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FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA MIUR E CONFINDUSTRIA

JOB&ORIENTA 2015
Salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro
25a edizione, alla Fiera di Verona dal 26 al 28 novembre

Presentati in anteprima i dati nazionali Miur sull’alternanza:
+12,79% dei percorsi in licei, istituti tecnici e professionali nel 2014-15
Parte ora l’alternanza obbligatoria: nel prossimo triennio per 1,5 milioni di studenti

FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA MIUR E CONFINDUSTRIA
MINISTRO GIANNINI: «Un importante passo avanti nell’attuazione della “Buona Scuola”. Mondo della scuola e aziende buoni alleati»
MARCO GAY, Giovani Confindustria: «Importante anche per sviluppo imprese»

Verona, 27 novembre 2015 – Firmato questa mattina a JOB&Orienta, salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Confindustria, che garantirà per i giovani lo sviluppo di competenze e abilità professionalmente riconoscibili e spendibili nel mercato del lavoro. L’accordo prevede un’azione congiunta tesa a favorire la diffusione nelle scuole della pratica dell’alternanza scuola lavoro, resa obbligatoria dalla recente legge di riforma del sistema di istruzione per tutti gli studenti degli ultimi tre anni della scuola secondaria di secondo grado. Con il Protocollo Confindustria si impegna a sostenere l’attuazione della “Buona Scuola” mobilitando le aziende associate, anche attraverso la propria articolazione territoriale e settoriale.
«Il Protocollo siglato oggi costituisce un importante passo avanti nell’attuazione della “Buona Scuola”. Grazie anche a questa intesa il 2016 sarà l’anno in cui scuola e lavoro stringeranno un’alleanza vera» ha dichiarato il Ministro STEFANIA GIANNINI. «L’alternanza è uno strumento eccezionale per innovare l’impianto formativo della nostra scuola. Introduciamo per tutti i ragazzi la didattica “del fare e del progettare” e apriamo la scuola al territorio e all’innovazione. Si tratta di una tappa decisiva verso una maggiore e migliore occupabilità dei giovani. È un grande salto verso un orientamento che mostra subito ai ragazzi la strada per individuare e potenziare i loro talenti».
Al Ministro fa eco l’altro firmatario del Protocollo, il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria MARCO GAY, che così commenta: «È un passo significativo anche per le imprese, che da lungo tempo chiedono l’alternanza nella formazione: aiuterà non solo i ragazzi a conoscere prima il mondo del lavoro ma anche le aziende, promuovendone lo sviluppo con nuove competenze».
L’alternanza scuola lavoro integra l’istruzione con la formazione “on the job”, ossia svolta in un contesto lavorativo. La riforma, già in vigore, ha visto le scuole presentare le progettualità entro lo scorso 16 novembre relativamente alle prime classi che sperimenteranno la nuova obbligatorietà nei prossimi mesi, ovvero le terze. Previste 400 ore complessive per ciascun triennio negli istituti tecnici e professionali, mentre 200 nei licei. Novità di quest’anno, i percorsi di alternanza potranno essere svolti anche in periodi extrascolastici (inclusi i mesi estivi) e all’estero. Inoltre le strutture riceventi potranno essere anche enti pubblici e istituzioni culturali.
Intanto, i dati relativi all’alternanza riferiti all’anno scolastico 2014-2015 evidenziano già un aumento dei percorsi realizzati negli istituti tecnici, negli istituti professionali e nei licei, così come è cresciuto in misura rilevante il coinvolgimento degli studenti. È quanto emerge dai numeri del rilevamento effettuato quest’anno direttamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca presentato in anteprima oggi a JOB&Orienta, in Fiera a Verona fino a sabato 28 novembre.
Scendendo nel dettaglio, i dati Miur (sempre per l’anno scolastico 2014-2015) evidenziano che il 48,56% delle scuole secondarie di secondo grado ha utilizzato questa metodologia didattica: 2.756 sul complessivo di 5.675, di cui 1.109 sono istituti tecnici (il 55,56% del totale di questa tipologia di istituti), 1.051 sono istituti professionali (il 68,51% del totale dei professionali) e 596 sono licei (il 27,79% del totale dei licei).
Guardando al numero dei percorsi, gli 11.585 (più 12,79% rispetto all’anno precedente 2013/2014) che hanno coinvolto 270.555 studenti (pari al 10,36% degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado) sono stati realizzati per la maggior parte negli istituti professionali (5.407 pari al 46,67% del totale dei percorsi) e in misura minore negli istituti tecnici (4.165 pari al 35,95% del totale) e nei licei (2.013 pari al 17,38%), registrando complessivamente per queste due ultime tipologie una crescita rispettiva del 35,49% e 63,12% su base annuale.
Nell’anno scolastico in corso, a seguito della riforma appunto, il numero degli studenti impegnati in attività di alternanza scuola lavoro salirà sensibilmente, coinvolgendo più di 720mila studenti (il 27,35% del totale degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado): di questi circa 529mila iscritti nelle classi terze (in modalità obbligatoria).
Fra tre anni, dunque a regime, l’attività di alternanza scuola lavoro coinvolgerà circa un milione e mezzo di studenti. Le imprese e le altre strutture ospitanti, sia pubbliche che private, sono chiamate quindi a uno sforzo comune per offrire alle ragazze e ai ragazzi l’opportunità di acquisire le cosiddette “nuove competenze della scuola del ventunesimo secolo”. Obiettivo a cui stanno lavorando anche Unioncamere e il Miur per costruire un Registro nazionale delle imprese, che raccoglierà le aziende disponibili a ospitare ragazzi in alternanza.
