Firmato Protocollo comune sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Firmato Protocollo comune sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento

http://www.provincia.bz.it/news/it/news.asp?news_action=4&news_article_id=489263

Firmato questa mattina a Palazzo Widmann il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento alla salute ed i tre Dipartimenti alla scuola e cultura per la rilevazione, l’intervento precoce, l’accertamento ed il supporto per bambini e studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.

La Legge n. 170/2010, recepita anche a livello provinciale, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ed assegna al sistema scolastico il compito di individuare modalità d’intervento per osservare e valutare le prestazioni scolastiche nei vari ambiti d’apprendimento interessati.

Il Protocollo d’intesa firmato questa mattina (13 marzo) dagli assessori alla scuola e cultura Christian Tommasini, Philipp Achammer, e Florian Mussner, e dall’assessora alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, definisce il quadro di riferimento entro il quale, i singoli Dipartimenti per l’istruzione attivano le modalità e gli strumenti idonei da adottare per la rilevazione precoce dei casi sospetti di DSA e per le attività d’intervento più efficaci.

Con la firma di questo provvedimento, che resterà in vigore per tre anni,  si completa l’iter attuativo della Legge 170 dell’8 ottobre 2010 relativa a “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. Il termine DSA si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche e in particolare a dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali.

Già nella scuola dell’infanzia possono essere osservati determinati segnali e “sintomi”. Nella scuola primaria le prove di rilevazione forniscono una conoscenza dei livelli di competenza sui quali condurre l’attività di recupero delle proposte didattiche. Interventi precoci mirati sono opportuni in presenza di difficoltà di lettura, ortografia e calcolo.

Nel corso del suo intervento l’assessore provinciale alal scuola e cultura di lingua italiana, Christian Tommasini, ha sottolineato l’importanza del Protocollo d’intesa raggiunto tra i tre Dipartimenti provinciali alla scuola e cultura ed il Dipartimento alla salute anche a fronte delle cifre piuttosto significative di alunni per i quali negli ultimi anni scolastici sono stati diagnosticati disturbi dell’apprendimento.

“La loro percentuale si aggira intorno al 5% del totale e si tratta di un dati indubbiamente impostante sia per le nostre scuole che per la società nel suo complesso. Questo aumento è legato ad una maggiore attenzione esercitata dalle scuole e dalle famiglie ed è quindi necessario dare delle risposte efficaci a queste esigenze di sostegno degli alunni con diagnosi di DSA.

È inoltre importante che vi sia un Protocollo comune per intercettare il prima possibile gli alunni con difficoltà di apprendimento facendo bene attenzione a distinguere tra chi ha delle difficoltà e chi ha un effettivo disturbo di carattere neurologico.

Quello che vogliamo mandare alle famiglie con questo Protocollo è quindi un messaggio che vuole tranquillizzare e far sapere che la scuola rivolge tutto il suo impegno in questo ambito, ora anche grazie ad una rete capillare ramificata sul territorio e con una specifica formazione dei docenti”.

Analoghi concetti sono stati ribaditi anche dagli assessori Martha Stocker, Philipp Achammer e Florian Mussner che hanno confermato l’esigenza di una messa in rete della problematica e di un sostegno che coinvolga le famiglie, le scuole e le strutture socio-sanitarie del territorio.

Il Protocollo d’intesa è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle scuole dei tre gruppi linguistici, Franz Lemayr, Maria Rita Chiaramonte, Carla Comploj, del Servizio sanitario, direttori dei Servizi psicologici di Bolzano e Bressanone, Maria Antonietta Mazzoldi e Roland Keim, con il sostegno di Andreas Conca, coordinatore provinciale della rete di psichiatria dell’età evolutiva, Christian Savegnago, medico psichiatra presso l’ospedale di Bolzano e di Christa Messner, ispettrice, responsabile dell’Ispettorato per le scuole dell’infanzia di lingua tedesca.

A livello nazionale si stima che gli alunni in difficoltà di apprendimento nella scuola siano circa il 20% del totale e che almeno un 3 – 4% di essi presenti un DSA. Si stima che venga mediamente accertato quasi 1 ragazzo/a ogni 25 alunni.

La richiesta di accertamento di un eventuale disturbo specifico di apprendimento può essere trasmessa non prima della fine del processo di apprendimento della lettoscrittura – di norma nel 2° semestre della 2a classe della scuola primaria, nel caso di sospetto di dislessia, disortografia, disgrafia e non prima della fine del 1° semestre della 3a primaria nel caso di sospetto di discalculia.

I singoli Dipartimenti per l’istruzione definiscono le linee guida per l’individuazione precoce di possibili problemi legati allo sviluppo o ai DSA nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole (procedure e strumenti per riconoscere segnali precoci su indicatori di rischio e interventi didattici precoci mirati a ridurre il rischio di difficoltà di lettura, scrittura e/o calcolo).

Da parte sua, in base al Protocollo d’intesa, il Servizio Sanitario provinciale  garantisce l’applicazione di standard diagnostici;  un’efficace descrizione del profilo di funzionamento dell’alunno/a; la conclusione di richieste di accertamento complete di norma entro 90 giorni o comunque al più tardi entro 180 giorni, in caso di adeguata collaborazione da parte dei familiari; una serie di accordi con i servizi di riabilitazione al fine di assicurare un sostegno terapeutico tempestivo; il suo sostegno alle scuole nella ricerca, scelta, nello sviluppo e nell’applicazione di strumenti adatti alla rilevazione precoce dei DSA attraverso la nomina da parte della Direzione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige di una persona esperta che collabori nel gruppo di lavoro specifico istituito presso le singole intendenze scolastiche; l’attualizzazione della diagnosi, di norma, a ogni passaggio, al più presto però alla fine del 3° anno, o qualvolta sussistano osservazioni o indicazioni da parte della scuola o di uno dei partner interessati, che richiedano cambiamenti delle misure di supporto.