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E se il merito nella scuola fosse un bluff?

da Tecnica della Scuola

E se il merito nella scuola fosse un bluff?
di Lucio Ficara
I dubbi e le perplessità che accompagnano il progetto del Governo di agganciare lo stipendio del personale della scuola al merito e alla valutazione sono molteplici.
Ma siamo certi che il sistema di valutazione, legato alle prestazioni dei docenti e il relativo premio collegato con la progressione di carriera, che per altro è stato proposto ufficialmente nel documento di economia e finanza, prodromico alla prossima legge di stabilità, sia basato su presupposti seri ed oggettivi? E se questo sistema meritocratico, che si vuole inserire a tutti i costi nella scuola, per rimpiazzare i vecchi scatti di anzianità, fosse un bluff? D’altronde è opinione diffusa, tra chi la scuola la vive dal basso, che una vera e seria valutazione, come quella che ci verrebbe chiesta, o per meglio dire imposta, dall’Europa, non è facilmente attuabile nel nostro scassatissimo sistema scolastico. Bisogna ricordare che il nostro sistema scolastico, che sarebbe dovuto essere autonomo, forte ed indipendente, è invece più che mai ancorato alle decisioni ministeriali sia dal punto di vista delle risorse finanziarie che da quello della burocrazia normativa. Quindi si tratta purtroppo di un sistema scolastico debole e commissariato dalle decisione verticistiche del Miur o dell’Europa. Per evitare cocenti delusioni, in chi crede veramente in un sistema meritocratico, dove potranno progredire nella propria carriera, i docenti più bravi ed esperti nella didattica, bisogna fare un’onesta operazione di verità. A tal proposito è giusto ricordare, attraverso una corretta analisi storica che, negli ultimi venti anni, la politica italiana, sia di centro-destra, ma anche quella di centro-sinistra hanno contribuito allo sfascio completo della scuola pubblica, avvilendo il ruolo professionale del docente, sia da un punto di vista economico, che da quello del prestigio sociale. La scuola, in questi ultimi lustri, è stata vista come un salvadanaio da cui prelevare risorse, attraverso tagli, risparmi di spesa e investimenti promessi, ma poi dirottati verso altri capitoli di spesa. Vediamo ogni giorno, mentre qualcuno parla di scuola digitale, di registri elettronici, di scuola dei sogni che sta nei pensieri dei nostri ministri burocrati, scuole che cadono letteralmente a pezzi, scuole in cui piove dentro, dove non esistono collegamenti alla rete internet e dove fare lezione è veramente difficile.
Senza contare che oltre il gravissimo problema, tutt’ora irrisolto, dell’edilizia scolastica, i docenti e tutto il personale scolastico ha un contratto scaduto da quattro anni e retribuzioni indecorose, soprattutto rispetto ai carichi di lavoro a cui il personale scolastico è sottoposto.
Allora è del tutto lecito porsi le seguenti domande: “E se il merito nella scuola fosse un bluff, per risparmiare i soldi degli scatti d’anzianità? E poi in che modo si dovrebbe valutare o misurare il merito di un docente?”. Quello che è certo e che l’unica cosa che è valutabile e misurabile, è la miseria in cui, una politica miope e distratta, ha condotto il mondo del sapere e della conoscenza. Valutare lo stato attuale del nostro sistema scolastico, sarebbe come valutare la stabilità di un palazzo, sulle sue macerie, o valutare lo stato di salute di un malato quando si è sottoposto a terapie sbagliate e di accanimento.
Esiste il timore che dietro il presunto merito, che con ogni probabilità verrà proposto con la legge di stabilità 2014, ci possa essere il grande bluff, consistente nel tentativo di scardinare il sistema degli aumenti stipendiali collegati all’anzianità di servizio, a favore di un opinabile e non ben precisato meccanismo di progressione di carriera legato alla produttività del docente. Ma sorge spontanea un’altra domanda che inquieta molti docenti: “Chi tarerà il nuovo strumento del “produttometro professionale degli insegnanti”?”. Questo è ancora un mistero, che non ha avuto nessuna risposta da parte del ministro Carrozza. Su questa questione, cresce il timore di chi sostiene, che questo sistema meritocratico sia un vero e proprio bluff.

Borse di studio per la mobilità, ma solo 889 gli studenti beneficiari

da Tecnica della Scuola

Borse di studio per la mobilità, ma solo 889 gli studenti beneficiari
Il Miur comunica che sono oltre 4mila le domande  per usufruire delle “borse di mobilità” come sostegno agli studenti diplomati con un voto pari almeno a 95/100 e che intendono immatricolarsi in un’Università di una regione diversa da quella di residenza. Il 71%  proviene da Regioni del Sud e Isole, ma a beneficiarne complessivamente sono soli 889 studenti
Scaduto il 26 settembre scorso il termine ultimo per la presentazione delle domande, il Miur comunica che sono state presentate 4.160. di cui 2.902 di studenti che vogliono immatricolarsi in un corso triennale, 530 per lauree magistrali a ciclo unico di 5 anni, 728 per lauree magistrali a ciclo unico di 6 anni. Il 71% dei richiedenti proviene dalle Regioni del Sud e dalle Isole, il 13% dal Centro e il 16% dal Nord.
L’importo di ciascuna borsa è di 5mila euro per anno di corso. Tenuto contro che il finanziamento disponibile è di 17 milioni di euro, i beneficiari, ad oggi, sono 889. E’ stata stilata una graduatoria provvisoria dei vincitori che sarà confermata nei prossimi giorni. L’attribuzione delle borse, infatti, resta subordinata a tre condizioni: l’effettiva immatricolazione, entro il 14 ottobre, in una regione diversa dalla propria o della propria famiglia, la verifica dei requisiti economici e del voto di maturità. Le 889 borse attribuite sono così suddivise: 606 destinate a studenti che hanno scelto corsi di laurea triennale, 117 per studenti che hanno scelto corsi di laurea magistrale di 5 anni e 166 per ragazzi che si iscrivono a una laurea magistrale di 6 anni. Tra i vincitori di borsa in graduatoria prevalgono quelli del Sud e delle Isole con 715 borse (80,4%). Seguono gli studenti del Centro con 92 borse (10,4%) e quelli del Nord con 80 borse (9%). Il maggior numero di borse, guardando alla regione di residenza, va ai candidati della Puglia: 204. Seguono gli studenti della Sicilia (151 borse ottenute), Calabria (141), Campania (90). Regione di approdo maggiore degli studenti in mobilità è la Lombardia, scelta da 145 borsisti. Seguono Piemonte (scelto da 100 borsisti) e Toscana (scelta da 77 borsisti). Va detto che 368 studenti vincitori di borsa non hanno ancora esplicitato la loro scelta. L’analisi dei dati disponibili ad oggi racconta che gli studenti del Sud e delle Isole sono quelli più disposti a viaggiare e a scegliere atenei anche lontani da casa (Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna le mete preferite). Mentre gli studenti in mobilità del Nord tendono a non scendere sotto la Toscana.

