Tutti gli articoli di Edscuola

T. Montasser, Il club delle fate dei libri

Di Montasser o del bene dei libri

di Antonio Stanca

Lo scorso Maggio c’è stata, ancora nella “Universale Economica” della Feltrinelli, un’altra edizione de Il club delle fate dei libri, romanzo del letterato e scrittore tedesco Thomas Montasser. La traduzione è di Aglae Pizzone. L’edizione originale risale al 2022, quando l’autore aveva cinquantasei anni. Aveva cominciato a pubblicare molto tempo prima, nel 1985, ad appena vent’anni. Aveva scritto anche libri per ragazzi, per bambini a partire dal 2006 e con lo pseudonimo di Fortunato.

   Nato a Monaco di Baviera nel 1966, Montasser vive ancora qui con la moglie, con la quale gestisce un’agenzia letteraria, e tre figli. Nei lavori più modesti, imbianchino, taglialegna, assicuratore, servizi sociali, si è applicato da giovane finché, laureatosi in Legge, non si è inserito nell’ambito accademico e non è tornato con maggiore convinzione al suo lavoro di giornalista e saggista. Ha fondato la compagnia teatrale “Teatro non troppo”, ha messo in musica molte poesie, in molti sensi si è applicato e si applica convinto, fin dall’inizio, della funzione positiva della cultura, della necessità di estenderla, farla giungere ai più larghi strati sociali al fine di procurare loro un beneficio, un miglioramento. Le sue opere saranno sempre composte da realtà e immaginazione, la sua scrittura sempre carica di attesa, di novità. Sospesi ci si sentirà con Montasser tra verità e fantasia, storia e leggenda senza che la lingua finisca mai di procedere con facilità, di scorrere con chiarezza. Un’operazione di carattere didattico sembra voglia essere la sua scrittura e questo spiega anche i suoi tanti generi. Diffondere ha voluto Montasser, tramite modi diversi, quelli che gli sembravano messaggi importanti, insegnamenti necessari.

    Anche ne Il club delle fate dei libri si assiste ad un fenomeno simile, ad un processo di dilatazione questa volta della lettura: si dice del caso di un corriere, un fattorino, Victor, immigrato, originario della Romania, impegnato a svolgere il suo lavoro in una grande città della Germania, a consegnare, cioè, pacchi, grandi e piccoli, agli indirizzi che ogni mattina gli vengono assegnati e dei quali col tempo ha imparato le abitudini degli abitanti. Di una in particolare, Bianca Martini, che sta al quarto piano del numero 17 di una strada molto frequentata. Molte sono le consegne di libri che Victor fa alla Martini ed anche se a causa degli orari di lavoro non gli è possibile incontrarla, vederla, conoscerla, è riuscito a capire che è un’accanita lettrice di opere di genere sentimentale, romantico. Si incuriosirà tanto da pensare di regalarle qualche romanzo di questo tipo consigliatogli dalla libraia, signorina Wagner, e lasciato, insieme ad un biglietto, davanti alla porta della misteriosa lettrice. Naturalmente per farsi consigliare dovrà parlare di libri anche con altre persone ed anche col giovanissimo Leon che da qualche tempo lo aiuta nelle consegne viaggiando insieme a lui nel furgone postale. Anche il cane Venerdì, che ha perso il suo padrone, ha trovato rifugio nel furgone e anche lui ha imparato a distinguere tra libri diversi. Il discorso sui libri tenderà a coinvolgere sempre nuove presenze, sempre nuovi posti. La libreria “La fata dei libri” diventerà “Il club delle fate dei libri” che, diretto pure dalla Wagner, sarà luogo d’incontro, di conversazione, per chi ne sia interessato, su quanto succede nell’ambito dell’editoria, sugli interessi ultimamente emersi, sugli autori più quotati, i problemi più trattati. Si penserà, da parte di Victor e della libraia, di fare del furgone postale un bibliobus, una biblioteca ambulante, dove si possano consultare, acquistare, restituire, scambiare libri vecchi e nuovi e tutto all’insegna di un animato dibattito rivolto a favorire tra i partecipanti la diffusione, l’apprendimento di quanto è avvenuto e avviene nel mondo della cultura, di come si rifletta in noi, nella nostra famiglia, nella nostra società, nella nostra vita, di quanto contribuisce al progresso, allo sviluppo del sistema, di come sia indice di civiltà. L’operazione bibliobus non sarà condivisa dalla direzione delle Poste e la libraia insieme a Victor dovranno accontentarsi di sistemare alla meglio un vecchio mezzo di trasporto, di allestirlo in modo che possa svolgere il servizio del precedente bibliobus. Il risultato sarà sorprendente: più libero dagli obblighi postali del bibliobus quest’altro mezzo si fermerà più a lungo e in più posti, farà vedere i suoi libri, farà sapere di essi, dei loro autori. Cresceranno la curiosità, l’interesse, il numero dei lettori, degli ascoltatori. Si sentiranno chiamati ad incontrarsi, confrontarsi, conoscersi. Alcuni di questi rapporti diventeranno definitivi perché faranno emergere gusti, tendenze, caratteri uguali, porteranno a vite in comune, affetti, unioni che senza quegli incontri non si sarebbero verificate. Pensieri, sentimenti buoni avrebbero prodotto buoni rapporti, avrebbero fatto altro bene, avrebbero migliorato la vita.

   Un modo per sapersi, un luogo per ritrovarsi, stare, vivere insieme sarebbe diventato il libro.

