Ancora sul Portfolio: siamo alle minacce?

Ancora sul Portfolio: siamo alle minacce?

Dopo le  iniziative in ordine sparso degli uffici scolastici regionali e dell’intervento a gamba tesa della presidente dell’INVALSI, sono ora scese in campo le seconde linee del MIUR per tentare di rianimare dal suo stato cadaverico quell’autentico caravanserraglio costituito dal pomposo Sistema, di valutazione della dirigenza scolastica, lanciando un messaggio vagamente minatorio nei confronti di coloro che legittimamente – lo riconosce l’Amministrazione – hanno rifiutato la compilazione di portfolii e non meno molesti ammennicoli perché non più disposti ad essere invischiati in diversivi che procrastinano all’infinito una vera valutazione dirigenziale, in grado di rilevare esclusivamente i comportamenti organizzativo-gestionali e il grado di raggiungimento degli obiettivi formalizzati nel provvedimento d’incarico, nella diretta disponibilità del soggetto valutato: come per tutti i dirigenti pubblici!

Nel mentre rispediamo al mittente l’ennesima provocazione, che integra un comportamento antisindacale, altresì suscettibile di attingere generali profili penalistici, chiediamo alla ministra Fedeli di battere un colpo, inducendosi finalmente a convocare quei tavoli tecnici preannunciati cinque mesi fa, in cui insisteremo per la costruzione di un modello essenziale, chiaro, maneggevole, trasparente e conforme a legge: che davvero funzioni, magari sulla falsariga di quello che, collaudato da due lustri di sua applicazione, valuta regolarmente – e remunera generosamente – la sua dirigenza amministrativa e tecnica; codificato nella direttiva n. 4072 del 12.05.05 e replicato con il D.M. n. 971 del 25.11.13, che si compendia in una sola scheda SOR (Scheda di programmazione degli obiettivi e dei risultati), eventualmente integrabile da una seconda scheda denominata EDE per compensare, in una sorta di paracadute, gli Elementi di difficoltà evidenziati dal valutato.

Chiediamo ancora alla ministra Fedeli di ordinare al collega Previtali, che deve aver già dimenticato di essere – o di essere stato – un dirigente scolastico, di spiegare che cosa intende dire con la sua equivoca esternazione Verrà predisposto e inviato in maniera riservata ai Direttori degli uffici scolastici regionali un modello che potrà essere utilizzato per l’espressione della valutazione finale nei confronti dei dirigenti scolastici il cui portfolio risulta non compilato e, soprattutto, se trattasi di iniziativa dello stesso, e quindi censurabile, oppure di chi, in totale dispregio della scrivente Associazione DIRIGENTISCUOLA-Di.S.Conf., ha dato il permesso di emanare la nota del 29/09/2017.

Lo ripetiamo: a circa un ventennio dalla sua nascita nell’ordinamento giuridico vogliamo, semplicemente, una valutazione normale per una dirigenza normale. Senza tanti arzigogoli. E senza barare.

Rinnovata l’intesa Miur-Corte dei Conti

(Giovedì, 05 ottobre 2017) Incontri, laboratori, programmi di educazione economica e di promozione della legalità, della convivenza civile e della corresponsabilità. Approfondimenti sulla Carta costituzionale, sul rispetto delle regole e del dialogo tra le culture.

Sono alcuni degli obiettivi contenuti nel Protocollo d’intesa triennale rinnovato oggi dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e dal Presidente della Corte dei Conti Arturo Martucci di Scarfizzi.

“Col rinnovo di questa collaborazione consentiamo a studentesse e studenti di conoscere la funzione della Corte dei Conti, di avvicinarsi alla magistratura contabile e di conoscere la sua funzione fondamentale di garanzia nel sistema delle istituzioni del nostro Paese – ha dichiarato la Ministra Valeria Fedeli – Il Protocollo che abbiamo firmato oggi, con i molteplici progetti che permetterà di realizzare nelle scuole di ogni ordine e grado, contribuisce alla formazione di giovani generazioni consapevoli, attente, partecipi alla gestione della cosa pubblica” ha concluso.

Oggi protesta per dimezzamento ore strumento musicale

Scuola =

Claudia Pratelli (resp. Scuola Sinistra Italiana):

Oggi protesta per dimezzamento ore strumento musicale. 

