Better life 2015 – Istruzione

OECD – Better life 2015

betterlife

Istruzione

Contesto

L’istruzione svolge un ruolo fondamentale nel trasmettere a ciascun individuo le conoscenze, qualifiche e competenze di cui ha bisogno per partecipare attivamente alla vita sociale ed economica. Inoltre, può migliorare la vita delle persone in ambiti come la salute, l’impegno civico, la partecipazione politica e la felicità. Gli studi mostrano che le persone istruite vivono più a lungo, partecipano in modo più attivo alla vita politica e della comunità in cui vivono, commettono meno reati e sono meno dipendenti dai sussidi sociali.

Anni d’istruzione

In un’economia della conoscenza in costante evoluzione, lo scopo dell’istruzione è l’acquisizione di competenze per la vita. Ma quanti anni di scuola, di università o di formazione occorreranno alle generazioni future per acquisirle? A giudicare dalla proporzione di persone di età compresa tra i 5 e i 39 anni iscritte a scuola o all’università, la risposta è che in media le popolazioni dei Paesi dell’OCSE possono sperare di compiere 17,7 anni di studio. I risultati variano da 14,4 anni in Messico, a circa 20 anni in Islanda.

Livello d’istruzione

Possedere un buon livello d’istruzione migliora considerevolmente le possibilità di trovare un lavoro e guadagnare bene. Le persone con un livello d’istruzione elevato sono meno colpite dalla disoccupazione, perché in genere le loro qualifiche sono molto richieste sul mercato del lavoro. La remunerazione lungo tutto l’arco della vita aumenta ugualmente in funzione del livello di studi conseguito.

Inoltre, le competenze richieste dal mercato del lavoro sono sempre più basate sulla conoscenza. Questo cambiamento nella domanda ha fatto sì che un diploma di scuola secondaria superiore, o di maturità, sia il titolo minimo per ottenere un lavoro in quasi tutti i Paesi membri dell’OCSE. Le percentuali di diplomati della scuola secondaria superiore danno, in questo senso, una buona indicazione della capacità di ciascun Paese a preparare i propri studenti alle esigenze minime del mercato del lavoro.

In media, nei Paesi dell’OCSE, il 75% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni, ha completato gli studi secondari superiori. Tale percentuale è leggermente più alta per gli uomini, poiché il 76% di essi completa gli studi secondari superiori, a fronte del 75% delle donne. Nei 29 Paesi dell’OCSE e nella Federazione Russa, almeno il 60% della popolazione di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato almeno gli studi secondari superiori. In alcuni Paesi, è esattamente l’opposto: in Messico, Portogallo e Turchia almeno il 60% della popolazione compresa tra i 25 e i 64 anni non ha completato gli studi secondari superiori. Le donne hanno tuttavia maggiori possibilità, rispetto agli uomini, di conseguire una laurea o un diploma di istruzione terziaria nella maggior parte dei Paesi dell’OCSE, e ciò rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al passato. In media, nei Paesi dell’OCSE, il 35% delle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito un titolo di studio universitario a fronte del 31% degli uomini.

Competenze degli studenti

Sebbene importanti, i tassi di conseguimento di un diploma dicono poco sulla qualità dell’insegnamento ricevuto. Il Programma internazionale per la Valutazione degli Studenti (PISA) esamina in che misura gli studenti hanno acquisito, alla fine della scuola obbligatoria (in genere intorno ai 15 anni) alcune conoscenze e competenze, in particolare in lettura, matematica e scienze, essenziali per una piena partecipazione alla società moderna.

Nel 2012,il programma PISA ha valutato gli studenti di 65 paesi, compresi i Paesi membri dell’OCSE, il Brasile e la Federazione Russa. I test hanno valutato le loro competenze in lettura, matematica e scienze. Gli studi mostrano che queste competenze costituiscono degli indicatori più attendibili del livello di benessere economico e sociale rispetto al numero di anni di scuola o d’insegnamento post-scolastico. Lo studente medio nell’area OCSE ha ottenuto un punteggio di 497. Le ragazze hanno ottenuto risultati migliori dei ragazzi in tutti i Paesi, tranne che in Cile, Giappone e Lussemburgo. In media nei Paesi dell’OCSE, le ragazze hanno ottenuto un punteggio di 501 a fronte di un punteggio di 493 per i ragazzi. Tale divario tra ragazze e ragazzi è ancora più ampio in Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Islanda, Israele, Norvegia, Polonia, Slovenia, Svezia, Turchia e Federazione Russa.

Giappone e Corea sono i Paesi dell’OCSE in testa alla classifica, con un punteggio rispettivo di 542 e 540 punti. Seguono la Finlandia (529), l’Estonia (526), il Canada (522) e la Polonia (521). In fondo alla classifica, il Messico con un punteggio medio di 417. Il divario tra il primo e l’ultimo Paese dell’OCSE classificato è quindi di 125 punti. Il divario con il Brasile è ancora più ampio: 140 punti separano il punteggio medio del Brasile e della Corea.

