Anmic boccia la proposta di Piano d’azione disabilità

da Superabile

Anmic boccia la proposta di Piano d’azione disabilità: “Non condividiamo”

Il documento dell’Osservatorio nazionale sulla disabilità che verrà discusso a Firenze dal 16 al 17 settembre in occasione della Conferenza nazionale non convince. “Non rappresentativo delle posizioni delle associazioni dei disabili. Le proposte non corrispondono a posizioni espresse nei gruppi di lavoro”

ROMA – La proposta di Piano di azione biennale approvato dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità  non risulta essere rappresentativo delle posizioni assunte dalle associazioni dei disabili e le proposte non corrispondono alle posizioni espresse nei gruppi di lavoro. Sono queste le ragioni della stroncatura dell’Anmic nei confronti del documento  pubblicato sul sito del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che verrà discusso all’interno della prossima Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità, che si terrà a Firenze dal 16 al 17 settembre 2016. Una posizione netta, quella dell’Anmic, che verrà presentata nel corso di una conferenza stampa, che si svolgerà a Roma il 7 settembre alle ore 11 presso l’hotel Nazionale, in cui verranno illustrate le proposte dell’Anmic in materia di accertamento di invalidità, “dopo di noi” e collocamento mirato.

“Non condividiamo il Piano di azione biennale approvato dall’Osservatorio che sarà presentato alla Conferenza nazionale sulla disabilità”, spiega Nazaro Pagano presidente nazionale Anmic. “Pur apprezzando il lavoro svolto e l’impegno profuso dalle parti rappresentate nell’Osservatorio – aggiunge Pagano -, l’Anmic esprime una posizione critica, sia in ordine all’organizzazione e conduzione dei lavori, sia in ordine alla non piena corrispondenza del contenuto della proposta del secondo Programma di azione biennale alle posizioni effettivamente rappresentate all’interno dei Gruppi di lavoro”. Per Pagano, “sono mancati l’imparzialità nella gestione dei lavori; la considerazione della rappresentatività delle associazioni dei disabili presenti nell’Osservatorio; la valorizzazione delle posizioni diverse rappresentate dalle parti nel corso dei lavori”.

Per l’Anmic, il documento prodotto dall’Osservatorio “risulta per molti versi non rappresentativo delle posizioni assunte dalle associazioni dei disabili, in particolare dalla Anmic, soprattutto in materia di accertamento dell’invalidità civile – spiega una nota dell’associazione -; risulta poi parziale rispetto alla problematiche sollevate in ordine al collocamento mirato, alla flessibilità del lavoro, alla natura e funzione dell’istituto dell’accomodamento ragionevole, alla non discriminazione nei luoghi di lavoro; ci appare infine elusivo rispetto alle questioni aperte dalla recente normativa sul dopo di noi”. Temi, questi ultimi, che saranno “oggetto di approfondimento” anche alla Conferenza di Firenze, auspica l’Anmic, “nella convinzione che compito dell’Osservatorio sia quello di offrire contributi plurimi, finalizzati ad una sempre più adeguata e condivisa politica di inclusione sociale. L’Osservatorio nazionale non dovrebbe presentare presunte monolitiche posizioni (espresse da gruppi peraltro minoritari), accreditandole come condivise da tutti i disabili, ma nei fatti supportate solo da alcuni”.

Piano d’azione disabilità, la sfida più grande: ridurre le disuguaglianze territoriali

da Superabile

Piano d’azione disabilità, la sfida più grande: ridurre le disuguaglianze territoriali

Ecco il documento che, approvato in prima battuta dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, sarà discusso il 16 e 17 settembre alla Conferenza nazionale a Firenze. Individuate 8 linee d’intervento, dalla certificazione alla vita indipendente alla scuola al lavoro. Il testo non convince l’Anmic: “Non condividiamo”

ROMA – E’ da oggi online sul sito del ministero la proposta del II Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. Il Programma è stilato sulla base della Convenzione Onu per di diritti delle persone disabili e ai sensi della legge 18/2009 con la quale il nostro Paese ha ratificato e reso esecutiva la Convenzione delle Nazioni Unite. Un documento guida per il prossimo biennio, dunque, approvato dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità a luglio scorso e da oggi a disposizione di tutti in vista della V Conferenza nazionale sulle Politiche per la disabilità che si terrà a Firenze il 16 e 17 settembre, dove la bozza con i suoi contenuti sarà illustrata e discussa con tutte le parti interessate, secondo quell’approccio “altamente partecipativo” di cui aveva parlato il ministro Poletti dopo l’approvazione in sede di Osservatorio a luglio: “Il Programma testimonia la grande qualità del lavoro e il proficuo impegno di tutti i membri dell’Osservatorio e conferma la bontà dell’approccio altamente partecipativo che, sin dall’istituzione dell’organismo nel 2010, si è voluto imprimere alle attività portate avanti insieme dai rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni delle persone con disabilità”.

Otto linee di intervento.

Il documento affronta le principali tematiche in materia, con un ampio ventaglio di proposte e azioni per la piena inclusione delle persone con disabilità. In 80 pagine, individua 8 linee di intervento: Riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità e valutazione multidimensionale finalizzata a sostenere il sistema di accesso e la progettazione personalizzata; Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società; Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione; Processi formativi e inclusione scolastica; Lavoro e occupazione; Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità; Cooperazione internazionale; Sviluppo del sistema statistico e di reporting sull’attuazione delle politiche.

Ridurre le disuguaglianze tra territori.

Il Programma impegna il Governo nazionale e il Parlamento ma, allo stesso tempo, stimola l’azione coordinata e sinergica dei governi locali e delle amministrazioni regionali. Il richiamo più grande che emerge dalla bozza del Programma d’azione, e “garanzia di successo” per lo stesso, è al “lavoro di riduzione delle diseguaglianze territoriali che tanto incidono sulle opportunità di vita delle persone con disabilità e che troppo, spesso sono state invocate come ragione per ritardare, se non evitare, innovazione e cambiamento nel sistema di riconoscimento della disabilità, nell’organizzazione dei servizi in generale, nella realizzazione di politiche pienamente rispettose dei diritti delle persone con disabilità”.