Forza ragazzi: suonategliele!

“ Sinistra Italiana sostiene l’iniziativa di studenti,docenti e genitori che oggi manifestano in tutta Italia contro la riduzione dell’offerta formativa nei licei musicali operata dal ministero dell’Istruzione. “
Lo afferma la responsabile nazionale scuola di Sinistra Italiana Claudia Pratelli.
“Di nuovo ci troviamo di fronte a prosegue Sinistra Italiana –  a un provvedimento che risponde alla logica del “meno scuola per tutti”: in questo caso il dimezzamento delle ore di strumento musicale nel primo biennio, in contrasto con la stessa norma primaria che ha istituito gli organici nei licei musicali.”
“Forza ragazzi e ragazze – conclude Pratelli -,suonategliele forte per difendere il vostro diritto allo studio, a un’istruzione di qualità. Noi siamo con voi.”

Misure urgenti da inserire nella legge di Bilancio 2018

Scuola, l’appello di Anquap: misure urgenti da inserire nella legge di Bilancio 2018

“Lo stato di evidente difficoltà nel quale da troppo tempo si trovano i servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari delle istituzioni scolastiche ed educative (ed il personale agli stessi preposto) pone a rischio il corretto funzionamento delle citate istituzioni, con tutte le inevitabili conseguenze su alunni e relative famiglie” è questa la situazione denunciata da Anquap, l’Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione.

L’Anquap chiede quindi alle istituzioni di inserire nella Legge di Stabilità 2018 alcune misure urgenti in materia di servizi amministrativi tecnici ed ausiliari nelle Istituzioni Scolastiche ed Educative per il corretto avvio dell’a.s. 2018/2019.

Le misura riguardano in particolare

–              l’organico di diritto del personale ATA viene incrementato di 5.000 unità a decorrere dall’a.s. 2018/2019, con priorità per i profili professionali dei Direttori SGA, degli Assistenti Amministrativi e Tecnici;

–              l’assunzione straordinaria a tempo indeterminato di personale ATA su tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico di diritto, come sopra incrementato, a decorrere dall’a.s. 2018/2019;

–              la reinternalizzazione dei servizi di pulizia e sorveglianza e il superamento dei rapporti di CO.CO.CO nelle segreterie scolastiche a decorrere dall’a.s. 2018/2019.

–              l’autorizzazione per il reclutamento dei Direttori SGA a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico di diritto, a decorrere dall’a.s. 2018/2019 e con proiezioni relative alle cessazioni dal servizio dei due anni scolastici successivi. Il reclutamento deve coinvolgere anche gli Assistenti Amministrativi con rapporto di lavoro a tempo indeterminato che a partire dall’1/9/2000 hanno svolto le funzioni  di Direttore SGA per almeno tre anni, senza demerito (assenza di revoche e provvedimenti disciplinari) e a prescindere dal possesso del requisito culturale prescritto;

–              la presenza a tempo pieno di Dirigenti scolastici e Direttori SGA in ogni istituzione scolastica ed educativa, a prescindere dal numero degli alunni, a decorre dall’a.s. 2018/2019.

–              per le supplenze del personale ATA si torna ad applicare nella sua interezza, con decorrenza 1/9/2018, il regolamento di cui al D.M. 430/2000. Per le supplenze del DSGA, in attesa di una nuova disciplina, si provvede secondo le diverse tipologie di cui al citato regolamento, ricorrendo agli Assistenti Amministrativi interni alla scuola titolari della seconda o della prima posizione economica, o di incarico specifico. In via subordinata con Assistente Amministrativo di altra scuola secondo la sequenza di cui sopra.

–              l’Assistente Amministrativo che sostituisce il Direttore SGA ha titolo all’indennità di funzioni superiori, corrispondente al differenziale del trattamento economico fondamentale (nella posizione stipendiale iniziale) tra il Direttore SGA e l’Assistente Amministrativo. Inoltre, ha diritto all’indennità di direzione con detrazione del compenso individuale accessorio.

Dal Governo parole importanti, ma la scuola è stanca. Attendiamo risposte

Dal Governo parole importanti, ma la scuola è stanca. Attendiamo risposte

In occasione della giornata internazionale degli insegnanti, la ministra Fedeli e il ministro Padoan hanno usato parole importanti sulla scuola ed hanno espresso intenzioni ed impegni per cose da fare come Governo.

