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Safer Internet Day 2016, “Play your part for a better Internet!”

Safer Internet Day 2016, “Play your part for a better Internet!”
Il Ministro Giannini lancia la campagna del Miur contro il cyberbullismo
La Polizia di Stato in 100 capoluoghicon l’iniziativa “Una vita da social”

Convegno dell’Associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus alla Camera dei Deputati
L’indagine: il 17% dei giovanissimi è sempre connesso

“Play your part for a better Internet!”. È questo lo slogan del Safer Internet Day 2016, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che, giunta alla sua XIII edizione, si è celebrato il 9 febbraio, in contemporanea, in oltre 100 nazioni di tutto il mondo. In Italia il #SID2016 si è sdoppiato con un evento al Teatro Palladium di Roma e uno al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Contemporaneamente, la Polizia di Stato ha organizzato workshop sul tema del cyberbullismo nelle scuole di ogni ordine e grado di 100 capoluoghi di provincia, per incontrare oltre 60.000 studenti attraverso la campagna Una vita da social, mentre alla Camera dei Deputati l’associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus ha messo attorno ad un tavolo di discussione esperti ed esponenti politici.

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha partecipato all’evento romano al Teatro Palladium nel corso del quale è stata lanciata, con la proiezione in anteprima di uno spot, la campagna del Miur contro il cyberbullismo. Presenti anche i Sottosegretari all’Istruzione Gabriele Toccafondi e Davide Faraone e la senatrice Elena Ferrara. Tutte le iniziative del SID 2016 si sono svolte sotto l’egida di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Miur, in partenariato con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro Onlus, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e Skuola.net.

Anche quest’anno al centro della scena sono stati i ragazzi, in particolare quelli della cosiddetta Generazione Z, i nati tra il 1996 e il 2010, la cui vita “social” è stata oggetto di un’indagine affidata da Generazioni Connesse a Skuola.net e all’Università degli Studi di Firenze. Dalla ricerca emerge che il 17% degli intervistati rimane connesso tra le 5 e le 10 ore al giorno (considerando l’uso integrato di personal computer, tablet e cellulare). Una percentuale analoga di ragazzi si dichiara sempre connessa. Nel mondo dei giovanissimi sono le chat a farla da padrone: Whatsapp è la piattaforma preferita dal 90% degli intervistati, una percentuale superiore a quella registrata dai social network come Facebook (64%), Instagram (61%) e Youtube (58%). Quasi la totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat. Tra questi ci sono anche giovanissimi che sviluppano una certa dipendenza: sono quelli a rischio vamping, che chattano anche di notte (6%), oppure quelli che lo fanno ogni volta che possono, anche quando è vietato, come a scuola (26% circa). I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma, per fortuna, sono sempre più attenti alla loro privacy. Temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il cyberbullismo, tanto che solo l’8% ammette di aver intenzionalmente vessato un coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo.

La giornata al Teatro Palladium, che si è svolta dalle 9.30 alle 13, con il coinvolgimento di oltre 300 studenti, si è aperta con la rappresentazione in scena di un “momento di ordinaria quotidianità in Rete”, durante la quale “7 ragazzi” racconteranno, con la collaborazione della compagnia “Il Teatro in Movimento”, i rischi della navigazione in internet.
A presentare la kermesse, trasmessa in diretta streaming su www.generazioniconnesse.it, grazie alla collaborazione con l’Agenzia di stampa Dire, il Trio Medusa di Radio Deejay. In sala, tutti i rappresentanti del consorzio del Safer Internet Centre Italia, insieme alle aziende partner dell’Advisory Board, grazie alle quali la campagna di ottobre dei #SuperErrori del Web è riuscita a raggiungere 10 milioni di utenti su Facebook e ad avere interazioni con oltre mezzo milione di ragazzi.

Protagonisti della giornata sono stati i #SuperErrori del web, i cartoon della campagna nazionale lanciata lo scorso autunno da Generazioni Connesse. Sette personaggi, uno per ogni rischio sulla Rete: Chat Woman, l’Incredibile Url, l’Uomo Taggo, la Ragazza Visibile, Silver Selfie, Tempestata e Il Postatore Nero.
Durante l’evento, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ha lanciato in anteprima lo spot “Fai la tua parte per un web migliore”, realizzato con il supporto degli studenti dell’Istituto Tasso di Roma. Il video ha come testimonial Matteo Viviani e sarà trasmesso sulle reti Rai, Mediaset, Sky, MTV durante la settimana mondiale della sicurezza in Rete. Il Ministro ha colto l’occasione per ricordare ai ragazzi e agli insegnanti la task force di esperti messa a disposizione dal Miur per far fronte a episodi di bullismo e/o per fare educazione all’uso consapevole della Rete. I giovani coinvolti nelle attività educative sono stati mezzo milione nel solo 2015. Fra i servizi di Generazioni Connesse, la linea di ascolto 1.96.96 gestita da Telefono Azzurro e le due linee per segnalare materiale illegale in rete (http://www.azzurro.it/it/clicca-e-segnala di S.O.S. Il Telefono Azzurro Onlus e www.stop-it.it di Save the Children Italia Onlus).

Un saluto agli studenti è stato inoltre rivolto anche dalla Senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge per la prevenzione e contrasto al cyberbullismo che mette la scuola al centro di un’azione integrata e condivisa per tutelare i minori su internet. Il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ha invece presentato lo stato dell’arte del progetto “Ambassador for Future” realizzato dagli studenti della @RedazioneJunior di “IoStudio – La Carta dello Studente”, in partnership con Facebook Italia e Samsung Italia. Il progetto, lanciato dal MIUR lo scorso novembre nell’ambito del JOB&Orienta, ha impegnato i ragazzi nella realizzazione di video reportage, realizzati su tutto il territorio nazionale, al fine di fotografare i diversi approcci dei cittadini con il web, sensibilizzando allo stesso tempo all’uso positivo e consapevole della Rete.

Studenti ed esperti si sono confrontati sull’utilizzo del web durante gli interludi degli spettacoli teatrali, mentre il pubblico è stato chiamato a manifestare la propria opinione sugli argomenti trattati. Lo scopo è quello di favorire un dibattito, muovendo dai sondaggi online e approfondendo le tematiche con i ragazzi presenti, attraverso interviste realizzate face to face.
In chiusura, spazio al concorso di Generazioni Connesse, “I super errori – Il Regista sei tu”, in collaborazione con Canon Italia e IoStudio, che invita gli studenti a raccontare la propria esperienza digitale con la tecnica dello “stop motion”. Il messaggio finale della mattinata è stato quindi affidato al Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

La Polizia di Stato ha dato il proprio supporto alla giornata portando la campagna Una vita da social nelle scuole di ogni ordine e grado di 100 capoluoghi italiani. Gli agenti hanno incontrato, complessivamente, oltre 60.000 studenti nell’ambito di workshop dedicati al tema del cyberbullismo. La campagna è un progetto itinerante, sviluppato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Miur e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito delle iniziative di Generazioni Connesse, che ha l’obiettivo di aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online. Lo scopo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy propria e degli altri, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

In contemporanea con Roma, al Piccolo Teatro Strehler di Milano si è tenuto uno spettacolo interattivo rivolto alle scuole secondarie di secondo grado, per la promozione tra i giovanissimi di una positiva relazionalità digitale. L’evento, con la partecipazione straordinaria dei comici di “ZeligDavide Paniate, Federico Basso, Alessandro Betti e Gianni Cinelli, è stato presentato come la prima tappa del tour nazionale “SCELGO IO! ®”, a cura di Cuore e Parole Onlus, a supporto della Campagna dei Super Errori di Generazioni Connesse. Protagonisti della mattinata sono stati gli studenti delle scuole delle regioni del Nord Italia, primi vincitori del bando nazionale di selezione “SCELGO IO! ®”, un’iniziativa che incentiva un miglior approccio al mondo digitale, mediante laboratori creativi e percorsi artistici, anche multimediali, che sappiano valorizzare i talenti e l’educazione tra pari. Sono intervenuti esperti del mondo della psicologia, della formazione, della legalità e della sicurezza informatica.

Per restare connessi con il Safer Internet Day si possono seguire i profili Facebook e Twitter di Generazioni Connesse attraverso gli hashtag ufficiali #SID2016, #Iplaymypart e #playyourpart.