    Quale risultato migliore avrebbe potuto attendersi Montasser da quelli che sono sempre stati i suoi propositi?                                                       

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 184

184 del 09-08-2025

Buona condotta

BUONA CONDOTTA

Franco Buccino

da ScuolaNapoletana

Alla fine degli anni ’70, giovane insegnante appena tornato da Varese, mi ritrovai in una commissione d’esami in un istituto magistrale del Vomero. Leggendo e correggendo i temi d’italiano, mi aveva colpito ed entusiasmato quello di un ragazzo dal cognome importante, quello di un famoso commediografo napoletano. Il mio giudizio era largamente condiviso da tutti i colleghi della commissione. Poi capitò qualcosa di incredibile: arrivarono, in successione, ispettori periferici e centrali, cioè del Provveditorato e del Ministero, a dirci che questo studente doveva essere bocciato, anzi non avrebbe dovuto neanche essere ammesso agli esami perché aveva offeso la preside dell’istituto. Nonostante l’impegno mio e della collega di latino nel sostenere la tesi della nostra autonomia, nonostante i risultati più che sufficienti in tutte le prove, lo studente fu bocciato.Quest’episodio l’ho sempre ricordato nei tanti anni trascorsi come insegnante e preside. Una delle contraddizioni che ancora oggi vive la scuola, nelle sue granitiche certezze, è l’incontro con uno studente che si comporta male ma che ha un buon profitto. Nei consigli di classe scattano dinamiche impreviste rispetto ai soliti schieramenti per le solite questioni: alunno di scarso profitto e comportamento riprovevole; o alunno di scarso profitto ma tranquillo ed educato. Per il primo cartolina ai genitori, provvedimenti disciplinari, probabile bocciatura. Per il secondo: non può fare di più, contesto familiare “sfavorevole”, probabile ammissione alla classe successiva.Il provvedimento approvato nei giorni scorsi definitivamente dal Parlamento, della riforma del voto in condotta, pone un rimedio, secondo il Ministro, a questa e ad altre storture. Non tanto al fatto che l’alunno che si comporta male possa essere bocciato. Ma piuttosto al fatto che il voto in condotta possa non incidere sul voto finale. Nel primo caso, secondo il decreto approvato, scatta un percorso di recupero che si conclude col tema che dimostri l’acquisita “crescita educativa” o scatta la bocciatura, a seconda del voto più o meno insufficiente. Nel secondo caso si stabilisce che il voto in condotta “fa media” per il voto finale e, soprattutto, spiana la strada per i crediti all’esame di maturità.Verrebbe da dire, in prima battuta, che è improponibile una commistione tra la condotta e i risultati nelle singole discipline. Immaginate delle prove Invalsi che riguardassero pure la condotta? Così come è francamente improponibile concedere i crediti per la maturità a chi sì e a chi no. Ma ancora più grave, oggettivamente, sembra questa considerazione della “condotta”. Mentre ci riempiamo la bocca di disagio giovanile e lo stesso Ministro è favorevole allo psicologo nelle scuole, poi sembra che per frequentarle ci voglia un certificato di buona condotta!Torna il dubbio che si pensi alle scuole come accademie militari, che si pensi a una riforma della repubblica, della società da rimettere in ordine. E che si comincino prove generali a partire dalla scuola.Come reagiranno i ragazzi, gli studenti? È facile immaginare un autunno caldo, caldissimo: li stanno tirando per i capelli. E speriamo che, “in applicazione” del decreto sicurezza, gli studenti che protestano, non li mettano in carcere. Del resto, si sa, chi protesta, occupa, blocca, sono studenti e operai. Chissà che non si guardino negli occhi. Come la storia insegna: proprio nei primi anni ’70 il movimento operaio e il mondo della scuola s’incontrarono…

Nuovi asili nido

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato un decreto che autorizza ulteriori 164 interventi, per un investimento complessivo di 103.801.899 euro, destinati alla costruzione di nuovi asili o alla riconversione di edifici non già destinati ad asili in tutta Italia.

Queste risorse, destinate per il 78,2% a interventi nel Mezzogiorno, provengono dal fondo di 819,7 milioni di euro stanziato dall’articolo 3 del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, nell’ambito del “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” (Investimento 1.1 – Missione 4, Componente 1 del PNRR), finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

“Potenziare la rete degli asili nido e delle scuole dell’infanzia significa sostenere concretamente le famiglie, ridurre le disuguaglianze territoriali e garantire pari opportunità educative sin dai primi anni di vita. Grazie alle risorse del PNRR, diamo ai Comuni gli strumenti per realizzare nuove strutture più moderne e sicure”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

Gli interventi sono stati individuati a seguito della riapertura dei termini dell’Avviso pubblico del 17 marzo 2025. Gli enti locali beneficiari sono autorizzati ad avviare le procedure necessarie per garantire la conclusione dei lavori entro il 31 marzo 2026 e il collaudo entro il 30 giugno 2026.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 183

183 del 08-08-2025

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 182

182 del 07-08-2025

Scuola in carcere e in ospedale

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato due decreti che stanziano complessivamente 45 milioni di euro, di cui 25 milioni per la scuola in carcere e 20 milioni per l’istruzione in ospedale e domiciliare, con il fine di potenziare l’offerta formativa rivolta agli studenti in condizioni di fragilità o restrizione.

“Garantire il diritto allo studio significa non lasciare indietro nessuno e assicurare a ogni studentessa e a ogni studente in condizioni di fragilità o restrizione la possibilità di proseguire il proprio percorso formativo. Vogliamo una scuola capace di adattarsi alle esigenze di tutti, compresi coloro che si trovano in ospedale e in carcere, attraverso ambienti di apprendimento innovativi e percorsi su misura”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Le risorse, provenienti dal Programma Nazionale “PN Scuola e Competenze” 2021–2027 e dal Programma operativo complementare al PON “Per la Scuola” 2014–2020, permetteranno di creare ambienti di apprendimento più avanzati e percorsi didattici personalizzati. Il Ministero pubblicherà un apposito avviso finalizzato alla raccolta delle proposte progettuali da parte delle istituzioni scolastiche.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 181

181 del 06-08-2025

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 180

180 del 05-08-2025

Piattaforma di valutazione

Piattaforma di valutazione: cosa fare se mancano i dati

Con la Nota n. 4929 del 31 luglio 2025, il MIM ha annunciato l’apertura ufficiale della piattaforma di valutazione dei dirigenti scolastici dal 1° agosto 2025, dopo qualche giorno di prove tecniche che hanno messo in evidenza errori e omissioni di dati con riferimento ad alcuni obiettivi. 

