Nomina dei Referenti di sede delle istituzioni scolastiche e modalità di funzionamento del Plico Telematico per l’invio delle tracce delle prove scritte degli esami di stato della scuola secondaria di II grado a.s. 2024-2025.
Nota 3 aprile 2025, AOODGOSV 13946 Requisiti di ammissione all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. O.M. 31 marzo 2025, n. 67. Chiarimenti
Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942 Formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025
Decreto Ministeriale 28 gennaio 2025, AOOGABMI 13 Individuazione delle discipline oggetto della seconda prova scritta e di scelta delle discipline affidate ai commissari esterni delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025
Legge 1 ottobre 2024, n. 150 Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati
Entro il 15 maggio 2025: il consiglio di classe elabora un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo ai fini dello svolgimento dell’esame.
A partire dal 6 Maggio 2025: i Dirigenti Scolastici e i Referenti della Sicurezza degli Uffici Territoriali procedono all’abilitazione dei referenti del Plico telematico di ogni sede di esame, accedendo al portale SIDI e selezionando la funzione Gestione Utenze→Referenti Plico telematico.
Firmata l’Ordinanza Ministeriale 31 marzo 2025, AOOGABMI 67 che definisce le modalità di svolgimento dell’Esame di Stato per l’anno scolastico 2024/2025, che avrà inizio mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 8:30 con lo svolgimento della prima prova scritta.
Dall’anno scolastico in corso costituisce requisito per l’ammissione all’Esame di Stato lo svolgimento dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili. Per i candidati esterni le attività assimilabili ai PCTO sono accertate e valutate dal Consiglio della classe dell’istituzione scolastica, statale o paritaria.
Inoltre, in attuazione delle disposizioni introdotte dalla legge 150/2024 in materia di valutazione del comportamento degli studenti della Scuola secondaria di secondo grado, qualora il candidato riporti, in sede di scrutinio finale, una valutazione inferiore a sei decimi, non sarà ammesso all’Esame di Stato, se invece, la valutazione del comportamento sarà pari a sei decimi, in sede di colloquio discuterà un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale fondata sul rispetto dei principi costituzionali.
La definizione dell’argomento oggetto dell’elaborato sarà effettuata dal Consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale; l’assegnazione dell’elaborato ed eventuali altre indicazioni ritenute utili, anche in relazione a tempi e modalità di consegna, saranno comunicate al candidato entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto luogo lo scrutinio stesso.
La valutazione della condotta inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. Infatti, il punteggio più alto potrà essere assegnato esclusivamente agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove decimi. Tale disposizione trova applicazione anche ai fini del calcolo del credito degli studenti frequentanti, nel corrente anno scolastico, il terzultimo e penultimo anno.
“Con queste misure compiamo un nuovo passo avanti per una scuola seria, formativa, che educhi al rispetto e alla responsabilità”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Vogliamo una scuola che premi il merito e prepari gli studenti ad affrontare il futuro con consapevolezza e competenza. Valorizzare il comportamento dei nostri ragazzi è funzionale a ristabilire il principio della responsabilità individuale, un elemento cruciale nella formazione dei cittadini di domani”, ha concluso il Ministro.
Con la Nota 24 marzo 2025, AOODGOSV 11942, sono fornite le procedure e la tempistica per la formazione delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2024/2025
Guida pratica per la verifica e convalida delle istanze di iscrizione all’elenco regionale dei Presidenti e di partecipazione all’esame di Stato 2025. Le date di disponibilità delle funzioni sono le seguenti: dal 11/4/2025 al 30/4/2025.
Latino al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua e cultura straniera 1 al Liceo linguistico; Lingua inglese per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Turismo”; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. Queste alcune delle discipline scelte per la seconda prova scritta della #Maturità2025, secondo quanto prevede il decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
L’Esame conclusivo del secondo ciclo d’istruzione – per l’ammissione al quale è previsto, dal corrente anno scolastico, lo svolgimento da parte dei candidati anche dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e/o delle attività assimilabili secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio – si svolge secondo la struttura definita dal decreto legislativo 62/2017: una prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, che si svolgerà dalle ore 8.30 di mercoledì 18 giugno 2025; una seconda prova scritta, riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio (per i Professionali delineati dal d.lgs. n. 61/2017, la seconda prova scritta non riguarda specifiche discipline ma le competenze in uscita e i nuclei tematici fondamentali di indirizzo alle stesse correlati); il colloquio, che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente. Nel corso del colloquio, il candidato espone anche le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica.
Nel caso in cui il candidato interno abbia riportato, in sede di scrutinio finale, una valutazione del comportamento pari a sei decimi, il colloquio ha altresì a oggetto la trattazione di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe. “Sarà un esame che consentirà a ogni ragazzo di esprimere il meglio di quanto ha appreso negli anni e che terrà conto anche della valutazione del comportamento”, dichiara Valditara, “il nostro obiettivo è una scuola con standard di qualità sempre più alti, in cui la centralità della persona e la cultura del rispetto sono fondamentali”.
Le Commissioni d’esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e da tre interni all’istituzione scolastica.
È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con opzione internazionale, scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e scuole con lingua d’insegnamento slovena del Friuli Venezia Giulia).
Per conoscere tutte le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca. Le stesse saranno altresì consultabili all’interno della piattaforma Unica.
Per i Licei, le materie scelte sono: Latino per il Classico; Matematica per lo Scientifico, anche per l’opzione Scienze applicate e la Sezione a indirizzo Sportivo; Lingua e cultura straniera 1 per il Liceo linguistico; Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane (Diritto ed Economia politica all’opzione Economico-sociale); Discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per il Liceo artistico; Teoria, analisi e composizione per il Liceo musicale; Tecniche della danza per il Liceo coreutico.
Per gli Istituti tecnici: Economia aziendale per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” (Lingua inglese nell’articolazione “Relazioni internazionali per il marketing”, Informatica nell’articolazione “Sistemi informativi aziendali”) e Lingua inglese per l’indirizzo Turismo; Geopedologia, Economia ed Estimo per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”; nell’indirizzo “Informatica e telecomunicazioni”, Informatica per l’articolazione “Informatica” e Telecomunicazioni per l’articolazione “Telecomunicazioni”; Progettazione multimediale nell’indirizzo “Grafica e comunicazione”; Economia, Estimo, Marketing e Legislazione per le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio” degli Istituti agrari (Enologia per l’articolazione “Viticoltura ed enologia”).
Ipotesi CCNI (MIM, 29 gennaio 2025) Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente la mobilità del personale docente, educativo ed A.T.A. per gli anni scolastici relativi al triennio 2025/26, 2026/27, 2027/28
> Bollettini Ufficiali Scuole Statali a.s. 2025/2026
Trasferimenti
Disponibile la sezione del sito MIM dedicata alla mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2025/2026. La sezione contiene informazioni utili su come e quando presentare domanda. La domanda può essere compilata e inoltrata esclusivamente online sul portale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sezione dedicata alle Istanze online. Per accedere occorre essere registrati all’area riservata del portale ministeriale. Si può accedere anche con le credenziali SPID. All’interno della sezione sono disponibili alcune guide per accompagnare l’utente nella compilazione dell’istanza.
Di seguito il calendario per la presentazione delle domande:
Termine presentazione domande
Termine acquisizione domande
Diffusione risultati
Personale Docente (1 – 2)
7 – 25 marzo
30 aprile
23 maggio
Personale Educativo (3)
7– 27 marzo
30 aprile
27 maggio
Personale ATA (4)
14 – 31 marzo
12 maggio
3 giugno
Personale IRC (5)
21 marzo – 17 aprile
30 maggio
NB: Sono indicate in rosso le date che hanno subito variazioni
(1 – Scuola Infanzia e Primaria) Il dirigente scolastico competente provvede, entro i 15 giorni successivi al termine fissato dall’O.M. per la presentazione delle domande di mobilità, alla formazione e pubblicazione all’albo dell’istituzione scolastica delle relative graduatorie comprendenti gli insegnanti titolari su scuola nel rispetto della disciplina prevista per la protezione dei dati personali. (art. 19, c. 4, CCNI)
(2- Scuola Secondaria) I dirigenti scolastici, entro i 15 giorni successivi alla scadenza delle domande di trasferimento, formulano e pubblicano all’albo, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, le graduatorie per l’individuazione dei soprannumerari in base alla sopracitata tabella con le precisazioni concernenti i trasferimenti d’ufficio, tenendo presente che debbono essere valutati soltanto i titoli in possesso degli interessati entro il termine previsto per la presentazione della domanda di trasferimento. (art. 21, c. 3, CCNI)
(3) Il dirigente scolastico competente provvede – entro 10 giorni dalla data di pubblicazione della tabella organica – alla formazione e pubblicazione, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, all’albo della direzione delle graduatorie relative al personale educativo interessato al fenomeno delle soppressioni. (art. 31, c. 4, CCNI)
(4) I dirigenti scolastici, entro i 15 giorni successivi alla scadenza delle domande di trasferimento, formulano, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, e affiggono all’albo le graduatorie per l’individuazione dei perdenti posto sulla base dei punteggi previsti dalla tabella di cui all’allegato E al presente accordo con le precisazioni concernenti i trasferimenti d’ufficio e tenendo presente che debbono essere valutati soltanto i titoli in possesso degli interessati entro il termine previsto per la presentazione della domanda di trasferimento. (art. 45, c. 5, CCNI)
(5) Gli insegnanti di religione cattolica che si vengano a trovare in posizione di soprannumero rispetto alle dotazioni organiche di ogni singola diocesi sono individuati sulla base della graduatoria articolata per ambiti territoriali diocesani, predisposta dall’Ufficio scolastico regionale competente. (art. 27, c. 7, CCNI)
In una società liquida in continuo cambiamento, caratterizzata da una rapida evoluzione dei costumi e degli strumenti tecnologici che ridefiniscono archetipi e ristrutturano l’identità collettiva in tempo reale, è impensabile continuare ad affidarsi a una didattica ancorata alle pratiche del passato. Le sfide educative odierne richiedono una sintesi virtuosa tra innovazione e tradizione, dove ricerca, scoperta e adattabilità siano centrali. Questo non implica abbandonare le buone pratiche del passato, bensì reinterpretarle in chiave moderna, integrando approcci innovativi come il Universal Learning Design (ULD) e l’insegnamento adattivo.
Il concetto di ULD, sviluppato per garantire un accesso universale all’apprendimento, propone l’eliminazione delle barriere che ostacolano la partecipazione degli studenti, promuovendo una didattica flessibile e inclusiva. In Italia, documenti come la Nota Ministeriale Prot. n.1143 del 17-05-2018 e il Dossier “L’Autonomia per una Scuola Inclusiva” redatto dal gruppo di lavoro istituito con Decreto Dipartimentale n.479 del 24-05-2017, hanno enfatizzato l’importanza di ambienti educativi che possano rispondere alle necessità diversificate di tutti i discenti. Parallelamente, l’insegnamento adattivo rappresenta una delle frontiere più promettenti della didattica contemporanea. Basandosi su una valutazione continua delle esigenze e dei punti di forza degli studenti, mira a personalizzare il supporto educativo, adattando strategie e risorse. Questo approccio supera le rigidità della differenziazione tradizionale, eliminando l’idea che ogni studente necessiti di un’attività completamente distinta, concentrandosi invece su una personalizzazione flessibile e dinamica.
Entrambi gli approcci condividono un obiettivo comune: creare una scuola in cui l’inclusione non sia un’eccezione, ma il fondamento stesso della progettazione didattica.
Pedagogia e neuroscienze le basi teoriche dell’insegnamento adattivo
L’insegnamento adattivo o Adaptive Learning, trova solide basi nelle teorie pedagogiche più recenti e nei progressi delle neuroscienze educative. Autori come Lev Vygotskij, con il concetto di “zona di sviluppo prossimale”, e Jerome Bruner, con lo “scaffolding”, offrono un quadro teorico di riferimento per comprendere l’importanza di un supporto che varia in base al livello di competenza dello studente. In quest’ottica, l’insegnante diventa una guida che fornisce il giusto equilibrio tra sfida e sostegno, promuovendo un apprendimento attivo e coinvolgente.
Altri autori, come Carol Dweck, con la teoria della “mentalità di crescita”, sottolineano l’importanza di promuovere una visione positiva delle capacità di apprendimento, favorendo un atteggiamento proattivo verso le sfide scolastiche. John Hattie, nel suo libro “Visible Learning”, evidenzia come il feedback tempestivo e mirato sia uno degli strumenti più efficaci per migliorare i risultati degli studenti, elemento chiave nell’insegnamento adattivo. Inoltre, Reuven Feuerstein, con il suo “Programma di Arricchimento Strumentale”, mette in luce l’importanza di interventi mirati per sviluppare le funzioni cognitive carenti.
Dal punto di vista neuroscientifico, studi come quelli condotti da Sarah-Jayne Blakemore hanno evidenziato l’importanza della plasticità cerebrale durante l’età evolutiva. Questa caratteristica rende l’apprendimento particolarmente sensibile agli stimoli ambientali e alla qualità dell’interazione con l’insegnante. Strumenti come la valutazione formativa continua e le pratiche di metacognizione diventano, quindi, fondamentali per identificare le necessità specifiche degli studenti e intervenire in modo tempestivo.
Diagnosi e adattamento il cuore dell’insegnamento adattivo
L’approccio Universal Learning Design (ULD) si integra in modo armonico con l’insegnamento adattivo, condividendo l’obiettivo di creare un ambiente educativo flessibile e accessibile per tutti gli studenti. L’ULD mira a rimuovere le barriere all’apprendimento e a garantire che ogni discente abbia accesso a percorsi personalizzati, utilizzando strategie didattiche innovative e strumenti tecnologici avanzati. In parallelo, l’insegnamento adattivo si fonda sulla diagnosi continua delle esigenze degli studenti, permettendo una modulazione costante delle attività e delle risorse per rispondere alle necessità di ciascuno. Questo approccio sinergico trasforma l’ambiente scolastico in uno spazio inclusivo, in cui ogni studente può sentirsi supportato e valorizzato nel suo percorso di crescita.
Un confronto significativo può essere fatto con le pratiche tradizionali di didattica trasmissiva, in cui spesso non si tiene conto dei prerequisiti degli studenti e il libro di testo rappresenta l’unica guida per molti docenti. Questi ultimi applicano una mediazione didattica prevalentemente attraverso la lezione frontale, che a volte è partecipata e supportata da materiali digitali proiettati su schermi touchscreen o LIM, spesso utilizzate in modo passivo e non interattivo. Segue, generalmente, l’assegnazione dei compiti a casa, come lo studio di pagine specifiche del libro di testo e lo svolgimento di esercizi, con una successiva verifica che consiste in una prova scritta uniforme per tutti gli studenti o in interrogazioni orali a campione. Questo approccio presenta diverse criticità: non tiene conto delle esigenze individuali, rischiando di lasciare indietro gli studenti con difficoltà o di annoiare quelli più avanzati. Inoltre, l’utilizzo limitato delle potenzialità tecnologiche e l’assenza di una diagnosi continua penalizzano una personalizzazione reale dell’apprendimento. Al contrario, l’insegnamento adattivo si propone di superare questi limiti, promuovendo una didattica più inclusiva e dinamica.
Un elemento centrale dell’insegnamento adattivo è la diagnosi accurata delle esigenze degli alunni. La valutazione formativa, sia essa esplicita, come nei test diagnostici, o implicita, come nell’osservazione quotidiana, consente agli insegnanti di ottenere informazioni preziose sul livello di comprensione degli studenti e sulle loro eventuali difficoltà. Solo attraverso questa analisi, gli insegnanti possono modulare il loro approccio, aumentando il supporto per gli studenti in difficoltà o favorendo l’autonomia di quelli più avanzati.
L’Education Endowment Foundation (EEF), attraverso il suo Teaching and Learning Toolkit, sottolinea l’efficacia dell’insegnamento adattivo nel migliorare i risultati scolastici. Secondo le ricerche condotte, l’individualizzazione dell’istruzione può portare a progressi aggiuntivi di circa quattro mesi, con benefici particolarmente evidenti nelle scuole secondarie e nelle discipline scientifiche. La tecnologia digitale, in questo contesto, gioca un ruolo cruciale, offrendo strumenti che facilitano la diagnosi e la personalizzazione dell’insegnamento.
Articoli come quelli pubblicati sulla rivista TES, come “Differenziazione vs insegnamento adattivo: cosa dice la ricerca?” e “Didattica adattiva: come funziona nei primi anni?”, offrono approfondimenti utili e aggiornati sull’applicazione pratica di queste metodologie, sottolineando come l’adattamento delle strategie educative sia fondamentale per rispondere alle esigenze di una classe eterogenea.
Didattica adattiva due approcci
L’insegnamento adattivo si declina in due approcci principali: proattivo e reattivo.
Insegnamento Adattivo Proattivo – Gli insegnanti devono sapere cosa dovrebbe essere normalmente disponibile in classe per supportare un insegnamento di alta qualità. In alcuni paesi governi e enti locali forniscono linee guida su come soddisfare una gamma di esigenze con piccoli aggiustamenti inclusivi. Ad esempio, il Portsmouth City Council suggerisce di collocare le risorse a portata di mano di tutti gli studenti, aumentando l’indipendenza e riducendo lo stigma, inteso come il senso di esclusione o inadeguatezza che alcuni alunni possono provare quando si trovano in difficoltà rispetto ai loro compagni. Questo approccio consente a tutti gli studenti di accedere facilmente alle risorse senza sentirsi giudicati, promuovendo un ambiente di apprendimento più equo e inclusivo.