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Il 9 febbraio è il Safer Internet Day
Il Miur lancia la campagna contro il cyberbullismo

Sarà lanciata in occasione della XIII edizione del Safer Internet Day (SID), Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, la campagna del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca contro il cyberbullismo. Il 9 febbraio, a Roma, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presenzierà alla prima proiezione dello spot istituzionale che sarà trasmesso sui canali Rai, Mediaset e Sky.

L’evento, organizzato dal Miur, si volgerà al teatro Palladium. Lo spot costituisce solo una delle azioni di sensibilizzazione che il Ministero promuove su questi temi. Durante tutto l’anno scolastico, infatti, attraverso il Safer Internet Centre Italia “Generazioni connesse”, di cui è capofila, il Miur, insieme a numerosi e preziosi partner, porta avanti iniziative di educazione all’uso consapevole della Rete per fare dei nostri ragazzi fruitori responsabili del Web, ma anche per contrastare ogni forma di cyberbullismo.

Nel 2015 le iniziative organizzate nell’ambito del progetto Generazioni Connesse hanno coinvolto direttamente 1.300 istituzioni scolastiche e mezzo  milione di studenti. La campagna social lanciata dal profilo Facebook di Generazioni Connesse ha raggiunto quasi 10 milioni di utenti.

Fra le iniziative in campo, c’è anche una linea di ascolto, 1.96.96, realizzata in collaborazione col SOS Il Telefono Azzurro. Sul sito www.generazioniconnesse.it sono poi disponibili molti materiali che restano a disposizione dei ragazzi, dei docenti, ma anche delle famiglie.

“Play your part for a better Internet!” èlo slogan del Safer Internet Day di quest’anno. L’evento romano al teatro Palladium avrà inizio alle 9.30 e terminerà alle 13.00. Sarà tutto dedicato ai ragazzi: oltre 400 studenti incontreranno i Super Errori del Web, protagonisti di una campagna social lanciata lo scorso autunno. Si tratta di sette personaggi, Chat Woman, l’Incredibile Url, l’Uomo Taggo, la Ragazza Visibile, Silver Selfie, Tempestata e Il Postatore Nero, che incarnano i comuni errori che i ragazzi (e non solo) fanno quando navigano da soli su Internet o usano le tecnologie. I Super Errori saranno portati in scena dalla compagnia teatrale “Il teatro in Movimento”. In autunno i video teaser della campagna sono stati visualizzati 1 milione di volte con circa 600.000 interazioni (Mi piace e condivisioni).

La giornata del 9 sarà anche l’occasione per presentare al pubblico le iniziative, le organizzazioni, le istituzioni e le aziende che collaborano all’interno del Safer Internet Centre Italia, coordinato dal MIUR in partenariato con la Polizia postale e delle comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e Skuola.net.

Il 9 saranno anche illustrati i lavori dei ragazzi della @RedazioneJunior di “IoStudio” – La Carta dello Studente che nell’ambito del progetto Ambassadors for Future, realizzatoin partenariato con Facebook Italia e Samsung Italia, sono stati chiamati a girare video interviste su tutto il territorio nazionale per capire come sui propri territori è percepita la rete e quanto ne sanno i ragazzi, i docenti e i cittadini sui suoi pericoli e sulle sue opportunità.

Infine, sarà lanciato il concorso nazionale “Il Regista sei tu”, che si svolgerà con la collaborazione di Canon Italia e sarà destinato a tutti gli studenti delle scuole secondarie di II grado.

All’evento parteciperanno rappresentanti degli Enti e delle aziende che compongono l’Advisory Board del Safer Internet Centre Italiano: AGCOM, AICA, Garante per la protezione dei dati personali, Agenzia Dire, Azienda ospedaliera Fratebenefratelli, Comitato Media e Minori, Cuore e Parole onlus, Ordine degli Assistenti Sociali, Consiglio Nazionale degli Utenti, CoreCom, Facebook, Fastweb, Fonags, Forum degli studenti, Google ,Kaspersky, H3G, HP, Mediaset, MTV, OssCom, Poste Italiane, Samsung, SKY, Tim, Unicef, Vodafone e Wind Italia.

In contemporanea con l’evento romano, se ne svolgerà anche uno a Milano presso il Piccolo Teatro Strehler. Si tratta di un workshop rivolto alle scuole secondarie di II grado. L’evento si inserisce tra le tappe del tour nazionale “SCELGO IO!“, curato dall’associazione Cuore e Parole Onlus, a supporto della Campagna dei Super Errori di Generazioni Connesse.

L’evento di Roma potrà essere seguito in diretta sul sito www.generazioniconnesse.it a partire dalle ore 9:15 e sui social con l’hashtag #SID2016 attraverso i profili @SaferinternetIT e @MiurSocial.


SAFER INTERNET DAY 2016
“Play your part for a better internet”
TEATRO PALLADIUM – ROMA
9 febbraio 2016
Presenta il Trio Medusa di radio Deejay

Il Safer Internet Day (SID) è un evento annuale, organizzato da INSAFE nel mese di febbraio, al fine di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, in particolare tra i bambini e i giovani di tutto il mondo.
“Play your part for a better Internet! – slogan del SID 2016 – è finalizzato a far riflettere i ragazzi non solo sull’uso consapevole della Rete, ma sul loro ruolo da utenti attivi e responsabili in grado di fare del web un luogo positivo e sicuro.
Anche in Italia il SID 2016 sarà celebrato il 9 febbraio 2016 e si svolgerà a Roma, presso il teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano, 8 alla presenza di circa 400 studenti , e i rappresentanti di Aziende, Associazioni e Istituzioni partecipanti all’Advisory Board di Generazioni Connesse. Durante la kermesse i partecipanti avranno la possibilità di conoscere meglio i Super Errori del Web, i simpatici protagonisti della campagna social di Generazioni Connesse lanciata lo scorso autunno, e di riflettere sull’importanza e sulla necessità di diventare cittadini digitali consapevoli e responsabili.
L’evento, grazie alla collaborazione con l’Agenzia Dire, sarà visibile in streaming sul sito di Generazioni Connesse.

Programma della giornata

h.9.00-9.30 accredito partecipanti

Prima parte
Ore 9:45
“I ragazzi e la Rete”
“7 studenti” danno inizio alla giornata mettendo in scena un “momento di ordinaria quotidianità in Rete” con la collaborazione dell’Associazione TeatroinMovimento.
Ore 9:50
Presentazione dei partner del progetto Generazioni connesse e dei rappresentanti dell’Advisory Board. Presentazione del SID e delle sue finalità.
Ore 10.00
Interviene: Senatrice Elena Ferrara
Ore 10.10
Vita da Studenti – Ambassadors for Future.
Interviene: Gabriele Toccafondi – Sottosegretario di Stato, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Gli studenti dalla @RedazioneJunior della Carta dello Studente presenteranno i primi risultati dei loro video reportage realizzati su tutto il territorio nazionale finalizzati a comprendere come i loro coetanei, ma non solo, vivono e utilizzano il web .
Ore 10.30
Interviene Ministro Stefania Giannini
Saluti e presentazione dello spot “Fai la tua parte per un web migliore“ realizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il supporto degli studenti dell’Istituto Tasso di Roma. Il video, durante la settimana mondiale della sicurezza in Rete, verrà trasmesso sulle reti Rai, Mediaset e Sky, MTV.
Ore 10.45
Video messaggio di Matteo Viviani, testimonial dello spot “Fai la tua parte per un web migliore“.