Corsi di specializzazione per il sostegno: le ultime novità

da Tecnica della Scuola

Corsi di specializzazione per il sostegno: le ultime novità
di L.L.
Disponibile la tabella con informazioni, bandi e scadenze
Oltre all’Università Luspio di Roma, l’unica per il momento ad aver pubblicato il bando per l’ammissione ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione (D.M. n. 706 del 9 agosto 2013) per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità a.a. 2013/2014 (scadenza 10 ottobre 2013), anche altri Atenei si stanno muovendo in tal senso.
Sempre con riferimento alla Luspio, con avviso del 2/10/2013, l’U.S.R. per la Sicilia ha informato che le prove di ammissione e poi il corso stesso si svolgeranno per i docenti interessati presso la sede del Polo Didattico della Luspio Università Internazionale degli Studi di Roma – UNINT di Caltanissetta. La scadenza è la medesima, ma le modalità differiscono leggermente, perché oltre alle procedure di iscrizione previste nel bando dovrà essere inviata una e-mail di avvenuta iscrizione all’indirizzo polocaltanissetta@learningacad.com , contenente i dati anagrafici.
Dall’Ateneo Roma Tre arriva la conferma dell’attivazione dei corsi di formazione: la pubblicazione del bando è prevista per l’8 ottobre.
Anche  l’Università degli Studi di Enna Kore ha comunicato di aver attivato la mail corsisostegno@unikore.it per la richiesta di informazioni sui corsi.
 

Giornata mondiale dell’Insegnante. Grasso: educhi alla convivenza multietnica

da Tecnica della Scuola

Giornata mondiale dell’Insegnante. Grasso: educhi alla convivenza multietnica
di A.G.
Durante la Manifestazione ‘Cento Piazze’, il presidente del Senato ha detto che gli insegnanti, in particolare di infanzia e primaria, devono impegnarsi per far sì che le diversità siano percepite dai giovani non più come fonti di divisioni e contrapposizioni.
Mettere la formazione dei nostri giovani tra i primi posti dell’azione di rilancio dell’Italia. È il messaggio che giunge, a due giorni dalla Giornata mondiale dell’insegnante, dal presidente del Senato Pietro Grasso. Chiudendo, il 3 ottobre, il suo intervento alla IV edizione della Manifestazione ‘Cento Piazze’, Grasso ha detto che “istruzione, formazione e cultura devono essere considerate prioritarie e poste centro degli obiettivi strategici per lo sviluppo civile e morale del Paese e per una crescita economica durevole, come già alcuni atti del governo Letta hanno iniziato a fare”.
Il presidente del Senato si è poi soffermato sul ruolo degli educatori, in particolare degli insegnanti “dei primi gradi di istruzione”, ai quali “è attribuito il delicato compito dell’educazione alla civile convivenza, al rispetto reciproco e all’accettazione delle differenze tra persona e persona, tra culture e religioni diverse”. Per poi aggiungere, a proposito della convivenza multietnica non sempre facile da attuare: “le diversità, in una scuola sempre più multietnica e multiculturale, devono essere percepite dalle giovani generazioni – ha concluso Grasso – non più come troppo spesso è stato in passato quali fonti di divisioni e contrapposizioni, bensì quali occasioni di confronto costruttivo e opportunità di crescita e sviluppo”.
Solo una considerazione: quella delle divisioni e delle contrapposizioni multiculturali è una realtà che, purtroppo, non riguarda solo il passato.

Decreto legge 104: corsa ad ostacoli

da Tecnica della Scuola

Decreto legge 104: corsa ad ostacoli
di Reginaldo Palermo
La Commissione Bilancio della Camera mette in dubbio la copertura finanziaria, mentre quella sulle Politiche europee esprime parere favorevole perchè il decreto prevede l’inserimento in organico di psicologi e pedagogisti (ma il testo non dice affatto questo).
Archiviata la crisi di Governo che aveva fatto temere per un blocco pressoché definitivo dei provvedimenti di legge fermi in Parlamento, si torna nuovamente a parlare del decreto legge 104 “La scuola riparte”. Ma i tempi si fanno davvero stretti perché l’iter per la conversione in legge è appena iniziato e la chiusura dovrà avvenire improrogabilmente entro il 12 novembre. Poco più di un mese è davvero poco anche perché i problemi da risolvere sono piuttosto importanti. Il nodo fondamentale, come avevamo scritto fin dall’inizio, riguarda le modalità di copertura della spesa (13milioni per il 2013, poco più di 300 per il 2014 e 400 per il 2015). Il decreto parla infatti di aumento delle accise su birra e alcolici e di taglio delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali: ma questo sarebbe concretamente possibile se migliorassero consumi e occupazione, cosa che, per ora, non si vede affatto. Non a caso in Commissione Bilancio questo problema è già emerso e il relatore di maggioranza ha spiegato che a parere suo e della stessa Ragioneria Generale dello Stato queste voci di entrata non sono per nulla sicure. Vedremo nel prosieguo del dibattito parlamentare se e come si riuscirà a trovare una soluzione al problema. Un piccolissimo passo avanti il decreto lo ha fatto invece nella Commissione per le Politiche Europee che ha già formulato il proprio parere favorevole anche se in modo piuttosto fantasioso. La Commissione, infatti, motiva il proprio parere favorevole sottolineando tra l’altro come il provvedimento preveda “l’inserimento in organico nella scuola di nuove figure professionali (psicologi, pedagogisti, tutor specialisti nella gestione di disabilità gravi), anche a tal fine destinando investimenti in formazione in itinere qualificata per i docenti, orientata alle best practice in Italia e in Europa”. Evidentemente il testo che il Governo ha trasmesso alle Camere non è quello pubblicato in Gazzetta perché a noi non risulta affatto che il decreto 104 parli di nuove figure professionali.

