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Ragazzi Down a lavoro negli Hotel

da Redattore sociale

Ragazzi Down a lavoro negli Hotel: al via la prima fase del progetto Omo
Iniziata oggi in Portogallo la fase sperimentale di “Omo, On my own…at work”, progetto internazionale che promuove l’accesso dei cittadini europei con sindrome di Down alla formazione nel settore alberghiero. Quattro ragazzi hanno iniziato un tirocinio all’Axis Hotéis di Porto

ROMA – Promuovere una società accessibile e inclusiva nei confronti delle persone con sindrome di Down, migliorando il loro processo di apprendimento attraverso lo svolgimento di mansioni lavorative nel settore alberghiero. E’ l’obiettivo del progetto internazionale ‘Omo,On my own…at work’, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus + Key Action 2 (Cooperation for innovation and the exchange of good practices – Strategic Partnerships), la cui fase sperimentale è iniziata oggi in Portogallo.  Presso l’Axis Hotéis & Golfe di Porto quattro ragazzi con sindrome di Down hanno iniziato infatti un tirocino, mentre in Italia un analogo gruppo di ragazzi, tra i 21 e i 23 anni, ha iniziato la stessa esperienza lo scorso 9 marzo, presso Hotel Melià Aurelia Antica di Roma.

Avviato ufficialmente nel settembre del 2014, il progetto avrà una durata di 36 mesi. Tra i partner l’Associazione Italiana Persone Down come capofila, Edsa – European Down Syndrome Association, Fondazione Adecco Italia, Fundacion Adecco , Appt 21 – Associação Portuguesa de Portadores de Trissomia 21, Axis Hotéis & Golfe Group, Sol Melià Italia, Università di Bologna Alma Mater e Università di Roma Tre.

Il progetto prevede la creazione di strumenti educativi innovativi ideati per i tutor degli alberghi (video dimostrativi con spunti per migliorare la relazione tra il tutor e il tirocinante con sindrome di Down ) oltre a risorse formative (tascabili e interattive) per i giovani con sindrome di Down che svolgeranno uno stage in un hotel e acquisiranno conoscenze, abilità e competenze per svolgere i compiti a loro assegnati. Verrà inoltre creata una rete europea di “hotel amici” che, in accordo con gli enti di formazione ed educazione professionale, ospiteranno stage ed esperienze lavorative di persone con sindrome di Down, organizzati secondo regole di un processo di qualità che prevede, tra l’altro, l’adozione degli strumenti elaborati nell’ambito del progetto.

Gli alberghi che aderiranno alla rete e che si impegneranno formalmente ad offrire con periodicità occasioni lavorative a persone con sindrome di Down, grazie all’applicazione di un apposito codice di condotta, riceveranno un marchio. Attraverso queste azioni il progetto Omo promuoverà l’accesso dei cittadini europei con sindrome di Down alla formazione nel settore alberghiero, attraverso la creazione di partnership durevoli tra le agenzie di formazione, come ad esempio le scuole professionali e le associazioni di persone con disabilità e il settore alberghiero.

Secondo le Nazioni Unite, più di un miliardo d persone, circa il 15 % della popolazione mondiale, vive con qualche forma di disabilità. Ovunque vivano, le persone con disabilità si trovano ad affrontare barriere fisiche, sociali, economiche e culturali, che ne impediscono una piena ed efficace partecipazione nella società a pari titolo con gli altri. Non hanno un equo accesso a risorse vitali quali l’assistenza sanitaria, l’educazione, il lavoro, l’assistenza sociale e legale, oltre a presentare un più alto tasso di mortalità. Nonostante tale situazione, la disabilità molto spesso non compare nelle agende di sviluppo di diversi Paesi nel mondo.

PRIMI SEGNI DELLA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (Il Treno 2014)

Roma. Presentazione della Collana: PRIMI SEGNI DELLA ITALIANA (Il Treno 2014)

Giovedì 26 marzo 2015, ore 17.00, Sala Conferenze – Mediavisuale, Istituto Statale Sordi di Roma, via Nomentana 56 presentazione della Collana: PRIMI SEGNI DELLA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (Il Treno 2014).
Otto librottini cartonati con disegni colorati e con stimoli bilingue (segno e parola per ogni oggetto presentato) per giocare, leggere e osservare immagini: I giochi, A tavola, I vestiti, A casa, In città, In Campagna, Al mare e In Montagna offrono ai più piccoli segni e parole per comunicare il proprio mondo.
Per i più piccoli è previsto un laboratorio gratuito di lettura e gioco con Fiorinda Pino e Costanza Giuliani offerto dalla Cooperativa Sociale Il Treno Onlus (ore: 17.00­-18.30). Per il laboratorio è necessaria la prenotazione: biblioteca@issr.it
Ingresso libero alla presentazione fino a esaurimento posti
E’ garantito il servizio d’interpretariato LIS­italiano e italiano­LIS
La Biblioteca Storica della Mediavisuale partecipa, con “Primi Segni” e altre attività, all’iniziativa #ioleggoperché. Un grande evento nazionale di promozione del libro e della lettura rivolta ai futuri lettori, fondata sulla passione dei lettori di ogni età.
#ioleggoperché è la campagna in occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, il 23 aprile.