Le sfide più impegnative.

Tra le sfide più impegnative da affrontare ci sono la riforma strutturale dell’attuale sistema di certificazione della condizione di disabilità; servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e il sostegno all’autodeterminazione; a livello di diritto alla salute, attenzione puntata sul consolidamento dei Livelli essenziali di assistenza e l’integrazione sociosanitaria, sul Nomenclatore tariffario delle protesi, si auspicano interventi sulla qualità della diagnosi, a favore delle persone con disabilità intellettiva e disturbo psichiatrico, l’attuazione della recente legge sull’autismo. Sul versante della scuola, occorre rendere più efficace il processo di inclusione scolastica anche con la formazione degli insegnanti di sostegno e dell’intero personale scolastico; inoltre, un tema fatto proprio dal Programma d’azione è quello dell’accesso degli adulti con disabilità a percorsi d’istruzione e formazione permanente. Sul fronte lavoro, la sfida è di “aggiornare aspetti specifici della normativa per renderla più efficace”, mentre alle grandi imprese di propongono iniziative come l’istituzione dell’Osservatorio aziendale e il disability manager. La sfida in materia di mobilità è la revisione delle normativa italiana in tema di accessibilità dell’ambiente fisico, urbano e architettonico, mentre non mancano proposte per rendere fruibili i luoghi del turismo e accessibile l’informazione, a partire da quella delle pubbliche amministrazioni.

Strumento per ripensare la città di tutti.

“Il Programma si occupa di persone con disabilità ma – ribadiscono gli estensori del documento – proprio nella misura in cui accoglie e cerca di rispondere alla richiesta di “cittadinanza piena e integrale” dei soggetti più fragili e vulnerabili, offre suggerimenti e indicazioni per ripensare complessivamente una società più giusta, coesa e rispettosa delle tante diversità che compongono la comunità nazionale”. (ep)

Mobilità

Mobilità: la dittatura del Miur che non concilia pur ammettendo gli errori

Il contratto sulla mobilità 2016 firmato da CGIL, CISL, UIL e Snals prevedeva un meccanismo di conciliazione per la correzione degli eventuali errori materiali (Il dizionario Garzanti definisce così il termine “conciliazione”: composizione equa di una controversia sulla base di reciproche concessioni). Questi sindacati non avevano fatto i conti con i mille paradossi normativi e informatici che hanno spaccato i Lavoratori nelle varie fasi delle procedure di mobilità. Irresponsabilmente non hanno nemmeno previsto che queste procedure farraginose da realizzare sul piano nazionale avrebbero creato una marea di errori materiali che hanno conseguenze enormi nella vita dei Lavoratori della Scuola (casa, famiglia, figli da trasferire da un giorno all’altro).
Ad oggi ci ritroviamo in una folle situazione per cui a fronte dei numerosi errori, ammessi dal MIUR, le pratiche di conciliazione si stanno gestendo in due modi diversi: quando esiste un posto libero in uno degli ambiti della provincia in cui il Docente aveva diritto di essere assegnato, il MIUR assegna quell’ambito che comunque, spesso, non risulta essere quello in cui il Docente avrebbe avuto diritto ad essere assegnato; per tutti gli altri che ugualmente dovrebbero ottenere correzione, quando non vi è più alcun posto libero, il MIUR non concilia, tira dritto convinto che questi Lavoratori non faranno ricorso al Giudice del Lavoro. L’algoritmo che ha commesso errori clamorosi riconosciuti alla Primaria, sostiene ancora il MIUR, non ha prodotto alcun errore nella Secondaria di Secondo Grado. Algoritmo a singhiozzo che, lo ricordiamo, è a tutt’oggi sconosciuto anche alle organizzazioni sindacali che hanno firmato questo accordo sulla mobilità.
Lettere e appelli di questi Colleghi, ricattati o ignorati dal MIUR, ai sindacati complici non servono a nulla. In questa assenza o peggio in quei pochi commenti che leggiamo (finalizzati più a mettere una pezza per coprire un accordo che abbiamo denunciato per primi come semplicemente vergognoso) ci sembra di scorgere la fine della funzione di quelle organizzazioni alle quali, con ogni evidenza, non interessa più nulla delle vite di questi Docenti e dei loro diritti negati.
Dove si trova l’accordo? Dove sta l’equità? Dove riscontriamo una possibilità di reciprocità tra le due parti? Il MIUR sembra avere problemi anche con la più elementare semantica.
“Rimarremo un punto di riferimento per i Lavoratori che vorranno ricorrere al Giudice del Lavoro” dice Luigi Del Prete dell’USB P.I. Scuola “perché i diritti lesi vanno ripristinati e affinché il MIUR sia costretto a trovare una soluzione concreta e giusta per tutti i Lavoratori della Scuola”.
È uno Stato di Diritto quello in cui chi viola le regole invece di correggere, impone non una possibilità di conciliazione, ma un nuovo diktat (o la nuova sede e concili, o la vecchia chiaramente sbagliata) ricattando il proprio personale al quale ogni giorno chiede di insegnare agli Studenti italiani legalità, trasparenza, democrazia? È uno Stato Democratico quello che decide che, avendo sbagliato, non lascerà al Dipendente Pubblico altra soluzione se non una causa in tribunale?
Domenica 4 settembre ci troveremo in Assemblea a Roma, uniti per pianificare le prossime azioni finalizzate a ribadire con forza le nostre ragioni, le ragioni di chi ha subito un errore e non lo può aver corretto senza ricorrere al Giudice, le ragioni di chi svolge il proprio lavoro con dignità ma è costretto a vedere la propria dignità calpestata da politici incompetenti e arroganti, le ragioni di chi non può tollerare neanche un minuto di più la lesione di ogni basilare Diritto dei Lavoratori della Scuola.