L’Italia in ritardo, sempre, per l’istruzione all’estero

da Tecnica della Scuola

L’Italia in ritardo, sempre, per l’istruzione all’estero
di P.A.
In Germania il 97% delle scuole attiva progetti di internazionalizzazione. In Spagna l’89%, in Francia l’81%, in Svezia il 79% e anche in Polonia l’88% di scuole si apre a esperienze all’estero. E in Italia? Ancora una volta siamo fermi nel confronto, raggiungendo un modesto 53%.
La fotografia sulla ancora scarsa internazionalizzazione degli istituti scolastici italiani arriva dall’annuale rapporto delle fondazioni Intercultura e Telecom Italia, presentato a Torino presso l’Unione Industriale e ripresa oggi da Il Sole 24 Ore. Lo studio, con i dati elaborati da Ipsos, ha interessato un campione di 2.275 studenti di Francia, Germania, Polonia, Spagna e Svezia, le cui interviste sono state confrontate con quelle degli 800 studenti italiani interpellati lo scorso anno sugli stessi temi. «Il processo di internazionalizzazione appare disomogeneo sia tra le tipologie di scuola, sia tra le aree geografiche», sottolinea il segretario generale della Fondazione Intercultura, Roberto Ruffino. Che aggiunge: «È evidente che, se lasciato alla discrezione e capacità del singolo, le differenze tendono ad accentuarsi, cristallizzando il generale livello di internazionalizzazione della scuola: le poche scuole particolarmente attive lo diventano sempre più, ma non possono compensare l’assenza di attività nella maggior parte degli istituti; è necessario un intervento che armonizzi il processo». Nonostante gli istituti italiani risultino i meno attivi tra i Paesi europei considerati, dalla ricerca emerge tuttavia che la metà delle scuole italiane che sviluppano attività coinvolge percentualmente più studenti che gli altri Paesi, a eccezione della Germania (Italia e Francia: 72%; Germania: 84%; Spagna: 66%; Polonia e Svezia: 56%). I dati si riferiscono in particolare alla percentuale di studenti che hanno partecipato ad almeno un’attività di internazionalizzazione, in quelle scuole che hanno organizzato almeno un’attività internazionale: il numero medio dei progetti organizzati in questo caso sale a 3,1, quasi il doppio rispetto agli altri Paesi (Francia 1,6, Germania 2, Polonia 1,9, Spagna 1,8, Svezia 2,1), mentre siamo secondi solo alla Germania (84%) e alla pari con la Francia, nel tasso di partecipazione ad almeno un progetto (72%), rispetto al 56% della Polonia e della Svezia. Tra gli interventi più immediati per recuperare “internazionalizzazione” vi sono quelli derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie che, dati alla mano, favoriscono gli istituti italiani a intraprendere un percorso internazionale (tra le scuole italiane già attive, il 34% ha fatto ricorso alla tecnologia). «Occorre mettere in campo iniziative e programmi quanto più innovativi e sfidanti per agevolare la scuola italiana a migliorare i processi di internazionalizzazione e recuperare velocemente il gap che la penalizza a livello europeo», evidenzia il segretario generale della Fondazione Telecom Italia, Marcella Logli: «Essere cittadini del mondo deve rappresentare, soprattutto per le nuove generazioni, un’occasione unica di sviluppo ed emancipazione, uno straordinario volano di crescita per nuove opportunità professionali e personali, un’ insostituibile esperienza formativa». Il Ministero dell’Istruzione, in una nota della scorsa primavera (843/2013), ha ribadito formalmente il proprio sostegno a favore delle esperienze di studio all’estero, indicandole come «parte integrante dei percorsi di formazione e istruzione». Eppure, ancora metà delle scuole italiane non attiva iniziative internazionali. Forse è anche questo il motivo per cui solo uno studente italiano su tre (32%) è a conoscenza della possibilità di aderire a un programma di mobilità individuale. In Germania, la percentuale aumenta al 59%, in Svezia al 57%, un po’ meno in Spagna (54%) e Francia (42%); come noi solo la Polonia (31 per cento).

Personale Itp in esubero: quando il rimedio è peggiore del male

da Tecnica della Scuola

Personale Itp in esubero: quando il rimedio è peggiore del male
di Dino Caudullo
In ordine alla problematica questione relativa ai docenti tecnico pratici (Itp) che si trovano in esubero rispetto ai posti disponibili in organico, nel 2011 è intervenuto l’art. 4 comma 81 della legge 183 prevedendo un accantonamento in loro favore di altrettanti posti di assistente tecnico
Nonostante la chiarezza della citata disposizione, e delle relative circolari applicative che specificavano che gli Itp in soprannumero avrebbero prestato servizio, sempre in qualità di docente, sui posti di At nella medesima istituzione scolastica dell’anno precedente, presso alcuni Uffici territoriali si sono riscontrati dubbi interpretativi ed altrettante errate applicazioni delle norme in materia, essendosi riscontrato che in alcuni casi il personale Itp è stato assegnato ai posti di Assistente tecnico in maniera palesemente illegittima.
Abbiamo avuto notizia infatti dall’avvocato catanese Fabio Rossi, di un recente intervento in materia del Tribunale del lavoro di Catania.
Il ricorrente infatti, docente tecnico pratico, nell’a.s. 2012/2013 era stato destinato, per provvedimento dell’Ufficio Ambito Territoriale, alle ben diverse ed indubbiamente sottordinate mansioni di assistente tecnico.
L’assegnazione su posto ed a mansioni di Assistente tecnico era stato giustificato dall’Amministrazione dalla condizione di soprannumerarietà del docente, senza però che alcuna norma dell’ordinamento consenta, per tale ipotesi, un così radicale mutamento di mansioni.
Tale assegnazione, secondo il ricorrente, si poneva infatti in contrasto sia con la normativa generale sul divieto di demansionamento (art. 2103 c.c.; art. 52 comma 1 D.Lgs. 156/01) che con le specifiche disposizioni del settore scuola (in particolare, il Ccni concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed Ata per l’a.s. 2012/2013 e l’art. 14, comma 17, del D.L. del 6/7/2012 n. 95) che, anche recentissimamente, hanno previsto l’utilizzazione del docente soprannumerario in tutta una serie di attività (supplenze, progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa, incarichi su cattedre di fatto, ecc.) pur sempre afferenti alla funzione docente.
A fronte di quanto sopra, il ricorrente lamentava quindi di essere stato assegnato a mansioni inferiori rispetto quelle proprie di docente per le quali era stato assunto.
Invero, come giustamente evidenziato, la peculiarità del profilo professionale del docente è evidente ove si consideri che lo stesso per lo svolgimento della propria funzione deve essere in possesso di specifiche competenze sia disciplinari che psicopedagogiche; tali competenze ovviamente oltre a rappresentare il frutto di uno specifico percorso di studi, maturano parallelamente all’esperienza didattica acquisita nel corso degli anni di insegnamento.
Di contro, per il profilo professionale dell’assistente tecnico, rientrante nell’area del personale Ata della scuola, il Ccnl prevede che debba assistere il docente tecnico pratico (l’Itp appunto), nel senso di consentire l’utilizzo degli ausili di carattere tecnico necessari per lo svolgimento della didattica; lo stesso si trova, quindi, in posizione strumentale rispetto al docente.
Il Giudice del lavoro di Catania con ordinanza dell’11 luglio scorso ha quindi accolto in pieno le doglianze del docente, in quanto ha ritenuto che, nel caso di specie, si sia verificato un vero e proprio demansionamento, ossia che il docente sia stato assegnato, in maniera illegittima, a mansioni inferiori rispetto a quelle di propria competenza, anche a fronte della circostanza che la legge n. 183/2011 prevede solo l’accantonamento dei posti di assistente tecnico in favore degli Itp in esubero, ma non pure che questi ultimi debbano svolgere le mansioni – inferiori – di assistente tecnico.

