12 2002

31 dicembre 2002, Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica

31 dicembre Ritardo Servizio Leva

Gli studenti universitari iscritti ad anni successivi al primo, che intendono chiedere il ritardo dell’adempimento degli obblighi di leva per motivi di studio (Decreto Legislativo n. 504 del 30 dicembre 1997), devono presentare la relativa domanda entro il 31 dicembre 2002 presso il Distretto Militare o Capitaneria di Porto (per la sola leva mare) di appartenenza, ovvero presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile se già riconosciuti obiettori di coscienza.

Ulteriori informazioni possono essere acquisite presso i citati Uffici o al numero verde 800-010010 della Direzione Generale della Leva.

legge 27 dicembre 2002, n. 289 (in SO n. 240 alla GU 31 dicembre 2002, n. 305)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2003)

legge 27 dicembre 2002, n. 288 (in GU 31 dicembre 2002, n. 305)
Provvidenze in favore dei grandi invalidi

legge 27 dicembre 2002, n. 284 (in GU 28 dicembre 2002, n. 303)
Conversione in Legge del Decreto-legge 25 ottobre 2002, n. 236

nota 20 dicembre 2002, Prot. n. 6529
Progetto Laboratorio d’Inglese in collaborazione con RAI Educational

lettera circolare 20 dicembre 2002, Prot.n. 3462
Iscrizione alle scuole dell’infanzia e alle classi delle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2003/2004 – Domande di ammissione agli esami per l’anno scolastico 2002/2003

nota 20 dicembre 2002, Prot. n.1902
Visite guidate e viaggi d’istruzione. Schema di capitolato d’oneri tra istituzioni scolastiche e agenzie di viaggi. Integrazione

nota 20 dicembre 2002, Prot. n. 22158
UPU – Concorso internazionale di composizioni per ragazzi 2003

nota 20 dicembre 2002, Prot. n. 22143
Concorso pubblico, per titoli e progetto artistico, ai fini dell’assegnazione di borse di studio per la promozione della cultura dell’adozione di minori stranieri

circolare 18 dicembre 2002, n. 132
Corso-concorso selettivo di formazione dei dirigenti scolastici riservato ai presidi incaricati

nota 18 dicembre 2002, Prot. n.22056
V Centenario del viaggio di scoperta del “Mundus Novus” di Amerigo Vespucci

nota 18 dicembre 2002, Prot.n. 5305/a3
Conferenza Nazionale dei Presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti (Roma, 8-9 gennaio 2003). Programma dei lavori e informazioni organizzative

18 dicembre Reti Locali Scolastiche

Con nota 27 novembre 2002 il MIUR invita le scuole a compilare il questionario on-line su reti locali scolastiche, a cura dell’Osservatorio Tecnologico, entro il 18 dicembre 2002, al fine di identificare, raccogliere e diffondere le “pratiche migliori” di rete locale scolastica.
Le descrizioni delle esperienze più significative saranno pubblicate sul sito dell’Osservatorio Tecnologico.
Tutte le informazioni sull’iniziativa sono disponibili all’URL:
http://www.osservatoriotecnologico.net/reti/questionario.htm

Sul tema si veda in Educazione&Scuola:

nota 17 dicembre 2002, Prot. n.21975
Concorso annuale europeo: “Esplorare la lingua e la cultura greca antica”

nota 17 dicembre 2002, Prot. n. 5286/A2
Ricerca “Una nuova cultura della sicurezza stradale – Programma per un test di autovalutazione degli studenti” – II edizione a.s. 2002- 2003

decreto direttore generale 17 dicembre 2002, (in GU 4ª Serie Speciale – Concorsi, 20 dicembre 2002, n. 100)
Corso concorso selettivo di formazione per il reclutamento di dirigenti scolastici per la scuola elementare e media e per la scuola secondaria superiore e per gli istituti educativi, riservato a coloro che hanno ricoperto la funzione di preside incaricato per almeno un triennio

17 – 20 dicembre Corso-Concorso Riservato Dirigenti

Il 20 novembre è pubblicato in Gazzetta Ufficiale (IV serie speciale n. 100) il DD 17.12.02 relativo al bando del corso-concorso riservato ai presidi incaricati triennalisti, trasmesso il 17 dicembre al ministero della Giustizia, dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti: le domande dovranno essere presentate entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale;
prime indicazioni operative sono fornite dal MIUR con la circolare 18 dicembre 2002, n. 132.

Di seguito il comunicato stampa del MIUR:

(Roma, 17 dicembre 2002) E’ stato firmato oggi, 17 dicembre 2002, e trasmesso al Ministero della Giustizia per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto con cui è indetto il corso-concorso, per complessivi 1.500 posti, riservato ai presidi incaricati.
La procedura concorsuale si svolgerà in tutte le sue fasi a livello regionale.

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

decreto 17 dicembre 2002, in GU – IV serie speciale n° 100 del 20 dicembre 2002
Concorso riservato presidi incaricati. Corso concorso selettivo di formazione per il reclutamento di dirigenti scolastici per la scuola elementare e media e per la scuola secondaria superiore e per gli istituti educativi, riservato a coloro che hanno ricoperto la funzione di preside incaricato per almeno un triennio

nota 13 dicembre 2002, Prot. n. 21799
Concorso “Il forum della filosofia” – a.s. 2002/2003

nota 13 dicembre 2002, Prot. n. 21798
Partecipazione degli studenti alla XI Olimpiade di Filosofia – Protocollo d’intesa MIUR/SF

nota 13 dicembre 2002, Prot. n.2615
Contratto integrativo nazionale (C.I.N.) per il personale dell’area V della dirigenza scolastica sottoscritto il 23 settembre 2002. Scuole a rischio

nota 13 dicembre 2002, Prot. n.3365-DIP-Segr.
Visite guidate al nuovo Auditorium-Parco della Musica di Roma

circolare 12 dicembre 2002, n. 129
D.M. 2 dicembre 2002 n. 127 – Cessazioni dal servizio – Trattamento di quiescenza – Indicazioni operative

decreto 12 dicembre 2002 (in GU 18 marzo 2003, n. 64)
Definizione della consistenza complessiva delle dotazioni organiche dei dirigenti scolastici, a decorrere dall’anno scolastico 2002-2003

decreto interministeriale 11 dicembre 2002
Aggiornamento delle tabelle contenenti l’elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui al decreto del Ministro della sanità 27 luglio 1992 ed aggiornamento degli elenchi delle specialità

nota 11 dicembre 2002, Prot. n.5210/A3°
Conferenza Nazionale dei Presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti. Roma, 8 – 9 gennaio 2003

nota 10 dicembre 2002, Prot. DGPSA/Uff.VII/4981
Progetto Pilota 2 per la valutazione del servizio scolastico. Compensi al personale impegnato nel progetto

nota 10 dicembre 2002, Prot. n.13784
D.M. 44 del 1° febbraio 2001. Schema di convenzione di cassa delle istituzioni scolastiche

avviso 10 dicembre 2002, Prot. n.21650/INT/U04
Posti per assistenti di lingua italiana offerti da paesi dell’unione europea a studenti universitari di cittadinanza italiana. Anno Scolastico 2003/2004

nota 9 dicembre 2002, Prot. n. U1/609
CNI n. 2 e n. 3 del 19 novembre 2002

nota 9 dicembre 2002, Prot.n.12925/MR. VCG/R.
Contratti Collettivi nazionali quadro sulle modalità di utilizzo dei distacchi, aspettative e permessi nonché delle alter prerogative sindacali, del 7 agosto 1998 – Artt.8-9-10- (S.O. n.150 alla G.U.n.207 del 5 settembre 1998), del 27.1.1999 (G.U. n33 del 10.2.99) e CCNQ del9 agosto 2000 – Comparto Scuola – Periodo 1.9.2002 – 31.8.2003

