Benedizioni religiose a scuola: per il Consiglio di Stato sono legittime

da Tuttoscuola

Benedizioni religiose a scuola: per il Consiglio di Stato sono legittime

Le benedizioni religiose degli istituti scolastici, facoltative e fuori orario scolastico, sono legittime. A stabilirlo, secondo quanto riporta Repubblica.it, sarebbe il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del ministero dell’Istruzione e ribaltato la decisione del Tar dell’Emilia Romagna che aveva annullato la delibera con cui un consiglio di istituto di Bologna le aveva autorizzate.

Il caso specifico risale a un paio di anni fa. Era infatti il 2015 quando tre parroci avevano chiesto di poter benedire le aule di una scuola bolognese in occasione della Pasqua. Il consiglio di istituto li aveva autorizzati scatenando una polemica infinita tra laici e cattolici finita, non solo nelle aule del tribunale, ma anche sul New York Times.

Un anno fa la sentenza del Tar dell’Emilia Romagna: la benedizione dell’istituto comprensivo in questione era illegittima poiché coinvolgeva la scuola in un rito attinente alla sfera individuale dei singoli. Ora il Consiglio di Stato ribalta tutto: per i giudici il rito non può “in alcun modo incidere sullo svolgimento della didattica e della vita scolastica in generale” e questo “non diversamente” da altre attività “parascolastiche“.

Reclutamento insegnanti, Fondazione Giovanni Agnelli: ‘Passi avanti, ma la strada è lunga’

da Tuttoscuola

Reclutamento insegnanti, Fondazione Giovanni Agnelli: ‘Passi avanti, ma la strada è lunga’

Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Giovanni Agnelli (FGA), sostiene in un articolo pubblicato sulla Stampa di Torino lo scorso 21 marzo (vedi articolo correlato) che il meccanismo previsto dal decreto legislativo sul reclutamento per l’assunzione nei prossimi 5/6 anni di alcune categorie di precari – a differenza “di quanto si è detto un po’ frettolosamente nei giorni scorsi”, non può essere definito come “la solita sanatoria”.

Infatti, diversamente da quanto previsto da precedenti provvedimenti – e dalla stessa legge 107 con lo svuotamento delle graduatorie, che “ha portato in cattedra decine di migliaia di docenti senza controllare che ne avessero le capacità” – lo schema di decreto legislativo introduce “una verifica dei requisiti di ingresso nella professione in base alle competenze attese delle varie categorie di precari”. Significa, commenta il direttore della FGA, che “si è appreso qualcosa dagli errori dei primi due anni di Buona scuola”.

E significa, aggiungeremmo, che la linea post-gianniniana di attenzione alla fattibilità socio- professionale delle riforme e delle operazioni che riguardano le persone, perseguita con determinazione dall’attuale ministra, sta dando frutti e sta producendo qualche incrinatura nel compatto blocco sindacale anti-Buona Scuola.

Nel 2017-18 infatti saranno assunti i circa 13.000 precari rimasti nelle graduatorie ad esaurimento, ma dovrebbero essere gli ultimi assunti con la logica indiscriminata della sanatoria. Altri 13.000 saranno assunti invece dalle graduatorie di merito del concorso 2016, che avranno dunque superato.

I 62mila precari abilitati delle ‘seconde fasce’ di istituto che entreranno in ruolo nel 2019-2020, oltre ad avere una recente esperienza di insegnamento, avranno comunque seguito corsi di specializzazione e di tirocinio (TFA-PAS), e dovranno sottoporsi ad ulteriori prove sulle capacità didattiche e a un altro anno di tirocinio.

Prima che diventino operativi i nuovi modelli di formazione e reclutamento sarà poi il turno dei circa 20mila supplenti non abilitati (2022?) che hanno già insegnato per almeno 36 mesi, ma anche per loro è previsto un concorso con tirocinio, sia pure ridotto nella durata, vista la loro esperienza didattica.

Poi, finalmente, entrerà in funzione il nuovo sistema di reclutamento. Basterà per avere una scuola migliore?