Le relazioni positive tra insegnante e alunni sono essenziali per il successo dell’insegnamento adattivo. Gli insegnanti devono comprendere le differenze nei modi di apprendere degli studenti e dedicare attenzione a come ciascuno si sente rispetto al proprio percorso formativo. È importante che gli insegnanti pianifichino strategie per promuovere sia l’indipendenza che la partecipazione attiva, modellando i compiti in modo che risultino chiari e accessibili. Inoltre, devono fare attenzione a non fornire troppe informazioni contemporaneamente, evitando di sovraccaricare gli studenti, e favorire così un ambiente di apprendimento equilibrato e produttivo.
Un solido sistema di valutazione formativa dell’intera istituzione scolastica può supportare queste pratiche, garantendo che ogni insegnante abbia gli strumenti necessari per monitorare i progressi degli studenti.
Insegnamento Adattivo Reattivo – Questo approccio richiede un alto grado di flessibilità e capacità di improvvisazione. Gli insegnanti devono essere pronti a modificare il piano iniziale sulla base delle esigenze che emergono durante la lezione. Questo implica una valutazione formativa costante e un dialogo continuo con gli studenti, che permette di identificare e correggere eventuali misconcezioni, ovvero concetti errati o incomprensioni che gli studenti possono sviluppare durante il processo di apprendimento.
L’insegnamento adattivo reattivo prevede interventi specifici e flessibili, come la semplificazione delle istruzioni per chiarire il compito da svolgere o l’adattamento dei canali di comunicazione, che possono essere visivo, uditivo o cinestetico, in base alle necessità dello studente. Questo approccio consente di affrontare immediatamente le difficoltà di apprendimento, garantendo che ogni studente possa ricevere il supporto più adatto al proprio stile cognitivo e sentirsi pienamente valorizzato in un ambiente educativo inclusivo.
Un esempio pratico è dato dall’uso di strumenti tecnologici come piattaforme di apprendimento adattivo, che analizzano in tempo reale le risposte degli studenti e propongono esercizi calibrati sulle loro esigenze. Tuttavia, l’efficacia dell’insegnamento adattivo non dipende esclusivamente dalla tecnologia: è fondamentale che gli insegnanti sviluppino competenze di osservazione e analisi, oltre a una solida conoscenza delle strategie didattiche.
Esempi pratici di insegnamento adattivo
Scuola Primaria – In una classe primaria, l’insegnamento adattivo può essere implementato attraverso un uso mirato di attività differenziate durante la lettura. Ad esempio, gli studenti con difficoltà di comprensione possono utilizzare strumenti audio o visivi, come audiolibri o video esplicativi, mentre gli studenti più avanzati possono lavorare su progetti di approfondimento legati al testo. Un insegnante potrebbe utilizzare strumenti di valutazione in tempo reale, come applicazioni digitali per quiz interattivi, per identificare le aree in cui gli studenti necessitano di maggiore supporto.
Scuola Secondaria di primo e secondo grado – Nelle scuole secondarie, l’uso della tecnologia e della personalizzazione assume un ruolo cruciale. Ad esempio, nell’insegnamento della matematica, piattaforme come Mathletics possono fornire esercizi adattivi che si adattano automaticamente al livello di competenza dello studente. Gli studenti più avanzati possono essere sfidati con problemi complessi, mentre quelli che necessitano di supporto possono ricevere spiegazioni dettagliate e attività di base. Nelle scuole superiori, l’uso del metaverso, di simulazioni virtuali e degli escape room può essere utilizzato per insegnare materie come le scienze o la storia, permettendo agli studenti di esplorare ambienti interattivi e apprendere in modo esperienziale.
Canali di comunicazione e processi cognitivi
Per un insegnamento adattivo efficace, è cruciale considerare i canali di comunicazione più adatti ai processi cognitivi degli studenti. Secondo Howard Gardner e la sua teoria delle intelligenze multiple, gli studenti apprendono attraverso una varietà di modalità, tra cui linguistica, logico-matematica, visiva e cinestetica. Questo implica che gli insegnanti debbano diversificare le strategie comunicative, utilizzando ad esempio mappe concettuali per studenti visivi o esercizi pratici per quelli cinestetici. Nel libro “Make It Stick” di Brown, Roediger e McDaniel, viene sottolineato come la varietà di approcci e la pratica distribuita migliorino la capacità di apprendimento a lungo termine, aspetti che possono essere integrati in una didattica adattiva. Anche autori come David Kolb, con il modello di apprendimento esperienziale, e Richard Mayer, con la sua teoria della multimedialità, offrono spunti preziosi per progettare un insegnamento che tenga conto dei diversi stili cognitivi.
Tecnologia e innovazione nell’insegnamento adattivo
La tecnologia rappresenta un alleato indispensabile per l’insegnamento adattivo, specialmente nella fase diagnostica e nella personalizzazione della didattica. Strumenti come l’intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati relativi ai progressi degli studenti, identificando aree di forza e debolezza. Ad esempio, piattaforme come DreamBox o Khan Academy offrono percorsi di apprendimento personalizzati basati sulle risposte degli studenti. Nel contesto del metaverso, inteso come un ambiente virtuale tridimensionale accessibile attraverso tecnologie come visori VR, scenari immersivi permettono agli studenti di vivere esperienze simulate che replicano situazioni reali. Questo consente loro di applicare concetti in modo pratico e coinvolgente, esplorando ambienti complessi senza i limiti del mondo fisico. Gli ologrammi, invece, sono rappresentazioni tridimensionali proiettate nello spazio che possono essere utilizzate per creare presentazioni interattive e dinamiche. Questi strumenti offrono agli studenti un’esperienza visiva e tattile unica, permettendo un feedback immediato e la possibilità di adattare il livello di complessità delle lezioni in tempo reale. Tali tecnologie non solo migliorano l’efficacia della didattica, ma alleviano anche il carico cognitivo sugli insegnanti, consentendo loro di concentrarsi sulle interazioni dirette con gli studenti.
Sfide e opportunità dell’insegnamento adattivo
Nonostante i suoi numerosi vantaggi, l’insegnamento adattivo presenta anche delle sfide. Una delle principali è rappresentata dal tempo necessario per effettuare valutazioni diagnostiche accurate e per pianificare interventi personalizzati. Inoltre, è essenziale che gli insegnanti ricevano una formazione adeguata, che li prepari a utilizzare strumenti tecnologici avanzati e a implementare pratiche di insegnamento flessibili.
Tuttavia, le opportunità offerte da questo approccio sono enormi. L’insegnamento adattivo non solo migliora i risultati scolastici, ma promuove anche l’inclusione, garantendo che ogni studente riceva il supporto di cui ha bisogno per raggiungere il proprio potenziale. In un contesto educativo sempre più eterogeneo, questa metodologia rappresenta una risposta efficace alle sfide poste dalla diversità.
Conclusione
L’insegnamento adattivo rappresenta molto più di una semplice metodologia educativa: è un cambio di paradigma che pone al centro l’unicità di ogni studente, riscrivendo le regole della personalizzazione in chiave inclusiva. Fondendo pedagogia, neuroscienze e tecnologia, questo approccio non solo riduce il divario educativo, ma getta le basi per una scuola equa e innovativa. Tuttavia, realizzarlo appieno richiede impegno, formazione e una visione condivisa tra tutti gli attori del sistema scolastico.
Come educatori, il nostro compito non è solo insegnare, ma ispirare. L’insegnamento adattivo ci ricorda che ogni studente ha un potenziale unico da scoprire e coltivare. Perché, come ha scritto Nelson Mandela, “L’istruzione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”.
Ultimamente, su licenza del Corriere della Sera, è comparsa un’edizione speciale di Trilogia del ritorno dello scrittore tedesco, naturalizzato inglese, Fred Uhlman. Le traduzioni sono di Bruno Armando ed Elena Bona. Si tratta di tre racconti lunghi tenuti insieme da un filo conduttore e impegnati a dire della Germania prima e dopo la seconda guerra mondiale, a farne la storia tramite immagini, a mostrare quanto può diventare pericolosa una terra che ha dato i natali a Goethe, Schiller, Hölderlin, Beethoven, Bach. Non sembra possibile all’Uhlman che negli stessi posti ci siano stati eventi così diversi.
Nato nel 1901 a Stoccarda in una famiglia agiata, aveva studiato medicina, si era laureato nel 1923, aveva esercitato la professione di medico ed era stato anche pittore prima di cominciare con la narrativa. Alcuni suoi dipinti sono esposti in molti musei del mondo poiché nelle loro città Uhlman era vissuto per qualche tempo. Durante la guerra era stato negli Stati Uniti e anche qui si era fatto conoscere soprattutto come medico e pittore. Il narratore sarebbe venuto dopo ed anche lui sarebbe stato largamente riconosciuto e premiato. Oltre che negli Stati Uniti sarebbe vissuto in Francia, Spagna, Inghilterra e a Londra sarebbe morto nel 1985. Molti altri posti, molta altra vita cercò e sopportò per sfuggire alle vicende della Germania di quegli anni.
Trilogia del ritorno è la sua opera più nota ma anche la più discussa. I tre racconti che la compongono L’amico ritrovato, Un’anima non vile, Niente resurrezioni, per favore, sono ambientati nella Germania che si prepara alla seconda guerra mondiale e in quella della sconfitta. Nel primo si dice di un’intensa amicizia sorta tra due compagni di scuola di diversa classe sociale in un liceo di Stoccarda, nel secondo dei chiarimenti offerti da un compagno di scuola altamente aristocratico perché ritenuti necessari a salvare il rapporto d’amicizia con un compagno che pensava di essere stato rifiutato, nel terzo racconto si vede la rovina della Germania dopo la guerra e la si considera una giusta punizione. Un evento così drammatico, così tragico è stato percorso dall’inizio alla fine dell’opera tramite quanto gli è appartenuto, tramite la vita che vi avveniva nonostante tutto. Opera di scrittura ha fatto Uhlman di una sciagura, l’ha rappresentata in alcune delle sue parti: il compagno di scuola che crede di essere stato respinto dall’aristocratico quando questo ha già preparato le sue scuse, il ritorno del protagonista nel paese natale che, pur se di breve durata, è sufficiente a tenerlo lontano per sempre causa gli orrori che sono stati commessi.
L’abilità dello scrittore e del pittore ha determinato un risultato eccellente. Il pittore Uhlman non ha mai denunciato, ha sempre mostrato. Ha voluto far vedere, far sentire. Ha fatto della verità un elemento capace di valere più di ogni altro, di assumere caratteri superiori a quelli contingenti, quotidiani, di diventare un linguaggio più esteso quale appunto quello artistico. Attira una scrittura che tende a raggiungere questo livello, che scorre con naturalezza pur tra gli orrori, che ne fa motivo di condanna. Questo voleva Uhlman, voleva salvare i valori dell’anima, dello spirito, voleva mostrarli come ancora validi, resistenti alle intemperie dei tempi. Ha scritto questi racconti perché emergessero, si sapesse che ancora esistono e che a scomparire deve essere la violenza. Di origine spirituale, di antica derivazione era il suo umanesimo, quello che alimentava la sua vita e il suo lavoro insieme alla volontà di diffonderlo. Lo ha fatto in ognuno dei posti dove è stato.
In Germania da giovane aveva militato per il Partito Socialdemocratico ed era stato decisamente contrario alle posizioni naziste. Era rimasto molto rammaricato per non aver assistito ad una Germania in rivolta contro Hitler e i suoi, per non aver visto la Chiesa schierarsi a favore dei più poveri, dei più deboli. Era anche un uomo d’azione oltre che di cultura e d’arte e la sua vita ne offre testimonianza. Quello che intuiva, che concepiva, voleva che diventasse anche degli altri, che servisse a migliorarli fino a fargli pensare di poter ottenere così un mondo migliore. Era convinto che la pratica della pittura, quella della legge e l’altra della scrittura fossero tra le vie migliori per scopi simili.
Sondaggio: il 44% dei genitori italiani teme che il proprio figlio diventi vittima di violenza tra pari a scuola
Lo studio “State of Education” condotto in Italia e dalla piattaforma educativa Novakid tra i genitori ha dimostrato che il 44% di loro teme che il proprio figlio diventi vittima di violenza tra pari e non sappia se e dove cercare sostegno. Per i genitori, la priorità è creare uno spazio sicuro e accogliente nelle scuole, dove i bambini possano svilupparsi liberamente, acquisire conoscenze, costruire relazioni sane e, in caso di problemi, avere un sostegno sotto forma di istituzioni e personale qualificato. Gli intervistati hanno sottolineato la necessità di maggiori finanziamenti per gli psicologi scolastici e gli insegnanti e l’attuazione di programmi che aumentino la consapevolezza di come affrontare le manifestazioni di aggressività.
Sulla scia della nuova serie Adolescence, il tema della violenza tra pari nelle scuole è diventato oggetto di un intenso dibattito. Le istituzioni scolastiche di oggi devono affrontare il difficile compito di controllare le manifestazioni di aggressività e odio tra i bambini.
I risultati del sondaggio di Novakid, una scuola di inglese online per bambini, rivelano che quasi un genitore su due è preoccupato per lo stato attuale dell’istruzione e della sicurezza dei propri figli a scuola. La preoccupazione principale per il 44% degli intervistati è il bullismo da parte di altri studenti, strettamente correlato all’esposizione a influenze negative (33%) e alla sicurezza fisica (29%). I genitori, infatti, sottolineano il proprio timore per l’influenza negativa dell’ambiente scolastico o le manifestazioni di aggressività tra coetanei, che talvolta non vengono intercettate in tempo dagli insegnanti o dagli psicologi. Quasi un genitore su quattro (22%), invece, è preoccupato per il livello di interesse generale per la salute mentale e il benessere del proprio figlio a scuola.
Quali sono le principali preoccupazioni che avete quando vostro figlio si trova nell’ambiente scolastico?
Le istituzioni scolastiche e il loro ruolo nel benessere emotivo degli studenti
Il bullismo, sia nello spazio scolastico che su Internet, è sentito dai genitori intervistati come uno dei problemi più gravi del sistema scolastico odierno. Lo studio Novakid indica che la sicurezza nelle scuole, che consiste nel controllo generale del comportamento dei bambini, nella risposta alla violenza, alla discriminazione e all’odio e nella disponibilità di psicologi scolastici, è a un livello adeguato solo per il 7% degli intervistati mentre il 29% la ritiene abbastanza buona. Il 36% degli intervistati si è dichiarato neutrale, mentre il 22 e il 6% dei genitori ha risposto che, secondo loro, le istituzioni scolastiche affrontano male o molto male i problemi legati alla salute mentale degli studenti.
Quanto pensi che la scuola gestisca bene le questioni legate alla salute mentale e al benessere emotivo degli studenti?
Quali sono le preoccupazioni dei genitori?
Uno dei motivi di preoccupazione per la sicurezza dei bambini a scuola per i genitori è la disponibilità relativamente bassa di psicologi scolastici che potrebbero rispondere a comportamenti simili in modo sufficientemente tempestivo. La mancanza di accesso a uno specialista qualificato negli istituti scolastici significa che i bambini devono affrontare da soli problemi gravi e violenza tra pari. Molti di loro hanno paura di chiedere aiuto o non sanno dove cercarlo, per questo è così importante fornire loro un sostegno e un’assistenza adeguati. Esigenza sentita come prioritaria soprattutto a fronte del crescente fenomeno della violenza tra pari e del cyberbullismo.
Come si può risolvere questo problema?
Un genitore su quattro vede la possibilità di aumentare la sicurezza degli studenti a scuola in un maggiore finanziamento degli psicologi scolastici e nello sviluppo di strumenti che aiutino a individuare le manifestazioni di violenza tra gli studenti. Organizzare workshop per sensibilizzare gli studenti a gestire le emozioni, lo stress o le manifestazioni di aggressività e informare i ragazzi sui materiali disponibili, sui siti web o sulle linee di assistenza sono solo alcune delle proposte degli intervistati.
Inoltre, il 34% dei genitori sottolinea la necessità di offrire ai docenti una formazione e uno sviluppo professionale continui, mentre per il 35% risulta importante, per creare un ambiente più accogliente e sereno, la programmazione di attività extrascolastiche da parte della scuola. Tali attività infatti potrebbero aiutare i bambini a costruire sane relazioni tra pari, con interessi comuni che fungono da connettore. Il 25% degli intervistati chiede di creare un approccio più personalizzato nei confronti dei bambini suggerendo anche una riduzione del numero di studenti per classe. Per gli intervistati il numero elevato di studenti per insegnante potrebbe influire sul rilevamento rilevamento relativamente tardivo dei segnali di violenza e odio tra i bambini.
Dalle risposte dei genitori, è dunque chiaro che anche gli insegnanti, che spesso sono i primi testimoni di problemi emotivi e di violenza tra i bambini, necessitano di un maggiore supporto in termini psicologici e pedagogici per far fronte in modo adeguato alle emozioni che ogni giorno attraversano i loro studenti. Invece di essere sostenuti, a volte vengono incolpati di tutto, dai problemi educativi alle carenze del sistema.Un insegnante sovraccarico e indifeso non sarà in grado di sostenere efficacemente gli altri. Se, al contrario, si vuole parlare di una scuola sana e sicura, è fondamentale occuparsi del benessere dell’intera comunità – studenti, insegnanti e specialisti. Ecco perché per il 24% degli intervistati risulta fondamentale migliorare la collaborazione tra scuola e famiglia per assicurare un ambiente sicuro e sereno per i figli.
