primi 50 docenti che dovranno produrre un elaborato. I vincitori saranno decretati nel mese di dicembre.
Una giuria composta dalla Presidente della Rai Monica Maggioni, dallo scrittore e insegnante Eraldo Affinati, dallo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio, dal professore e Presidente onorario di ‘Libera’ Nando Dalla Chiesa, e dall’attrice Cristiana Capotondi, individuerà i 5 finalisti. Al primo finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati.


File 01-07-16, 04 53 48Sino al 18 ottobre aperte le candidature per l’italianteacherprize


Italian Teacher Prize, le candidature entro il 18 ottobre

C’è tempo fino al 18 ottobre 2016 per essere candidati o per candidarsi al Premio Nazionale Insegnanti, l’Italian Teacher Prize. Il premio vuole valorizzare il ruolo strategico che i docenti rivestono nella vita dei giovani, cittadini del futuro, vuole essere un riconoscimento per quei docenti che si sono particolarmente distinti nel trasmettere il sapere e la passione per lo studio agli studenti in maniera innovativa, a dispetto delle difficoltà e della scarsità di mezzi. L’Italian Teacher Prize è stato lanciato a fine giugno dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ed è gemellato con il Global Teacher Prize, noto come il Nobel dei Docenti.

Il premio è destinato ai docenti e ai dirigenti attualmente in servizio presso le scuole di ogni ordine e grado. La candidatura può essere fatta esclusivamente on line attraverso il sito www.italianteacherprize.it (indicando nome e cognome, scuola di appartenenza e una breve motivazione).

Al docente che sarà classificato come primo sarà assegnato un premio di 50.000 euro, gli altri quattro classificati riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati.

Particolare attenzione sarà dedicata dalla giuria alle realtà più significative del nostro territorio. Per questa ragione la Giuria potrà valutare l’opportunità di istituire premi o menzioni speciali a favore dei docenti che in questi giorni sono impegnati nelle attività di ripresa dell’anno scolastico nelle istituzioni scolastiche colpite dal sisma del 24 agosto scorso.


Premio Nazionale Insegnanti
Giannini: “Da oggi le candidature su www.italianteacherprize.it. Segnalate i docenti che hanno lasciato un segno nella vostra vita scolastica”

Al via da oggi le candidature per la prima edizione del Premio Nazionale Insegnanti, voluto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministro Stefania Giannini per valorizzare il ruolo dei docenti nella società. Il Premio nasce in collaborazione con il Global Teacher Prize, più noto come Nobel degli insegnanti.

“Attraverso il Premio saranno raccolte e raccontate le storie e le esperienze di quegli insegnanti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare i loro studenti. Docenti che hanno prodotto cambiamenti significativi all’interno della loro comunità scolastica”, dichiara il Ministro Stefania Giannini.

“Tutti abbiamo avuto un insegnante del cuore. Se c’è o c’è stato un docente che ha lasciato il segno nella vostra vita scolastica o in quella dei vostri figli, se avete un collega che secondo voi merita di essere valorizzato, inviateci il suo nome, raccontateci la sua storia – continua il Ministro -. Vogliamo che questa diventi l’occasione per un grande racconto su come i nostri insegnanti incidono positivamente ogni giorno sulla vita delle nuove generazioni, accompagnandole per mano verso un futuro da cittadini attivi e consapevoli”.

La sezione per le candidature è da oggi disponibile sul sito www.italianteacherprize.it. L’apertura delle procedure sarà rilanciata questo pomeriggio anche nel corso del Festival “Conoscenza in Festa” a Udine. Durante le giornate della manifestazione, in occasione del lancio del Premio Nazionale Insegnanti, sono previste lezioni aperte di docenti che utilizzano metodologie didattiche innovative (il programma: http://www.conoscenzainfesta.eu/2016-sezioni/2016-itp).

Il premio è destinato a docenti attualmente in servizio presso le scuole di ogni ordine e grado. I tempi di svolgimento saranno coordinati con quelli del Premio internazionale. Da oggi è possibile candidarsi ed essere candidati attraverso il sito www.italianteacherprize.it. La procedura rimarrà aperta fino all’1 ottobre 2016.

Chi vorrà candidare un insegnante dovrà indicarne nome, cognome, istituzione scolastica di appartenenza e allegare una breve motivazione. A quel punto il docente sarà informato via e-mail della candidatura e gli verrà chiesta conferma dell’interesse a partecipare al Premio. Gli insegnanti che aderiranno, a seguito di candidatura da parte di terzi o autocandidatura, dovranno compilare una scheda con dati relativi, fra l’altro, alla loro attività educativa, al contesto in cui operano, ai modelli didattici utilizzati, agli eventuali progetti di internazionalizzazione o inclusione messi in atto, alla partecipazione a convegni o eventi sull’istruzione, alle modalità di utilizzo del premio finale.