Tempi certi per i pagamenti delle supplenze

Scuola, Giannini: “Tempi certi per i pagamenti delle supplenze,
al via le nuove regole”

Faraone: “È segnale di riconoscimento della
professionalità dei docenti”

Tempi certi per il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie del personale scolastico. Li prevede il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato oggi di concerto con il Ministro dell’Istruzione e il Ministro dell’Economia.

“Finalmente diamo sicurezze sui pagamenti ai docenti e un sistema di regole  definito alle scuole”, commenta il Ministro Stefania Giannini. “Si tratta di una vera e propria svolta che eviterà che si ripeta di nuovo quanto accaduto troppe volte in passato. E cioè che chi lavora con contratti a termine nelle nostre scuole, solo perché supplente, riceva con ritardo quanto gli è dovuto”.

“Con questo decreto abbiamo dato ascolto alle esigenze degli insegnanti – aggiunge il Sottosegretario Davide Faraone -. Abbiamo ribadito che non facciamo in alcun modo distinzioni tra insegnanti di serie A o di serie B. Ancora una volta, stiamo dando alle scuole un segnale di riconoscimento dell’importanza della professionalità di ogni insegnante”.

Cosa cambia? Finora non esisteva una scadenza limite per il pagamento dei supplenti. Con le nuove regole scatta l’obbligo di pagamento degli stipendi entro al massimo 30 giorni dalla fine del mese in cui si è svolto il servizio. Ad esempio, se un insegnante ha fatto 15 giorni di supplenza nel mese di ottobre dovrà attendere al massimo fino alla fine di novembre per vedere accreditata la propria retribuzione. La procedura avrà tempi scanditi per ciascun passaggio. È previsto anche il monitoraggio dell’efficacia del nuovo sistema.

Educazione&Scuola Newsletter n. 1068


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Agosto 2016 – XXI Anno

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Notizie

Valorizzazione Docenti

Il 31 agosto si chiude il monitoraggio sulle attività dei Comitati di Valutazione e sull’utilizzo del Bonus

 

Conferimento incarichi per Competenze

Le indicazioni operative per l’individuazione e per il conferimento degli incarichi nelle istituzioni scolastiche dei docenti trasferiti o assegnati agli ambiti territoriali

 

Rendicontazione Carta Docente

Proroga al 15 ottobre del termine ultimo per la consegna dei documenti giustificativi

 

Riforma PA e Assunzioni AFAM in Consiglio dei Ministri

Il consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, alcuni decreti legislativi di riforma della PA

 

Mobilità 2016-2017

Pubblicazione esiti seconda fase della mobilità del personale Docente della Scuola Secondaria di II Grado per l’a.s. 2016/2017

 

Modifica Codice Amministrazione Digitale

Il Consiglio dei Ministri approva il Decreto Legislativo di modifica ed integrazione del Codice dell’amministrazione digitale: rinvio a tempo indeterminato dell’efficacia delle regole tecniche

 

Riordino Tecnici e Professionali ed assunzioni in CdM

Assunzioni ed esame preliminare di due DPR di riordino degli Istituti tecnici e degli Istituti professionali in Consiglio dei Ministri

 

Piano triennale Università

Pubblicate le linee generali d’indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2016-2018 e gli indicatori per la valutazione periodica dei risultati

 

 


Norme

Decreto Dipartimentale 29 agosto 2016, AOODPIT 904

Assegnazione posti vacanti di dirigente scolastico ai sensi dell’articolo 1, comma 92, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Nuova assegnazione sedi

 

Nota 29 agosto 2016, AOODGRUF 12228

“Carta del docente” – Modalità di rendicontazione delle spese sostenute dal personale docente per finalità formative e di aggiornamento mediante l’utilizzo del bonus di 500 euro nell’anno scolastico …

 

Nota 25 agosto 2016, AOODGOSV 9644

Consultazione nazionale sulla bozza del Rapporto di autovalutazione (RAV) per la scuola dell’infanzia

 

Decreto Dipartimentale 24 agosto 2016, AOODPIT 903

Sedi regionali di destinazione ai sensi dell’articolo 4 del Decreto Ministeriale prot. n. 635 del 27 agosto 2015

 

Decreto Dipartimentale 24 agosto 2016, AOODPIT 902

Elenco unico dei soggetti di cui all’articolo 4 del Decreto Ministeriale n. 635 del 27 agosto 2015, secondo il punteggio conseguito nelle rispettive graduatorie regionali

 

Nota 22 agosto 2016, AOODGCASIS 2819

Procedure di avvio anno scolastico 2016/2017 – Assegnazione del personale docente alle istituzioni scolastiche

 

Ordinanza Tribunale Torino 13 agosto 2016, n. 20988

Mensa scolastica

 

Nota USR Emilia Romagna 12 agosto 2016, AOODRER 12221

Bisogni formativi docenti neoassunti Emilia-Romagna – analisi questionario e prime riflessioni

 

Avviso 11 agosto 2016, AOODGEFID 10268

Avviso di disponibilità per la reggenza di un posto di funzione dirigenziale non generale presso l’Ufficio II — Anagrafe dell’edilizia scolastica, programmazione degli interventi e innovazione — della …

 

Decreto Ministeriale 10 agosto 2016, n. 645

Modalità e contenuti della prova di ammissione ai corsi delle professioni sanitarie a.a. 2016/2017

 

Decreto Ministeriale 8 agosto 2016, n. 635

Linee generali d’indirizzo della programmazione delle Universita’ 2016-2018 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati

 

Nota 8 agosto 2016, AOODGPER 21966

Graduatorie di istituto personale docente ed educativo. D.D.G. 11/07/2016 n. 643. Apertura funzioni POLIS per l’inserimento del titolo di specializzazione per il sostegno e per la scelta delle sedi (mod. …

