Archivi categoria: Rassegne

Primo diplomato magistrale inserito in GaE

Bandiera bianca del MIUR: primo diplomato magistrale inserito in GaE. Eseguita la sentenza del Consiglio di Stato ottenuta dall’ANIEF

 

Il MIUR si arrende alle ragioni dell’ANIEF ed esegue senza indugi la sentenza del Consiglio di Stato che obbliga l’Amministrazione all’immediato inserimento in Graduatoria dei ricorrenti. È un iscritto ANIEF, infatti, il primo docente in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 ad essere inserito immediatamente nelle Graduatoria a Esaurimento di interesse. L’Ambito Territoriale di Cremona pubblica il Decreto che mette la parola fine a un’ingiusta esclusione durata 15 anni.

 

Alla luce della schiacciante vittoria ottenuta, l’ANIEF scioglie le riserve e promuove il ricorso d’urgenza al Giudice del Lavoro per ottenere l’inserimento in Graduatoria a Esaurimento di tutti i diplomati magistrale ante 2001/2002 anche se non hanno mai inviato il modello cartaceo di inserimento.

 

Per aderire al ricorso è necessario iscriversi al nostro sindacato, effettuare la preadesione online entro il prossimo 8 maggio e inviare lo specifico modello elaborato dall’ANIEF per richiedere all’Ambito Territoriale di interesse l’inserimento in GaE finora negato.

 

I nostri legali sul territorio provvederanno a convocare nell’arco di poche settimane i ricorrenti loro assegnati che avranno correttamente completato la procedura di adesione al ricorso e avranno fatto pervenire ad ANIEF la scheda di adesione con i documenti richiesti.

Naufragio nel Canale di Sicilia, Miur invia circolare a scuole

Naufragio nel Canale di Sicilia, Miur invia circolare a scuole
Iniziative di sensibilizzazione dal 27 al 30 aprile
Faraone: “Scuola luogo per approfondire cause e riflettere su soluzioni”

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato a tutte le scuole una circolare in cui si invitano dirigenti scolastici e insegnanti ad utilizzare le giornate dal 27 al 30 aprile per sensibilizzare gli studenti sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione, in memoria delle centinaia di vittime che hanno perso la vita nel Canale di Sicilia.

Per far sì che la loro morte “non rimanga sulle pagine dei giornali, ma venga piuttosto compresa a vantaggio di una società sempre più lucida e inclusiva” il Ministero invita le scuole a organizzare seminari, iniziative con esperti, incontri anche in orario extrascolastico.

“Una tragedia immane si consuma sotto i nostri occhi nel Mediterraneo – sottolinea il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone – Migliaia di uomini e donne muoiono nel Canale di Sicilia mentre gli scafisti, i nuovi schiavisti del XXI secolo, speculano sulle loro vite. Non possiamo rimanere inermi. Abbiamo invitato le scuole, attraverso una circolare, a parlarne per andare oltre l’emergenza: la disperazione, i conflitti e la povertà da cui i migranti scappano, la speranza di un futuro migliore, il ruolo dell’Europa e dei singoli paesi nell’accoglienza e nell’integrazione. La scuola – conclude  Faraone – è il luogo per eccellenza dove si approfondiscono le cause e si riflette sulle soluzioni”.

Sciopero 24 aprile 2015

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Ufficio del Gabinetto

AOOUFGAB 11572 – 21/04/2015

Ai Direttori Generali Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Comparto Scuola. Athena Adesione allo sciopero 24 aprile 2015.

Si comunica che l’Associazione sindacale Scuola Athena “ha aderito allo sciopero nazionale per l’intera giornata del 24 aprile 2015 del personale docente ed Ata del comparto scuola indetto dalla USB PI Scuola”.
L’azione di sciopero in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione” di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima, pertanto il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.
Le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6 , della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo alle famiglie ed agli alunni, ed assicurare durante l’astensione le prestazioni relative ai servizi pubblici essenziali cosi’ come individuati dalla normativa citata che prevede, tra l’ altro, all ‘ art. 5, che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.
Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menù “I tuoi servizi”, nell ‘area “Rilevazioni”, accedendo all ‘apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi della sezione con i seguenti dati:
il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se negativo;
il numero dei dipendenti assenti per altri motivi:
ammontare delle retribuzioni trattenute.
Si pregano le SS.LL. di invitare i Dirigenti Scolastici ad ottemperare a quanto sopra esposto, tenendo conto che i dati devono essere inseriti nel piu’ breve tempo possibile.