Informazioni sullo studio:
Lo studio, condotto a febbraio da Novakid, una scuola di lingua inglese per bambini dai 4 ai 12 anni, è stato effettuato su 1.500 partecipanti in Polonia, Romania, Turchia, Italia e Israele.
Nell’art. 11 del Pilastro europeo dei diritti sociali (2017) si legge: “a. I bambini hanno diritto all’educazione e cura della prima infanzia a costi sostenibili e di buona qualità. b. I minori hanno il diritto di essere protetti dalla povertà. I bambini provenienti da contesti svantaggiati hanno diritto a misure specifiche tese a promuovere le pari opportunità”. Previsioni spesso disattese in Italia: si parla di “educazione alla cittadinanza europea”, di “bambini cittadini del mondo”, ma non sempre si ha un’adeguata cura della prima infanzia e della buona qualità dei servizi per questa fascia d’età, non si tiene conto delle crescenti forme di povertà, da quella educativa a quella socio-relazionale. I bambini sono sempre più soli, senza una rete parentale, tiranneggiati o tiranneggianti, o inseriti in un sistema scolastico spesso proiettato verso mete lontane e non attento alle esigenze concrete del singolo bambino.
La psicologa Anna Bertoni scrive: “La natura più profonda della persona è relazionale. Noi nasciamo da una relazione. La nostra qualità umana più specifica è la capacità di stare in relazione. Capiamo chi siamo e ci definiamo grazie alle relazioni che intrecciamo (il figlio rispetto ai genitori, la madre e il padre rispetto al figlio, l’amico rispetto all’amico…). Perciò è come se in questo momento vivessimo una sorta di analfabetismo relazionale”. Si ignora (e si calpesta) che la salute personale e della comunità “dipende” dalle sane relazioni con se stessi e con gli altri, come si ricava da più fonti, tra cui la Carta di Ottawa per la Promozione della Salute (1986). Tra i principali beni immateriali bisognerebbe annoverare i beni relazionali e investire di più e meglio nella famiglia e nell’educazione: così si fa prevenzione.
La formatrice Silvia Iaccarino spiega: “[…] nella relazione educativa tra genitore/educatore/insegnante e bambini, il tema della co-regolazione è centrale poiché lo sviluppo socio-emotivo segue una linea evolutiva che va da etero-regolazione ad auto-regolazione. Ovvero, è grazie alla guida sensibile e responsiva di un adulto mediamente sintonizzato con i vissuti del bambino/a che, quest’ultimo/a, nel tempo, svilupperà capacità, competenze e abilità nell’autoregolazione di emozioni e comportamenti. Sostanzialmente la co-regolazione, come processo eteroregolativo, crea le basi per un’equilibrata crescita socio-emotiva dei bambini e delle bambine”. Il segreto e la difficoltà nel relazionarsi educativamente con i bambini è entrare in sintonia con loro; bisogna padroneggiare le proprie “life skills” per far costruire, poi, ai bambini le loro competenze di vita, come l’autoregolazione. Si proclama di dare ascolto ai bambini ma spesso non si attivano nemmeno gli organi di senso nei loro confronti perché gli adulti sono distratti e attratti da altro.
Silvia Iaccarino continua: “Negli ultimi decenni, grazie a ricerche nel campo della psicologia, delle neuroscienze e delle scienze dell’educazione, questi concetti sono stati progressivamente superati. L’idea che la disciplina debba passare attraverso la coercizione è stata sostituita dalla convinzione che l’educazione debba nutrire l’empatia, il rispetto e l’ascolto attivo. Le bacchettate sulle mani, stare nell’angolo con il cappello da somaro in testa, le minacce verbali e fisiche che i nostri nonni e genitori ricevevano erano punizioni violente fisicamente e degradanti, che sono sparite dalla nostra quotidianità. Ma la pedagogia nera è scomparsa del tutto? Anche se viviamo in una società che condanna apertamente la violenza fisica sui bambini, essa persiste in forme più sottili. Frasi come “fai il bravo o non ti voglio più bene” o atteggiamenti che minimizzano i sentimenti del bambino, come il classico “non è niente, smettila di piangere”, sono esempi odierni e attuali di questa eredità. Questi comportamenti sono meno evidenti, ma continuano a negare al bambino il diritto di esprimere le proprie emozioni e possono avere effetti duraturi sulla sua autostima e sulla capacità di relazionarsi con gli altri. Conoscere la pedagogia nera significa riconoscerne l’impatto sulla crescita dei bambini e sulla società. Superarla non vuol dire rinunciare a regole e confini, ma costruire un’educazione basata sull’ascolto, sull’empatia e sulla valorizzazione delle emozioni. È un percorso che richiede consapevolezza e formazione, ma che può portare a una relazione educativa più sana e arricchente”. In passato si applicava la cosiddetta “pedagogia nera”, oggi spesso, soprattutto nell’educazione familiare, non si applica alcuna pedagogia o si applica una “pedagogia grigia”, perché dilaga l’ineducazione che tira su “bambini tiranni” o, viceversa, ci sono genitori inadeguati centrati ancora sui loro irrisolti, come i genitori narcisisti. Rigore educativo non è mancanza di amore ma è dare e darsi regole nella relazione educativa, perché anche l’amore smodato può far male.
Lo psicologo e psicoterapeuta Fulvio Scaparro analizza una triste realtà: “Se, come spesso accade, siamo costretti ad andare incontro al mondo per essere accettati, la nostra avventura inizia nel più miserevole dei modi, sotto il segno dell’accattonaggio degli affetti, quella questua per un po’ di attenzione, del ‘sarò come tu mi vuoi’ pur di ottenere la benevolenza degli adulti”. “Accattonaggio degli affetti”: piuttosto frequente nelle famiglie di oggi da parte dei bambini per ricevere un oggetto desiderato (in una dinamica di consumismo relazionale), per sedare le discussioni tra i genitori, quando un genitore con più irrisolti cerca di modellare il figlio del proprio sesso, nei casi di patologia delle cure e così via.
A tale proposito il consulente educativo Marco Maggi sottolinea la necessità di “costruire un piano affettivo con i bambini” (in un webinar del 23 gennaio 2025). Nel concepire un figlio bisogna pure concepirsi come genitori, chiedersi che tipo di genitori si vorrà essere, come porsi, come comunicare e così man mano che cresce il figlio. Anche in ogni relazione educativa gli adulti dovrebbero darsi un piano affettivo anziché pianificare la vita altrui.
Il pedagogista Fabio Olivieri evidenzia: “Oggi anche se ci incontriamo non ci riconosciamo l’un l’altro per quello che siamo, perché c’è un disempowerment relazionale” (in un webinar del 14 ottobre 2024). Tra le competenze per la vita, stabilite dall’OMS già nel 1993, vi sono le competenze relazionali, che comportano pure il “pettinare le relazioni”. Si nasce da una relazione, l’educazione è la relazione primaria umana, si ha diritto alle relazioni, eppure le relazioni sono sempre più “malate” e si è sempre più incompetenti a livello relazionale, a cominciare dai genitori.
Lo psicologo Simone Olianti lancia un messaggio di “psicologia positiva”: “La bellezza – ci ricorda Albert Camus – non fa rivoluzioni. Ma viene il momento in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza. Riscoprire la bellezza significa ripartire dai sentimenti e dalla passione di vivere: la vita non cresce, non matura per ingiunzioni o divieti, ma per seduzioni. E la seduzione, l’attrazione, la passione nascono dalla bellezza. E dalla poesia, che ci serve, sempre di più, disperatamente”. Come deve essere orientata oggi la rivoluzione educativa, la relazione educativa.
Nella relazione insegnamento-apprendimento gli insegnanti, prima di occuparsi di educazione emotiva, devono (o dovrebbero): “1. Sapere, ovvero acquisire una serie di conoscenze scientificamente fondate e aggiornate sulle emozioni che si manifestano in bambini e ragazzi nei primi anni di vita e fino alla fine del ciclo della scuola secondaria; 2. Saper essere, ovvero sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio stile relazionale nel rapporto con le emozioni di allievi e studenti, soprattutto in presenza di comportamenti sfidanti, oppositivi o problematici; 3. Saper fare, ovvero apprendere alcuni strumenti operativi per il riconoscimento, la modulazione e la gestione degli stati emotivi di bambini e ragazzi in tutto il loro percorso di crescita a scuola, a casa e in altri contesti di vita quotidiana” (cit.). Non è sufficiente insegnare, voler insegnare, ma è indispensabile saper insegnare, prepararsi a insegnare e non semplicemente preparazione la lezione o il materiale didattico o l’ambiente.
“Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, a prescinderne dalle frontiere, sia verbalmente che per iscritto o in forma artistica o mediante qualsiasi altro mezzo scelto dal fanciullo” (art. 13 par. 1 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia). Affinché i bambini possano esprimersi (letteralmente “stringere, far uscire premendo”), è necessario che venga prima fornito loro un bagaglio culturale, emozionale, relazionale e, quindi, di persone che diano loro questo.
Ogni giorno siamo inondati di comunicazioni a dir poco preoccupanti che ci sbattono spalle al muro.
Da informazioni nude e crude, non c’è tregua a fare da ponte tra un agguato, un colpo secco, una ferita profonda, una violenza gratuita, una sofferenza imposta, una assenza priva di una spiegazione consapevole.
Non c’è spazio per la propria coscienza quando è perduta in maniera disperata e disperante.
Adolescenti cresciuti troppo in fretta, giovani adulti che guardano ma non vedono, padri di famiglia in preda al delirio di onnipotenza del possesso che non è amore.
Il tempo non veste più i panni dell’educatore, il tempo rimane una linea sonnolenta e banale su cui si ripetono le stesse logiche, le identiche pratiche, i copia incolla irresponsabili eletti a misura, esempi inamovibili di una indifferenza che alla fatica del fare preferisce sbraitare, urlare per ottenere poco più di nulla.
C’è in giro tanto piedistallo virtuale, tanta filmografia dell’uso e abuso della violenza, dove il rispetto delle regole quali uniche vere salvavita, sono ampiamente soppiantate dall’assenza di un sano senso di colpa, da una vergogna che denuda ogni possibile maschera.
Durante un incontro con il mondo genitoriale, un papà mi ha detto che lui non si sente tirato in ballo, che a casa sua non ci sono bulli, delinquenti, tossici, violenti.
Si, ci possono essere accadimenti tragici, ma tutto questo accade nella tua casa, nella casa di fronte alla mia, dall’altra parte della strada, non certamente a casa mia.
Eppure accade che una sera suona il campanello o squilla il telefono, e va già bene che ci dicono che nostro figlio è stato fermato ed è in caserma, oppure è in carcere, perché c’è di peggio, è all’ospedale o non c’è proprio più.
Mi convinco che non bisogna mai cadere nel ridicolo di fare di tutta l’erba un fascio, ma altrettanto mi viene da dire che per evitare i rischi di derive devianti o criminali, c’è urgenza di riflettere adeguatamente sulle risposte, occorre abbandonare l’idea che ogni volta che accade qualcosa sono soltanto ragazzate, oppure di contro controllare, reprimere, punire, senza perdere un solo prezioso minuto per ascoltare, comprendere, spiegare.
Le strade sono piene di buche come le carenze educative, come quel padre di cui parlavo prima che concede molto e assai ai propri figli, perchè desidera che abbiano tutto quello che non ha avuto lui, lavora 14 ore al giorno, si fa un mazzo così, ma mai una sola volta si è accertato a che ora il ragazzo è rientrato nella sua stanza, in che condizioni, peggio, se magari neppure è rientrato.
Questa pratica di vita per quanto debordante nel veicolare i propri sentimenti mi fa pensare a quel boscaiolo che sta segando il ramo dell’ albero su cui sta seduto.
Nota 11 aprile 2025, AOODGPER 89149 D.D.G. numero 808 dell’8 aprile 2025. Prova scritta suppletiva per coloro che hanno sostenuto la prova della sessione ordinaria nel turno pomeridiano del giorno 27 febbraio 2025 (turno 6) del concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di I e di II grado su posto comune e di sostegno, ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del decreto ministeriale 26 ottobre 2023, n. 205. (Decreto direttoriale numero 3059 del 10 dicembre 2024) – ISTRUZIONI PER I CANDIDATI
Avviso 10 aprile 2025, AOODGPER 87883 Concorso ordinario personale docente scuola secondaria bandito con D.D.G. n. 3059/2024. Prova suppletiva ai sensi del D.D.G. n. 808 dell’8 aprile 2025. Calendario della prova scritta suppletiva
In data 25, 26 e 27 febbraio u.s. si sono svolte, in sei turni, le prove scritte del concorso ordinario per posti comuni e di sostegno bandito con decreto n. 3059 del 10 dicembre 2024. Ai candidati di ciascun turno sono stati sottoposti 50 quesiti a risposta multipla, di cui 40 volti all’accertamento delle conoscenze e competenze dei candidati in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, 5 relativi alla conoscenza della lingua inglese e 5 alle competenze digitali finalizzate alla didattica. In totale sono stati somministrati 300 quesiti a risposta multipla.
Tali quesiti sono stati predisposti dall’università incaricata a seguito di apposito avviso pubblico e, successivamente, validati dalla Commissione nazionale di cui all’art. 9, comma 4, del decreto ministeriale n. 205 del 2023 composta da docenti universitari, dirigenti tecnici, dirigenti scolastici e docenti.
In esito allo svolgimento delle prove scritte, sono pervenute 43 segnalazioni relative a quesiti ritenuti non corretti dai candidati.
Per ogni quesito segnalato è stata richiesta una puntuale analisi da parte della Commissione Nazionale che, a seguito di approfondita valutazione, ha riconosciuto la correttezza di tutti i quesiti, con l’eccezione del quesito n. 4 somministrato nel turno pomeridiano del giorno 27 febbraio, per il quale si è constatata l’assenza della risposta corretta tra le quattro proposte.
Pertanto, nel rispetto del principio della par condicio e a tutela degli interessi di tutti i partecipanti distribuiti sui sei turni, si ritiene necessario procedere all’annullamento del quesito in questione, senza attribuire alcun punteggio a prescindere dalla risposta data (o non data), e svolgere una prova suppletiva consistente nella somministrazione di un quesito sostitutivo del quesito n. 4 riconosciuto come errato a coloro che hanno sostenuto la prova nel turno pomeridiano del 27 febbraio u.s.
I destinatari della prova suppletiva che decidessero di non parteciparvi manterranno il punteggio conseguito nella prova svolta, senza conteggiare il quesito errato
La data di svolgimento della prova suppletiva è fissata al 5 maggio e sarà notificata con un apposito avviso pubblicato sul portale INPA (https://www.inpa.gov.it/). Inoltre, ai candidati interessati a sostenere la prova suppletiva sarà comunicato, tramite avviso degli Uffici scolastici regionali pubblicato sul portale INPA, l’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della destinazione dei candidati e della durata della prova.
Sono calendarizzate per mercoledì 19 febbraio le prove scritte dei concorsi ordinari per l’assunzione in ruolo dei docenti su posto comune e su posto di sostegno nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria; dal 25 al 27 febbraio si terranno le prove per la scuola secondaria di I e di II grado. Si tratta di 239.100 candidati (36.772 per la scuola dell’infanzia e primaria, 202.328 per la scuola secondaria) che hanno presentato la domanda di iscrizione entro il 30 dicembre 2024. I posti a bando sono 8.355 per la scuola dell’infanzia e primaria e 10.677 per la scuola secondaria; i posti di sostegno rappresentano all’incirca un quarto dei posti a bando.
La prova è strutturata secondo una modalità già sperimentata nel concorso bandito nel 2023, che prevede 50 quesiti a risposta multipla di contenuto non disciplinare. Nello specifico, ciascun aspirante dovrà rispondere a 50 quesiti, 10 di contenuto pedagogico, 15 di contenuto psicopedagogico (compresi gli aspetti relativi all’inclusione), 15 di contenuto metodologico-didattico (compresi gli aspetti relativi alla valutazione), 5 sulla conoscenza della lingua inglese e 5 sull’uso didattico delle tecnologie digitali. Gli aspetti specificamente disciplinari verranno affrontati nella prova orale, cui – sulla base di una recente modifica normativa – avrà accesso un numero di candidati pari a tre volte quello dei posti messi a concorso nella regione di destinazione per la specifica tipologia di posto, a condizione che il candidato consegua il punteggio minimo di 70 punti su 100.
Le prove si svolgeranno nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione e, sulla base del numero dei candidati, potranno svolgersi in più sessioni mattutine e pomeridiane. Il calendario specifico sarà comunicato a ciascun candidato da parte dell’Ufficio scolastico regionale competente per territorio.
Avvisi 19 dicembre 2024, AOODGPER 220890 – 220892 Concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente su posto comune e di sostegno – Costituzione delle commissioni giudicatrici
Aperte le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze finalizzate alla nomina a componente delle commissioni giudicatrici per il concorso PNRR2 scuola dell’infanzia, primaria, di I e II grado: le domande potranno essere presentate nel periodo compreso tra il 20 dicembre 2024 (ore 14,00) ed il 2 gennaio 2025 (ore 23,59).