A JOB&Orienta, a raccontare al ministro le esperienze eccellenti di alternanza di quattro istituti superiori sono stati gli stessi ragazzi. A Perugia, gli studenti della classi quarte e quinte dell’Itts Volta sono coinvolti per circa 500 ore annue totali in percorsi di alternanza finalizzati ad avviarli alla cultura di impresa, grazie a convenzioni con aziende, associazioni di categoria e la Camera di commercio locale. L’Itis Paleocapa di Bergamo, in collaborazione con l’Istituto Marconi di Dalmine, Confindustria Bergamo e Noviter Milano, ha ideato e sperimentato una nuova modalità di alternanza denominata ECLI, che prevede visite in azienda, stage e periodi di alternanza in azienda, in Italia o all’estero. Tra i risultati, la realizzazione di una maglietta per ciclisti dotata di indicatori direzionali e di arresto posizionati nei quanti, comandati attraverso segnale wi-fi; e ancora, la ”tweet-machine”, ovvero pannelli a matrici di led sui quali scorrono, aggiornati in tempo reale, messaggi provenienti da un account Twitter. C’è poi l’Istituto Severi-Guerrisi di Gioia Tauro (Reggio Calabria) che ha attivi tre corsi propedeutici all’alternanza: sicurezza sul posto di lavoro, tutela della privacy, educazione all’alternanza. Il progetto vede la partecipazione di oltre 500 alunni e il coinvolgimento di circa 250 aziende; gli studenti, grazie agli stage svolti in azienda, hanno acquisito preparazione specifica e settoriale rispetto alle principali piattaforme informatiche, integrando la formazione scolastica con elementi tecnici e scientifici.
Significativo anche il progetto sperimentale MUSA, avviato nel 2013, che oggi mette in rete 11 licei del Veneto e ha attivi una decina di percorsi di alternanza scuola lavoro in musei, ville venete e fondazioni. A raccontarsi, i ragazzi del liceo Marco Polo di Venezia che a Palazzo Grassi si stanno occupando, affiancati dallo staff del museo, della programmazione, dello sviluppo e del follow up di iniziative specifiche curandone tutti gli aspetti. Coinvolti in un programma destinato agli adolescenti dal titolo “Palazzo Grassi Teens”, gli studenti contribuiranno ad avvicinare i loro coetanei al museo e all’arte contemporanea in generale.
Sul palco veronese anche due studenti del Galileo Galilei di Jesi, istituto tecnico che, candidando il progetto “Oli vegetali di frittura: un modello sperimentale” al concorso europeo “I giovani e le scienze 2015”, ha vinto la partecipazione all’Expo Sciences Mexico 2015 che si terrà a Tampico (Messico) nel prossimo dicembre. In qualità di “Ambasciatori della Buona scuola nel mondo” rappresenteranno l’Italia in un workshop internazionale: il Ministro li ha premiati oggi a JOB con una targa e biglietti aerei per Tampico.
Numerose altre le buone pratiche e le eccellenze presenti presso l’area espositiva del Miur in Fiera a Verona. Come quella degli studenti dell’Istituto Ettore Majorana di Martina Franca (Taranto) che, coinvolti in un’esperienza di alternanza simulata, hanno progettato e realizzato, a partire da un’idea di uno studente, “Lilybike”, una giacca “low-cost” per la sicurezza dei ciclisti con la quale è possibile essere facilmente identificati durante la corsa, soprattutto nelle ore notturne; visto il successo raccolto dal progetto, lo studente sta ora pensando di brevettare l’idea. Due classi quarte dell’Istituto professionale Puecher Olivetti di Rho (Milano) hanno invece realizzato un progetto di impresa formativa simulata all’interno della rete di scuole di Rho per Expo Junior: gli studenti dell’indirizzo commerciale hanno redatto un business plan per l’ideazione di un’impresa di abiti ecosostenibili, all’insegna del made in Italy artigianale rispettoso dell’ambiente; la classe a indirizzo moda ha quindi disegnato e creato un’intera collezione di abiti, in seta shantung e in denim non trattato. Gli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico Bernardino Lotti di Massa Marittima (Grosseto) si sono invece messi alla prova con il già noto codice QrCode, da loro “ricostruito” ad hoc per indirizzare il consumatore a una pagina web istituzionale, con dominio .gov.it, che gli garantirà l’autenticità e la provenienza made in Italy del prodotto informandolo in modo trasparente. L’idea di start-up è stata presentata all’Expo di Milano. E ancora eccellenze di alternanza nei licei, tra cui la “Rete robotica a scuola” che vede capofila il Galileo-Ferrari di Torino con il progetto di studio e ricerca “Robotica medicale”: i ragazzi di cinque classi del liceo classico (quarta ginnasio e prima liceo) hanno realizzato una mano bionica – il cui prototipo è stato presentato in anteprima proprio a JOB&Orienta – in grado di interagire con l’uomo e di replicarne i movimenti della mano.
Tra le fruttuose collaborazioni tra scuola e imprese, anche quella di sette istituti tecnici industriali (elettrotecnici) di altrettante regioni (Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Campania e Lazio) che, grazie a un progetto di alternanza e formazione in apprendistato avviata lo scorso anno da Enel, ha visto coinvolti nell’anno scolastico 2014-2015 ben 145 studenti apprendisti.