IL VICE CAPO DI GABINETTO
dott. Rocco Pinneri

DDL SCUOLA, DI MEGLIO A RENZI: “ FACCIA REFERENDUM”

DDL SCUOLA, DI MEGLIO A RENZI: “ FACCIA REFERENDUM”

“Invece di rispondere nel merito alle critiche poste nei
confronti di un disegno di legge che è un mostro giuridico,
Renzi fa opera di disinformazione, sferrando l’ennesimo
attacco contro i sindacati accusati di voler scioperare per
mantenere il loro potere nelle scuole. Ma di quale potere si
tratti, lo sa solo lui. Non c’è peggior sordo di chi non
vuole ascoltare e il presidente del Consiglio, dichiarando
di non capire le ragioni della protesta e annunciando
l’intenzione di scrivere una lettera ai docenti per spiegare
la riforma, dimostra ancora una volta di preferire il
monologo al dialogo. A questo punto, gli lanciamo una sfida:
faccia un referendum per sapere se gli insegnanti approvano
o bocciano la sua Buona Scuola”. E’ quanto afferma Rino Di
Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli
Insegnanti.

Tra i numerosi aspetti critici del ddl, Di Meglio richiama
l’attenzione soprattutto sul reclutamento attraverso gli
albi territoriali, che “farebbero perdere cattedra e
titolarità, condannando gli insegnanti a essere precari a
vita. Uno dei diritti fondamentali dei lavoratori –
ricorda il coordinatore della Gilda – è di non poter
essere trasferiti senza motivazione in un’altra sede di
lavoro e con questa riforma c’è il rischio che, dopo tre
anni di servizio in una scuola, un docente venga spostato in
un altro istituto, lontano chissà quanti chilometri da
casa, magari soltanto perchè risulta poco gradito al
dirigente scolastico”.

“Quella che è scesa in piazza sabato scorso a Roma –
conclude Di Meglio – era la vera scuola italiana e se
Renzi si ostina a non volerla ascoltare, stia certo che gli
insegnanti rispediranno al mittente le lettere in arrivo da
Palazzo Chigi”.

Da assessore Nappi impegno significativo per Martuscelli di Napoli

Scuola: “Da assessore Nappi impegno significativo per Martuscelli di Napoli”
“L’assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi, ci ha garantito che nei prossimi giorni si attiverà per sollecitare il Miur sulla vicenda dell’istituto Martuscelli di Napoli, su cui l’Ugl da tempo si batte per scongiurarne la chiusura”.
Lo rendono noto il segretario confederale dell’Ugl, Ornella Petillo, e il segretario provinciale Ugl Scuola, Eliana Troise, dopo l’incontro con l’assessore Nappi e con il consigliere comunale Domenico Palmieri, in visita presso l’Istituto.
“Abbiamo sottoposto all’assessore – spiegano – la delicata situazione che stanno attraversando i lavoratori del Martuscelli, da mesi senza stipendio. Senza un vero piano di rilancio questa struttura non avrà futuro e con essa i tanti docenti, educatori e collaboratori che ogni giorno si impegnano per assistere i ragazzi non vedenti ed ipovedenti con pluriminorazione. Questa vicenda è l’ennesima dimostrazione di un Governo completamente assente nel Sud del nostro Paese: l’Ugl invece è da sempre convinta che se il Mezzogiorno non ripartirà, non saremo in grado di uscire da questa grave crisi economica. Per questo motivo quest’anno saremo a Bagnoli per la celebrazione del Primo Maggio e con noi ci saranno anche i lavoratori del Martuscelli, simbolo di un Sud ancora una volta dimenticato”.

Garantire futuro a lavoratori sistema formativo siciliano

Scuola, Mascolo:
“Garantire futuro a lavoratori sistema formativo siciliano”
Oggi l’incontro del segretario generale Ugl Scuola
con il Vice Presidente della Regione siciliana e assessore all’Istruzione
(dall’Agenzia ITALPRESS)
“Occorre rimediare ad una situazione che sta seriamente compromettendo il sistema formativo siciliano perche’ se non arriveranno da Roma le risorse promesse dal governo Renzi, si rischia seriamente di non garantire futuro a migliaia di lavoratori. Anche per loro, per far in modo che non vengano dimenticati dalle istituzioni, quest’anno ci sara’ la celebrazione del 1° maggio 2015 a Bagnoli”.
Cosi’ il segretario generale dell’Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo, al termine di un incontro con il vicepresidente della Regione siciliana e assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Mariella Lo Bello, in un confronto che ha avuto come oggetto, spiega, “le problematiche della Formazione professionale che stanno avendo pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali per oltre 8 mila lavoratori”.
“Abbiamo chiesto alla Regione siciliana – aggiunge il sindacalista – che si proceda al piu’ presto al pagamento della integrazione all’indennita’ di Cassa integrazione guadagni in deroga per il 2014 e per gli anni pregressi della Regione, e che ci sia l’accelerazione delle procedure di rendicontazioni relative agli anni pregressi e lo sblocco della prima e seconda anticipazione della terza annualita’ dell’Avviso 20/2011 finanziato con le risorse del Piano azione coesione (Pac) e delle annualita’ dei percorsi di Istruzione e Formazione professionale (ex Oif)”.
Per il sindacalista “urge definire con certezza il nuovo assetto e le politiche formative che la Regione attuera’ in futuro, anche in considerazione della necessita’ di stabilizzare e restituire dignita’ ai lavoratori del comparto. L’assessore Lo Bello ha manifestato la piu’ ampia disponibilita’ a risolvere quanto prima le criticita’ esposte dall’Ugl Scuola”.
“Noi – conclude – ci rendiamo disponibili a qualsiasi costruttivo confronto, al fine di poter addivenire, in tempi brevi, ad individuare e attuare soluzione atte a rivalutare e risolvere la vicenda della Formazione professionale siciliana”.