E’ un fatto positivo che cogliamo con attenzione – rendono noto i sindacati scuola di FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal. Peccato che tale riconoscimento venga dalle agenzie di stampa più che dal ministero dell’Economia, e che ad oggi, nessun atto di indirizzo sia stato inviato all’Aran.

Sappiamo bene che le risorse sono per definizione, scarse. Per questo la politica è chiamata a fare scelte e decidere. E’ il suo compito.

Quella che si preannuncia – spiegano i sindacati scuola – è una lunga, intensa, diffusa fase di coinvolgimento di ogni insegnante, di ogni lavoratore della scuola per uscire dall’impasse attuale e portare a un buon contratto.

Se la scuola è centrale, bisogna trovare le risorse. Il personale della scuola conosce stipendi bassi e condizioni di lavoro gravose

Quella che FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal stanno mettendo in atto non è la mobilitazione corporativa di un settore, ma il voler dare al sistema di istruzione nuova considerazione e respiro dopo la legge 107, per restituire dignità al personale che merita.

Parlare bene della scuola italiana è sempre facile, data l’enorme e straordinaria professionalità di dirigenti, docenti, e personale ATA. Resta il divario tra responsabilità, carichi di lavoro, professionalità, retribuzioni tra Italia e Europa. Noi unici rimasti con gli stipendi congelati.

Stiamo percorrendo insieme al personale della scuola una azione seria e diffusa, per una scuola che fino ad oggi ha tenuto stringendo la cinghia. E ora è stanca.

Noi diamo voce a queste persone. E sono tante. Il Governo sappia ascoltare.

La scelta fatta di un confronto aperto va mantenuta, soprattutto ora che si decide dove investire.

Occorre dare risposte convincenti all’emergenza stipendiale che colpisce tutto il personale della scuola.

Imparare a investire: a scuola non lo insegnano. E allora cominciamo con una sfida online

da Corriere della Sera

Imparare a investire: a scuola non lo insegnano. E allora cominciamo con una sfida online

La Settimana Mondiale dell’Investitore – World Investor Week (WIW) – è una campagna mondiale che vuole accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’educazione finanziaria. L’evento viene celebrato dal 2 all’8 ottobre 2017. Sette giorni dedicati all’educazione finanziaria per promuovere, soprattutto tra i giovani, l’alfabetizzazione nel campo della finanza e degli investimenti: interesse, rischio, pianificazione finanziaria, sono i termini che si ripetono più spesso durante questi eventi. Termini che raramente si incontrano a scuola, ma che dovrebbero far parte del bagaglio di ogni cittadino, come leggere, scrivere e far di conto. Gli appuntamenti, organizzati da diversi partner, sono destinati principalmente a studenti universitari e delle scuole superiori, su tutto il territorio. Trovate nel sito della Consob tutte le informazioni. Tra le tante iniziative, anche una sfida online di educazione finanziaria per gli studenti delle scuole superiori, pensata per avvicinare ragazze e ragazzi al mondo della finanza e al suo lessico di base con un linguaggio nuovo, senza lezioni o lunghe spiegazioni tecniche per addetti ai lavori.

La sfida online prevede tre livelli di esercizi interattivi, che misurano le conoscenze di base in materia di interessi, rischio, investimenti. I destinatari della sfida online sono tutte le scuole secondarie di secondo grado di ogni ordine, comprese le Scuole Italiane all’estero, che si misureranno in funzione della correttezza delle risposte date e del tempo impiegato. Una modalità di gioco inusuale per una materia considerata spesso ancora più arida e ostica della matematica.

Le scuole che vogliono partecipare dovranno registrarsi possono farlo registrandosi sino al 9 ottobre alle 12 accedendo con l’account di un docente referente, responsabile di un gruppo di studenti. Ogni team, coordinato da un docente, può essere composto al massimo da 4 studenti di cui almeno due ragazze. A partire dal 10 Ottobre 2017 ore 12:00 al 31 Ottobre 2017 ore 12:00 sarà possibile partecipare alla sfida online nella sezione Giochi della piattaforma. I team avranno tre settimane di tempo per partecipare alla sfida online. La classifica delle scuole partecipanti sarà resa nota entro il 20 Novembre 2017. La prima squadra classificata sarà premiata con una visita presso la sede di Consob. Inoltre, le prime tre squadre classificate saranno premiate con abbonamenti gratuiti alla piattaforma redooc.com per 1 anno, dove possono trovare tante lezioni con video e esercizi interattivi sugli elementi di base di economia e finanza. Tutte le informazioni si trovano qui