 

Nota MAECI 8 agosto 2016, Prot.n. 1859

OMM/WMO. VACANZA DI 1 POSTO DI LIVELLO D2 ‘DIRECTOR, OBS’ (DURATA 2 ANNI)

 

Decreto Interministeriale 8 agosto 2016, n. 629

Bando di concorso per le scuole di specializzazione per le professioni legali a.a. 2016-2017

 

Decreto Interministeriale 8 agosto 2016, n. 630

Programmazione dei posti per le scuole di specializzazione per le professioni legali a.a. 2016-2017

 

Decreto Direttoriale 5 agosto 2016, n. 1644

Bando DD 1524 dell’8 luglio 2015- Graduatorie contributi annuali e accordi di programma

 

Decreto Ministeriale 5 agosto 2016, n. 619

Decreto criteri e contingente assunzionale delle Università statali per l’anno 2016

 

Decreto Ministeriale 5 agosto 2016, n. 618

Programmazione dei posti disponibili per le immatricolazioni al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria a.a. 2016/2017

 

Decreto Ministeriale 4 agosto 2016, n. 617

Modalità e contenuti della prova di ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria a.a. 2016/2017

 

Convenzione 4 agosto 2016, AOODGOSV 9077

Rinnovo triennale Convenzione MIUR – Opera Nazionale Montessori, prevista ai sensi della legge 16 febbraio 1987, n. 46

 

Manuale per la gestione dei documenti – Sistema Informativo Fondi – SIF 2020

Manuale per la gestione dei documenti – SIF 2020

 

Decreto Ministeriale 3 agosto 2016, AOOUFGAB 613

Anno scolastico 2016/2017 – Prezzi di copertina dei libri di testo della scuola primaria nella versione on line o mista

 

Decreto Ministeriale 3 agosto 2016, AOOUFGAB 612

Prezzi di copertina dei libri di testo della scuola primaria per l’a.s. 2014/2015

 

Nota 3 agosto 2016, AOODGPER 21353

Adeguamento organico di diritto alle situazioni di fatto personale A.T.A. Anno scolastico 2016/2017

 

Delibera ANAC 3 agosto 2016, n. 831

Piano Nazionale Anticorruzione 2016

 

Decreto Direttoriale 3 agosto 2016, n. 1610

Avviso per lo sviluppo e potenziamento di nuovi 4 cluster tecnologici nazionali

 

“FARE” RICERCA IN ITALIA

PNR 2015-2020

 

 


Rubriche

in Bacheca della Didattica

La sindrome del libro di testo

di Giovanni Fioravanti

Disamina Decreto Ministero dell’Interno del 12/05/2016

di Vito Domenico Didonna

Il doposcuola Abracadabra

di Federica Artioli

Gambe claudicanti?

di Domenico Ciccone

Amusia: la scuola italiana è pronta ad affrontare tutti i DSA?

di Giuseppe Toto

 

in DIDES di Umberto Tenuta

Schola Renovanda Est
di Umberto Tenuta

 

in Esami

Scrutini ed Esami 2015-2016

Esiti Scrutini ed Esami di Stato Scuole secondarie di I e II grado

 

in Europ@Fondi Strutturali di Fabio Navanteri

 

in Famiglie

Si avvicinano le elezioni per i rappresentanti dei genitori

di Cinzia Olivieri e Giuseppe Richiedei

Sportello Genitori Studenti e Scuola

a cura di Cinzia Olivieri

La calda estate della mensa scolastica a Torino

di Cinzia Olivieri

La soluzione del contenzioso sulla “mensa” e la rappresentanza territoriale

di Cinzia Olivieri

 

in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 57

a cura dell’avv. Salvatore Nocera, di Rolando Alberto Borzetti e di Evelina Chiocca

 

in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Il Presidente Margara

di Vincenzo Andraous

 

in LRE di Paolo Manzelli

La Sfida contemporanea dell’acquacoltura

di Paolo Manzelli

BIO-ECOLOGIA-BLU

di Paolo Manzelli

 

in Psicologia

Un asilo nel bosco e Terra del Sole

di Adriana Rumbolo

 

in Recensioni

M. Missiroli, Atti osceni in luogo privato

di Mario Coviello

C. De Gregorio, Cosa pensano le ragazze

di Antonio Stanca

I. Garramone, Alveare d’arenaria

di Mario Coviello

L. Sciascia, La scomparsa di Majorana

di Antonio Stanca

No. I giorni dell’arcobaleno, di Pablo Larrain

di Mario Coviello

 

in Scuola&Territorio di Gian Carlo Sacchi

Aspettando il referendum: ritirata delle Regioni?

di Gian Carlo Sacchi

 

in Statististiche

Scrutini ed Esami 2015-2016

Esiti Scrutini ed Esami di Stato Scuole secondarie di I e II grado

 

in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

Polemizzando sulla Buona scuola

di Sergio Bailetti e Maurizio Tiriticco

Ci sono!

di Maurizio Tiriticco

Rassegne

Stampa

Sindacato

Gazzetta Ufficiale

 

Scuola: fallimentare la scelta del Ministero dell’Istruzione sulla mobilità docenti

Come avevamo previsto le conciliazioni per sanare migliaia di errori nella mobilità dei docenti della scuola sono state un fallimento. È inaccettabile che solo una parte delle richieste di conciliazione presentate dai docenti siano state esaminate.

Si è consumata l’ennesima ingiustizia ai danni di una parte consistente di docenti coinvolti nella mobilità. Il disagio creato a migliaia di lavoratori che hanno dovuto lasciare la propria regione, con retribuzioni bassissime, è stato ignorato dal Governo nonostante che in molti casi era possibile trovare soluzioni che nel rispetto delle regole evitassero esodi di docenti. Tutto questo, ed il numero elevatissimo di docenti coinvolti, sta a documentare l’incapacità dell’amministrazione a garantire il governo del sistema scolastico.