Renzi: “La scuola è delle famiglie, non dei sindacati”

da Repubblica.it

Renzi: “La scuola è delle famiglie, non dei sindacati”

Il capo dell’esecutivo contro lo sciopero del 5 maggio: “Sarebbe assurdo protestare contro un governo che assume 100mila insegnanti”. Entro quella data il premier scriverà ai professori per spiegare riforma

ROMA – Nel giorno del cordoglio per la strage di migranti nel canale di Sicilia, il premier Matteo Renzi, oltre a ribadire il suo no all’ipotesi di blocco navale, è tornato a parlare, in un’intervista a Rtl, dei temi che gli stanno più a cuore: scuola, riforma elettorale e fisco. Scriverà anche una lettera a tutti i docenti italiani per illustrare loro la riforma della scuola.  La lettera, come emerge da una riunione al Nazareno tra il presidente del Consiglio e i parlamentari democratici, dovrebbe essere inviata  prima del 5 maggio, giorno dello sciopero. Entro maggio, poi, i circoli Pd saranno mobilitati per un giorno di informazione sul ddl.

Sulla scuola ha preso di mira i sindacati, che hanno proclamato uno sciopero unitario (il primo dopo sette anni) contro la riforma del governo per il 5 maggio: “Farebbe ridere, se non fosse un giorno triste, scioperare contro un governo che sta assumendo centomila insegnanti. Il più grande investimento fatto da un governo nella scuola italiana”, ha affermato. “Deve essere chiaro che noi non lasceremo la scuola ai sindacati – ha continuato il presidente del Consiglio – la scuola è delle famiglie e degli studenti. Se i sindacati fanno sciopero perché hanno paura che noi gli togliamo il diritto di fare quello che vogliono, fanno bene. Ma non dicano che lo fanno contro un governo che assume e che aumenta gli stipendi”, ha concluso il primo ministro.

Nel corso della riunione al Nazareno sono state anche decise alcune modifiche al testo all’esame della Camera. Una quota delle assunzioni dovrebbe essere riservata agli insegnanti precari inseriti nelle graduatorie di istituto. Mentre il ruolo del preside dovrebbe essere bilanciato dai poteri che verranno riconosciuti al consiglio di istituto del quale fanno parte anche genitori e studenti. Due modifiche su cui il premier non sarebbe stato personalmente d’accordo ma che, riferiscono i parlamentari Pd, ha comunque accettato visto l’orientamento della maggioranza.

MasterProf, studenti a caccia di super-docenti italiani

da La Stampa

MasterProf, studenti a caccia di super-docenti italiani

La start up del finalista al “Nobel” per l’insegnamento con i suoi alunni della 3°A dell’Istituto Galilei-Costa di Lecce

Il progetto si chiama “MasterProf – No ordinary teachers”, ed è un nuovo sito/servizio che ha il compito di scovare e raccontare tutte le storie di docenti italiani “straordinari”, capaci cioè di “apportare e sperimentare innovazione e di aprire le giovani menti verso confini che vanno ben oltre l’aula e la concezione classica della didattica”. Ad idearlo sono stati gli studenti della classe Terza A dell’istituto Galilei-Costa di Lecce, che hanno tra i loro docenti Daniele Manni, finalista al Global teacher Prize (conosciuto ormai come premio “Nobel” per l’insegnamento) e Elisabetta D’Errico.

 

Era stato proprio Manni, nel gennaio scorso, con una lettera al premier Matteo Renzi, a suggerire, per migliorare la scuola italiana, di realizzare iniziative che mettessero in luce i casi di docenti `straordinari´ per il loro operato e dunque meritevoli di essere in qualche modo premiati.

 

“MasterProf” si è ispirato proprio al Global Teacher Prize, spiegano in una nota gli studenti, ma di differente c’è che «non è una competizione, non ci sono giurie, scadenze, finalisti e vincitori. Qui – spiegano – valgono e verranno pubblicate tutte le storie che i ragazzi riusciranno ad individuare».