4 ottobre giornata di lutto nazionale

da tuttoscuola.com

Un minuto di silenzio in tutte le scuole

4 ottobre giornata di lutto nazionale

Il Presidente Enrico Letta ha proclamato per venerdì 4 ottobre una giornata di lutto nazionale a seguito dell’immane tragedia avvenuta all’alba del 3 quando un barcone di circa 500 migranti è naufragato a circa mezzo miglio dell’Isola dei Conigli al largo di Lampedusa con centinaia di morti e dispersi.

Il ministro dell’Istruzione, Universià e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha a sua volta comunicato di aver disposto che, sempre nella giornata di venerdì 4 novembre, sia osservato un minuto di silenzio nelle scuole di ogni ordine e grado.

Tuttoscuola si unisce al cordoglio della Nazione per il tragico evento.

Ma il ‘concorsone’ è stato inutile? Secondo Flc Cgil e Anief sì

da tuttoscuola.com

Ma il ‘concorsone’ è stato inutile? Secondo Flc Cgil e Anief sì

Che la maggior parte dei sindacati fosse contraria all’indizione del concorso ordinario 2012 per docenti è cosa nota. La priorità, a loro dire, è sempre stata quella di esaurire prima le graduatorie ad esaurimento, e solo dopo – per alcune classi di concorso tra qualche decennio – indire nuovi concorsi per quanti si sono laureati e abilitati negli ultimi anni.

A conforto di questa tesi, la  Flc Cgil ha diffuso ieri un comunicato che parte proprio dai primi dati diffusi dal Miur relativi ai “vincitori” del concorso ordinario 2012 (cfr. la nostra notizia Tutti i dati del concorso a cattedre). Questi dati, secondo il sindacato di via Leopoldo Serra, permettono di ‘smontare’ le principali ragioni addotte dall’amministrazione a sostegno dell’indizione del concorso.

Non è stato un concorso per giovani (oltre il 50% ha più di 35 anni: come coloro che sono inclusi nelle graduatorie), né un concorso che ha premiato un merito diverso da quello dei docenti che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole (il 70% dei vincitori è già incluso in graduatoria ad esaurimento a dimostrazione che non si tratta di docenti privi di “merito”)” scrive la  Flc Cgil.

Poche ore prima, l’Anief aveva diffuso un comunicato stampa con le stesse argomentazioni espresse dalla Flc Cgil, parlando, di “autogol” del Miur circa il raggiungimento degli obiettivi del concorso: “L’età media del corpo docente italiano rimane superiore ai 50 anni. E 2 assunzioni su 3 sono state effettuate su supplenti “storici””.

Il problema di queste posizioni è che non si può stare dalla parte della stabilizzazione del precariato e contemporaneamente dalla parte del ringiovanimento della classe docente: sarebbero stati davvero contente le decine di migliaia di precari iscritti alla Flc Cgil e all’Anief di avere un concorso aperto ai laureati dopo il 2002 (come peraltro Tuttoscuola ha sostenuto)?

E ancora: il peso dei titoli nella redazione delle graduatorie del concorso (20 punti, un numero simile a quello conseguibile dal candidato docente che ha superato tutte le prove, pari a 24 punti) era a tutto vantaggio dei candidati nelle graduatorie a esaurimento. In moltissime classi di concorso in cui gli idonei erano in numero molto superiore ai vincitori, questi sono stati scelti in definitiva sulla base dei titoli, e dunque era molto ma molto difficile che non si trattasse di personale precario. E in concorsi fatti su misura per gli appartenenti alle graduatorie a esaurimento, c’è piuttosto da stupirsi che un docente su tre sia riuscito ad vincere (secondo i dati provvisori forniti dal Ministero) nonostante non facesse parte di queste ultime.

Infine, occorre ricordare che, mentre candidati (appartenenti o non appartenenti al precariato) che hanno superato tutte le almeno tre prove concorsuali assai selettive possono non avere vinto il concorso ed essere rimasti con un pugno di mosche in mano perché non avranno nemmeno l’abilitazione (questo prevedeva il bando), c’è un 50% di aspiranti docenti (inseriti nelle Gae) che per questo anno e per gli anni futuri entreranno in ruolo senza aver mai vinto un concorso, in molti casi senza nemmeno essere risultati idonei in uno di quelli precedenti al 2012, e magari – se vi hanno partecipato – non avendo neanche superato le prove di quest’ultimo concorso.

Grasso, istruzione e cultura siano obiettivi strategici

da tuttoscuola.com

Grasso, istruzione e cultura siano obiettivi strategici

Istruzione, formazione e cultura devono essere poste centro degli obiettivi strategici per lo sviluppo civile e morale del Paese e per una crescita economica durevole, come già alcuni atti del governo Letta hanno iniziato a fare“. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo alla quarta edizione della manifestazione ‘Cento Piazze’, in occasione della Giornata mondiale dell’insegnante.

I docenti, ha aggiunto, “hanno la grande responsabilità e l’immenso privilegio di contribuire in modo determinante allo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese“, compito difficile “specie nell’attuale periodo di profonde trasformazioni derivanti dalla globalizzazione e dalla facilità di circolazione di informazioni e persone“.

Agli insegnanti, ha affermato ancora Grasso, spetta “il delicato compito dell’educazione alla civile convivenza, al rispetto reciproco e all’accettazione delle differenze tra persona e persona, tra culture e religioni diverse. Le diversità, in una scuola sempre più multietnica e multiculturale, devono essere percepite dalle giovani generazioni non più – come troppo spesso è stato in passato – quali fonti di divisioni e contrapposizioni, bensì quali occasioni di confronto costruttivo e opportunità di crescita e sviluppo“.

