S.  Carreras, Ora o mai più

S.  Carreras “Ora o mai più. Riprendiamoci la scuola”,
Chiarelettere, Milano 2022, pp. 242.

di Maria Buccolo

Il tema dell’innovazione nel campo della scuola è tornato al centro del dibattito educativo soprattutto in questi anni di Pandemia. Non si tratta di tecnologie e didattica a distanza come metodologie di apprendimento ma di storie che mettono al centro la scuola come luogo che si occupa dell’educazione del cittadino del domani insegnando a vivere esperienze dirette nei propri territori di appartenenza. Partendo da  questa riflessione l’autrice all’interno del volume  racconta storie di piccoli e grandi pionieri che con “coraggio e umiltà” si adoperano quotidianamente  per trovare soluzioni a problemi e sfide inattese che riguardano il mondo della scuola. Si nota subito che a scrivere è una giornalista d’inchiesta perché lo fa con rigore scientifico e con dati alla mano raccontando anche “scomode” verità che spesso emergono solo davanti a notizie che riportano fatti spiacevoli come “crolli di edifici”  o “tragedie sfiorate” (p. 14). La stessa  racconta che ha iniziato ad occuparsi di scuola nel 2009, l’anno del crollo della casa dello studente dell’Aquila a seguito del terremoto. Da allora ha visitato molte scuole da quelle nei piccoli comuni, a quelle di frontiera sprovviste di tutto, agli istituti tecnologici e all’avanguardia in Italia e in Europa. In questo lungo ed appassionante viaggio la Carreras racconta di aver incontrato davvero tanti innovatori,  cioè persone che ogni giorno lottano con coraggio per rendere la  scuola più inclusiva e aperta a tutti, più sicura,  sostenibile, cercando sempre nuove metodologie per rendere l’apprendimento più efficace, non seguendo le mode del momento ma andando a studiare le più recenti scoperte delle neuroscienze (p. 7)  e mettere al centro lo sviluppo emotivo di ciascun allievo. All’interno del libro c’è, dunque,  un racconto corale di quanti -dirigenti scolastici, pedagogisti, docenti, ricercatori, architetti, ingegneri, amministrativi- hanno sfidato le tradizioni per realizzare una scuola diversa nei contenuti, nei metodi, negli spazi e nei tempi. Al centro dell’opera emerge  il coraggio come “stile di vita” dei protagonisti innovatori della scuola che si oppongono al paradigma del declino e combattono ogni giorno per migliorare le cose dal basso a partire dalle piccole esperienze che rendono la scuola una significativa esperienza di vita per la formazione del cittadino del futuro richiamando gli obiettivi dell’agenda 2030 e  il  framework europeo LifeComp 2020.  “Una scuola nuova non solo è possibile. C’è già” (p. 8) è fatta di  buone pratiche innovative che devono essere condivise  e sperimentante mediante un utilizzo mirato delle risorse presenti  nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dunque,  il titolo dell’opera “Ora o mai più” richiama proprio all’operare nel “qui ed ora” con urgenza per riportare la scuola al centro del dibattito politico, educativo e sociale.   L’opera è scorrevole ed accompagna il lettore ad entrare in cinque macro temi che riguardano la scuola e che diventano ambiti di riflessione e come diremo in pedagogia di “azione-trasformativa”.  Il primo capitolo dal titolo : “Spazio: la scuola si-cura” pone al centro l’edilizia scolastica attraverso i racconti di una serie di esperienze  di architettura scolastica funzionale alle esigenze pedagogiche e di sicurezza degli alunni. Il secondo capitolo dal titolo :  “Tempo: le ore che fanno la differenza”  è dedicato ai forti divari territoriali nella distribuzione delle scuole a tempo pieno che penalizzano gravemente il Sud, dove pure esistono sperimentazioni in atto (come a Palermo e Napoli) che dimostrano la validità educativa di queste esperienze. Il terzo dal titolo: “Genere: scuola alla pari” riguarda le disparità di genere nella professione dei docenti,  infatti, solo lo 0,4% nella scuola dell’infanzia, 4% nella primaria è costituito da uomini,  anche qui vengono illustrate alcune esperienze dove in classe è presente sia il maestro che la maestra. Il quarto capitolo dal titolo : “Metodo: i pionieri della nuova scuola” rappresenta la parte centrale del libro ed costituita dalle testimonianze dirette di docenti e ricercatori che lavorano sul campo applicando metodologie innovative. Tra gli esperti ricordiamo gli interventi di natura scientifica in ambito pedagogico di  due autorevoli docenti Universitari il Prof.  Pier Cesare Rivoltella dell’Università Cattolica di Milano  e la prof.ssa Maria Ranieri dell’Università di Firenze. Il quinto ed ultimo capitolo traccia le traiettorie per il Futuro, infatti,  si tratta di un breve saggio riflessivo che contiene alcune narrazioni di esperienze circa  le aspettative degli studenti nel loro percorso di carriera.  “La scuola migliore è quella che riconosce il valore e l’unicità di ciascuno e offre gli strumenti per trovare il proprio talento”  (p. 242) con questa frase l’autrice conclude il volume richiamando l’attenzione ai concetti di individualizzazione e personalizzazione degli apprendimenti. Il primo si riferisce in senso stretto alle strategie didattiche che mirano ad assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento delle competenze fondamentali del curricolo, attraverso una diversificazione dei percorsi di insegnamento.

La personalizzazione indica invece le strategie didattiche finalizzate a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive. In altre parole, l’individualizzazione ha lo scopo di far sì che certi traguardi siano raggiunti da tutti, la personalizzazione è finalizzata a far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti.  (Baldacci M., Personalizzazione o individualizzazione?, Erickson, Trento, 2006)

Dunque, in questo ricco excursus  interdisciplinare tra i vari ambiti che si intrecciano  e che pongono al centro del dibattito  la scuola,  la Carreras oltre a raccontare esperienze e buone pratiche,  esorta anche ad andare avanti e ad accogliere le nuove sfide …”ora o mai più”.