 

Sul sito ufficiale del progetto www.masterprof.it c’è sia la possibilità di fare segnalazioni (da parte di studenti, dirigenti, colleghi, amici, parenti) sia di autoproporsi. Una volta giunte le segnalazioni, i ragazzi inizieranno a pubblicare i MasterProf d’Italia.

 

«L’obiettivo che speriamo di raggiungere con questa nostra start up – sostengono gli studenti – è duplice: da un lato vorremmo far sentire gratificati tutti quegli insegnanti speciali che ci mettono l’anima nel loro lavoro e, dall’altro, vorremmo poter stimolare altri docenti a prendere ispirazione e, magari, modificare ed innovare il loro modo di fare scuola».

Caro prof ti scrivo: così Renzi spiegherà la #riformabuonascuola ai docenti italiani

da La Tecnica della Scuola

Caro prof ti scrivo: così Renzi spiegherà la #riformabuonascuola ai docenti italiani

A tutti gli insegnanti arriverà una lettera del premier per “illuminarli” sul ddl ora alla Camera: è quanto emerge dalla riunione svolta al Nazareno coi parlamentari Dem. La lettera dovrebbe essere inviata prima dello sciopero del 5 maggio. Confermati i tempi d’approvazione della #riformabuonascuola. Possibili modifiche: meno potere ai presidi e più spazio decisionale al Consiglio d’Istituto. Disco rosso per gli idonei al concorso 2012. Incertezza, infine, sul destino dei precari delle seconde fasce.

A tutti gli insegnanti italiani arriverà presto una lettera dal premier Renzi, tramite la quale si illustrerà loro la riforma della scuola. È quanto emerge – riporta l’Ansa – dalla riunione svolta il pomeriggio del 20 aprile nella sede nazionale del Pd, in largo del Nazareno, proprio sulla scuola organizzata dal segretario Matteo Renzi con i parlamentari Dem.

“La lettera – scrive l’agenzia di stampa – dovrebbe essere inviata prima del 5 maggio, giorno dello sciopero. Entro maggio, poi, i circoli Pd saranno mobilitati per un giorno di informazione sul ddl”.

Nel corso della riunione, lunga circa 3 ore, i componenti del Pd avrebbero anche confermato l’iter di approvazione “nei tempi già ipotizzati: prima lettura alla Camera entro il 10 maggio, poi esame al Senato e terza lettura a Montecitorio in tempi brevi. E’ il timing della riforma della scuola, che sarebbe stato confermato”.

Renzi e il suo staff, inoltre, avrebbero confermato la volontà di avviare una campagna mediatica, sulla bontà della riforma, rivolta a tutta l’opinione pubblica: i vertici del Pd, quindi, non si limiteranno a trasmettere il loro parere sulla riforma a personale della scuola e addetti ai lavori.

Nel corso del confronto al Nazareno, si sarebbe anche “a lungo discusso dei possibili emendamenti al testo del ddl. In particolare, tra i temi dibattuti quello dell’insoddisfazione delle seconde fasce e degli idonei 2012, sui quali però la maggioranza dei parlamentari Pd sarebbe decisa a tenere il punto. Possibile invece una modifica ai nuovi poteri del preside, che potrebbero essere mitigati con un affiancamento e un ruolo più forte del Consiglio di istituto. Al preside, sottolineano fonti Pd sarebbe comunque lasciata la possibilità – conclude l’Ansa – di assumere decisioni organizzative”. Non è ancora chiario, quindi, se nel disegno di legge continuerà ad essere conferita ai dirigenti scolastici la possibilità di scegliere il personale non più sulla base di graduatorie.

Sulle immissioni da seconda fascia d’Istituto, infine, un’altra agenzia di stampa – Tmnews –  sostiene una linea diversa: “una quota delle assunzioni dovrebbee essere riservata agli insegnanti precari inseritio nelle garduatorie di istituto”.

Nelle prossime ore ne sapremo qualcosa di più. Nel frattempo, però, un dato è certo: il Pd teme una risposta forte allo sciopero indetto dai sindacati.

Risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dopo la legge di Stabilità

da La Tecnica della Scuola

Risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dopo la legge di Stabilità

L.L.

Un parere della Funzione Pubblica spiega come la temporanea sospensione delle penalizzazioni per la pensione anticipata possa consentire alle pubbliche amministrazioni che lo volessero di esercitare la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, con preavviso di 6 mesi, a prescindere dall’età del dipendente

Come incide quanto disposto dalla legge di Stabilità in materia di pensione anticipata sulla normativa riguardante la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro?