Se tutti parlassero in Lis, lo spot senza barriere che commuove il web

da Redattore sociale

Se tutti parlassero in Lis, lo spot senza barriere che commuove il web

La campagna di Samsung Turchia sta diventando un caso. Oltre 7 milioni di visualizzazioni in pochi giorni per il video che riprende la giornata di un ragazzo sordo in una città in cui tutti comunicano con lui attraverso la lingua dei segni

ROMA – Vivere una giornata senza barriere, in cui tutti, dal fruttivendolo, al tassista fino al panettiere, comunicano anche in Lis. L’evento eccezionale è successo a Muharrem, un ragazzo sordo, protagonista suo malgrado di uno spot prodotto da Casta Diva pictures, per Samsung Turchia. Il ragazzo è stato seguito per tutta la giornata con delle telecamere nascoste che hanno ripreso il suo stupore nel vedere l’intera città parlare con lui attraverso la lingua dei segni. Ora lo spot, che sta commuovendo il web, è diventato un caso per l’alto numero di visualizzazioni: in poche settimane è stato visto infatti da 7.627.592 persone sulla pagina Facebook di Samsung Turchia.

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=otUJzNtRPhw#t=0
Il video, intitolato Hearing Hands, ha lo scopo di annunciare un nuovo servizio di Samsung dedicato ai non udenti: un video call center. Dopo un mese di preparazione che ha compreso posizionamento di telecamere nascoste e corsi intensivi di linguaggio dei segni per tutti gli attori Muharrem, ha avuto la sua giornata senza barriere. Il ragazzo è  stato selezionato grazie alla collaborazione con l’Associazione turca dei sordi, ed è stato tenuto all’oscuro di tutto.

Lo spot è stato girato a Istanbul nell’arco di una giornata. Si vede così Muharrem alle 8 del mattino:  uscire dicasa con la sorella, complice del team di produzione, e incontrare un passante che lo saluta utilizzando il linguaggio dei segni. Poi anche il panettiere, un ragazzo dal fruttivendolo e una ragazza che “casualmente” lo urta per strada, si rivolgono a lui sempre utilizzando il linguaggio dei segni. Muharrem è incredulo. Infine il taxista, che lo accoglie sempre utilizzando la Lis lo conduce davanti a un totem interattivo; sullo schermo compare una ragazza che finalmente fa chiarezza a Muharrem: Samsung l’ha scelto come testimonial per lanciare Samsung Duyan Eller, un video call center per aiutare i non udenti.

Firmato Protocollo comune sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Firmato Protocollo comune sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento

http://www.provincia.bz.it/news/it/news.asp?news_action=4&news_article_id=489263

Firmato questa mattina a Palazzo Widmann il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento alla salute ed i tre Dipartimenti alla scuola e cultura per la rilevazione, l’intervento precoce, l’accertamento ed il supporto per bambini e studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.

La Legge n. 170/2010, recepita anche a livello provinciale, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ed assegna al sistema scolastico il compito di individuare modalità d’intervento per osservare e valutare le prestazioni scolastiche nei vari ambiti d’apprendimento interessati.

Il Protocollo d’intesa firmato questa mattina (13 marzo) dagli assessori alla scuola e cultura Christian Tommasini, Philipp Achammer, e Florian Mussner, e dall’assessora alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, definisce il quadro di riferimento entro il quale, i singoli Dipartimenti per l’istruzione attivano le modalità e gli strumenti idonei da adottare per la rilevazione precoce dei casi sospetti di DSA e per le attività d’intervento più efficaci.

Con la firma di questo provvedimento, che resterà in vigore per tre anni,  si completa l’iter attuativo della Legge 170 dell’8 ottobre 2010 relativa a “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. Il termine DSA si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche e in particolare a dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali.

Già nella scuola dell’infanzia possono essere osservati determinati segnali e “sintomi”. Nella scuola primaria le prove di rilevazione forniscono una conoscenza dei livelli di competenza sui quali condurre l’attività di recupero delle proposte didattiche. Interventi precoci mirati sono opportuni in presenza di difficoltà di lettura, ortografia e calcolo.

Nel corso del suo intervento l’assessore provinciale alal scuola e cultura di lingua italiana, Christian Tommasini, ha sottolineato l’importanza del Protocollo d’intesa raggiunto tra i tre Dipartimenti provinciali alla scuola e cultura ed il Dipartimento alla salute anche a fronte delle cifre piuttosto significative di alunni per i quali negli ultimi anni scolastici sono stati diagnosticati disturbi dell’apprendimento.

“La loro percentuale si aggira intorno al 5% del totale e si tratta di un dati indubbiamente impostante sia per le nostre scuole che per la società nel suo complesso. Questo aumento è legato ad una maggiore attenzione esercitata dalle scuole e dalle famiglie ed è quindi necessario dare delle risposte efficaci a queste esigenze di sostegno degli alunni con diagnosi di DSA.

È inoltre importante che vi sia un Protocollo comune per intercettare il prima possibile gli alunni con difficoltà di apprendimento facendo bene attenzione a distinguere tra chi ha delle difficoltà e chi ha un effettivo disturbo di carattere neurologico.

Quello che vogliamo mandare alle famiglie con questo Protocollo è quindi un messaggio che vuole tranquillizzare e far sapere che la scuola rivolge tutto il suo impegno in questo ambito, ora anche grazie ad una rete capillare ramificata sul territorio e con una specifica formazione dei docenti”.

Analoghi concetti sono stati ribaditi anche dagli assessori Martha Stocker, Philipp Achammer e Florian Mussner che hanno confermato l’esigenza di una messa in rete della problematica e di un sostegno che coinvolga le famiglie, le scuole e le strutture socio-sanitarie del territorio.