09 dicembre Piano Nazionale EDA

Il 9 dicembre a Torino, presso il Centro convegni della Camera di commercio “Torino Incontra”, via Nino Costa 8, si svolge il Seminario sugli standard nazionali per l’Educazione degli adulti nel corso del quale vengono presentati i risultati della ricerca degli standard per l’alfabetizzazione culturale della popolazione adulta ed il piano nazionale per l’EDA.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa della Direzione Generale Regionale Piemonte ed il programma del seminario:

Dagli anni 90 è in corso una incontrollata evoluzione dei modelli di conoscenza, legata al fenomeno della globalizzazione, per cui fasce di popolazione adulta, che non riescono per vari motivi a seguire un percorso di aggiornamento, sono a rischio di marginalizzazione o di esclusione dalla società e dal lavoro.
I responsabili delle politiche educative dei vari Paesi si trovano di fronte alla necessità di comprendere cosa si deve fare per sostenere questi adulti, cercando dapprima gli strumenti che permettano di misurare, attraverso prove, il livello del rischio di esclusione dal diritto fondamentale alla cittadinanza attiva, per poi intervenire con adeguate forme di sostegno valorizzando tutte le competenze presenti nella persona.
C’è una grande preoccupazione per questa situazione che investe drammaticamente l’Italia, ma anche il resto del mondo industrializzato.
Sono state fatte in queste anni ricerche a carattere internazionale a cui l’Italia ha partecipato come l’indagine ALL (Letteratismo e Abilità per la Vita della popolazione adulta) attualmente in fase pilota e che ha interessato tre Regioni italiane, fra cui il Piemonte. E’ stato costituito presso l’INVALSI (ex CEDE) un Osservatorio sull’Educazione degli Adulti. E’ stata sviluppata dal MIUR con la consulenza dell’INDIRE un’ampia indagine sugli Standard Nazionali per l’Educazione Degli Adulti i cui risultati verranno illustrati nel Convegno Nazionale che si terrà a Torino il 9 dicembre 2002.
Sulla base di queste informazioni si dovrà delineare un progetto operativo di educazione per gli adulti, coinvolgendo nella progettazione e nelle decisioni tutti i soggetti che hanno titolo e responsabilità per realizzare un’azione di massima integrazione e sinergia quali i Centri Territoriali, che dovranno erogare la formazione, ma anche Regioni ed Enti Locali, Parti Sociali, Uffici scolastici regionali, Organismi di Ricerca, Ministero del Lavoro.
Dunque questi standard di competenze di base (linguistiche, scientifiche, tecnologiche e sociali) presentati al Convegno di Torino, dovranno avere la massima condivisione ed a tale scopo, per potenziare l’informazione fin dal lancio del progetto, la Direzione Generale Regionale, oltre ad invitare i soggetti che dovranno costituire i Gruppi di Lavoro per la condivisione degli standard, ha organizzato la trasmissione del Convegno via Internet, sollecitando la partecipazione a distanza di tutti i Centri Territoriali per l’Educazione degli Adulti. Inoltre l’INDIRE di Firenze aprirà un Forum di discussione perché tutti coloro che vorranno partecipare alla validazione degli standard nazionali – e quindi non soltanto i Centri Territoriali – possano comunicare il loro parere.
Dopo un approfondito dibattito culturale ed istituzionale con i soggetti interessati ed il confronto con le parti sociali, le proposte di standard saranno trasmesse alla conferenza unificata per la successiva adozione a livello nazionale
Nel Patto per l’Italia – Contratto per il Lavoro sono enunciati con grande chiarezza gli obiettivi generali in termine di istruzione e formazione per corrispondere alle richieste del mondo del lavoro.. Per quanto concerne l’educazione permanente degli adulti, si tratta del principale strumento strategico per favorire l’occupabilità e l’adattabilità delle risorse umane e professionali nonché l’inclusione sociale. A partire dal 2003, si lancerà un piano di formazione degli adulti, tale da soddisfare le richieste di 700.000 persone all’anno.

PROGRAMMA

– ore 9.30 Apertura
. Giuseppe Pichetto, Presidente della Camera di Commercio
. Luigi Catalano, Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte
. Enzo Ghigo, Presidente della Giunta regionale della Regione Piemonte
– ore 10.15 Interventi
. Attilio Oliva, Presidente Associazione Treellle
Il quadro della ricerca internazionale sulle competenze alfabetiche della popolazione adulta
. Pasquale Capo, Capo Dipartimento MIUR
L’alfabetizzazione culturale degli Adulti in Italia
. Stefania Fustagni, Presidente dell’INDIRE
Presentazione della ricerca sugli standard: l’impegno dell’INDIRE
. Lucio Guasti, Docente Università Cattolica di Piacenza
I risultati della ricerca
– ore 12.15 Filmato
– ore 12.45 Conclusioni
. Maria Grazia Siliquini, Sottosegretario di Stato MIUR
Moderatore: Dario Rosso

09 dicembre Consulte Studentesche

Il MIUR, in occasione della manifestazione del “Motor Show 2002”, che si svolge a Bologna dal 7 al 15 dicembre 2002, organizza per il 9 dicembre un incontro con i rappresentanti delle Consulte Scolastiche Provinciali, sul tema “Guida sicura – I giovani e la comunicazione” (vd. nota 22 novembre 2002, Prot. 4882 /A2).

Sul tema si veda in Educazione&Scuola:

08 – 23 dicembre Finanziaria e Scuola

Il 21 dicembre il Senato approva la Legge finanziaria per il 2003 che, dal 22 dicembre,  torna alla Camera dove viene approvata definitivamente il 23 dicembre con 298 voti favorevoli e 110 contrari.

Di seguito il comunicato di Palazzo Madama:

Via libera del Senato ai documenti economico-finanziari (A.S. 1826 e 1827). I provvedimenti tornano ora alla Camera. Tra le misure introdotte: il primo modulo della riforma del sistema fiscale, i buoni scuola per gli alunni degli istituti privati, la proroga degli sgravi per le ristrutturazioni edilizie, la cosiddetta “tassa sul fumo”, il condono per le imposte sui redditi,  l’Irap, l’Iva, la possibilità per le Regioni e gli enti locali di varare condoni per Ici, tassa dei rifiuti e tributi locali, la sanatoria per l’affissione illegale di manifesti, imposte di registro, ipotecarie, catastali, sulle successioni e donazioni e per l’Invim; il condono del canone Rai; l’innalzamento a 75 anni dell’età pensionabile per i magistrati; lo stanziamento di fondi necessari a fronteggiare la crisi della Fiat.

Il 19 dicembre il Senato conferma lo stanziamento di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005 come “(…) contributo finalizzato alla riduzione degli oneri effettivamente rimasti a carico per l’attività educativa di altri componenti del medesimo nucleo familiare presso scuole paritarie“.

Il 17 dicembre il Senato approva l’art. 23 della Legge finanziaria per il 2003 (AS 1826 Governo); di seguito il testo emendato e gli OdG accolti dal Governo:

Art. 23.
(Misure di razionalizzazione in materia di organizzazione scolastica)