A questa domanda ha risposto il Dipartimento della Funzione Pubblica con parere n. 24210 del 16 aprile 2015, fornendo chiarimenti sulla circolare DFP n. 2 del 2015.

Il parere ricorda che l’art 1, comma 5, del d.l. n. 90 del 2014 ha riscritto l’art. 72, comma 11, del d.l. n. 112 del 2008, prevedendo la possibilità per le amministrazioni di utilizzare la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro come strumento a regime nei confronti del personale soggetto alla nuova disciplina pensionistica a decorrere dal compimento del requisito contributivo per la pensione anticipata, purché il dipendente non abbia un’età anagrafica che possa farlo incorrere in penalizzazioni sull’importo della pensione (decurtazioni della legge Fornero).

Successivamente è poi intervenuta la l. n. 190 del 2014 (legge di Stabilità 2015) che, come abbiamo già avuto modo di spiegare, all’art. 1, comma 113 ha previsto: “Con effetto sui trattamenti pensionistici decorrenti dal 1° gennaio 2015, il secondo periodo del comma 2-quater dell’ articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216 , convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14 , e successive modificazioni, è sostituito dal seguente: “Le disposizioni di cui all’ articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 , convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 , in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017”.

Come cambia alla luce della legge di Stabilità2015 la disciplina riguardante la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro?

A tale proposito, il parere del DFP chiarisce che nel caso in cui il requisito contributivo per la maturazione del diritto alla pensione anticipata sia stato perfezionato in data antecedente all’1/01/2015 e il dipendente sia comunque rimasto in servizio in quanto la sua età anagrafica era inferiore ai 62 anni e quindi essere collocato a riposo avrebbe comportato penalizzazioni sull’importo della pensione, qualora l’amministrazione volesse esercitare la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro potrebbe, con preavviso di 6 mesi, comunque esercitarla a partire dall’1/01/2015 a prescindere dall’età del dipendente, in quanto la norma contenuta nella legge di Stabilità 2015 prevede espressamente che le penalizzazioni non si applichino “Con effetto sui trattamenti pensionistici decorrenti dal 1° gennaio 2015”.

Con riferimento invece al caso in cui la maturazione dei suddetti requisiti avvenga entro dicembre 2017 anche con età inferiori a 62 anni, seppure la decorrenza dell’assegno di pensione  ricade successivamente al 31/12/2017, a questi dipendenti non si applicheranno comunque penalizzazioni, in quanto la norma esplicitamente dispone “Le disposizioni di cui all’ articolo 24, comma 10, […] , in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.”.

Quindi, in relazione alla possibilità per le amministrazioni di utilizzare la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti che abbiano raggiunto l’anzianità contributiva richiesta per il diritto alla pensione anticipata entro il 31 dicembre 2017 (per il 2015: 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne e per il triennio 2016-2018: 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne), per il combinato disposto delle due norme in esame, esse potranno utilizzare tale risoluzione a prescindere dall’età del dipendente, in quanto non sono più previste penalizzazioni in questo arco di tempo sull’importo della pensione. Dovranno quindi riprendere a considerare il vincolo dei 62 anni di età per l’esercizio della risoluzione unilaterale per quei dipendenti che maturano i requisiti per la pensione anticipata a partire dall’1/01/2018.

Scrima a Renzi: sullo sciopero c’è poco da ridere

da La Tecnica della Scuola

Scrima a Renzi: sullo sciopero c’è poco da ridere

A seguito del tono delle dichiarazioni rilasciate a RTL dal Premier, il segretario della Cisl Scuola dichiara che “sulla scuola, Renzi, ha molto da imparare e ben poco da insegnare”.

Il premier Renzi dichiara che lo sciopero della scuola “fa ridere”: incapace di comprenderne le ragioni, con quella battuta conferma soltanto la sua superficialità, la sua presunzione e la sua scarsa conoscenza di una realtà, quella della scuola, su cui ha molto da imparare e ben poco da insegnare.
Si può ben comprendere come gli serva “un’intensa campagna di comunicazione” per far capire cosa prevede il suo progetto, tante sono state, in questi mesi, le versioni che ne ha proposto: ogni volta diverse, spesso stravaganti, sempre ugualmente lontane da ciò che servirebbe davvero alla scuola per cambiare in meglio.
Oggi il disegno di legge è lì, nero su bianco, a dirci quali e quante attese siano state prima suscitate e poi frustrate, a partire da un tema drammatico come quello del precariato; quanti problemi siano stati disattesi e quanti posti malamente, mettendo a grave rischio l’idea di scuola come comunità che insieme condivide la responsabilità di un progetto educativo.
E’ proprio in nome di famiglie e studenti che noi vogliamo una scuola in cui si assuma come criterio e valore di fondo quello della cooperazione e non quello della competizione.