Il Protocollo d’intesa è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle scuole dei tre gruppi linguistici, Franz Lemayr, Maria Rita Chiaramonte, Carla Comploj, del Servizio sanitario, direttori dei Servizi psicologici di Bolzano e Bressanone, Maria Antonietta Mazzoldi e Roland Keim, con il sostegno di Andreas Conca, coordinatore provinciale della rete di psichiatria dell’età evolutiva, Christian Savegnago, medico psichiatra presso l’ospedale di Bolzano e di Christa Messner, ispettrice, responsabile dell’Ispettorato per le scuole dell’infanzia di lingua tedesca.

A livello nazionale si stima che gli alunni in difficoltà di apprendimento nella scuola siano circa il 20% del totale e che almeno un 3 – 4% di essi presenti un DSA. Si stima che venga mediamente accertato quasi 1 ragazzo/a ogni 25 alunni.

La richiesta di accertamento di un eventuale disturbo specifico di apprendimento può essere trasmessa non prima della fine del processo di apprendimento della lettoscrittura – di norma nel 2° semestre della 2a classe della scuola primaria, nel caso di sospetto di dislessia, disortografia, disgrafia e non prima della fine del 1° semestre della 3a primaria nel caso di sospetto di discalculia.

I singoli Dipartimenti per l’istruzione definiscono le linee guida per l’individuazione precoce di possibili problemi legati allo sviluppo o ai DSA nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole (procedure e strumenti per riconoscere segnali precoci su indicatori di rischio e interventi didattici precoci mirati a ridurre il rischio di difficoltà di lettura, scrittura e/o calcolo).

Da parte sua, in base al Protocollo d’intesa, il Servizio Sanitario provinciale  garantisce l’applicazione di standard diagnostici;  un’efficace descrizione del profilo di funzionamento dell’alunno/a; la conclusione di richieste di accertamento complete di norma entro 90 giorni o comunque al più tardi entro 180 giorni, in caso di adeguata collaborazione da parte dei familiari; una serie di accordi con i servizi di riabilitazione al fine di assicurare un sostegno terapeutico tempestivo; il suo sostegno alle scuole nella ricerca, scelta, nello sviluppo e nell’applicazione di strumenti adatti alla rilevazione precoce dei DSA attraverso la nomina da parte della Direzione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige di una persona esperta che collabori nel gruppo di lavoro specifico istituito presso le singole intendenze scolastiche; l’attualizzazione della diagnosi, di norma, a ogni passaggio, al più presto però alla fine del 3° anno, o qualvolta sussistano osservazioni o indicazioni da parte della scuola o di uno dei partner interessati, che richiedano cambiamenti delle misure di supporto.

Ripensare il futuro nelle biblioteche di Roma

Lo scopo degli incontri è condividere con i partecipanti la lettura di libri in varie forme espressive, su alcuni temi importanti per capire “dove stiamo andando” e interrogarci su come ripensare il futuro: la tecnologia (Internet e lavoro) e l’uso che ne stiamo facendo, l’ambiente e come lo stiamo modificando a scala locale e planetaria, il futuro dell’immigrazione in Europa, il presente e il futuro delle nostre città, e narrativa in cui il futuro viene in vario modo immaginato. E interrogarsi su cosa fare.

I libri seri non istruiscono, interrogano. (Nicolas Gómez Dávila)

In tre incontri – quelli sull’ambiente, l’immigrazione in Europa e la narrativa del futuro – alla condivisione di libri si accompagna la proiezione di un docufilm e una performance teatrale di “storie del futuro”.

Tutti gli incontri prevedono interventi, feedback, suggestioni e discussione con i partecipanti suscitate dalle letture e dai temi affrontati, letti, visti e raccontati.

 

 

Calendario incontri [1]

Ven 20 marzo 2015, ore 16.00-19.00

Biblioteca: Pasolini, V.le dei Caduti per la resistenza 410/a (Spinaceto)

Oltre La Crescita: quale futuro per coloro che immigrano in Europa?

 

Proiezione “EU 2013 L’ULTIMA FRONTIERA” di R. Cosentino e A. Genovesi (Italia 2013- 62 min.)

Ne parliamo con Gabriella Guido, portavoce della campagna LasciateCIEntrare

Testimonianza di un migrante

Libro seme: Edgar Morin, Mauro Ceruti, La nostra Europa, Raffaello Cortina Editore

 

Ven 10 aprile 2015, ore 16.00 19.00

Biblioteca: Elsa Morante, Via Adolfo Cozza, 7 (Ostia Lido)

Oltre La Crescita: quale futuro per il nostro pianeta?

 

Proiezione “Last Call” (2013 -90 min)

Ne parliamo con Gianfranco Bologna, direttore scientifico WWF e Segretario Generale Fondazione Aurelio Peccei – Club di Roma

 

Libro seme: H. Meadows D. (e altri), The Limits to Growth. New York, Universe Books 1972. Traduzione italiana: I limiti dello sviluppo, Mondadori 1972 [2]

 

 

Ven 17 aprile 2015, ore 18.00-20.00

Biblioteca: Cornelia, Via Cornelia, 45

Oltre La Crescita: che uso fare della tecnologia?