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 22 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, ed in particolare dal comma 4, le cattedre costituite con orario inferiore all’orario obbligatorio d’insegnamento dei docenti, definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro, sono ricondotte a 18 ore settimanali, anche mediante l’individuazione di moduli organizzativi diversi da quelli previsti dai decreti costitutivi delle cattedre, salvaguardando l’unitarietà d’insegnamento di ciascuna disciplina e con particolare attenzione alle aree delle zone montane e delle isole minori. In sede di prima attuazione e fino all’entrata in vigore delle norme di riforma in materia di istruzione e formazione, il disposto di cui al presente comma trova applicazione ove, nelle singole istituzioni scolastiche, non vengano a determinarsi situazioni di soprannumerarietà, escluse quelle derivanti dall’utilizzazione, per il completamento fino a 18 ore settimanali di insegnamento, di frazioni di orario già comprese in cattedre costituite fra più scuole.
2. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono fissati i criteri e i parametri per la definizione delle dotazioni organiche dei collaboratori scolastici in modo da conseguire nel triennio 2003-2005 una riduzione complessiva del 6 per cento della consistenza numerica della dotazione organica determinata per l’anno scolastico 2002-2003. Per ciascuno degli anni considerati, detta riduzione non deve essere inferiore al 2 per cento.
3. Rientrano tra le funzioni dei collaboratori scolastici l’accoglienza e la sorveglianza degli alunni, e l’ordinaria vigilanza e assistenza agli alunni durante la consumazione del pasto nelle mense scolastiche.
4. Dall’anno scolastico 2003-2004 il personale amministrativo, tecnico e ausiliario del comparto scuola utilizzato presso i distretti scolastici di cui alla parte I, titolo I, capo II, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, è restituito ai compiti d’istituto.
5. Il personale docente dichiarato inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, dalla commissione medica operante presso le aziende sanitarie locali, qualora chieda di essere collocato fuori ruolo o utilizzato in altri compiti, è sottoposto ad accertamento medico da effettuare dalla commissione di cui all’articolo 2-bis, comma 2, del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 157, come modificato dall’articolo 5 del decreto legislativo 29 giugno 1998, n. 278, competente in relazione alla sede di servizio. Tale commissione è competente altresì ad effettuare le periodiche visite di controllo disposte dall’autorità scolastica. Il personale docente collocato fuori ruolo o utilizzato in altri compiti per inidoneità permanente ai compiti di istituto può chiedere di transitare nei ruoli dell’amministrazione scolastica o di altra amministrazione statale o ente pubblico. Il predetto personale, qualora non transiti in altro ruolo, viene mantenuto in servizio per un periodo massimo di cinque anni dalla data del provvedimento di collocamento fuori ruolo o di utilizzazione in altri compiti. Decorso tale termine, si procede alla risoluzione del rapporto di lavoro sulla base delle disposizioni vigenti. Per il personale già collocato fuori ruolo o utilizzato in altri compiti, il termine di cinque anni decorre dalla data di entrata in vigore della presente legge.
6. Per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario dichiarato inidoneo a svolgere le mansioni previste dal profilo di appartenenza non si procede al collocamento fuori ruolo. I collocamenti fuori ruolo eventualmente già disposti per detto personale cessano il 31 agosto 2003.
7. Ai fini dell’integrazione scolastica dei soggetti portatori di handicap si intendono destinatari delle attività di sostegno ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, gli alunni che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva. L’attivazione di posti di sostegno in deroga al rapporto insegnanti/alunni in presenza di handicap particolarmente gravi, di cui all’articolo 40 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, è autorizzata dal dirigente preposto all’ufficio scolastico regionale assicurando comunque le garanzie per gli alunni in situazione di handicap di cui al predetto articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. All’individuazione dell’alunno come soggetto portatore di handicap provvedono le aziende sanitarie locali sulla base di accertamenti collegiali, con modalità e criteri definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da emanare, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, su proposta dei Ministri dell’istruzione, dell’università e della ricerca e della salute, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
8. Fermo restando il disposto di cui all’articolo 16, comma 3, secondo periodo, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, le economie di spesa derivanti dall’applicazione del comma 5 del presente articolo sono destinate ad incrementare le risorse annuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione professionale del personale docente della scuola, subordinatamente al conseguimento delle economie medesime. Gli importi di 39 milioni di euro per l’anno 2004, di 58 milioni di euro per l’anno 2005 e di 70 milioni di euro a decorrere dall’anno 2006, sono destinati ad incrementare le risorse per il trattamento accessorio del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, previa verifica dell’effettivo conseguimento delle economie derivanti dall’applicazione dei commi 2, 4 e 6.
9. Le istituzioni scolastiche possono deliberare l’affidamento in appalto dei servizi di pulizia, di igiene ambientale e di vigilanza dei locali scolastici e delle loro pertinenze, come previsto dall’articolo 40, comma 5, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, aderendo prioritariamente alle convenzioni stipulate ai sensi dell’articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e successive modificazioni, e dell’articolo 59 della legge 23 dicembre 2000, n. 388. La terziarizzazione dei predetti servizi comporta la indisponibilità dei posti di collaboratore scolastico della dotazione organica dell’istituzione scolastica per la percentuale stabilita con il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, emanato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, per la determinazione degli organici del personale amministrativo, tecnico e ausiliario del comparto scuola per l’anno scolastico 2002-2003 da ridefinire anche per tenere conto dell’affidamento in appalto del servizio di vigilanza. La indisponibilità dei posti permane per l’intera durata del contratto e non deve determinare posizioni di soprannumerarietà. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, previo accertamento della riduzione delle spese di personale derivante dalla predetta indisponibilità di posti, sono effettuate le occorrenti variazioni di bilancio per consentire l’attivazione dei contratti.

Ordini del Giorno accolti dal Goveno

Il Senato,
invita il Governo ad individuare i provvedimenti idonei a riconoscere il diritto all’iscrizione negli elenchi provinciali ad esaurimento dei collaboratori scolastici di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 13 dicembre 2000, n. 430, indipendentemente dal servizio prestato, coloro i quali, già inclusi nelle soppresse graduatorie di merito dei rispettivi comuni, per effetto dell’articolo 8 della legge 3 maggio1999, n. 124, abbiano presentato relativa domanda di inserimento negli elenchi provinciali suddetti tra il 10 gennaio 1997 e il 4 giugno 2001 come previsto dal decreto ministeriale n. 75 del 19 aprile 2001 articolo 1, comma 2.

Il Senato,
invita il Governo a valorizzare le professionalità del personale docente anche mediante il supporto di psicologi scolastici.

Il Senato,
premesso che all’articolo 23 del disegno di legge finanziaria, comma 9, si dispone che le istituzioni scolastiche possano deliberare l’affidamento in appalto dei servizi di pulizia, di igiene ambientale e di vigilanza dei lavori scolastici,
impegna il Governo ad individuare gli strumenti idonei affinché i predetti servizi vengano affidati in via prioritaria o aderendo alle convenzioni stipulate ai sensi dell’articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n.488, e successive modificazioni, e dell’articolo 59 della legge 23 dicembre 2000, n.388, o stipulando le convenzioni di cui all’articolo 5 della legge 8 novembre 1991, n.381, e successive modificazioni.

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1826, impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative affinchè siano risolte le problematiche sollevate dall’emendamento 23.171 («Dall’anno scolastico 2003-2004 non si conferiscono nuovi incarichi di presidenza salvo conferma di quelli attribuiti nei precedenti anni scolastici»).

Dal 10 dicembre la Legge finanziaria per il 2003 (AS 1826 Governo), approvata dalla Camera l’11 novembre us, è all’esame dell’Aula al Senato.

Il 10 dicembre il ministro dell’economia precisa che verranno esclusi dal DL 194/02 i contributi per la parità scolastica.
Di seguito il comunicato stampa del ministero dell’Economia e delle Finanze:

(Roma, 10 dicembre 2002)  Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica quanto segue: il Dl 194/2002 cosiddetto “taglia-spesa” prevede l’emanazione di appositi provvedimenti in deroga. A questi fini è stata avviata la procedura per escludere dal campo di applicazione del provvedimento i contributi statali per la parità scolastica.

I rettori delle università italiane, nel corso dell’assemblea della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) del 10 dicembre 2002, decidono di rimettere il proprio mandato al ministro per protesta contro i tagli decisi dalla Finanziaria 2003 nei confronti dell’università e della ricerca.
Di seguito, nell’ordine, i comunicati stampa della CRUI e del ministero dell’economia e delle finanze:

(Roma, 10 dicembre 2002) I Rettori delle Università Italiane hanno deciso nell’assemblea del 10 dicembre di mettere a disposizione del Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti il loro mandato, per denunciare l’impossibilità di garantire i servizi essenziali per la formazione e la ricerca e il diritto allo studio se nella finanziaria in corso di approvazione verranno confermati i tagli previsti.
A fronte di questa iniziativa il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha assicurato che in sede di discussione al Senato verrà proposto dal governo un adeguato stanziamento a favore dell’Università.
Nel prendere atto di tale dichiarazione, la CRUI sottolinea come sia altrettanto fondamentale rivedere la normativa che trasferisce automaticamente gli incrementi di stipendio per il personale universitario sul bilancio delle università senza rifusione da parte dello stato. In assenza di tale decisione infatti le università italiane si troveranno comunque, a breve, nell’impossibilità di garantire i servizi essenziali per la didattica e la ricerca.