Avevamo chiesto di rivedere tutte le procedure di mobilità perché le conciliazioni non garantivano il rispetto dei diritti e delle regole. La risposta del Miur è stata che tutto si era svolto in maniera regolare e che bastavano poche conciliazioni per sanare le irregolarità. I fatti hanno dimostrato che avevamo ragione e le conciliazioni, fatte in quella maniera, determineranno nuovi contenziosi e una situazione di incertezza nelle scuole. Se si sommano la gestione disastrosa della mobilità, le vicende del concorso, le violazioni dei diritti costituzionali della chiamata diretta, la riduzione degli organici e la condizione difficile del personale ATA il nuovo anno scolastico inizia nel peggiore dei modi.

Tutto questo è il frutto della legge 107/15 che peggiora la qualità dell’offerta formativa e calpesta i diritti delle persone. Per queste ragioni è necessario che il Parlamento assuma le opportune iniziative per cambiare la pessima legge sulla scuola.

CAOS PRESA DI SERVIZIO

CAOS PRESA DI SERVIZIO: ALTRI MALFUNZIONAMENTI DELLA “PESSIMA” SCUOLA RENZIANA

Il MIUR nel suo silenzio pilatesco sta raggiungendo l’apice della mancanza di rispetto verso il corpo docente tutto. Ad oggi, 31 agosto 2016, migliaia di colleghi non conoscono la sede in cui dovranno prendere servizio domani mattina 1 settembre. Ci sembra una gestione folle per la quale nessuno ancora risponde. Gli uffici scolastici, in pieno caos, danno notizie diverse: il provveditorato di Siena addirittura dà come indicazione ai docenti trasferiti da altra provincia in uno degli ambiti territoriali di Siena e non ancora a conoscenza della scuola di servizio di “assumere servizio in una qualsiasi Scuola (coerente con l’ordine di titolarità) ritenuta più facilmente raggiungibile dall’interessato” (http://www.uspsiena.it/nuovo/images/ALBO-PRETORIO/2016/avviso-signed.pdf). Ad acuni colleghi, invece, durante la traversata in nave da Palermo a Genova capita di scoprire, leggendo le note dei provveditorati di riferimento pubblicate il 30 agosto, di non dover partire con effetto immediato ma di dover prendere servizio nella scuola di precedente titolarità. Chi risarcirà tutti questi docenti per gli inutili esborsi economici e per lo stress di questi giorni?
Occorre una nota tempestiva da parte del MIUR, unico responsabile di questo caos generale, per uniformare richieste e procedure degli uffici scolastici provinciali e regionali.
Non è accettabile continuare a trattare in questo modo il personale docente della scuola pubblica statale.

Scuola, assistenza agli alunni disabili

Il Fatto Quotidiano del 31-08-2016

Scuola, assistenza agli alunni disabili: sbloccati 70 milioni per le Regioni

ROMA. Via libera al contributo di 70 milioni di euro per il 2016 destinato alle Regioni per l’assistenza agli alunni con disabilità. Sarà così diviso: il 60% sulla base del numero degli alunni disabili nelle scuole superiori di ciascuna Provincia e il restante 40% che tiene conto della spesa media già sostenuta dalle Province per svolgere le stesse funzioni nel triennio 2012-2014. I numeri sono nel decreto di riparto del contributo autorizzato ieri dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Enrico Costa. “È un provvedimento importante, significativo e atteso – ha detto Costa – vi era un’oggettiva urgenza di sbloccare subito le risorse, tenendo conto delle osservazioni formulate in sede di Conferenza unificata dall’Anci e dall’Upi. Il contributo, in particolare, è destinato alle funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche e sensoriali, ma anche ai servizi di supporto organizzativo necessari per l’istruzione degli alunni con handicap.

Inizio anno scolastico

Al Dirigente Generale dell’ USR per la Calabria

Ai Dirigenti degli ATP di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia

Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni Scolastiche della Calabria

Ai docenti

Al personale ATA

 

Egregi Dirigenti, Docenti e personale ATA,

nell’augurare buon anno scolastico 2016/2017, a nome dell’O.S. che rappresento, mi corre l’obbligo di segnalare alcune criticità esistenti, accentuate dall’entrata in vigore della L. 107/2015.

La legge sulla buona scuola a parere dell’O.S. scrivente ha aggravato la vivibilità dei luoghi di lavoro per tutto il personale sia degli uffici periferici USR e ATP sia delle singole scuole ed in particolare dei docenti colpiti pesantemente in negativo da questa pessima legge che precarizza gli insegnanti togliendogli qualsiasi certezza.

Più volte ho segnalato, nei luoghi deputati, il problema politico dell’organizzazione del lavoro degli uffici periferici costretti a lavorare nei mesi estivi a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, con organico ridotto, e con provvedimenti emanati dal MIUR estemporaneamente che demandano agli uffici territoriali l’applicazione pratica e l’interpretazione dei provvedimenti i quali si discostano tra i vari uffici creando ulteriore confusione.

Nella scuola manca la capacità di programmare, aggravata da una lunga riforma che investe i vari Governi che si susseguono e che ad ogni intervento peggiorano le condizioni di lavoro dei docenti.

Molte scuole inizieranno l’anno scolastico con un organico incompleto a causa del ritardo nelle operazioni di utilizzazione, di assegnazione provvisoria e di nomina in ruolo per i quali a tutt’oggi non sono ancora stati decisi i contingenti di immissione in ruolo.

La scuola dovrebbe essere un luogo di legalità, di applicazione corretta delle norme.

Questo purtroppo non si rileva nei fatti.

Ricordo tuttavia che la legge 107/15 ha conferito maggiori poteri ai Dirigenti Scolastici senza però intaccare quelle che sono le prerogative degli organi collegiali: Consiglio di Istituto e Collegio dei Docenti.