 

Letto per voi

Libro seme: Jaron Lanier, La dignità ai tempi di Internet. Per uneconomia digitale equa, Il Saggiatore

Ne parliamo con Carlo Sessa, Esperto di scenari globali e impatti sociali

 

Sab 18 aprile 2015 ore 10.30-12.30

Biblioteca: Galline Bianche, Via delle Galline Bianche, 105 (Labaro)

Oltre La Crescita: quale futuro per le nostre città?

 

Letto per voi

Libro seme: Jane Jacobs, Vita e morte delle grandi città, Einaudi

Ne parliamo con Paolo Berdini, urbanista e membro Forum nazionale Salviamo il Paesaggio

 

Giov 23 aprile 2015, ore 17.00-19.00

Biblioteca: Rispoli, P.zza Grazioli, 4

Oltre La Crescita: Storie di futuri possibili

 

Lettura di brani ad alta voce

performance teatrale con Stefania Bogo, attrice e Maurizio Carlini, musicista

Collezione di brani tratti da racconti o saggi che immaginano il futuro

 

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Seguici su:: http://oltrelacrescita.it . https://www.facebook.com/pages/OLTRE-La-Crescita

 

[1] Il programma di dettaglio degli incontri sarà pubblicato di volta in volta sul sito: http://oltrelacrescita.it

[2] Il testo “classico” intorno alla questione dei limiti ecologici dello sviluppo, nelle sue diverse edizioni, riscoperto di recente e riabilitato dopo esser stato (ingiustamente) tacciato di errori nelle previsioni.

 

Riforma del sostegno: esperti a confronto in una tavola rotonda

da Disabili.com

Riforma del sostegno: esperti a confronto in una tavola rotonda

In un recente incontro diversi esperti di disabilità e scuola si sono confrontati sulla proposta di riforma del sostegno, mostrando posizioni e perplessità eterogenee

 

Si è tenuto il 3 Marzo scorso un importante incontro nell’aula magna del rettorato dell’Università Roma 3, che ha riguardato la Proposta di Legge (PdL) A.C. 2444, di riforma del sostegno, di cui si sta discutendo molto in queste settimane e che sta suscitando un dibattito molto vivace a causa degli importanti elementi di cambiamento che prevede.

Alla tavola rotonda hanno partecipato alcuni studiosi, esperti di diritto ed estensori della Proposta, i quali si sono confrontati sui diversi aspetti del testo, cercando di individuare gli elementi essenziali di innovazione, ma anche gli aspetti di criticità.

Vi è stato poi un dibattito aperto al confronto con i presenti, cui hanno partecipato anche alcuni genitori e docenti. Era presente l’insegnante D. Santilli, la quale si è resa disponibile a predisporre un resoconto sintetico dell’incontro, riguardante i contenuti fondamentali di esso. Ad essa va pertanto il nostro ringraziamento.
La docente ha riportato che il dibattito è stato aperto dal prof. L. Cottini, presidente della Società Italiana di Pedagogia Speciale, il quale, dopo aver sottolineato come l’insegnante di sostegno debba essere una figura di sistema con competenze generali e speciali, ha illustrato gli aspetti della PdL che ritiene positivi, come la formazione in servizio prevista per tutti i docenti, l’organico di sostegno di rete e la certificazione secondo il modello ICF. Secondo lo studioso, però, un aspetto di criticità risiede nella formazione iniziale eccessivamente specialistica, che va nella direzione del modello individuale, che rischia di incentivare il fenomeno della delega.
I rappresentanti della FISH, S. Nocera e D. Vivanti, hanno invece ribadito la necessità della separazione delle cattedre e prospettato la trasformazione dell’annunciato vincolo di permanenza decennale su posto di sostegno in vincolo per tutta la carriera. Tale prospettiva, hanno affermato, potrebbe meglio garantire la continuità educativa e didattica. L’obbligo riguarderebbe i nuovi specializzati e non i docenti di sostegno già in ruolo, i quali avrebbero la possibilità di transitare nei ruoli curricolari, in quanto formati ed assunti secondo le precedenti disposizioni normative.
D. Ianes ha sottolineato che l’obiettivo comune dovrebbe essere un’educazione inclusiva e che la qualità dell’integrazione si costruisce anche con le competenze degli insegnanti curricolari, attraverso la formazione continua. Ha poi palesato perplessità rispetto ad eventuali fenomeni di iperspecializzazione, a cui preferirebbe, invece, la supervisione tecnica continua e le compresenze. Anche l’intervento di F. Bocci si è concentrato sulla formazione di tutti i docenti, necessaria per garantire una scuola inclusiva e per combattere i processi di delega; ha sottolineato quindi  il rischio che la PdL vada troppo verso il modello medico individualistico, che non risolve ma enfatizza il problema della delega. Ha proposto dunque di istituire un percorso universitario unitario per tutti i docenti, con maggiore spazio riservato alla didattica speciale.
R. Ciambrone si è invece soffermato sull’impegno di spesa riguardante i docenti di sostegno e, quindi, sulla necessità di un loro utilizzo ottimale.
Tra gli interventi dei presenti riportiamo quello di G. Giani riguardante la proposta di cattedra mista, a cui abbiamo di recente dedicato alcune riflessioni. Più in generale, gli interventi degli esperti e del pubblico hanno mostrato volontà di confronto ma anche molte perplessità rispetto alle significative novità annunciale dalla PdL.
Auspichiamo pertanto che possa ancora esservi in merito un dibattito ampio ed approfondito e che esso possa coinvolgere anche, soprattutto, chi a scuola mette piede ogni giorno.