Alternanza scuola-lavoro a Job&Orienta

Alternanza scuola-lavoro, a Job&Orienta il seminario per dirigenti e docenti
Possibile seguire la diretta streaming e live twitting

L’alternanza fa scuola. Sarà presentata giovedì 26 novembre, a partire dalle 14.30, con un seminario rivolto a dirigenti scolastici e docenti, la “Guida operativa sull’alternanza scuola-lavoro”. Il seminario è il primo tra quelli proposti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito di Job&Orienta, il Salone nazionale su orientamento, scuola, formazione e lavoro che prenderà il via domani a Verona per concludersi sabato 28.
L’alternanza scuola-lavoro è uno dei punti qualificanti della legge di riforma de La Buona Scuola (n. 107/2015) che prevede anche uno stanziamento di 100 milioni di euro l’anno. La guida operativa è stata inviata il mese scorso a tutte le scuole secondarie di II grado: un “manuale” per la progettazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro, pensato per guidare passo dopo passo dirigenti scolastici e docenti, dall’ideazione del progetto al monitoraggio finale.
Il seminario di domani vuole essere un momento di approfondimento, confronto e studio, formazione e aggiornamento sulle novità introdotte dalla Legge. Potrà anche essere seguito in diretta streaming (sul sito www.istruzione.it) e tramite live twitting. Dirigenti e docenti potranno, via twitter, rivolgere domande e sciogliere eventuali dubbi sui percorsi di scuola-lavoro (menzionado il profilo Twitter @MiurSocial con l’hashtag #JobOrienta). A rispondere, in tempo reale, Carmela Palumbo, Direttore generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione.

Nota 25 novembre 2015, Prot. 11936

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritari
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana della Provincia di BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di TRENTO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine BOLZANO
Al Sovrintendente agli Studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta AOSTA
e p. c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
SEDE
Al Capo di Gabinetto
SEDE
Al Capo Ufficio Stampa
SEDE

Nota 25 novembre 2015, Prot. 11936

OGGETTO: Seminario Nazionale “L’alternanza scuola lavoro nei licei. Opportunità, esempi e proposte operative per i percorsi liceali – Roma, 1 dicembre 2015, Aula Magna ITIS “Galilei”

Nota 9 novembre 2015, AOODGOSV 11179

Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche secondarie di II° grado
LORO SEDI
Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti preposti degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
e, p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
SEDE

Nota 9 novembre 2015, AOODGOSV 11179

Oggetto: Apertura rilevazione per la rendicontazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro delle scuole secondarie di II grado assegnatarie per l’anno scolastico 2014/2015 dei “Fondi Miur ex lege 440/97” ai sensi del Decreto Ministeriale 21 maggio 2014 n° 351 e decreto del Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del 20 ottobre 2014 n° 761

Guida Operativa Alternanza scuola lavoro

Guida Operativa

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Per orientare le scuole nella gestione dei percorsi in alternanza e fornire suggerimenti e indicazioni di possibili soluzioni.

 

La legge del governo sulla scuola in materia di alternanza scuola lavoro può rappresentare un cambio di passo per avvicinare, realmente, i percorsi di istruzione al mondo del lavoro, attraverso scelte che allargano a tutti gli ordini del secondo ciclo le attività integrandole nella didattica. Queste diventano strutturali nel curricolo, in virtù della estensione obbligatoria a tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutti gli indirizzi, a partire dalle classi terze del corrente anno scolastico.
Questa guida operativa, realizzata dalla Uil Scuola, intende orientare le scuole nella gestione dei percorsi in alternanza e fornisce suggerimenti e indicazioni di possibili soluzioni. E’ stata elaborata in coerenza le indicazioni già presentate nel 2012 nella consultazione web – a cui la Uil Scuola aveva fornito il proprio contributo – riprendendone l’impostazione generale riletta alla luce della nuova legge 107 sulla scuola.

All’interno della guida le informazioni su:

  • Destinatari
  • Finalità
  • Attività
  • Soggetti partner
  • Registro nazionale
  • Alternanza e piani dell’offerta formativa
  • Convenzioni e co-progettazione
  • Protocolli d’intesa
  • Progettazione didattica
  • Accordo fra i soggetti
  • Figure professionali
  • Tutor interno
  • Tutor esterno
  • Alternanza e contrattazione di istituto
  • Risorse

Le valutazioni della Uil Scuola

Il contributo Uil scuola ai lavori del comitato per i monitoraggio e la valutazione

Guida operativa Alternanza Scuola Lavoro

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

ATTIVITA’ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
GUIDA OPERATIVA PER LA SCUOLA

INDICE

1. Orientamenti europei e quadro normativo nazionale
2. Finalità dell’alternanza scuola lavoro
3. Raccordo tra scuola, territorio e mondo del lavoro

a. Ricognizione dei fabbisogni formativi sul territorio: ruolo dei Poli tecnico professionali e degli Istituti Tecnici Superiori
b. Forme di accordo scuola, territorio e mondo del lavoro
c. Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro
d. I protocolli d’Intesa
e. Laboratori territoriali per l’occupabilità
f. Altre esperienze territoriali: Bottega-scuola, Scuola-impresa e altre Buone pratiche

4. Progettazione didattica delle attività di alternanza scuola lavoro

a. Ruolo del Comitato Tecnico scientifico (CTS) o del Comitato scientifico (CS)
b. Coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa dell’istituzione scolastica
c. Tempi e metodi di progettazione
d. Progettazione del curriculum integrato dell’alunno
e. Percorso formativo personalizzato

5. Organizzazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro
6. Requisiti delle strutture ospitanti
7. Convenzioni
8. Funzione tutoriale
9. Impresa formativa simulata
10. Attività di alternanza con riferimento alla normativa sull’apprendistato
11. Salute e sicurezza degli studenti in alternanza scuola lavoro nelle strutture ospitanti
12. Valutazione e Certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro

a. Valutazione degli apprendimenti
b. I soggetti coinvolti e gli strumenti per la valutazione degli apprendimenti
c. La certificazione come elemento di valorizzazione delle esperienze formative
d. Trasversalità e rilevanza della certificazione

13. Valutazione delle attività di alternanza scuola lavoro in sede di scrutinio
14. Monitoraggio e valutazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro
15. Risorse finanziarie

a. Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche – ex lege 400/97
b. Fondo di cui all’articolo 1, comma 39, legge 107/2015
c. Risorse del Fondo Sociale Europeo derivanti dal P.O.N “Per la Scuola”

16. Rendicontazione delle attività di alternanza scuola lavoro

ALLEGATI

Modulistica di riferimento:
a) fac-simile modello di presentazione progetto di alternanza scuola lavoro;
b) fac-simile patto formativo dello studente – modulo di adesione ai percorsi di alternanza scuola lavoro;
c) fac-simile convenzione tra istituzione scolastica e soggetto ospitante;
d) fac-simile valutazione dei rischi per l’attività di alternanza scuola lavoro;
e) esempio di scheda di valutazione studente a cura della struttura ospitante;
f) fac-simile scheda di valutazione del percorso di alternanza scuola lavoro da parte dello studente;
g) griglia delle attività dell’impresa formativa simulata;
h) fac-simile attestato di certificazione delle competenze;
i) link di riferimento alle “Buone pratiche” delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.


