Concorso docenti 2018 abilitati, commissione di valutazione: requisiti dei presidenti e dei commissari

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti 2018 abilitati, commissione di valutazione: requisiti dei presidenti e dei commissari

Cessazioni Dirigenti scolastici, in scadenza il 28 febbraio i termini per presentare l’istanza

da La Tecnica della Scuola

Cessazioni Dirigenti scolastici, in scadenza il 28 febbraio i termini per presentare l’istanza

GAE e diplomati magistrali, Fedeli: ‘Nessun licenziamento di massa. Si troveranno le giuste soluzioni’

da Tuttoscuola

GAE e diplomati magistrali, Fedeli: ‘Nessun licenziamento di massa. Si troveranno le giuste soluzioni’

Lettera aperta della ministra dell’istruzione pubblicata da Tuttoscuola

Care e cari insegnanti, 

nei giorni scorsi alcune e alcuni di voi hanno manifestato perché temono per i propri diritti. Ho deciso di rivolgervi questa lettera perché sono convinta che quando le voci si uniscono in un grido, rivendicativo o di difesa, debbano sempre e comunque trovare ascolto e risposta. Come molte e molti di voi sanno, non mi sono sottratta a questo confronto anche in diversi incontri che abbiamo avuto sul territorio. Prendendo in seria considerazione le vostre richieste e le vostre necessità, come anche quelle delle laureate e dei laureati in Scienze della formazione primaria che, come voi, chiedono risposte alla politica. Una politica che, nel caso di questo governo, ha a cuore il destino della scuola e di chi ne fa parte e cerca di trovare soluzioni serie che contemperino i diritti di tutti.

Da quando, a seguito della decisione assunta in Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 11/2017, la questione dei diplomati magistrali si è imposta nel dibattito pubblico, il mio Ministero ha lavorato, in un’ottica di confronto e di dialogo, per affrontare la situazione – per la parte che riguarda le nostre funzioni – nella maniera più corretta possibile, nel rispetto di chi nei giorni scorsi è sceso in piazza temendo per il proprio lavoro, e sempre mettendo al centro le nostre studentesse e i nostri studenti, alle quali e ai quali dobbiamo garantire un’istruzione di qualità. A partire dalla continuità didattica. 

Le porte del MIUR sono rimaste aperte: abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali, abbiamo sentito e abbiamo discusso francamente con alcune e alcuni di voi, abbiamo attivato tavoli tecnici, dopo aver raccolto le vostre istanze e avere analizzato nel dettaglio le singole e differenti situazioni esistenti. Il nostro obiettivo è definire interventi che risolvano la questione in maniera definitiva, una volta per tutte: rispondere all’emergenza andando a creare ulteriori scenari particolareggiati non andrebbe che ad aggravare un panorama che è già di per sé intricato e che, proprio per le forme aggrovigliate che ha assunto, non sta giovando in primo luogo a voi, alla vostra professionalità, alle vostre vite.

Lo abbiamo detto da subito: non creiamo allarmismo ingiustificato. Lo voglio ripetere oggi. Non ci sarà alcun licenziamento di massa, come qualche parte politica ha prospettato solo per proprio tornaconto e a fini elettorali. La decisione assunta in Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato non ha effetti immediati su tutte le situazioni giuridiche soggettive dei diplomati magistrali o dei controinteressati. Ha piuttosto la funzione di assicurare che i giudici amministrativi interpretino in maniera uniforme la normativa, in occasione delle future sentenze e tenuto conto che in passato vi erano stati diversi orientamenti giurisprudenziali.  

Inoltre, la sentenza n. 11 del 2017 del Consiglio di Stato riguarda i diplomati magistrali che hanno conseguito il titolo entro il 2001/2002, che non risultavano inseriti nelle Graduatorie permanenti all’atto della loro trasformazione in Graduatorie ad esaurimento nel 2007 e che recentemente hanno proposto ricorsi per ottenere comunque l’inserimento nelle citate GAE. Il Consiglio di Stato ha deciso, con la sentenza pubblicata il 20 dicembre, che tale richiesta tardiva di inserimento nelle GAE non ha fondamento giuridico. Diversa è la questione per diplomati magistrali, già di ruolo o ancora oggi iscritti nelle GAE, che risultavano già iscritti nelle Graduatorie permanenti nel momento in cui la legge n. 296 del 2006 le ha trasformate in Graduatorie ad esaurimento: su di loro la sentenza non ha alcun impatto. 

Questo governo sta agendo con grande responsabilità nell’interesse primario della scuola e delle professionalità che la compongono.

Per poter ottemperare correttamente alla sentenza del Consiglio di Stato, in attesa dei nuovi giudizi di merito, che si uniformeranno necessariamente alla decisione dell’Adunanza Plenaria, il Ministero, come già detto in precedenza, si è attivato da subito analizzando le situazioni giuridiche e di fatto esistenti e consolidate, con particolare riferimento alla concreta gestione delle graduatorie e dei rapporti di lavoro che nel frattempo si sono instaurati con le docenti e i docenti già inseriti (seppure con riserva) nelle GAE (Graduatorie ad esaurimento). E ha, inoltre, chiesto un parere all’Avvocatura Generale dello Stato: una volta avuta questa risposta, si troveranno con serietà ed equilibrio le giuste soluzioni. 