Assistiamo invece spesso ad un’arrogante presa di posizione con grave lesione dei diritti della comunità scolastica e della vivibilità dell’ambiente di lavoro da parte di alcuni Dirigenti Scolastici privi della capacita relazionale e della capacità di gestire il personale.

Fornisco alcuni esempi per chiarire il mio pensiero.

  1. In alcuni casi manca il rispetto del CCNL in vigore circa le relazioni sindacali previste all’art. 6 sia nel convocare regolarmente le parti in causa sia nel fornire nei tempi previsti le informazioni preventive, successive e la contrattazione nelle materie contrattualizzate; questa inosservanza comporta la nullità degli atti posti in essere, basta l’impugnativa di uno degli attori in causa;
  2. In altre situazioni non viene rispettato il disposto dell’art 28 del CCNL che prevede la deliberazione da parte del collegio dei docenti del Piano delle attività con la programmazione su base annua degli impegni nel rispetto delle 40 + 40 ore aggiuntive;
  3. Nella fase di applicazione della L.107/15 chiamata diretta, comitato di valutazione, assegnazione del bonus, alcuni dirigenti non hanno tenuto conto dei disposti collegiali e si sono arrogati il diritto di decidere da soli senza dare pubblicità agli atti come stabilito dalle norme. Si c’è l’autonomia ma non l’anarchia, viviamo in uno Stato di diritto.

Con la presente missiva si chiede agli organi preposti, ognuno per la propria parte, di attivarsi al fine del rispetto delle regole e per una migliore vivibilità dei luoghi di lavoro. Ci sono scuole dove i DS accorti, diligenti, capaci rendono accogliente l’ambiente di lavoro, rispettano il personale; queste sono quelle produttive, queste sono quelle scuole che vorremmo ci fossero in tutta la Regione.

Il responsabile della FGU Calabria
Prof. Antonino Tindiglia

Scuola, Miur accoglie ricorsi per il 15 per cento dei trasferimenti. Sindacati: operazioni da rifare

da Repubblica.it

Scuola, Miur accoglie ricorsi per il 15 per cento dei trasferimenti. Sindacati: operazioni da rifare

Secondo un documento consegnato dal ministero ai rappresentanti dei lavoratori, sono oltre 2.600 gli errori ammessi per la primaria su un totale di 17.500 movimenti. Avvio dell’anno a rischio caos

di SALVO INTRAVAIA

MIGLIAIA di errori sui trasferimenti della scuola primaria. E dai sindacati arriva la richiesta di ripetere tutte le operazioni di trasferimento, una eventualità che getterebbe nel caos l’avvio dell’anno scolastico. “La toppa non tiene. Operazioni da rifare”, tuona Lena Gissi, della Cisl scuola. La notizia è grossa: secondo un file consegnato da viale Trastevere ai rappresentanti dei lavoratori, sarebbero oltre 2mila e 600 le richieste di conciliazione – leggasi ricorsi – accolti dal Miur sui soli trasferimenti di scuola primaria di fase C (quella interregionale degli assunti dalle liste dei precari) su un totale di quasi 17mila e 500 movimenti. In pratica il 15 per cento. Un po’ troppi per parlare di semplici “imperfezioni”.

E, in attesa che si chiariscano meglio le cose, c’è chi avanza la richiesta di fare slittare la presa di servizio oltre il primo settembre per chi è stato danneggiato dai trasferimenti. “La misura è colma. Siamo al fai da te e forse peggio”, incalza Pino Turi della Uil scuola. E se da un lato, il Miur proporrà a 2mila e 600 docenti di avvicinarsi a casa, oltre mille sono rimasti a bocca asciutta per richieste insoddisfatte. I sindacati chiedono di ripetere i trasferimenti perché le correzioni proposte ai diretti interessati, che riceveranno una nuova proposta dagli Uffici scolastici regionali, rappresentano soltanto una parte di quelli possibili. Si tratta, in altre parole, degli aggiustamenti che il ministero è riuscito a mettere in lista – quasi sempre su sedi rimaste vacanti – senza spostare chi ha ottenuto il trasferimento nelle passate settimane.

Ma in tanti si chiedono: cosa sarebbe accaduto se l’algoritmo avesse funzionato secondo le indicazioni contenute nell’accordo tra tecnici del Miur e sindacati sulla mobilità? Basta fare un esempio. Se Gennaro, di Napoli, è stato spedito a Milano ma avrebbe avuto diritto a una cattedra nella sua città – occupata però da un suo collega con meno punteggio – da viale Trastevere arriva la proposta di uno spostamento in Emilia o nelle Marche se in queste regioni è rimasto qualche posto libero. Resta il fatto però che Tizio è stato danneggiato e Caio è stato trasferito a due passi da casa senza averne diritto. Una situazione che, di fronte alla prospettiva di un anno da trascorrere a centinaia di chilometri da casa, spingerà migliaia di neo immessi in ruolo spediti in ogni angolo della penisola a rivolgersi ai giudici.

Via libera a 70 milioni di euro per l’assistenza agli alunni disabili

da Il Sole 24 Ore

Via libera a 70 milioni di euro per l’assistenza agli alunni disabili

Via libera al contributo di 70 milioni di euro per il 2016 destinato alle Regioni per l’assistenza agli alunni con disabilità, che verrà così ripartito: il 60% sulla base del numero degli alunni disabili nelle scuole superiori di ciascuna provincia; il restante 40% tenendo conto della spesa media già sostenuta dalle province per svolgere le stesse funzioni nel triennio 2012-2014. È quanto prevede il decreto di riparto del contributo, la cui adozione è stata autorizzata ieri dal consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa.

«Certezze alle famiglie in vista del nuovo anno scolastico»
«È un provvedimento importante, significativo e atteso – afferma Costa – vi era un’oggettiva urgenza di sbloccare subito le risorse, tenendo conto delle osservazioni formulate in sede di Conferenza unificata dall’Anci e dall’Upi. È infatti essenziale l’esigenza di assicurare continuità nell’assistenza e dare certezze e serenità alle famiglie, in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico».
Il contributo, in particolare, è destinato alle funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche e sensoriali, ma anche ai servizi di supporto organizzativo necessari per l’istruzione degli alunni con handicap o in situazioni di svantaggio.