Seconda parte
Ore 10.50
I #Super Errori e le 7 regole del Super Navigante
I super Errori si presentano raccontando le loro storie e interagendo con esperti e pubblico in sala
Intervengono per “L’angolo degli Studenti”: Skuola.net (Daniele Grassucci – Coofondatore di Skuola.net) e la @RedazioneJunior IoStudio che insieme illustreranno i dati raccolti attraverso le survey realizzate dal Safer Internet Centre.
Intervengono per “L’angolo dell’Esperto”: Save the Children Onlus (Mauro Cristoforetti – Media Educator), SOS Il Telefono Azzurro (Simona Maurino – Operatrice Helpline), Università degli Studi di Firenze (Prof.ssa Ersilia Menesini) Facebook Italia (Laura Bononcini – Head of policy, Italy), Samsung Italia (Francesca Chiocchetti – Public Affairs Manager), Canon Italia (Andrea Contarini – Marketing Director del Consumer Imaging Group) e AICA (Carlo Tiberti – Responsabile Scuole AICA).
Ore 10:50
L’INCREDIBILE URL – COLUI CHE CLICCAVA SU TUTTI I LINK
Ore 11:05
TEMPESTATA – COLEI CHE POSTAVA OGNI COSA
Ore 11:15
SILVER SELFIE – COLEI CHE VIVEVA SCATTANDO
Ore 11:30
LA RAGAZZA VISIBILE – COLEI CHE POSTAVA SENZA PENSARE
Ore 11:45
L’UOMO #TAGGO – COLUI CHE VIVEVA TAGGANDO
Ore 12:00
CHATWOMAN – COLEI CHE CHATTAVA, CHATTAVA, CHATTAVA
Ore 12:15
POSTATORE NERO – COLUI CHE SI SENTIVA IL PIU’ FORTE (ONLINE)
Ore 12:30
I #SUPER ERRORI DEL WEB – IL REGISTA SEI TU!
I Super Errori presentano “I super Errori – Il Regista sei tu!” in collaborazione con Canon Italia. Attraverso il concorso gli studenti sono sollecitati a confrontarsi con la propria visione del web e della propria identità digitale, mediante video-racconti elaborati con la tecnica dello “stop-motion”.
Ore 12:40
Conclusione dei lavori: interviene Angela D’Onghia – Sottosegretario di Stato, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Studenti, computer e apprendimento

 Studenti computer e apprendimento: dati e riflessioni

Uno sguardo agli esiti delle prove in Lettura in Digitale dell’indagine OCSE PISA 2012 e alla situazione in Italia


Studenti italiani e ‘digital reading’: risultati in linea con la media Ocse

Hanno buone capacità di navigazione generica sul web, ma si smarriscono facilmente quando si tratta di fare ricerche più raffinate o approfondite. Usano frequentemente il computer per studiare a casa, ma non altrettanto a scuola. Hanno buoni punteggi nelle prove internazionali di lettura in digitale, ma il 15,7% di loro non ha il livello minimo di abilità per destreggiarsi senza problemi fra i contenuti di ipertesti complessi.
Le competenze dei quindicenni italiani sono al centro del Focus di approfondimento del Miur “Studenti, computer e apprendimento: dati e riflessioni”, che analizza gli esiti delle prove di lettura in digitale dell’indagine Ocse Pisa 2012. Le competenze digitali degli studenti e la formazione degli insegnanti sono fra gli obiettivi qualificanti del Piano Nazionale Scuola Digitale del Ministero che non prevede un semplice dispiegamento di tecnologia nella scuola, ma punta alla costruzione di una visione di educazione nell’era digitale.

I dati del Focus
Nelle prove di lettura in digitale gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 504, superiore alla media Ocse di 497. Ma pochi sono i ragazzi con le performance più elevate. Quattro sono infatti i livelli di competenza previsti dalle prove (dal 2 al 5). Il 32% degli studenti risulta avere capacità elevate di navigazione e sa districarsi in Rete fra testi di formato diverso cercando le informazioni richieste. Il 23,8% si posiziona al livello 4 (Strong Performers) e l’8,2% al livello 5 (Top Performers). Competenze che risultano in linea con la media Ocse: 8% Top Performers e 22,1% Strong Performers. Il 31,4% degli studenti italiani si attesta sul livello intermedio, il 3 (Moderate Performers), sopra la media Ocse pari al 29,9%. Mentre il restante 36,6% rientra nelle categorie più basse: il 20,9% è al livello 2 (Low Performers) e 15,7% sotto il livello 2. Risultati comunque migliori rispetto alla media Ocse.
Un altro dato riferito all’Italia, da valutare con attenzione, riguarda le capacità di navigazione dei nostri ragazzi quando devono svolgere compiti scolastici. Se quando si tratta di affrontare una navigazione semplice e molto generica sono sopra la media Ocse, scendono sotto la media quando è richiesto loro di svolgere una ricerca più mirata.
Il 67% dei nostri quindicenni usa il pc a scuola contro il 72% della media Ocse, il 99% ha almeno un pc a casa contro il 96% della media Ocse. Un risultato generale evidenziato dallo studio è che i punteggi nei test di Digital Reading sono migliori nei Paesi in cui gli studenti fanno un uso equilibrato del computer, tanto a scuola quanto a casa.
Nel rapporto tra numero di studenti e disponibilità di computer, il nostro Paese si attesta di poco sotto la media Ocse (4,1 contro 4,7), mentre risultano ancora basse le percentuali di utilizzo della Rete per fare i compiti: 28,8% a scuola (41,9% media Ocse) e 49,1% a casa (54,9% media Ocse). Positivo è il dato relativo alla dipendenza da Internet (intesa come navigazione per oltre 6 ore al giorno): l’Italia si attesta al 5,7%, contro la media Ocse del 7,2% e le punte del 10% di Paesi come Danimarca, Olanda e Grecia e del 13% della Svezia.

Come inserire il percorso di realizzazione del PNSD nel POF Triennale

La miopia del PNSD

La miopia del Piano Nazionale Scuola Digitale 

di Enrico Maranzana

 

Le carenze del PNSD sono state oggetto de “La scuola regredisce. Dal Piano Nazionale Informatica al Piano Nazionale Scuola Digitale”, visibile in rete.

La parzialità, la mancanza di una visione sistemica sono i difetti principali degli indirizzi ministeriali, la cui architrave è la didattica. Una locuzione che, nel documento programmatico del Miur, ricorre 108 volte.

Si privilegiano le modalità della comunicazione didattica: si presume che i corrispondenti oggetti siano intangibili!

 

In questo scritto, per evitare argomentazioni distruttive, si affrontano due questioni: 

• Come capitalizzare la pervasività dell’informatica?

• Come adeguare la scuola alla contemporaneità?

 

La ricerca della risposta al primo quesito implica la specificazione del contenuto dell’informatica.

 

L’informatica è una disciplina che vive nello spazio che intercorre tra i problemi e le risorse tecnologiche.

La sua vitalità si manifesta

• nello studio del campo in cui nasce il problema;

• nella minuziosa descrizione dei risultati attesi;

• nell’analisi dei dati disponibili e nell’elencazione di quelli necessari;

• nella realizzazione di un modello;

• nell’individuazione, nella rappresentazione e nella validazione dei processi risolutivi;

e, solo successivamente,

• nella comunicazione verso l’esecutore.

 

Il rapporto scuola-società è il campo in cui nasce il problema formativo che si affronta a partire dalla specificazione dei comportamenti che gli studenti devono esibire al termine del loro percorso scolastico (competenze generali).

La determinazione dei traguardi consente di analizzare le discipline per farne risaltare le potenzialità:

• esplicitando i problemi caratteristici;

• descrivendo i tipici metodi risolutivi;

• formalizzando gli esiti delle ricerche, facendoli diventare la piattaforma di cattura di nuovi problemi.

 

Dalla struttura delle discipline traspare la strategia risolutiva: il comportamento che uno studente esibisce ricercando la soluzione di un problema veicola le informazioni necessarie al governo di processi d’apprendimento volti alla promozione di competenze generali e di competenze specifiche.

 

 

Questo il motivo per cui il fondamento della professionalità dei docenti s’identifica nell’analisi disciplinare.

Un questionario per il relativo accertamento potrebbe contenere la domanda:

“Tanto, tanto tempo fa la sentinella che vigilava all’entrata della caverna vide tre leoni che si avvicinavano. Immediatamente corse dal capo tribù: con gesti e urla segnalò la presenza di leoni e, con tre colpi di lancia sul terreno, ne indicò la numerosità.

Nel fatto narrato esiste un’attività matematica.

E’ lecito chiedersi: dove comincia la matematica?

  1. Dai Leoni

  2. Dai colpi di lancia

  3. La matematica non ha inizio: tutto è matematica

  4. Nessuna delle precedenti

 

L’esplorazione del campo del problema, la precisazione del risultato atteso, il riconoscimento delle potenzialità della disciplina, la formulazione e la verifica delle strategie risolutive costituiscono la necessaria premessa alla scelta della strumentazione tecnologica più idonea: prima si esplicita la meta (IL COSA) e, solo successivamente, si sceglie la risorsa (IL COME).