Lo ripeto: le diverse fattispecie in campo danneggiano in primo luogo il vostro lavoro, oltre che l’istruzione e l’educazione che vogliamo fornire alle nuove generazioni e che vogliamo continua e di qualità. Vogliamo intervenire in maniera corretta, dare esecuzione alla sentenza nel modo più giusto possibile, garantire l’uniformità di attuazione sul territorio nazionale e, nel frattempo, anche la continuità didattica a tutela di studentesse e studenti. Come è ben noto, questo governo ha già trovato con il decreto n. 59/2017 una soluzione normativa a problemi similari che coinvolgevano i docenti della scuola secondaria. Sono convinta che sapremo trovare una soluzione anche per l’infanzia e per la primaria, che tenga conto della specificità di questi gradi di istruzione.

Tutto questo attesta la volontà di questo governo di agire con consapevolezza e con responsabilità. Lo dobbiamo a voi, lo dobbiamo alle nostre studentesse e ai nostri studenti, lo dobbiamo alla scuola. E questo credo debba valere per voi come una rassicurazione, più delle tante promesse fantasiose di risoluzione facile e immediata che qualcuno può proporvi facendo leva sulle vostre preoccupazioni.  

Stiamo lavorando con serietà. Seguiamo passo dopo passo la questione. Siamo interlocutori attenti per tutte e tutti voi.

Valeria Fedeli

Nota 27 febbraio 2018, AOODPIT 467

Nota 27 febbraio 2018, AOODPIT 467

Oggetto: Indicazioni operative per l’attuazione dell’articolo 18-ter del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, e per l’attuazione dell’articolo 3 del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, per gli anni scolastici-calendari annuali 2017/2018 e 2018/2019.


Avviso 27 febbraio 2018

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

DIARIO

Diario della prova selettiva del corso concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici, presso le istituzioni scolastiche statali.

(Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» n.17 del 27-2-2018)

Ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 6, comma 9, del D.D.G. n. 1259 del 23 novembre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» – n. 90 del 24 novembre 2017, si comunica che la prova preselettiva del corso-concorso nazionale per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali si svolgera’ in data 29 maggio 2018
alle ore 10,00.
Si rende noto, altresi’, che in data 8 maggio 2018 sul sito internet del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca (www.miur.gov.it), verranno pubblicati i quesiti oggetto
della prova preselettiva.
Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.
Si comunica, infine, che l’elenco delle sedi della prova preselettiva con la loro esatta ubicazione, con l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti, ove possibile, per esigenze organizzative, nella regione di residenza in ordine alfabetico, e le ulteriori istruzioni operative, sara’ comunicato entro il 14 maggio tramite avviso pubblicato sul sito internet del Ministero (www.miur.gov.it). I candidati residenti all’estero, o ivi stabilmente domiciliati, sosterranno la prova nella Regione Lazio; i candidati residenti nelle Province di Trento e Bolzano sosterranno la prova nella Regione Veneto.
I candidati si dovranno presentare nelle rispettive sedi d’esame muniti di un documento di riconoscimento in corso di validita’, delcodice fiscale, nonche’ della ricevuta di versamento attestante il
pagamento del diritto di segreteria pari ad € 10,00 (dieci).
La prova preselettiva avra’ la durata di 100 minuti.
Di ogni altra comunicazione relativa al corso-concorso, nonche’ di una eventuale modifica delle suddette date, verra’ dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» – del 24 aprile 2018.
Ogni ulteriore informazione e documentazione relativa alla
procedura concorsuale e’ disponibile nell’apposito spazio «Il corso-concorso dirigenti scolastici» sull’home page del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca (www.miur.gov.it)

Decreto Direttore Generale 27 febbraio 2018, AOODPFSR 407

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE RICERCA E INNOVAZIONE 2014-2020