Ad oggi continuano a pervenire segnalazioni di colleghi che vedono la mancata o parziale attribuzione del punteggio per le medesime ragioni, con riferimento a indicatori che hanno come fonte di reperimento dati la piattaforma PTOF. 

Sembra configurarsi la seguente casistica: 

  1. Ptof correttamente compilato e pubblicato sulla piattaforma dedicata 
  2. Ptof integrato dopo la riapertura della relativa piattaforma per gli adeguamenti alle disposizioni della Legge n. 150/2024 e agli obiettivi di valutazione resi noti dal D.I. 616/2025, come da nostro comunicato del 24 aprile 2025 
  3. Ptof elaborato fuori dalla piattaforma e pubblicato sul sito della scuola. 

Nel primo caso, nonostante l’inserimento dei contenuti richiesti dall’indicatore, evidentemente la piattaforma di valutazione non riesce a effettuare il rilievo in automatico. 

Nel secondo caso rientrano le istituzioni scolastiche che hanno dovuto pubblicare il Ptof modificato sul proprio sito istituzionale, in quanto la piattaforma non ne ha consentito la pubblicazione automatica su Scuola in Chiaro.  

L’ultimo caso nasce dalla “non obbligatorietà” di uso della piattaforma Ptof, con conseguente impossibilità per la piattaforma di valutazione di rilevare i dati utili al calcolo del punteggio da attribuire. 

Per tutte e tre le situazioni suggeriamo ai colleghi di segnalare nella sezione “evidenze”, corrispondente all’obiettivo, il possesso dei requisiti richiesti per il conseguimento del relativo punteggio, seguendo le indicazioni da noi fornite nel webinar del 1° agosto u.s. 

Riteniamo, naturalmente, che – soprattutto in fase di avvio delle funzionalità della piattaforma – sia fondamentale porre rimedio tempestivamente ai problemi tecnici, onde evitare l’inserimento massivo di evidenze documentali che produrrebbero un contraddittorio di immani dimensioni, qualora non si riconoscesse ai colleghi il meritato punteggio.  

Per l’ANP è pacifico che eventuali difficoltà tecniche della piattaforma – del tutto comprensibili in fase di lancio – non debbano in alcun modo pesare sulla valutazione dei dirigenti scolastici. Se così fosse, la previsione normativa di rivalutazione del punteggio per un solo obiettivo in presenza di motivi non dipendenti dalla volontà del dirigente si dovrebbe doverosamente estendere anche agli altri obiettivi. 

Decreto Assunzioni in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta di lunedì 4 agosto 2025, ha approvato il decreto che autorizza le assunzioni per l’anno scolastico 2025/2026, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, per un numero pari a n. 347 unità di dirigenti scolastici, n. 48.504 unità di personale docente, n. 44 unità di personale educativo, n. 6.022 unità di insegnanti di religione cattolica e n. 10.348 unità di personale A.T.A.- amministrativo, tecnico e ausiliario.

“Le assunzioni in tutte le categorie del personale scolastico rappresentano un segnale forte e concreto della volontà del Governo e del Ministero di investire con decisione sul futuro dell’istruzione. Lo abbiamo detto e ora lo dimostriamo con i fatti: diamo stabilità al sistema scolastico, garantiamo continuità didattica agli studenti, miglioriamo la qualità dell’insegnamento e valorizziamo concretamente chi lavora ogni giorno nelle scuole italiane con serietà e passione. Attesa da oltre vent’anni l’assunzione di oltre 6.000 insegnanti di religione cattolica: è un atto di giustizia verso una categoria che per troppo tempo ha aspettato il giusto riconoscimento del proprio ruolo educativo. Di particolare rilievo l’immissione in ruolo di quasi 14.000 insegnanti di sostegno, resa possibile anche grazie all’incremento dell’organico di diritto previsto dall’ultima legge di bilancio: un passo fondamentale per garantire davvero il diritto allo studio agli studenti con disabilità”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 179

179 del 04-08-2025

Esami di Stato 2025

Diario d’Esame 2024-2025 di Dario Cillo


Disponibili i dati relativi agli esiti degli scrutini e degli Esami di Stato della Scuola secondaria di primo e di secondo grado per l’anno scolastico 2024/2025.

Agli Esami del secondo ciclo, quest’anno è stato ammesso il 96,5% degli scrutinati e i diplomati risultano essere il 99,7% dei candidati che hanno svolto l’esame.

Dati esiti Esami del I e del II ciclo di istruzione – a.s. 2024/2025

Dati esiti scrutini Scuole secondarie di I e II grado – a.s. 2024/2025


Nota 18 giugno 2025, AOODGOSV 24513
Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, a.s. 2024/2025 – Prove d’esame sessione suppletiva e sessione straordinaria

Nota 11 giugno 2025, AOODGOSV 23180
Scrutini finali nei percorsi del secondo ciclo di istruzione. Valutazione del comportamento. Legge 150/2024

Nota 6 giugno 2025, AOODGOSV 22227
Esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle scuole con progetti EsaBac ed EsaBac techno – a.s. 2024/2025

Nota 4 giugno 2025, AOODGCASIS 3779
Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/2025 – Attività a supporto della procedura e adempimenti sulla comunicazione dei dati

Nota 30 maggio 2025, AOODGOSV 21373
Anno scolastico 2024/2025 – Svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione – Custodia dei plichi cartacei contenenti le tracce della prima e della seconda prova scritta

