Edilizia scuole, Fedeli: ”Lavoriamo a Fondo per interventi di emergenza sui solai”

Edilizia scuole, Fedeli: ”Lavoriamo a Fondo per interventi di emergenza sui solai”

(Sabato, 07 ottobre 2017) “Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sta lavorando alla creazione di un Fondo per gli interventi di emergenza sui solai delle scuole”. Così la Ministra Valeria Fedeli, anche con riferimento al crollo avvenuto al liceo Virgilio di Roma.

“Il Fondo – spiega Fedeli – consentirà di intervenire nei casi di emergenze connesse alla manutenzione dei solai, come quello del Virgilio. Abbiamo già risorse interne che metteremo subito a disposizione e poi lavoreremo per rendere questo intervento strutturale. Portando avanti quell’impegno serio e importante che il governo sta dimostrando sul tema dell’edilizia scolastica, che riguarda il benessere e la sicurezza delle nostre studentesse e dei nostri studenti”.

“Come Ministero – ricorda Fedeli – abbiamo finanziato, con 40 milioni, oltre 7.000 ispezioni sui solai, oltre 6.000 sono state già realizzate. Quest’estate abbiamo sbloccato altri 7 milioni di euro per le ispezioni, per un ulteriore scorrimento delle graduatorie degli interventi richiesti. L’impegno sul fronte dell’edilizia è costante. E va evidenziato come in questi anni ci sia stata una vera e propria svolta, con 9 miliardi stanziati e una governance per la gestione e la spesa dei fondi completamente rivista, con l’attivazione, dopo venti anni di attesa, dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica e dell’Anagrafe con i dati relativi a tutte le scuole. L’impegno del governo è importante e costante. Occorre che tutti facciano la propria parte. Anche gli enti locali, che, come proprietari degli immobili, sono centrali nell’individuazione delle priorità e nel finanziamento ulteriore degli interventi”.

Con riferimento al caso del liceo Virgilio di Roma, secondo quanto risulta dai dati dell’Anagrafe ministeriale dell’edilizia scolastica, la Città metropolitana di Roma non ha fatto richieste al Miur per il finanziamento di interventi strutturali di manutenzione in questa scuola. Il Virgilio risulta invece destinatario di 42.000 euro per l’adeguamento alla normativa antincendio, finanziati attraverso lo sblocco del patto di stabilità. La Città Metropolitana ha fatto poi domanda per le indagini diagnostiche sui solai, ricevendo 277.000 euro per 32 interventi già finanziati, ma il Virgilio non è indicato come prioritario fra quelle richieste. La Città metropolitana di Roma ha infatti candidato 57 scuole e il Virgilio è la cinquantaduesima in graduatoria.

Vicini alla comunità del Liceo Virgilio di Roma

Scuola – Virgilio= 

Sen. Alessia Petraglia (Sinistra Italiana):

Vicini alla comunità del Liceo Virgilio di Roma.

Incuria: rappresentazione plastica della situazione in cui versa la scuola italiana.

Basta con le slide, vogliamo certezze su fondi per l’edilizia scolastica 

“Ceduto sotto il peso dell’incuria”. Così la preside del Liceo Virgilio di Roma ha spiegato la caduta di una porzione del tetto della scuola. Innanzitutto la nostra solidarietà va al corpo docente, agli studenti e alle loro famiglie. Gli studenti del Virgilio da anni denunciano che l’edificio non è a norma. Queste parole sono la rappresentazione plastica delle scelte politiche degli ultimi 20 anni, peggiorate con i provvedimenti dei governi Renzi e Gentiloni. 

Lo afferma Alessia Petraglia capogruppo di Sinistra Italiana in commissione scuola al Senato. 

Una struttura del ‘500 danneggiata, e fortunatamente non ci sono feriti ma solo danni, per l’incuria – prosegue la sen. Petraglia – che significa che non vengono utilizzati i soldi pubblici per le vere necessità della scuola. Non solo: le scuole superiori ricadrebbero sotto le responsabilità delle Province e delle Città metropolitane. Venerdì scorso c’è stato uno sciopero dei dipendenti per ricordare il rischio di crack, di fallimento economico, senza adeguati fondi statali. Cioè mancano i soldi per far fare alle province manutenzione straordinaria e ordinaria agli edifici scolastici. 

