Decreto Stato di emergenza, via libera dal Senato: dagli impianti di aerazione ai congedi per i soggetti fragili

da OrizzonteScuola

Di redazione

Nella seduta di ieri 10 febbraio l’Aula del Senato ha esaminato e concluso l’esame del provvedimento di conversione del DL 221/21 sulla Proroga degli stati di emergenza e del contenimento dell’epidemia Covid19 (A.S. 2488).

Per l’ambito della Scuola le modifiche apportate sono contenute nell’articolo 13-bis: nello specifico, riguardano il possibile “acquisto di apparecchi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria degli ambienti contenenti sistemi di filtraggio delle particelle e distruzione di microrganismi presenti nell’aria”.

Si interviene anche sulle prestazioni lavorative “dei soggetti fragili e congedi parentali”, con il finanziamento utile a “garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario” Covid-19; l’individuazione delle “patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali a decorrere dal 1° aprile 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta, secondo la disciplina definita nei Contratti collettivi, ove presente, in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento”.

TESTO APPROVATO

LE MODIFICHE

Rispetto agli articoli di interesse per quanto concerne l’ambito scolastico le modifiche apportate sono i seguenti:

Art. 13-bis.

(Ulteriori disposizioni in materia di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 in ambito scolastico)

  1. All’articolo 58, comma 4-bis, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, dopo la lettera f-bis), è inserita la seguente: “f-ter) acquisto di apparecchi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria degli ambienti contenenti sistemi di filtraggio delle particelle e distruzione di microrganismi presenti nell’aria;”».
  2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’istruzione, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione di cui al comma 1 e gli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e confinati degli stessi edifici, ai sensi della norma tecnica numero 5.3.12 di cui al decreto ministeriale del 18 dicembre 1975, pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 2 febbraio 1976, n. 29, in relazione al presente quadro epidemiologico e alle conoscenze sulla dinamica dei contagi da virus aerei.

L’articolo 17 (Prestazione lavorativa dei soggetti fragili e congedi parentali), dove riportiamo solo le modifiche salienti:

  1. Sono prorogate le disposizioni di cui all’articolo 26, comma 2-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27,fino al 31 marzo 2022″ e, al secondo periodo, sostituire le parole: “39,4 milioni di euro per l’anno 2022” con le seguenti: “63 milioni di euro per l’anno 2022. Al fine di garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche che usufruisce dei benefici di cui al primo periodo è autorizzata la spesa di 39,4 milioni di euro per l’anno 2022.
  2. Sono individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle qualia decorrere dal 1° aprile 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta, secondo la disciplina definita nei Contratti collettivi, ove presente, in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti vigenti, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto. Il decreto di cui al presente comma, qualora sia adottato anteriormente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, si applica a decorrere dal 1º aprile 2022.

3-bis. Sono prorogate le disposizioni di cui all’articolo 26, comma 2, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, fino al 31 marzo 2022. Dal 1° gennaio 2022 fino al 31 marzo 2022 gli oneri a carico dell’INPS connessi con le tutele di cui al presente comma sono finanziati dallo Stato nel limite massimo di spesa di 16,4 milioni di euro per l’anno 2022, dando priorità agli eventi cronologicamente anteriori, di cui 1,5 milioni di euro per l’anno 2022 ai sensi di quanto previsto dall’articolo 26, comma 7-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, per i lavoratori di cui al comma 2 del medesimo articolo 26 non aventi diritto all’assicurazione economica di malattia presso l’INPS. L’INPS provvede al monitoraggio del limite di spesa di cui al secondo periodo del presente comma. Qualora dal predetto monitoraggio emerga che è stato raggiunto anche in via prospettica il limite di spesa, l’INPS non prende in considerazione ulteriori domande.

3-ter Le disposizioni di cui ai commi 1 e 3-bis si applicano anche nel periodo dal 1° gennaio 2022 alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge.

Contratto scuola: si parte già con pesanti polemiche fra Flc-Cgil e Cisl Scuola

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Fra Flc-Cgil Cisl Scuola siamo ormai alla guerra aperta: la vicenda del contratto integrativo sulla mobilità sta pesando non poco sui rapporti fra i due più importanti sindacati del comparto scuola che nelle ultime ore si sono di affrontati a distanza senza esclusione di colpi.
Ad accendere la miccia è arrivata nella mattinata di venerdì 11 una intervista a Francesco Sinopoli pubblicata sul Manifesto.
“Dopo lo sciopero del 10 dicembre – ha detto il segretario generale della Flc-Cgil – è accaduto un fatto senza precedenti nella storia sindacale della scuola: è stato firmato un accordo separato sulla mobilità con un sindacato che rappresenta una minoranza [il riferimento alla Cisl Scuola è del tutto evidente]  mentre la maggioranza non è stata messa in grado di trattare. Questa azione apre le porte nella pubblica amministrazione a  una vera e propria pirateria negoziale. Il vulnus dovrà essere sanato al tavolo negoziale o nelle aule dei tribunali”.