IL DIRETTORE GENERALE

VISTO           il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, recante “Riforma dell’organizzazione del Governo, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59” e, in particolare, l’articolo 2, comma 1, n. 11), che, a seguito della modifica apportata dal decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, istituisce il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;
VISTO           inoltre l’articolo 1, comma 5, del predetto decreto-legge n. 85 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, che dispone il trasferimento delle funzioni del Ministero dell’Università e della Ricerca, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;
VISTO           il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 febbraio 2014 n. 98, “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca” e ss.mm.ii;
VISTO           il Decreto Ministeriale del 26 settembre 2014 n. 753, “Individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale dell’Amministrazione centrale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”;
CONSIDERATO     che, a seguito del Decreto di riorganizzazione degli Uffici previsto dal D.P.C.M. n. 98/2014, l’Ufficio IV della Direzione Generale per il Coordinamento, la Promozione e la Valorizzazione della Ricerca è preposto alla gestione dei “Programmi operativi comunitari finanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea e programmi e interventi relativi al Fondo aree sottoutilizzate (FAS)” e l’Ufficio III della medesima Direzione Generale è preposto alla incentivazione della ricerca pubblica e alla valorizzazione dei ricercatori nell’ambito dello Spazio europeo della ricerca
VISTO           il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sul Fondo sociale europeo (FSE), sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
VISTO           il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
VISTO           il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;
VISTO           il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
VISTO           il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e Autorità di Gestione, Autorità di certificazione, Autorità di audit e Organismi Intermedi;
VISTO           il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 2015/207 della Commissione del 20 gennaio 2015 recante modalità di esecuzione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda, tra l’altro, i modelli per la relazione sullo stato dei lavori;
VISTO           il Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europei;
VISTO           il Regolamento Delegato (UE) n. 480/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
VISTO           il Regolamento delegato (UE) 2017/90 della Commissione, del 31 ottobre 2016, recante modifica del regolamento delegato (UE) 2015/2195 che integra il regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo, per quanto riguarda la definizione di tabelle standard di costi unitari e di importi forfettari per il rimborso da parte della Commissione agli Stati membri delle spese sostenute;
VISTO           l’Accordo di Partenariato (AdP) di cui all’art. 14 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, approvato dalla Commissione europea il 29 ottobre 2014 con decisione CCI 2014IT16M8PA001;
VISTA           la Decisione della CE C(2015)4972 del 14 luglio 2015, che adotta il “Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020” (PON R&I 2014-2020) per il periodo di programmazione 2014-2020 per il sostegno del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo a favore delle regioni in transizione (TR) e delle regioni in ritardo di sviluppo (LD);
VISTA            la procedura scritta di modifica del PON R&I 2014-2020 ai sensi degli artt. 30 e 96 del Regolamento (UE) 1303/2013 avviata con nota prot. 2596 del 21 febbraio 2018;
VISTA           l’articolazione del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 in Assi prioritari ed Azioni e, in particolare l’Asse I “Investimenti in capitale umano” e l’Azione I.2 “Mobilità dei Ricercatori”, che si articola nelle due linee di attività “Mobilità” e “Attrazione dei ricercatori”;
VISTO           il Decreto della Direzione Generale per il Coordinamento, la Promozione e la Valorizzazione della Ricerca n. 329 del 19 febbraio 2018 di designazione dell’Autorità di Gestione e dell’Autorità di Certificazione del PON R&I 2014-2020;
VISTA           la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente 2014-2020 (SNSI) approvata dalla Commissione europea in data 12 aprile 2016 che promuove la costituzione di una filiera dell’innovazione e della competitività capace di trasformare i risultati della ricerca in vantaggi competitivi per il Sistema Paese e in un aumento del benessere dei cittadini;
VISTO           il documento EGESIF_14-0017 del 6 ottobre 2014– Guida alle opzioni semplificate in materia di costi (OSC) – Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE);
CONSIDERATA la volontà del Ministero di avvalersi delle opzioni semplificate di costo con riferimento al personale impegnato negli interventi di cui al presente Avviso;
VISTA           la proposta di definizione di tabelle di costi standard ai sensi dell’art. 14 del Regolamento (UE) n. 1304/2013 trasmessa ai servizi della Commissione Europea in data 22 febbraio 2018;
VISTI             i criteri per la selezione delle operazioni dell’Asse I del Programma a valere sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di rotazione nazionale approvati dal Comitato di Sorveglianza (CdS) del PON R&I 2014-2020 con procedura scritta in data 30 marzo 2016;
VISTA            la legge 7 agosto 1990 n. 241 recante “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, coordinata ed aggiornata dal D.L.gs. 30 giugno 2016, n. 127, dal D.Lgs. 25 novembre 2016, n. 222 e dal D.Lgs. 16 giugno 2017, n. 104.
VISTO                       il Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445 e ss.mm.ii., recante “Testo Unico in materia di documentazione amministrativa”;
VISTO           il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e ss.mm.ii. – Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche ed in particolare l’art. 53, recante disposizioni in materia di “incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi” dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni;
VISTO                       il decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 e ss.mm.ii., recante “Codice in materia di protezione dei dati personali”;
VISTO                       il decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82 e ss.mm.ii., recante “Codice dell’Amministrazione digitale”;
VISTO           il Decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 – Attuazione dell’articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo, con il quale è stato approvato il Nuovo Codice del Processo Amministrativo;
VISTA            la legge 30 dicembre 2010, n. 240 e ss.mm..ii., recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”;
VISTO                       il decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 12 giugno 2012 con il quale è stato approvato il nuovo Statuto del Consorzio CINECA;

 