 

La situazione tratteggiata presenta l’informatica come serva ubbidiente, in grado di soddisfare le esigenze più disparate: questa l’origine della sua pervasività.

 

 

 

Come adeguare la scuola al mondo contemporaneo per “rispondere alle sfide di un mondo che cambia rapidamente, che richiede sempre di più agilità mentale, competenze trasversali e un ruolo attivo dei giovani” è la seconda questione posta.

Il documento ministeriale, riconosciuta la dinamicità dell’ambiente socio-culturale, enuncia la finalità del sistema educativo: agilità mentale, trasversalità, partecipazione. Traguardi riguardanti la sfera personale dei giovani, mete che tutte le discipline devono promuovere con un attento lavoro di coordinazione, vista la loro specificità di metodi e di oggetti.

La conseguente sinergia migliorerà significativamente l’efficacia del servizio.

 

Si tratta di una tipica visione sistemica in cui le singole parti non hanno significato proprio. Questo deriva dall’interazione con gli altri elementi che, interagendo, fanno da propulsore verso la finalità istituzionale.

 

La progettualità, volta alla convergenza di tutti gli insegnamenti verso traguardi comuni e condivisi, è la porta d’ingresso al governo dell’istituzione scolastica.

 

La tacita abrogazione del DPR sull’autonomia, operata dalla legge 107/15, è inequivocabile sintomo dell’incapacità di cogliere la struttura sistemica della scuola. L’art. 1 del decreto recita: ”L’autonomia delle istituzioni scolastiche … si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”.

Per realizzare un sogno bisogna conoscere

Ministro Giannini: per realizzare un sogno bisogna conoscere

Enrico Maranzana

Due sogni del ministro Stefania Giannini:

  • al convegno promosso da Il sole 24 ore sugli Stati generali della cultura [29/10/15] in cui sono stati affrontati i temi de “La buona scuola”, e-book e coding: “L’Italia deve essere il punto di riferimento culturale per l’Occidente e avere una scuola che sia il presupposto irrinunciabile di questa visione“;

  • presentando il Piano Nazionale Scuola Digitale [27/10/15], che si tratta di “Un progetto che vuole riposizionare il sistema educativo italiano in un contesto internazionale in cui il digitale è un elemento pervasivo .. e che rappresenta un significativo investimento culturale e umano rivolto a tutto il personale scolastico, chiamato ad abbracciare le sfide dell’innovazione: metodologico-didattiche per i docenti, organizzative per i dirigenti scolastici e il personale amministrativo”.

Il traguardo auspicato: attribuire alla scuola il compito di far assurgere l’Italia a modello culturale per tutto l’occidente.

Un’intenzione lodevole, demolita dalle scelte compiute: un modello è una rappresentazione semplificata della realtà, realizzato in funzione di uno scopo.

Il paragrafo 7 della legge 107/15, che enuncia le finalità del sistema scolastico, è un inequivocabile sintomo di un disorientamento assoluto, della mancata definizione del risultato atteso: meno del 50% degli obiettivi elencati è atto a orientare l’attività delle scuole. Un errore di gravità incommensurabile, foriera di confusione e d’ingovernabilità. Disorientamento che traspare anche dai commenti alla legge di riforma, centrati sulla gestione del personale: la strategia d’intervento non è considerata elemento qualificante!

Il traguardo auspicato: “Riposizionare il sistema educativo italiano in un contesto internazionale in cui il digitale è elemento pervasivo”.

Gli aspetti finanziari, la disponibilità di risorse sono gli aspetti focalizzati: la necessaria astrazione, essenziale per far evolvere la visione digitale verso la cultura informatica è assente.

Si rimane ancorati al presente a discapito di una visione di lungo periodo

[In rete La scuola regredisce. Dal Piano Nazionale Informatica al Piano Nazionale Scuola Digitale]

 

Il traguardo auspicato: “Abbracciare le sfide dell’innovazione: metodologico-didattiche per i docenti, organizzative per i dirigenti scolastici”.

Si abdica, si sfugge dalle proprie responsabilità.

Organizzazione e didattica sono aspetti interconnessi e gerarchicamente strutturati: prima si definiscono finalità, sistema decisionale, forme d’analisi degli scostamenti esiti attesi .. risultati ottenuti e, solo successivamente, si affrontano le questioni dell’insegnamento.

La buona scuola” non ha affrontato razionalmente la questione: ha calpestato i dettami delle scienze dell’organizzazione. Decentra, affida a terzi scelte che, per il sistema scolastico nazionale, sono vitali.

[In rete http://www.edscuola.it/archivio/ped/organizzare.pdf].

Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole – A.S. 2014/2015

Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole – A.S. 2014/15


Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole, pubblicato il Focus per l’a.s. 2014/2015

L’anno scolastico 2014/2015 ha visto un incremento generalizzato delle dotazioni tecnologiche disponibili per la didattica nei laboratori e nelle aule delle scuole statali italiane, rispetto all’anno precedente. Nei nostri istituti sono complessivamente presenti 65.650 laboratori. Di questi, il 43,6% è dotato di LIM e il 16,9% di proiettori interattivi. Mediamente ciascun laboratorio dispone di 9 computer. L’82,5% dei laboratori delle scuole statali è collegato in rete (cablata o wireless).

Per quel che riguarda le dotazioni nelle aule, il 41,9% dispone di LIM, il 6,1% di proiettori interattivi. Circa il 70% delle aule è connesso in rete (cablata o wireless). Va tenuto presente che, in numerosi istituti, i dispositivi in grado di consentire la connessione alla rete in modalità wireless sono presenti in ambienti comuni (es. corridoi), garantendo in tal modo la copertura di diverse aule con un singolo access point.

Si registra un netto aumento delle aule che dispongono della LIM a prescindere dal livello scolastico, a dimostrazione dei forti investimenti negli anni passati. Tali dispositivi, con l’interazione di “dispositivi leggeri”, come tablet o smartphone, permetteranno di creare ambienti sempre più flessibili per una didattica digitale.

Il 41,1% delle scuole ha più di 10 computer o dispositivi mobili per la didattica (a uso docenti e/o studenti), il 7,9% delle scuole dispone di un solo computer per la didattica e il 9,8% non ne dispone affatto. La maggioranza degli studenti (62%) frequenta il 41,1% di scuole con più tecnologie in aula, mentre il 9,2% di studenti è iscritto presso scuole in cui la didattica in aula non può fruire delle potenzialità delle tecnologie. La regione in cui la situazione è più favorevole risulta l’Emilia Romagna, dove gli alunni che si trovano in scuole poco attrezzate (pari al 7%) sono solo il 3% del totale, mentre il 74% frequenta le scuole con maggiore dotazione tecnologica.

Sono ormai una realtà consolidata i servizi di dematerializzazione, nell’ambito del processo di digitalizzazione nella P. A. Il 99,3% delle scuole statali e il 67,6% delle paritarie ha un sito web. Il servizio di comunicazione scuola–famiglia on line è attivo nel 58,3% degli istituti statali e nel 49,7% di quelli paritari.

Il registro elettronico di classe risulta utilizzato nel 69,2% degli istituti statali e ancor più il registro del docente, presente nel 73,6% degli istituti. Nelle scuole paritarie questi servizi risultano ancora poco utilizzati (rispettivamente 25,4% e 24,7%).

Piano Nazionale Scuola Digitale

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Istruzione, martedì 27 ottobre il Ministro Giannini
presenta il Piano Nazionale Scuola Digitale

Martedì 27 ottobre, a partire dalle ore 11, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in Viale Trastevere 76/a, il Ministro Stefania Giannini presenterà il Piano Nazionale Scuola Digitale.

All’intervento del Ministro, seguiranno quelli di Antonello Giacomelli, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Paolo Barberis, Consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio, Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale.

L’evento potrà essere seguito in diretta streaming su www.istruzione.it e su www.cultura.rai.it. Diretta Twitter su @MiurSocial con l’hashtag #PianoScuolaDigitale.