Lettera del Ministro

Roma, 8 ottobre 2015

Cari dirigenti scolastici,
Cari insegnanti,

come sapete la legge 107 approvata lo scorso luglio in Parlamento fa fare un balzo in avanti al rapporto tra scuola e mondo del lavoro. Per la prima volta l’alternanza diventa un elemento strutturale dell’offerta formativa. Per tutti. La Buona Scuola prevede infatti che vi sia un monte minimo di ore di alternanza nell’ultimo triennio delle superiori: 400 per tecnici e professionali e 200 per i licei.
Il Governo ha inteso sostenere questo grande cambiamento anche finanziariamente, con una dote di 100 milioni di euro all’anno. Dieci volte di più delle risorse stanziate l’anno scorso, che ogni scuola si vedrà assegnare in aggiunta al suo fondo di funzionamento. A questi fondi si andranno a combinare altri 18,9 milioni previsti dal Decreto Ministeriale 435 del 2015 oltre alle risorse del Fondo Sociale Europeo destinate attraverso il Programma Operativo Nazionale Scuola.
Siamo pronti a partire: quest’anno avremo almeno 500.000 ragazzi impegnati obbligatoriamente nell’alternanza. A regime, nel triennio, saranno circa 1 milione e mezzo gli studenti coinvolti.
Quella dell’alternanza è un’innovazione storica per l’impianto formativo della scuola italiana, perché punta ad aprire le porte delle scuole alle esperienze e alle competenze che si formano fuori dall’aula, unendo sapere e saper fare.
Ciò avrà un effetto anzitutto sull ‘occupabilità dei ragazzi: siamo il Paese OCSE con il minor numero di giovani tra i 16 e i 29 anni che combinano lo studio con esperienze sul lavoro e il secondo peggiore per disoccupazione nella stessa fascia. Migliorare il dialogo tra istruzione e mondo del lavoro in questi anni decisivi, in sinergia con le iniziative che il Governo sta mettendo in campo sulla semplificazione del mercato del lavoro, è essenziale.
Un’esperienza significativa nei luoghi lavoro – in un’impresa, in una pubblica amministrazione o in un’istituzione culturale – è decisiva per trasmettere le competenze trasversali di cui i nostri ragazzi hanno sempre più bisogno: lavoro in gruppo, progettazione, comunicazione e competenze di cittadinanza.
L’alternanza scuola lavoro è infine uno straordinario strumento di orientamento, anche per i ragazzi che decidono di proseguire gli studi verso un percorso universitario. Permette loro di toccare con mano le realtà mutevoli che li aspettano quando si cimenteranno con il mondo del lavoro; di capire i propri punti di forza e di debolezza, di scoprire le proprie passioni. E, dunque, di fare scelte più adeguate per il loro futuro.
Sappiamo che rendere disponibile a tutti gli studenti questa grande opportunità non è un compito semplice per le scuole. Servono risorse, ma anche capacità progettuali e di dialogo con il territorio. Servono flessibilità e disponibilità da parte dei docenti.
Per questo motivo abbiamo predisposto la Guida che ricevete oggi. Si tratta di uno strumento pratico, ricco di informazioni e di indicazioni operative per costruire percorsi di alternanza adatti alla vostra scuola.
È il primo strumento che vi mettiamo a disposizione. Seguiranno la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza e il Registro nazionale dell’alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi, che si potranno fare anche d’estate e anche all’estero. A questi affiancheremo, nei prossimi mesi, iniziative di assistenza tecnica, di accompagnamento e di monitoraggio.
Ma, come sempre, sappiamo bene che il successo di un così grande cambiamento dipende, in ultima istanza, dalle scuole stesse, e da voi che ci lavorate ogni giorno e che ne assicurate la crescita ed il miglioramento. A noi il dovere di offrirvi gli strumenti più efficaci per compiere al meglio la missione educativa a cui siete chiamati.

Il Ministro
Stefania Giannini


Scuola lavoro, inviata la Guida operativa

Giannini: “Con riforma risorse certe, subito coinvolti 500.000 studenti”