Non c’è bisogno che il Premier ci ricordi a chi appartiene la scuola: stia attento lui, piuttosto, a non dimenticare che la scuola vera la fanno ogni giorno, con passione, competenza e impegno, le persone che ci lavorano, tra mille problemi e difficoltà cui rischiano di aggiungersi quelle derivanti da provvedimenti decisi senza la scuola e contro la scuola.

Istituti tecnici: dall’a.s. 2015-2016 al via la specializzazione per Enotecnico

da La Tecnica della Scuola

Istituti tecnici: dall’a.s. 2015-2016 al via la specializzazione per Enotecnico

L.L.

Le iscrizione ai percorsi che saranno attivati presso le aziende agrarie dovranno essere effettuate, limitatamente al prossimo anno scolastico, entro il 31 luglio 2015

Con l’a.s. 2014/2015 giunge a completamento il primo ciclo quinquennale dei nuovi percorsi ordinamentali dell’istruzione tecnica e, pertanto, dall’a.s. 2015/2016 troverà attuazione la prima annualità della specializzazione di Enotecnico secondo il modello riformato dal Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010. n. 88.

Vista la novità, il Miur ha fornito indicazioni con nota prot. n. 3189 del 14 aprile 2015.

A prescindere dalle disponibilità di organico a livello di istituto o a livello provinciale, non è consentita l’attivazione di percorsi di specializzazione di Enotecnico per un numero di classi/corsi che non fossero già funzionanti nell’anno 2009/2010. Quindi, in presenza di nuove richieste di attivazione del corso in questione, occorre attentamente valutare tale possibilità in relazione alla “quota di organico” complessiva destinata allo scopo.

Altro presupposto essenziale per l’attivazione dei percorsi di specializzazione di Enotecnica è la presenza di specifica Azienda agraria dotata anche delle strutture per la enologica e dei reparti di analisi e controllo, requisito già sussistente anche per l’articolazione di “Viticoltura ed enologia”, di cui il percorso di specializzazione è la naturale continuazione.

Le iscrizioni al percorso di specializzazione di Enotecnico si presentano entro i termini indicati annualmente dalla Circolare ministeriale sulle iscrizioni alle scuole per l’anno scolastico di riferimento. Eccezionalmente per l’a.s. 2015/2016 le iscrizioni al percorso di specializzazione si svolgono a conclusione dell’esame di Stato per l’a.s. 2014/2015 ed entro il termine del 31 luglio 2015.

Possono richiedere l’iscrizione al percorso di specializzazione per Enotecnici i diplomati degli istituti tecnici del settore tecnologico ad indirizzo “Agraria, agroalimentare e agroindustria”, articolazione “Viticoltura ed enologia”,

Qualora le istanze di iscrizione superino il numero dei posti complessivamente disponibili in relazione alle classi attivate, l’ammissione al percorso sarà determinato tenuto conto dei criteri di preferenza definiti dal Consiglio di istituto.

La valutazione periodica degli apprendimenti nel corso dell’anno sarà effettuata sulla base di almeno tre verifiche disciplinari o multidisciplinari nelle forme (scritta, orale, pratica,) ritenute coerenti con gli obiettivi disciplinari.

Ai fini della validità della frequenza, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale. Ovviamente, le scuole possono stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite, anche ulteriori e diverse rispetto a quelle stabilite per i percorsi di istruzione secondaria di secondo grado. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la conseguente non ammissione alla prova d’esame. La frequenza al percorso di specializzazione si realizza anche attraverso modalità di apprendimento in alternanza scuola-lavoro.

La verifica conclusiva del percorso formativo consiste in un colloquio che prevede la discussione di un elaborato tecnico-pratico, sviluppato con il supporto di uno o più docenti tutor, su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dell’anno di corso anche in relazione alle eventuali attività di alternanza scuola-lavoro svolte.

La Commissione d’esame, presieduta dal dirigente scolastico, è costituita dai docenti del Consiglio di Classe e da un rappresentante delle Associazioni di categoria. Nessun compenso è dovuto ai componenti della Commissione.

Sono ammessi alla verifica finale gli studenti che abbiano frequentato il percorso annuale e riportato, per ciascuna disciplina, una votazione non inferiore a sei decimi. Possono essere ammessi alla prova d’esame anche candidati esterni che siano in possesso del diploma di istruzione tecnica, Settore tecnologico, Indirizzo Agraria, agroalimentare e agroindustria, Articolazione Viticoltura ed enologia. Le istanze per sostenere la prova d’esame del percorso di specializzazione per Enotecnica in qualità li candidato esterno dovranno essere presentate al dirigente dell’istituzione scolastica entro il termine del 30 novembre di ciascun anno.