(Roma, 10 dicembre 2002) In merito all’intenzione dei Rettori delle Università di rimettere il loro mandato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che tale decisione appare intempestiva perché il disegno di legge finanziaria non è ancora stato approvato e in sede di discussione al Senato sarà proposto un adeguato stanziamento a favore dell’Università.

L’8 dicembre la 5a Commissione del Senato approva il seguente emendamento all’art. 2 della Legge finanziaria per il 2003:

«5-bis. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono determinati i criteri per l’attribuzione alle persone fisiche di un contributo finalizzato alla riduzione degli oneri effettivamente rimasti a carico per l’attività educativa di altri componenti del medesimo nucleo familiare presso scuole paritarie, nel limite complessivo massimo di 30 milioni di euro per l’anno 2003 e di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2004 e 2005».
Conseguentemente, all’articolo 67, comma 2, tabella C, Ministero dell’economia e delle finanze – Legge n. 468 del 1978: riforma di alcune norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio, articolo 9-ter: Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanenti di natura corrente (4.1.5.2 – Altri fondi di riserva – cap. 3003), apportare le seguenti variazioni:
2003: – 30.000;
2004: – 30.000;
2005: – 30.000.

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

nota 5 dicembre 2002, Prot. n. 6226
Piano di formazione sulle competenze informatiche e tecnologiche del personale della Scuola

decreto Ministero Interno 4 dicembre 2002 (in GU 20 dicembre 2002, n. 298)
Rideterminazione del calendario delle festività religiose ebraiche per il 2003

nota 3 dicembre 2002, Prot. n.6178
Piano di formazione sulle competenze informatiche e tecnologiche del Personale della Scuola

03 – 19 dicembre Riforme e Controriforme

Il 19 dicembre il ministro inaugura i lavori dei 250 esperti chiamati a partecipare a Roma presso l’Hotel Melià al convegno dal titolo “Il profilo dello studente al termine del secondo ciclo di istruzione e formazione” da cui dovrebbero emergere le basi dei nuovi piani di studio per la scuola secondaria.

Di seguito il comunicato del MIUR:

(Roma, 19 dicembre 2002) Letizia Moratti, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca ha aperto i lavori del convegno “Il profilo dello studente al termine del secondo ciclo di istruzione e formazione” cui hanno partecipato 250 esperti del mondo della scuola, università, cultura e del lavoro incaricati di fornire indicazioni e suggerimenti per la stesura dei piani di studio.
Il ministro nell’indirizzo di saluto ai partecipanti ha sottolineato i punti fondamentali del lavoro che attende gli esperti: “Un profilo che abbiamo voluto unitario, perché siamo convinti che il sistema di istruzione e formazione debba consistere di due percorsi comunicanti che, ancorché distinti, abbiano obiettivi e valori di riferimento comuni.
Abbiamo voluto in tal modo riconoscere in concreto la legittimità, anzi, la necessità di istituire nell’ordinamento una pluralità di percorsi, di tempi, di contenuti, di modalità, di metodologie di insegnamento e di apprendimento, ed anche di sedi in cui potrà svolgersi l’attività formativa. Questa scelta mette al centro lo studente, i suoi progetti, le sue doti e capacità, l’autonomia delle sue scelte e le sue responsabilità.”
Il Ministro ha aggiunto: “Dopo un prolungato periodo di sperimentazione, che ha prodotto una proliferazione enciclopedica di materie e un conseguente aumento del carico delle lezioni, è necessario – pur tenendo conto delle opportune innovazioni – ritornare al più prezioso messaggio della tradizione liceale e cioè quello di “insegnare poche cose, ma insegnarle molto bene”, lasciando ai ragazzi tutto il tempo necessario per la rielaborazione personale, l’approfondimento, l’autonoma costruzione del proprio percorso di crescita culturale e umana.
Ci aspettiamo, per questo, che il liceo riconquisti la sua dimensione unitaria, essenziale, centrata sull’elaborazione critica e sull’apertura mentale.”
Il Ministro ha concluso: ” A voi chiediamo di individuare gli obiettivi generali e specifici di ciascun liceo all’interno del quadro stabilito dal documento di base e di validare la coerenza interna del sistema, dal primo al secondo ciclo, e quella esterna riferita alla spendibilità ed efficacia dei profili in uscita nelle Università, nell’Istruzione e Formazione Superiore e nell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. La presenza qui oggi di esperti del primo e del secondo ciclo vuole significare proprio questo: la volontà di costruire un sistema scolastico che ha nella continuità verticale ed orizzontale e nella coerenza complessiva i suoi punti di forza e di garanzia di unitarietà e di flessibilità per i ragazzi e le loro famiglie.
Oggi avviamo i lavori che prevedono un grande dibattito sulla definizione dei profili, cui seguirà un forum dedicato. Ci sarà poi una seconda fase per approfondire i profili dei singoli licei. Subito dopo comincerà il confronto con le Associazioni dei genitori, con i docenti, i sindacati e gli editori. Infine, in una terza fase istituzionale, il documento sarà presentato al CNPI, al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari.”
Il sottosegretario Valentina Aprea ha poi condotto i lavori della giornata di studi, svolgendo una relazione per illustrare i contenuti e gli effetti del disegno di legge sulla riforma degli ordinamenti scolastici attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.

Il 17 dicembre la 7a Commissione della Camera, chiuse le audizioni informali iniziate il 28 novembre us, riprende l’esame del DdL AC 3387, concernente la delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, già approvato dal Senato e, dei DdL AC 23, 353, 354, 661, 735, 749, 771, 779, 967, 1014, 1042, 1043, 1044, 1481, 1734, 1749, 2277, sulla Definizione delle norme generali sull’istruzione.

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 6 dicembre 2002, approva un decreto presidenziale per la riorganizzazione ed il riordino del MIUR che si articolerà, anche alla luce delle riforme costituzionali e della conseguente ripartizione di competenze tra Stato e Regioni

  • a livello centrale in tre dipartimenti:
    • istruzione
    • università ed alta formazione artistica, musicale e coreutica
    • ricerca
  • a livello periferico:
    • in uffici scolastici regionali
    • in articolazioni provinciali e subprovinciali.

Il 5 dicembre, rispettivamente la Camera ed il Senato, approvano i DdL sugli IRC (AC 2480) e sulla Devolution (AS 1187).

In Educazione&Scuola:

03 – 05 dicembre Inforscuola 2002

Dal 3 al 5 dicembre 2002, presso la fiera di Udine, si svolge la 19a edizione di Inforscuola, mostra convegno di Didattica e Tecnologie per la Scuola, la Formazione Professionale e l’Orientamento.

Di seguito il comunicato stampa del MIUR:

La XIX edizione di INFORSCUOLA, curata dalla redazione della rivista IS Informatica & Scuola, è stata organizzata dalla Fiera di Udine e promossa dall’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia.
L’Ingegner Alessandro Musumeci, Direttore del Servizio per l’Automazione Informatica e l’Innovazione Tecnologica di questo Ministero, inaugurerà la manifestazione intervenendo sul tema “L’innovazione tecnologica nella Scuola italiana: il futuro prossimo venturo”.
Dalle 9.00 alle 18.00 del 3-4-5 dicembre, 36 momenti congressuali vedranno impegnati più di 60 Relatori a dibattere le tematiche “ICT e Didattica”, nella prima giornata, “E-learning: esperienze didattiche e di formazione”, nella seconda, “La rete”, nella giornata conclusiva.