Grasso ha espresso l’auspicio che gli insegnanti non vengano “lasciati soli nella loro attività, soprattutto nelle aree del Paese considerate difficili, laddove la piaga della dispersione scolastica è ancora drammaticamente presente. Talvolta – ha sottolineato – si dimentica il quotidiano lavoro di migliaia di maestri ed educatori che cercano, giorno per giorno, tra enormi difficoltà, ma con passione e altissimo senso civico, di strappare dalle mani delle mafie giovani che troppo facilmente ancora vengono sedotti dalle lusinghe di una criminalità senza scrupoli. Non possiamo dimenticarci, cari maestri, che se quei giovani possono sperare di poter condurre una vita onesta e dignitosa è grazie soprattutto al vostro lavoro quotidiano e alla vostra dedizione“.

Il presidente del Senato ha poi ricordato “le tante criticità, da troppo tempo irrisolte: l’edilizia scolastica, il precariato, la non sempre adeguata gratificazione professionale ed economica della professione di insegnante“.

Prof italiani poco rispettati ma influenti

da tuttoscuola.com

Sondaggio condotto in 21 Paesi. Italia 18a

Prof italiani poco rispettati ma influenti

Il Global Teacher Status Index 2013, pubblicato dalla Fondazione Varkey Gems (braccio filantropico non-profit di Gems Education, costituita per innalzare il livello d’istruzione dei bambini meno abbienti), colloca gli insegnanti italiani al diciottesimo posto (su 21) nella classifica generale, ma al secondo, subito dopo la Finlandia, per quanto riguarda l’influenza degli insegnanti nella vita scolastica degli italiani, subito dietro la Finlandia.

Il sondaggio è stato condotto intervistando un campione probabilistico di mille persone in ciascun paese oggetto di studio: Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Portogallo, Regno Unito, Turchia, Singapore, Corea del Sud, Spagna, Svizzera e Stati Uniti d’America.

Secondo questa classifica, che utilizza una serie di indicatori, tra i quali pesano molto il prestigio sociale e l’esito delle prove PISA, gli insegnanti che godono di uno status migliore si trovano in Cina, mentre gli insegnanti israeliani sono quelli che vivono la condizione peggiore. L’indice rivela che in Cina, Corea del Sud, Turchia Egitto e Grecia gli insegnanti come categoria sociale sono rispettati molto più che in tutti gli altri paesi europei e anglosassoni.

Per il loro status complessivo gli insegnanti italiani si piazzano in fondo alla classifica dei paesi oggetto del sondaggio, seguiti da Israele, Brasile e Repubblica Ceca. Pesano molto lo scarso rispetto degli studenti nei confronti degli insegnanti, oltre che la loro bassa retribuzione, e la scarsa considerazione sociale per la professione: le persone che sarebbero propense a far desistere il proprio figlio dall’intraprendere la carriera dell’insegnamento (più del 35%) sono più numerose di quelle che, invece, lo incoraggerebbero (meno del 30%, ma più del 50% in Cina).

Il 65% degli intervistati italiani si dichiara, stando a questo sondaggio, a favore di stipendi per gli insegnanti commensurati alle prestazioni degli studenti (80% negli USA) il 30% auspica una maggiore influenza dei sindacati in materia di stipendi e condizioni di lavoro mentre il 25% preferirebbe una minore influenza.

Nel complesso però, si sostiene in questa indagine, lo stipendio realmente percepito dagli insegnanti non si discosta molto da quello che la gente intervistata ritiene sia una remunerazione equa per la loro attività.

Unica nota di consolazione per gli insegnanti italiani è dunque il citato secondo posto dell’Italia tra i paesi europei per quanto concerne l’influenza degli insegnanti nella vita scolastica, in testa rispetto agli altri paesi europei e seconda solo alla Finlandia.

Circolare sui B.E.S.

Circolare sui B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali) – Incontro al MIUR

Resoconto della riunione tenutasi al MIUR il pomeriggio del 3 ottobre 2013

Il Ministero (Direzione generale per lo studente) sta predisponendo una Circolare per dare le direttive in riferimento all’a.s. 2013/14.

Nella riunione che si è tenuta al MIUR, ieri 3 ottobre, finita in tarda serata, l’Amministrazione (Dir. Generale, dott. Boda e Dott. Ciambrone) ha informato le OO. SS. sui seguenti argomenti:

•    è stato riconfermato il finanziamento per le attività motorie nella scuola primaria, che potranno quindi riprendere il loro normale svolgimento; ovviamente nelle scuole che lo hanno chiesto e che rientrano nel piano.

•    Stessa cosa per i giochi sportivi studenteschi, ovviamente includendo nell’attività anche gli studenti “diversamente abili”.

•    Il MIUR sta predisponendo strumenti per semplificare la redazione dei Piani Didattici Personalizzati ed un Convegno con la partecipazione delle OO.SS. e di esperti sul tema dei B.E.S..

In merito alla emananda Circolare, che tende a superare le rigidità della C.M. 8 del marzo 2013, la delegazione SNALS CONFSAL ha chiesto di evitare l’uso eccessivo degli acronimi che allontanano da una lettura attenta e partecipe; ha  approvato i passaggi tendenti a dire che la compilazione del Piano didattico personalizzato non deve diventare un automatismo, bensì deve riguardare solo casi particolarmente gravi e comunque l’adozione del piano è di competenza dei consigli di classe (nella secondaria) o del team docenti (nella primaria) che assumeranno la decisione all’unanimità; ha apprezzato il passaggio in cui si dice che non vanno abbassati gli obiettivi di apprendimento ed ha chiesto che restino in capo ai docenti le decisioni in ordine alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire e alla valutazione (affinché la certificazione BES non diventi il lasciapassare per promozioni immeritate); ha infine chiesto che gli impegni dei docenti facenti parte del gruppo per l’inclusività rientrino, secondo contratto, nel piano annuale delle attività da redigere da parte del Collegio docenti ad inizio d’anno scolastico.

La nostra delegazione ha inoltre sostenuto l’opportunità di evidenziare che non tutte le tipologie di svantaggio necessitano di un PDP, come invece si sostiene nella CM 8.03.2013, e che per gli svantaggi generici (siano essi socio-economici o linguistico-culturali) può essere sufficiente definire nell’ambito del PAI gli interventi didattici generali, senza entrare nella specificità di un PDP.

