Del degrado e dell’ignoranza

Del degrado e dell’ignoranza

di Maurizio Tiriticco

O tempora o mores! La Scalinata di Piazza di Spagna! La nostra Roma offesa di giorno e di notte. Abbiamo a che fare con degli idioti che non capiscono nulla di ciò che è un monumento, un reperto, un pezzo di storia! Oggi l’idiozia sarebbe una virtù, sia per il suo etimo greco che per il suo significato. Meglio l’idiozia che l’inciviltà. Mi spiego! Come sappiamo,”Pietro Bernini alla piazza della Trinità de’ Monti, con bel capriccio, fece la fonte in forma di Barca, con Imprese del Papa”. Insomma, la Barcaccia e la Scalinata di Trinità dei Monti stanno lì da secoli! E nessun suddito romano ha mai pensato di usarla diversamente dall’attingere acqua o di spostarsi dalla Roma della piana del Tevere (quante inondazioni!) alla Roma dei Sette Colli. Per secoli questi monumenti sono rimasti indenni! In effetti, il popolino romano non era incolto e incivile, come si potrebbe credere. Le norme affisse su lastre di marmo e ancora presenti su alcuni palazzi della vecchia Roma prevedevano multe di parecchi scudi o nerbate per chi avesse gettato immondizia per strada. Ma nessun ammonimento per chi avesse imbrattato un monumento. In effetti i monumenti i sudditi del Papa li amavano e non si sarebbero mai sognati di sporcarli. Le gare erano tra quartiere e quartiere per chi avesse la chiesa più bella e le campane di mezzogiorno più festose! E mettici pure la “Corsa dei berberi” sul Corso, appunto!

Inoltre i turisti che giungevano a Roma erano nobili, artisti, letterati… quante lapidi! Qui ha dormito Tizio! Qui ha soggiornato Caio! Qui Sempronio ha scritto! Per secoli i nostri bei monumenti sono rimasti indenni, fatta eccezione del Colosseo, spogliato – com’è noto – più dai Barberini che dai barbari! Ma quella era roba pagana e ci avevano pure ammazzato migliaia di cristiani! E poi sta pure lontano dalla Roma papalina. Lo sapete di quel papa che, dovendosi recare dal Vaticano a San Giovanni, stanco di girare attorno al Colosseo, pensò di aprire un varco al centro?!?!?! Ma sarebbe costato una tombola, per cui… Insomma il popolino amava le sue cose pubbliche, e le amavano anche i turisti di allora, ricchi, pochi e colti.

MA OGGI??? Quod non fecerunt barbari (che poi tanto barbari non erano), fanno invece oggi migliaia di turisti, in larghissima maggioranza incolti e incivili, ignoranti come capre, direbbe Sgarbi! Hanno un po’ di soldi, hanno l’aereo facile ed eccoli qui curiosi più di inviare selfie a casa che non di godere delle nostre bellezze! Il consumo dell’arte per i più non è emotivo, culturale, spirituale, se vuoi, ma è fisico, corporeo. Su queste scale ci mangio i panini e poi butto la carta. Per terra? Certo! Mica me la posso portare appresso! E la fontana a che serve? A bere! Sennò, che ce l’hanno messa a fare? Forse è stato Berlusconi! E’ l’unico politico italiano di cui abbiano qualche contezza! E il bicchiere di carta dove lo getto? Nella fontana certo, sennò dove? Tanto poi l’acqua se lo porta via! E mi ci lavo pure i piedi! Sono tutti sudati e mi fanno un maleee!!! Questi sandali! Quanto ho camminato! Con tutti questi pacchi! Armani! Versace! Le Sorelle Spagnoli Che caldo nell’estate romana! Ma ritorniamoci stasera! Chissà che bella questa scala sotto la luna! Ci portiamo un panino e una birra, e poi ci facciamo pure un pisolino! Speriamo che ci sia la luna piena. Ma quant’è bella questa città! Peccato che domani dobbiamo ripartire! Solo tre giorni, tutto così in fretta! A San Pietro una fila… ci hanno perquisiti, e io con tutti questi pacchi.

A San Paolo non abbiamo fatto in tempo. Ma tanto, sarà la stessa cosa! Erano due fratelli, ammazzati tutti e due, crocifissi mi sembra… mah! Insomma Roma è proprio bella! Si dorme maluccio ma si mangia bene. Ci tornerò! Tu che ne dici. Sì, sì, perché ci è mancato il barcone sul Po! Torniamoci presto!!!

Questo è il livello culturale della massa degli stranieri che si riversa su Roma, di giorno e di notte in tutti i mesi dell’anno! E io che pensavo che gli italiani fossero tra i più ignoranti al mondo! Anche perché lo dicono le statistiche e molte ricerche internazionali. Sappiamo che il 70% degli italiani si trova al di sotto del livello minimo di comprensione nella lettura di un testo di media difficoltà. Un altro 20% possiede le competenze minime per orientarsi e risolvere, attraverso un uso corretto della lingua, situazioni complesse e problemi della vita quotidiana. Si tratta di una vera e propria emergenza sociale, perché è con lo strumento lingua che si costruiscono i campi di comunicazione tra le persone e tra le persone e le “cose”, costituite sia dai fatti della vita quotidiana interpersonale che dalle occupazioni lavorative che dai problemi sociali. Tullio De Mauro dice queste cose da anni, ma… cui prodest? La prima scolarizzazione potrebbe e dovrebbe fare molte cose, ma la nostra ministra del Miur sembra più interessata al funzionamento di un’assurda legge 107 che al funzionamento di un obbligo di istruzione decennale, di cui pochi hanno conoscenza, tuttora frantumato in tre segmenti, ciascuno dei quali, provenendo da tempi e storie diverse, fa parte a sé. A danno di una proficua e produttiva continuità!

Per concludere, lamentarsi dell’ignoranza e dell’inciviltà altrui non ci salva dall’ignoranza e dall’inciviltà nostra. In effetti sulle scalinate di Piazza di Spagna romani, italiani e stranieri sembra che facciano a gara per gettare rifiuti. E i fischi dei vigili? E chi li sente? Pistolettate, ci vorrebbero!