Sul tema si veda in Educazione&Scuola:

03 dicembre Giornata Europea Disabili

Il 3 dicembre si celebra la Giornata europea delle persone disabili: per tale occasione la Commissione europea ed il Forum europeo sulla disabilità organizzano il concorso “Hai tra i 10 e i 15 anni? Come cambieresti il mondo perche’ sia a misura delle persone con disabilita’? Illustra il tuo progetto con un disegno“.

Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:

decreto 2 dicembre 2002, n. 127
Cessazione dal servizio

nota 2 dicembre 2002, Prot. n.6115
Concorso Europeo del Giovane Consumatore 2002-2003

02 – 20 dicembre Attività Sindacale

Proseguono gli incontri di ARAN e MIUR con le OOSS su:

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

dicembre Parlamento

Camera
Aula 22, 23 Il 23 dicembre la Camera approva definitivamente:
Legge finanziaria per il 2003 (AC 3200 bis)
Bilancio dello Stato per l’anno 2003 e bilancio pluriennale 2003-2005 (AC 3201)
Aula 2, 3, 4, 5 Il 5 dicembre la Camera approva con 231 voti favorevoli e 105 contrari il DdL Insegnanti di religione cattolica
Commissioni
7a 22 Il 22 dicembre la 7a Commissione esprime parere favorevole alla 5a Commissione su:
Legge finanziaria per il 2003 (AC 3200 bis)
Bilancio dello Stato per l’anno 2003 e bilancio pluriennale 2003-2005 (AC 3201)