Concorso dirigenti scolastici: possibile road map

da Tuttoscuola

Concorso dirigenti scolastici: possibile road map

Tramontata da tempo la previsione di nominare i vincitori del corso-concorso per dirigenti scolastici per il 1° settembre p.v., quali potrebbero essere i tempi minimi per assicurare quelle nomine per il 2018-19, tenendo presente che alle tradizionali prove selettive, seguiranno un corso di formazione dirigenziale e un tirocinio?

La I fase, quella delle prove, prevede tre step in sequenza, di cui il primo (prova preselettiva) potrebbe non essere effettuato.

Bando: pubblicazione nella seconda quindicina di aprile?

Presentazione domande: di norma entro 30 gg. dal bando, cioè entro fine maggio ’17.

Prova preselettiva (eventuale): sono previsti 50 quesiti a risposta multipla, si effettua soltanto se il numero dei candidati è superiore a tre volte il numero dei posti a concorso, cioè 4.500 se i posti sono 1.500. Potrebbe essere individuato un giorno utile tra scrutini ed esami, nel mese di giugno. L’esito del superamento è automatico, pressoché immediato.

Prova scritta: cinque quesiti (di cui uno in lingua) a risposta aperta. Si potrebbe effettuare in giugno nel caso non si svolga la prova preselettiva oppure nel corso dell’estate. Anche per sveltire i tempi, sono previste commissione e sottocommissioni ogni 250 candidati presenti alla prova.

Prova orale: per coloro che superano la prova scritta i tempi rituali prima degli orali dovrebbero essere di 20 giorni. Gli orali si potrebbero effettuare in autunno.

Corso di formazione dirigenziale: il regolamento prevede sia di quattro mesi; il CSPI ne ha proposto la riduzione a tre. Se l’inizio è a gennaio ’18, la sua conclusione dovrebbe avvenire entro aprile ’18 (o marzo 2018).

Tirocinio: il regolamento prevede che sia di quattro mesi. Dovrebbe concludersi, quindi, entro agosto 2018 (o luglio ’18).

Nomine in ruolo: dalla graduatoria nazionale nomine nei ruoli regionali da parte degli USR con effetto 1 settembre 2018.

Occorrerà galoppare per stare nei tempi. Altrimenti si prospetta un altro anno, dopo gli ultimi, l’attuale e il prossimo, di doppie o addirittura triple (!) reggenze…

Niente io capivo delle tue lezioni

NIENTE IO CAPIVO DALLE TUE LEZIONI di Umberto Tenuta

CANTO 806 VISPO CONTADINELLO NELLA SCUOLA RURALE DI TELESE

NIENTE CAPIVO DALLE TUE LEZIONI, SIGNORINA DORA

 

Bersaglieri, sulla strada bianca, io e Mario, compagni di avventura, come bersaglieri andavamo a quella che doveva essere a nostra nuova frontiera.

Andavamo a scuola!

Prima elementare.

La scuola rurale di Telese in quel di Montalto Uffugo.

Arrivammo.

Passammo oltre.

Ci fermarono e ci spinsero là dentro, nel seminterrato.

Ad attenderci la Signorina Dora, instancabilmente seduta dietro la cattedra sulla pedana ben sopra elevata.

La lavagna alla sua sinistra.

Tre file di banchi verdi davanti.

La finestrella alle nostre spalle.

Una ventina di contadinelli, straccioni, mocciosi, le unghie sporche di terra.

Lei sola, in seta bianca, cittadina, figlia del DON e fidanzata suo malgrado del sottotenente.

Sulla sua testa il DUCE e il RE.

Alle pareti, solo ornamento, l’alfabetiere.

Non so come imparai a leggere ed a scrivere.

Contadinello testardo, BI ed A le leggevo BIA.

ESSE ed A le leggevo ESSEA.

E TI ed E le leggevo TIÉ!

Ed ogni volta che prendevo parola mi prendevo una staffilata.

Non so quante me ne presi per imparare che la mia MONDAGNA, non so per quali motivi, si doveva scrivere MONTAGNA.

E che il mio piccolo CUOZZO fosse invece una COLLINETTA.

E che il mio JUME si chiamasse TORRENTE.

E soprattutto non capivo perché nel salire le scale i numeri fossero UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE SEI SETTE.. e nello scendere diventassero SETTE SEI CINQUE QUATTRO TRE DUE UNO.

