Trasferimenti secondaria, la Uil non ha dubbi: errori di vari tipi, Miur rettifichi

da La Tecnica della Scuola

Trasferimenti secondaria, la Uil non ha dubbi: errori di vari tipi, Miur rettifichi

Anche ai sindacati giungono notizie di errori di pure sui 33.282 trasferimenti su ambiti della scuola secondaria di secondo grado.

La Uil Scuola ha preparato uno schema relativo alla serie di errori. Ve li proponiamo così come ci sono giunti in redazione, con al termine il commento di Pino Turi, segretario generale Uil Scuola.

 

Sulle precedenze nella fase di trasferimento

La precedenza, prevista per legge, si può far valere nella fase nella quale ognuno ha fatto domanda. Vale dunque solo per la propria fase di trasferimento. Non per le altre fasi.
Queste precedenze che andavano frammentate per fasi, sono state calcolate come fosse una unica fase. Una sorta di classifica unica complessiva.

 

Sull’assegnazione dei punteggi

Su 32 mila insegnanti, ai primi 200 insegnanti in elenco, sono stati attribuiti punteggi che da 350 a 200 punti.
Punteggi, chiaramente sovrastimati, se si pensa che un anno di servizio vale 6 punti e uno di pre-ruolo ne vale 3. Quindi un docente di ruolo che insegna da vent’anni (e ne ha altrettanti di precariato) con il massimo dei titoli potrebbe arrivare ad un massimo di 200 punti.

 

Nell’attribuzione della sede in relazione ai punteggi

Allo stesso modo l’attribuzione del punteggio non ha funzionato per le sedi richieste.
A parità di condizioni e di fasi, ci sono infatti,  insegnanti con maggiore punteggio ai quali non sono state assegnate le sedi richieste mentre, ci sono casi di docenti che con minor punteggio, hanno avuto quella sede.

Al terzo step delle procedure di trasferimento degli insegnanti della scuola italiana  quasi non c’è da meravigliarsi: il famigerato algoritmo, applicato agli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado ha prodotto lo stesso ingiusto disordine già creato per i trasferimenti degli altri ordini di scuola. L’ennesima prova che la programmazione dell’algoritmo è stata effettuata in difformità rispetto al contratto integrativo sottoscritto con i sindacati.

 

“Sono tanti i casi che ci vengono segnalati in questi giorni nelle nostre segreterie nelle città d’Italia, – spiega il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – continueremo a monitorare i vari casi e se si dovessero confermare queste prime stime dei dati, insisteremo con decisione per la richiesta di rifacimento delle operazioni  ritenendo che il meccanismo di conciliazione messo in atto, non sia in grado di rimediare agli errori macroscopici che hanno ripercussioni sostanziali nella vita delle persone”.

“Ogni docente ha diritto di conoscere se il proprio trasferimento è giustificato dagli atti messi in essere dal ministero. Verificare la sua situazione”, continua il sindacalista.

Ad oggi, nonostante la richiesta di accesso agli atti per ottenere le informazioni sulla programmazione del sistema informatico, non sono stati forniti alle organizzazioni sindacali, i dettagli organizzativi.

“Elementi di errore e di mancanza di equità sono messi in chiara evidenza – spiega Turi –  dalla comparazione diretta delle situazioni dei singoli docenti quando,  a parità di condizione giuridica e fase di mobilità, alcuni insegnanti con punteggi inferiori sono stati trasferiti nella sede richiesta e altri docenti, con punteggio maggiore, invece no”.

Il ministero ha assunto impegno a rettificare gli errori. Verificheremo con attenzione massima che questo accada pronti anche a intraprendere ogni iniziativa che si renda necessaria per la tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti”, conclude il leader della Uil Scuola.

Assegnazione docenti ai posti e alle classi, questo è il periodo

da La Tecnica della Scuola

Assegnazione docenti ai posti e alle classi, questo è il periodo

Subito dopo il ferragosto, in coincidenza con le ultime chiamate dirette per la scuola secondaria di II grado, i Ds incominciamo a pensare al nuovo anno scolastico.

L’operazione più delicata e sentita da parte di tutti i docenti, è senza ombra di dubbio la loro assegnazione ai posti e eventualmente alle classi. Infatti da questo anno scolastico, con l’introduzione dell’organico dell’autonomia, i dirigenti scolastici saranno chiamati a scegliere, seguendo i criteri definiti in Consiglio d’Istituto, i docenti che occuperanno i posti di potenziamento e quelli che invece avranno assegnate delle classi.

Il dirigente scolastico potrà, se lo ritiene opportuno, destinare, su un posto di potenziamento o su un posto fatto di qualche classe e di ore di potenziamento a completamento dell’orario di servizio, anche un docente titolare da molti anni nella scuola e assegnare, a un docente incaricato per chiamata diretta, una cattedra tradizionale in organico. In buona sostanza si potrebbe verificare che un dirigente scolastico, per ragioni di gestione delle risorse professionali a disposizione, possa decidere di utilizzare un docente di ruolo da anni nella scuola in attività di potenziamento senza assegnargli classi e invece utilizzare nelle classi un nuovo docente appena arrivato.