Arriva nelle scuole il primo “manuale” per la progettazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro. Novantaquattro pagine, allegati esemplificativi compresi, pensate per guidare passo dopo passo dirigenti scolastici e docenti, dall’ideazione del progetto al momento del monitoraggio finale.
La Guida operativa è stata inviata alle scuole secondarie di secondo grado accompagnata da una lettera del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. La Buona Scuola ha fatto fare un “balzo in avanti al rapporto fra scuola e lavoro”, ricorda il Ministro. L’alternanza diventa da quest’anno “un elemento strutturale dell’offerta formativa”. Con almeno 400 ore da effettuare negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali e 200 nei licei.
“Si tratta di una vera e propria rivoluzione, che questo Governo ha inteso sostenere anche finanziariamente con una dote di 100 milioni di euro all’anno”, ricorda Giannini nella lettera di accompagnamento. “Siamo pronti a partire: quest’anno avremo almeno 500.000 ragazzi impegnati obbligatoriamente nell’alternanza. A regime, sul triennio, saranno circa 1 milione e mezzo gli studenti coinvolti”.
A fronte del nuovo obbligo, il Miur ha voluto fornire una Guida molto pratica che parte dal contesto normativo di riferimento, ripercorrendo tutte le novità previste dalla riforma, per poi addentrarsi nei passaggi necessari per attivare i percorsi di alternanza. Che da quest’anno, per effetto della Buona Scuola, potranno essere svolti anche in periodi extra scolastici, ad esempio in estate, e anche all’estero. Sarà possibile per i ragazzi andare non solo nelle imprese, ma anche in enti pubblici e nelle istituzioni culturali. È la prima volta che alle scuole viene fornito uno strumento di questo tipo.
“Quella dell’alternanza è un’innovazione storica per l’impianto formativo della scuola italiana, perché punta ad aprire le porte delle scuole alle esperienze e alle competenze che si formano fuori dall’aula, unendo sapere e saper fare”, ricorda il Ministro. Alla Guida faranno seguito “la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza e il Registro nazionale dell’alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi”. Nei prossimi mesi ci saranno iniziative di assistenza tecnica, di accompagnamento e di monitoraggio.

Avviso 4 agosto 2015

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica Servizio Statistico

Ai Dirigenti/ Coordinatori scolastici delle istituzioni scolastiche secondarie di II grado statali e paritarie
e, p.c. Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti degli Uffici scolastici Territoriali
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Al Presidente dell’Indire
Ai Referenti Regionali e Provinciali dell’Anagrafe degli studenti
Loro Sedi

OGGETTO: Monitoraggio dei percorsi di alternanza scuola-lavoro – a.s. 2014/2015.

Con riferimento alla nota n. 1533 del 4 maggio 2015 relativa al monitoraggio in oggetto, si precisa che la data entro la quale comunicare i dati dell’ “Alternanza scuola-lavoro” sul portale SIDI Area Alunni – Gestione Alunni è prorogata al giorno 12 settembre 2015.
La proroga è finalizzata alle seguenti attività:
– inserimento delle informazioni relative agli stage dei suddetti percorsi effettuati anche nei mesi estivi;
– comunicazione del rilascio dell’attestato di frequenza e/o della certificazione (intermedia/finale) delle competenze acquisite dall’alunno, tramite apposita funzione disponibile a partire dal 24 agosto.
Per quanto riguarda quest’ultima attività, la funzione si attiva mediante il nuovo pulsante “Gestione delle certificazioni” presente nell’area “Gestione Alunni – Alternanza Scuola Lavoro – Percorsi di alternanza scuola lavoro”. Dopo aver selezionato un percorso tra quelli già indicati dalla scuola, viene prospettato l’elenco degli studenti associati a quel percorso, per i quali va indicata la presenza o meno dell’attestato di frequenza e/o della certificazione delle competenze.

Il Direttore Generale
Marco Ugo Filisetti

Nota 4 maggio 2015, AOODGCASIS 1533

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica
Servizio Statistico

Ai Dirigenti/ Coordinatori scolastici delle istituzioni scolastiche secondarie di II grado statali e paritarie
e, p.c. Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti degli Uffici scolastici Territoriali
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Al Presidente dell’Indire
Ai Referenti Regionali e Provinciali dell’Anagrafe degli studenti
Loro Sedi

OGGETTO: Monitoraggio dei percorsi di alternanza scuola-lavoro – a.s. 2014/2015.

La legge di stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014 n. 190), nonché il disegno di legge in corso di esame parlamentare sulla Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, pongono particolare attenzione sul potenziamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro in tutti i percorsi di istruzione secondaria superiore.
L’attività di monitoraggio dei percorsi di alternanza scuola-lavoro attivati dalle scuole è stata finora curata dall’Indire, per la rilevazione degli aspetti sia quantitativi che qualitativi del fenomeno.
A partire dal corrente anno scolastico, il monitoraggio dei percorsi di alternanza scuolalavoro viene assunto direttamente dal MIUR, limitatamente alla rilevazione degli aspetti quantitativi riguardanti i percorsi di studio, attraverso l’inserimento dei dati nell’area “Alunni” del SIDI.
Resta invece attribuita all’Indire, secondo indicazioni opportunamente impartite quanto prima, la rilevazione degli aspetti qualitativi dell’alternanza.
Si sottolinea il particolare rilievo di tale rilevazione soprattutto per il fatto che la comunicazione dei dati è condizione indispensabile per l’assegnazione dei relativi finanziamenti.
A partire dal 4 maggio 2015 p.v., sul portale SIDI Area Alunni – Gestione Alunni viene resa disponibile la nuova funzione “Alternanza scuola lavoro” che sostituisce l’attuale modalità di raccolta delle informazioni su Alternanza-tirocini-stage presenti nella scheda Alunno.
La funzione si articola nelle due seguenti sotto-funzioni:

  1. “Percorsi di alternanza scuola lavoro”: la scuola deve inserire i dati generali relativi ad ogni specifico percorso attivato quali descrizione del percorso, tipologia (Alternanza scuola lavoro o Impresa Formativa Simulata), durata prevista, data inizio, fonti di finanziamento, strutture associate, etc.
    L’attività di inserimento dei percorsi è propedeutica e funzionale per la fase successiva.
  2. “Alunni in alternanza scuola Lavoro”: la scuola, una volta selezionata la classe sulla quale intende lavorare, associa i percorsi precedentemente definiti agli alunni.
    A conclusione dell’anno scolastico, inoltre, è previsto l’inserimento delle certificazioni delle competenze conseguite dagli alunni, con modalità e tempistica che verranno comunicate con successiva nota.