I sistemi scolastici più efficaci riescono a trasmettere un insegnamento d’alta qualità a tutti gli studenti. In Estonia, Islanda e Norvegia, ad esempio, gli studenti ottengono buoni risultati a prescindere dal contesto socioeconomico. In Francia, Nuova Zelanda e nella Repubblica Ceca, invece, il divario tra gli studenti provenienti da contesti socioeconomici più elevati e gli studenti provenienti da contesti socioeconomici più disagiati è di oltre 125 punti, un dato che suggerisce che il contesto socioeconomico degli studenti ha un impatto sui loro risultati. In media, nei Paesi dell’OCSE, il divario tra studenti provenienti da contesti socioeconomici più avvantaggiati e studenti provenienti da contesti socioeconomici più svantaggiati è di 96 punti.


ITALIA

Principali risultati

Una popolazione dotata di un buon livello di istruzione e di formazione è molto importante per il benessere sociale ed economico di un Paese. L’istruzione ha un ruolo fondamentale nel trasmettere alle persone conoscenze, qualifiche e competenze necessarie per partecipare attivamente alla società e alla vita economica. Possedere un buon livello d’istruzione migliora considerevolmente le opportunità di trovare un lavoro e di guadagnare bene.

Gli Italiani possono sperare di compiere 16,8 anni di studio, tra i 5 e i 39 anni, ossia un numero inferiore di anni rispetto alla media dell’OCSE pari a 17,7.

Possedere un diploma di scuola media secondaria è diventato sempre più importante in tutti i Paesi, da quando le competenze richieste dal mercato del lavoro sono sempre più basate sulla conoscenza. Le percentuali di diplomati della scuola secondaria superiore danno, in questo senso, una buona indicazione della capacità di ciascun Paese a preparare i propri studenti alle esigenze minime del mercato del lavoro. In Italia, il 57% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato gli studi secondari superiori, ovvero una percentuale nettamente inferiore alla media dell’OCSE pari al 75%.Nei Paesi dell’OCSE, un percentuale leggermente più alta di uomini ha un diploma di scuola secondaria superiore rispetto alle donne dello stesso gruppo di età. In Italia, invece, il 59% delle donne ha completato con successo l’istruzione secondaria superiore, a fronte del 56% degli uomini. Anche a livello di istruzione terziaria, una percentuale più elevata di donne completa gli studi universitari rispetto agli uomini, il 18% e il 14% rispettivamente. Tale differenza 4 punti percentuali è in linea con la media dell’area OCSE.

Sebbene importanti, i tassi di conseguimento di un diploma dicono poco sulla qualità dell’insegnamento ricevuto. Il Programma internazionale per la Valutazione degli Studenti (PISA) esamina in che misura gli studenti hanno acquisito, alla fine della scuola obbligatoria (in genere intorno ai 15 anni) alcune conoscenze e competenze, in particolare in lettura, matematica e scienze, essenziali per una piena partecipazione alla società moderna. Nel 2012,il programma PISA ha valutato le competenze in lettura, matematica e scienze degli studenti, poiché gli studi mostrano che tali competenze costituiscono degli indicatori più attendibili del livello di benessere economico e sociale rispetto al numero di anni trascorsi a scuola.

In Italia, il punteggio medio ottenuto dagli studenti in lettura, matematica è pari a 490, ovvero inferiore alla media dell’OCSE pari a 497. Le ragazze superano mediamente i ragazzi di 6 punti, un divario inferiore alla media dell’area OCSE pari a 8 punti.

I sistemi scolastici più efficaci riescono a trasmettere un insegnamento d’alta qualità a tutti gli studenti. In Italia, il divario medio tra studenti provenienti da contesti socioeconomici più avvantaggiati e studenti provenienti da contesti socioeconomici più svantaggiati è pari a 83 punti, ovvero inferiore alla media di 96 punti dell’area OCSE. Tale dato sembra indicare che il sistema scolastico italiano fornisce un accesso relativamente equo a un’istruzione di alta qualità.

Politiche migliori per vite migliori

Educazione tra pari per gli studenti a rischio

L’istituto d’istruzione superiore “Filippo Bottazzi” di Casarano, in provincia di Lecce, ha istituito un programma di educazione tra pari in cui gli studenti delle classi superiori fanno da tutor agli studenti più giovani a rischio. Circa il 35% degli studenti della scuola provengono da contesti disagiati e la scuola registra un tasso medio di abbandono scolastico del 30%.

I tutor sono scelti tra i volontari che mostrano grande motivazione per il programma e sono dotati di competenze sociali. Frequentano un corso di formazione prima di fornire assistenza didattica.

I tutor interagiscono con gli studenti non solo durante le lezioni in classe, ma anche durante le giornate di orientamento e le attività ricreative.

Il progetto ha dato ottimi risultati in termini di aumento del livello d’impegno degli studenti nelle attività scolastiche (+18%), autostima (+22%) e senso del benessere a scuola (+25%) rispetto all’anno precedente. Esistono inoltre numerose indicazioni dell’aumentata efficacia in termini di abilità legate alle competenze sociali e comportamentali come la comunicazione (+ 18%), la condivisione e la collaborazione (+21%). Il tasso di abbandono scolastico è notevolmente diminuito (-8%). Livelli di soddisfazione più elevati (+32% rispetto ai dati precedenti) si registrano anche tra gli insegnanti.

Un commento su “Better life 2015 – Istruzione”

I commenti sono chiusi.