Giornata mondiale degli insegnanti, l’Italia ha i docenti i più vecchi d’Europa

da La Stampa

Giornata mondiale degli insegnanti, l’Italia ha i docenti i più vecchi d’Europa 

In occasione della Giornata mondiale degli Insegnati, istituita dall’Unesco nel 1994 la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha ricordato l’importanza del ruolo che rappresentano nella nostra società. «Gli insegnanti sono donne e uomini che fanno ogni giorno della conoscenza un dono. Trasmettono non solo saperi e competenze alle nuove generazioni, ma anche la voglia di conoscere, di imparare, di crescere – ha detto -. Affiancano i nostri bambini nelle loro prime esperienze di relazione con l’altro da sé. Accompagnano i nostri ragazzi nella strada che percorrono verso il loro futuro di cittadini consapevoli. E lo fanno con fiducia, con attenzione, con uno slancio nei confronti degli alunni che meritano, in questa Giornata a loro dedicata, il nostro più sentito ringraziamento».

Il corpo docente italiano, però, si contraddistingue per un record negativo: l’età. Proprio in queste ore, da Bruxelles giungono i dati Eurostat, aggiornati al 2015, che indicano i nostri insegnanti come i più vecchi d’Europa, con il 57,2% di ultracinquantenni, a fronte di una media europea del 36%. Ed è significativa la crescita dei docenti ultra 60enni, che hanno raggiunto il 18% contro la media Ue di appena il 9%.

È quanto lamenta l’Anief (Associazione sindacale costituita da docenti e ricercatori in formazione, precari, in servizio, e di ruolo) sottolineando che «con il passare degli anni, l’Italia è destinata a rafforzare questi numeri, perché con l’innalzamento della quota anagrafica minima per l’accesso alla pensione di vecchiaia, il prossimo step è a 67 anni, ma l’obiettivo progressivo è arrivare a 70 e il numero di over 60enni costretti a rimanere in cattedra è destinato a crescere».

«Quello del ricambio generazionale dei docenti è un problema acuito dalla riforma Fornero e rinforzate dalle manovre ulteriori approvate nell’ultimo biennio» ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. «I candidati più giovani ci sono, ma invecchiano da precari».

La rivolta dei licei musicali: “Salvate le ore di strumento”

da la Repubblica

La rivolta dei licei musicali: “Salvate le ore di strumento”

Un flash mob in 25 città e una petizione con 19mila firme per chiedere al ministero di ripristinare la lezione individuale di musica. Tre i ricorsi al Tar

Ilaria Venturi

Matilde, studentessa del liceo Lucio Dalla di Bologna, suona il violino poi si ferma:  “Rivoglio le mie ore”. Ma c’è anche la classe di chitarra del Gobetti di Omegna che si esibisce in un breve concerto-protesta, il grido degli studenti del Satta di Nuoro (“per suonare questa canzone un’ora non ci basta”) e il liceo Cavour di Torino che, sulle note solenni di una Recercada di Diego Ortiz, reclama il suo diritto alla seconda ora di primo strumento. E’ la rivolta dei licei musicali in Italia: da Bologna a Torino, da Catania a Bergamo. Il motivo? E’ stata tolta un’ora delle due alla settimana di lezione individuale di primo strumento, tromba, violino, clarinetto o piano che sia. Pare solo un ritocco, ma siamo nei licei musicali ed è come aver dimezzato le ore di greco al classico o di fisica allo scientifico. Un taglio paradossale, tradotto in 33 ore all’anno e almeno 350 cattedre in meno, contro il quale genitori, studenti e insegnanti si stanno mobilitando.