DECRETA

Articolo 1
Oggetto e finalità dell’intervento

  1. Il presente decreto è emanato in attuazione dell’Azione I.2 “Mobilità dei Ricercatori” dell’Asse I del PON R&I 2014-2020 e tiene conto della procedura scritta di modifica del PON R&I 2014-2020 ai sensi degli artt. 30 e 96 del Regolamento (UE) 1303/2013, avviata il 21 febbraio 2018.
  2. L’intervento è articolato in:
    • a) Linea 1 (Mobilità dei ricercatori): sostegno alla contrattualizzazione come ricercatori a tempo determinato di cui all’art. 24, comma 3, lett. a) della legge 240/2010, di soggetti in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di quattro anni alla data del presente avviso, da indirizzare alla mobilità internazionale;
    • b) Linea 2 (Attrazione dei ricercatori): sostegno alla contrattualizzazione,  come ricercatori a tempo determinato di cui all’art. 24,comma 3, lett. a) della legge 240/2010, di soggetti in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di otto anni alla data del presente avviso, operanti presso atenei/enti di ricerca/imprese fuori dalle Regioni obiettivo del PON R&I 2014-2020 o anche all’estero, con esperienza almeno biennale presso tali strutture, riferibile: 2.1) sia alla partecipazione o alla conduzione tecnico-scientifica di programmo e/o progetti di ricerca; 2.2) sia alla gestione diretta (o alla relativa assistenza) nelle fasi di predisposizione, di organizzazione, di monitoraggio e di valutazione dei programmi /progetti di ricerca.
  3. Ciascuna linea di intervento di cui al precedente comma 2 è attuata mediante presentazione di singole proposte da parte dei soggetti ammissibili di cui al successivo Articolo 2. In ogni caso, relativamente al profilo di 2.2 del precedente comma, il numero di posizioni aggiuntive proposte dai soggetti ammissibili di cui al successivo Articolo 2, non può essere prevalente né numericamente né finanziariamente rispetto a ciascuno degli altri profili.

Articolo 2
Soggetti ammissibili

  1. Sono soggetti ammissibili alla presentazione delle proposte gli atenei statali e non statali aventi sede amministrativa ed operativa nelle regioni in ritardo di sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) o nelle regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna).
  2. I soggetti di cui al comma 1 possono presentare più proposte, ciascuna riferita a un proprio “centro di spesa” (es.: dipartimento), nel rispetto della propria organizzazione. Non è ammessa la presentazione di più proposte riferite allo stesso “centro di spesa”.

Articolo 3
Caratteristiche delle proposte

  1. Ogni proposta deve illustrare il “Piano Operativo per le attività di Attrazione e Mobilità”, redatto secondo il format reso disponibile sulla piattaforma CINECA, all’indirizzo https://aim.cineca.it, ed in particolare:
    • a) le attività, connesse con specifiche linee di ricerca (fino a un massimo di tre per ogni Piano) che la sede operativa intende sviluppare o potenziare, indicando, per ciascuna linea di ricerca, l’area di specializzazione prevalente tra quelle relative alla SNSI, ed evidenziandone altresì gli aspetti di coerenza con tale area;
    • b) per ogni linea di ricerca, inoltre, una sintetica descrizione dello stato dell’arte e delle collaborazioni eventualmente già in essere, nonché la dotazione aggiuntiva di ricercatori a tempo determinato necessaria per il migliore sviluppo delle attività illustrate nel “Piano”, distinguendo tra i diversi profili relativi alle linee di intervento di cui all’articolo 1, comma 2.
  2. La durata del contratto come ricercatore a tempo determinato deve rispettare i seguenti limiti:
    • a) Linea 1: 36 mesi, con previsione, per ciascun contratto, dello svolgimento di un periodo obbligatorio da 6 a 15 mesi di lavoro (anche non consecutivo) in uno o più Atenei/Enti di Ricerca al di fuori del territorio nazionale, incentrato sulla partecipazione alle attività tecnico-scientifiche relative a progetti/programmi di ricerca;
    • b) Linea 2: 36 mesi, con la possibilità, per ciascun contratto, di un eventuale periodo da 6 a 15 mesi di ulteriore work experience, presso una o più istituzioni pubbliche italiane (ovunque ubicate nel territorio nazionale) o europee, incentrato sulla partecipazione alle attività tecnico-scientifiche relative a progetti/programmi di ricerca, o sulla gestione delle procedure relative alle fasi di predisposizione, di organizzazione, monitoraggio e di valutazione dei programmi/progetti di ricerca.

     

Articolo 4
Contributo finanziario

  1. Il costo mensile riconosciuto ai fini del presente Avviso relativo ad ogni contratto di ricercatore a tempo determinato – onnicomprensivo degli oneri a carico del lavoratore e del datore di lavoro – è pari a 4.004,55 euro. A tale importo si aggiunge una maggiorazione del 20% per “i restanti costi ammissibili” (oneri amministrativi e costi indiretti in applicazione del tasso forfetario previsto all’art. 14, paragrafo 2 del Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Fondo Sociale Europeo), pari a 800,91 euro. Infine, è riconosciuto un importo mensile pari a 600,00 euro lordi come indennità di mobilità da concedere a tutti i ricercatori di linea 2 (“attrazione”); la stessa indennità è riconosciuta ai ricercatori di linea 1 (“mobilità”), ma soltanto limitatamente al periodo trascorso fuori sede. Considerati tali valori, si determinano le seguenti unità di costo standard mensili:
    • a) contratti di linea 1, per i periodi trascorsi in sede: 4.805,46 euro;
    • b) contratti di linea 1, per i periodi fuori sede: 5.405,46 euro;
    • c) contratti di linea 2: 5.405,46 euro.
  2. I suddetti importi, determinati sulla base della proposta di definizione di tabelle di costi standard ai sensi dell’art. 14 del Regolamento (UE) n. 1304/2013, trasmessa ai servizi della Commissione Europea in data 22 febbraio 2018, sono condizionati all’approvazione da parte della medesima.
  3. Il Ministero adotta le unità di costo standard a seguito dell’approvazione da parte della Commissione Europea e prima dell’approvazione delle proposte presentate riservandosi ogni possibilità di modifica dei medesimi alla luce delle osservazioni della Commissione europea.
  4. Gli importi indicati possono essere modificati sulla base di adeguamenti previsti dalla normativa vigente che dovessero intervenire durante il periodo di decorrenza del rapporto di lavoro, secondo quanto definito dalla Commissione Europea nell’atto delegato di approvazione delle unità di costo standard.