Nota 29 maggio 2025, AOODGOSV 21147
Adempimenti di carattere operativo e organizzativo relativi all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione – anno scolastico 2024-2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 94
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle classi sperimentali autorizzate – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 93
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle sezioni con opzione internazionale tedesca funzionanti presso istituti statali e paritari – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 92
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle sezioni con opzione internazionale spagnola funzionanti presso istituti statali e paritari – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 91
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato nelle sezioni con opzione internazionale cinese funzionanti presso il Convitto nazionale “V. Emanuele II” di Roma, il Convitto nazionale “Umberto I” di Torino, il Convitto nazionale “Cicognini” di Prato, l’Educandato statale “Collegio Uccellis” di Udine, il Convitto nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari e il Convitto nazionale “Canopoleno” di Sassari – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 90
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame di Stato nelle sezioni di liceo classico europeo – a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 22 maggio 2025, AOOGABMI 89
Disposizioni per lo svolgimento dell’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie con progetti EsaBac ed EsaBac techno – a.s. 2024/2025

Nota 19 maggio 2025, AOODGOSV 19659
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la predisposizione del Curriculum dello studente da parte degli studenti frequentanti sezioni carcerarie

Nota 17 maggio 2025, AOODGOSV 19625
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la compilazione del Curriculum dello studente da parte degli studenti degenti in luoghi di cura/ospedali o in istruzione domiciliare

Nota 12 maggio 2025, AOODGOSV 19040
Esame di Stato a conclusione del secondo ciclo di istruzione a.s. 2024/25 – indicazioni operative per la predisposizione e il rilascio del Curriculum dello studente e della studentessa

Nota 30 aprile 2025, AOODGCASIS 3065
Nomina dei Referenti di sede delle istituzioni scolastiche e modalità di funzionamento del Plico Telematico per l’invio delle tracce delle prove scritte degli esami di stato della scuola secondaria di II grado a.s. 2024-2025.

Nota 3 aprile 2025, AOODGOSV 13946
Requisiti di ammissione all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. O.M. 31 marzo 2025, n. 67. Chiarimenti

Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67
Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942
Formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025

Decreto Ministeriale 28 gennaio 2025, AOOGABMI 13
Individuazione delle discipline oggetto della seconda prova scritta e di scelta delle discipline affidate ai commissari esterni delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025

Legge 1 ottobre 2024, n. 150
Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati





Le prove suppletive, nei casi previsti per legge, si svolgono secondo il seguente calemdario:

  • prima prova scritta suppletiva, mercoledì 2 luglio 2025, dalle ore 8:30;
  • seconda prova scritta suppletiva, giovedì 3 luglio 2025, con eventuale prosecuzione nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali detta prova si svolge in più giorni;
  • terza prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, martedì 8 luglio 2025, dalle ore 8:30.

Le prove scritte si svolgono secondo il seguente calendario:


Il messaggio di auguri del Ministro

Il 16 e 17 giugno si svolgono le riunioni preliminari delle Commissioni d’Esame.


Sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito sono disponibili, dal 4 giugno, le commissioni dell’Esame conclusivo del II ciclo di istruzione. L’apposito motore di ricerca con le commissioni è raggiungibile all’indirizzo: https://matesami.pubblica.istruzione.it/

Quest’anno saranno 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.

La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:

  • Licei: 268.577
  • Istituti Tecnici: 169.682
  • Istituti Professionali: 86.156

Le commissioni d’Esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno. Si parte mercoledì 18 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si prosegue il 19 giugno con la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una pagina informativa sugli Esami di Stato consultabile da studenti, famiglie, personale della scuola.


L’Esame preliminare dei candidati esterni si svolge di norma nel mese di maggio e, comunque, non oltre il termine delle lezioni, davanti al consiglio della classe collegata alla commissione alla quale il candidato esterno è stato assegnato. Il consiglio di classe, ove necessario, è integrato dai docenti delle discipline insegnate negli anni precedenti l’ultimo.


Entro il 15 maggio 2025: il consiglio di classe elabora un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo ai fini dello svolgimento dell’esame.


A partire dal 6 Maggio 2025: i Dirigenti Scolastici e i Referenti della Sicurezza degli Uffici Territoriali procedono all’abilitazione
dei referenti del Plico telematico di ogni sede di esame, accedendo al portale SIDI e selezionando la funzione
Gestione UtenzeReferenti Plico telematico.


Firmata l’Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67 che definisce le modalità di svolgimento dell’Esame di Stato per l’anno scolastico 2024/2025, che avrà inizio mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 8:30 con lo svolgimento della prima prova scritta.

Dall’anno scolastico in corso costituisce requisito per l’ammissione all’Esame di Stato lo svolgimento dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili. Per i candidati esterni le attività assimilabili ai PCTO sono accertate e valutate dal Consiglio della classe dell’istituzione scolastica, statale o paritaria.

Inoltre, in attuazione delle disposizioni introdotte dalla legge 150/2024 in materia di valutazione del comportamento degli studenti della Scuola secondaria di secondo grado, qualora il candidato riporti, in sede di scrutinio finale, una valutazione inferiore a sei decimi, non sarà ammesso all’Esame di Stato, se invece, la valutazione del comportamento sarà pari a sei decimi, in sede di colloquio discuterà un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale fondata sul rispetto dei principi costituzionali.

La definizione dell’argomento oggetto dell’elaborato sarà effettuata dal Consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale; l’assegnazione dell’elaborato ed eventuali altre indicazioni ritenute utili, anche in relazione a tempi e modalità di consegna, saranno comunicate al candidato entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto luogo lo scrutinio stesso.

La valutazione della condotta inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. Infatti, il punteggio più alto potrà essere assegnato esclusivamente agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove decimi. Tale disposizione trova applicazione anche ai fini del calcolo del credito degli studenti frequentanti, nel corrente anno scolastico, il terzultimo e penultimo anno.

“Con queste misure compiamo un nuovo passo avanti per una scuola seria, formativa, che educhi al rispetto e alla responsabilità”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Vogliamo una scuola che premi il merito e prepari gli studenti ad affrontare il futuro con consapevolezza e competenza. Valorizzare il comportamento dei nostri ragazzi è funzionale a ristabilire il principio della responsabilità individuale, un elemento cruciale nella formazione dei cittadini di domani”, ha concluso il Ministro.