· IL FLASH MOB IN 25 CITTA’: #NOIVELESUONIAMO
Genitori e studenti, con i loro professori di musica, scenderanno in piazza domani – venerdì 6 ottobre – in contemporanea alle ore 17 in 25 città, da Catania a Bergamo. Si faranno sentire con un flash mob pacifico e sonoro dopo averci provato con ben tre ricorsi al Tar. La sforbiciata alla musica in classe coinvolge i 6.400 studenti del biennio nei 131 licei musicali, nati nel 2010 per l’apprendimento tecnico-pratico della musica e lo studio di questa nella storia e nella cultura. Una protesta lanciata dai loro genitori con una petizione on line su change.org, “Sos licei musicali”, già arrivata a 19mila firme, e una pagina Facebook dove studenti, ma anche compositori, band e Piero Pelù, il fondatore dei Litfiba, si schierano a difesa della formazione musicale. Lo slogan? #noivelesuoniamo.

La protesta dei licei musicali contro il taglio delle ore di strumento

 

· LA VOCE DI GENITORI E PROFESSORI
“Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla gravità dei tagli alla cultura e alle ore di strumento”, spiega Chiara Papi, la mamma che ha messo in moto la mobilitazione nei social. “Un taglio ingiustificato e dal nostro punto di vista illegittimo, tra l’altro essendo una fascia di età che ricade nella scuola dell’obbligo ci chiediamo se non lede diritto allo studio. Come genitori non intendiamo retrocedere in ogni modo”. Il taglio dell’ora equipara inoltre il primo strumento al secondo. “Tra l’altro l’ora tolta è stata trasformata in una lezione in cui uno studente suona e l’altro ascolta. A Bologna e in altri licei nemmeno questa viene garantita», osserva Nicola Cerpelloni, voce del movimento in Emilia. “Gli studenti si iscrivono nei licei musicali perchè vogliono fare i musicisti, non possiamo tradire la loro motivazione e l’investimento delle famiglie. Devono applicarsi sul primo strumento e hanno diritto alle ore necessarie. Non si può intervenire per una mera questione economica sul futuro professionale di questi ragazzi”, dichiara Enrico Pesce, pianista e compositore che insegna al liceo “Saluzzo-Plana” di Alessandria. “Ai miei allievi dico sempre: la musica non va mai in vacanza, va coltivata quotidianamente. Con un’ora in meno di strumento a settimana si crea una pausa troppo lunga che danneggia la formazione”.

·LA BATTAGLIA LEGALE
Il malcontento è conseguenza di una nota del Miur dello scorso maggio con la quale per il 2017-2018 viene assegnato un organico insufficiente a coprire le ore di lezione individuale di esecuzione e interpretazione del primo strumento. Il documento, determinando il numero di docenti messi a disposizione di ciascun liceo, riduce del 50% le ore di lezione nel biennio, facendole passare da 66 a 33 annuali. Contro il provvedimento sono scattati tre ricorsi al Tar. L’Anief ha presentato un ricorso pilota al quale è stato “agganciato” un ricorso che include 198 genitori di undici regioni diverse in Italia. Poi c’è un secondo ricorso patrocinato dalla Cgil, infine un terzo firmato da un altro gruppo di genitori. Il Tar del Lazio ha sospeso la nota ministeriale con un’ordinanza pubblica al 31 agosto, ma il consiglio di Stato, a cui si è rivolto il Miur e che si riunirà in modo collegiale oggi, intanto ha congelato la sospensiva perchè non ravvisava un danno effettivo ai ricorrenti. “Ma intanto la scuola è iniziata senza questa ora di strumento”, osserva Chiata Papi. Il 10 ottobre è prevista la sentenza nel merito del Tar. Sui tagli di queste ore c’era già stata una battaglia legale condotta dal liceo Giordano Bruno di Roma. La sentenza è stata pubblicata a febbraio scorso e afferma che “la riduzione ad un’ora a settimana di lezione con riferimento al primo strumento equivale ad una preparazione approssimativa, dilettantistica e ben lontana dal profilo professionalizzante richiesto dalle competenze in uscita dal liceo per l’accesso al triennio di primo livello del Conservatorio”. Per effetto della sentenza del Tar, tutti i licei musicali in Italia hanno ottenuto le due ore frontali di esecuzione e interpretazione di primo strumento. Tre mesi dopo la nota del Miur le taglia di nuovo.