La scheda di adesione è composta da una serie di domande a risposta chiusa (sì/no) e da alcune domande a risposta aperta. Una prima scrematura dei profili avverrà sulla base di questi dati e porterà ad una lista di 50 finalisti, a cui sarà chiesto di fornire ulteriori informazioni per comprendere più a fondo l’attività che svolgono nella loro scuola. Una Giuria Nazionale, composta da personalità di spicco provenienti da mondi rappresentativi della società italiana, provvederà a indicare i 5 vincitori. La Giuria sarà individuata dal Ministro Giannini.

Al primo degli insegnanti scelti fra i finalisti andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati. Il vincitore del Premio Nazionale Insegnanti sarà valutato dal comitato del Global Teacher Prize al fine del possibile inserimento fra i 50 finalisti mondiali. Tutti i docenti italiani potranno comunque partecipare direttamente all’Edizione Mondiale anche se non hanno aderito al Premio Nazionale.


ITALIAN TEACHER PRIZE
PREMIO NAZIONALE INSEGNANTI

IL MINISTRO GIANNINI PRESENTA LA PRIMA EDIZIONE ITALIANA
LICEO CLASSICO STATALE “ENNIO QUIRINO VISCONTI”
PIAZZA DEL COLLEGIO ROMANO, 4 – ROMA
29 MAGGIO 2016 ORE 18.30

Domenica 29 maggio, alle 18.30, presso il Liceo Classico Statale “Ennio Quirino Visconti” di Roma, in piazza del Collegio Romano 4, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, presenterà la prima edizione del Premio Nazionale Insegnanti, organizzato in collaborazione con il Global Teacher Prize (www.globalteacherprize.org).
Interverranno il direttore della Varkey Foundation, Vikas Pota; la vincitrice dell’Edizione 2016 del Global Teacher Prize, l’insegnante palestinese Hanan Al Hroub; le finaliste italiane, rispettivamente, delle Edizioni 2015 e 2016 del Global Teacher Prize, Daniela Boscolo e Barbara Riccardi.


Lanciato a Roma il ‘Premio Nazionale Insegnanti’
Candidature on line dall’1 luglio su www.italianteacherprize.it

Il Ministro Stefania Giannini:
“Racconteremo al Paese le storie di chi sta ispirando i nostri ragazzi”
Sunny Varkey: “Questo premio aiuterà a rilanciare la centralità dei docenti”
Hanan Al Hrub: “Gli insegnanti italiani fanno la differenza nella vita di tanti giovani”

Si apriranno ufficialmente venerdì 1 luglio 2016 le candidature alla prima edizione italiana del Premio Nazionale Insegnanti, gemellato con il Global Teacher Prize, meglio conosciuto come il Nobel dei docenti. Obiettivo del Premio italiano, valorizzare il ruolo degli insegnanti nella società, portando all’attenzione di tutti le esperienze di quei docenti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare i propri studenti, favorendone la crescita come cittadini attivi, e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità scolastica di appartenenza.

L’iniziativa è stata lanciata oggi a Roma, al Liceo Visconti, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, dell’ideatore del Global Teacher Prize Sunny Varkey, del direttore della Varkey Foundation Vikas Pota, della vincitrice dell’Edizione 2016 del Global Teacher Prize, l’insegnante palestinese Hanan Al Hroub, e delle finaliste italiane delle Edizioni 2015 e 2016  del Global Teacher Prize, Daniela Boscolo e Barbara Riccardi. 

“Il Global Teacher Prize – ha affermato il Ministro Stefania Giannini – ha il merito di valorizzare il ruolo strategico che i docenti rivestono nella vita dei nostri figli. Raccontando le storie di insegnanti speciali, il Premio internazionale porta all’attenzione di un vasto pubblico la possibilità e la capacità che i docenti hanno di incidere sul percorso dei nostri giovani, cittadini del futuro. È per noi un onore lanciare la prima Edizione italiana del Premio alla presenza di Hanan Al Hroub che, nel difficile contesto di un campo profughi, educa i suoi alunni, attraverso il gioco, al rispetto degli altri, alla capacità di ascolto. Anche nel nostro Paese possiamo contare su molte ‘Hanan’, su tanti insegnanti che riescono a fare la differenza nelle loro comunità scolastiche come punti di riferimento per colleghi, famiglie, studenti. Con il Premio Nazionale vogliamo conoscere le loro storie, raccoglierle e raccontarle al Paese”.