Con la Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942, sono fornite le procedure e la tempistica per la formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025

Guida pratica per la verifica e convalida delle istanze di iscrizione all’elenco regionale dei Presidenti e di partecipazione all’esame di Stato 2025.
Le date di disponibilità delle funzioni sono le seguenti: dal 11/4/2025 al 30/4/2025.


Latino al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua e cultura straniera 1 al Liceo linguistico; Lingua inglese per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Turismo”; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. Queste alcune delle discipline scelte per la seconda prova scritta della #Maturità2025, secondo quanto prevede il decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

L’Esame conclusivo del secondo ciclo d’istruzione – per l’ammissione al quale è previsto, dal corrente anno scolastico, lo svolgimento da parte dei candidati anche dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio – si svolge secondo la struttura definita dal decreto legislativo 62/2017: una prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, che si svolgerà dalle ore 8.30 di mercoledì 18 giugno 2025; una seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio (per i Professionali delineati dal d.lgs. n. 61/2017, la seconda prova scritta non riguarda specifiche discipline ma le competenze in uscita e i nuclei tematici fondamentali di indirizzo alle stesse correlati); il colloquio, che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente. Nel corso del colloquio, il candidato espone anche le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica.

Nel caso in cui il candidato interno abbia riportato, in sede di scrutinio finale, una valutazione del comportamento pari a sei decimi, il colloquio ha altresì a oggetto la trattazione di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe. “Sarà un esame che consentirà a ogni ragazzo di esprimere il meglio di quanto ha appreso negli anni e che terrà conto anche della valutazione del comportamento”, dichiara Valditara, “il nostro obiettivo è una scuola con standard di qualità sempre più alti, in cui la centralità della persona e la cultura del rispetto sono fondamentali”.

Le Commissioni d’esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e da tre interni all’istituzione scolastica.

È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con opzione internazionale, scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e scuole con lingua d’insegnamento slovena del Friuli Venezia Giulia).

Per conoscere tutte le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca. Le stesse saranno altresì consultabili all’interno della piattaforma Unica.

Per i Licei, le materie scelte sono: Latino per il Classico; Matematica per lo Scientifico, anche per l’opzione Scienze applicate e la Sezione a indirizzo Sportivo; Lingua e cultura straniera 1 per il Liceo linguistico; Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane (Diritto ed Economia politica all’opzione Economico-sociale); Discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per il Liceo artistico; Teoria, analisi e composizione per il Liceo musicale; Tecniche della danza per il Liceo coreutico.

Per gli Istituti tecnici: Economia aziendale per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” (Lingua inglese nell’articolazione “Relazioni internazionali per il marketing”, Informatica nell’articolazione “Sistemi informativi aziendali”) e Lingua inglese per l’indirizzo Turismo; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”; nell’indirizzo “Informatica e telecomunicazioni”, Informatica per l’articolazione “Informatica” e Telecomunicazioni per l’articolazione “Telecomunicazioni”; Progettazione multimediale nell’indirizzo “Grafica e comunicazione”; Economia, Estimo, Marketing e Legislazione per le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio” degli Istituti agrari (Enologia per l’articolazione “Viticoltura ed enologia”).

Scrivere per apprendere

Scrivere per apprendere

Prompt generativi e intelligenza artificiale nella didattica riflessiva

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Scrivere non è un semplice esercizio tecnico, né un momento accessorio della vita scolastica. È, piuttosto, un gesto cognitivo ed emotivo che permette allo studente di entrare in relazione con sé stesso e con il mondo. La scrittura è il luogo in cui il pensiero prende forma, si chiarisce, si approfondisce, diventa materia viva, plasmabile, capace di restituire una visione del reale arricchito dalla soggettività.

Ogni parola scelta, ogni frase articolata è il risultato di un processo interiore che trasforma l’implicito in esplicito, il confuso in ordinato, l’informe in consapevole. Questo processo non è mai neutro, perchè chi scrive impara a conoscersi, a dare un nome alle emozioni, a collegare fatti, idee, esperienze. In una società in cui la velocità tende a sacrificare la profondità e l’immediatezza prevale sull’elaborazione, educare alla scrittura significa educare alla lentezza, alla riflessione, alla costruzione di significati personali.

Non si tratta di un atto isolato ma di un percorso, che si rinnova ogni volta che si scrive e che può essere potenziato dall’uso consapevole di strumenti come l’intelligenza artificiale. Quando la scrittura è usata come pratica quotidiana, articolata su diversi registri e forme testuali, essa diventa uno strumento di metacognizione, capace di rendere visibile il pensiero, di attivare la consapevolezza del proprio modo di apprendere e di stimolare una riflessione costante su ciò che si è, che si pensa e che si impara.

Il significato dei prompt nella scrittura scolastica

I prompt sono stimoli iniziali, suggestioni o input che attivano il processo di scrittura, innescando il pensiero, suscitando immagini mentali, richiamando emozioni o esperienze. La loro forza risiede nella capacità di non fornire risposte, ma di aprire domande, di lasciare spazio alla complessità, di generare percorsi diversi per ciascuno studente. Possono assumere molteplici forme: una frase da completare, una situazione immaginaria, una citazione letteraria o filosofica, una fotografia, una domanda aperta, una condizione ipotetica. La varietà dei prompt consente di attivare differenti aree cognitive, favorendo l’elaborazione personale, la rielaborazione creativa e la connessione tra le discipline.

Nel contesto scolastico, i prompt diventano strumenti pedagogici potenti, perché sollecitano la partecipazione attiva dello studente, stimolano la riflessione, favoriscono l’espressione di vissuti personali e l’elaborazione critica delle conoscenze. Sono ponti tra ciò che si studia e ciò che si vive, tra il sapere formale e la soggettività. Quando integrati con l’intelligenza artificiale, i prompt possono essere personalizzati in tempo reale, adattati ai diversi livelli cognitivi, emotivi e linguistici, diventando dispositivi inclusivi e dinamici. L’IA può suggerire varianti, ampliare i riferimenti, proporre collegamenti intertestuali o interdisciplinari, stimolando una scrittura dialogica e profonda.