Il governo vuole capire che le riforme che ha sostenuto fino ad ora, dalla Buona scuola, a quella appunto delle Province, sono un fallimento? O dobbiamo aspettare altri guai, altre tragedie, per rendersi conto che occorre cambiare direzione?  

Tra 15 giorni – conclude Petraglia – ci sarà la nuova legge di stabilità: in quel testo dovranno esserci le risorse per l’edilizia scolastica. Numeri, fondi, certezze: la politica delle slide e degli annunci deve far parte del passato. 

UN PIATTO DI LENTICCHE. SEMMAI SARA’ OFFERTO!

UN PIATTO DI LENTICCHE. SEMMAI SARA’ OFFERTO!

 

Da fonte ANSA di ieri l’altro si è appreso che sarebbe intendimento di Palazzo Chigi ridurre il gap dei capi d’istituto rispetto agli altri – a tutti gli altri – dirigenti della Pubblica Amministrazione, visto che oggi i manager della scuola hanno un trattamento economico nettamente inferiore.

Ma è bene non coltivare soverchie illusioni perché – a dire del titolare delle Finanze, che tiene i cordoni della borsa – le risorse sono esigue ed orientate su altre priorità. Sicché solo se ci saranno ulteriori spazi potrà tentarsi un avvio dell’equiparazione dello stipendio dei presidi: ultima versione della progressiva armonizzazione della retribuzione di posizione parte fissa, a suo tempo riferita da una soddisfatta componente della tetragona Quadriate, cui evidentemente era stato concesso di sbirciare nel fantomatico atto d’indirizzo della ministra Fedeli.

Di certo non dovremmo attendere molto – il disegno della legge di bilancio dovrà essere presentato entro il prossimo 20 ottobre – per verificare la fondatezza di queste indiscrezioni e quindi per misurare la considerazione concreta che il Governo ha dei dirigenti scolastici, ad iniziare dalla loro datrice di lavoro, da tempo in silenziosa separazione dalle sue primigenie altisonanti promesse, ma di una loquacità, oramai irrefrenabile, ad horas per stigmatizzare – rigorosamente fuori le mura – tutte le storture dell’universo mondo.

Nel frattempo chi ha firmato i tre precedenti contratti che, in luogo di realizzare – sempre al prossimo giro – la progressiva equiparazione retributiva, hanno invece progressivamente allargato la forbice con le dirigenze normali, resta in attesa di conoscere nel dettaglio l’entità delle risorse; mentre il Sindacato Unico Cgil-Cisl-Uil-Snals, al termine della solenne assise al Centro Congressi Frentani di Roma, ha emesso un comunicato per avvertire che utilizzerà il nuovo contratto Istruzione e Ricerca come grimaldello di conquista di tutte quelle materie che la recente novella del decreto legislativo 165/01 ha confermato alla regolazione pubblicistica e alla competenza del dirigente con i poteri del privato datore di lavoro, nonché per riprendersi gli spazi di democrazia pesantemente ridotti da ricorrenti interventi di natura legislativa, da ultimo la legge 107. Quanto al riconoscimento della pari dignità retributiva con il resto della dirigenza pubblica, essa continuerà ad essere un’occasione di discussione e di confronto nei convegni, il prossimo dei quali è stato calendarizzato da Cgil e Proteo Fare Sapere in quel di Firenze il 26 e 27 ottobre 2017.

Insomma, il copione è già bell’e confezionato: una mancia da sventolare, alla fine di una finta contrapposizione, come una conquista di chi ha il 52% di rappresentanza della propria controparte datoriale e quindi può firmare da solo il suo contratto. O, meglio, un’avvilente elemosina. E, beninteso, a soddisfo d’ogni pretesa presente e futura per almeno altre quattro tornate contrattuali.