Giannini: “Liceo in quattro anni? Un approfondimento è doveroso”

da La Stampa

Giannini: “Liceo in  quattro anni? Un approfondimento è doveroso”

La neo titolare del Miur: “Non ho nulla  in contrario, il modello con un anno di studi in meno viene  adottato anche da altri paesi”.  E dice sì al bonus maturità

Ridurre la durata del liceo a 4 anni, come proposto dall’ex ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza,  è  un tema che ’’richiede un approfondimento doveroso’’ sul quale ’’non ho nulla di pregiudizialmente in contrario’’.  La neo titolare del Miur, Stefania Giannini, intervenendo alla trasmissione di Radio1 ’’Prima di tutto’’, lascia aperta la porta a una possibile  riduzione degli anni di liceo.  «E’ una sperimentazione sulla quale devo personalmente approfondire», ha detto il ministro della questione lasciatele in eredità. «Il modello dei quattro anni viene adottato anche in altri paesi e non ho nulla di pregiudizialmente in contrario», ha affermato.

Giannini ha poi parlato del bonus di maturità. Dopo lo stop voluto dal predecessore il neo ministro  si dice favorevole a ripristinarlo. «Ma è un tema delicato, che va visto nei pro e contro», «è un capitolo da ripensare con attenzione», ha precisato il ministro dell’Istruzione. «La carriera scolastica di uno studente – ha spiegato il ministro – che lascia una parte importante di apprendimento, cioè la scuola, per entrare all’università, va considerata. È il suo portafoglio,la sua carta di identità e di apprendimento». «Il bonus – ha spiegato Giannini – ha il vantaggio della sintesi: è un numero e, se è il frutto di un calcolo preciso, funziona. Ma è anche vero che nel nostro paese lo stesso numero non è equiparabile in tutte le sue parti». «Non trovai una scelta saggia – ha concluso – cambiare le regole del gioco in corsa. Ma sono consapevole che i miei predecessori si sono ritrovati questioni già complicate in partenza da affrontare e io avrò lo stesso difficile compito».

Per quanto riguarda l’eliminazione di alcune materia il ministro ha le idee chiare. «Sono assolutamente d’accordo» a non eliminare lo studio della Storia dell’arte.   «Uno dei bimbi della scuola media Coletti di Treviso rispondendo ieri al presidente del consiglio, ha detto: voglio studiare la Storia dell’Arte». «Le idee sono chiare – ha aggiunto – vedremo in che modo».  Infine Giannini ha ribadito l’importanza della parità nella scuola. Scuola «statale e non statale devono avere uguali diritti» e «trattamenti che corrispondano al loro diverso insegnamento». «La libertà di scelta educativa – ha puntualizzato il ministro – è un principio europeo ed è un principio di grande civiltà. Quello del pubblico è un servizio fondamentale», ha ribadito, ma scuole statali e paritarie «devono avere uguali diritti».