Un prompt ben formulato non guida lo studente verso una risposta predefinita, ma lo invita ad abitare il proprio pensiero, ad esercitare la propria voce, a costruire un testo autentico. Rende la scrittura un laboratorio di ricerca, in cui l’alunno diventa autore e non semplice esecutore, esploratore e non ripetitore. In questo modo, il prompt non è più solo uno strumento didattico, ma un dispositivo formativo che stimola il pensiero divergente, il confronto critico e la capacità di dare senso al mondo attraverso le parole.

Scuola dell’infanzia: dare forma alle emozioni con le parole

Nella scuola dell’infanzia, i bambini sono ancora alle prime esperienze con il linguaggio simbolico, ma possiedono una straordinaria capacità di immaginare, di raccontare, di giocare con le parole e con le immagini mentali. In questa fase, l’obiettivo educativo prioritario non è tanto quello di produrre testi strutturati, quanto di stimolare la verbalizzazione, la narrazione, la capacità di rappresentare il mondo interiore attraverso simboli, suoni, colori, parole. I prompt, in questa fase, possono essere veicolati attraverso immagini evocative, racconti orali, oggetti della quotidianità o esperienze sensoriali.

Un esempio pratico potrebbe essere l’osservazione condivisa di un disegno che rappresenta un prato fiorito, accompagnata dalla domanda aperta: “Cosa succede se i fiori iniziano a parlare tra loro?”. Da questa semplice suggestione, possono nascere storie collettive o individuali, che il bambino racconta a voce, drammatizza con il corpo, costruisce con il disegno o modella con il materiale manipolativo. Il ruolo dell’insegnante è centrale nell’ascolto, nella valorizzazione della risposta, nella riformulazione e nel rilancio creativo. L’intelligenza artificiale educativa può affiancare l’adulto proponendo nuove domande, suggerendo immagini o suoni coerenti con l’universo simbolico del bambino, stimolando narrazioni interattive e personalizzate.

Questa forma di pre-scrittura è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio, dell’immaginazione e della consapevolezza di sé. Raccontare ciò che si pensa o si sogna, dare voce a oggetti animati o a personaggi fantastici, aiuta il bambino a costruire il senso di identità, a esplorare emozioni complesse, a riconoscersi come soggetto comunicante. Ogni prompt diventa, così, una finestra sull’universo interiore del bambino, uno strumento per avviare un processo di alfabetizzazione emotiva e narrativa, una prima forma di accesso alla parola come luogo di significato e relazione.

Scuola primaria: scrivere per conoscersi e raccontarsi

Nella scuola primaria, la scrittura non rappresenta soltanto una competenza linguistica da acquisire progressivamente, ma si configura come un mezzo potente per esprimere sé stessi, per consolidare l’identità in formazione e per esplorare la realtà circostante con sguardo critico e creativo. A partire dai primi anni del percorso scolastico, bambini e bambine cominciano a padroneggiare le strutture del racconto, a distinguere le descrizioni dagli eventi, a dare forma scritta a ciò che immaginano o provano. La scrittura, dunque, diventa non solo un esercizio tecnico, ma una palestra emozionale e cognitiva.

Un efficace orientamento in questa direzione può venire dall’introduzione di prompt generativi, ovvero spunti di scrittura che coniughino esperienza personale, immaginazione e riflessione. Un esempio significativo è il celebre “Scrivi una lettera a te stesso tra dieci anni”, un invito che stimola il bambino a proiettarsi nel futuro, esercitando sia la fantasia sia la capacità introspettiva. Attraverso questo tipo di attività, i piccoli scrittori possono dare voce ai propri sogni, paure, desideri, maturando una prima consapevolezza di sé e delle proprie aspirazioni.

L’intelligenza artificiale può offrire un supporto creativo e personalizzato in questo processo, arricchendo l’esperienza di scrittura con domande guidate, che aiutano a focalizzare il pensiero: “Che lavoro ti piacerebbe fare? Dove vivresti? Chi vorresti accanto?”. Questi stimoli, calibrati sull’età e sul livello di maturazione emotiva, favoriscono l’autonarrazione e incoraggiano la costruzione di un dialogo interiore, spesso difficile da attivare nei contesti scolastici tradizionali.

Non meno importante è il ruolo della scrittura nella formazione della coscienza civica. In questo ambito, prompt come “Immagina di essere il sindaco della tua città per un giorno: cosa cambieresti?” attivano nei bambini una riflessione concreta sul proprio ambiente di vita e sulle dinamiche sociali che lo regolano. Scrivere da un punto di vista civico, anche se simulato, significa assumere una prospettiva di responsabilità, immedesimarsi negli altri, pensare in termini di bene comune e imparare a dare forma alle proprie idee su giustizia, equità, ambiente, convivenza.

La scrittura, in questo senso, si fa palestra di cittadinanza attiva, luogo dove si esercita la possibilità di pensare soluzioni, proporre cambiamenti, riconoscere diritti e doveri. Attraverso la parola scritta, il bambino può cominciare a sentirsi parte di una comunità, con il diritto di esprimere opinioni e il dovere di ascoltare e rispettare quelle altrui. Si sviluppa così non solo il pensiero critico, ma anche l’empatia, intesa come capacità di comprendere i punti di vista differenti dal proprio.

L’approccio narrativo riflessivo, sostenuto da una guida sensibile del docente e da strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale, consente alla scrittura di diventare un vero e proprio strumento pedagogico trasversale, capace di favorire competenze linguistiche, emotive, cognitive e sociali. Si costruisce così uno spazio educativo in cui l’alunno non è solo un esecutore, ma un autore del proprio percorso, capace di narrare il mondo e di immaginarne uno migliore.