Articolo 5
Risorse finanziarie disponibili, misure agevolative

  1. Per il finanziamento dei progetti di cui al presente Avviso, il MIUR mette a disposizione risorse, a carico del FSE e del Fondo di Rotazione Nazionale, per complessivi 110 milioni di euro.
  2. Il contributo a carico del PON per ogni Piano ammesso a finanziamento è determinato in base ai costi standard definiti all’articolo 4 e ritenuti ammissibili dal MIUR, al termine delle procedure di valutazione.

Articolo 6
Procedure di valutazione

  1. Le proposte sono assoggettate a valutazione collegiale da parte di un Comitato di Selezione, composto da due esperti per ciascuna delle dodici aree di specializzazione, più un Presidente, individuati dal Comitato Nazionale dei Garanti per la Ricerca (CNGR) nell’ambito degli iscritti all’albo di esperti scientifici del MIUR (REPRISE).
  2. Le valutazioni del Comitato debbono riferirsi alle singole linee di ricerca proposte nel Piano: è pertanto possibile che un singolo Piano sia approvato nella sua interezza, oppure soltanto parzialmente, oppure interamente rigettato.
  3. I criteri di valutazione sono di seguito riportati:
    • a) Validità scientifica (innovatività, originalità, impatto scientifico): fino a 25 punti;
    • b) Congruità del profilo e del numero dei ricercatori previsti: fino a 20 punti;
    • c) Coerenza con la SNSI: fino a 20 punti;
    • d) Potenzialità di avvio e/o di sviluppo di collaborazioni con istituzioni scientifiche pubbliche e private, e imprese nazionali o internazionali, con particolare riferimento alle ricadute sul territorio: fino a 15 punti;
    • e) Capacità di sostenere e sviluppare l’attività proposta (fattibilità tecnica e organizzativa): fino a 15 punti;
    • f) Contributo al perseguimento dei principi orizzontali: fino a 5 punti.
  4. Acquisite le valutazioni del Comitato di Selezione, il MIUR definisce la graduatoria finale ed ammette al finanziamento (secondo l’ordine della graduatoria, nel rispetto delle prescrizioni e dei costi ritenuti congrui dal Comitato), fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, le linee di ricerca che avranno raggiunto il punteggio minimo di 75 sui 100 punti conseguibili.

Articolo 7
Modalità di erogazione

  1. Le erogazioni dei contributi in favore dell’ateneo proponente sono effettuate secondo quanto previsto nel Disciplinare di attuazione che forma parte integrante del presente Avviso.

Articolo 8
Modalità di presentazione dei progetti

  1. Le domande devono essere presentate tramite i servizi dello sportello telematico (https://aim.cineca.it), dalle ore 15.00 del 23 aprile 2018 fino alle ore 15.00 del 31 maggio 2018, sulla base della modulistica presente sul sito.
  2. Tutto il materiale trasmesso è utilizzato dal MIUR esclusivamente per l’espletamento degli adempimenti di cui al presente decreto.

Articolo 9
Informazioni

  1. Il Responsabile Unico del Procedimento per il presente Avviso è l’ing. Mauro Massulli dirigente dell’Ufficio III della Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
  2. Il presente Avviso, soggetto a registrazione da parte degli organi di controllo, è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ed è reso disponibile sul sito www.miur.it e sul sito www.ponricerca.gov.it.

IL DIRETTORE GENERALE
(Dott. Vincenzo Di Felice)


Allegati

DIPLOMATI MAGISTRALE: POLITICA TUTELI INTERESSI DI TUTTI

DIPLOMATI MAGISTRALE,  GILDA: POLITICA TUTELI INTERESSI DI TUTTI
“Urge una soluzione politica che tenga conto del rispetto dei legittimi interessi di tutti”. È quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito alla questione dei diplomati magistrali e agli effetti della sentenza del Consiglio di Stato.
“Si tratta di un pasticcio creato dal Ministero dell’Istruzione che sull’ingresso nelle Graduatorie ad esaurimento ha varato norme confuse interpretate poi in modi contrastanti  dalla Magistratura. Adesso è compito della politica risolvere il problema.
Tra l’altro – sottolinea Di Meglio – non si può non tener conto di tutti quei precari che hanno conseguito un diritto alla stabilizzazione in base alle norme europee avendo superato i 36 mesi di servizio. Non si può neppure far finta di non vedere che nelle regioni centro-settentrionali c’è un’assoluta carenza di docenti per la scuola primaria e che le relative graduatorie sono in molti casi esaurite. Inoltre i numerosi pensionamenti previsti determineranno  la disponibilità di ulteriori e numerosi posti in organico”.
“Occorre salvaguardare tutte le posizioni – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – evitando licenziamenti di massa ed inutili guerre tra insegnanti”.