Dalle ore 14.00 di mercoledì 11 dicembre 2024, fino alle 23.59 di lunedì 30 dicembre 2024, sarà possibile presentare la domanda di partecipazione alle nuove procedure concorsuali ordinarie, nell’ambito del cosiddetto “concorso PNRR 2”, per le scuole di ogni ordine e grado.
“L’avvio dei nuovi concorsi segna una tappa fondamentale per rafforzare il sistema scolastico italiano”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “La selezione rientra nel piano del Governo per l’assunzione di 70.000 docenti entro il 2026: l’obiettivo è garantire agli studenti un’istruzione di qualità e al passo con le sfide del nostro tempo, che sappia sostenere e valorizzare i talenti di ciascuno. Con 19.032 posti a disposizione, di cui il 25% – pari a 4.840 cattedre – riservato al Sostegno, stiamo investendo su una scuola che sia motore di crescita e inclusione”.
Del totale dei posti messi a bando, 8.355 sono destinati alla Scuola primaria e dell’infanzia e 10.677 alla Scuola secondaria di I e II grado. Partecipano al concorso gli aspiranti docenti in possesso dell’abilitazione all’insegnamento.
Per la Scuola secondaria possono partecipare anche coloro che, in possesso del titolo di studio previsto, hanno svolto tre anni di servizio negli ultimi cinque oppure hanno acquisito i 24 CFU/CFA previsti dall’ordinamento. Inoltre, possono partecipare con riserva coloro che non hanno ancora concluso i percorsi abilitanti attivati nell’anno accademico 2023/2024.
Per i posti di sostegno è necessario il possesso della relativa specializzazione.
Le procedure, gestite su base regionale, saranno articolate in tre fasi:
1. prova scritta computer-based: consiste in 50 quesiti a risposta multipla da svolgersi in 100 minuti, finalizzati a valutare le competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, nonché le competenze digitali e la conoscenza della lingua inglese. Alla prova scritta accedono i candidati in possesso dei titoli previsti per la partecipazione al concorso;
2. prova orale: volta ad accertare le specifiche competenze disciplinari, le competenze didattiche generali e la capacità di progettazione didattica. Vi accedono i candidati che hanno riportato un punteggio di almeno 70/100 nella prova scritta, entro il limite massimo del triplo dei posti a bando per la singola regione e classe di concorso;
3. valutazione dei titoli: riservata a coloro che hanno riportato un punteggio di almeno 70/100 nella prova orale.
La graduatoria dei vincitori sarà determinata nel limite massimo dei posti a bando per la singola regione e classe di concorso. Le procedure concorsuali si concluderanno entro l’estate e i vincitori saranno assunti a decorrere dal 1° settembre 2025.
Si sono concluse le prove scritte del concorso per la Scuola dell’Infanzia e per la Primaria e stanno procedendo quelle per la Secondaria. I posti messi a bando complessivamente sono 44.654. “L’obiettivo che ci siamo prefissi è dare maggiore stabilità ai docenti, contrastando il precariato, e favorendo la continuità didattica per gli studenti, garantendo altresì la presenza di insegnanti motivati e adeguatamente formati”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “L’alta percentuale di ammessi all’orale”, continua Valditara, “testimonia la preparazione dei futuri componenti di una classe docente che verrà selezionata anche in base all’attitudine all’insegnamento”.
Si sono svolti lunedì 11 (sessione mattutina e pomeridiana) e martedì 12 marzo (sessione mattutina) i tre turni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 15.340 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola dell’infanzia e nella Scuola primaria.
Mercoledì 13 e giovedì 14 marzo si sono svolte le prime quattro delle dieci sessioni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 29.314 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola secondaria di I e II grado.
I candidati presenti alle tre sessioni per la Scuola dell’infanzia e per la Primaria sono stati 55.676, dei quali 44.615 sono stati ammessi alla prova orale.
I candidati presenti ai primi quattro turni per la Secondaria di I e II grado sono stati 130.252, dei quali 113.543 sono stati ammessi alla prova orale.
Dati regionali
Sintesi dei dati relativi alle procedure concorsuali
Concorso Scuola dell’infanzia e Scuola primaria:
Numero candidati: 69.117;
Numero posti a bando: 15.340.
Ciascun candidato, sulla base dei titoli posseduti, ha avuto la possibilità di iscriversi a un numero massimo di quattro procedure su base regionale (Infanzia posto comune; Infanzia sostegno; Primaria posto comune; Primaria sostegno). In concreto, i 69.117 candidati hanno presentato 115.830 domande.
Le domande sono così suddivise fra posti comuni e di sostegno:
Posti comuni: 98.986 domande per 4.955 posti;
Posti di sostegno: 16.844 domande per 10.385 posti.
Concorso Scuola secondaria di I e II grado
Numero candidati: 303.687;
Numero posti a bando: 29.314.
Ciascun candidato, sulla base dei titoli posseduti, ha avuto la possibilità di iscriversi a un numero massimo di quattro procedure (una classe di concorso della Secondaria di I grado; una classe di concorso della Secondaria di II grado; posto di sostegno Secondaria di I grado; posto di sostegno Secondaria di II grado). In concreto, i 303.687 candidati hanno presentato 437.351 domande.
Le domande sono così suddivise fra posti comuni e sostegno:
Posti comuni: 397.631 domande per 24.107 posti;
Posti di sostegno: 39.720 domande per 5.207 posti.
Prova scritta: modalità e contenuti
La prova scritta si svolge su postazione informatica, nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione. Sulla base del numero dei candidati di ciascuna regione, sono state organizzate più sessioni mattutine e pomeridiane.
Ciascun aspirante avrà 100 minuti per rispondere a 50 quesiti a risposta multipla di contenuto non disciplinare, di cui:
10 di contenuto pedagogico;
15 di contenuto psicopedagogico (compresi gli aspetti relativi all’inclusione);
15 di contenuto metodologico-didattico (compresi gli aspetti relativi alla valutazione);
5 sulla conoscenza della lingua inglese;
5 sull’uso didattico delle tecnologie digitali.
A ciascuna risposta corretta vengono assegnati 2 punti; a ciascuna risposta errata o non data vengono assegnati 0 punti.
Superano la prova scritta e accedono alla prova orale i candidati che raggiungono un punteggio di almeno 70/100. La prova orale dovrà accertare la preparazione dei candidati sia sotto il profilo specificamente disciplinare sia per quanto riguarda la capacità didattica: a tal fine, i candidati dovranno svolgere una lezione simulata.
Prova scritta: date
La prova scritta del concorso della Scuola dell’infanzia e della Primaria si svolgerà in un massimo di 3 sessioni, lunedì 11 (sessione mattutina e pomeridiana) e martedì 12 marzo (sessione mattutina).
La prova scritta del concorso della Scuola secondaria di I e di II grado si svolgerà in un massimo di 10 sessioni, mattutine e pomeridiane, nei giorni di mercoledì 13, giovedì 14, venerdì 15, lunedì 18 e martedì 19 marzo.
Le operazioni preliminari di accoglienza e riconoscimento dei candidati della sessione mattutina sono previste dalle ore 8.00, con inizio della prova alle ore 9.00; quelle della sessione pomeridiana dalle ore 13.30, con inizio della prova alle ore 14.30.
Prova scritta: sedi e postazioni informatiche
Per lo svolgimento delle prove scritte sono state coinvolte 3.712 istituzioni scolastiche (pari al 45,9% del totale nazionale), con 82.339 postazioni informatizzate.
In allegato, i dati regionali.
Dati regionali
Scuola dell’infanzia e Scuola primaria
Regione
candidati
Posti a bando
Percentuale posti/candidati
ABRUZZO
4139
78
1,88
BASILICATA
1104
39
3,53
CALABRIA
5000
100
2
CAMPANIA
21080
338
1,6
EMILIA ROMAGNA
5822
1045
17,95
FRIULI VENEZIA GIULIA
1269
403
31,76
LAZIO
11886
1086
9,14
LIGURIA
1794
629
35,06
LOMBARDIA
11280
6552
58,09
MARCHE
3407
107
3,14
MOLISE
865
14
1,62
PIEMONTE
5195
1797
34,59
PUGLIA
11159
401
3,59
SARDEGNA
3301
184
5,57
SICILIA
16516
233
1,41
TOSCANA
5696
461
8,09
UMBRIA
2005
38
1,9
VENETO
4312
1835
42,56
Totale complessivo
115830
15340
13,24
Dati regionali
Scuola secondaria di I e II grado
Regione
Candidati
Posti a bando
Percentuale posti/candidati
ABRUZZO
8942
316
3,53
BASILICATA
3232
214
6,62
CALABRIA
19568
843
4,31
CAMPANIA
57722
1649
2,86
EMILIA ROMAGNA
30057
2271
7,56
FRIULI VENEZIA GIULIA
4829
654
13,54
LAZIO
55902
2916
5,22
LIGURIA
6947
1038
14,94
LOMBARDIA
57505
7017
12,2
MARCHE
9650
419
4,34
MOLISE
2413
129
5,35
PIEMONTE
25356
3058
12,06
PUGLIA
38904
1273
3,27
SARDEGNA
11203
1280
11,43
SICILIA
46390
1032
2,22
TOSCANA
23438
1677
7,16
UMBRIA
6001
361
6,02
VENETO
29292
3167
10,81
Totale complessivo
437351
29314
6,7
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 febbraio 2024 Autorizzazione al Ministero dell’istruzione e del merito ad avviare procedure concorsuali, ordinarie e straordinarie, per la copertura di complessivi 6.428 posti di insegnante di religione cattolica
Concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado su posto comune e di sostegno, di cui al Decreto ministeriale 26 ottobre 2023, n. 205, e al Decreto direttoriale n. 2575 del 6 dicembre 2023 – Indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata.
Avviso 19 febbraio 2024, AOODGPER 19093 Concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di I e di II grado su posto comune e di sostegno, ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del Decreto ministeriale 26 ottobre 2023, n. 205 – Calendario della prova scritta
Avviso 19 febbraio 2024, AOODGPER 18503 Concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno, ai sensi del Decreto ministeriale 26 ottobre 2023, n. 206 – Calendario della prova scritta
Si terranno a partire da lunedì 11 marzo le prove scritte dei concorsi ordinari per l’assunzione in ruolo dei docenti su posto comune e su posto di sostegno nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I e di II grado. Si tratta di circa 373.000 candidati (69.117 per la scuola dell’infanzia e primaria, 303.687 per la scuola secondaria) che hanno presentato la domanda di iscrizione tra l’11 dicembre 2023 e il 9 gennaio 2024. I posti a bando sono 15.340 per la scuola dell’infanzia e primaria e 29.314 per la scuola secondaria. “I concorsi e le future assunzioni”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, “segnano un passo in avanti nella valorizzazione dei docenti e nel contrasto al precariato. Si tratta di un significativo e necessario passaggio volto a garantire un’educazione di qualità agli studenti su tutto il territorio nazionale, favorendo la continuità didattica”. La prova è strutturata secondo una nuova modalità, che prevede 50 quesiti a risposta multipla di contenuto non disciplinare. Nello specifico, ciascun aspirante dovrà rispondere a 10 quesiti di contenuto pedagogico, 15 di contenuto psicopedagogico (compresi gli aspetti relativi all’inclusione), 15 di contenuto metodologico-didattico (compresi gli aspetti relativi alla valutazione), 5 sulla conoscenza della lingua inglese e 5 sull’uso didattico delle tecnologie digitali. Gli aspetti specificamente disciplinari verranno affrontati nella prova orale, cui avranno accesso i candidati che avranno riportato un punteggio di almeno 70/100 nella prova scritta. Le prove si terranno nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione e, sulla base del numero dei candidati, potranno svolgersi in più sessioni mattutine e pomeridiane. Nei giorni 11 e 12 marzo sono previste le prove relative alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria; il 13 marzo cominceranno le prove per la scuola secondaria, che proseguiranno per 5 giorni, esclusi il sabato e la domenica, fino al 19 marzo.
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 dicembre 2023 Autorizzazione al Ministero dell’istruzione e del merito all’avvio delle procedure concorsuali per ulteriori n. 14.438 posti di personale docente, di cui n. 7.965 su posto comune e n. 6.473 su posto di sostegno, ad integrazione dell’autorizzazione rilasciata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 agosto 2023 – Anno scolastico 2023/2024
Avviso 22 novembre 2023, AOODGPER 69436 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti relativi all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria – Calendario delle prove scritte
La prova scritta della procedura ordinaria, per titoli ed esami, finalizzata al reclutamento del personale docente per i posti relativi all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria si svolgerà il giorno 15 dicembre 2023 dalle ore 9.00 alle ore 10.40. Le operazioni di identificazione avranno inizio dalle ore 08.00.
Avviso 13 settembre 2023, AOODGPER 53607 Concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente relativi all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, di cui all’articolo 1, commi 329 e seguenti, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 – Costituzione delle commissioni giudicatrici a norma del Decreto Ministeriale 30 marzo 2022, n. 80
Dal 15 settembre 2023 al 27 settembre 2023 si aprono le funzioni per presentare domanda di nomina a componente delle commissioni giudicatrici nel concorso docenti per l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria. Possono proporre la propria candidatura i docenti, i dirigenti scolastici e i dirigenti tecnici. I professori universitari possono candidarsi in qualità di presidenti di commissioni.
Scheda MIM (13.9.23) Nomine in ruolo, cattedre disponibili per supplenze e semplificazione delle procedure digitali per l’avvio dell’anno scolastico 2023/2024
Avviso 28 marzo 2023, AOODGPER 25173 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria – Calendario delle prove scritte suppletive
Infanzia posto comune (AAAA) lunedì 17 aprile 2023
Infanzia posto di sostegno (ADAA) martedì 18 aprile 2023
Primaria posto comune (EEEE) mercoledì 19 aprile 2023
Primaria posto sostegno (ADEE) Giovedì 20 aprile 2023
Il 6 aprile 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato un DL relativo al rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, che prevede, tra l’altro, per l’anno scolastico 2023/2024, una procedura straordinaria di reclutamento per i docenti, inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli appositi elenchi aggiuntivi, che sono in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno.
Nota 25 luglio 2022, AOODGPER 28135 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado – – D.D. n. 499/2020 e D.D.G. 252 del 31 gennaio 2022. Quesiti errati classe di concorso A026 (quesito n. 28); A028 Turno 1 (quesito n. 17); A028 turno 2 (quesito n. 29)
Nota 25 luglio 2022, AOODGPER 28133 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado – – D.D. n. 499/2020 e DD. n. 23/2022. Quesiti errati classe di concorso AB55, AG56, AM55, AN56, AW55, AB24 T1, AB25 T1
Nota 4 luglio 2022, AOODGPER 25294 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado – D.D. n. 499/2020 e DD. n. 23/2022. Quesito errato n. 5 classe di concorso A045 – Turno 2
Nota 28 giugno 2022, AOODGPER 24919 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado – D.D. n. 499/2020 e DD. n. 23/2022– Quesiti n. 22, 30 classe di concorso A008
Nota 8 giugno 2022, AOODGPER 22216 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado – D.D. n. 499/2020 e DD. n. 23/2022–Quesiti errati classe di concorso A017 T1 (n. 31 e n. 32); T2 (n.4)
Con il Decreto Dipartimentale 6 maggio 2022, AOODPIT 1081 (Avviso 17 maggio 2022, AOODGPER 18956) è bandita una procedura concorsuale straordinaria, articolata per regione, per la copertura dei posti comuni della scuola secondaria di primo e secondo grado che residuano dalle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2021/2022. Potranno partecipare i candidati che abbiano svolto almeno tre anni di servizio nelle istituzioni scolastiche statali, anche non consecutivi, a decorrere dall’anno scolastico 2017/2018 ed entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione. Gli aspiranti possono presentare la propria domanda fino alle ore 23.59 del 16 giugno 2022 esclusivamente in modalità telematica, con il possesso delle credenziali del Sistema Pubblico di identità digitale (SPID) o di quelle della Carta di Identità Elettronica (CIE), o, in alternativa, di un’utenza valida per l’accesso ai servizi presenti nell’area riservata del Ministero con l’abilitazione specifica al servizio “Istanze on Line (POLIS)”. Si potrà accedere all’istanza tramite il seguente link: https://concorsi.istruzione.it/piattaforma-concorsi-web/istanze/lista-istanze-aperte. Ogni candidato potrà fare domanda, a pena di esclusione, per un’unica regione e per una sola classe di concorso. Per poter partecipare alla procedura in oggetto, inoltre, ogni aspirante dovrà aver maturato un anno di servizio nella specifica classe di concorso per la quale presenta la domanda. Come si articolerà il concorso La procedura consisterà in una prova disciplinare orale della durata di 30 minuti e nella valutazione dei titoli. A decorrere dall’anno scolastico 2022/2023, i candidati collocati in posizione utile in graduatoria stipuleranno un contratto a tempo determinato di durata annuale, nel corso del quale svolgeranno, oltre al percorso annuale di formazione iniziale e prova (di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59), un percorso di formazione che assolve alle finalità di svolgere un confronto tre le competenze dell’aspirante e quelle del profilo professionale proprio del docente di ruolo. Al seguito del superamento della prova che conclude il percorso di formazione nonché del superamento del percorso annuale di formazione iniziale e prova, il docente sarà assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo, con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2023. La procedura concorsuale straordinaria è prevista dall’articolo 59, comma 9-bis, del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106.