La replica della Cisl Scuola non si è fatta attendere, poche ore dopo è arrivato un comunicato durissimo a firma della segretaria generale Maddalena Gissi che parla di “inaudite offese”.

“Il segretario della Flc CGIL – sostiene Gissi – ci accusa di aver fatto ‘pirateria sindacale’ firmando il contratto sulla mobilità. Non so se si rende conto della gravità inaudita di un’offesa del genere, non all’altezza della persona che credevo di conoscere e dell’organizzazione che ha il privilegio di guidare”.
“Libero il segretario Flc di esprimersi in tono così dispregiativo su un contratto che non toglie nulla ai lavoratori della scuola, mentre permette a 100.000 persone di partecipare ai movimenti, opportunità che senza il contratto non avrebbero avuto” prosegue la segretaria della Cisl Scuola che subito aggiunge “Non può invece mentire così spudoratamente quando parla di impedimenti alla possibilità di partecipare alla trattativa. Non può spacciare per emarginazione la scelta di autoescludersi dal negoziato, come la Flc ha fatto decidendo di sua iniziativa di non presentarsi alle riunioni del tavolo contrattuale. Una diserzione che ha reso ancor più difficile e pesante la fatica di chi invece a quel tavolo ci è andato, costruendo passo dopo passo una soluzione da tutti ritenuta molto difficile se non impossibile. Questa la verità dei fatti, che non può essere scalfita da bugie e insolenze”.

Maddalena Gissi non perde infine l’occasione per ricordare a Sinopoli che, in casa Cgil, ai massimi livelli si sta lavorando per evitare un ulteriore affievolimento delle politiche  unitarie: “Abbiamo ascoltato con grande interesse, ieri, l’accorato appello del leader CGIL Landini per una nuova stagione di unità, da sostenere dal basso, a partire dagli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori”. “Ed è proprio in nome di quegli interessi, ai quali è stata data assoluta priorità – conclude  – che la CISL Scuola ha scelto di firmare un accordo rinnovando il contratto ed evitando così di lasciare campo libero ad atti unilaterali conformi ai vincoli imposti dalla legge e già operanti negli ultimi due anni”.
Una polemica così forte non potrà non pesare sull’andamento del contratto scuola che sta per prendere avvio presso la sede dell’Aran. Con il risultato che in tal modo le rivendicazioni sindacali potrebbero persino non essere tenute nella debita considerazione dalla parte pubblica.

Studenti: cambio di rotta o si prosegue con la mobilitazione

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Sembra si sia arrivato all’ aut-aut tra studenti e ministro dell’istruzione. Da un lato la richiesta dei giovani che vogliono riformare l’esame di maturità e superare l’alternanza scuola lavoro, mentre si aggiunge pure una risposta  relativa agli scontri avvenuti con la polizia.

Se infatti a Torino gli studenti sfilano con uno striscione contro la ministra dell’Interno: “Nessun infiltrato, studenti uniti. Lamorgese dimissioni”, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, risponde: “Tutti abbiamo commesso un errore in questi ultimi anni in cui è cresciuta molta rabbia. Il luogo dell’ascolto deve essere la scuola. Sui disordini dico che non bisogna mai arrivare a quel punto”.

Ma gli studenti ribadiscono la loro linea anche contro l’alternanza: “Non possiamo più accettare che non si ripensi il rapporto scuola – lavoro: l’Alternanza è il simbolo del ruolo passivo della scuola nei confronti del mercato”, mentre i giovani ribadiscono che dopo gli anni passati in pandemia, non è accettabile la linea ministeriale sull’esame di maturità: “Immaginate di fare una seconda prova che si basa su quattro materie sulle quali non hai avuto una preparazione sufficiente”, dice un giovane liceale.

A Roma gli studenti, riuniti in presidio davanti al Miur, si sono bendati, imbavagliati, con le mani legate, a simboleggiare il disagio che hanno vissuto a scuola, seduti a terra, sotto lo striscione, ormai noto, “gli immaturi siete voi”.

Ricevuti dal ministro Bianchi, come è però noto, non hanno ottenuto il passo indietro sugli esami, ma solo l’assicurazione che il curriculo avrà la stessa importanza del voto di esame, fatto però che non li ha convinti, tanto che la mobilitazione proseguirà: “Dal 18 al 20 febbraio saremo a Roma” per dare il via “agli Stati Generali della scuola pubblica”.