Scuola, i sindacati al governo: nuovo contratto o sarà battaglia

da Corriere della sera

Scuola, i sindacati al governo: nuovo contratto o sarà battaglia

Cgil, Cisl, Uil e Snals lanciano la mobilitazione con assemblee in tutte le scuole:. «Non escludiamo nulla». Il 18 ottobre grande marcia per la scuola a Barbiana

Claudia Voltattorni

«Adesso basta». Dopo mesi di pace, il mondo della scuola alza la voce. I quattro sindacati Cigl, Cisl, Uil e Snals si sono ritrovati oggi pomeriggio a Roma per una conferenza stampa unitaria in cui hanno sottolineato e ricordato i problemi in cui ancora versa la scuola italiana e che non sono stati risolti. Primo tra tutti il rinnovo del contratto scaduto dal 2009 e di cui si parla da mesi ma che ancora resta fermo senza una risposta. «Non è una battaglia corporativa ma di civiltà», dicono i sindacati confederali che parlano di «situazione esplosiva nelle scuole» e che lanciano una mobilitazione congiunta in tutte le scuole d’Italia: «Dopo anni di tagli e blocco contrattuale, la pazienza è finita».

Le proteste

Assemblee negli istituti tanto per cominciare. E poi marce e cortei in tutte le città d’Italia. Fino al 18 ottobre, anniversario del 50mo anniversario della morte di Don Milani, quando la scuola organizzerà una grande iniziativa pubblica. E se non dovesse bastare, «non escludiamo altre iniziative di protesta», come uno sciopero generale: «Extrema ratio».

Le richieste

I sindacati chiedono l’apertura delle trattative come stabilito lo scorso 30 novembre e denunciano l’immobilità del governo: «È vero che la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha dato un taglio diverso alle relazioni sindacali – ha detto Ivana Barbacci, segretaria nazionale della Cisl scuola -, ma le buone intenzioni non si sono concretizzate visto che il Mef trattiene a se le decisioni più significative relative alle risorse». «I rimpalli sull’atto di indirizzo – aggiunge Francesco Sinopoli, Cgil Scuola -, confermano la grave sottovalutazione da parte del Governo della situazione della scuola italiana, situazione invece esplosiva, caratterizzata da una grande frustrazione del personale». Insegnanti sottopagati, ripristino del potere di acquisto dei salari, mantenimento degli scatti di anzianità, più risorse per la valorizzazione della professionalità, aumento degli 85 euro «che non bastano»: «La scuola – dice Pino Turi della Uil – non ha bisogno di pacche sulle spalle, ma di atti concreti, il governo si attivi subito». E Elvira Casini dello Snals chiede «il segnale di una sincera volontà di stipulare i contratti del pubblico impiego senza furbizie elettoralistiche, lo vedremo a breve con la legge di bilancio». Anche questo autunno si annuncia caldo.

Insegnanti di religione, in arrivo la stabilizzazione per i precari?

da La Tecnica della Scuola

Insegnanti di religione, in arrivo la stabilizzazione per i precari?

Sembra proprio che gli insegnanti di religione possano ottenere delle risposte positive che da tempo ricercavano.

Stipendi presidi, gli altri dirigenti guadagnano molto di più: il Governo cerca risorse

da La Tecnica della Scuola

Stipendi presidi, gli altri dirigenti guadagnano molto di più: il Governo cerca risorse

Contratto scuola, ecco le richieste dei sindacati

da La Tecnica della Scuola

Contratto scuola, ecco le richieste dei sindacati

Edilizia scolastica, via libera dalle Regioni a 100 milioni per fondi strutturali

da La Tecnica della Scuola

Edilizia scolastica, via libera dalle Regioni a 100 milioni per fondi strutturali

Graduatorie terza fascia ATA, inserimento di nuovi titoli

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie terza fascia ATA, inserimento di nuovi titoli

In aggiunta alle FAQ pubblicate qualche giorno fa, il Miur ha pubblicato ulteriori domande e risposte, riferite all’inserimento di nuovi titoli.

Le riportiamo di seguito:

Se sono già inserito in graduatoria e nel 2014 avevo già dichiarato un titolo informatico, come faccio a sostituirlo con un nuovo titolo di maggior favore che ho acquisito?

Nella sezione D2 del modello D2 posso dichiarare il nuovo titolo acquisto scegliendo tra quelli elencati e contestualmente barrare la casella relativi al titolo già valutato nel 2014 (“Dichiaro, sotto la mia responsabilità, che nel precedente triennio è stata già valutata la certificazione informatica: …………”) La scuola che valuta la domanda assegnerà il punteggio del nuovo titolo dichiarato.