Pubblicato l’Avviso 11 maggio 2022, AOODGPER 17956, con il quarto calendario delle prove scritte del concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e di II grado, nel giorno 27 maggio 2022.
Pubblicato l’Avviso 13 aprile 2022, AOODGPER 14768, con il terzo calendario delle prove scritte del concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e di II grado, nei giorni 2, 6, 9, 10, 11, 12, 13, 16, 17, 18, 19, 20, 23, 24, 25 maggio 2022.
Pubblicato l’Avviso 13 aprile 2022, AOODGPER 14767, con il calendario delle prove scritte per il concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) che si svolgono il 3, 4 e 5 maggio 2022 nell’ambito del Concorso straordinario bis per l’assunzione di personale docente per la Secondaria di I e II grado. Per le materie STEM sono previsti 37.158 partecipanti per 1.685 posti messi a bando. Per la classe A020 (Fisica), 2.825 partecipanti per 202 posti; A026 (Matematica), 7.657 partecipanti per 438 posti; A027 (Matematica e Fisica), 3.820 per 421 posti; A028 (Matematica e Scienze), 19.305 per 366 posti; A041 (Scienze e Tecnologie informatiche), 3.551 per 258 posti.
Pubblicato l’Avviso 30 marzo 2022, AOODGPER 12441, con il secondo calendario delle prove scritte del concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e di II grado, nei giorni 21, 22, 26, 27, 28 e 29 aprile 2022.
Le prove scritte per il Concorso ordinario finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della Scuola secondaria di I e di II grado si svolgeranno nei giorni 14, 15, 16, 17, 18, 21, 22, 23, 24, 25, 28, 29, 30, 31 marzo e 1, 4, 5, 6, 7, 8, 11, 12, 13 aprile 2022 (Avviso 23 febbraio 2022, AOODGPER 7707).
Le prove saranno sostenute nella Regione per la quale le candidate e i candidati hanno presentato domanda di partecipazione, nelle sedi individuate dagli Uffici Scolastici Regionali competenti per territorio.
Avviso 17 maggio 2022, AOODGPER 18956 D.D.G. n. 1081 del 6 maggio 2022. “Procedura concorsuale straordinaria di cui all’articolo 59, comma 9-bis, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106”. Avviso aperura funzioni telematiche per la presentazione telematica delle istanze.
Decreto Dipartimentale 6 maggio 2022, AOODPIT 1081 Procedura concorsuale straordinaria, articolata per regione, per la copertura dei posti comuni della scuola secondaria di primo e secondo grado che residuano dalle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2021/2022
Avviso 11 maggio 2022, AOODGPER 17956 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e di II grado – IV^ calendario delle prove scritte
Decreto Ministeriale 28 aprile 2022 Disposizioni concernenti la procedura concorsuale straordinaria per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado su posto comune, ai sensi dell’articolo 59, comma 9-bis, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante «Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali», convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106
Avviso 13 aprile 2022, AOODGPER 14768 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e di II grado – III^ calendario delle prove scritte
Avviso 13 aprile 2022, AOODGPER 14767 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per le discipline STEM – calendario delle prove scritte
Avviso 30 marzo 2022, AOODGPER 12441 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e di II grado – II^ calendario delle prove scritte
Nota 3 marzo 2022, AOODGPER 8945 Concorso ordinario per titoli ed esami finalizzato al reclutamento del personale docente della scuola secondaria di I e II grado di cui al D.D. 499 del 21 aprile 2020, come modificato ed integrato dal D.D. n. 23 del 5 gennaio 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4a Serie speciale «Concorsi ed esami» – n. 5 del 18 gennaio 2022. Indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata
Avviso 23 febbraio 2022, AOODGPER 7707 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e di II grado – calendario delle prove scritte
Concorso ‘STEM’ – Decreto Direttoriale 31 gennaio 2022 Riapertura dei termini di partecipazione alle procedure concorsuali relative alle classi di concorso A020 – Fisica, A026 – Matematica, A027 – Matematica e Fisica, A028 – Matematica e Scienze, A041 – Scienze e tecnologie informatiche
Nota 20 gennaio 2022, AOODGPER 2112 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado indetto con Decreto Dipartimentale 21 aprile 2020 n. 499 e Decreto Dipartimentale n. 23 del 5 gennaio 2022. Costituzione delle commissioni di valutazione a norma del Decreto Ministeriale 9 novembre 2021 n. 326 – Comunicazione errore materiale
Nota 20 gennaio 2022, AOODGPER 2107 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado indetto con Decreto Dipartimentale 21 aprile 2020 n. 499 e Decreto Dipartimentale n. 23 del 5 gennaio 2022. Costituzione delle commissioni di valutazione a norma del Decreto Ministeriale 9 novembre 2021 n. 326
Decreto Dipartimentale 5 gennaio 2022, n. 23 Disposizioni modificative al decreto 21 aprile 2020, n. 499, recante: «Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado»
Decreto Interministeriale 16 dicembre 2021, AOOGABMI 353 Determinazione della misura dei compensi per i componenti e i segretari delle commissioni giudicatrici dei concorsi banditi nell’anno 2020 per il reclutamento del personale docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado
Dal 20 gennaio fino alle ore 23.59 del 7 febbraio 2022, sono disponibili le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze di partecipazione alle commissioni di valutazione del concorso.
Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» è pubblicato l’avviso con l’indicazione della data di pubblicazione nel sito istituzionale del Ministero, nonché sui siti degli uffici scolastici regionali, del calendario della prova scritta, distinta per classe di concorso, e delle relative modalità di svolgimento. L’elenco delle sedi desame, con la loro esatta ubicazione e con lindicazione della destinazione dei candidati è comunicato dagli Uffici scolastici regionali presso i quali si svolge la prova almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato nei rispettivi albi e siti internet.
Scuola, concluse le prove scritte del concorso ordinario per Infanzia e Primaria Passa il 60,8% dei partecipanti, l’età media degli ammessi all’orale è 37 anni
Si sono concluse regolarmente, nelle sette giornate previste, le prove scritte del concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e per la primaria (posti comuni e di sostegno), che si sono svolte dal 13 al 21 dicembre.
Agli scritti hanno partecipato 52.351candidate e candidati (pari al 48,9% delle presenze previste), con un’età media di 40 anni. All’orale è stato ammesso il 60,8% dei partecipanti allo scritto: si tratta di 31.849 persone, fra candidate e candidati, con un’età media di 37 anni.
“Avevamo promesso che i concorsi sarebbero ripartiti e che sarebbero ripartiti in modo efficiente e rapido – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. Abbiamo mantenuto l’impegno già a partire dal concorso STEM di questa estate e ringrazio tutto il personale amministrativo e tutti coloro che hanno partecipato per aver consentito di raggiungere ora questo ulteriore importante risultato. La bassa età media delle candidate e dei candidati che passano all’orale ci aiuta a fare sì che in futuro vi siano docenti più giovani nella nuova scuola che stiamo costruendo. Su questo dovremo lavorare ulteriormente, con i prossimi concorsi, che andranno svolti regolarmente e non a singhiozzo. Abbiamo bisogno di una scuola in cui si possa fare la giusta programmazione delle assunzioni e in cui i docenti siano presenti in cattedra fin dall’inizio dell’anno scolastico. Ricordo che la scorsa estate già abbiamo assunto oltre 56mila docenti, assegnando molte più cattedre che in passato per dare continuità e stabilità alla scuola. Questa è la strada su cui proseguire: fare i concorsi su base annuale per consentire la copertura dei posti che risultano vacanti dando stabilità al personale, ma anche e soprattutto continuità didattica ai nostri studenti”.
Concorso Scuola infanzia e primaria, pubblicate le date delle prove. Si parte il 13 dicembre
Le prove si svolgeranno nei giorni 13, 14, 15, 16, 17, 20 e 21 dicembre 2021.
Le prove scritte, che si faranno al computer, avranno luogo nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione. Ciascuna prova avrà la durata di 100 minuti.
Sono 12.863 i posti a bando, 76.757 le domande pervenute per la partecipazione. Con una domanda era possibile fare richiesta di partecipazione per più di un insegnamento/tipo di posto. Per questo il totale degli iscritti al concorso è pari a 107.160, di cui 33.246 per i posti comuni della Scuola dell’infanzia, 3.059 per i posti di sostegno della Scuola dell’Infanzia, 64.136 per i posti comuni della Primaria e 6.719 per i posti di sostegno della Primaria.
Al via le prove del concorso ordinario per scuola di infanzia e primaria
Partono lunedì 13 dicembre le prove scritte del concorso ordinario finalizzato al reclutamento del personale docente della Scuola dell’infanzia e primaria. Le prove si terranno al computer e avranno luogo nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione. Ciascuna prova avrà la durata di 100 minuti.
Sono 12.863 i posti a bando, 76.757 le domande pervenute per la partecipazione. Con una domanda era possibile fare richiesta di partecipazione per più di un insegnamento/tipo di posto. Per questo il totale degli iscritti al concorso è pari a 107.160, di cui 33.246 per i posti comuni della Scuola dell’infanzia, 3.059 per i posti di sostegno della Scuola dell’Infanzia, 64.136 per i posti comuni della Primaria e 6.719 per i posti di sostegno della Primaria.
Le prove si svolgeranno nei giorni 13, 14, 15, 16, 17, 20 e 21 dicembre 2021.
In tutto saranno 8489 le aule impiegate, 112844 le postazioni informatiche. Nella prima giornata saranno 16628 i candidati.
Nota 26 novembre 2021, AOODGPER 37100 Concorso ordinario per titoli ed esami finalizzato al reclutamento del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria di cui al D.D. 498 del 21 aprile 2020, come modificato ed integrato dal D.D. n. 2215 del 18 novembre 2021. Indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata
Avviso 23 novembre 2021, AOODGPER 36614 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria – calendario delle prove scritte
Decreto Dipartimentale 18 novembre 2021, AOODPIT 2215 Disposizioni modificative al decreto 21 aprile 2020, n. 498, recante: «Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria», ai sensi dell’articolo 59, comma 11, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106
Decreto Ministeriale 5 novembre 2021, AOOGABMI 325 Disposizioni concernenti il concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno, ai sensi dell’articolo 59, comma 11, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106
Avviso 26 ottobre 2021 Diario delle prove scritte suppletive della procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno
Avviso 11 febbraio 2021, AOODPIT 230 Procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado su posto comune e di sostegno – D.D. prot. n. 510 del 23/04/2020 modificato dal D.D. n. 783 del 08/07/2020
Diario (19.1.21) Diario delle prove scritte della procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno
Scuola, concluse le prove del concorso straordinario della secondaria di primo e secondo grado. Presente l’84,9% dei candidati previsti. Oltre 5.800 le aule utilizzate, 109 le classi di concorso esaminate
Si sono concluse venerdì 19 febbraio le prove del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado. I candidati presenti sono stati 56.101, pari all’84,9% di quelli previsti. Per lo svolgimento delle procedure concorsuali sono state utilizzate 5.832 aule, pari a una media di 9,6 candidati per aula, che hanno tutti seguito uno specifico protocollo di sicurezza. Le classi di concorso coinvolte sono state 109. Le giornate di prove sono state in tutto 13. Il concorso ha preso il via lo scorso 22 ottobre. La procedura straordinaria per titoli ed esami per le immissioni in ruolo di docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado è stata bandita a livello nazionale per l’assegnazione di 32.000 posti. Le commissioni hanno già iniziato le correzioni delle prove scritte che dovranno essere completate in tempo per l’avvio del prossimo anno scolastico.
Pubblicato il calendario delle prove ancora da espletare del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Le prove si svolgeranno fra il 15 e il 19 di febbraio, con una media di 10 candidati per aula, dunque nei limiti previsti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 14 gennaio 2021.
L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e l’indicazione della destinazione dei singoli candidati, sarà comunicato dagli Uffici Scolastici Regionali responsabili della procedura almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove stesse nei rispettivi Albi e sui siti Internet.
Nota 4 novembre 2020, AOODPIT 1979 Svolgimento prove scritte della procedura straordinaria finalizzata all’immissione in ruolo del personale docente su posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Sospensione
Per effetto di quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 novembre 2020, è disposta la sospensione dello svolgimento delle prove scritte della procedura straordinaria finalizzata all’immissione in ruolo del personale docente su posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado, indetta con decreto dipartimentale 23 aprile 2020 n. 510 e di cui al successivo decreto dipartimentale 8 luglio 2020 n. 783, per le quali si procederà a una nuova calendarizzazione delle prove ancora da svolgere.
Diario 29 settembre 2020 Diario delle prove scritte della procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. (GU 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n.76 del 29-09-2020)
Scuola, al via dal 22 ottobre il concorso straordinario per la secondaria: 32mila i posti a bando
Previsto un apposito Protocollo di sicurezza
Nella prima giornata attesi 1.645 partecipanti su tutto il territorio nazionale
Misurazione della temperatura all’ingresso, obbligo di indossare sempre e correttamente la mascherina, nessun assembramento, rispetto della distanza di sicurezza.
Prende il via il 22 ottobre, alle 8.00, il concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, riservato agli insegnanti che hanno già almeno 36 mesi di servizio. Una procedura molto attesa, che mette a bando 32.000 posti e alla quale si sono iscritti 64.563 candidate e candidati.
Non tutti i partecipanti svolgeranno la prova domani. I candidati sono infatti suddivisi per classi di concorso e su più giornate: le prove andranno avanti fino al prossimo 16 novembre, garantendo, così, un numero di partecipanti limitato al giorno e la massima sicurezza.
In particolare, nella giornata del 22 ottobre sono attesi i primi 1.645 candidati, suddivisi in 171 aule distribuite su tutto il territorio nazionale.
Previsto un preciso e rigido Protocollo di sicurezza: sarà garantito il distanziamento fisico indicato dalle disposizioni vigenti, i candidati e gli addetti ai controlli indosseranno sempre la mascherina, saranno disponibili prodotti igienizzanti per le mani, i partecipanti avranno accesso alle aule uno alla volta e sarà loro misurata la temperatura. Gli spazi utilizzati saranno tutti igienizzati prima e dopo le prove. I candidati, durante la fase di organizzazione delle prove, sono stati distribuiti in rapporto alla capienza delle aule utilizzate, garantendo sempre il massimo distanziamento e la massima sicurezza, con una media di 10 candidati per aula.
La prova sarà computer based con una durata di 150 minuti. Per i posti comuni sono previsti cinque quesiti a risposta aperta relativi a conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche sulla materia di insegnamento. Seguirà un quesito composto da un testo in lingua inglese, con cinque domande a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2.
Per i posti di sostegno sono previsti cinque quesiti a risposta aperta, finalizzati all’accertamento delle metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità e a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Seguirà un quesito composto da un testo in lingua inglese, con cinque domande a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2.
Si è svolta il 28 settembre l’informativa alle Organizzazioni Sindacali sul concorso straordinario finalizzato all’immissione in ruolo di personale docente per la scuola secondaria di I e II grado e, in particolare, sulle date di svolgimento delle prove che saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale di domani.
Come annunciato ai Sindacati, le prove prenderanno il via da giovedì 22 ottobre per concludersi nella metà del mese di novembre. I posti a bando sono 32mila.
Il Ministero ha lavorato nelle scorse settimane per garantire la distribuzione dei candidati nelle aule per tutto il territorio nazionale, procedendo al reperimento di tutte le postazioni necessarie. Ciò eviterà qualsiasi forma di assembramento dei candidati.
Nei prossimi giorni sarà altresì emanato un apposito Protocollo, finalizzato ad assicurare lo svolgimento in assoluta sicurezza delle prove.
Il concorso straordinario sarà la prima delle tre selezioni che si svolgeranno a partire dalle prossime settimane per l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi insegnanti. Nei prossimi mesi saranno espletati, infatti, anche i concorsi ordinari per infanzia e primaria e per la secondaria di I e II grado, per un totale generale di circa 78mila posti. In particolare le prove preselettive degli altri due concorsi si svolgeranno subito dopo il termine della prova scritta del concorso straordinario.
I numeri e la prova del concorso straordinario
I candidati che hanno presentato domanda per la procedura straordinaria sono stati 64.563. Le istanze di partecipazione potevano essere inviate dall’11 luglio fino al 10 agosto scorsi. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti e prevede, per i posti comuni, cinque quesiti a risposta aperta volti all’accertamento delle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento, e un quesito – seguito da cinque domande a risposta aperta di comprensione – per la verifica della conoscenza linguistica. Per le classi di concorso di lingua inglese la prova scritta sarà interamente in lingua e prevede sei quesiti a risposta aperta.
Ai vincitori della procedura concorsuale straordinaria immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022 – che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021 – sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1° settembre 2020.
Scuola, oltre 64 mila domande di partecipazione per il concorso straordinario per la secondaria
Sono oltre 64 mila le domande di partecipazione inoltrate per la procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di docenti per la scuola secondaria di I e II grado. I termini per la presentazione delle istanze si erano aperti l’11 luglio scorso e si sono conclusi alle 23.59 di lunedì 10 agosto. I posti a bando sono 32.000.
I principali dati
Complessivamente le domande inoltrate sono state 64.563. Nel 67,7% dei casi i candidati sono di sesso femminile, il restante 32,3% è di sesso maschile.