La votazione della verifica finale viene espressa in centesimi con una votazione complessiva minima di 60/100 e massima di 100/100 con possibilità di lode.

In sede di programmazione del calendario scolastico, ciascun istituto dovrà stabilire la data della prova d’esame per la specializzazione di “Enotecnica” che, di norma, dovrà iniziare dopo la conclusione degli esami di stato

Al candidato che superi la prova finale viene conferito il Diploma di specializzazione di Enotecnico con l’indicazione della votazione raggiunta e dell’eventuale lode.

Crusca: fate scrivere i bimbi a mano

da La Tecnica della Scuola

Crusca: fate scrivere i bimbi a mano

L’Accademia della Crusca, attraverso il suo periodico divulgativo “La Crusca per voi”, ospita il parere di Guido Gainotti, professore di neurologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che riafferma l’importanza e la validità dell’esperienza della grafia nei piccoli studenti

“La scrittura è una delle attività che più hanno risentito del processo di digitalizzazione, poiché essa si è trasformata da un’attività manuale continua, compiuta con una penna, la cui punta scorreva su un foglio, in un’attività discontinua, basata sull’uso di una tastiera computerizzata – osserva il prof. Gainotti – Nel soggetto adulto questa sostituzione si è rivelata vantaggiosa, soprattutto per la maggiore rapidità che essa consente nella stesura del linguaggio scritto”.

Ma si può sostituire anche nel bambino l’apprendimento della scrittura manuale con quella basata sull’uso di una tastiera?

Assolutamente no. Il neurologo Guido Gainotti ricorda che sono state sollevate obiezioni sia di carattere neurobiologico sia di carattere più genericamente psicologico circa l’impiego della tastiera al posto della grafia manuale in età infantile.

In accordo con questa tesi, autori giapponesi hanno mostrato che la tendenza a scrivere manualmente aiuta a ricordare meglio la forma delle lettere. Per questa ragione, i bambini che imparano le parole scrivendole a mano le ricorderebbero meglio che non quelli che le imparano scrivendole su una tastiera.

Studi di risonanza magnetica funzionale hanno chiarito il meccanismo responsabile di queste differenze. E’ stato, infatti, mostrato che le cortecce motoria e pre-motoria sono significativamente più attivate dalla presentazione di lettere scritte a mano che non da quella di lettere stampate, poiché queste strutture cerebrali sarebbero coinvolte non solo nell’esecuzione ma anche nell’analisi dell’attività grafica.

Risultati analoghi sono stati ottenuti dallo studio dei potenziali evento-correlati a livello della corteccia occipitale in un compito che rifletteva la ‘familiarità motoria’ con le lettere osservate.

Anche questi risultati, spiega il saggio pubblicato sulla rivista “La Crusca per voi”, indicano che l’informazione motoria, contenuta nelle lettere scritte a mano, viene elaborata dal cervello e che questa elaborazione dipende dallo stato di attivazione della corteccia motoria corrispondente all’arto utilizzato nella scrittura. Si tratterebbe, quindi, di un aspetto particolare di un meccanismo più generale secondo cui l’osservazione dell’azione faciliterebbe la sua percezione visiva.

“A mio parere, anche trascurando il rilievo di questi dati sperimentali, appare molto discutibile la motivazione di base che ha suggerito di sostituire nel bambino l’apprendimento di una scrittura manuale con una compiuta su una tastiera – sostiene – Guido Gainotti – Una scrittura più lenta permette, infatti, una più accurata elaborazione del pensiero che si intende esprimere graficamente, mentre una scrittura più rapida può indurre a una maggiore superficialità e a un più frequente ricorso ad espressioni stereotipate”.

Inoltre, una scrittura più veloce, argomenta il professore Gainotti, “rischia di far un minor uso di quelle funzioni di controllo che permettono di raggiungere una maggiore sintonia fra il pensiero che prende forma nel corso della scrittura e la sua realizzazione grafica”.

“Ora, in una società sempre più complessa come quella contemporanea, in cui paradossalmente la quantità prevale nettamente sulla qualità, ed in cui la rapidità di esecuzione è uno dei fattori che contribuiscono a questo squilibrio, noi riteniamo che un ruolo fondamentale sia svolto dai modelli di sviluppo cognitivo proposti per la costruzione ed il funzionamento di una mente che tende a raggiungere la propria maturazione”.

“Se vogliamo incrementare le capacità di riflessione e di approfondimento, necessarie per l’analisi di situazioni complesse e per l’elaborazione di risposte adeguate, dobbiamo concedere al cervello infantile i tempi necessari per tali elaborazioni, onde abituarlo a tale modalità di funzionamento – spiega il neurologo – Se, invece, vogliamo contribuire ad un’ulteriore velocizzazione di un sistema che corre senza avere consapevolezza dei punti di arrivo della propria corsa e delle conseguenze di lungo termine delle proprie scelte, possiamo privilegiare soluzioni che riducono i tempi a discapito delle funzioni di elaborazione e di controllo”.