“Quando abbiamo lanciato il Global Teacher Prize non avevamo come obiettivo quello di trovare il miglior insegnante al mondo, ma volevamo creare un movimento che portasse alla luce le migliaia di storie di eroi che hanno trasformato le vite di tanti giovani. Volevamo mettere sotto i riflettori il lavoro incredibile che gli insegnanti fanno in tutto il mondo ogni giorno”, ha sottolineato Sunny Varkey. “Sono felice – ha proseguito – che l’Italia, ispirata dal Global Teacher Prize, abbia ora deciso di lanciare un proprio Premio Nazionale”.

“Gli insegnanti italiani incidono positivamente sulla vita di tanti giovani – ha dichiarato Hanan Al Hroub -. Sono loro, i docenti, ad indicare la strada ai loro studenti, a fare da guida. Sto parlando di persone come Barbara Riccardi, Daniela Boscolo e Daniele Manni. Il loro entusiasmo per ciò che insegnano e la loro gioia per il fatto di essere dei docenti sono contagiosi. Sono certa che ci sono tanti altri come loro in Italia che possono essere valorizzati. Per questo invito i genitori e i ragazzi italiani ad individuare modelli postivi e candidare questi docenti al Premio Nazionale”.
“La prima sensazione che ho provato nello scoprire di essere stata nominata tra i candidati del Global Teacher Prize è stata di incredulità – ha raccontato la docente Daniela Boscolo, finalista dell’Edizione 2015 – . Quando mi è arrivata l’e-mail che mi informava della nomina e mi invitava a compilare il format per concorrere al Premio, l’ho cancellata pensando ad una truffa. Alla seconda e-mail ho prestato più attenzione e mi sono chiesta: è possibile che qualcuno abbia così a cuore gli insegnanti da organizzare un concorso con un premio così considerevole? Ebbene, era proprio così e la sensazione dominante è stata quella della gratitudine per l’attenzione verso la nostra professione. Un’attenzione che raramente ci viene dedicata. Esorto quindi i genitori, i colleghi, i dirigenti e chiunque conosca un docente ‘speciale’ ad approfittare dell’occasione del Premio Nazionale Insegnanti per nominare il suo ‘docente del cuore’”.

“Il Premio Nazionale Insegnanti può diventare una straordinaria occasione per mettere in luce le cose che funzionano all’interno delle scuole – ha aggiunto la docente Barbara Riccardi, finalista dell’edizione 2016 del Global Teacher Prize -. Ogni giorno tutti coloro che lavorano nell’istruzione fanno rete per contribuire con le loro abilità e competenze a raggiungere i migliori risultati nell’interesse dei nostri ragazzi. Il Premio è un modo per valorizzare la professione docente non solo all’interno della scuola, ma nella società, poiché la scuola contribuisce, con valori e buone pratiche, alla formazione dei cittadini di domani”.

Il premio, tempi e modalità di partecipazione

Il premio è destinato a docenti attualmente in servizio presso le scuole di ogni ordine e grado. I tempi di svolgimento saranno coordinati con quelli del Premio Internazionale. Dal prossimo 1 luglio sarà possibile candidarsi ed essere candidati esclusivamente on line attraverso il sito www.italianteacherprize.it. La procedura rimarrà aperta fino all’1 ottobre 2016.

Chi vorrà candidare un insegnante dovrà indicarne nome, cognome, istituzione scolastica di appartenenza e allegare una breve motivazione. A quel punto il docente sarà informato via e-mail della candidatura e gli verrà chiesta conferma dell’interesse a partecipare al Premio. Gli insegnanti che aderiranno, a seguito di candidatura da parte di terzi o autocandidatura, dovranno compilare una scheda con dati relativi, fra l’altro, alla loro attività educativa (anni di insegnamento, tipologia di scuola), al contesto in cui operano (ad esempio aree a rischio o aree interne), ai modelli didattici utilizzati, agli eventuali progetti di internazionalizzazione o inclusione messi in atto, alle eventuali attività di volontariato effettuate, alla partecipazione a convegni o eventi sull’istruzione, alle pubblicazioni legate alla propria professione, alle modalità di utilizzo del premio finale. La scheda di adesione è composta da una serie di domande a risposta chiusa (sì/no) e da alcune domande a risposta aperta. Una prima scrematura dei profili avverrà sulla base di questi dati e porterà ad una lista di 50 finalisti, a cui sarà chiesto di fornire ulteriori informazioni per comprendere più a fondo l’attività che svolgono nella loro scuola. Una Giuria Nazionale, composta da personalità di spicco provenienti da mondi rappresentativi della società italiana, provvederà a individuare i 5 finalisti. Al primo di loro andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati. Il vincitore del Premio Nazionale Insegnanti sarà valutato dal comitato del Global Teacher Prize al fine del possibile inserimento fra i primi 50 finalisti mondiali. Tutti i docenti italiani potranno comunque partecipare direttamente all’Edizione Mondiale anche se non hanno aderito al Premio Nazionale.