Quando l’essenziale diventa superfluo e il superfluo essenziale

da Tecnica della Scuola

Quando l’essenziale diventa superfluo e il superfluo essenziale
di Lucio Ficara
Nella “scuola dei progetti” si pone l’esigenza di distinguere l’essenziale  dal complementare (se non addirittura dal superfluo) anche per evitare sprechi.
Per  raggiungere risultati coerenti con gli obiettivi programmati da un docente di scuola, soprattutto per le scuole secondarie, dovrebbe essere necessario concentrare la propria attività didattica, sull’essenziale, tralasciando tutto ciò che dovrebbe essere superfluo e a volte anche dannoso per il buon apprendimento curricolare dei ragazzi. Nella scuola di oggi, fare una didattica seria, volta a raggiungere risultati concreti e tangibili, è veramente proibitivo. Oggi viviamo nella scuola dei progetti a “tutto tondo”, dove purtroppo l’essenziale diventa superfluo e il superfluo essenziale. Infatti con l’affermarsi dell’autonomia scolastica è esplosa la mania, sempre più crescente tra i dirigenti scolastici,  di un’offerta formativa a 360 gradi, volta a coinvolgere nella sua grande rete progettuale, il maggior numero possibile di studenti. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, dal secondo biennio, questa attività progettuale, ha un carattere quasi di obbligatorietà, visto che seguire, da parte degli studenti, attività  progettuali extracurricolari determina il migliore credito scolastico possibile, all’interno della banda di oscillazione di merito. Nelle aule insegnanti si raccolgono, molto spesso, le lamentele dei docenti, che imputano l’impreparazione dei propri studenti al fatto che sono troppo spesso impegnati in progetti pomeridiani e quindi distratti e deconcentrati dalle attività curricolari. A sentire il parere di alcuni docenti, si comprende che gli studenti che seguono questi progetti pomeridiani, di ampliamento dell’offerta formativa, anziché ampliare le loro conoscenze e competenze, perdono il contatto con il programma curricolare, riportando  evidente ritardo nel regolare apprendimento. La scuola dei progetti a “tutto tondo” è vista, da una parte dei docenti, soprattutto quelli che prediligono impegnarsi solamente nello svolgimento dei programmi curricolari, come un ostacolo al raggiungimento dei saperi minimi. Questi stessi docenti ritengono che questa tipologia di scuola, ha perso di vista i doveri essenziali e si occupa principalmente di mille attività superflue. Esistono tantissime attività  che vedono molti studenti rientrare il pomeriggio a scuola, dimenticando che gli studenti il pomeriggio dovrebbero studiare le lezioni della mattina e svolgere i compiti loro assegnati. Nella ci sono anche docenti che, al contrario di altri , ritengono la progettualità una grande risorsa per la scuola. Infatti nelle scuole di pomeriggio si svolgono tanti progetti ricreativi, che vanno dalla musica, al coro, ai corsi di difesa personale, ma molto altro ancora. Una vera e propria diaspora tra chi pensa che per ottenere risultati bisognerebbe concentrarsi sull’essenziale, risparmiando sui mille progetti, ritenuti superflui, e chi invece ritiene che dopo l’attività mattutina curricolare, gli studenti debbano applicarsi sulle attività progettuali, considerate di ampliamento dell’offerta formativa. Alcuni docenti sostengono che per mantenere tutte le attività progettuali, ci sia anche uno spreco di denaro pubblico, che potrebbe essere risparmiato per retribuire più dignitosamente l’essenzialità dell’attività curricolare. Soprattutto in una fase in cui si vuole valutare il corpo docente sulla base delle conoscenze e competenze essenziali, bisognerebbe fare attenzione a non eccedere con progetti superflui. Ci piacerebbe sapere da parte dei nostri lettori, a quale scuola di pensiero sentono di appartenere, a favore o contro l’eccesso di progetti extracurricolari?