Evento di lancio
Martedì 27 ottobre 2015
Sala della Comunicazione, Viale Trastevere 76/a – Roma

10.30 – 11.00
Accoglienza partecipanti e registrazione

11.00 – 13.00
Apertura evento
Presenta il Piano Nazionale Scuola Digitale
Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Intervengono
Antonello Giacomelli, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico
Paolo Barberis, Consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio
Elio Catania, Presidente di Confindustria digitale

Modera Serena Scorzoni, giornalista di Rai News 24

Diretta streaming www.istruzione.it e www.cultura.rai.it
diretta Twitter @MiurSocial #PianoScuolaDigitale


Giannini: “Un miliardo per il Piano Nazionale Scuola Digitale”
Stamattina la presentazione al Miur

Un miliardo di euro per portare l’innovazione a scuola. Questo lo stanziamento previsto dal Piano Nazionale Scuola Digitale presentato stamattina a Viale Trastevere dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. Fibra e banda ultra-larga alla porta di ogni scuola, cablaggio degli spazi interni, risorse per pagare il canone di connettività, un responsabile per il digitale per ogni istituto, formazione in servizio per tutto il personale, una strategia nazionale per l’apprendimento pratico e i laboratori, un quadro comune per le competenze digitali degli studenti: sono fra le 35 azioni previste dal documento che è immediatamente operativo e stanzia 600 milioni sulle infrastrutture e 400 sulle nuove competenze, la formazione del personale, il monitoraggio e le misure di accompagnamento.

“Il Piano Nazionale Scuola Digitale è uno dei pilastri attuativi della Buona Scuola. Oggi lanciamo un progetto che rispecchia la visione del Governo rispetto alle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione ci sono l’apertura e l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale. Il Piano non è un semplice dispiegamento di tecnologia. Risponde alla necessità di costruire una visione di Educazione nell’era digitale. Parlare solo di digitalizzazione, nonostante i nostri ritardi, non è più sufficiente. Si rischierebbe di concentrare i nostri sforzi sulla dimensione tecnologica invece che su quella culturale”, ha dichiarato il Ministro Giannini.

Quattro gli ambiti di intervento del Piano:

  • Strumenti abilitanti: è la parte infrastrutturale, riguarda tutte le azioni relative alla connettività, ai nuovi spazi e ambienti per la didattica, all’amministrazione digitale.
  • Competenze e contenuti per gli studenti: nuove competenze digitali degli studenti, standard e interoperabilità degli ambienti on line per la didattica, promozione delle Risorse Educative Aperte (OER), esperienze di alternanza scuola lavoro in imprese digitali sono fra le azioni previste in questo ambito.
  • Formazione del personale: comprende gli interventi necessari per fare in modo che le persone che lavorano nella scuola – dirigenti, insegnanti, personale amministrativo – siano dotate delle competenze necessarie per guidare la digitalizzazione della scuola.
  • Accompagnamento: essenziale per assicurare che il Piano si concretizzi in un cambio di paradigma diffuso e condiviso a tutti i livelli, sia dentro che fuori dalla scuola.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale rientra nella più ampia azione del Governo italiano sul fronte dell’innovazione. Per questo oggi il Ministro Giannini ha firmato con il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Antonello Giacomelli un Protocollo di intesa che impegna i due dicasteri a favorire l’accesso ad internet in banda ultra larga per le scuole.

“Il Piano banda ultra-larga prevede che le scuole italiane abbiano la priorità e siano tutte collegate con la fibra ad almeno 100 mbps entro il 2020. I primi 2,2 miliardi sono già stati sbloccati e l’accordo con le Regioni a cui stiamo lavorando consentirà di raggiungere i 4,5 miliardi. Grazie al Protocollo Mise-Miur si potranno incrociare i dati e anticipare i tempi”, ha spiegato il Sottosegretario Antonello Giacomelli.

“Il Piano per la scuola digitale è un bel progetto, e lo è per due motivi. Perché è un progetto ben fatto, articolato e pensato secondo una logica che non è solo quella di dispiegare tecnologia dentro la scuola ma di fornire un inquadramento e una direzione, e perché un piano come questo si inserisce perfettamente nella più ampia visione di un’Italia digitale, competitiva e creativa, che è l’obiettivo della strategia del Governo”, ha dichiarato Paolo Barberis, Consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio.

Il Ministro Giannini ha poi firmato con Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale, un Protocollo di collaborazione per l’attuazione del Piano. “Oggi – ha sottolineato Elio Catania – è davvero un bel giorno per l’Italia. Dall’implementazione di questo Piano dipende in larga misura il futuro del Paese. La formazione digitale di studenti e insegnanti, infatti, è forse la tessera più importante del grande mosaico su cui si sta articolando la trasformazione competitiva della nostra economia. Nessun lavoro, nessuna azienda, nessuna amministrazione pubblica potrà prescindere dall’innovazione digitale. Declinato nel manifatturiero, nei servizi, nell’artigianato,  il digitale è candidato a diventare la prima fonte di crescita e occupazione.

Da questa consapevolezza nasce il Protocollo d’intesa con il Miur in cui Confindustria Digitale è impegnata a offrire il massimo sostegno all’attuazione del Piano, mettendo a disposizione la propria capacità di mobilitare risorse e competenze delle aziende associate”.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale è immediatamente operativo. Il Ministro Giannini ha infatti firmato stamattina anche il decreto di adozione. Il documento sarà inviato a tutte le scuole ed è disponibile in versione integrale a questo indirizzo: http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.html. Allo stesso indirizzo anche la grafica con la sintesi delle 35 azioni previste dal Piano.

I tic delle TIC

I tic delle TIC

(Il computer nelle ricerche OCSE)

di Luigi Manfrecola

Di recente Tullio De Mauro ha ritenuto opportuno riportare l’esito di alcune ricerche OCSE relative all’uso del computer nella didattica. La domanda che ha guidato la ricerca era quanto mai semplice ed essenziale: “c’è relazione tra uso del computer e sviluppo delle competenze linguistiche e matematiche?” L’Ocse avrebbe cercato una risposta raccogliendo dati in 31 paesi , ricavandone una risposta negativa e accertando che sono sempre e comunque i pre-requisiti degli alunni a fare la differenza poiché, anche nel ricavare eventuali benefici dalle tecnologie , sono favoriti solo i ragazzi che beneficiano di favorevoli fattori culturali e sociali di partenza “al punto che l’uso prolungato del computer non solo NON si traduce in passi avanti nelle conoscenze e competenze ma è sospettabile di EFFETTI NEGATIVI, evitabili solo se chi insegna è capace di fare intendere agli alunni come sfruttare in modo intelligente le risorse tecnologiche a disposizione” . Sempre secondo quanto riportatoci, in Germania ed in Francia sarebbero giunti alla conclusione che i Governi avrebbero fatto meglio ad investire per far crescere la capacità di insegnare ed apprendere le competenze di base “, insomma leggere, scrivere, far di conto, ( le tre ‘r’ dell’inglese reading, writing e arithmetics), necessarie per ben sfruttare il PC” : anche perché solo una parte dei ragazzi che posseggono il PC lo usa per studiare piuttosto che per giocarci.
La cosa non deve sorprenderci affatto.-

 

I rischi possibili delle nuove tecnologie informative (particolarmente dei media globali) principalmente riguardano la sovraesposizione con l’ottundimento dei poteri critici.

Congiuntamente mostrano il fianco al problema di un sovraccarico cognitivo (accumulo di nozioni non metabolizzate che fanno informazione e non cultura).

Il che non deve indurci a sottovalutare il contributo prezioso che le nuove tecnologie possono offrire per tre ragioni essenziali, visto anche lo sviluppo del WEB in chiave interattiva.

 

a) In primo luogo le TIC fanno uso della multimedialità che conserva un forte valore esplicativo e coinvolgente a livello emotivo, facendo leva su linguaggi analogici legati alla percezione e all’intuizione;

b) inoltre agevolano l’accesso ad un patrimonio immenso di conoscenza e di informazione che rende possibile forme di autoaggiornamento continuo (lifelong learning mediante Internet);

c) agevolano i percorsi di apprendimento attivo e cooperativo nelle ultime e più recenti versioni poiché permettono a più soggetti di partecipare e di interagire su piattaforme dedicate (e-learning) ma anche nel contesto classe con l’uso di tablet o della LIM.

Senza soffermarci più lungamente sulla questione, alla quale dedicheremo un saggio specifico,vanno però fatte due osservazioni sostanziali.

1-I linguaggi analogici “sonoro-visuali”, proprio perché fanno leva sulle facoltà percettive, sono fortemente coinvolgenti sul piano emotivo; circostanza che favorisce un tipo di immedesimazione e di apprendimento di tipo passivo e non elaborativo-riflessivo (come quello legato ai codici simbolici linguistici e matematici) . Basta poco a capirlo se solo si pensa alle caratteristiche della cosiddetta intelligenza emotiva (Goleman).