In ultimo si è sostenuto l’indubbia appartenenza del Piano annuale dell’Inclusività al POF d’Istituto, cosa che, a nostro parere, deve essere ribadita in modo chiaro nella nuova circolare, per evitare che le Scuole siano costrette a redigere documenti che rischiano di essere inutili doppioni; interessante è la possibilità di sperimentare il software che il MIUR sta predisponendo per il monitoraggio dei BES, ma anche per la predisposizione on-line del PAI, snellendo la burocratizzazione da molti temuta per questa procedura.

Rassegna Stampa 4 ottobre 2013

in primo piano

 
la Repubblica  del  04-10-2013
NAPOLITANO: “ORRORE, ORA REAGIRE” IL GOVERNO DECIDE IL LUTTO NAZIONALE E LA LEGA ACCUSA BOLDRINI E.. (Vla.po.) [solo_testo] pag. 8/9
Italia Oggi  del  04-10-2013
SALONE DELLO STUDENTE, AL VIA CON SUCCESSO LA PRIMA EDIZIONE IN CALABRIA (G.Varretti) [solo_testo] pag. 18
Avvenire  del  04-10-2013
APERTURA INTERNAZIONALE, SCUOLA BOCCIATA (P.Ferrario) [solo_testo] pag. 11
 

ministro

 
L’Unita’  del  04-10-2013
L’OLTRAGGIO DELLA LEGA CHE SPECULA SUI MORTI (A.Bonzi) [solo_testo] pag. 7
Avvenire  del  04-10-2013
UN MINUTO DI SILENZIO A SCUOLA E ALLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE [solo_testo] pag. 7
la Gazzetta dello Sport  del  04-10-2013
LO SPORT SI FERMA: MINUTO DI SILENZIO SU TUTTI I CAMPI [solo_testo] pag. 35
la Repubblica  del  04-10-2013
“BENE LA FIDUCIA, MA IL GOVERNO VOLTI PAGINA” (G.c.) [solo_testo] pag. 17
 

ministero

 
il Mattino  del  04-10-2013
Int. a M.Rossi doria: “TROPPE DISTANZE TRA SCUOLA E TERRITORIO” (M.Aulisio) [solo_testo] pag. 41
il Mattino  del  04-10-2013
I PADRI E I FIGLI DELLA VIOLENZA (A.Petrella) [solo_testo] pag. 35
il Venerdi’ (la Repubblica)  del  04-10-2013
SCUOLA : TROPPI RAGAZZI MANCANO ALL’APPELLO (A.Barina) [solo_testo] pag. 59
il Venerdi’ (la Repubblica)  del  04-10-2013
BABY IMMIGRATI IN CLASSE ? FUNZIONA MA NON SI DICE (C.Daina) [solo_testo] pag. 48/49
Giornale di Sicilia  del  04-10-2013
BORSE DI STUDIO E FESTE COI COMPAGNI: PROVE DI INTEGRAZIONE [solo_testo] pag. 22
l’Espresso  del  10-10-2013
ELOGIO DEL CLASSICO (U.Eco) [solo_testo] pag. 162
L’Unita’  del  04-10-2013
CI VUOLE PIU’ STORIA DELL’ARTE LA CENERENTOLA DELLA SCUOLA [solo_testo] pag. 19
il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
A PIACENZA IL MANIFATTURIERO “FARA’ SCUOLA” (N.Ronchetti) [solo_testo] pag. 51
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  04-10-2013
SCIOPERI E CORTEI: OGGI GLI STUDENTI TORNANO IN PIAZZA (E.Castellucci) [solo_testo] pag. 15
Giorno/Resto/Nazione  del  04-10-2013
RIPARTIAMO DALLA SCUOLA (B.Villois) [solo_testo] pag. 24
la Repubblica – ed. Milano  del  04-10-2013
DAL PEDIBUS ALLO STARS COME RAGGIUNGERE I BANCHI SENZA USARE L’AUTOMOBILE (T.De giorgio) [solo_testo] pag. 7
Libero Quotidiano – Ed. Milano  del  04-10-2013
TOFU INDIGESTO PISAPIA DENUNCIATO PER IL MENU VEGANO (M.Ravalico) [solo_testo] pag. 45
la Repubblica – ed. Milano  del  04-10-2013
SLOT MACHINE VIETATE VICINO A SCUOLE E ORATORI (A.m.) [solo_testo] pag. 9
l’Espresso  del  10-10-2013
COSA FANNO I WEB NATIVI (M.Mantellini) [solo_testo] pag. 115
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  04-10-2013
FILMATA E OFFESA DAI COMPAGNI SU YOUTUBE, DUE CONDANNE (A.Ossino) [solo_testo] pag. 49
il Giornale  del  04-10-2013
INDISCRETO A PALAZZO – DIALETTO A SCUOLA, LA LEGA CONVINCE IL PD (Ldon) [solo_testo] pag. 12
Corriere della Sera – ed. Milano  del  04-10-2013
CONFUCIO HA SCELTO CREMA RIVOLUZIONE CINESE IN AULA (I.Fantigrossi) [solo_testo] pag. 14
Il Resto del Carlino  del  04-10-2013
LA ROMAGNA ‘CUCINA’ LA CRISI A SCUOLA (Ri.ba.) [solo_testo] pag. 18
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  04-10-2013
MUSEI GRATIS PER GLI STUDENTI ROMANI [solo_testo] pag. 41
l’Espresso  del  10-10-2013
BABY SCRITTORI BOOM (D.Condorelli) [solo_testo] pag. 130/34
la Stampa  del  04-10-2013
SUL PO LA GRANDE SFIDA I DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI [solo_testo] pag. 42
la Repubblica – ed. Torino  del  04-10-2013
IL MAURIZIANO APRE LE PORTE AI TIROCINANTI DI MEDICINA (F.Decaroli) [solo_testo] pag. 13
la Repubblica  del  04-10-2013
L’EQUIPE ANTISUICIDI (A.Longo) [solo_testo] pag. 17
la Repubblica  del  04-10-2013
ARRIVA “PANDORACAMPUS” LO STUDIO DIVENTA DIGITALE [solo_testo] pag. 45
l’Espresso  del  10-10-2013
CERVELLI CERCASI (E.Manacorda) [solo_testo] pag. 110/11
il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
PROFESSIONI SENZA ALBO IN CERCA DI TUTELE (C.Tucci) [solo_testo] pag. 31
la Repubblica  del  04-10-2013
IL PATTO DEL GIGANTE INTEL CON I PICCOLI GENI DI ARDUINO (R.Luna) [solo_testo] pag. 40
il Mondo  del  11-10-2013
FERMENTO DA START-UP (P.Crespi) [solo_testo] pag. 76/78
l’Espresso  del  10-10-2013
A ZONZO PER MARTE (A.Conti) [solo_testo] pag. 104/05
l’Espresso  del  10-10-2013
BALLANDO COL ROBOT (G.Scaturro) [solo_testo] pag. 106/09