Workshop nomade su “L’apprendimento dappertutto”

Roma. Workshop nomade su “L’apprendimento dappertutto” al Festival della Cultura Creativa

Il 20 marzo nella giornata di studi è previsto un workshop nomade di Urban Experience su “L’apprendimento dappertutto”.
Nell’ambito del Festival della Cultura Creativa, tra i workshop su “Reinventare l’apprendimento” Urban Experience propone un workshop “nomade” basato sul format di performing media “radio-walkshow”.
INFO: http://www.urbanexperience.it/eventi/workshop-nomade-su-lapprendimento-dappertutto-al-festival-della-cultura-creativa/

Un figlio con sindrome di Down fa nascere un padre consapevole

da Redattore sociale

Un figlio con sindrome di Down fa nascere un padre consapevole

Nel libro “Ti seguirò fuori dall’acqua”, Dario Fani ha raccolto pensieri, sensazioni e molto vissuto dei giorni seguiti alla nascita prematura di suo figlio Francesco. La scrittura “essenziale per rielaborare”

ROMA – “Io e mia moglie abbiamo aspettato Francesco per diversi anni. La notizia della gravidanza di Iole e stata una piacevole inattesa sorpresa. Nutrivo grandi aspettative di me come padre e c’era anche il latente timore di poter non essere all’altezza. Cioè di non riuscire a diventare quel padre perfetto che pensavo mio figlio meritasse. Poi, come spesso, accade la vita mi ha mostrato che raramente accade quel che ci aspettiamo”. Si racconta con estrema schiettezza Dario Fani. La stessa schiettezza che ha usato scrivendo il volume Ti seguirò fuori dall’acqua, in cui ha raccolto pensieri, sensazioni e molto vissuto dei giorni seguiti alla nascita prematura di suo figlio Francesco, che ha la sindrome di Down ed è celiaco. “In un primo momento ho visto crollare ogni forma possibile di felicità. Prima di Francesco ho sempre creduto che la sofferenza e il dolore fossero l’espressione materiale della sconfitta. Appena ricevuta la notizia ho pensato a mio figlio come a un dolore che sarebbe durato tutta la vita. Non potevo immaginare inferno peggiore di un’esistenza vissuta nell’infelicità. Quei giorni di vita sospesa nell’incubatrice sono stati determinanti. Francesco, ora dopo ora, ha sciolto quell’amore che ogni padre ha per il proprio figlio e mi ha aperto la strada per uscire dall’inferno. Sì, ne sono venuto fuori, per quanto possa apparire banale, scoprendo che era possibile camminare lungo la strada dell’amore”.

Il nome l’avevano scelto, lui e sua moglie Iole, perché “personalmente sono sempre stato affascinato la figura di un uomo come San Francesco, che pur di testimoniare la propria verità, ha il coraggio di sfidare un intero sistema di valori, una società e la propria stessa famiglia. C’era poi il fatto che Iole ha avuto la sua prima esperienza come baby sitter di un bimbo di nome Francesco. Un’esperienza molto gratificante e bella che l’ha legata molto a quel bambino e a quel nome”. Il libro lo ha scritto in tempi diversi: “La prima parte è una rielaborazione di quanto era stato provato al momento della nascita ed è stata scritta 4-5 mesi dopo la nascita di Francesco, in pochi giorni. È stato un momento necessario di riflessione, il desiderio di recuperare uno spazio interiore e andare ad esplorare quelle zone buie che la paternità mi aveva ‘donato’ – ricorda Dario –. Altre parti riprendono appunti e considerazioni successive. Durante la scrittura al principio non ho mai pensato a una pubblicazione e questo credo sia stato un vantaggio in relazione all’onestà. Scrivere è stato comunque essenziale per rielaborare l’intera vicenda. Attraverso la scrittura e ancor più attraverso la pubblicazione ho capito quanto sia importante la scelta di narrare le proprie esperienze. Le nostre narrazioni sono in grado di produrre altre narrazioni. C’è una responsabilità profonda in come si agisce ma anche in ciò che si scrive è una responsabilità a cui non dobbiamo sottrarci”.

“Mio figlio mi insegna continuamente a guardare il mondo da angolazioni diverse. Questo è fonte di grande ricchezza nella mia vita”, aggiunge Fani. Per il papà Francesco è nato la prima volta che ha potuto tenerlo in braccio, fuori dall’incubatrice. Quel contatto fisico ha fatto nascere anche lui come padre, lo ha generato a un amore oblativo, gratuito, incondizionato. Perché padri si diventa. Forse lui ha avuto il dono di prenderne consapevolezza attraverso uno shock, il crollo di tutte le sue aspettative e proiezioni. (Laura Badaracchi)

Toscana, i malati di Sla chiedono di uniformare i livelli di assistenza

da Redattore sociale

Toscana, i malati di Sla chiedono di uniformare i livelli di assistenza

Audizione dell’associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica in commissione sanità del consiglio regionale. Il presidente Remaschi: “Elementi positivi entro fine marzo”

FIRENZE – In commissione sanità del consiglio regionale toscana audizione dell’associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla). Tra le progettualità richieste la creazione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale dei malati di Sla a livello regionale per uniformare i livelli di assistenza; la verifica del processo di integrazione fra ospedale e territorio, per garantire efficacia ed efficienza; l’attivazione di un servizio di telemedicina con telesorveglianza medica per malati con tracheostomia; la messa a disposizione a domicilio di presidi per il posizionamento/trasferimento; il sostegno economico per l’acquisto di auto attrezzate per garantire l’autonomia e una vita sociale “quasi normale”.
Il presidente della commissione Remaschi, ringraziando per il contributo, si è impegnato – insieme agli altri membri della commissione – ad analizzare in modo approfondito il documento rilasciato e quindi a rimetterlo all’attenzione del governatore Rossi e dell’assessore Marroni, “sperando di poter fornire qualche elemento positivo entro il mese di marzo”. Ancora un dato: in Toscana i malati di Sla sono circa 900 e oltre 150 tra Firenze e provincia.