2-La full-immersion che viene a generarsi nell’impatto con il computer può indurre ad un uso compulsivo (autentico “tic” delle TIC), superficiale e frettoloso che spesso degenera in fughe ricorrenti verso la realtà virtuale del gioco elettronico, con fenomeni di preoccupante isolamento. Ed a questo livello non siamo affatto d’accordo con Vattimo nell’esaltare le possibilità esperenziali offerte dalla realtà virtuale.

Piuttosto, ci dichiariamo d’accordo con Morin che, come noi da tempo osserviamo, ha sottolineato il nuovo ruolo del docente che, in questa realtà pervasa da milioni di informazioni disponibili (si pensi ad Internet), ha il compito precipuo di guidare l’allievo nel corso della ricerca : discriminando, selezionando, sistematizzando, collegando notizie, idee e concetti (vedasi Morin in “Insegnare a vivere”).

Non caso il Maestro si è espresso con chiarezza al riguardo per sostenere – come abbiamo evidenziato in un precedente nostro articolo – IL NUOVO RUOLO DEL DOCENTE, NON più dispensatore del Sapere.

In tal senso , l’insegnante va considerato soprattutto come un educatore, come un “DIRETTORE D’ORCHESTRA” capace di coordinare i troppi e nuovi strumenti di conoscenza che le moderne tecnologie offrono : dai vecchi e nuovi media, fino a Skype e ad Internet, potentissimi strumenti di “democratizzazione culturale”…

Tecnologie didattiche e Apprendimento

“TECNOLOGIE DIDATTICHE” E APPRENDIMENTO: SICURI CHE TORNI PROPRIO TUTTO?

di Ivan Cervesato

 

Ormai non è più neppure un semplice luogo comune, ormai stiamo parlando di un vero e proprio dogma: il miglioramento degli apprendimenti passa necessariamente per il potenziamento e la diffusione delle “tecnologie didattiche” nella scuola.

L’idea (se si vuole, di derivazione skinneriana) è che un apprendimento “mediato” dallo strumento (ovviamente digitale) sia più divertente e più coinvolgente, in quanto tale capace di ridurre il personale sforzo di comprensione di strutture e concetti e dunque più incisivo; che l’”innovazione” (tecnologica), mandando in soffitta la tanto vituperata “lezione frontale”, condurrà ad esiti migliori (qualunque cosa ciò significhi).

Il teorema ha un corollario inevitabile: un insegnante sarà tanto più efficace (tanto più meritevole?), quanto più sarà capace di fare uso degli strumenti tecnologici.

E qui davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta: piattaforme di e-learning, risorse web, software didattici, enciclopedie on line (insuperabili per ricerche taglia-e-incolla), ambienti di formazione a distanza, LIM, portatili, tablet, smartphone, forum, social media, classi digitali, e chi più ne ha…

Capita che la Pubblica Amministrazione nazionale non brilli per “efficienza ed efficacia”, ma questa volta anche i critici più prevenuti si sono dovuti ricredere: il dogma è stato infatti inserito nel corpus dottrinario ministeriale a tempo di record.

Così, gli anni sono trascorsi senza che mai si interrompesse il florilegio di iniziative votate allo “svecchiamento della didattica” (d’altronde, non è facile resistere al fascino discreto di uno “svecchiamento”): dal Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche (dell’ormai lontano 1997, persino prima che gli “obiettivi di Lisbona” del Consiglio europeo del 2000 diventassero la nuova indiscutibile Bibbia dell’educazione comunitaria), al progetto ForTic, dal progetto DidaTec a quello Cl@ssi 2.0, dal Patto per la Scuol@ 2.0 fino al recente Piano Nazionale Scuola Digitale.

Occorre quindi riconoscere un notevole sforzo, anche e soprattutto finanziario (lo “svecchiamento della didattica” è obiettivo troppo strategico per lesinare risorse, pur in tempi di ristrettezze economiche, di feroci e punitivi blocchi contrattuali e di austerity ad oltranza) per dotare le scuole di strumenti multimediali e “banda larga”, nonché per “formare” il personale.

Coerentemente, puntuali indicazioni dei superiori Organi Amministrativi non sono mai venute meno (pars pro toto: “Si sottolinea l’importanza dell’installazione della LIM all’interno della classe per la costruzione di un ambiente di apprendimento adeguato allo sviluppo di una didattica centrata sullo studente e sui suoi bisogni, nell’ambito della società dell’informazione e della conoscenza.” Tanto dedica agli aspetti pedagogico-didattici, testualmente e in tutta serietà, la nota Miur n. 2926 del 27/5/2011, prima di passare a un diluvio di capitolati tecnici, accordi di rete, impegni e stanziamenti finanziari, disciplinari di gara, procedure di installazione e di collaudo: insomma, prima di passare alle cose serie).

Ad ogni modo, almeno sotto il profilo puramente quantitativo la missione può dirsi compiuta, se è vero che il 95% delle scuole1 può ormai felicemente vantare una rutilante panoplia di computer, televisori, lettori DVD, videoproiettori, lavagne interattive, aule multimediali e via dicendo. Facciamo qualche passo indietro. Bisogna infatti essere giusti.

L’idea che la “tecnologia” possa rivoluzionare (positivamente, s’intende) gli apprendimenti non è nuova: “Entro breve tempo i libri saranno obsoleti nelle scuole… è possibile apprendere ogni branca del sapere umano con l’aiuto dei documentari. Il nostro sistema scolastico cambierà radicalmente nell’arco di dieci anni”.

Così scriveva Edison: correva il 1913 ed il Kaiser Wilhelm sedeva sul trono germanico. Il posto dei documentari (diciamocelo in tutta onestà, senza che Piero Angela ce ne voglia: non sempre poi così capaci di far saltare di entusiasmo il discente…) è stato preso, negli anni Cinquanta, dalla televisione; poi, nei favolosi anni Settanta, sono stati i laboratori linguistici e le lezioni programmate ad essere investiti dal potere catartico-taumaturgico.

Sfortunatamente, pare che documentari, televisione e laboratori di varia natura non abbiano sortito effetti rivoluzionari: anzi.

Così, la moderna soteriologia didattica mainstream punta ora con decisione al multimediale e alla Rete Globale: è questa l’indiscutibile, attuale ultima frontiera.

In tale ottica, la “tecnologia”, in questo caso applicata alla didattica, rappresenta lo strumento col quale si pensa di poter risolvere la straordinaria complessità intellettuale, psicologica, emotiva e relazionale dei processi di apprendimento (il riferimento teorico potrebbe essere costituito dalle pedagogie “funzionaliste”, in cui si calibra la funzione sociale dell’educazione in relazione alle esigenze della società tecnologica e del mercato del lavoro, puntando a “competenze” – ecce verbum! – da spendere nel mondo produttivo e risolvendo il processo formativo nell’informazione e nella prestazione tecnico-operativo-applicativa.

Ma una discussione a riguardo, nel cui ambito si potrebbe mostrare come ogni cambiamento dei mezzi sia tutt’altro che neutro, in quanto finisce inevitabilmente per modificare gli scopi, porterebbe troppo lontano).

A fronte di una simile impostazione, ad un qualche amante della riflessione critica e della verifica sperimentale (insomma: certamente un guastafeste o un piantagrane) potrebbe anche sorgere un sommesso dubbio.

Esistono prove scientifiche indipendenti che corroborino la tesi secondo cui la sistematica introduzione della “tecnologia digitale” migliori gli apprendimenti?

Sorprendentemente (ma per gli addetti ai lavori neanche tanto), la risposta è negativa!

Ma c’è di peggio, poiché esiste addirittura l’evidenza opposta: gli studi a disposizione ci inducono a pensare che portatili e lavagne interattive nella scuola ostacolino il processo di apprendimento e quindi danneggino gli alunni.2

La sconcertante “scoperta”, in letteratura specialistica peraltro nota da tempo, trova oggi ulteriore conferma da parte di un ente al di sopra di ogni sospetto: nientemeno che l’OCSE!