Considerata la rilevanza della tematica trattata, l’Amministrazione provvederà a monitorare l’andamento dell’acquisizione dei dati da parte delle scuole, al fine di garantire la massima copertura possibile. Si sottolinea che a chiusura delle funzioni, prevista il 31 luglio, le scuole non potranno più modificare i dati inseriti in quanto questi saranno oggetto di studi ed analisi su aspetti specifici di tale tematica.
A supporto dell’utilizzo delle nuove funzioni viene resa disponibile una Guida operativa specifica, nell’Area Procedimenti Amministrativi, che illustra nel dettaglio l’intero processo. Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio Statistico, mentre per l’assistenza relativa ad aspetti tecnici dell’applicazione è disponibile il numero verde del gestore del sistema informativo del Ministero (800 903 080).
La presente è pubblicata sulla intranet.

Il Direttore Generale
Marco Ugo Filisetti

20 febbraio Decreti attuativi Jobs Act in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 20 febbraio, ha esaminato i decreti attuativi del Jobs Act

DECRETI ATTUATIVI DEL JOBS ACT

1. Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha approvato un decreto legislativo che contiene disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge n. 183 del 2014.

Contratto a tutele crescenti

Si applica ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dopo l’entrata in vigore del decreto, per i quali stabilisce una nuova disciplina dei licenziamenti individuali e collettivi (per i lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore del decreto restano valide le norme precedenti).Per i licenziamenti discriminatori e nulli intimati in forma orale resta la reintegrazione nel posto di lavoro così come previsto per tutti i lavoratori. Per i licenziamenti disciplinari la reintegrazione resta solo per quella in cui sia accertata “l’insussistenza del fatto materiale contestato”. Negli altri casi in cui si accerti che non ricorrano gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, ovvero i cosiddetti “licenziamenti ingiustificati”, viene introdotta una tutela risarcitoria certa, commisurata all’anzianità di servizio e, quindi, sottratta alla discrezionalità del giudice.La regola applicabile ai nuovi licenziamenti è quella del risarcimento in misura pari a due mensilità per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mesi.Per evitare di andare in giudizio si potrà fare ricorso alla nuova conciliazione facoltativa incentivata. In questo caso il datore di lavoro offre una somma esente da imposizione fiscale e contributiva pari ad un mese per ogni anno di servizio, non inferiore a due e sino ad un massimo di diciotto mensilità. Con l’accettazione il lavoratore rinuncia alla causa.

Licenziamenti collettivi

Per i licenziamenti collettivi il decreto stabilisce che, in caso di violazione delle procedure (art. 4, comma 12, legge 223/1991) o dei criteri di scelta (art. 5, comma 1), si applica sempre il regime dell’indennizzo monetario che vale per gli individuali (da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilità).In caso di licenziamento collettivo intimato senza l’osservanza della forma scritta la sanzione resta quella della reintegrazione, così come previsto per i licenziamenti individuali.

Piccole imprese

Per le piccole imprese la reintegra resta solo per i casi di licenziamenti nulli e discriminatori e intimati in forma orale. Negli altri casi di licenziamenti ingiustificati è prevista un’indennità crescente di una mensilità per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità.

Sindacati e partiti politici

La nuova disciplina si applica anche ai sindacati ed ai partiti politici.

2. Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di occupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha approvato un decreto legislativo che contiene disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di occupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge n. 183 del 2014.

Naspi

Il decreto introduce la Naspi, nuova assicurazione sociale per l’impiego. Vale per gli eventi di disoccupazione che si verificano a decorrere dal 1° maggio 2015 e per tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perso l’impiego e che hanno cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro ed almeno 18 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi. La base retributiva della Naspi sono gli ultimi 4 anni di impiego (anche non continuativo) rapportati alle settimane contributive e moltiplicati per il coefficiente 4.33.La durata della prestazione è pari ad un numero di settimane corrispondente alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni di lavoro.L’ammontare dell’indennità è commisurato alla retribuzione e non può eccedere i 1.300 euro. Dopo i primi 4 mesi di pagamento, la Naspi viene ridotta del 3% al mese e la durata prevista è di un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive degli ultimi 4 anni di lavoro.L’erogazione della Naspi è condizionata alla partecipazione del disoccupato ad iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale.AsdiViene introdotto in via sperimentale, per quest’anno, l’Asdi, assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. La durata dell’assegno, che sarà pari al 75% dell’indennità Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.Dis-ColPer i co.co.co (iscritti alla Gestione separata INPS) che perdono il lavoro c’è la l’indennità di disoccupazione Dis-Col (Disoccupazione per i collaboratori).Presuppone tre mesi di contribuzione nel periodo che va dal primo gennaio dell’anno precedente l’evento di disoccupazione alla data del predetto evento.Il suo importo e’ rapportato al reddito e diminuisce del 3% a partire dal quarto mese di erogazione. La durata della prestazione è pari alla metà delle mensilità contributive versate e non può eccedere i 6 mesi. Anche questa indennità è condizionata alla partecipazione ad iniziative di politiche attive.

3. Testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e revisione della disciplina delle mansioni (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha approvato un decreto legislativo che contiene il testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni.
Ecco i punti essenziali per il riordino delle tipologie contrattuali.Contratti di collaborazione a progetto (Co. Co. Pro.). A partire dall’entrata in vigore del decreto non potranno essere attivati nuovi contratti di collaborazione a progetto (quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza). Comunque, a partire dal 1° gennaio 2016 ai rapporti di collaborazione personali con contenuto ripetitivo ed etero-organizzati dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato. Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che prevedono discipline specifiche relative al trattamento economico e normativo in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore e poche altri tipi di collaborazioni.Vengono superati: i contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro ed il job sharing.Vengono confermate le seguenti tipologie:Contratto a tempo determinato cui non sono apportate modifiche sostanziali.Contratto di somministrazione. Per il contratto di somministrazione a tempo indeterminato (staff leasing) si prevede un’estensione del campo di applicazione, eliminando le causali e fissando al contempo un limite percentuale all’utilizzo calcolato sul totale dei dipendenti a tempo indeterminato dell’impresa che vi fa ricorso (10%).Contratto a chiamata. Viene confermata anche l’attuale modalità tecnologica, sms, di tracciabilità dell’attivazione del contratto.Lavoro accessorio (voucher). Verrà elevato il tetto dell’importo per il lavoratore fino a 7.000 euro, restando comunque nei limiti della no-tax area, e verrà introdotta la tracciabilità con tecnologia sms come per il lavoro a chiamata.Apprendistato. Si punta a semplificare l’apprendistato di primo livello (per il diploma e la qualifica professionale) e di terzo livello (alta formazione e ricerca) riducendone anche i costi per le imprese che vi fanno ricorso, nell’ottica di favorirne l’utilizzo in coerenza con le norme sull’alternanza scuola-lavoro.Part-time. Vengono definiti i limiti e le modalità con cui, in assenza di previsioni al proposito del contratto collettivo, il datore di lavoro può chiedere al lavoratore lo svolgimento di lavoro supplementare e le parti possono pattuire clausole elastiche (le clausole che consentono lo spostamento della collocazione dell’orario di lavoro) o flessibili (le clausole che consentono la variazione in aumento dell’orario di lavoro nel part- time verticale o misto).
Viene inoltre prevista la possibilità, per il lavoratore, di richiedere il passaggio al part-time in caso di necessità di cura connesse a malattie gravi o in alternativa alla fruizione del congedo parentale.Mansioni. In presenza di processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale e negli altri casi individuati dai contratti collettivi l’impresa potrà modificare le mansioni di un lavoratore fino ad un livello, senza modificare il suo trattamento economico (salvo trattamenti accessori legati alla specifica modalità di svolgimento del lavoro).Viene altresì prevista la possibilità di accordi individuali, “in sede protetta”, tra datore di lavoro e lavoratore che possano prevedere la modifica anche del livello di inquadramento e della retribuzione al fine della conservazione dell’occupazione, dell’acquisizione di una diversa professionalità o del miglioramento delle condizioni di vita.

4. Disposizioni in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha approvato un decreto legislativo contenente disposizioni in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a norma dell’articolo 1, commi 8 e 9 della legge n. 183 del 2014.Si tratta di un provvedimento che interviene, prevalentemente, sul testo unico a tutela della maternità (n° 151 del 26 marzo 2001) e reca misure volte a sostenere le cure parentali, a tutelare la maternità delle lavoratrici intervenendo, in alcuni casi, anche in settori che già erano stati oggetto di intervento da parte della Corte Costituzionale e non ancora recepiti in norma.Il decreto interviene, innanzitutto, sul congedo obbligatorio di maternità, al fine di rendere più flessibile la possibilità di fruirne in casi particolari come quelli di parto prematuro o di ricovero del neonato. Nel primo caso, infatti, i giorni di astensione obbligatoria non goduti prima del parto sono aggiunti al periodo di congedo di maternità post partum anche quando la somma dei due periodi superi il limite complessivo dei 5 mesi; nel secondo caso si prevede la possibilità di usufruire di una sospensione del congedo di maternità, a fronte di idonea certificazione medica che attesti il buono stato di salute della madre. Entrambe le soluzioni sono dirette a favorire il rapporto madre-figlio senza rinunciare alle tutele della salute della madre.Il decreto prevede un’estensione massima dell’arco temporale di fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12. Quello parzialmente retribuito (30%) viene portato dai 3 anni di età del bambino a 6 anni; quello non retribuito dai 6 anni di vita del bambino ai 12 anni. Analoga previsione viene introdotta per i casi di adozione o di affidamento, per i quali la possibilità di fruire del congedo parentale inizia a decorrere dall’ingresso del minore in famiglia. In ogni caso, resta invariata la durata complessiva del congedo.In materia di congedi di paternità, viene estesa a tutte le categorie di lavoratori, e quindi non solo per i lavoratori dipendenti come attualmente previsto, la possibilità di usufruire del congedo da parte del padre nei casi in cui la madre sia impossibilitata a fruirne per motivi naturali o contingenti.Sono inoltre state introdotte norme volte a tutelare la genitorialità in caso di adozioni e affidamenti prevedendo estensioni di tutele già previste per i genitori naturali.Oltre agli interventi di modifica del testo unico a tutela della maternità, il decreto contiene due disposizioni innovative in materia di telelavoro e di donne vittime di violenza di genere.La norma sul telelavoro prevede benefici per i datori di lavoro privato che vi facciano ricorso per venire incontro alle esigenze di cure parentali dei loro dipendenti. In particolare, per il riconoscimento dei benefici si esclude dal computo dei limiti numerici previsti dalle leggi e dai contratti i telelavoratori che rientrino nella fattispecie individuata dal decreto.La seconda norma introduce il congedo per le donne vittime di violenza di genere ed inserite in percorsi di protezione debitamente certificati e, quindi, si prevede la possibilità per queste lavoratrici dipendenti di imprese private di astenersi dal lavoro, per un massimo di tre mesi, per motivi legati a tali percorsi, garantendo l’intera retribuzione, la maturazione delle ferie e degli altri istituti connessi. Viene anche introdotto il diritto di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale a richiesta della lavoratrice.Le collaboratrici a progetto hanno diritto alla sospensione del rapporto contrattuale per analoghi motivi sempre per un massimo di tre mesi.