(22.12.02) Fabio GARAGNANI (FI), relatore, precisa, preliminarmente, che la Commissione è chiamata a riferire alla V Commissione sulle modifiche apportate dal Senato alle parti di propria competenza dei disegni di legge finanziaria e di bilancio.
Per quanto riguarda la scuola, sottolinea che una delle principali novità rispetto al testo della finanziaria già approvato dalla Camera è rappresentata dalle agevolazioni per le famiglie i cui figli frequentano scuole paritarie. Osserva in particolare, che l’articolo 2, comma 7, prevede che il ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con quello dell’istruzione, determini con regolamento i criteri per l’attribuzione alle persone fisiche di un contributo finalizzato alla riduzione degli oneri effettivamente rimasti a carico (considerati, cioè, al netto di altri contributi eventualmente percepiti ai sensi della normativa vigente) per l’attività educativa di componenti dello stesso nucleo familiare presso scuole paritarie, ponendo come limite di spesa 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005.
Precisa che le agevolazioni in oggetto risultano complementari rispetto a quelle già previste dalla legislazione vigente, in parte direttamente riconosciute alle scuole paritarie, in parte destinate alle famiglie stesse. Sul primo fronte, ricorda che la legge n. 62 del 2000 riconosce alle scuole paritarie senza fini di lucro il trattamento fiscale agevolato determinato dal decreto legislativo n. 460 del 1997 per le ONLUS. Sul secondo fronte, la stessa legge prevede l’adozione di un piano straordinario di finanziamento alle regioni e alle province autonome, per l’assegnazione alle famiglie di borse di studio, il cui ammontare non è calcolato in base alla spesa sostenuta, ma è di uguale importo per gli alunni delle scuole statali e paritarie, con eventuali differenziazioni a seconda dell’ordine e grado di istruzione. A tale previsione è stata data attuazione con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 106 del 2001, che fissa in 30 milioni di lire annue il limite di reddito per l’accesso alle borse di studio, consentendo tuttavia a regioni e province autonome l’individuazione di una soglia più elevata.
Ricorda che diverse regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Puglia, Liguria, Sicilia) hanno adottato provvedimenti per il diritto allo studio nelle scuole statali e non statali, alcuni dei quali prevedono contributi alle famiglie.
Sempre con riferimento alla scuola, osserva che il Senato ha modificato in misura limitata le norme dell’articolo 35, sull’organizzazione scolastica.
In particolare, nell’ambito delle misure di razionalizzazione del personale docente (riconduzione delle cattedre a 18 ore, modifiche alla disciplina sul collocamento fuori ruolo, sostegno all’handicap) (commi 1, 5 e 7), l’unica modifica significativa riguarda il primo periodo del comma 7, che individua negli alunni che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, i soggetti cui sono destinate le attività di sostegno. In tale contesto, precisa che l’espressione utilizzata nel testo della Camera («persone handicappate», come nella legge n. 104 del 1992) è stata sostituita al Senato con la più comune espressione «soggetti portatori di handicap».
Osserva che sono limitate anche le modifiche alle misure di razionalizzazione del personale ATA (riduzione degli organici dei collaboratori scolastici, specificazione delle loro funzioni di accoglienza agli alunni, restituzione ai compiti di istituto del personale utilizzato presso i distretti scolastici, riduzione del personale collocato fuori ruolo) (commi 2, 3, 4 e 6). In questa sede, merita segnalare la modifica al comma 3, che, nel testo approvato dal Senato, esplicita che rientrano tra le funzioni dei collaboratori scolastici l’accoglienza e la sorveglianza degli alunni e l’ordinaria vigilanza ed assistenza agli alunni durante la consumazione del pasto nelle mense scolastiche. Il testo approvato alla Camera faceva riferimento ai medesimi servizi individuandoli solo come «funzioni miste».
Rileva invece che non sono state modificate le norme sul trattamento accessorio del personale ATA e all’affidamento in appalto dei servizi di pulizia, igiene e vigilanza (commi 8 e 9).
In materia di personale scolastico, segnala anche il comma 7 dell’articolo 50, che, nel contesto di una serie di disposizioni sui lavori socialmente utili, prevede la prosecuzione per il 2003 delle attività svolte dai soggetti impegnati in LSU presso gli istituti scolastici sulla base di convenzioni stipulate, ai sensi dell’articolo 78, comma 31, della legge n. 388 del 2000, tra il Ministero del lavoro e le amministrazioni pubbliche aventi competenze interregionali. La disposizione interessa circa 16.000 lavoratori impegnati nei servizi di pulizia di circa 2.300 scuole, con un onere di 297 milioni di euro, coperto riducendo l’accantonamento in Tabella A del Ministero del lavoro.
Occorre inoltre segnalare che, nell’ambito delle norme sul Fondo rotativo per la progettualità (articolo 70), il Senato ha confermato la riserva di una quota del 30 per cento del Fondo agli interventi necessari ai fini dell’adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antisismica. Ricorda che parte delle risorse del Fondo è destinata anche all’attuazione di progetti comunitari da parte di strutture specialistiche universitarie e di alta formazione europea localizzate nelle aree depresse.
Per quanto riguarda la scuola, segnala anche l’articolo 27, che istituisce il Progetto «PC ai giovani» in «sostituzione» di quello «PC per gli studenti». L’articolo istituisce un nuovo Fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia, denominato «PC ai giovani», cui affluiscono le disponibilità, non impegnate all’entrata in vigore della finanziaria in esame, del fondo di garanzia a sostegno dell’iniziativa «PC per gli studenti» (istituito a sua volta dall’articolo 103, comma 4, della legge finanziaria 2001). Quest’ultima disposizione viene contestualmente abrogata. Il nuovo Fondo sarà utilizzato per le spese relative al progetto promosso dal Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, denominato «PC per i giovani», diretto ad incentivare l’acquisizione e l’utilizzo degli strumenti informatici e digitali tra i giovani che compiono sedici anni nel 2003. Le modalità di presentazione delle domande e di erogazione degli incentivi saranno definiti con decreto del Ministro dell’economia, di concerto con il Ministro dell’innovazione.
Per quanto riguarda l’università e la ricerca, si deve in primo luogo segnalare l’incremento delle risorse destinate al Fondo di finanziamento ordinario delle università, pari a 195 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005. Tale incremento, come è noto, volto a dare risposta alle richieste della CRUI, sarà finanziato (secondo quanto dichiarato da fonti governative) principalmente tramite parte delle maggiori entrate determinate dall’aumento dell’imposta di consumo sulle sigarette (si vedano i commi 8 e 9 dell’articolo 21).
Sottolinea che parte delle maggiori entrate determinate dall’aumento dell’imposta sulle sigarette è destinata anche alla ricerca, dato che le maggiori entrate ad esso connesse permettono di alimentare (sempre secondo le dichiarazioni del Governo) un nuovo fondo per progetti di ricerca, istituito ai sensi dell’articolo 56. Tale fondo, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, è destinato alla realizzazione di progetti di ricerca di «rilevante valore scientifico, anche con riguardo alla tutela della salute e all’innovazione tecnologica». La sua dotazione finanziaria è pari a 225 milioni di euro per il 2003 e a 100 milioni di euro a partire dal 2004. A un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’istruzione, sentiti quelli dell’economia e dell’innovazione tecnologica, sono affidate la ripartizione del fondo tra i progetti, nonché l’indicazione di procedure, modalità e criteri per l’utilizzo delle risorse, da utilizzare prioritariamente per i progetti che si siano dimostrati capaci di utilizzare pienamente le risorse comunitarie.
Sul fronte delle risorse rese disponibili per il settore, segnala anche l’incremento dell’accantonamento di Tabella B relativo al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, pari a 1 milione 850 mila euro per il 2003 e a 1 milione 600 mila euro per ciascuno degli anni 2004 e 2005.
Merita segnalare anche che il settore della ricerca scientifica e tecnologica è stato inserito tra quelli (sicurezza pubblica, impegni internazionali, difesa, giustizia, tutela dei beni culturali) cui sono prioritariamente destinate le risorse (80 milioni di euro per il 2003 e 220 a decorrere dal 2004) per il finanziamento delle deroghe al blocco delle assunzioni stabilito dall’articolo 34 (si vedano in particolare i commi 5 e 6). Sul fronte del personale, va segnalato anche che il comma 12 del medesimo articolo, a seguito di una integrazione introdotta al Senato, oltre a prorogare di un anno i termini di validità delle graduatorie ai fini dell’assunzione di personale presso le amministrazioni interessate per l’anno 2003 dal divieto di assunzione, proroga altresì per l’anno 2003 la durata delle idoneità conseguite nelle procedure di valutazione comparativa che la legge n. 210 del 1988 richiede per la nomina in ruolo per la copertura di posti di professore ordinario ed associato.
Infine, con riferimento al settore dell’università e della ricerca, segnala che alle disposizioni sui corsi universitari a distanza (articolo 26, comma 5), introdotte in Aula durante l’esame alla Camera, il Senato ha apportato solo limitate modifiche: è stato introdotto il concerto del ministro per l’innovazione e le tecnologie ai fini dell’emanazione del decreto del ministro dell’istruzione per la definizione dei criteri e delle procedure di accreditamento dei corsi e degli istituti abilitati a rilasciare titoli accademici; la dizione «istituti universitari» è stata sostituita con quella di «istituzioni universitarie», per ricomprendere la totalità degli istituti ai quali afferisce l’istruzione universitaria.
Per quanto riguarda il settore dei beni e delle attività culturali, osserva che la novità più rilevante rispetto al testo approvato dalla Camera è rappresentata dalle modifiche apportate all’articolo 10 del decreto legislativo n. 368 del 1998, sugli accordi e le forme associative per la gestione dei beni culturali. Sulla materia interviene il comma 52 dell’articolo 80, introdotto con un emendamento governativo, cui fine principale è quello di limitare la sfera applicativa del citato articolo 10 ai beni di interesse nazionale.
Precisa che l’articolo 10 del decreto legislativo n. 368, come modificato dall’articolo 33 della scorsa finanziaria, prevede speciali forme di collaborazione tra il Ministero per i beni e le attività culturali e soggetti pubblici o privati per agevolare l’esercizio delle sue funzioni e, in particolare, per la «valorizzazione dei beni culturali e ambientali» (alinea del comma 1). Le lettere a), b) e b-bis) (inserita dalla scorsa finanziaria) precisano quindi le forme di collaborazione che il Ministero può attivare (accordi con soggetti pubblici e privati, partecipazione a associazioni, fondazioni e società, cui conferire in uso i beni, concessione a soggetti diversi da quelli statali della gestione di servizi finalizzati al miglioramento della fruizione pubblica e della valorizzazione del patrimonio artistico).
Precisa che il testo del Senato interviene sull’alinea e sulla lettera b-bis), ridefinendo la competenza ministeriale, che viene limitata alle attività di «gestione dei servizi relativi ai beni culturali di interesse nazionale». Il nuovo testo esclude dalla competenza del Ministero, da una parte, le attività di «valorizzazione» dei beni culturali, dall’altra i beni che non siano di interesse nazionale. Le modifiche appaiono in armonia con quanto disposto dalla riforma del titolo V della Costituzione, che – si ricorda – ha limitato la legislazione esclusiva dello Stato alla tutela dei beni culturali ed ambientali, affidando la «valorizzazione dei beni culturali e ambientali» e la «promozione e organizzazione di attività culturali» alla legislazione concorrente.
Per quanto concerne l’individuazione dei beni «di interesse nazionale», rileva che la disposizione rinvia ai criteri indicati all’articolo 2, comma 1, lettere a) e b), del regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2000, n. 283. Ai sensi di tale rinvio sono pertanto di interesse nazionale: a) i beni riconosciuti per legge come monumenti nazionali; b) quelli di interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte e della cultura in genere, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera b), del testo unico in materia di beni culturali e ambientali. Benché non sia espressamente richiamato, si deve ritenere che, in concreto, l’individuazione dovrà avvenire con il coinvolgimento delle regioni e, presumibilmente, avvalendosi della Commissione paritetica di cui all’articolo 150 del decreto legislativo n. 112 del 1998.
Sempre in materia di beni e attività culturali va inoltre segnalato il comma 47 dell’articolo 80, che autorizza la spesa di 5 milioni di euro nel 2004 e 15 nel 2005 per gli interventi relativi alla Biblioteca europea di Milano. La disposizione integra, per gli anni successivi al 2003, il rifinanziamento disposto direttamente dalla tabella D della finanziaria, che attribuisce ai medesimi interventi 2 milioni di euro per il 2003, rinnovando l’autorizzazione di spesa recata dalla legge n. 400 del 2000, che, da parte sua, aveva stanziato 2 miliardi di lire (pari a euro 1.032.913) nel 2000 e 7 miliardi di lire (pari a euro 3.615.198) per ciascuno degli anni 2001 e 2002. Va altresì ricordato che il testo originario del disegno di legge finanziaria, come presentato dal Governo, includeva i finanziamenti del 2004 e del 2005 nella stessa Tabella D. Tali finanziamenti erano stati peraltro «soppressi» dalla Presidenza della Camera in quanto la Tabella D (per leggi come quella in oggetto) può disporre finanziamenti per il solo primo anno del triennio considerato dalla finanziaria.
Sul fronte delle risorse rese disponibili per il settore, segnala anche l’incremento dell’accantonamento di Tabella B relativo al Ministero per i beni culturali, pari a circa 11 milioni di euro per il 2003, 9 milioni per il 2004 e 8 milioni per il 2005.
Si possono infine segnalare le disposizioni sugli istituti di cultura stranieri operanti in Italia, introdotte con il comma 22 dell’articolo 52, che modificano le norme della finanziaria 2002 volte a promuovere l’attività di formazione internazionale e di diffusione delle diverse culture nazionali, riconoscendo agli istituti di cultura stranieri, convenzionati con scuole pubbliche di alta formazione, un contributo, fruibile anche come credito d’imposta, per la realizzazione di iniziative di ricerca, formazione e integrazione culturale.
Sottolinea che le norme introdotte al Senato individuano gli istituti di alta formazione con cui gli istituti stranieri debbono essere convenzionati per fruire dell’agevolazione: si tratta della Scuola superiore della pubblica amministrazione, della Scuola centrale tributaria e della Scuola superiore dell’Amministrazione dell’interno. Sono poi definite le modalità di attribuzione del credito d’imposta, prevedendo il ricorso a un criterio automatico di selezione, basato sull’ordine cronologico degli atti di convenzionamento e, in subordine, delle domande; si fissa, infine, un tetto massimo per i contributi, pari a 1 milione di euro per ciascun istituto.
Per quanto riguarda la tabella n. 2 del disegno di legge di bilancio, relativa allo stato di previsione del Ministero dell’economia e della finanze, osserva che non è stata modificata nelle parti di competenza della VII Commissione. Essa non sarà quindi considerata in questa sede ai fini delle relazioni da rendere alla Commissione bilancio.
Conclusivamente, propone pertanto alla Commissione di riferire favorevolmente sulla tabella n. 7 del disegno di legge di bilancio, concernente lo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e connesse parti del disegno di legge finanziaria, nonché sulla tabella n. 14, concernente lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, e connesse parti del disegno di legge finanziaria.