In una recentissima pubblicazione,3 infatti, gli esperti dell’Organizzazione internazionale hanno studiato la correlazione tra diffusione dell’ICT (Information and Communication Technology) a scuola e gli esiti dei test PISA in lettura, matematica e scienze. La conclusione? Devastante. In estrema sintesi: gli esiti, statisticamente, sono tanto peggiori, quanto maggiore la penetrazione e la diffusione dell’ICT a scopi didattici (cfr. cap. 6 How computers are related to students’ performance).

Di fronte all’evidenza, che cosa penserà il guastafeste di turno?

Che, magari, sarebbe ragionevole un cambiamento di rotta: in fin dei conti, stiamo parlando del futuro intellettuale e cognitivo dei nostri figli.

Ma forse si accontenterebbe anche solo di una rudimentale pausa di riflessione, di un abbozzo di intelligente ripensamento.

Beata ingenuità.

Opinionisti-tuttologi e presidenti di Fondazioni che “si interessano di scuola” (probabilmente senza avere mai insegnato un solo giorno in vita loro) di certo hanno già in tasca diagnosi e terapia (il Ministero sarà poi libero di trarre spunti per un Progetto di Sviluppo, un Programma Operativo, un Piano Nazionale).

Se l’ICT dà risultati opposti a quelli sperati (in termini di apprendimento, non di aumento del fatturato di chi vende costosi software e hardware), è perché gli strumenti non sono usati nel “modo giusto”: quello, cioè, che per definizione farebbe miracoli (e se questi stentano ad arrivare, è matematicamente provato: il modo non è quello “giusto”. Alla fine, non è poi tanto difficile da capire).

E di chi la responsabilità del fallimento?

Ma è ovvio: degli insegnanti. Sono infatti loro che, più obsoleti di un Commodore 64, restano balordamente incapaci di usare gli strumenti tecnologici nel “modo giusto”.

Come minimo, bisognerà formarli.

O, meglio ancora, svecchiarli.

 


1 Farné R. (ed.)(2010) Media education nella scuola dell’obbligo. Una ricerca in tre regioni italiana, in Media Education. Studi, ricerche, buone pratiche, 2 145-200.

2 Spitzer M., Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi, Corbaccio, 2013 (p. 82). L’intero testo, cui si rimanda, espone la tesi con argomentazioni scientifiche ed ampi riferimenti bibliografici.

3 http://www.oecd.org/education/students-computers-and-learning-9789264239555-en.htm

#Coding@Miur

#Coding@Miur

Il 14 ottobre al Ministero laboratori con i ragazzi per la Europe Code Week

#Coding@Miur, questo il nome dell’iniziativa che si svolgerà al Miur mercoledì 14 ottobre a partire dalle ore 10 nell’ambito della Settimana Europea della Programmazione.
Per una mattinata, la Sala della Comunicazione e il Salone dei Ministri saranno trasformati in laboratori dove gli studenti e i loro insegnanti si confronteranno e svolgeranno attività di coding (programmazione), coding unplugged (programmazione fatta senza il computer) e robotica.
Saranno presenti i ragazzi di diversi istituti del Lazio che si collegheranno in diretta con quelli dell’IC di San Pietro In Casale (BO) e dell’IC “Zumbini” di Cosenza. L’evento sarà trasmesso in diretta sul sito www.istruzione.it.
L’incontro si inserisce nella Europe Code Week, la Settimana Europea della Programmazione in corso dal 10 al 18 ottobre, manifestazione giunta alla sua terza edizione con l’obiettivo di avvicinare gli studenti ai temi del problem solving e del pensiero computazionale.
L’evento Miur è inserito ufficialmente fra quelli organizzati in tutta Italia per la Settimana della Programmazione: http://events.codeweek.eu/view/7855/codingmiur/

Programma

Geografia Openbook contenuti aperti per l’insegnamento della geografia

400px-Wikibooks-logo-it.svgInsieme ad appassionati ed insegnanti abbiamo dato inizio a Geografia Openbook (https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook).

Si tratta di un progetto sul web per la realizzazione di un “Libro di testo” con licenza creative commons (contenuti aperti, liberi, gratuiti), per l’insegnamento della geografia generale ed economica nel biennio della scuola media superiore.

L’ambiente scelto per tale iniziativa è Wikibooks, predisposto appositamente da Wikimedia (Wkipedia) per i materiali rivolti all’istruzione, con licenza Creative Commons.

Nello spirito della libera condivisione dei materiali e dell’iniziativa, ci rivolgiamo a studiosi ed insegnanti di Geografia, per invitarli a partecipare a questo progetto, e/o a diffonderlo presso altri a cui può interessare.

L’annuncio,le ragioni e le note introduttive sono pubblicate qui:
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook

Sono presenti, fra l’altro, riflessioni sull’insegnamento della geografia, sulle tecnologie digitali, sul copyright, sulla scrittura collaborativa e sul come contribuire alla realizzazione di questo progetto.


Geografia openbook: cos’è, cosa vuole realizzare, e come.

Geografia openbook è un progetto on-line per la realizzazione di materiali aperti, liberi, gratuiti, sul web, per l’insegnamento della geografia generale ed economica nel biennio della scuola media superiore.

Per la sua realizzazione è stata scelta la piattaforma web wikibooks, per tre motivi: A) la licenza CC che garantisce una libera condivisione dei materiali; B) la predisposizione alla realizzazione collaborativa; C) le caratteristiche di usabilità sia cartacea, sia interattiva / multimediale.

I contenuti di Geografia openbook saranno realizzati in forma modulare, formati cioè da elementi di apprendimento autosufficienti, ciascuno dotato di: introduzione, prerequisiti necessari, materiali testuali e multimediali, collegamenti con altre discipline e per l’approfondimento, glossario, esercitazioni applicative, verifiche. I moduli così realizzati potranno essere appresi seguendo percorsi personalizzati, in funzione degli obiettivi di apprendimento.

Per ottenere un obiettivo così ambizioso è stata scelta una strategia collaborativa, di tipo “lillipuziano”: numerosi e limitati contributi attraverso cui realizzare opere anche molto complesse. Anche se apparentemente poco strutturato, questo approccio è però uno dei pochi che ha consentito straordinari successi come nel caso del software open source e del web 2.0

Per garantire una realizzazione di elevato livello scientifico, Geografia openbook si prefigge l’obiettivo di essere convalidata scientificamente da specialisti ed accademici del settore.

Sono attualmente presenti due indici dei contenuti: uno in formato tradizionale ed uno in formato Faq. Indice tradizionale: – Geografia generale; – Strumenti geografici (carte geografiche, tabelle e grafici, carte tematiche, uscite didattiche); – Geografia fisica ed ambientale; – Geografia umana (storica, della popolazione e degli insediamenti, economica, politica); – Geografia regionale europea ed extra-europea; – Altre geografie tematiche (p.es.: sportivo/calcistica, enogastronomica); – Glossario

L’indice in formato FAQ, offre invece un accesso alternativo ai contenuti della geografia, più “esplorativo”, attraverso un elenco di domande e relative risposte. Come ad esempio: Nella mia zona può venire il terremoto? Come si formano le montagne? Qual’è lo Stato dove si vive meglio? Da dove vengono gli immigrati? Dove vanno gli italiani che cercano lavoro all’estero? Come funziona il Gps?

Per contribuire e mettersi all’opera vengono offerti alcuni suggerimenti: A) registrarsi su wikibooks con uno pseudonimo o col proprio nome; B) scegliere, evidenziandoli sul proprio profilo, gli ambiti tematici e / o applicativi a cui contribuire; C) comunicare con gli altri partecipanti per richiedere ed offrire, eventualmente, aiuto.

Una volta registrati ed entrati in wikibooks, col proprio profilo utente, seguendo i link presenti nell’indice dei contenuti (p.es. Geografia regionale europea) si accede alla pagina (capitolo o paragrafo) a cui si desidera contribuire. Per modificare o inserire del testo, cliccare su “modifica”, presente in alto in tutte le pagine, e si entra in un ambiente tipo “word” semplificato. E’ possibile sia digitare direttamente sia inserire / incollare materiali già pronti (garantendone però l’originalità).

Per concludere, se trovate interessante questo progetto siete invitati a collaborare sviluppando in tal modo la vostra presenza didattica sul web. Un’opera, come questo openbook, libero, condiviso e di elevato livello, può essere realizzata solo se troverà le adesioni necessarie. Chi legge, può scrivere… e fare tutta la differenza.