Pubblica Amministrazione e  societa’

 

il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
AL TESORO VIGILANZA “DAY BY DAY”SUL TARGET DEL 3% (D.Pesole) [solo_testo] pag. 2
il Messaggero  del  04-10-2013
TAGLI E LAVORO, MANOVRA DA 10 MILIARDI (L.Cifoni/G.Franzese) [solo_testo] pag. 9
il Mondo  del  11-10-2013
GOVERNO NUOVO, STIPENDIO VECCHIO (A.Ducci) [solo_testo] pag. 22
l’Espresso  del  10-10-2013
Int. a G.De rita: VINCE CHI HA IN MANO UN PRINCIPATO (O.Carabini) [solo_testo] pag. 34/37
il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
PROROGA PRECARI PA, DUBBI SULLA COPERTURA (C.Tucci) [solo_testo] pag. 10
Italia Oggi  del  04-10-2013
D’ALIA: DATI INCOMPLETI SU AUTOBLU E CONSULENZE [solo_testo] pag. 37
espresso.It  del  03-10-2013
EDITORIA: GUERRA ALLE RASSEGNE STAMPA (G.Scorza) [solo_testo] pag. .
la Stampa  del  04-10-2013
UNA SPERANZA DI FUTURO PER I GIOVANI DISOCCUPATI (E.lis.) [solo_testo] pag. 24
il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
I CAVALIERI PUNTANO SUI GIOVANI: UN OCCUPATO SU TRE E’ UNDER 35 [solo_testo] pag. 13
il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
POTERE D’ACQUISTO GIU’ DEL 4,7% (Ma.par.) [solo_testo] pag. 13
la Repubblica  del  04-10-2013
Int. a D.Kyenge: “SU QUEL BARCONE AVREI POTUTO ESSERCI IO E ADESSO CANCELLIAMO LA BOSSI-FINI” (V.Polchi) [solo_testo] pag. 9
Corriere della Sera  del  04-10-2013
Int. a M.Schulz: “AIUTEREMO ROMA L’ACCOGLIENZA CI RIGUARDA TUTTI” (L.Offeddu) [solo_testo] pag. 8
la Stampa  del  04-10-2013
LO SFOGO DI FRANCESCO: “UNA VERGOGNA” (G.Galeazzi) [solo_testo] pag. 8
il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
DECRETO CULTURA LEVA PER LA CRESCITA (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 17
il Sole 24 Ore  del  04-10-2013
DOPO I TAGLI, SI PROVA A RIPARLARE DI “RISORSE” (A.Massarenti) [solo_testo] pag. 17
il Mattino  del  04-10-2013
VALORE CULTURA (P.Treccagnoli) [solo_testo] pag. 20
Corriere della Sera  del  04-10-2013
IL LEONARDO MAI VISTO SCOPERTO IL RITRATTO FATTO A ISABELLA D’ESTE (P.Vercesi) [solo_testo] pag. 28
 
 
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 233

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 233 del 4-10-2013

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


DECRETO 8 agosto 2013, n. 111


Regolamento recante disposizioni in materia di recupero delle spese
del processo penale. (13G00154)

 

 

Pag. 1

 

 

ATTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

CAMERA DEI DEPUTATI

 


DELIBERA 25 settembre 2013


Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni
della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del
commercio abusivo. (13A07979)

 

 

Pag. 4

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 settembre 2013


Sostituzione di un componente della commissione straordinaria per la
gestione del comune di Campobello di Mazara. (13A07948)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 settembre 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Sissa. (13A07946)

 

 

Pag. 7

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 settembre 2013


Scioglimento del consiglio comunale di San Marco Argentano e nomina
del commissario straordinario. (13A07947)

 

 

Pag. 7

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 26 settembre 2013


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro
poliennali 4,50%, con godimento 1° agosto 2013 e scadenza 1° marzo
2024, quinta e sesta tranche. (13A07976)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO 26 settembre 2013


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro
poliennali 3,50%, con godimento 2 settembre 2013 e scadenza 1°
dicembre 2018, terza e quarta tranche. (13A07977)

 

 

Pag. 10

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 


DECRETO 27 settembre 2013


Ripartizione del contributo ai comuni per il ristoro del minor
gettito IMU 2013. (13A07978)

 

 

Pag. 11

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 13 settembre 2013


Ri-registrazione del prodotto fitosanitario «Aura», gia’ autorizzato
provvisoriamente alla luce dei principi uniformi per la valutazione e
l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari, a seguito
dell’approvazione della sostanza attiva profoxydim in esso contenuta,
rilasciata in seguito alla procedura di valutazione in work-sharing.
(13A07857)

 

 

Pag. 58

 

 

 


DECRETO 13 settembre 2013


Adeguamento dell’etichetta del prodotto fitosanitario «Acriate Flo».
(13A07858)

 

 

Pag. 62

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

 


ORDINANZA DEL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 30 settembre 2013


Ordinanza di protezione civile per favorire e regolare il subentro
della Regione Abruzzo nelle iniziative finalizzate al superamento
della situazione di criticita’ conseguente alla crisi
socio-economico-ambientale determinatasi nell’asta fluviale del
bacino del fiume Aterno. (Ordinanza n. 118). (13A07998)

 

 

Pag. 65

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

 


DELIBERA 30 settembre 2013


Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di
comunicazione politica e di parita’ di accesso ai mezzi di
informazione relative alla campagna per le elezioni del Presidente
della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Basilicata,
indette per i giorni 17 e 18 novembre 2013. (Delibera n.
525/13/CONS). (13A07999)

 

 

Pag. 67

 

 

 


DELIBERA 30 settembre 2013


Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di
comunicazione politica e di parita’ di accesso ai mezzi di
informazione relative alla campagna per le elezioni del sindaco, del
vice sindaco e del consiglio comunale di Gaby, fissate per il giorno
10 novembre 2013, nonche’ di Marina di Gioiosa Ionica e di
Nardodipace fissate per i giorni 17 e 18 novembre 2013. (Delibera n.
523/13/Cons). (13A08000)

 

 

Pag. 69

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Saizen» (13A07899)

 