Con riferimento all’età delle candidate e dei candidati, la quota più alta, il 43,9%, pari a 28.371 candidati, rientra nella fascia di età 31-40 anni. Il 35,2% dei candidati ha un’età fra i 41 e i 50 anni (22.733), il 13,8% ha più di 50 anni (8.918), il 7% ha un’età fino a 30 anni (4.541).
Le Regioni per le quali sono state presentate più domande sono la Lombardia (12.385), la Toscana (5.923) e l’Emilia Romagna (5.824).
Rispetto alla distribuzione sul territorio nazionale, il 41,05% delle candidate e dei candidati proviene dal Nord, il 39,18% dal Sud e dalle Isole, il 19,76% dal Centro, lo 0,01% dall’Estero. Analizzando la provenienza regionale delle candidate e dei candidati, il maggior numero proviene dalla Lombardia (9.347, pari al 14,5%), dalla Campania (7.382, pari all’11,4%), dalla Sicilia (5.607, pari all’8,7%).
Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le modifiche e integrazioni al decreto che regola la procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. Modifiche che adeguano il bando alle novità inserite dal Parlamento nel decreto scuola approvato lo scorso 6 giugno. I posti a bando per la procedura concorsuale straordinaria sono 32mila.
Sulla stessa Gazzetta sono rese note le nuove date di iscrizione alla prova: i candidati possono presentare istanza di partecipazione al concorso a partire dalle ore 9,00 dell’11 luglio 2020 fino alle ore 23,59 del 10 agosto 2020. Qualora le condizioni generali epidemiologiche lo suggeriscano, lo svolgimento della prova scritta potrà avvenire in una regione diversa rispetto a quella corrispondente al posto per il quale il candidato ha presentato la propria domanda. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti. Ai vincitori della procedura concorsuale straordinaria immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022 che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021 è riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1 settembre 2020.
Oltre 76mila domande di partecipazione per il concorso ordinario di infanzia e primaria, più di 430mila per la secondaria di I e II grado. Sono i dati che emergono dalla rilevazione condotta dal Ministero dell’Istruzione dopo la chiusura dei tempi utili per la presentazione delle istanze: la scadenza era fissata al 31 luglio.
“La domanda di partecipazione è molto alta – rileva la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina -. Un dato facilmente spiegabile: c’era molta attesa perché da troppo tempo i concorsi si svolgono a singhiozzo. Dobbiamo fare in modo che, per il futuro, ci sia una migliore programmazione: in un Paese normale i concorsi debbono svolgersi al massimo ogni due anni. Anche per questo, come Governo, abbiamo voluto con forza far ripartire la macchina concorsuale, bandendo 78mila posti fra infanzia, primaria e scuole secondarie. Ma dobbiamo guardare oltre, dando certezza a chi insegna da precario sul suo futuro lavorativo e a chi vuol cominciare a insegnare sul percorso da seguire. L’insegnamento – prosegue Azzolina – deve tornare ad essere una professione attrattiva e rispettata. Dobbiamo pagare di più i nostri insegnanti e creare percorsi certi per arrivare in cattedra. Invertendo anche alcune tendenze, come quella che vede pochi uomini avvicinarsi all’insegnamento nella scuola primaria e dell’infanzia, come ci dicono i dati sulle domande di partecipazione”.
I principali dati
Concorso ordinario infanzia e primaria Per il concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e per la primaria sono state inoltrate 76.757 domande, il 96% dei candidati è di sesso femminile, il 4% di sesso maschile. I posti a bando sono 12.863.
Con riferimento all’età delle candidate e dei candidati, il 13,9% (pari a 10.683 candidati) ha un’età fino a 30 anni, il 32,4% ha fra i 31 e i 40 anni (24.856), il 41,5% ha un’età fra i 41 e i 50 (31.871), il 12,2% ha più di 50 anni (9.347).
Le Regioni per le quali sono state presentate più domande di partecipazione sono la Lombardia (12.149), il Lazio (9.868) e la Toscana (8.114).
Quanto alle provenienze geografiche, il 33,6% delle candidate e dei candidati proviene da Regioni del Nord (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto), il 22,1% dal Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria), il 44,2% dal Sud e dalle Isole (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). Lo 0,1% proviene dall’estero.
Guardando alle singole Regioni, il maggior numero di candidati proviene dalla Sicilia (9.116, l’11,9% del totale). Seguono Lombardia (8.366, il 10,9%) e Campania (8.151, il 10,6%).
Concorso ordinario secondaria I e II grado Per la scuola secondaria di primo e secondo grado sono state inoltrate 430.585 domande, il 64% dei candidati è di sesso femminile, il 36% di sesso maschile. I posti a bando sono 33.000.
Con riferimento all’età delle candidate e dei candidati, il 30,4% ha un’età fino a 30 anni (131.040), il 39,2% ha tra i 31 e i 40 (168.857), il 24,1% ha un’età fra i 41 e i 50 (103.804), il 6,2% ha più di 50 anni (26.884).
In particolare, per la secondaria di I grado si registra un 69% di candidate e un 31% di candidati. Per il II grado, le candidature femminili sono il 63%, quelle maschili il 37%.
Le Regioni per le quali sono state presentate più domande sono la Lombardia (62.580), il Lazio (52.882) e la Campania (49.213).
Il 23,9% delle candidate e dei candidati proviene dal Nord, il 18,4% dal Centro, il 57,6% dal Sud e dalle Isole, lo 0,2% dall’estero.
Guardando alle singole Regioni, il maggior numero di candidati proviene dalla Campania (79.116, il 18,4%), dalla Sicilia (58.933, il 13,7%), dalla Puglia (39.819, il 9,2%).
Decreto Dipartimentale 27 maggio 2020, AOODPIT 637 Procedura straordinaria per titoli ed esami per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. Rinvio termini delle istanze di partecipazione
Concorso straordinario docenti, rinviati i termini per le istanze di partecipazione
L’apertura dei termini per la presentazione delle istanze di partecipazione alla procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di personale docente della Scuola secondaria di I e II grado su posto comune e di sostegno è rinviata a successiva data. La nuova tempistica sarà comunicata con un apposito avviso.
Pubblicati nella Gazzetta Ufficiale 4a Serie speciale – n. 34 del 28-04-2020 i bandi di concorso per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria e nella secondaria di I e II grado
– Procedura straordinaria per l’abilitazione scuola di I e II grado: Presentazione domande dalle ore 9.00 del 28 maggio 2020 fino alle ore 23.59 del 3 luglio 2020.
– Concorso straordinario secondaria scuola di I e II grado – procedura per il ruolo: Presentazione domande dalle ore 9,00 del 28 maggio 2020 fino alle ore 23,59 del 3 luglio 2020.
– Concorso ordinario scuola secondaria di I e II grado: Presentazione domande dalle ore 09.00 del 15 giugno 2020, fino alle ore 23.59 del 31 luglio 2020.
– Concorso ordinario scuola infanzia e primaria: Presentazione domande dalle ore 09.00 del 15 giugno 2020, fino alle ore 23.59 del 31 luglio 2020.
Decreto Dipartimentale 21 aprile 2020, AOODPIT 497 Procedura straordinaria, per esami, finalizzata all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune
Decreto Dipartimentale 21 aprile 2020, AOODPIT 498 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria
Decreto Dipartimentale 21 aprile 2020, AOODPIT 499 Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado
Decreto Dipartimentale 23 aprile 2020, AOODPIT 510 Procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno
Legge 20 dicembre 2019, n. 159 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, recante misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti
Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i bandi di concorso per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria e nella secondaria di I e II grado, per un totale di 61.863 posti. Pubblicato anche il bando per la procedura straordinaria per l’abilitazione all’insegnamento nella secondaria di I e II grado. In particolare, il concorso per il personale docente della scuola dell’infanzia e primaria prevede 12.863 posti. Le domande di partecipazione potranno essere inoltrate dalle ore 09.00 del 15 giugno 2020 fino alle ore 23.59 del 31 luglio 2020. Il concorso ordinario per il personale docente della secondaria di I e II grado prevede 25.000 posti. Le domande potranno essere inoltrate dalle ore 9.00 del 15 giugno 2020 fino alle ore 23.59 del 31 luglio 2020. La procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di I e II grado, in linea con quanto previsto dal decreto scuola votato a dicembre dal Parlamento e dedicata specificatamente a chi già insegna e possiede i requisiti indicati dal bando, prevede 24.000 posti. I termini per le istanze di partecipazione andranno dalle ore 9.00 del 28 maggio 2020 fino alle ore 23.59 del 3 luglio 2020. Per la procedura straordinaria per l’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento nella secondaria di I e II grado, le istanze potranno essere presentate dalle ore 09.00 del 28 maggio 2020, fino alle ore 23.59 del 3 luglio 2020. I concorsi si svolgeranno garantendo condizioni di massima sicurezza per i candidati. Il Ministero dell’Istruzione sta lavorando al piano logistico per il concorso straordinario per la scuola secondaria di I e II grado che sarà il primo ad essere espletato.
Guida operativa per la scuola primaria alla luce della Legge 150/2024
di Bruno Lorenzo Castrovinci
La Legge 150/2024 ha ridefinito i criteri della valutazione nella scuola primaria, stabilendo che ogni giudizio sintetico (“Ottimo”, “Distinto”, “Buono”, “Discreto”, “Sufficiente”, “Non Sufficiente”) debba essere associato a un descrittore analitico, che documenti in modo chiaro e osservabile il livello di padronanza raggiunto. Questi descrittori devono essere costruiti tenendo conto della classe frequentata, della disciplina valutata e del contesto educativo specifico, valorizzando i reali progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi del curricolo.
L’ordinanza ministeriale n. 3 del 9 gennaio 2025, allegata alla Legge 150/2024, chiarisce che i giudizi sintetici devono essere espressi in una scala di sei livelli, e per ciascuno deve essere presente una descrizione coerente con gli aspetti fondamentali dell’apprendimento: padronanza dei contenuti, uso del linguaggio disciplinare, autonomia, continuità, capacità di rielaborazione e grado di difficoltà affrontato.
Le rubriche di valutazione, in questo contesto, assumono un ruolo strategico: permettono ai docenti di osservare con sistematicità gli apprendimenti, di restituire un feedback efficace e personalizzato, e di costruire un dialogo educativo costruttivo con le famiglie. Ogni istituzione scolastica è tenuta a declinare questi descrittori per ogni disciplina e ogni classe, all’interno del PTOF, garantendo così una valutazione autentica, trasparente e funzionale al miglioramento continuo.
Che cos’è una rubrica di valutazione
Una rubrica è una tabella strutturata e funzionale che consente al docente di pianificare e documentare la valutazione in modo sistematico e coerente. Essa consente di:
Definire ciò che si valuta (criteri): ovvero gli aspetti specifici delle competenze che si intendono osservare, come la comprensione di un testo, la risoluzione di problemi o la partecipazione attiva;
Stabilire i livelli di padronanza attesi (giudizi): utilizzando la scala prevista dalla normativa vigente (Ottimo, Distinto, Buono, Discreto, Sufficiente, Non Sufficiente);
Descrivere in modo chiaro e progressivo le evidenze osservabili per ciascun livello (descrittori): formulando frasi che rendano visibili i comportamenti, le strategie, l’autonomia, la qualità della prestazione e la capacità di trasferire gli apprendimenti.
Una buona rubrica non solo supporta il docente nella valutazione oggettiva, ma diventa uno strumento di orientamento per l’alunno e la famiglia, favorendo il miglioramento continuo e la personalizzazione dei percorsi formativi.
Esempio di rubrica per la scuola primaria
Classe terza – Disciplina: Italiano Criterio osservato: Comprensione del testo
Livello – Descrittore
Ottimo: L’alunno comprende testi complessi, coglie significati profondi, effettua inferenze e rielaborazioni personali in autonomia, utilizzando un lessico ricco e preciso.
Distinto: L’alunno comprende testi anche articolati, identifica informazioni implicite e organizza il contenuto in modo autonomo, con linguaggio adeguato e coerente.
Buono: L’alunno comprende testi di media complessità, individua informazioni esplicite e alcune implicite, e rielabora i contenuti con sufficiente autonomia.
Discreto: L’alunno comprende testi semplici, individua informazioni esplicite e organizza le risposte con guida parziale dell’insegnante.
Sufficiente: L’alunno comprende informazioni basilari in testi molto semplici, ma necessita di frequente supporto e guida.
Non Sufficiente: L’alunno non riesce a comprendere neanche testi semplici, non riconosce le informazioni principali e manifesta difficoltà persistenti, anche se guidato.
Nota: Questa rubrica può essere integrata con ulteriori criteri (es. produzione scritta, arricchimento lessicale, coesione e coerenza del testo) e va declinata in coerenza con gli obiettivi del curricolo di istituto per la classe terza.
Perché usare le rubriche
Le rubriche di valutazione rispondono pienamente alle indicazioni della Legge 150/2024, fornendo uno strumento normativamente valido, pedagogicamente solido e concretamente applicabile nel quotidiano scolastico. Rendono espliciti i criteri della valutazione, superando l’ambiguità dei giudizi soggettivi, spesso legati all’intuizione del docente, e trasformano la valutazione in un processo chiaro, tracciabile e comprensibile anche per le famiglie e gli stessi alunni. Attraverso descrittori puntuali e condivisi, le rubriche aiutano a raccontare l’apprendimento come processo graduale, dove ogni passo è significativo.
Esse garantiscono, inoltre, un’elevata coerenza tra gli insegnanti, promuovendo una cultura valutativa comune all’interno del team docente. Questo favorisce l’equità tra gli alunni, anche in contesti dove operano più docenti sulla stessa classe o disciplina. Il feedback che ne deriva non è generico, ma centrato su aspetti concreti dell’agire dell’alunno, orientandolo a prendere coscienza delle proprie competenze e delle direzioni di sviluppo.
Dal punto di vista progettuale, le rubriche consentono di raccogliere dati sistematici per calibrare interventi didattici più mirati e significativi, nel rispetto dei diversi stili di apprendimento. In sintesi, le rubriche rappresentano un ponte tra valutazione, progettazione e inclusione: un dispositivo capace di connettere l’osservazione formativa con la personalizzazione dei percorsi, potenziando la qualità dell’insegnamento e il protagonismo dello studente.
Come si costruisce una rubrica (passaggi pratici)
Costruire una rubrica di valutazione efficace significa prima di tutto individuare con chiarezza i traguardi di competenza previsti per quella specifica classe e disciplina. Tali traguardi vanno letti alla luce delle Indicazioni Nazionali e del Curricolo di istituto, per garantire coerenza tra progettazione, attività didattica e valutazione. Una volta definiti gli obiettivi formativi essenziali, il docente individua alcuni criteri di osservazione ritenuti significativi per rilevare il livello di apprendimento. I criteri devono essere pertinenti, non eccessivamente numerosi, e riferiti ad aspetti concreti dell’agire dell’alunno (ad esempio, comprensione, rielaborazione, applicazione, comunicazione).
Successivamente, è necessario stabilire una scala di sei livelli di apprendimento, come richiesto dalla normativa, che vada dal giudizio “Non Sufficiente” fino a “Ottimo”. A ogni livello devono corrispondere descrittori chiari, coerenti e osservabili, che rendano visibili le differenze tra un livello e l’altro. Il linguaggio utilizzato deve essere professionale ma comprensibile, fondato su verbi osservabili che descrivano comportamenti e prestazioni.
È fondamentale assicurarsi della coerenza verticale (progressione tra le classi) e orizzontale (condivisione tra i docenti dello stesso team) per costruire strumenti valutativi comuni e validi. Infine, la rubrica non deve restare un documento statico: va utilizzata attivamente durante la didattica per osservare, annotare, restituire feedback e monitorare nel tempo i progressi dell’alunno. Essa diventa così parte integrante della progettazione e non solo del momento valutativo.
Suggerimenti per descrittori efficaci
La costruzione di descrittori efficaci è uno degli aspetti più delicati e strategici nella definizione di una rubrica. È fondamentale utilizzare verbi attivi e osservabili, in grado di restituire con precisione il comportamento o la prestazione dello studente. Termini come “identifica”, “descrive”, “applica”, “argomenta”, “rielabora” permettono di rappresentare in modo concreto l’azione compiuta e il livello raggiunto, a differenza di espressioni vaghe e generiche, come “sa bene” o “non capisce”, che non offrono elementi utili né per il docente né per lo studente.
Inoltre, ogni descrittore dovrebbe chiarire il grado di autonomia dimostrato dall’alunno (se ha operato con guida, con parziale supporto o in completa autonomia), così come il livello di complessità del compito affrontato. Questi due elementi permettono di distinguere con maggiore precisione i diversi livelli di padronanza e di garantire una valutazione realmente formativa.
È altrettanto importante che i descrittori tengano conto del contesto reale della classe, cioè delle condizioni concrete in cui si realizza l’apprendimento. Una rubrica astratta o standardizzata rischia di essere scollegata dalla quotidianità didattica e, quindi, poco utile a orientare le scelte educative.
Infine, la progressività tra un livello e l’altro deve essere chiara e coerente. Ogni passaggio nella scala valutativa deve rappresentare un effettivo avanzamento in termini di conoscenze, abilità, autonomia, precisione e consapevolezza. Solo così la rubrica può diventare uno strumento dinamico, utile a riconoscere i progressi e a pianificare i successivi traguardi di apprendimento.