Chiuse le iscrizioni online, dopo le famiglie tocca alle scuole: tutte le date e gli adempimenti

da Il Sole 24 Ore

Chiuse le iscrizioni online, dopo le famiglie tocca alle scuole: tutte le date e gli adempimenti

di Laura Virli

Anche quest’anno si sono chiuse senza intoppi le iscrizioni on line da parte delle famiglie. Il sistema appare ormai entrato a regime. Saranno ora le scuole a continuare l’iter, che è stato riassunto nella nota ministeriale 314 del 8 febbraio.
La circolare detta il calendario degli adempimenti improrogabili perché connessi all’avvio delle procedure per la definizione degli organici, e specifica anche le modalità con cui le scuole gestiranno le delle domande d’iscrizione ricevute il 2018/2019 attraverso specifiche funzioni rese disponibili sul Sidi.

Le funzioni “accetta”, “smista”, “alunni classi conclusive”
Con la funzione “accetta” la scuola di destinazione accoglierà le domande di iscrizione, mente con la funzione “smista” le inoltrerà, in caso di indisponibilità di posti, alla seconda opzione indicata dalla famiglia al momento della compilazione on line.
La funzione “alunni classi conclusive” consente, invece, alle scuole di verificare che le famiglie abbiano iscritto i propri figli in obbligo scolastico e di visualizzarne anche la scuola di destinazione.
La segreteria può anche accedere all’elenco degli eventuali “alunni per abbreviazione”, che frequentano il secondo anno di corso di una scuola secondaria di I grado e che, avendo i requisiti previsti dall’articolo 11, comma 6 del Dlgs 59/2004, possono iscriversi alla scuola superiore sostenendo da privatisti l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo.

Calendario delle attività per la gestione e la verifica delle iscrizioni
Dal 8 al 14 febbraio, tramite la funzione “inoltro d’ufficio”, le scuole di destinazione completeranno la procedura delle domande di iscrizione rimaste in sospeso nello stato “in lavorazione” oppure “restituite alla famiglia”.
Dal 8 al 26 febbraio le scuole di destinazione procederanno all’accettazione o allo smistamento delle domande ricevute on line.
Dal 27 febbraio al 1 marzo il sistema in automatico accetterà d’ufficio tutte le domande di iscrizione “inoltrate” alle scuole e che non sono state accettate.
Dal 2 marzo le scuole avranno a disposizione la funzione di “iscrizione diretta” per quelle famiglie che, per qualunque motivo, non sono riuscite ad effettuare l’iscrizione on line prima del 6 febbraio.
Dal 15 marzo al 18 marzo l’area sarà chiusa per consentire la migrazione delle domande di iscrizione da parte del Miur.
Dal 19 marzo saranno di nuovo aperte per le segreterie scolastiche le funzioni per la gestione delle iscrizioni.

Le attese delle famiglie
Ogni scuola, nella finestra 8-26 febbraio, qualora ci sia esubero di iscrizioni rispetto alla disponibilità di posti, stilerà una graduatoria in base ai criteri di precedenza stabiliti dal consiglio di istituto (inseriti nella domanda di iscrizione e pubblicati sui siti istituzionali) e smisterà le domande risultate in eccedenza.
Pertanto le famiglie riceveranno via mail comunicazioni tempestive dal sistema riguardo all’accoglimento della domanda, ma, utilizzando la normativa che prevede l’accesso agli atti, potranno anche verificare, qualora insoddisfatte, se la scuola “di prima scelta” ha posto in essere una corretta procedura.

«In classe docenti selezionati e competenti»

da Il Sole 24 Ore

«In classe docenti selezionati e competenti»

Difendere la qualità dell’insegnamento a scuola, affinché sia garantito a ciascun
bambino il diritto ad avere in classe docenti selezionati e competenti. È l’appello lanciato sabato 24 febbraio da laureati e studenti in Scienze della formazione primaria, docenti vincitori di concorso 2016 e docenti iscritti nelle graduatorie a esaurimento di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.

L’iniziativa
In tutto, 115mila professori. Sostenere la formazione e la selezione è fondamentale, dicono, a seguito dei nuovi scenari aperti dalla sentenza del Consiglio di Stato, con la quale è stato negato ai diplomati magistrali ante 2002 l’ingresso nelle graduatorie ad esaurimento.
«I docenti hanno scelto di unire le loro voci per ricordare alla politica che la scuola non è, e non può diventare, un ammortizzatore sociale e che l’accesso al pubblico impiego deve avvenire mediante superamento di un concorso, come recita l’articolo 97 della Costituzione».

Al Sud mancano le palestre, poche biblioteche nel Lazio

da Il Sole 24 Ore

Al Sud mancano le palestre, poche biblioteche nel Lazio

Calabria e Campania hanno le scuole meno attrezzate per lo sport, ma la carenza di palestre si registra anche al Nord, ad esempio a Milano e Venezia. Il record negativo per le biblioteche va invece al Lazio. Sono alcune curiosità che emergono dal primo rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini” (interamente partecipata dalla Fondazione “Con il Sud”) e condotto esaminando le banche dati comunali.