Diritto al turismo, una possibilità per tutti con “Cosy for you”

da Redattore sociale

Diritto al turismo, una possibilità per tutti con “Cosy for you”

A Napoli parte il progetto nato per rispondere ai bisogni dei turisti “speciali”. Dopo una lunga fase di monitoraggio, individuate strutture accessibili e percorsi turistici idonei che permettano a tutti, ed in particolare ai disabili di ogni tipo, di accedere alle bellezze che offre la regione Campania

NAPOLI – Sancito dalla nostra Costituzione il “diritto al turismo” decreta la possibilità di tutti i cittadini di accedere direttamente e personalmente alla scoperta delle ricchezze del pianeta. Un diritto di cui non tutti i cittadini possono in realtà fruire, non quelli con “bisogni speciali” o almeno, non sempre. A rappresentare una piacevole voce fuori dal coro in tema di turismo accessibile è Peepul l’associazione di volontariato napoletana presieduta da Ileana Esposito che persegue tenacemente l’obiettivo di individuare, interpretare e rispondere ai bisogni speciali di alcune persone (disabili, anziani etc.) ideando e promuovendo proposte di qualità, basate su strategie innovative e politiche di cambiamento culturale. Nasce da una costola dell’associazione Peepul il progetto “Cosy for you”, presentato oggi a Napoli e finanziato con circa 150 mila euro dall’Unione Europea. Un progetto unico nel suo genere, che ha consentito di individuare, dopo una lunga, attentissima fase di monitoraggio, strutture accessibili e percorsi turistici idonei che permettano a tutti, ed in particolare ai disabili di ogni tipo, di accedere alle bellezze che offre la regione Campania con l’obiettivo di far crescere la cifra del 20%.

Ad oggi il “traffico” dei turisti con bisogni speciali – individuato in 127 milioni di persone – muove in Europa circa 350 miliardi di euro, una cifra che arriva a 800 miliardi se si considerano anche gli accompagnatori. E in base ad una ricerca svolta da circa 600 tour operators, l’Italia è una delle destinazioni più ambite ma che soddisfa le esigenze dei turisti con bisogni speciali solo nella misura del 50%. Il 54% degli acquirenti, infatti, denuncia problemi legati ai trasporti, situazione che migliora leggermente (46%) quando si parla di hotel e di ristoranti (38%). Ma il picco di insoddisfazione raggiunto dal turista con bisogni speciali riguarda proprio i monumenti, i musei, solo l’8% di essi risulta accessibile.

In sinergia con operatori del settore, aziende, imprenditori, commercianti, associazioni di categoria e associazioni che operano su questi territori e che vogliono entrare nella rete progettuale, sostenendola allo scopo di “creare valore” per tutti, soddisfacendo i bisogni di tutti i turisti, locali ed esteri “Cosy for You” si propone quindi come buona pratica per la amministrazioni pubbliche e per i privati per portare da ogni parte del mondo in Italia ed in Campania un turismo consapevole realizzando itinerari turistici accessibili (20 sino ad ora, ma la mappatura è in costante aggiornamento) e mettendo a disposizione anche eventuali supporti di tipo specialistico per far fronte alle diverse esigenze di questa particolare clientela. Inoltre  ha un sito Web ed una App  che consentono a chiunque di scegliere il proprio viaggio senza problemi e senza ostacoli. (www.napolicittasociale.it)

Arte, le sculture dei non vedenti all’Expo di Milano

da Redattore sociale

Arte, le sculture dei non vedenti all’Expo di Milano

Le opere verranno realizzate nel primo corso di scultura per ciechi, presentato oggi con il tetimonial d’eccezione Sergio Staino

FIRENZE – Al via a Firenze il primo corso di scultura per non vedenti e ipovedenti. Questa prima edizione è rivolta a scultori non vedenti che abbiano maturato già una pratica nella scultura. Il direttore del corso è il Maestro Anthony Visco, già docente di scultura alla New York Academy of Art e all’Università della Pennsylvania, e da quest’anno docente alla Sacred Art School. Sarà affiancato da alcuni allievi della Scuola in qualità di tutor. Il corso è aperto a persone provenienti dall’Europa e dagli altri continenti, come già avviene per tutti gli studenti degli altri corsi. Le sculture saranno poi esposte nel mese di settembre all’Expo di Milano.

“Non si tratta di un’operazione di pietismo – spiega il direttore della Sacred Art School Firenze Giorgio Fozzati – La scuola ha l’impegno di insegnare, gli allievi di apprendere, senza sconti, senza commiserazioni fuori luogo. La formazione artistica che intendiamo proporre è tesa ad aiutare gli artisti a esprimere con la scultura i loro sentimenti e aspirazioni più profonde”.