Scuola secondaria di primo grado: dal racconto alla riflessione

Durante la preadolescenza, la scrittura diventa uno spazio privilegiato per l’elaborazione del sé, dei cambiamenti emotivi, delle relazioni e del confronto con il mondo esterno. Gli studenti di questa fascia d’età iniziano a vivere trasformazioni profonde, che coinvolgono la percezione di sé, il rapporto con i pari, la gestione delle emozioni e la definizione dell’identità. La scrittura, in questo contesto, rappresenta un canale espressivo e formativo fondamentale, perché consente di dare voce a pensieri spesso non detti, a insicurezze, a desideri inespressi.

I prompt possono assumere una forma più complessa e stimolante, adeguata allo sviluppo cognitivo e affettivo di questa età. Un esempio è: “Racconta un momento in cui ti sei sentito diverso dagli altri”. Questo tipo di stimolo permette allo studente di esplorare la propria identità, di affrontare vissuti delicati, di sviluppare empatia verso sé stesso e gli altri. L’intelligenza artificiale può suggerire strutture narrative, parole chiave per ampliare il vocabolario emotivo, oppure offrire esempi tratti da testi letterari o autobiografici vicini alla sensibilità adolescenziale, come i romanzi di formazione o i racconti in prima persona.

Anche in ambito disciplinare i prompt possono essere utilizzati per favorire una comprensione più profonda dei contenuti attraverso l’immedesimazione. Ad esempio: “Scrivi il diario di un gladiatore romano prima della battaglia” aiuta a esplorare il contesto storico con uno sguardo emotivo; “Immagina di essere una molecola d’acqua nel suo viaggio attraverso il ciclo naturale” stimola la comprensione dei processi scientifici attraverso la narrazione. L’IA può fornire spunti narrativi, accompagnare l’organizzazione testuale e offrire feedback costruttivi durante la scrittura. Questi stimoli, ben calibrati, favoriscono un apprendimento integrato, in cui emozione, sapere e immaginazione si intrecciano per produrre testi autentici, sentiti e cognitivamente significativi.

Scuola secondaria di secondo grado: la scrittura come laboratorio del pensiero

Nel percorso delle scuole superiori, la scrittura si configura come una vera e propria palestra intellettuale, uno spazio in cui il pensiero si affina e si mette alla prova. Gli studenti, ormai capaci di affrontare temi complessi con maggiore autonomia, trovano nei prompt generativi l’occasione per sviluppare testi argomentativi, riflessivi, creativi e interdisciplinari. I prompt proposti possono stimolare riflessioni filosofiche, etiche, scientifiche, civiche e letterarie, innescando un dialogo tra la conoscenza disciplinare e la sensibilità individuale.

Un esempio particolarmente attuale è: “L’intelligenza artificiale migliora o impoverisce il pensiero umano?”. Una domanda del genere consente allo studente di esercitare la propria capacità argomentativa, di confrontare prospettive teoriche, di formulare ipotesi fondate e di elaborare contro-argomentazioni. L’IA stessa, se integrata nel processo, può suggerire domande guida, raffinare lo stile, offrire citazioni filosofiche, dati scientifici o riferimenti storici che arricchiscono il contenuto. L’obiettivo non è quello di ottenere una risposta giusta, ma di strutturare un pensiero solido, articolato e personale.

Accanto ai prompt argomentativi, un ruolo significativo lo svolgono anche quelli creativi, capaci di rinnovare l’approccio ai testi letterari. Il suggerimento “Scrivi una pagina di diario dal punto di vista di Antigone prima della condanna” consente allo studente di immergersi nei conflitti etici e umani del personaggio, sviluppando empatia e capacità di immedesimazione. Questo tipo di scrittura trasforma l’analisi letteraria in esperienza vissuta, facilitando la comprensione profonda dell’opera.

Anche in ambito scientifico, l’uso dei prompt è strategico per stimolare il pensiero sistemico e la capacità progettuale. Un esempio è: “Immagina un mondo senza energia elettrica: come cambierebbero le nostre vite?”. A partire da questa suggestione, lo studente può analizzare le interconnessioni tra scienza, ambiente, economia, tecnologia e società, sviluppando una visione critica e integrata dei problemi contemporanei. La scrittura, in questi casi, diventa luogo di connessione tra sapere, etica e responsabilità, contribuendo a formare cittadini consapevoli, capaci di orientarsi con autonomia nel pensiero e nell’azione.

Scrittura metacognitiva: pensare a ciò che si è scritto

Oltre alla produzione del testo, è fondamentale promuovere la riflessione sul processo stesso della scrittura, affinché essa non sia percepita come un semplice compito da svolgere, ma come un percorso di consapevolezza in cui lo studente diventa protagonista attivo del proprio apprendimento. La scrittura, infatti, non è solo un prodotto, ma anche e soprattutto un processo  fatto di scelte, revisioni, tentativi, dubbi, intuizioni. In quest’ottica, assumono un ruolo centrale i prompt metacognitivi, ovvero quegli stimoli che invitano a pensare su come si è pensato, su ciò che si è fatto e sulle ragioni di certe decisioni compositive.

Domande come “Cosa hai imparato scrivendo questo testo?”, “Quali parti ti hanno messo in difficoltà?”, “Cosa ti è piaciuto scrivere di più?”, “In che modo potresti migliorarlo?” aprono uno spazio riflessivo che accompagna la scrittura verso una dimensione più profonda e duratura. L’obiettivo non è semplicemente correggere, ma comprendere: comprendere il proprio stile, le strategie che funzionano, gli ostacoli incontrati e i passi compiuti per superarli. In questo modo, l’errore non è più un fallimento da nascondere, ma un’opportunità di crescita, un indicatore prezioso per orientare il cammino.

L’intelligenza artificiale può giocare un ruolo cruciale anche in questa fase, generando domande metacognitive in modo adattivo, calibrate sul contenuto del testo, sul registro linguistico utilizzato, sulle emozioni espresse o sulle strutture narrative impiegate. Questo consente un’interazione più personalizzata e dinamica, capace di valorizzare le unicità di ogni studente e di stimolare un dialogo interiore autentico. La scrittura, così, si trasforma in una forma di autoconoscenza, in un diario di bordo che accompagna il percorso cognitivo e affettivo dell’alunno.