Letture e manuali consigliati
Per supportare i docenti nella progettazione e nell’utilizzo delle rubriche di valutazione nella scuola primaria, è utile fare riferimento ad alcune pubblicazioni aggiornate, che approfondiscono sia l’aspetto normativo sia quello metodologico e operativo. Di seguito si segnalano testi recenti, pubblicati nel 2025, coerenti con la Legge 150/2024 e l’Ordinanza Ministeriale n. 3/2025:
AA.VV., La valutazione in pratica, Mondadori Education, 2025 – Guida completa che offre strumenti concreti per la gestione della valutazione nella scuola primaria, con materiali e griglie pronte all’uso.
AA.VV., Valutazione per l’apprendimento nella scuola primaria, Sanoma Italia, 2025 – Volume ricco di griglie di osservazione, esempi di rubriche e strategie per l’autovalutazione.
Cristiano Corsini, Elisabetta Nigris (a cura di), La valutazione alla scuola primaria: dalla vecchia alla nuova ordinanza, Sanoma, 2025 – Manuale d’uso aggiornato per dirigenti e insegnanti che affronta il cambiamento valutativo alla luce della normativa vigente.
Questi testi rappresentano risorse preziose per costruire una valutazione che sia realmente al servizio dell’apprendimento, in linea con i nuovi orientamenti normativi e pedagogici, e per affrontare consapevolmente le novità introdotte dalla Legge 150/2024 e dall’Ordinanza Ministeriale n. 3/2025.
Conclusione
Le rubriche non sono solo strumenti valutativi, ma anche guide per l’insegnamento e per la crescita degli alunni. Tuttavia, va sottolineato che la loro redazione e implementazione rappresentano un lavoro imponente e articolato per le scuole. Con circa dieci discipline da valutare per ciascun anno scolastico, sei livelli per ogni criterio e cinque anni di corso, il carico di lavoro diventa molto significativo. Si tratta infatti di un processo che richiede tempo, confronto tra docenti, continuità e una visione pedagogica condivisa. Non è un’operazione tecnica da svolgere una tantum, ma un percorso di costruzione culturale e professionale.
Il rischio concreto è che, in mancanza di accompagnamento, le rubriche vengano percepite solo come un adempimento burocratico, compilato meccanicamente e svuotato del suo significato formativo. Perché le rubriche abbiano valore reale, devono diventare parte integrante della “cassetta degli attrezzi” degli insegnanti: strumenti flessibili, utilizzabili con naturalezza nella pratica quotidiana, capaci di orientare le scelte didattiche, sostenere l’autovalutazione degli studenti e dare senso ai risultati scolastici. Il successo di questo cambiamento culturale risiederà proprio nella capacità delle scuole di non subire il nuovo modello valutativo, ma di farlo proprio, valorizzandone la portata formativa e professionale.
Sabato scorso, dopo pochi giorni dalla morte di Papa Francesco allegato al quotidiano la Repubblica, è uscito il supplemento culturale Papa Francesco- Eugenio Scalfari Dialogo tra credenti e non credenti. È una nuova edizione del breve volume pubblicato dallo Scalfari nel 2013 e riferito ai risultati del rapporto di amicizia e stima che in quel tempo c’era stato tra il noto giornalista e il nuovo Papa. Proprio allora Bergoglio era stato eletto e Scalfari gli aveva chiesto di poter intrattenere con lui degli scambi, dei colloqui, orali o scritti, circa problemi di ordine religioso o di altro genere rimasti sempre poco chiari. Il Papa aveva acconsentito mostrandosi contento di poter conoscere da vicino un intellettuale del livello di Scalfari, scrittore, giornalista, uomo politico, che aveva fondato giornali così importanti come il settimanale L’Espresso e il quotidiano la Repubblica, che era stato un abile editorialista, che aveva assunto incarichi politici di rilievo e svolto importanti funzioni in ambito civile, sociale, culturale. Uno dei protagonisti della vita, della storia, del pensiero, del costume della nuova Italia può essere considerato, uno degli autori più impegnati nell’osservazione, valutazione, soluzione dei problemi che i nuovi tempi hanno comportato per il singolo e la collettività. Molto ha fatto Scalfari e molto ha pure scritto. Molte opere ha dedicato a quella che può essere detta la modernità e abbastanza distinta era diventata la sua posizione in Italia e all’estero. Era morto nel 2022. Aveva novantotto anni.
In verità contento si era mostrato anche lui quando aveva visto accolta dal Papa la richiesta di loro incontri per scambi di opinione in tema di religione, di fede o altro. Era attirato Scalfari dalla figura di un Pontefice che aveva fatto parte della Compagnia di Gesù, che era il primo di provenienza latinoamericana, che in Argentina, dov’era nato, aveva ricoperto tanti incarichi religiosi e svolto tante funzioni, che per primo aveva assunto il nome di Francesco poiché per una Chiesa povera, missionaria, come quella del santo di Assisi, voleva impegnarsi. C’erano stati altri esempi di papi buoni, di papi che si proponevano di fare del bene, dell’amore, dell’aiuto materiale e morale per chi più ne aveva bisogno, il compito primo della Chiesa ma non erano stati come Papa Francesco. Innati erano in lui uno spirito, un ardore, una volontà di bene che volevano essere esauditi già da quando, in Argentina, era agli inizi della sua missione religiosa e che ora, venuto a capo del mondo cattolico, sentiva come dei doveri impellenti, dei compiti inderogabili. Scalfari non era credente ma attirato era da quelle figure della storia sacra che si erano rivelate eccellenti predicatori, profondi innovatori. Amava Gesù di Nazareth e Francesco d’Assisi, alle quali aggiungeva ora papa Bergoglio. Nuovo, rivoluzionario gli sembrava perché dei bisogni degli ultimi, dei poveri si dichiarava garante. Impegnato si mostrava a concepire opere di misericordia, di sollievo, di cura delle anime e dei corpi. Ammirato era rimasto Scalfari da Papa Francesco che faceva di questi progetti dei veri e propri comandamenti, che della religione, della fede faceva una condotta da seguire, una regola di vita, di pensiero, di azione, che non puniva il peccatore ma lo perdonava, che condannava la guerra, che in maniera semplice, chiara risolveva quelli che erano stati difficili problemi di interpretazione, di applicazione circa principi, concetti propri della religione cristiana. Tanto preso era rimasto il giornalista da tante novità da aver voluto mettersi in contatto con questo Papa per parlare, discutere di argomenti religiosi e non solo. Lo avevano fatto tramite le pagine de la Repubblica oppure con vere e proprie conversazioni. Molto interessanti erano stati i risultati di tali scambi, certe volte faranno vedere vicini i due interlocutori, altre li faranno rimanere lontani ma in nessun caso mancheranno di mostrare che molto valgono, molto interessano le loro opinioni, le loro convinzioni. Diffusa andrebbe, pertanto, l’opera dove raccolti sono stati dallo Scalfari questi risultati. Divulgata, insegnata, acquisita dovrebbe essere, elemento, parte del comune patrimonio culturale dovrebbe diventare e la scuola, più di qualunque altro organo, dovrebbe impegnarsi in tal senso. In un’operazione di edificazione morale andrebbe trasformato il breve volume, in un libretto di istruzione, di formazione. Parte della vita di ogni giorno, della vita di tutti, del loro modo di pensare, di fare dovrebbe diventare come sempre è successo quando eletti sono stati gli spiriti che hanno svolto una funzione così importante.
Nuove Indicazioni 2025: non tutte le perle brillano
di Mario Maviglia
L’intervista rilasciata qualche giorno fa a ItaliaOggi da Loredana Perla, coordinatrice della Commissione tecnica voluta del ministro dell’Istruzione Valditara per la revisione delle Indicazioni Nazionali, appare interessante sotto vari punti di vista, ed in particolare per i contenuti che esprime e per il sentiment con cui li esprime.
La prof.ssa Perla lamenta, nel corso dell’intervista, che vi sono state critiche al testo proposto dalla Commissione da lei coordinata, crtiche che lei definisce “strumentali”, portate avanti da “un circolo di radicali … di un ‘piccolo mondo antico’, ovvero fermo agli anni Settanta del Novecento”. Ma la stessa Perla più volte nell’intervista afferma che “queste nuove Indicazioni esprimono un punto di vista chiaro in cui non tutti possono riconoscersi”. Dunque, se non tutti possono riconoscersi in questo testo (per ammissione della stessa professoressa, salvo qualche refuso di stampa, ma il concetto viene espresso per due volte nel corso dell’intervista), perché meravigliarsi se qualcuno esprime questo non riconoscimento?
Forse alla prof.ssa Perla sfugge che quando si licenza un documento (peraltro destinato al dibattito pubblico, come esplicitamente viene detto nel testo), è naturale che ci sia chi si trova perfettamente allineato rispetto a quanto veicolato dal documento e chi invece esprimerà delle critiche più o meno ampie. Tutto ciò si chiama democrazia. Altrimenti si cade proprio nel pericolo paventato dalla coordinatrice, ossia quello di allinearsi al diktat del ministero (lei testualmente dice: “ti si riconosce credibilità scientifica solto se ti ‘allinei’ al diktat del partito”, in riferimento agli oppositori). E d’altro canto sembra proprio che l’aspettativa della Commissione (e dunque del ministero) fosse proprio quella di avere una forma di adesione “bulgara” da parte di associazioni professionali e scientifiche e di docenti. Infatti le associazioni sono state audite utilizzando modalità decisamente “originali” (pochi minuti di ascolto, tanto che alcune hanno preferito declinare l’invito) e i docenti sono stati “sentiti” attraverso una consultazione (questionario on line) concepita in modo che le risposte previste fossero solo di segno positivo, con un ridotto spazio per le osservazioni libere. Avendo insegnato, come docente a contratto, per oltre dieci anni Metodi e Strumenti per la Sperimentazione Educativa presso l’Università Cattolica di Brescia, ho trovato imbarazzante, sul piano scientifico, quel questionario e non ho dubbi che i miei studenti del primo anno di corso lo avrebbero elaborato in forma più corretta.
Ma se le Nuove Indicazioni 2025 presentano quelle caratteristiche quasi taumaturgiche elencate dalla prof.ssa Perla nella sua intervista, perché questa paura per un confronto serio con il mondo della scuola e quello professionale? Perché blindare la consultazione con un questionario-farsa? Si aveva paura che venisse disturbato il manovratore? Si coglie nel tono dell’intervista della prof.ssa Perla una sorta di rivalsa verso quegli “stantii stereotipi sessantottini superati dal tempo”. (leggasi: “adesso che siamo noi al Governo faremo la scuola secondo la nostra ideologia”, dimenticando che la scuola appartiene al Paese, al futuro del Paese, non a questa o quella maggioranza politica, che ovviamente ha il dovere di governare). Noi siamo ancora cocciutamente convinti che le dissonanze, le critiche, i punti di vista diversi non vanno demonizzati, ma vanno ricercati, in forma genuina, per costruire una prospettiva di scuola per quanto possibile condivisa e proiettata al futuro, non alla durata di una legislatura.
La coordinatrice Perla sottolinea che il Ministro le ha chiesto “di rispettare il pluralismo culturale e il merito nell’invitare i colleghi [della Commissione]”. Sarebbe interessante, a questo proposito, verificare la provenienza politica dei componenti della Commissione e la loro levatura professionale. Alcuni passaggi delle Nuove Indicazioni 2025 fanno sorgere, a tal riguardo, non poche perplessità, come la concezione di apprendimento visto essenzialmente come atto trasmissivo, oppure la pedissequa elencazione di “suggerimenti didattici”, più consoni ad una rivista didattica di settore che a un documento di inquadramento e di direzione di senso. Si ha forse paura dell’autonomia delle scuole? Il dubbio sorge se si fa riferimento al tono paternalistico che le Nuove Indicazioni 2025 utilizzano proprio nell’indicare (sebbene sotto forma di “Suggerimenti”) la “retta via” che i docenti dovrebbero seguire. Ma non sorge il dubbio che ciò possa tradursi in una sorta di didattica di Stato? Di sicuro si registra una presenza minima di docenti all’interno della Commissione, ossia di coloro che avrebbero potuto dare una visione più concreta e meno ideologica del fare scuola oggi.
Se avanzare questi dubbi e queste critiche significa, come afferma la prof.ssa Perla, “strumentalizzare il lavoro di una Commissione tecnica, di colleghi di accademia e di scuola, per scopi che con l’istruzione non hanno nulla a che vedere”, oppure di fare “dichiarazioni false”, o di allinearsi “al diktat di partito” o di restare legati a “stantii stereotipi sessantottini superati dal tempo” ecc., ebbene, prendiamo atto che ci muoviamo su piani diversi: da una parte una posizione ideologicamente apodittica, che non ammette divergenze (o accettare o accettare); dall’altra una posizione che cerca di ragionare in modo critico su quale tipo di scuola si vuole costruire. Alle certezze titaniche della prof.ssa Perla preferiamo i nostri dubbi; alla scuola ammuffita e passatista a cui guardano le Nuove Indicazioni 2025, preferiamo muoverci in “una direzione ostinata e contraria”.
Le attività opzionali aggiuntive nel tempo scuola fino a 30 Ore
di Bruno Lorenzo Castrovinci
Nel contesto della scuola primaria a tempo scuola di 30 ore settimanali, la possibilità di attivare fino a 3 ore di attività opzionali, oltre le 27 ore curricolari obbligatorie, rappresenta un’opportunità preziosa per arricchire e diversificare l’esperienza educativa degli alunni. Queste attività, scelte liberamente dalle famiglie, non sono soggette al vincolo della curricolarità e possono includere anche un’ora di sorveglianza durante il tempo mensa, intesa non come mera vigilanza, ma come momento educativo ricco di significato relazionale e formativo.
L’utilizzo di queste ore opzionali è reso possibile dalla dotazione organica aggiuntiva autorizzata specificamente per questo tipo di scuola, strumento strategico che consente, alle istituzioni scolastiche, di progettare percorsi coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa e i bisogni formativi del territorio. In tal modo, le attività opzionali diventano parte integrante della visione pedagogica della scuola, che si propone come ambiente di apprendimento aperto, flessibile, inclusivo e partecipato.
Queste ore aggiuntive, proprio perché a libera scelta delle famiglie, rappresentano anche un importante segnale di corresponsabilità educativa: scuola e genitori collaborano per offrire ai bambini occasioni formative che arricchiscono, che spaziano dal potenziamento delle competenze trasversali all’espressione creativa e alla cura della dimensione emotiva. Il loro valore si esprime appieno quando inserite in una progettazione sistemica, capace di coniugare libertà educativa, innovazione didattica e partecipazione della comunità scolastica e territoriale.
Quadro Normativo di Riferimento
L’attivazione delle attività opzionali nella scuola primaria trova fondamento normativo nella legge delega n. 53 del 28 marzo 2003 e nel successivo decreto legislativo n. 59 del 19 febbraio 2004, che hanno introdotto una nuova articolazione del tempo scuola, prevedendo quote opzionali facoltative per rispondere in modo più flessibile e personalizzato ai bisogni formativi degli alunni. Questo impianto normativo ha aperto la strada a una concezione dell’orario scolastico come risorsa modulabile e adattabile alle esigenze del territorio, superando la rigidità dell’impostazione tradizionale.
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012, aggiornate nel 2018, hanno ulteriormente rafforzato questa visione, valorizzando la centralità dell’alunno e promuovendo un’offerta formativa capace di integrare le discipline curricolari con esperienze educative più ampie. Il principio di flessibilità, strettamente connesso all’autonomia scolastica sancita dal DPR 275/1999, consente alle scuole di elaborare curricoli coerenti e innovativi, che tengano conto dei diversi stili cognitivi, delle potenzialità individuali e del contesto socio-culturale di riferimento.
In particolare, l’art. 4 del DPR 275/1999 autorizza le istituzioni scolastiche ad articolare il tempo scuola anche attraverso attività aggiuntive, progetti e laboratori, purché non si riducano le discipline obbligatorie. Le 3 ore opzionali previste nel modello di tempo scuola fino a 30 ore settimanali nella scuola primaria rientrano pienamente in questa cornice di legittimità e possono essere attivate utilizzando la dotazione organica aggiuntiva, senza incidere sulle risorse destinate al curricolo obbligatorio.
Queste attività opzionali, non essendo parte del curricolo obbligatorio, offrono maggiore libertà progettuale e si configurano come uno spazio privilegiato di sperimentazione educativa. Esse possono essere organizzate anche con il supporto di esperti esterni, enti territoriali, associazioni culturali, artistiche e sportive, favorendo così l’apertura della scuola al territorio e la costruzione di reti educative inclusive e generative. L’impianto normativo, dunque, non solo consente, ma incoraggia una progettualità flessibile e innovativa, al servizio del successo formativo e del benessere degli alunni.
Buone pratiche e esempi di attività opzionali
Le attività opzionali rappresentano una straordinaria opportunità per proporre percorsi educativi innovativi, inclusivi e stimolanti, capaci di ampliare l’orizzonte formativo oltre i confini delle discipline curricolari tradizionali. Queste attività, progettate in modo modulare e flessibile, rispondono alle inclinazioni personali degli alunni, promuovendo l’equità educativa attraverso la valorizzazione dei diversi stili cognitivi e delle potenzialità individuali.