7a 3, 4, 5, 6, 10, 11, 17, 19 in sede referente, DdL AC 3387, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

(17.12.02) Angela NAPOLI (AN), relatore, dopo aver ringraziato il ministro Moratti e il sottosegretario Aprea per la loro presenza, dà conto dell’esito delle audizioni informali svolte dalla VII Commissione.
Rileva che sono state da più parti sollevate sia la questione dell’anticipo dell’età per l’ammissione alle scuole dell’infanzia e delle elementari, sia quella relativa alla dualità dei percorsi formativi del secondo ciclo scolastico. Rispetto a quest’ultima questione, precisa che sono state richieste garanzie precise rispetto alla qualità del secondo canale formativo ed alla flessibilità dei percorsi.
Rileva, inoltre, che da parte di alcuni soggetti auditi sono state richieste garanzie in merito al mantenimento dell’autonomia delle singole istituzioni scolastiche. Rispetto alle quote riservate alle regioni, rileva, altresì, che è stata espressa la preoccupazione che esse diventino di competenza esclusiva delle regioni stesse.
Osserva che sono state espresse perplessità e talune considerazioni critiche sulla valutazione biennale e sull’esame di Stato da svolgersi attraverso commissioni interne.
Sottolinea le perplessità espresse da alcuni dei soggetti auditi rispetto all’alternanza scuola-lavoro, con riferimento al fatto che essa abbia inizio all’età di quindici anni.
Sottolinea, inoltre, il fatto che siano stati espressi alcuni rilievi in merito alla formazione degli insegnanti. A tale riguardo, con riferimento alla laurea specialistica, è stata espressa la preoccupazione che essa vada ad incidere solo relativamente all’approfondimento disciplinare, riservando poco spazio al settore pedagogico e comunque a quello legato all’attività di insegnamento. Per quanto riguarda la questione del tirocinio, è stata espressa l’opportunità che il relativo percorso non sia successivo alla laurea specialistica, ma che sia integrato nel corso della stessa. Sottolinea, altresì, che sono state avanzate richieste di chiarimento in merito alla definizione di strutture universitarie adeguate a questo tipo di percorso.
Rileva che, nel corso delle audizioni informali svolte dalla VII Commissione, sono state sollevate anche la questione dei «precari storici», con riferimento anche ai docenti usciti dalle SSIS e al mantenimento del percorso previsto attualmente per queste ultime, e la questione degli insegnanti di sostegno.
Osserva, quindi, che, oltre alla opportunità di prevedere adeguate risorse finanziarie per l’attuazione del provvedimento in titolo, sono stati chiesti numerosi chiarimenti in merito all’incidenza che avrà su questo ultimo il disegno di legge costituzionale relativo alla devoluzione, recentemente approvato dal Senato.
In conclusione, sottolinea che è stata espressa in maniera pressoché unanime l’esigenza di una legge relativa alle istituzioni scolastiche che sia attuata al più presto e che dia stabilità al settore della scuola, che è stato oggetto di numerose innovazioni legislative che hanno generato un certo clima di confusione.

7a 10, 11 L’11 dicembre la Commissione approva la Risoluzione 7-00163 sull’insegnamento della storia nelle scuole di ogni ordine e grado
7a 4, 18 comitato ristretto, AC 587, Disciplina delle attività musicali
7a 4, 18 Interrogazioni: Posizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulla risoluzione approvata dalla Commissione cultura riguardo all’insegnamento della storia nelle scuole
Senato
Aula 10, 11, 12, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21 Il 21 dicembre il Senato approva:
– la Legge finanziaria per il 2003 (AS 1826)
– il Bilancio dello Stato per l’anno 2003 e il bilancio pluriennale 2003-2005 (AS 1827)
Aula 3, 4, 5 Il 5 dicembre il Senato approva con 151 voti favorevoli e 89 contrari il DdL AS 1187, Modifiche dell’articolo 117 della Costituzione
Commissioni
7a 12 Risoluzione 7-00163: insegnamento della storia nelle scuole di ogni ordine e grado

Il senatore MONTICONE interviene in merito ai contenuti della risoluzione n. 7-00163, approvata ieri dalla 7a Commissione della Camera, con la quale si impegna il Governo a vigilare affinché nelle scuole italiane l’insegnamento della storia, in particolare di quella contemporanea, venga impartito secondo criteri oggettivi rispettosi della verità e tramite l’uso di libri di testo che appaiano di assoluto rigore scientifico e che tengano conto in modo obiettivo di tutte le correnti culturali e di pensiero. Al riguardo, egli esprime l’auspicio che il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca voglia al più presto rendere noto, in sede di Commissione istruzione del Senato, il suo orientamento relativamente all’impegno che gli viene richiesto dal predetto atto di indirizzo. Coglie inoltre l’occasione per soffermarsi su alcune questioni inerenti all’insegnamento della storia nelle scuole.
Una prima osservazione attiene ai manuali di storia e alla loro validità scientifica sotto il profilo didattico-pedagogico. Egli ricorda in proposito la fruttuosa ricerca svolta in Germania dall’Istituto Braunschweig, il quale, avvalendosi di un’esperienza ultraquarantennale oltre che dell’apporto dei singoli Paesi europei (l’Italia ha ufficialmente partecipato all’iniziativa), ha condotto un’indagine sui libri di testo di storia pubblicati in Europa, analizzandoli da un punto di vista multilaterale. Ne è emersa pienamente la difficoltà a promuovere la scrittura di nuovi libri di testo, soprattutto laddove l’obiettivo sia quello di contemperare le diverse interpretazioni della storia ispirate a criteri di parte, nel senso cioè di ottenere dei manuali che traggano fondamento da un lato in uno spirito di ricerca volto seriamente all’accertamento dei fatti, dall’altro alla comprensione delle diverse letture, anche documentate, attraverso le quali quegli stessi fatti sono stati di volta in volta interpretati. Si è anzi dovuto registrare lo scarso interesse della comunità scientifica, verso la scrittura di libri di testo scolastici. Tale difficoltà si manifesta vieppiù in sistemi scolastici in continua trasformazione anche dal punto di vista delle metodologie didattiche.
La medesima indagine ha reso chiaro che è possibile intervenire in senso correttivo sul materiale documentativo riportato nei manuali, depurandolo sia da errori formali che da forzature di parte. E tuttavia questo positivo risultato di accertamento e revisione delle fonti documentarie utilizzate è rimasto patrimonio delle biblioteche e degli istituti scientifici, senza che esso sia stato posto a disposizione della manualistica e conseguentemente del sistema scolastico. Si è però dimostrata la realizzabilità del confronto – sempre più indispensabile in previsione della progressiva integrazione anche sociale e culturale degli Stati partner dell’Unione europea – tra gli storici e gli scrittori dei libri di testo. Ed è su questo piano, vale a dire del confronto a livello scientifico, che potrebbero essere riportati compiti di indirizzo relativamente alla compilazione dei manuali di storia e quindi dell’insegnamento di tale disciplina nelle scuole: non certo affidando tale funzione all’organo preposto amministrativamente e politicamente all’ordinamento scolastico.
Il tema del confronto fra storici e insegnanti introduce del resto al secondo aspetto fondamentale che il senatore ritiene di dover sottolineare e cioè la formazione dei professori di storia, la cui valorizzazione, lungi dall’interessare le sole strutture universitarie o le scuole speciali, coinvolge direttamente il sistema dell’autonomia scolastica. Il processo formativo, infatti, dovrebbe consentire ai docenti di rafforzare l’offerta formativa degli istituti scolastici autonomi, esaltandone le capacità di scelta non solo dei manuali, ma anche di altro materiale culturale atto a migliorare la comprensione delle culture di altri Paesi e quindi la loro interpretazione storica dei fatti.
Quanto alle epoche storiche sulle quali concentrare l’attività didattica, egli precisa di non aver condiviso l’orientamento dell’allora ministro Berlinguer di privilegiare l’insegnamento della storia del Novecento, pur comprendendone le motivazioni, che erano volte a rendere più salda la conoscenza della contemporaneità. Ma, dopo aver rilevato come anche la risoluzione approvata dall’altro ramo del Parlamento sia particolarmente rivolta alla storia contemporanea, egli dichiara di non condividere tale impostazione, ritenendo al contrario che l’insegnamento della storia debba evidenziare crocianamente i profili di contemporaneità rilevabili in ogni epoca storica. In proposito, il senatore richiama la propria esperienza di insegnamento universitario, citando il caso di molti studenti capaci di condurre ottimi lavori di ricerca sul Cinquecento e sul Seicento con un approccio però contemporaneista. L’obiettività, infatti, non è a rischio solamente dinanzi all’opera di interpretazione di fatti storici contemporanei, ma lo è forse ancora di più per le vicende dell’era moderna (basti pensare alla valutazione della dominazione spagnola in America Latina, tema oggi assai attuale).
Tornando infine alla formazione universitaria dei futuri docenti di storia, egli afferma l’esigenza che i relativi corsi si svolgano anche attraverso la contaminazione e l’interrelazione con altre discipline. Nel contempo, occorre garantire in tutte le facoltà un maggiore spazio per l’apprendimento della storia. Una formazione generale di base che tenga infatti conto della preparazione individuale dal punto di vista storico favorirà il pieno sviluppo delle capacità umane anche a coloro che abbracceranno in seguito l’attività di ricerca in diversi settori scientifici.
Egli ribadisce conclusivamente l’opportunità di un confronto in materia con il Governo, non per polemizzare con il Ministro o per esprimere valutazioni di merito su un atto di indirizzo liberamente assunto dall’altro ramo del Parlamento, bensì al fine di sviluppare un utile e proficuo dibattito su un tema così rilevante.