Secondo le neuroscienze educative, la metacognizione è uno dei fattori più rilevanti per consolidare gli apprendimenti a lungo termine. Essa attiva le funzioni esecutive del cervello, rafforza i circuiti della memoria e potenzia la capacità di problem solving. Sviluppare la capacità di riflettere sul proprio pensiero significa potenziare l’autoefficacia, cioè la fiducia nelle proprie risorse, e sviluppare l’autonomia nell’apprendere. Scrivere per riflettere su come si scrive non è un’attività accessoria, ma un passaggio fondamentale per la crescita personale e scolastica, spesso trascurato nella pratica quotidiana.

Favorire spazi di metacognizione nella scuola primaria significa seminare precocemente il gusto per l’esplorazione interiore, il senso critico, la capacità di auto-valutarsi in modo costruttivo. In un mondo sempre più veloce e frammentato, educare i bambini a rallentare, a rileggersi, a interrogarsi su ciò che sentono e pensano, rappresenta una scelta pedagogica coraggiosa e necessaria. È proprio in questa prospettiva che la scrittura torna a essere ciò che dovrebbe essere: un atto formativo integrale, in cui linguaggio, pensiero ed emozione si intrecciano per costruire conoscenza e consapevolezza di sé.

Conclusione: una nuova grammatica del pensiero

L’intelligenza artificiale non sostituisce l’atto di scrivere, né può rimpiazzare la complessità dell’esperienza umana che si riflette nei testi. Tuttavia, se integrata in modo critico e consapevole, può diventare un potente alleato pedagogico, capace di accompagnare e arricchire il processo di scrittura. I prompt generativi, quando progettati con competenza e sensibilità didattica, diventano ponti tra sapere e immaginazione, tra disciplina e interiorità, tra scuola e vita. Offrono stimoli dinamici, personalizzabili e inclusivi, che permettono allo studente di attivare la propria voce e di sviluppare una scrittura autentica, capace di connettere emozione, riflessione e conoscenza.

Scrivere per apprendere, con l’aiuto dell’IA, significa riconoscere nella parola scritta non soltanto un prodotto, ma un processo in divenire, una forma di pensiero e un atto di consapevolezza. Significa restituire centralità al pensiero lento, alla capacità di fermarsi, di osservare, di riformulare. Significa anche educare allo spirito critico, alla responsabilità etica e alla profondità creativa, in un’epoca dominata dall’immediatezza e dalla superficialità. La scrittura resta, oggi più che mai, un atto profondamente umano, capace di costruire senso, identità e visione del mondo. E grazie ai nuovi strumenti digitali, può diventare anche un atto ancora più inclusivo, dialogico e trasformativo.

AA.VV., Il canto delle donne

Donne e poesia

di Antonio Stanca

    Lo scorso Maggio, nella Collana “I libri di Robinson” della casa editrice GEDI, è uscito l’ampio volume Il canto delle donne (60 poesie attraverso i secoli) a cura di Maria Grazia Calandrone. La prefazione è di Mariangela Gualtieri. È un’antologia che contiene molti componimenti poetici, ognuno di una poetessa diversa per nazionalità, lingua, cultura, tempo, luogo e mirato ognuno ad evidenziare quanto la voce poetica femminile sia stata presente nella storia, dalla più remota alla più prossima, come abbia proceduto pur tra ostacoli di ogni genere. Una testimonianza vuole essere quest’opera, insieme ad altre che l’hanno preceduta, dell’impegno mostrato dalle donne in ambito poetico, della loro volontà di resistere ai limiti, ai problemi che si frapponevano, di non rinunciare a quanto urgeva nel loro animo, di dire della realtà con la quale erano chiamate a confrontarsi. Una realtà diversa per ogni poetessa ché diverso era stato il luogo, il tempo di ognuna ma uguale per tutte lo spirito che le muoveva, lo stato di scontento, d’insoddisfazione, l’inquietudine che le tormentava poiché propria di un animo che non si adattava alle circostanze, era rivolto altrove, a quel senso d’infinito che fa parte dello spirito artistico. In qualunque luogo, in qualunque tempo si fosse verificata una presenza simile, una donna simile, uguale era stato il suo sentire, le stesse aspirazioni, gli stessi problemi d’incomprensione, d’isolamento le aveva procurato. È questo che si vuole dimostrare con la raccolta di versi dell’antologia, si vuole provare come pur così lontane le loro autrici abbiano sentito, sofferto, siano vissute allo stesso modo, abbiano detto le stesse cose giacché uguale è stato per tutte lo spirito artistico, uguali le ha rese tutte.

   Ma c’è anche un altro fenomeno che l’opera intende evidenziare, mostrare vuole come le verità raggiunte dalle poetesse nei loro versi siano rimaste ignorate per molto tempo, come in alcuni casi lo siano ancora perché opera di donne, di chi, cioè, lontano, escluso è stato sempre ritenuto dal contesto umano, sociale e ancor più da quello culturale, artistico. È questo il vero problema che emerge dal libro: quanto ingiusta, scorretta sia stata nella storia la considerazione, la condotta tenuta verso le donne. Lo è stata verso tutte ma hanno sofferto soprattutto quelle che diverse erano dalla condizione comune, quotidiana come appunto le poetesse dell’antologia. Degne di attenzione, di lode diventano, pertanto, simili operazioni rivolte a recuperare, riabilitare quanto di femminile è valso nella storia perché di valore, di significato superiore alla realtà contingente, di livello trascendente, destinato a superare i limiti del tempo e dello spazio. Maggiori sarebbero i risultati se opere di questo genere entrassero a far parte dei programmi scolastici. Il confronto non rimarrebbe limitato ai loro artisti ma comprenderebbe anche altri, quelli da sempre conosciuti. Si avrebbe così la possibilità di constatare quanto poeti come quelli dell’antologia abbiano in comune non solo tra loro ma pure con altri. Sarebbe questa la vera rivalutazione, la vera affermazione per artisti rimasti ingiustamente sconosciuti.