Conclude il neurologo Guido Gainotti: “Evidentemente, non riteniamo che la scelta fra scrittura a mano e scrittura tipografica giochi un ruolo importante in questo senso, ma riteniamo che, comunque, essa faccia parte di un sistema di scelte, di cui dobbiamo tener conto nella valutazione consapevole del tipo di società verso cui vogliamo andare”. (Adnkronos)

Renzi: lo sciopero mi fa ridere…

da tuttoscuola.com

Renzi: lo sciopero mi fa ridere…
La battuta del premier fa infuriare i sindacati. Si profilano alcune modifiche al Ddl

Farebbe ridere, se non fosse una cosa triste, il fatto che si proponga di scioperare contro un governo che sta assumendo 100mila insegnanti. Il più grande investimento fatto da un governo nella scuola italiana”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, parlando a Rtl 102.5.

La scuola è delle famiglie e degli studenti non dei sindacati della scuola”, ha aggiunto poi, alzando il tiro: “Se fanno sciopero perché gli portiamo via il diritto di decidere cosa succede nella scuola, fanno bene”.

E con quest’ultima battuta il premier ha toccato forse un nervo scoperto all’interno del fronte sindacale.

Immediata la replica dei sindacati. Più misurata quella di Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola: “Lo sciopero è un sacrificio per il personale, ci aspettiamo rispetto e non irrisione”. Furibonda quella di Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola: Renzi “con quella battuta conferma soltanto la sua superficialità, la sua presunzione e la sua scarsa conoscenza di una realtà, quella della scuola, su cui ha molto da imparare e ben poco da insegnare”. E poi: “Non c’è bisogno che il premier ci ricordi a chi appartiene la scuola: stia attento lui, piuttosto, a non dimenticare che la scuola vera la fanno ogni giorno, con passione, competenza e impegno, le persone che ci lavorano, tra mille problemi e difficoltà cui rischiano di aggiungersi quelle derivanti da provvedimenti decisi senza la scuola e contro la scuola”.

Sembra che Renzi intenda mandare un messaggio agli insegnanti prima del 5 maggio. Comunque in una riunione svoltasi al Nazareno oggi pomeriggio avrebbe fatto alcune concessioni ai critici del ddl, che non mancano anche nel Pd: sarebbero state decise alcune modifiche riguardanti l’assunzione di una parte dei precari inseriti nelle graduatorie di istituto e il parziale ridimensionamento del ruolo del dirigente scolastico, ottenuto aumentando le attribuzioni del consiglio di istituto del quale fanno parte anche genitori e studenti.

Ddl: 2000 emendamenti

da tuttoscuola.com

Ddl: 2000 emendamenti

Sarebbero circa duemila gli emendamenti al Ddl ‘La Buona Scuola’ presentati dai parlamentari dei diversi gruppi dell’opposizione, ma un certo numero di essi proviene anche dalla maggioranza che sostiene il Governo.

Il Movimento 5 Stelle da solo ne ha presentati più di 700 (il termine scadeva oggi alle 12), ma protesta perché avrebbe voluto più tempo per presentarne altri. Forza Italia ha predisposto più di 200 emendamenti, e molti altri vengono da Sel e da parlamentari del Gruppo misto.

Si va dunque verso un braccio di ferro tra il Governo, che punta a tempi rapidi e dunque a un dibattito ridotto all’essenziale, e i parlamentari, compresi alcuni della maggioranza, che chiedono modifiche anche profonde al testo governativo, con particolare riferimento alle importanti materie trattate nella delega.

Una via d’uscita avrebbe potuto essere quella dello ‘spacchettamento’ del Ddl in due provvedimenti: un decreto legge per le assunzioni e un Ddl sugli aspetti di riforma. Ma il Governo sembra deciso a puntare sull’intero pacchetto.

Una linea che conduce a una “prova di forza che non conviene a nessuno”, scrive sul Sussidiario.net Gianni Bocchieri, già stretto collaboratore dell’ex ministro Gelmini e ora direttore generale dell’assessorato per l’istruzione e la formazione della Regione Lombardia, guidato da Valentina Aprea.

A suo avviso “l’urgenza dell’immissione in ruolo di 100mila insegnanti precari discutibilmente individuati rischia di consegnare una riforma frettolosa, i cui limiti sono già evidenti nel testo consegnato al Parlamento e che occorre assolutamente correggere.
 Il governo consideri che dispiacere tutti, senza piacere a nessuno non sempre è indice che si stanno facendo le cose giuste”.