7a 5, 11, 17, 18 Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, recante norme sul coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica: audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca
7a 3 Il 3 dicembre la Commissione esprime parere favorevole con osservazioni sullo Schema di decreto interministeriale riguardante le dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2002-2003

dicembre Governo

23 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 20,10 a Palazzo Chigi

Il Consiglio, appositamente convocato, ha approvato un decreto-legge di fine anno che contiene l’esecuzione da parte del Governo del ritiro, chiesto dall’Unione europea, degli aiuti di stato (legge Amato) sulle fusioni e concentrazioni bancarie. In più, il provvedimento contiene anche una correzione della legge finanziaria che estende al 16 marzo 2003 l’aliquota del 2,5% per il rimpatrio e regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero. Dopo il 16 marzo l’aliquota va al 4% così come previsto dalla legge finanziaria.
La seduta ha avuto termine alle ore 20.20.

21 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 15,15 a Palazzo Chigi

Il Consiglio, appositamente convocato, ha approvato la seconda Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2003 e al bilancio pluriennale 2003-2005, che recepisce gli effetti finanziari e contabili del disegno di legge finanziaria licenziato dal Senato.
La seduta ha avuto termine alle ore 15,30.

20 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 15,30 a Palazzo Chigi

Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:  (…)
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, del Ministro delle su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, Urbani: – un disegno di legge che disciplina l’insegnamento del restauro dei beni culturali, individuando la figura del restauratore di beni culturali mobili e di superfici decorate di beni architettonici sottoposti a tutela, unico abilitato a compiere attività di restauro nei termini definiti dal provvedimento. Successive disposizioni definiranno standard di qualità dell’insegnamento ed il riordino delle Scuole di alta formazione al restauro, nonchè l’equiparazione del diploma di restauratore a quello di laurea specialistica. In sede di Conferenza Stato-Regioni potranno essere definiti accordi diretti a organizzare attività di formazione delle figure professionali di supporto al restauratore; (…)
su proposta del Ministro delle infrastrutture e trasporti, Lunardi: – uno schema di decreto presidenziale per l’organizzazione degli uffici di diretta collaborazione dei Vice Ministri. Il provvedimento va ora al parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari di merito; (…)
La seduta ha avuto termine alle ore 17,50.

11 Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 15,30 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

In relazione alle gravi problematiche occupazionali dei lavoratori impegnati nei servizi di pulizia presso gli Istituti scolastici, provenienti dal bacino dei lavoratori socialmente utili, il Consiglio si è impegnato a risolvere i problemi di copertura finanziaria con apposito emendamento al disegno di legge finanziaria. Le risorse occorrenti saranno tecnicamente individuate sui fondi del 2003, che verranno integrati con le risorse del Fondo per l’occupazione, nel limite della riduzione operata sulle disponibilità del 2002.
La decisione così adottata dal Consiglio dei Ministri assicura per tutto l’anno 2003, senza interruzione, i contratti di lavoro in essere e quindi i redditi dei lavoratori. (…)
La seduta ha avuto termine alle ore 16,40.

6 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 9,15 a Palazzo Chigi

Il Consiglio dei Ministri, ascoltata una relazione del Presidente Berlusconi sul compatto voto della maggioranza al Senato, ha espresso rammarico per le polemiche che hanno accompagnato l’esame e la votazione del disegno di riforma costituzionale.
Il Consiglio ha, pertanto, unanimamente confermato il proprio convinto riconoscimento ed apprezzamento per l’equilibrata e rispettosa azione istituzionale del Capo dello Stato nella sua alta ed irrinunciabile missione di garante della unità e indissolubilità dello Stato.
Il Consiglio ha, poi, approvato i seguenti provvedimenti: (…)
su proposta del Ministro degli affari esteri, Frattini, e del Ministro per gli affari regionali, La Loggia:
– un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, atto internazionale redatto dal Consiglio d’Europa con l’obiettivo di proteggere le lingue minoritarie e di promuoverne l’utilizzo al fine di salvaguardarne l’eredità culturale; (…)
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Moratti:
– un decreto presidenziale per la riorganizzazione ed il riordino del Ministero, che completa un percorso di rinnovamento iniziato con l’accorpamento del Ministero dell’istruzione e di quello dell’università e che giunge a compimento con riserva di ulteriore adeguamento una volta attuata la riforma del Titolo V della Costituzione con una diversa ripartizione di competenze fra Stato e Regioni. Tre i nuovi Dipartimenti: istruzione; università ed alta formazione artistica, musicale e coreutica; ricerca. L’amministrazione periferica viene basata sugli uffici scolastici regionali, con sede in ogni capoluogo di regione, ed in articolazioni provinciali e subprovinciali; (…)
Il Consiglio ha poi deliberato :
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca:
– avvio della procedura per la conferma del prof. Iginio MARSON a Presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia Sperimentale di Trieste; (…)
In chiusura dei lavori i Ministri Stanca e Mazzella hanno informato il Consiglio in merito alla prossima emanazione di una direttiva del Ministro per l’innovazione e la tecnologia riguardante la trasparenza dell’azione amministrativa e la gestione elettronica dei flussi documentali. (…)
La seduta ha avuto termine alle ore 10,45.

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