In verità, a contare i fichi neri che coglievo dalla mia ficunieureddra ero bravo.

E fu così che, non so perché, in aritmetica divenni presto bravissimo.

Tanto bravo che a Mario, mio unico amato compagno di giochi e di avventure, suggerii che il problema si risolveva con una moltiplicazione seguita da una divisione.

Mal me ne incolse: dietro la lavagna, in ginocchio sopra i ceci che avevo rubato alla mamma per portarli alla Maestra.

Oh la nevicata!

Che bello lungo la strada del ritorno!

Tutto bianco intorno!

Solo i palmi delle mani che io e Mario ci mostravamo erano rossi!

Forse la Maestra Dora era la prima e la sola persona che io avevo imparato a odiare.

La odiavo tanto che, appena avuta la pagella della Licenza di Terza elementare che mi liberava dalla maestra Dora, alla sua richiesta di andare a portare il pacchetto dei compiti alla sua collega di Montalto Scalo risposi: NO!

  • Come NO?
  • NO
  • NO
  • NO!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

 

Nota 28 marzo 2017, AOODGOSV 3355

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Segreteria Direttore

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di Istruzione Secondaria di II° grado
LORO SEDI
e, p.c. Al Capo di Gabinetto del Ministro
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
SEDE

Oggetto: Attività di alternanza scuola lavoro – Chiarimenti interpretativi

Con la presente nota si trasmettono gli ultimi Chiarimenti interpretativi in tema di alternanza scuola lavoro, che intendono dare risposta ai più ricorrenti quesiti formulati dalle scuole, dalle famiglie e dai soggetti che intendono ospitare gli studenti coinvolti nelle esperienze di alternanza.
Nell’auspicio che i suddetti Chiarimenti possano facilitare la progettazione, organizzazione e gestione dei percorsi attivati da codeste istituzioni scolastiche, si richiamano di seguito alcuni principi di riferimento utili per individuare le soluzioni relative ai casi concreti:
a) i percorsi di alternanza scuola lavoro, entrati a far parte del curriculum scolastico del secondo biennio e dell’ultimo anno dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado per effetto della legge 107/2015, godono di specifiche risorse assegnate alle istituzioni scolastiche e non devono comportare, di norma, costi per le famiglie degli studenti coinvolti;
b) la progettazione e la programmazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro sono di competenza degli organi collegiali, che adottano le decisioni nel merito tenendo conto anche degli interessi degli studenti e delle esigenze delle famiglie, alle quali poi il Dirigente scolastico dà attuazione;
c) l’Istituzione scolastica individua, tra le risorse destinate ai percorsi di alternanza scuola lavoro previste dal comma 39 dell’articolo 1 della legge 107/2015, la quota destinata a retribuire il personale docente e A.T.A. che effettua prestazioni aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo conseguenti all’attivazione dei percorsi di alternanza, da erogare secondo i criteri definiti nella contrattazione di istituto, e la parte destinata a coprire le spese di gestione utili alla realizzazione dei suddetti percorsi;
d) per il personale docente sono altresì retribuibili con il Fondo d’istituto le forme di flessibilità organizzativa e didattica connesse all’attuazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro, in base all’articolo 88, comma 2, lettera a) del CCNL del 29 novembre 2007;
e) rientrano nelle attività di alternanza scuola lavoro di cui al comma 33 dell’articolo 1 della legge 107/2015 i percorsi definiti e programmati all’interno del PTOF che prevedono la stipula di una convenzione con il soggetto ospitante, l’individuazione di un tutor interno e di tutor formativo esterno, nonché la scelta di esperienze coerenti con i risultati di apprendimento previsti dal profilo educativo dell’indirizzo di studi frequentato dallo studente;
f) gli allievi che frequentano percorsi di alternanza scuola lavoro mantengono lo status di studenti. L’alternanza è una opportunità formativa e gli studenti non devono sostituire posizioni professionali; essi sono costantemente guidati nelle varie esperienze, sia nell’ambito dell’istituzione scolastica che presso il soggetto ospitante, da una o più figure preposte alla realizzazione del percorso formativo (tutor interno, tutor formativo esterno, docente interno, esperto esterno).

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo


Chiarimenti interpretativi ASL