Testimonial del corso è Sergio Staino insieme al suo “Bobo, Una vignetta del noto disegnatore presenta questa iniziativa nata dall’incontro con Andrea Bianco, scultore non vedente di Bolzano, grande appassionato della vita. Il corso è promosso in collaborazione con l’Associazione Art@ltro, promotrice della mostra “I sensi dell’Arte” dedicata a scultori non vedenti e ipovedenti, e la società Pemart s.r.l., che a Carrara organizza il simposio di scultura per non vedenti nel mese di agosto.

La gestione educativa delle crisi comportamentali

Bologna. Seminario regionale “La gestione educativa delle crisi comportamentali”

Con la nota prot. 2064 del 26 febbraio 2015 il Direttore Generale dell’USR Emilia Romagna presenta il seminario regionale su “La Gestione educativa dei comportamenti problema”. Il seminario si terrà a Bologna, presso l’IIS “Belluzzi” Via Cassini 3, nei giorni 26-27 e 28 marzo 2015.
Le relazioni del mattino sono aperte al pubblico.  I workshop pomeridiani sono riservati ciascuno ad un numero massimo di 30 insegnanti (in servizio presso le scuole dell’Emilia-Romagna) e dirigenti scolastici (della medesima regione).
Le iscrizioni si fanno sul posto nei giorni del seminario.
Stante la rilevanza del tema, si raccomanda la massima partecipazione.

Apple Watch accessibile ai non vedenti

da Redattore sociale

Apple Watch accessibile ai non vedenti. L’anticipazione dei blogger

Dalle prime indiscrezioni che trapelano in rete, l’orologio made in Cupertino sarà almeno in parte accessibile anche a non vedenti e ipovedenti. Tra le funzioni disponibili, ascoltare quello che c’è sullo schermo facendoselo leggere da una voce, utilizzare lo zoom per ingrandire i caratteri e cambiare il contrasto dei colori

BRUXELLES – Sarà in vendita solo dal 24 aprile negli Usa, sarà molto più di un semplice orologio (dell’orologio avrà in pratica solo il cinturino da polso), ma sarà anche accessibile alle persone con disabilità visiva? Ieri, durante la presentazione di Apple Watch, di cui oggi si parla sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, il gigante di Cupertino non ha svelato niente sulla possibilità di usare  il  suo nuovo gingillo hitech per le persone non vedenti e ipovedenti, ma su siti e blog specializzati sono emersi alcuni rumours.
A voler credere a tali indiscrezioni, l’orologio Apple dovrebbe essere dotato, come tutti i dispositivi della Mela (Iphone, Ipad, Mac, Apple Tv etc.) di Voiceover, il lettore di schermo che permette ai non vedenti di aver vocalizzato sia quello che scrivono che quello che appare a video.

Secondo il sito 9to5Mac e il blog Applevis, infatti, l’Apple Watch sarà almeno in parte utilizzabile con Voiceover. Gli utenti non vedenti potranno attivarlo o con un colpetto del polso verso l’alto o con un doppio tocco sul display. Con un movimento dall’alto verso il basso con due dita, chi non vede  potrà farsi leggere il testo che appare a video. Inoltre, per gli ipovedenti, un doppio tocco con due dita permetterà di attivare la funzione di zoom, un doppio tocco con due dita più trascinamento delle due dita sullo schermo permetterà di variare  il livello di ingrandimento dei caratteri e uno scroll con due dita renderà possibile scorrere il contenuto dello schermo e passare fra le diverse pagine. Ci saranno anche impostazioni riguardanti l’accessibilità per ridurre gli effetti visivi come le animazioni, le trasparenze, il movimento dovuto all’accelerometro, abilitare il testo in grassetto e passare dalla visualizzazione dei caratteri a colori a quella  in scala di grigio.

E la conferma che l’Apple Watch sarà almeno in parte accessibile per chi non vede o vede poco è data, in un altro articolo, sempre da 9to5Mac che informa come il numero uno del colosso di Cupertino, Tim Cook, in un meeting privato in un Apple Store di Berlino, avrebbe detto: “La risposta in sintesi è sì, l’Apple Watch sarà accessibile, come lo sono tutti i nostri prodotti. Noi vogliamo che chiunque possa usare i prodotti che vendiamo, e l’Apple Watch non farà eccezione”.

Da Applevis, un blog dedicato specificamente all’uso di Mac, Iphone, Ipad e altri prodotti a marchio Mela da parte dei non vedenti, invitano però alla cautela, visto che si tratta solo di indiscrezioni e rumours e che nessuno ha ancora effettivamente provato l’orologio made in Apple.

Infine, un ulteriore segno positivo che gli sviluppatori Apple hanno pensato all’accessibilità per quanto riguarda il loro Watch è dato dalla app su Iphone che permetterà di collegare i due dispositivi: si potranno abbinare sia attraverso la fotocamera, probabilmente inquadrando l’orologio, sia con quella che i programmatori della Mela chiamano l’opzione accessibile, ovvero con un doppio tap sullo schermo dell’Iphone una volta che la App di collegamento dell’Apple Watch è stata aperta. (Maurizio Molinari)

EUROPROGETTAZIONE: CAPIRE E GESTIRE I BANDI EUROPEI

EUROPROGETTAZIONE: CAPIRE E GESTIRE I BANDI EUROPEI

Durata e sede del corso
Corso base: Trento, 16 e 17 marzo 2015
Corso avanzato: Trento, 18 e 19 maggio 2015