Alternanza scuola-lavoro: dati di sintesi 2013/2014

Alternanza scuola-lavoro, coinvolto il 43,5% degli istituti
Nel 2013/2014 ha partecipato il 10,7% degli studenti
10.279 i percorsi attivati, +21,6% di imprese partecipanti
+35,4% di esperienze nei licei

Il 43,5% delle scuole secondarie di II grado ha utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come metodologia didattica nell’anno scolastico 2013/2014. I percorsi attivati sono stati 10.279, 210.506 gli studenti partecipanti (il 10,7% del totale), 126.003 le strutture ospitanti (con un +21,6% di imprese coinvolte). Sono i numeri elaborati dall’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) per conto del Miur presentati oggi al Job&Orienta di Verona.

I dati riguardano l’anno scolastico passato che ha visto una flessione dei percorsi totali attivati (erano 11.600 nel 2012/2013), ma un’incidenza maggiore di questa esperienza fra i ragazzi: ha partecipato il 10,7% della popolazione scolastica interessata a fronte dell’8,7% dell’anno 2012/2013. Dei 2.361 istituti in alternanza nel 2013/2014 il 43,4% erano professionali, il 37,3% tecnici, il 13,3% licei. Mentre dei 10.279 percorsi totali il 57,9% è stato attivato negli istituti professionali, il 29,7% nei tecnici, l’11,9% nei licei. La maggior parte dei percorsi (2.836) viene svolta in Lombardia, seguono Toscana (1.302), Veneto (919), Lazio (711). I percorsi negli istituti tecnici e nei licei sono aumentati rispettivamente del 19,6% e del 35,4%. In 375 esperienze di alternanza sono stati previsti anche stage all’estero.

“L’incremento delle attività di alternanza scuola-lavoro nei licei è una buona notizia. Stanno cadendo alcuni pregiudizi che in passato hanno bloccato questo tipo di esperienze in determinati percorsi di studio. Cresce la consapevolezza dell’importanza dei percorsi di alternanza per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro – spiega il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca Gabriele Toccafondi -. Ora, con la Buona Scuola, dobbiamo far crescere queste esperienze rendendole più accessibili agli studenti a partire dagli istituti tecnici. Anche attraverso un coinvolgimento sempre più forte delle imprese”.

Dati di sintesi 2013/2014

Nota 30 giugno 2014, Prot. 900

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado
LORO SEDI

Nota 30 giugno 2014, Prot. 900

OGGETTO: “Didattiva: la didattica per l ‘alternanza scuola lavoro”- Pubblicazione del Bando per il Premio Nazionale 2014 – Modena, 13 novembre 2014.

Monitoraggio 2013 – Alternanza Scuola-Lavoro

alternanzaMonitoraggio 2013 – Alternanza Scuola-Lavoro

Alternanza scuola lavoro: +20% di studenti coinvolti, +57% di licei partecipanti

(Roma, 21 novembre 2013) L’alternanza scuola lavoro fa passi avanti nella scuola secondaria di II grado con un +20% di studenti coinvolti nell’ultimo anno scolastico (il 2012-2013) e un +57% di licei partecipanti. Sono gli esiti del monitoraggio realizzato dall’Indire per conto del Miur da cui risulta anche che il 45,6% delle scuole secondarie di secondo grado ha utilizzato l’alternanza come metodologia didattica per sviluppare le competenze previste dall’ordinamento degli studi. Dei 3.177 istituti coinvolti, il 44% sono professionali, il 34% tecnici, il 20% licei, l’1,5% altri istituti. Sono stati realizzati 11.600 percorsi, di cui 7.783 (67,1%) negli istituti professionali, 2.556 (22%) negli istituti tecnici, 903 (7,8%) nei licei e 86 (lo 0,7%) in altri istituti. I percorsi hanno formato 227.886 studenti accolti da 77.991 strutture ospitanti, 45.365 sono imprese.

Nell’anno scolastico concluso a giugno, il 2012-2013, l’alternanza ha registrato aumenti sia per quanto riguarda gli istituti coinvolti (+34,3%), sia per la partecipazione degli studenti (+20,3%), sia per i percorsi realizzati (+18,5%), che per le strutture ospitanti (+19,2%). Per quanto riguarda gli istituti, nel 2012/13 l’incremento più forte ha riguardato i licei (da 403 a 635, pari al 57,6%), seguiti dagli istituti tecnici (+46%). In aumento anche gli istituti professionali (+19,8%) e gli altri ordini di studio (+11,9%).

Il numero dei percorsi è aumentato del 18,5% rispetto all’anno scolastico precedente, con un picco nei licei che sono passati  dai 637 percorsi dell’anno scolastico 2011-12 ai 903 dell’anno scolastico 2012-13 (+41,8%). La percentuale degli studenti in alternanza è più alta negli istituti professionali (28,3%), seguono gli istituti tecnici (6,3%) e i licei (2,4%). La maggior parte degli studenti  in alternanza  (il 48,2%) si concentra nelle classi IV,  seguono le classi V (28,8%), le III (17,2%), le II (5,5%) e le I (0,4%). La maggior parte dei percorsi di alternanza è annuale (5.924 percorsi, il 51,1%). La valutazione delle competenze viene effettuata attraverso relazioni finali (in 489 scuole), questionari di valutazione (in 478 scuole), griglie di osservazione (in 448 scuole), schede di autovalutazione (in 300 scuole), compiti di realtà (in 185 scuole), altre modalità (in 31 scuole). L’esperienza di alternanza, infine, viene riconosciuta nei percorsi scolastici come credito scolastico (in 935 scuole), come integrazione al voto delle singole discipline (in 444 scuole), come integrazione alla media dello studente (in 213 scuole), in altro modo (in 31 scuole).

Il dl Scuola ‘L’Istruzione riparte’ convertito in Parlamento il 7 novembre scorso prevede un rafforzamento dei percorsi di alternanza: sono previste misure per far conoscere agli studenti il valore educativo e formativo del lavoro, anche attraverso giornate di formazione in azienda. Verrà poi avviato un programma sperimentale per gli anni 2014/2016 per permettere agli studenti degli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado periodi di formazione presso le aziende.