Sisma, a Roma si vuole verificare lo stato di 1.400 scuole. E gli altri 38mila edifici?

da La Tecnica della Scuola

Sisma, a Roma si vuole verificare lo stato di 1.400 scuole. E gli altri 38mila edifici?

Gli effetti del terremoto del Centro Italia si stanno facendo sentire. Anche nelle zone d’Italia meno esposte al pericolo sisma.

Come nella capitale, dove il Comune si appresta a verificare lo stato di 1.400 istituti scolastici. L’annuncio è arrivato, il 30 agosto, dall’assessore all’urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini, nel corso di Agorà Estate. Che ha detto di aver “convocato un pool antisismico: ci sono 1.400 scuole a Roma che dobbiamo controllare, vogliamo sapere lo stato fisico di queste scuole perchè teniamo ai nostri figli, poi toccherà agli uffici e poi al patrimonio privato”.

Berdini ha ricordato che nella capitale “ci sono scuole ospitate in vecchi edifici, conventi che non erano stati pensati per questo uso e vanno controllati: bisognerebbe fare un censimento anche se a Roma il rischio sismico è limitato”.

Ora, però, il censimento non sarebbe il caso di farlo in tutti i 40mila edifici scolastici italiani, ad iniziare da quelli collocati nelle zone a rischio sismoco? In questi giorni se ne sta parlando nei talk show e negli approfondimenti sul terremoto che ha spazzato via località come Amatrice. È giunto il momento che se ne cominciasse a parlare anche al Governo e in Parlamento. Approvando finanziamenti adeguati e a costo di spalmare gli adeguamenti antisismici anche su decenni: mai si inizia, mai si finisce.

Chiamata diretta, facciamo un bilancio

da La Tecnica della Scuola

Chiamata diretta, facciamo un bilancio

Con Licia Cianfriglia, dirigente scolastica, componente del Consiglio superiore della pubblica istruzione dove è stata eletta nella lista dell’ANP parliamo di “chiamata diretta”.

Possiamo provare a tracciare un primo bilancio sugli esiti della chiamata diretta?Secondo lei, e secondo l’Anp, come è andata complessivamente ?
I dirigenti, le scuole e i docenti interessati  sono stati chiamati in tempi strettissimi all’ennesimo sforzo, a conclusione di un anno molto impegnativo. Si è voluto rincorrere un impossibile accordo coi sindacati di comparto, ma per fortuna è poi prevalso il rispetto della legge di riforma.  Il sistema avviato ha lo scopo di realizzare un libero incontro tra le progettualità formative delle scuole autonome e le competenze docenti più adeguate alla loro realizzazione. La grande maggioranza dei dirigenti ha fatto fronte con responsabilità e senso del dovere all’ulteriore compito, spesso rinunciando al tempo per il meritato riposo, dimostrando ancora una volta di essere rispettosi della legge e garanti della sua applicazione.

 

Si è molto parlato in queste settimana di errori, imprecisioni (e forse persino di eccessi) di qualche dirigente scolastico? Lei che ne pensa in proposito?
Trovo molto scorrette le generalizzazioni e le demonizzazioni della figura dirigenziale che si fondano su presunte irregolarità o eccessi commessi da singoli dirigenti. So per certo che in alcuni casi si è trattato di narrazioni pretestuose. In altri casi si sono riscontrati errori veniali, attribuibili alla novità del compito e alla contemporaneità di questo con le numerose altre delicate attività di chiusura dell’anno scolastico. Per gli eventuali ed isolati responsabili di scorrettezze esiste un sistema di responsabilità disciplinare e presto anche il nuovo sistema di valutazione dei dirigenti. Amplificare i comportamenti di una ristretta minoranza, piuttosto che quelli della maggioranza che lavora in modo costante, competente e infaticabile non restituisce la corretta immagine di una categoria sulla quale l’Amministrazione  e il Paese deve invece investire, per migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema d’Istruzione.

A conti fatti in molte realtà a fronte di decine di posti disponibili con la chiamata dagli albi sono state coperte poche cattedre. Non le pare che la montagna abbia davvero partorito un topolino?


L’obiettivo di dare la migliore attuazione al nuovo istituto della chiamata per competenze è stato ostacolato dalla ristretta platea di docenti presenti negli ambiti per le singole discipline e per i diversi livelli di scuola, insufficienti per le effettive necessità. E’ noto a tutti che ciò è conseguenza dell’accordo sulla mobilità, che ha messo al centro le esigenze dei docenti e ridotto la loro confluenza negli ambiti, ma ha compresso lo spirito originario della norma. In questa prima applicazione, dunque, spesso l’individuazione da parte dei dirigenti è stata subordinata alle priorità di scelta dei docenti e parte del lavoro è tornato di nuovo agli uffici periferici. Eravamo in presenza di una mobilità straordinaria e dunque ad una situazione eccezionale, a regime le cose miglioreranno.


Dalle notizie in suo possesso,  i docenti che hanno partecipato alle operazioni e ai colloqui in particolare, come hanno reagito?
La percentuale superiore al 93 % di docenti che, sia nel primo che nel secondo ciclo, hanno inserito il curriculum sul sistema IoL testimonia una risposta estremamente positiva.  Si segnalano, come è naturale, comportamenti di diverso tipo: da quelli che si sono limitati ad inserire il curriculum per avere l’opportunità di esprimere la preferenza sulla sede, senza poi presentare candidature o rispondere alle proposte di incarico; a quelli che – destinatari di diverse proposte, data la scarsità delle disponibilità – hanno con chiarezza comunicato ai dirigenti durante i colloqui telefonici, via skype o di persona che avrebbero scelto la scuola più comoda o anche cercato di ottenere un’utilizzazione che evitasse un trasferimento dal luogo di residenza; fino a quelli che hanno formulato una raffica di domande, quasi che a dover sostenere il colloquio fossero i dirigenti e non i docenti.