Si tratta dell’utilizzo degli strumenti della flessibilità didattica, già previsti con il DPR 275/99, che ha ricevuto un rinnovato impulso con il comma 3 della legge 107/2015. In particolare la legge 107/2015 cerca di promuovere, per via legislativa, forme organizzative di servizio flessibili, quali il potenziamento del tempo scolastico, oltre i classici modelli e i quadri orari, sempre nei limiti della dotazione organica dell’autonomia. Per cui le doglianze di alcuni docenti che non ha compreso il cambiamento legislativo, rispetto l’assegnazione dei docenti alle classi non trovano più alcun fondamento con l’introduzione della Buona Scuola.

In tantissime scuole dopo ferragosto si lavorerà sulla elaborazione dell’assegnazione dei docenti ai posti e alle classi, tenendo conto che con le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie di settembre alcune scelte andranno inevitabilmente riviste.

Trasferimenti superiori su ambiti: tutti gli spostamenti e i posti liberi, qualche errore c’è

da La Tecnica della Scuola

Trasferimenti superiori su ambiti: tutti gli spostamenti e i posti liberi, qualche errore c’è

Con i trasferimenti su ambiti della secondaria di secondo grado, stavolta il Miur è stato di parola: gli esiti delle fasi B, C e D sono stati pubblicati il 13 agosto.

Già nella notte, tra le ore 4 e le 6, sulle e-mail di molti docenti era stato comunicato l’esito.

La mattina del 13 agosto, gli Uffici scolastici provinciali hanno pubblicato i bollettini ufficiali dei trasferimenti e dei passaggi di ruolo.

Il Miur, in questa occasione, è stato quindi puntuale nella pubblicazione. Ora, da una prima analisi, sembrerebbero esserci meno errori rispetto alla pubblicazione della scuola primaria e della secondaria di II grado.

Tuttavia, qualche incongruenza è stata già segnalata alla nostra redazione: un docente calabrese è stato inviato a Latina con 54 punti, mentre a nell’ambito di Catanzaro, che aveva indicato prima di quello di Latina, è finito un altro docente con 34 punti e  dalla stessa fase C della mobilità. Altri docenti ci segnalano anche punteggi esagerati, anche superiori ai 300 punti, conferiti ad un numero non ridotto di colleghi e molto difficilmente conseguibili.

Se altre segnalazioni arriveranno nelle prossime ore, verranno prontamente diffuse ai nostri lettori.

Trasferimenti, Giannini: info sbagliate, l’algoritmo è ok e migliaia di docenti tornati al Sud

da La Tecnica della Scuola

Trasferimenti, Giannini: info sbagliate, l’algoritmo è ok e migliaia di docenti tornati al Sud

Per il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, le informazioni che circolano in questi giorni sui trasferimenti per ambiti sono spesso distorte e sbagliate.

In un’intervista al Corriere della Sera del 13 agosto, il responsabile del Miur sostiene che l’algoritmo per i trasferimenti dei docenti “non è un’entità metafisica, è un modello matematico”. Per cui, il ministro sostiene che parlare di errori a catena di tale modello non è verosimile.

Anche a proposito degli spostamenti numericamente aumentati verso il Settentrione, Giannini sostiene che stanno passando messaggi sbagliati: “abbiamo visto solo i prof ‘deportati’, in piazza, come gli 800 siciliani della scuola primaria che dovranno partire. Ma ci sono anche i 1.400, tantissime donne, che da anni insegnavano al Nord e che con questo piano sono rientrati in Sicilia“.

Poi, il ministro ribadisce, parlando della chiamata diretta, che “se qualche dirigente ha davvero chiesto alle docenti informazioni sui figli e su possibili aspettative in caso di gravidanze è grave. Anche i dirigenti dovranno essere valutati, e il modo in cui selezioneranno gli insegnanti sarà uno dei parametri per giudicarli“, aggiunge.

Nessuna “strage” di candidati sarebbe poi stata attuata in occasione del concorso docenti 2016: “il concorso è per sua natura selettivo. Non stiamo bocciando tutti: si va verso una media del 50% dei promossi“, spiega. “Stiamo vigilando in maniera sistematica. Con questi grandi numeri non è possibile del tutto escludere anomalie”, però ammette anche Giannini. Anche perché i casi non sporadici di ammissioni agli orali con il contagocce, da noi riportati nei giorni scorsi, non sono inventati.