Le città con più minori
I bimbi tra 0 e 2 anni sono circa 1,5 milioni. A livello comunale la più alta presenza di under 3 si registra a Palermo, Catania e Napoli. La prevalenza di minori nei comuni meridionali è ancora più marcata se si osservano quelli di medie dimensioni (tra 20 e 50 mila abitanti). I minori tra 6 e 17 anni sono oltre 6,8 milioni (oltre l’11% dell’intera popolazione). Tra le città maggiori le prime quattro posizioni per numero di abitanti tra i 6 e i 17 anni sono Napoli, Catania, Palermo e Bari. Tra i centri di medie dimensioni la prevalenza delle realtà campane è schiacciante: i primi 11 comuni per quota di popolazione 6-17 anni appartengono esclusivamente alle province di Napoli e Caserta.

I servizi all’infanzia
È il Mezzogiorno a scontare la più alta carenza di servizi per infanzia e studenti nonostante una presenza maggiore di minori. La disaggregazione regionale rischia però di occultare situazioni di carattere locale anomale rispetto al contesto in cui sono collocate. I comuni montani, ad esempio, sono quelli tendenzialmente più svantaggiati, ma il rapporto mette in evidenza delle sostanziali differenze: il territorio di Prato primeggia con il 51% di copertura di servizi alla prima infanzia, ma anche i comuni montani di una provincia meridionale come Ragusa (35%) hanno una performance superiore sia al dato medio nazionale sia agli obiettivi europei.

Biblioteche e palestre
Tra le regioni sopra i 3 milioni di abitanti, il Piemonte è la prima per presenza di biblioteche rispetto alla popolazione nella fascia d’età considerata, dato che trova conferma anche a livello locale. La Puglia si trova invece all’ultimo posto, con Bari e Taranto terzultima e penultima nella classifica a livello comunale. Quanto all’attività fisica Piemonte, Friuli e Toscana sono le regioni con la più alta percentuale di alunni che frequentano scuole dove è presente almeno una palestra.

Scuole sicure e raggiungibili
La situazione della Basilicata appare come quella che presenta il più alto numero di alunni (quasi il 40%) in zone a elevato grado di sismicità rispetto a quelli in scuole antisismiche. Per quanto riguarda il trasporto con scuolabus, le regioni dove gli istituti presentano la maggiore raggiungibilità per gli studenti sono la Basilicata, le Marche e l’Abruzzo, mentre agli ultimi posti troviamo Lazio, Campania e Calabria. Rispetto al trasporto pubblico urbano, le regioni dove le scuole sono maggiormente raggiungibili da parte degli alunni Liguria, Basilicata e Abruzzo; con Sicilia, Campania e Calabria in fondo alla classifica.

Cento falsi maestri assunti nelle scuole in tutta Italia

da la Repubblica

Cento falsi maestri assunti nelle scuole in tutta Italia

Inchiesta della Procura di Cosenza: diplomi magistrali contraffatti per entrare nelle graduatorie e certificazioni sul sostegno per prendere punteggio. Costavano 3.000 euro l’uno, coinvolti quattro istituti calabresi. Trentotto insegnanti senza titolo già raggiunti da un avviso di garanzia

Corrado Zunino

ROMA – C’è una stamperia, alla periferia di Cosenza, che produce falsi diplomi magistrali. E ci sono cento maestri falsi – per ora cento – in Calabria e nel resto d’Italia tra la scuola d’infanzia e le elementari: insegnano materie che non conoscono e accompagnano bambini nei loro primi passi senza alcuna preparazione. Né specifica né generale. La Procura di Cosenza sta tirando le fila di un’inchiesta che i carabinieri guidati dal capitano Jacopo Passaquieti hanno iniziato nell’autunno 2016. Ora si è arrivati a individuare la bottega del falso, dotata di personal computer connessi tra loro e stampanti a colori: gli investigatori hanno trovato e sequestrato centinaia di certificati simil-pergamena con cui ragionieri e diplomati tecnici si sono presi il secondo diploma – questo magistrale – pagando tremila euro. Ha aperto loro le porte del mondo dell’insegnamento, in qualche caso il posto fisso. E’ bastato, ai falsi diplomati magistrali, consegnare l’attestato all’Ufficio scolastico provinciale, in alcuni casi direttamente alle scuole, per entrare nelle graduatorie nazionali (nel primo caso) o di istituto.

I certificati contraffatti circolano da almeno dieci anni, alcuni diplomi ricostruiti in bottega datano 2005. Molti maestri di ventura fanno supplenze da stagioni intere o hanno ottenuto la cattedra – il posto a tempo indeterminato, appunto – partecipando alle fasi di mobilità ministeriale. Diversi hanno preso servizio nel Nord Italia, i carabinieri di Cosenza hanno rintracciato un falso maestro, di ruolo, in provincia di Udine.

Per i primi trentotto insegnanti, già raggiunti da un avviso di garanzia, il provveditorato di Cosenza ha firmato un provvedimento di espulsione, ma l’inchiesta scopre nuovi casi ogni settimana e i numeri sono tutt’altro che stabilizzati. L’indagine è nata dalla denuncia dello stesso provveditore dell’Ufficio scolastico provinciale e nel tempo ha coinvolto tre istituti magistrali di Cosenza – con complicità interne – allargando il faro sulla provincia di Reggio Calabria. Il diplomificio poteva fornire – e lo ha fatto – certificazioni per il sostegno: garantiscono punteggio e consentono di scalare le graduatorie scolastiche (allontanando l’assunzione di diplomati regolari che hanno avuto un percorso corretto e formativo). Una caso simile, che ha messo in discussione quattrocento lauree figlie di diplomi contestati, era esploso nel 2016 nell’Università di Chieti-Pescara.