Tra le buone pratiche già sperimentate in molte scuole vi sono:
Laboratori espressivi e artistici: attività di pittura, ceramica, teatro, scenografia, fotografia e musica corale e strumentale, finalizzate allo sviluppo delle competenze emotive, comunicative e creative. Tali attività si ispirano alla teoria delle intelligenze multiple di Gardner e stimolano in particolare le intelligenze musicale, interpersonale, corporea-cinestetica e intrapersonale.
Attività sportive e motorie: ginnastica educativa, yoga per bambini, attività di psicomotricità, danza educativa, arti marziali dolci e giochi cooperativi, che rafforzano l’autostima, il rispetto delle regole, la coesione del gruppo classe e la salute psicofisica dei bambini.
Laboratori STEM: percorsi di robotica educativa, coding unplugged e online, esperimenti scientifici pratici, costruzione di semplici prototipi e attività di problem solving che favoriscono la curiosità, il pensiero logico e il lavoro in team. In collaborazione con enti del territorio o università, si possono attivare anche laboratori di astronomia, elettronica o scienze della Terra.
Laboratori linguistici e interculturali: introduzione alle lingue straniere attraverso giochi, canzoni, storytelling, teatro in lingua e scambi epistolari con coetanei di altri paesi. Alcuni progetti prevedono anche il coinvolgimento di famiglie straniere, promuovendo una didattica interculturale autentica e inclusiva.
Percorsi di educazione alla cittadinanza attiva e alla sostenibilità: progetti di orticoltura didattica, cura degli spazi comuni, laboratori di riciclo creativo, incontri con testimoni del volontariato e visite a realtà del terzo settore. Attraverso queste attività si promuovono il senso di appartenenza, la responsabilità sociale e la capacità di cooperazione.
In alcune scuole, inoltre, il tempo mensa viene riqualificato grazie all’impiego della dotazione organica aggiuntiva per attività di sorveglianza educativa strutturata: giochi da tavolo cooperativi, lettura animata e condivisa, attività di mindfulness e circle time per il benessere relazionale. Questo consente di trasformare un momento apparentemente accessorio in un tempo educativo dall’alto valore formativo, volto a rinforzare la comunità classe e il clima positivo all’interno della scuola.
Approfondimento pedagogico, neuroscientifico e didattico
Dal punto di vista delle neuroscienze, è ormai accertato che l’apprendimento è potenziato quando coinvolge emozioni positive, esperienze significative e ambienti ricchi di stimoli multisensoriali. Le attività opzionali, proprio perché scelte e partecipate liberamente, rispondono al bisogno di motivazione intrinseca, attivando reti neuronali legate al piacere, alla curiosità e all’autoefficacia. Le recenti ricerche nel campo delle neuroscienze educative sottolineano l’importanza dell’engagement emotivo e della componente relazionale nell’apprendimento duraturo. Il cervello in età evolutiva si nutre di varietà, concretezza e partecipazione: le attività laboratoriali e non frontali sono quindi ideali per stimolare lo sviluppo globale del bambino, favorendo la plasticità cerebrale e rafforzando le connessioni sinaptiche coinvolte nei processi cognitivi complessi.
Sotto il profilo pedagogico, queste attività promuovono un’educazione integrale e personalizzata, che riconosce l’unicità di ogni alunno e valorizza tutti i linguaggi espressivi. Esse rappresentano un terreno fertile per l’inclusione, per la scoperta di talenti e vocazioni, per l’interazione significativa tra pari e con gli adulti educatori. Le attività opzionali permettono, inoltre, di implementare una pedagogia per competenze, incentrata su contesti reali e motivanti, che sollecitano l’autonomia, la riflessione metacognitiva e la responsabilità personale dell’alunno nel percorso di apprendimento.
Dal punto di vista didattico, le attività opzionali favoriscono una didattica attiva e cooperativa, fondata su compiti autentici e sfide cognitive, che sviluppano competenze trasversali e preparano alla complessità del mondo contemporaneo. Esse si configurano come spazi educativi ad alto potenziale trasformativo, dove si sperimentano pratiche di apprendimento esperienziale, interdisciplinare e creativo, contribuendo a una scuola che forma cittadini consapevoli, flessibili e capaci di affrontare le sfide del futuro.
La valorizzazione delle intelligenze multiple si traduce in una scuola che offre occasioni diversificate, dove il successo formativo non si misura solo in termini di risultati cognitivi standardizzati, ma di benessere, relazioni, capacità di scelta, e costruzione del sé. Un ambiente scolastico che tiene conto della molteplicità delle intelligenze promuove non solo l’apprendimento, ma anche il senso di autoefficacia, la resilienza e la motivazione personale. Questo è anche il senso più profondo dell’autonomia scolastica: la possibilità di modellare l’offerta formativa su bisogni reali, contesti specifici e desideri educativi condivisi, in un’ottica di crescita armonica e inclusiva.
Autonomia scolastica e ampliamento dell’offerta formativa
Le ore opzionali costituiscono uno strumento chiave per personalizzare l’offerta formativa e andare oltre la rigida scansione oraria curricolare, trasformando il tempo scuola in un laboratorio dinamico di crescita integrale. In quest’ottica, le scuole possono progettare un curriculum integrato, orientato non solo alla trasmissione dei saperi, ma allo sviluppo armonico delle competenze di cittadinanza attiva, creatività, pensiero critico, capacità relazionale, gestione delle emozioni e spirito di iniziativa. Si tratta di una prospettiva educativa che intende accompagnare l’alunno nella costruzione del proprio percorso identitario e cognitivo, ponendo al centro il valore dell’esperienza e del fare.
L’ulteriore 20% di flessibilità previsto dalla normativa può essere utilizzato in sinergia con queste ore opzionali per costruire percorsi verticali, interdisciplinari, laboratoriali, anche in continuità con gli altri ordini di scuola. Ne derivano esperienze educative ricche, personalizzate e orientate a una visione olistica dello sviluppo umano. Le scuole possono, ad esempio, attivare moduli tematici sulla sostenibilità, percorsi di educazione alla legalità, laboratori di cittadinanza digitale o di narrazione autobiografica, rendendo il curricolo più aderente al contesto sociale e ai bisogni emergenti dei bambini e delle loro famiglie.
L’attivazione di partenariati con associazioni, enti culturali, istituzioni scientifiche, biblioteche, musei, realtà produttive locali ed esperti del territorio consente di creare un ecosistema educativo aperto, in cui la scuola si fa luogo di incontro tra saperi formali, informali e non formali. Questo approccio moltiplica le opportunità di apprendimento autentico e significativo, ancorando le conoscenze a contesti reali e motivanti. Inoltre, la partecipazione di soggetti esterni arricchisce la professionalità docente attraverso pratiche di co-progettazione e co-docenza, in un’ottica di formazione continua e collaborazione interprofessionale.
Tale apertura si traduce anche in un forte impulso alla corresponsabilità educativa delle famiglie, chiamate a scegliere e sostenere le proposte, partecipando alla vita scolastica non solo come fruitori, ma come co-costruttori del progetto educativo. In questo modo, la scuola si consolida come comunità educante, radicata nel territorio e capace di attivare sinergie per una formazione davvero inclusiva, personalizzata e orientata al futuro.
Conclusione
Le 3 ore opzionali nella scuola primaria non rappresentano un semplice “riempitivo” del tempo scuola, ma costituiscono una leva strategica per promuovere una didattica realmente innovativa, centrata sul bambino e sulle sue potenzialità. Queste ore permettono di ampliare il curricolo in chiave esperienziale e laboratoriale, sostenendo percorsi formativi diversificati e motivanti, capaci di attivare la curiosità, la creatività e l’intelligenza emotiva dei bambini.
Attraverso le attività opzionali, la scuola può esprimere appieno la propria autonomia progettuale, modellando l’offerta formativa in relazione alle risorse del territorio, ai bisogni degli alunni e alle aspirazioni delle famiglie. Il coinvolgimento attivo di enti, associazioni, esperti esterni e famiglie nella co-progettazione delle attività genera un tessuto educativo condiviso, inclusivo e plurale.
In un mondo attraversato da cambiamenti rapidi e complessi, queste ore si rivelano fondamentali per costruire una scuola resiliente, capace di riflettere su sé stessa e di rinnovarsi attraverso l’ascolto dei suoi protagonisti: bambini, insegnanti, famiglie e comunità. Offrire un’educazione che sia davvero esperienza di crescita globale significa costruire ogni giorno ambienti di apprendimento stimolanti, cooperativi e affettivamente sicuri, in cui ogni bambino possa riconoscersi, sbocciare e diventare protagonista consapevole del proprio percorso di vita e di apprendimento.
Per supportare questa visione educativa, esistono numerosi manuali e strumenti operativi a disposizione di docenti ed educatori. Tra i più significativi si segnalano:
Howard Gardner, Educazione e sviluppo della mente. Intelligenze multiple e apprendimento (Erickson), per approfondire l’impatto delle intelligenze multiple sull’insegnamento;
Daniela Lucangeli, Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere (Erickson), che propone riflessioni accessibili sull’importanza dell’emozione nell’apprendimento;
Mario Polito, Motivazioni per studiare. Strategie per convincere a studiare a scuola e ad apprendere per tutta la vita (Editori Riuniti), un saggio ricco di strategie psicopedagogiche per sostenere la motivazione;
Didattica ludica (Erickson), un insieme di guide pratiche con giochi educativi e attività laboratoriali per l’infanzia e la primaria.
Tali risorse rappresentano una base solida per progettare un’offerta formativa che non solo risponda ai bisogni del presente, ma prepari i cittadini del futuro a essere critici, creativi, cooperativi e consapevoli.
A Gennaio è uscito, allegato al Corriere della Sera, primo numero delle “Storie Solferino”, Verso destinazione ignota (Croazia 1941: diario di una deportazione) di Marco Bruckner. È un’ampia narrazione dove l’autore ricostruisce quanto successo nel 1941 contro gli Ebrei della vecchia Jugoslavia, la persecuzione, la deportazione subite da parte dei militari tedeschi e italiani che avevano occupato quei territori, e degli Ustascia, milizie fasciste del posto.
Bruckner si è laureato in Filosofia all’Università di Milano e gli studi di storia rientrano tra i suoi interessi insieme alla collaborazione con La Gazzetta dello Sport. In quest’opera dice di un’esperienza vissuta un giorno lontano da lui, ancora ragazzo, e dal nonno Bruno nella casa di questi a Ferrara. Su richiesta del nipote il nonno si era dilungato ad illustrare, ampliare quanto scritto su un vecchio diario, diventato patrimonio famigliare. Qui un’antenata, la bisnonna Medea, aveva riportato la triste vicenda vissuta da lei, dal marito Carlo e dai figli Bruno e Nada quando nel 1941 la Germania aveva occupato la Croazia e a Zagabria, dove la famiglia risiedeva, i tedeschi li avevano arrestati e portati all’interno della Jugoslavia in posti diversi, compresi campi di concentramento. Era l’inizio di una delle prime deportazioni inflitte a persone di origine ebrea. Tra gli antenati di Marco il bisnonno Carlo aveva ascendenze ebree. La sua famiglia, però, il suo lavoro, gli avevano permesso di raggiungere una condizione sociale di livello, una posizione abbastanza distinta e rispettata. Faceva parte, insieme alla moglie, della ricca borghesia del posto. Né lui né lei pensavano che avrebbero corso seri pericoli per sé o per i figli. Fidavano, se ci fosse stato bisogno, nell’aiuto di personaggi, di famiglie molto influenti con le quali erano in contatto. Intanto, però, i maltrattamenti nei loro riguardi da parte dei militari che li avevano arrestati erano uguali a quelli usati per gli altri deportati, non veniva risparmiato loro nessun sacrificio, nessuna fatica, sofferenza, pena. In vagoni sudici, su tradotte lentissime, a piedi, scalzi, svestiti, sotto il sole rovente o al freddo rigido, si videro costretti a viaggiare, camminare, correre per coprire le distanze tra i tanti luoghi dove sarebbero stati portati, ammassati e dove avrebbero dovuto mangiare e dormire. Avrebbero sofferto, invece, la fame, la sete, il sonno, la sporcizia, erano le torture peggiori, erano le condizioni che avrebbero portato all’insorgere, alla diffusione di contagi, di malattie, di morte.
Dopo alcune delle tappe del lungo viaggio, Carlo era stato separato dalla famiglia, Medea aveva proceduto insieme ai figli che stentavano a reggersi causa le continue privazioni alle quali erano sottoposti. Anche lei stava poco bene, non poteva resistere ad uno sforzo simile, la sua famiglia, la sua condizione sociale l’aveva tenuta lontana da certe situazioni. Non solo a patirle in prima persona era chiamata ora insieme ai figli ma anche a vederle sofferte dai compagni di sventura, inflitte ai presunti colpevoli. Una storia di orrori era diventata in poco tempo la loro e quella di tutti gli altri deportati. Spesso sparivano interi gruppi di questi senza che si sapesse come era successo, dove erano finiti. Sconosciuti rimanevano tanti aspetti, tanti episodi di quella marcia che in tanti modi avveniva e della quale “ignota” fino alla fine sarebbe rimasta “la destinazione”. Si riduceva, inoltre, il numero dei prigionieri che la compivano giacché si moriva di stenti, di malattie, per crudeli punizioni. Con Carlo Medea e i figli si ritroveranno durante uno di quei continui traslochi tra piccoli centri, campi di concentramento o di lavoro già presenti nella Croazia, nella Slovenia, nella Bosnia, nella Serbia e in altre regioni della vecchia Jugoslavia. Qui le deportazioni erano cominciate prima del 1941, anche i campi di concentramento c’erano da prima. Una situazione di diffusa tensione ne era derivata e nel 1941 questa si era inasprita al punto da far vivere nella paura, nel terrore molte di quelle popolazioni. In uno dei tanti risvolti della sua particolare vicenda Carlo sarebbe sparito e della sua morte si sarebbe saputo dopo, ai tempi della liberazione. Soltanto allora, quando erano passati molti mesi dall’inizio della grave vicenda, prima i figli e poi Medea erano stati liberati e avevano potuto far ritorno a Trieste, riformare la loro famiglia, tornare a vivere. Nel 1944 Medea penserà di scrivere di quanto accaduto, di quanto vissuto, vorrà creare un diario che sarà quello dal quale erano partiti Marco e il nonno Bruno all’inizio di quest’opera, quello che l’aveva ispirata. Particolare la si può dire giacché a contatto diretto con un evento così grave, così ampio, con un tempo così prolungato, riesce a mettere, da vicino fa vedere com’era cominciata la Shoah. Semplice, chiaro è, inoltre, il linguaggio usato, un racconto sembra di leggere, uno di quelli capaci di far vedere, di far capire meglio quanto è successo.
Nel mirino sociale c’è il mondo dei maranza, come se fossero il vero e unico male di questa arena dove sfogare istinti e miserabilità sub-umane.
Come se debellare questo fenomeno per quanto insopportabile risolvesse la violenza che sta dilagando nelle città come nelle periferie.
Non è così, tutt’altro.
Ci sono per le strade bulli travestiti da eroi per forza, minori imbizzarriti e ragazzine completamente deprivate del sentimento della vergogna, della compassione, impregnate di storie rubate ai film, dagli slang che non sono e non saranno mai farina del loro sacco.
Quando agli occhi irrompono le immagini di più ragazzine che colpiscono con scientificità per fare più male a un’altra ragazzina indifesa, così giovane e fragile, anche per un adulto formato rimane una ferita che non si chiuderà presto, occorrerà tempo affinchè la lacerazione del cuore possa rimarginarsi.
C’è un gioco al massacro nell’uso della violenza, diventato strumento di potere per dimostrare il proprio valore.
Il mondo adulto che fa per sbarazzarsi del problema?
Lo attribuisce a una città a una regione particolare, dove per uno sguardo di troppo a una ragazza, si passa senza tanti convenevoli ai cazzotti, al serramanico, alla pistola.
Omettendo di dire la verità, perchè questa sottocultura dell’omertà e del potere territoriale è realtà al sud come al nord, in città e in periferia, l’uso dei pugni e delle lame sono miseria economica e culturale che accomuna i giovanissimi, ne acuisce l’uso sgangherato e sgrammaticato delle parole che discriminano e fanno aumentare la rabbia e l’ira.
Lo ricordo bene quel ragazzino a condividere alcol e droghe, a circondare con il filo spinato il territorio ove tutto può essere condiviso, in quel tutto ci stanno in bella mostra le azioni più infamanti, più inaccettabili, più incomprensibili.
Mentre osservo la tanta inutile violenza, senza scopo e utilità, mi ritrovo a fare i conti con quel ragazzino, lo rammento malamente nella postura, negli atteggiamenti, nell’inquietudine che lo accompagnava passo dopo passo verso il plotone di esecuzione.
Troppo semplice e fuorviante puntare il dito sul solo migrante maranza diverso e incarognito, sulla bulla manesca e feroce che recide ogni speranza a una coetanea che non sa difendersi.
Per quanto importante e giusto perseguire comportamenti così vigliacchi, c’è necessità di riempire il grande vuoto di senso che li attanaglia, che li rende insensibili alla sofferenza altrui, anzi ne aumenta la ferocia nei riguardi del diverso, del debole, del fragile.
A quando il tempo della relazione vera perché basata sulla fiducia e la solidarietà, a quando apprendere il valore del rispetto per se stessi e per gli altri, a quando stringere forte la mano alla propria umanità, avendone finalmente cura e attenzione.
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