Anche sulle polemiche dei docenti del Sud che elargiscono 100 e lode con facilità, rispetto ai colleghi del Nord, per Giannini “è sicuramente una questione che dobbiamo accertare”. E aggiunge: “lo faremo attraverso la valutazione dei professori“. Quindi, la via per evitare discostamenti dalle indicazioni nazionali è sempre la stessa, sia per i prof che per i presidi: valutarli. Resta da capire se la macchina organizzativa del Miur, con poche centinaia di ispettori, è oggi in grado di valutare l’operato di centinaia di migliaia di docenti e di 7mila dirigenti scolastici.

Intanto, Giannini al Corriere della Sera parla anche del progetto con cui dal primo settembre si varerà lo stanziamento di 320 milioni di euro di fondi strutturali Ue per tenere aperte le scuole anche il pomeriggio è pensato per i ragazzi che non riescono a completare il percorso di studi: “siamo al 14% di ragazzi che perdiamo per strada, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado, quando sono ancora praticamente bambini”. “Più deboli i maschi e gli studenti di origine straniera. Ci sono regioni che hanno indici allarmanti, come la Sicilia, la Sardegna, la Campania“.

E questo significherà anche migliorare i dati dei test Invalsi: “È quello che spero e che penso avverrà”. Sarebbe opportuno inserirli anche nella maturità dice, ma, conclude il ministro, dovrebbero “affiancare” e non sostituire l’esame di fine secondaria.

La chiamata diretta rovina le ferie a docenti, Ata e ds

da La Tecnica della Scuola

La chiamata diretta rovina le ferie a docenti, Ata e ds

Prosegue, con poco coordinamento fra le scuole e con inevitabili disagi per i diretti interessati, la chiamata dei docenti dagli albi territoriali.

Nel tentativo di uniformare le operazioni almeno nelle scuole del territorio, l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna ha inviato a tutti i dirigenti scolastici una circolare per invitarli a formulare le proposte di incarico ai docenti dei diversi ordini di scuola nelle stesse date e precisamente il 16 per il primo ciclo e il 24 per la secondaria di secondo grado.
Invito peraltro respinto al mittente dall’Anp emiliano che rivendica l’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Resta tuttavia il fatto che i comportamenti delle scuole appaiono difformi fra di loro e non sempre agevolano le scelte dei docenti.
In alcuni ambiti, per esempio, ci sono scuole che hanno già pubblicato il testo del provvedimento con il quale sono stati assegnati gli incarichi; in altre scuole gli incarichi sono stati attribuiti ma l’esito è noto solamente ai docenti selezionati; in altre scuole ancora gli insegnanti dovranno aspettare quasi il “fischietto” di chiusura della partita per sapere se sono stati scelti o meno.
Molti i docenti che non hanno potuto presentarsi al colloquio perchè convocati con poche ore di anticipo e non sono riusciti ad ottenere di essere ascoltati tramite skype.
E’ pur vero che in tutte le segreterie scolastiche si sta lavorando in condizioni di emergenza e cioè con tempi ristrettissimi e personale amministrativo ridotto all’osso.
Un dato curioso riguarda la firma degli atti che finora abbiamo potuto esaminare (avvisi di chiamata, decreti di incarico, e così via): sono tutti firmati personalmente dai dirigenti scolastici e non dai vicepresidi o altri collaboratori.  Evidentemente la novità della chiamata dagli albi ha di fatto costretto moltissimi dirigenti scolastici a rivedere il proprio piano di ferie.

Comandi e distacchi del personale scolastico presso altre p.a., sì alla proroga

da La Tecnica della Scuola

Comandi e distacchi del personale scolastico presso altre p.a., sì alla proroga

Il Miur, con la nota prot. n. 2760 del 9 agosto ha trasmesso il Parere dell’Avvocatura Generale dello Stato del 5 agosto, concernente i comandi, distacchi, fuori ruolo e utilizzazioni per il personale del comparto scuola presso enti e amministrazioni diversi dall’istruzione.

L’Avvocatura ricorda che, per il personale scolastico si sono succeduti diversi interventi normativi, con disposizioni non sempre coerenti tra di loro. Tra questi, l’art. 1, comma 133 della legge 13.7.2015. n. 107 e l’art. 1 comma 425 della legge 190 del 2014 sono in potenziale contrasto tra loro: contrasto che, secondo l’Avvocatura, “può e deve essere superato attraverso una razionale e coordinata lettura delle due disposizioni, alla luce della ratio perseguita dal Legislatore nel regolamentare la complessa materia”.

In estrema sintesi, dopo un’approfondita analisi normativa, l’Avvocatura Generale ritiene che “si possano prorogare i comandi di cui trattasi al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento delle procedure comparative di immissione in ruolo del personale comandato, fermo restando che l’assunzione appare rimanere, allo stato, differita alla conclusione della procedura di mobilità del personale proveniente dalle Province”.

Invece, con riferimento al divieto di nuovi comandi del personale appartenente al comparto scuola presso le pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato approvato daII’ISTAT, tale divieto non dovrebbe valere per la Corte Costituzionale, la Presidenza della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per le quali sembra che continuino ad applicarsi le speciali disposizioni che li riguardano.