Se sono già inserito in graduatoria di terza fascia e compilo il modello D2 di aggiornamento per aggiungere nuovi titoli e servizi quale opzione devo selezionare nella sezione C2?

Le varie voci presenti nella sezione C2 sono mutuate dal modello D1. In caso di aggiornamento è sufficiente utilizzare la lettera “F” nella quale si dichiara anche la scuola alla quale fu inviata la domanda nel 2014.

Se sono già inserito in graduatoria di terza fascia e compilo il modello D2 di conferma/aggiornamento devo compilare la sezione C3 per dichiarare nuovamente il/i titolo/i di accesso ai vari profili?

Sì, sia per la conferma che per l’aggiornamento è comunque necessario dichiarare nuovamente il titolo di accesso . Anche per chi conferma e non aggiorna, occorre indicare il codice del titolo di studio accesso e modalità di accesso indicati nel 2014. Qualora l’aspirante non li ricordasse è possibile ricavarli dalla compilazione delle sezioni C1 e C2.

Giornata Mondiale degli Insegnanti, Fedeli: ‘Sono il cuore della scuola, dobbiamo valorizzarli’

da Tuttoscuola

Giornata Mondiale degli Insegnanti, Fedeli: ‘Sono il cuore della scuola, dobbiamo valorizzarli’

Le insegnanti e gli insegnanti sono donne e uomini che fanno ogni giorno della conoscenza un dono. Trasmettono non solo saperi e competenze alle nuove generazioni, ma anche la voglia di conoscere, di imparare, di crescere. Affiancano le nostre bambine e i nostri bambini nelle loro prime esperienze di relazione con l’altro da sé. Accompagnano le nostre ragazze e i nostri ragazzi nella strada che percorrono verso il loro futuro di cittadine e cittadini consapevoli. E lo fanno con fiducia, con attenzione, con uno slancio nei confronti delle alunne e degli alunni che meritano, in questa Giornata a loro dedicata, il nostro più sentito ringraziamento. Mettersi a servizio delle giovani e dei giovani, così come fanno le docenti e i docenti con il loro lavoro quotidiano, riconoscere in ogni ragazza e in ogni ragazzo i punti di forza e quelli di debolezza, aiutarli a crescere e a svilupparsi in maniera libera ed equa, incoraggiandoli nel loro cammino, è un atto di cittadinanza straordinario, è un merito che va loro tributato. Le insegnanti e gli insegnanti sono il cuore della comunità scolastica. Per questo dobbiamo sostenerli e valorizzarne il ruolo, che è fondamentale per la vita del Paese“. Così la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, istituita dall’UNESCO nel 1994. La Giornata aspira ogni anno a sottolineare il fondamentale ruolo delle insegnanti e degli insegnanti nel fornire un’elevata qualità di educazione, a tutti i livelli.

L’educazione di qualità delle nuove generazioni – aggiunge Fedeli – è un fattore di sviluppo fondamentale e trasversale delle nostre società, come sottolinea anche l’Agenda 2030 dell’Onu. Il ruolo svolto dalle docenti e dai docenti è prezioso. La loro valorizzazione e il riconoscimento della dignità della loro professione è importante. È per questo che stiamo lavorando al rinnovo del loro contratto, bloccato ingiustamente per troppo tempo. Siamo impegnati a trovare le risorse in Legge di Bilancio per adeguare le loro retribuzioni. Indispensabili sono anche la loro formazione e il loro aggiornamento costante: c’è un Piano che è stato predisposto a tale scopo, perché vogliamo sostenerli nella guida delle studentesse e degli studenti di fronte ai mutamenti e ai cambiamenti repentini che attraversano le nostre società“.

Tutte le misure che abbiamo messo in campo per la realizzazione di una scuola più aperta, inclusiva e innovativa, precondizione di una crescita sana delle nostre e dei nostri giovani, sono pensate anche per chi ha il compito di occuparsi della loro educazione. Una scuola migliore – conclude la Ministra – è una scuola in cui anche le insegnanti e gli insegnanti possono svolgere al meglio il loro lavoro. Sapendo di avere dalla loro parte una comunità che li appoggia e che è protagonista attiva e compagna nel processo pedagogico che portano avanti nei confronti delle nuove generazioni, e a beneficio del Paese“.