 

Pag. 70

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Gaviscon» (13A07900)

 

 

Pag. 70

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Uman Big» (13A07901)

 

 

Pag. 72

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Trimikos» con
conseguente modifica stampati. (13A07912)

 

 

Pag. 72

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Cefonicid EG» con
conseguente modifica stampati. (13A07913)

 

 

Pag. 73

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Fortasint» con
conseguente modifica stampati. (13A07914)

 

 

Pag. 73

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Forotan» con
conseguente modifica stampati (13A07915)

 

 

Pag. 73

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ delle autorizzazioni all’immissione in
commercio del medicinale per uso umano «Meningitec» (13A07940)

 

 

Pag. 74

 

 

 


COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Efferalgan» Vit.
C (13A07941)

 

 

Pag. 74

 

 

 


COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Muscoril».
(13A07942)

 

 

Pag. 74

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano «Lizidra».
(13A07943)

 

 

Pag. 75

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano «Vesanoid».
(13A07944)

 

 

Pag. 75

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano
«Cardioxane». (13A07945)

 

 

Pag. 75

 

 

 


COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Muscoril».
(13A07949)

 

 

Pag. 75

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio di taluni
medicinali per uso umano. (13A07955)

 

 

Pag. 76

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI VENEZIA

 


COMUNICATO


Comunicato concernente i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A07859)

 

 

Pag. 79

 

 

 


COMUNICATO


Comunicato concernente i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A07860)

 

 

Pag. 79

 

 

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

 


COMUNICATO


Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare (13A08023)

 

 

Pag. 79

 

 

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

 


COMUNICATO


Aggiornamento dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata
alla societa’ E.ON Produzione S.p.A., in Milano per l’esercizio della
centrale termoelettrica ubicata nei comuni di Tavazzano con
Villavesco e Montanaso Lombardo. (13A07861)

 

 

Pag. 79

 

 

 


COMUNICATO


Aggiornamento dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata
alla societa’ Enipower Ferrara S.r.l., in San Donato Milanese, per
l’esercizio della centrale termoelettrica ubicata nel comune di
Ferrara. (13A07862)

 

 

Pag. 79

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Determinazione del costo orario del lavoro per i lavoratori
dipendenti da aziende del settore Turismo – comparto ristorazione
collettiva, riferito al mese di aprile 2013. (13A07956)

 

 

Pag. 80

 

Perché dobbiamo insegnare ai ragazzi il digitale

da Wired
03 ottobre 2013

Perché dobbiamo insegnare ai ragazzi il digitale

Nel mondo di smartphone, Google e Twitter, la scuola vive nel passato, tra vocabolari di carta e gessetti. E i tablet servono a tutto tranne che a studiare. Ecco il punto di vista di un padre

di Paolo Giovine

Paolo Giovine, padre e fondatore dell’azienda che trasforma i libri in app PubCoder, proprio non ci sta. Le sue figlie già navigano nel mondo digitale, tra tablet e YouTube, mentre la scuola va ancora avanti a gessi e vocabolari di carta. E ci racconta perché è necessaria una vera e propria educazione.

Accompagno le mie figlie a scuola ogni mattina, e rivivo rassicuranti scene del mio passato: cartelle di piombo, il diario, la gomma, il temperino. Leggo i programmi del doposcuola e trovo i classici: judo, atletica, canto, argilla. Mia madre (la nonna) si presenta trionfante con un vocabolario da 1,5 kg, la nipote di 9 anni (una mia figlia) ha eluso la mia vigilanza e ha chiesto di procurarglielo (era l’unica a non averlo ancora deposto trionfalmente nell’armadietto anni 60).

Poi l’incantesimo svanisce, Edmondo De Amicis saluta commosso gli alunni che garruli deambulano verso il focolare, le creature si spossessano del grembiale e afferrano un tablet; ma non per studiare, giammai.

Giammai perché le ragazze possiedono svariati libri di testo a norma, ovvero dotati di apposita sezione online; sezione che consiste in uno sfogliatore di un pdf, utile come una banana nel tubo di scappamento: sono eserciziari, quindi sarebbe necessario poter interagire e fare delle cose; la tecnologia ci sarebbe, ma dato che nessuno protesta…

Giammai perché io volevo dotare la novenne di un iPod Touch con annessi dizionari, ma la cosa l’avrebbe emarginata all’interno della classe: è strano, si può essere emarginati per la stessa cosa che ti rende popolare appena varcata la soglia dell’aula, cosa che la rende molto simile ad un luogo di culto. La scuola oggi è un po’ questo, un luogo dove si celebra la messa, ma non per un gruppo di credenti, convinti e ferventi, ma per una maggioranza distratta che partecipa alla sua liturgia. Ci si va, con la convinzione che non serva a granché, ma che sia un passaggio obbligato; per il paradiso o per quel tempo in cui, finalmente o purtroppo, ci si dovrà occupare di imparare davvero qualcosa di utile.

Esaspero il concetto, lo ammetto. Le mie figlie hanno ottime insegnanti, la scuola è fantastica, tutti si immolano per il bene comune. Ma il punto non è questo. Il punto è che ci si deve occupare della schizofrenia galoppante tra tempo scolastico e resto della vita; a scuola gessetti, a casa smartphone; a scuola Ippolito Nievo, a casa Twitter. A scuola nessuno insegna il linguaggio dei computer, quello che già usano oggi (non le vedete che pinchano per vedere Peppa Pig su YouTube a tutto schermo?); a scuola nessuno spiega il page rank di Google, i network, come usare WordPress, Photoshop, Pubcoder (!). E questo oggi è un problema, e non è tecnofilia, è pragmatismo: non ce la faremo, seppur genitori consapevoli, da soli a colmare vuoti così giganteschi; e rischiamo di allevare una generazione di autodidatti, di improvvisatori, che, fatte salve poche virtuose eccezioni, finirà con l’essere emarginata in un mondo che guarda al futuro con occhio almeno contemporaneo.

Non voglio le Lim, voglio i contenuti; ieri il fondatore di Twitter e il leader dell’Iran si sono scambiati due messaggi, il mondo cambia anche se difendiamo il sogno dell’educazione idillica, tra una cetra ed un sonetto declamato sul lucente fiume.

Si fa un gran parlare di innovazione, di imprenditorialità, di startup: e allora tocca raccontare ai bambini di terza elementare come è fatto il computer o il telefono del papà, che cos’è un social network, come funzionano le cose, che cosa significano. Serve superare il tabù, e smetterla di celebrare la stessa vecchia funzione in latino.