Le nuove guide per bambini e ragazzi per la navigazione sicura

Arrivano le nuove guide per bambini e ragazzi per la navigazione sicura

 

Il nuovo anno scolastico sarà più social. Per bambini e ragazzi arrivano le nuove guide per navigare con sicurezza nel web. Due simpatiche guide con i “Consigli per giovani naviganti” che vogliono richiamare, in maniera ironica, l’immaginario di super eroi tanto diffuso non solo tra i ragazzi e le ragazze di tutte le età, ma anche tra gli adulti. L’iniziativa è di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre (SIC) italiano, co-finanziato dalla Commissione europea e coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le due pubblicazioni sono state presentate e distribuite nel corso di “Tutti a scuola 2015”, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico che si è tenuta lunedì 28 settembre a Napoli, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Sannino – Petriccione”.

Nel mese di ottobre Generazioni Connesse lancerà anche la campagna di comunicazione “I Supererrori. Le regole del supernavigante”. La campagna prevede una serie di micro cartoon, la diffusione di materiali di sensibilizzazione e la possibilità,  per gli studenti di  tutte le scuole di ogni ordine e grado, di partecipare ai bandi di selezione di scrittura creativa, arti visive e multimediali “SCELGO IO!”. Il primo dei sette spot (gli altri sei saranno lanciati con cadenza settimanale) della campagna sarà lanciato nel corso del mese di ottobre, appunto, sui canali social di Generazioni Connesse per far conoscere, attraverso sette personaggi, quei “super errori” che a volte si commettono in Rete. Per l’occasione Generazioni Connesse si presenterà con un sito rinnovato (www.generazioniconnesse.it) attraverso il quale i bambini, i ragazzi, gli insegnanti e i genitori avranno a disposizione una serie di attività e di servizi.
L’inaugurazione del nuovo anno scolastico, a Napoli, è stata anche la prima delle 57 tappe del tour “Una Vita da social”, la campagna educativa itinerante realizzata su tutto il territorio nazionale dalla Polizia di Stato e che da quest’anno rientra tra le iniziative di Generazioni Connesse. La campagna ha l’obiettivo di aiutare i ragazzi a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza i dati condivisi on line.

Generazioni Connesse, lanciato nel 1999 è coordinato dal 2012 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in partenariato con Polizia di Stato, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, Save the Children Italia, S.O.S. Il Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e Skuola.net. Il progetto ha tra i suoi obiettivi la formazione e sensibilizzazione degli studenti, dalla scuola primaria alle scuole secondarie superiori, per un utilizzo consapevole e sicuro del web. Tra le iniziative messe in campo: la Helpline, piattaforma di Telefono Azzurro costituita da due canali di ascolto, la linea telefonica gratuita 1.96.96, attiva 24 ore al giorno, e la chat online, per bambini, adolescenti e adulti attiva tutti i giorni dalle 8 alle 22 (sabato e domenica dalle 8 alle 20). Il servizio di Helpline è riservato, gratuito e sicuro ed è dedicato ai giovani, ai genitori e agli insegnanti che possono chattare o parlare al telefono con professionisti, relativamente a domande o problemi legati all’uso delle nuove tecnologie digitali e alla sicurezza online. È possibile, inoltre, segnalare contenuti illegali o potenzialmente dannosi, presenti sul web, attraverso due Hotlines direttamente collegate con la Polizia Postale – www.stop-it.it di Save the Children e “Clicca e segnala” di Telefono Azzurro su www.azzurro.it, anche in maniera anonima. L’obiettivo di questi servizi è quello di supportare i giovani ad affrontare il rapporto con le nuove tecnologie, offrendo loro strumenti informativi e critici utili a promuovere un uso positivo della rete e a prevenire possibili situazioni di disagio.

Completa il progetto il portale Skuola.net, la scuola virtuale più frequentata dagli studenti italiani, che dedicherà un intero canale agli oltre 3 milioni di studenti che ogni mese passano per il sito.

Creatività, divertimento e confronto sono concetti chiave della campagna di comunicazione di Generazioni Connesse, all’interno della quale troviamo il bando “SCELGO IO!®”, bando nazionale c che invita gli studenti a comunicare il proprio rapporto con il web attraverso storie, pagine di diario, performance e rappresentazioni artistiche, anche multimediali. L’iniziativa, culminerà nell’ambito degli eventi organizzati durante febbraio 2016, il mese del Safer Internet Day.

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Accessibilità

Accessibilità

Per accessibilità si intende “la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari” (art. 2, comma a, Legge 4/2004).

In particolare un sito web è accessibile quando fornisce informazioni fruibili da parte di tutti gli utenti, compresi coloro che si trovino in situazioni di disabilità.

In relazione a quanto previsto dalle leggi vigenti l’AgID – Agenzia per l’Italia Digitale – coordina una serie di azioni:

  • assistenza alle pubbliche amministrazioni sull’applicazione delle norme in materia di accessibilità;
  • predisposizione di modelli per l’autovalutazione e la definizione di obiettivi di accessibilità che le pubbliche amministrazioni sono tenute a compilare entro il 30 marzo di ciascun anno;
  • definizione e pubblicazione delle Specifiche tecniche sulle postazioni di lavoro per i dipendenti con disabilità: circolare n. 2 del 23 settembre 2015;
  • gestione delle segnalazioni di inaccessibilità e attivazione delle procedure previste;
  • monitoraggio dei siti web della pubblica amministrazione al fine di fornire indicazioni e suggerimenti agli Enti per il rispetto dei requisiti tecnici di accessibilità;
  • gestione elenco valutatori di accessibilità;
  • verifiche tecniche dei siti web secondo l’allegato A del DM 8 luglio 2005 a supporto delle amministrazioni che richiedono il logo di accessibilità;
  • pubblicazione di eventi e notizie di rilevanza nazionale relative all’accessibilità;
  • partecipazione alle attività dell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali;
  • sinergie con gli Enti di standardizzazione CEN, UNI e UNINFO;
  • risposte ai quesiti tecnici inviati da Enti per l’adeguamento alla normativa dei siti web istituzionali;
  • formazione alla pubblica amministrazione sui temi dell’accessibilità.

Olimpiadi di Informatica nazionali ed internazionali – Edizione 2015-2016

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Comitato per le Olimpiadi Italiane di Informatica

 

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Ai Dirigenti scolastici degli Istituti secondari superiori statali
LORO SEDI

Ai Dirigenti scolastici degli Istituti secondari superiori paritari
LORO SEDI

Oggetto: Olimpiadi di Informatica nazionali ed internazionali – Edizione 2015-2016

Anche in questo anno scolastico si svolgeranno le Olimpiadi Italiane di Informatica (OII) organizzate con rinnovato impegno dalla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica del MIUR e da AICA a seguito dei brillanti risultati conseguiti nelle gare internazionali dai nostri studenti e per la particolare attenzione che il Ministro rivolge alla valorizzazione delle eccellenze. La manifestazione assume, poi, particolare rilevanza per i significativi riconoscimenti ricevuti, fra cui l’assegnazione da parte della Banca d’Italia di Borse di Studio per stage all’estero, riservate ai primi cinque studenti classificati a livello nazionale.

La complessa organizzazione della competizione verrà attuata con le stesse modalità dello scorso anno che, fra l’altro, prevedono di accompagnare le varie fasi di selezione con una serie di iniziative volte a favorire la diffusione delle competenze informatiche e a sostenere la preparazione degli studenti che parteciperanno alle gare. In allegato si trova la copia aggiornata della circolare in cui sono riportate tutte le informazioni relative alla caratteristiche dell’iniziativa, alle condizioni e alle modalità di partecipazione, all’iter del processo di selezione e agli indirizzi a cui rivolgersi per eventuali chiarimenti.

Con l’auspicio che, per il suo tramite, la scuola italiana possa dare il massimo contributo a questa competizione internazionale assicurando la partecipazione a un elevato numero di studenti, ringrazio per la collaborazione anche a nome del Comitato.

Con viva cordialità.

Nello Scarabottolo
Presidente del Comitato per le Olimpiadi Italiane di Informatica

Roma, 25 settembre 2015

Le scuole che intendono aderire devono iscriversi registrando i propri dati direttamente sul web a partire dal 25 settembre. Il link di accesso al sistema di registrazione è raggiungibile dal sito ufficiale della manifestazione:
www.olimpiadi-informatica.it


Allegato