In queste ore i carabinieri stanno analizzando in laboratorio le certificazioni sequestrate, a cui ovviamente non corrispondono le matricole, e hanno scritto al ministero dell’Istruzione per valutare le responsabilità degli istituti coinvolti. Alcuni, in autotutela, hanno sospeso i maestri sotto inchiesta. Tra le scuole individuate c’è una struttura privata che risulterebbe chiusa dal 2002, ma è riuscita a rilasciare certificazioni almeno per le tre stagioni successive. S’indaga per capire se sono stati emessi falsi attestati utili per le assunzioni Ata, i lavoratori amministrativi (dirigenti, segretari, bidelli).

L’inchiesta giudiziaria entra nella carne di un problema irrisolto della scuola italiana: il reclutamento nel ciclo dell’infanzia e della primaria. In questi anni è rimasta forte la conflittualità per la mancata assunzione da parte della Buona scuola delle cosiddette Gae infanzia – le maestre iscritte regolarmente alle Graduatoria a esaurimento – e, questione degli ultimi mesi, una sentenza del Consiglio di Stato ha tolto dalle stesse Gae e da diverse scuole i diplomati magistrali. Questo esercito di precari ora scopre di essere stato superato – soprattutto in Calabria – da un plotone di diplomati falsi.

Arriva la rivoluzione dei test Invalsi: più tempo e meno domande

da la Repubblica

Arriva la rivoluzione dei test Invalsi: più tempo e meno domande

Per la terza media si svolgeranno dal 4 al 21 aprile, e non più durante l’esame finale, con la modalità computer-based e non saranno più in contemporanea in tutte le scuole italiane

Salvo Intravaia

IL ministero dell’Istruzione, in una circolare, ha spiegato tutte le novità introdotte dalla Buona scuola sul quizzone croce e delizia, da quando è stato introdotto, di mezzo milione di studenti. Il Miur ripercorre le modifiche che partiranno proprio quest’anno delineando le misure messe in campo per evitare di mettere in difficoltà i ragazzi alle prese con la novità.

Innanzitutto, “la partecipazione alle prove – ricordano dal ministero – è requisito di ammissione all’esame”. Senza avere partecipato, a prescindere dalla valutazione, non si potrà accedere agli esami. E, alle prove di Italiano e Matematica, si aggiunge quella di Inglese. Ovviamente, per coloro che fossero costretti ad assentarsi, sono previste una o più sessioni di recupero. Modalità differenziate (eventualmente anche in forma cartacea) per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento e per quelli affetti da disabilità.

Le prove non si svolgeranno, come avveniva fino allo scorso anno, nello stesso momento ma “secondo calendari specifici per ciascuna istituzione scolastica”. Per la terza media si svolgeranno dal 4 al 21 aprile. I tre quizzoni avranno inoltre il 10 per cento di domande in meno rispetto alle edizioni precedenti (in cui il numero di domande cambiava ogni anno) e verrà concesso più tempo: 15 minuti in più. In altre parole, per risolvere i diversi item gli studenti avranno a disposizione 90 e non più 75 minuti.

Due le motivazioni che hanno spinto l’istituto di via Ippolito Nievo ad “alleggerire” la prova. Primo: fare “in modo che le alunne e gli alunni abbiano tutto il tempo per rispondere serenamente alle domande. Secondo: la modalità computer-based “consente di mantenere la stessa precisione nella definizione dei risultati con un numero minore di quesiti di un’equivalente prova cartacea”. Mentre i contenuti della prova d’Italiano e di Matematica saranno in perfetta continuità con quelli delle prove degli anni passati, mentre quelli della prova d’Inglese sono in linea con quanto previsto dal Quadro comune europeo di riferimento delle lingue, al livello A1.

Per sbarcare sul web le prove “sono state predisposte – spiegano da viale Trastevere – su una piattaforma online già utilizzata in diversi paesi europei per lo svolgimento di prove analoghe e in alcune importanti ricerche comparative internazionali”. Ma le scuole medie avranno le necessarie attrezzature – computer e collegamenti internet perfettamente funzionanti – per traghettare le prove Invalsi nel terzo millennio? Qualche settimana fa, alcuni presidi lanciarono l’allarme su un possibile caos, paventando il ritorno alle prove cartacee. Ma all’Invalsi sono categorici: “Si fa presente – spiegano – che ciò non sarà possibile dal momento che la modalità di somministrazione “computer based” delle prove è un requisito fissato esplicitamente dalla legge. Pertanto – continuano dall’istituto nazionale di valutazione – l’Invalsi, pur dichiarandosi disponibile ad ogni tipo di flessibilità circa l’organizzazione pratica delle prove, non potrà attuare modalità di somministrazione diverse da quelle previste dalla legge”.

Competenze digitali dei docenti, la cassetta degli attrezzi si chiama DigComEdu

da La Tecnica della Scuola

Competenze digitali dei docenti, la cassetta degli attrezzi si chiama DigComEdu

Concorso docenti 2018 abilitati, valutazione della prova orale e dei titoli

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti 2018 abilitati, valutazione della prova orale e dei titoli

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