Presentazione
La conoscenza delle tecniche di progettazione e l’adozione di un approccio strategico ai finanziamenti dell’Unione europea sono il presupposto per accrescere le opportunità di accesso ai progetti europei.
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Soggiorno-studio in Spagna per il perfezionamento della lingua inglese

Soggiorno-studio in Spagna per il perfezionamento della lingua inglese (scadenza 27.5.2015)

La O.N.C.E. (Organizzazione Nazionale Spagnola dei Ciechi) ha programmato anche per quest’anno un soggiorno-studio per il perfezionamento della lingua inglese che si svolgera’ presso il suo Centro di Risorse Educative di Pontevedra (Spagna) dal 27 luglio al 7 agosto 2015. Il giorno di arrivo sara’ il 26 luglio nel pomeriggio e il giorno di partenza sara’ il 7 agosto nel pomeriggio. Potranno candidarsi per la partecipazione al soggiorno giovani ciechi o ipovedenti di eta’ compresa tra i 15 e 17 anni (che abbiano gia’ compiuto 15 anni alla data del 26 luglio 2015 e non abbiano ancora compiuto 18 anni alla data del 7 agosto 2015). Durante il soggiorno i partecipanti seguiranno un corso intensivo di inglese di livello intermedio-alto (60 ore), oltre a partecipare a varie attivita’ ludico-sportive e culturali.
A carico dei partecipanti sono previste le spese di viaggio dal luogo di residenza fino all’aeroporto di Vigo, che e’ l’aeroporto piu’ vicino a Pontevedra, e ritorno. Le spese di soggiorno, di studio e il transfer dall’aeroporto di Vigo a Pontevedra e viceversa sono a carico della O.N.C.E.
Come requisito imprescindibile, il possesso delle abilita’ linguistiche per accedere al corso dovra’ essere attestato dall’insegnante di lingua inglese della scuola di provenienza di ciascun candidato sulla base dello schema grammaticale allegato alla presente. Per garantire la partecipazione di candidati adeguatamente qualificati, si invita caldamente a inviare unicamente le candidature di quei ragazzi che possiedano effettivamente il livello di competenza linguistica indicato. In fase di selezione, sara’ comunque somministrato ai candidati un test scritto a distanza e gli idonei verranno contattati telefonicamente da un esaminatore per una verifica ulteriore del livello di conoscenza della lingua inglese.
Altra condizione importante per la partecipazione al soggiorno-studio e’ essere in possesso di una ragionevole autonomia nelle attivita’ della vita quotidiana e nella mobilita’ (ossia la capacita’ di muoversi in un ambiente dopo averlo conosciuto).
I candidati dovranno pervenire all’Ufficio Affari Internazionali di questa Unione tramite le Sezioni Provinciali dell’Unione (http://www.uiciechi.it/organizzazione/regioni/indiceregioni.asp), la seguente documentazione entro mercoledi’ 27 maggio p.v.:
– dichiarazione di assenso da parte dell’esercente la potesta’ parentale alla candidatura del/la ragazzo/a al soggiorno-studio di cui al presente comunicato, completata dai dati anagrafici e della disabilita’ visiva del candidato (diagnosi come da verbale di accertamento sanitario dell’invalidita’ civile), da un numero di telefono e un indirizzo e-mail di contatto. E’ importante notare che il corso e’ destinato a giovani ciechi o ipovedenti come definiti negli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 della legge 3.4.2001, n. 138)
– attestato dell’insegnante di lingua inglese della scuola di provenienza del candidato relativo al buon grado di possesso da parte di quest’ultimo delle competenze linguistiche indicate nell’allegato schema. L’attestato, che deve essere sottoscritto dall’insegnante e che puo’ essere rilasciato su carta libera, deve indicare in maniera leggibile: nome e cognome dell’insegnante, nome e tipo di scuola frequentata dal candidato, anni di studio della lingua inglese del candidato presso quell’istituto.
– copia di eventuali certificati o diplomi che attestino lo studio della lingua inglese da parte del candidato anche presso altri istituti (scuole di lingue, etc.) con l’indicazione del livello del corso frequentato.
Si auspica una sollecita diffusione presso i potenziali interessati e le loro famiglie.
IMPORTANTE: la procedura di far pervenire le candidature attraverso le Sezioni Provinciali e’ finalizzata a coinvolgerle maggiormente nelle iniziative della Sede Centrale e offrire loro l’opportunita’ di far conoscere i propri servizi; si riportano di seguito alcune indicazioni pratiche, ma il personale dell’Ufficio Affari Internazionali (tel: 0669988388/375, fax: 0669988328, email: inter@uiciechi.it) resta comunque a disposizione per chiarimenti e sostegno:
– entro la data di mercoledi’ 27 maggio 2015, le Sezioni trasmetteranno ai recapiti indicati piu’ sopra dell’Ufficio Affari Internazionali le candidature ricevute sia da parte di soci UICI sia di non soci. E’ importante che la Sezione riceva conferma di ricezione della trasmissione dei documenti
– le Sezioni non sono tenute alla verifica di conformita’ dei documenti di candidatura, poiche’ tale verifica verra’ comunque effettuata dall’Ufficio Affari Internazionali; e’ opportuno pero’ che le candidature vengano trasmesse all’Ufficio Affari Internazionali appena possibile in modo da permettere la possibile correzione o integrazione dei documenti.
Cordiali saluti.
IL SEGRETARIO GENERALE
(dr. Alessandro Locati)