Un braccio di ferro e manifestazioni nelle quali appare evidente che i ragazzi non hanno nulla da perdere, tranne giorni di scuola che non sembrano avere peso complessivo per il loro curriculum didattico. Oramai si è capito che la via delle manifestazioni è quella che comunque un risultato lo ottiene, a prescindere, mentre si evince pure che il ministero e il suo apparato si allontanano sempre di più dalla società reale. Ma viene pure a galla la consapevolezza che blandire questi movimenti da parte di partiti politici o di sindacati ha tutto il sapore di ottenerne i  consensi, sempre a prescindere.

Bianchi: doppi scritti agli esami? Una intera generazione non li può temere

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Di fronte alle proteste degli studenti nelle piazze, come quella di ieri per abolire gli scritti agli  esami di Stato, e alle cariche della polizia contro i loro cortei, come è avvenuto nei giorni scorsi, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è stato intervistato dalla Stampa la cui prima domanda si è riferita proprio agli scontri con la polizia: “Ho totale rispetto della ministra Lamorgese -specifica subito Bianchi- ma tutti abbiamo commesso un errore in questi ultimi anni in cui è cresciuta molta rabbia. Il luogo dell’ascolto è e deve essere la scuola che deve essere riorganizzata e non solo per colpa del Covid. Sui disordini dico che non bisogna mai arrivare a quel punto lì”.

E poi, a proposito della tragica scomparsa dello studente di Udine: “Sul luogo di lavoro la sicurezza deve essere massima perché il livello di 3 morti al giorno è inaccettabile. E per i ragazzi il livello di sicurezza deve essere maggiore: loro hanno un tutore, ma diciamo che serve un “bollino blu” per la sicurezza. Il caso di Udine ci interroga tutti e ci mette davanti a un’evidenza, la sicurezza del lavoro.  Io mi domando se siamo in grado di garantire condizioni di sicurezza a tutti. I problemi vanno affronti e noi li stiamo affrontando tutti. Ma sono il primo a dire che non voglio, non vorrò tornare su una scuola tutta chiusa su se stessa. Sarebbe un passo indietro che mortifica le centinaia di esperienze che si fanno nel paese e che si fanno in sicurezza”.

Infine, interrogato sugli esami di Stato, ha chiarito: “Perché il doppio scritto? Mi ha impressionato moltissimo l’idea che non si doveva fare un esame scritto perché tutta una generazione non sarebbe stata in grado di affrontare un a prova. L’idea di lasciare un peso così su una generazione non è sopportabile, e non va assecondato. I ragazzi non devono avere paura e noi dobbiamo accompagnarli verso una nuova condizione. Ho insistito per riportare i ragazzi a scuola. Ho detto prima a Tommaso Biancuzzi, della Rete studenti, che ho incontrato nel pomeriggio, che è tempo di riprendere un percorso ritmato, che prevede che siano le commissioni interne a valutare i ragazzi su una prova di interesse nazionale e una seconda prova modulata sulla reale situazione delle varie scuole”.

I dati del MI sui contagi nelle scuole: 88% di classi in presenza prima delle nuove misure

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il sito del ministero dell’istruzione ha comunicato i dati di monitoraggio dei contagi da Covid nella settimana che va dal 31 gennaio al 5 febbraio. Dati che non tengono ancora conto delle nuove misure per la gestione dei casi di positività entrate in vigore il 5 febbraio.

Il campione è formato da 6.080 scuole (su 8.157) pari al 74,5% delle scuole statali. A partecipare alla rilevazione 279.677 classi. La percentuale di classi in presenza è dell’88%, quella di classi in quarantena in Dad è quasi del 12%. Gli alunni in presenza sono l’87%. La percentuale minore di alunni in Dad è alla scuola secondaria con l’11%, quella maggiore è del 16% all’infanzia.

Il numero dei docenti e del personale Ata in presenza è rispettivamente del 93,7% e del 95%. In entrambi i casi vige l’obbligo vaccinale. Percentuali simili e comprese tra l’80 e il 90% per quanto riguarda gli alunni in presenza nelle Regioni. Con il 15,5% è l’Abruzzo la Regione con la percentuale più alta di classi in Dad.

TUTTI I DATI DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Un libro tante scuole!

L’isola di Arturo di Elsa Morante, un classico della letteratura del Novecento, è il secondo volume della collana “La biblioteca del Salone”. “Un libro tante scuole” è un progetto del Salone del Libro in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di riunire attorno a un grande classico studentesse e studenti da tutta Italia per favorire un confronto sulla comprensione di sé, del mondo e del nostro tempo, stimolando la riflessione grazie anche a contributi testuali e audio originali di autrici e autori contemporanei.

Per saperne di più e candidare la classe per ricevere i libri è possibile seguire il link