Lei pensa che la procedura della chiamata dagli albi potrà essere migliorata? Come?
Sono convinta che direzione del cambiamento adottata sia quella giusta ma anche che dovranno essere superati i limiti occorsi in questa prima applicazione. Anzitutto sono necessari tempi più distesi a disposizione, così da consentire le migliori scelte nell’interesse di tutti. Si dovrà poi aumentare l’efficacia del sistema di chiamata per competenze generalizzandola a tutti i movimenti, senza eccezioni, così come era nello spirito originario della norma. Quando ci sarà negli ambiti una ricca varietà di competenze professionali sarà possibile soddisfare le diverse necessità dei ragazzi e delle scuole e progressivamente maturerà anche nei docenti un approccio diverso alla mobilità professionale. Se a questo si riuscirà ad aggiungere anche una vera carriera per i docenti, con livelli di inquadramento e retribuzione distinti secondo le competenze e stabili anche rispetto al cambiamento di sede, avremo un significativo miglioramento dell’efficacia del sistema. 

Alunni disabili, il CdM sblocca 70 milioni di euro per l’assistenza e il trasporto

da La Tecnica della Scuola

Alunni disabili, il CdM sblocca 70 milioni di euro per l’assistenza e il trasporto

Finalmente una buona notizia per il personale che assiste gli alunni disabili nelle scuole e, di riflesso, per gli stessi allievi con le rispettive famiglie.

Nel pomeriggio del 30 agosto, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al contributo di 70 milioni di euro per il 2016 destinato alle Regioni per l’assistenza agli alunni con disabilità, che verrà così ripartito: il 60% sulla base del numero degli alunni disabili nelle scuole superiori di ciascuna Provincia; il restante 40% tenendo conto della spesa media già sostenuta dalle Province per svolgere le stesse funzioni nel triennio 2012-2014.

Ricordiamo che il contributo, in particolare, è destinato alle funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche e sensoriali (figure che però non sono quelle del comune ‘sostegno’ all’alunno, il cui ruolo ha una connotazione prettamente didattica-formativa), ma anche ai servizi di supporto organizzativo necessari per l’istruzione degli alunni con handicap o in situazioni di svantaggio.

Quindi, di fatto, gli enti locali avranno a disposizione l’atteso “portafoglio” per permettere gli assistenti alla comunicazione, come nel caso degli alunni sordi o ciechi, l’affiancamento per esigenze pratiche, come nel caso dei disabili non autosufficienti. I finanziamenti serviranno, inoltre, per gli spostamenti dei disabili da casa a scuola o per svolgere attività didattica, attraverso i mezzi di trasporto comunali.

L’ok al contributo è arrivato attraverso il sì al Decreto di riparto del contributo, la cui adozione è stata autorizzata appunto dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Enrico Costa.

“È un provvedimento importante, significativo e atteso – dice Costa – vi era un’oggettiva urgenza di sbloccare subito le risorse, tenendo conto delle osservazioni formulate in sede di Conferenza unificata dall’Anci e dall’Upi. È infatti essenziale l’esigenza di assicurare continuità nell’assistenza e dare certezze e serenità alle famiglie, in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico”.

Ricordiamo, infine, che c’era molta apprensione per la mancata concessione del contributo: nelle scorse settimane, infatti, gli enti locali, ma anche le cooperative che gestiscono gli assistenti agli alunni disabili, avevano esposto in più occasione tutto il loro disappunto per la situazione. Ora, però, a pochi giorni dal nuovo anno scolastico è arrivata la notizia del via libera. A breve, è atteso il decreto che dovrebbe ripartire i fondi a livello locale e le modalità generali di gestione.

Ma quanto guadagna un ds? Ve lo spieghiamo qui

da La Tecnica della Scuola

Ma quanto guadagna un ds? Ve lo spieghiamo qui

Spesso nella pagina FB della nostra testata ritorna il problema dello stipendio dei dirigenti scolastici. Molti si chiedono quale sia davvero la “paga” di un ds

In realtà per sapere con precisione quale sia lo stipendio di un dirigente basta accedere ad una apposita sezione del sito del Miur, inserire i dati del dirigente stesso (nome e cognome o anche semplicemente la scuola di servizio) e si può accedere alla scheda che contiene sia il curriculum sia l’importo della retribuzione.
Volendo però fornire qualche dato generale diciamo che attualmente lo stipendio comprende la base tabellare (43.310 euro) e la retribuzione di posizione parte fissa (3.557 euro).
Poi c’è la cosiddetta posizione variabile che è legata alla tipologia della scuola che si dirige e che può stare fra i 6-7mila e i 10-12mila euro (l’importo è definito dalle singole contrattazioni regionali). Infine c’è la retribuzione di risultato che, nonostante il nome, è per ora uguale per tutti ed è pari all’incirca al 20% della retirbuzione di posizione.
Insomma,  a conti fatti lo stipendio d un dirigente scolastico si colloca fra i 57-58mila euro e i 63-65.
Ovviamente si tratta di cifre lorde che, in busta paga, si assottigliano del 35% circa. In concreto si va dunque dai 2.400 ai 2.800-2.900 euro netti.
Con l’entrata in vigore della legge 107 ai dirigenti è stata riconosciuta una ulteriore somma forfettaria una tantum pari a circa 4mila euro per il 2015, 1.500 per il 2016 e 3.000 per il 2017 (si parla sempre di somme lorde annue).
Per completezza di informazione bisogna aggiungere che lo stipendio medio di un dirigente di pari grado in servizio presso un USR o presso il Miur si aggira sui 100mila euro annui. Ed è il motivo per cui i dirigenti scolastici chiedono da anni l’equiparazione ai loro “colleghi”.