Dalla Russia con amore!

Dalla Russia con amore!

di Maurizio Tiriticco

Come non ricordare OGGI l’ottimo film diretto da Terence Young nel lontano 1963, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Ian Fleming? Si tratta di “Agente 007, dalla Russia con amore”. Un film bello, intrigante, pieno di colpi di scena, magistralmente diretto e magistralmente interpretato.Insisto sull’OGGI, quando, invece, OGGI dalla Russia, o meglio dall’Ucraina, ci giungono notizie terribili! Altro che amore! Un Paese aggredito, invaso, bombardato, proprio da quella Russia in cui oggi l’amore sembra essere stato sostituito dall’odio!

Le ragioni di Putin sono note e, secondo il suo punto di vista, anche comprensibili. Ma, prima di entrare nel merito,occorre fare un pizzico di storia. Ai tempi in cui ancora esisteva l’URSS, ovvero l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, in seguito ai cosiddetti Accordi di Yalta, una ridente città situata sulla costa meridionale della Crimea, raggiunti in un incontro tenutosi dal 4 all’11 febbraio del 1945, i tre protagonisti, Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Iosif Stalin, capi rispettivamente dei governi degli Stati Uniti d’America, del Regno Unito e dell’Unione Sovietica, l’Europa venne nettamente divisa in un’area di influenza americana occidentale ed una di influenza sovietica orientale. E la linea di demarcazione, assolutamente invalicabile, in seguito prese il nome di “cortina di ferro”.

L’Ucraina costituiva una delle Repubbliche Sovietiche confinanti con il Mondo Occidentale. A noi in effetti un Paese poco noto, se non per il cosiddetto “disastro di Černobyl”. Alludo al terribile incidente nucleare avvenuto, appunto, nella centrale nucleare di Černobyl’, nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, verificatosi nella notte del 26 aprile 1986. Durante un’esercitazione notturna,vennero eseguite sugli impianti di sicurezza alcune manovre azzardate, che provocarono non solo la fusione del nocciolo atomico, ma anche l’esplosione del reattore n. 4 ed il collasso dell’intera struttura che lo proteggeva.Conseguentemente si sprigionò una nube carica di particelle radioattive cinquecento volte più micidiale di quella prodotta delle bombe di Hiroshima e Nagasaki. I venti sparsero queste particelle nell’atmosfera e ben presto vennero contaminate intere regioni dell’Ucraina, della Bielorussia e della stessa Russia. La nube raggiunse poi gran parte dell’Europa occidentale, che fu anch’essa contaminata, seppure in misura minore. All’inizio dell’incidente le autorità locali cercarono di nascondere l’accaduto, ma dopo alcuni giorni la verità emerse in tutta la sua drammaticità. Il governo sovietico prese i suoi provvedimenti punitivi, ma il danno era ormai assolutamente irrimediabile. Attualmente sono due città spettrali, assolutamente infette.

Gli anni correvano e l’Unione Sovietica cominciò pian piano ad erodersi nella sua stessa rigida struttura. Anche perché scomparivano via via i gerarchi “pupilli di Stalin”. Ed il 25 febbraio 1956, nel corso del XX° Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, Nikita Krusciov, allora segretario del partito, convocò i leader dei partiti comunisti internazionali per leggere un rapporto segreto che ridimensionava e criticava la figura di Stalin, morto nel marzo di tre anni prima, e soprattutto la sua politica dittatoriale. Ma il rapporto non fu affatto segreto. E tutto il mondo ne venne ben presto a conoscenza! E constatammo che l’Unione Sovietica cominciava a fare i conti con la sua storia, con i suoi segreti e le sue nefandezze. E Krusciov cominciò ad avviare un programma di progressiva destalinizzazione. Comunque, va anche considerato che un lento ed incerto processo di democratizzazione era stato già avviato dopo la morte di Stalin, avvenuta nel marzo del 1953.

Dopo il rapporto segreto gli anni trascorsero finché sul panorama politico dell’URSS non apparve Michail Sergeevič Gorbačëv, divenuto Presidente il 15 marzo 1990, ed in carica fino al 25 dicembre 1991. Gorbačëv si rese conto, anche per la pressione della popolazione e degli stessi iscritti del partito comunista, che il regime staliniano, o poststaliniano, non poteva più avere alcuna giustificazione. E fu promotore di una politica profondamente innovatrice, sostenuta dalla prerestroika, la ristrutturazione, il rinnovamento, e dalla glasnost, la trasparenza. Comunque, non va dimenticato che l’avvio della disgregazione del rigido sistema sovietico aveva già manifestato le sue crepe: con la Caduta del Muro di Berlino, nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1989. Che in effetti fu l’ultimo colpo inferto all’intero blocco sovietico, che sarebbe crollato definitivamente nel 1991.

Ciò che poi avvenne nella Russia democratica, con tanto di virgolette, è noto, fino alla “presa del potere” da parte di Vladimir Vladimirovič Putin, ex militare ed ex funzionario del KGB, Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti, Comitato per la Sicurezza dello Stato, oggi Presidente della Federazione Russa dal 7 maggio 2012 al suo quarto mandato. Oggi! E domani?

A scuola, dal 12 al 19 febbraio, è stato registrato il 99,8% di classi in presenza

da Il Sole 24 Ore 

Le cifre diffuse dal ministero dell’Istruzione. Gli insegnanti in presenza sono stati il 96,4%; il personale Ata è stato pari al 97,3%

di Redazione Scuola

Dal 12 al 19 febbraio le classi in presenza sono state il 99,8% dunque la quasi totalità tra presenza vera e propria e didattica digitale integrata (Ddi pari al 9,5%) grazie alla diminuzione dei contagi e soprattutto alle nuove regole sulle quarantene introdotte dal ministero dell’Istruzione e della Salute. Gli alunni in presenza nella settimana in esame sono stati pari al 95,9%, ovvero 5.311.636. I docenti in presenza sono stati il 96,4%; il personale Ata in presenza è stato pari al 97,3%. Il 99,4% del personale docente e Ata – fa presente il ministero dell’Istruzione – è in regola con l’obbligo di vaccinazione e le unità di personale destinatarie di provvedimenti di sospensione dal servizio per inadempienza sono meno dell’1% della vasta platea complessiva.
Alla scuola dell’infanzia, gli alunni positivi o in quarantena sono stati il 4,1% ovvero 25 mila e 700 contro 606.919 in presenza; alle scuole elementari il 4,3% ovvero poco più di 75 mila contro 1.670.216 in presenza; alle scuole medie e superiori il 3.9% mentre quelli in presenza sono stati pari a 3.034.501.


Mobilità 2022, per le graduatorie interne d’istituto non ci sarà la procedura online

da OrizzonteScuola

Di redazione

Per la mobilità, non ci sarà per questo anno la procedura online per le graduatorie interne di istituto. Lo ha comunicato il Ministero dell’Istruzione alle organizzazioni sindacali. L’ordinanza ministeriale, come sappiamo, arriverà entro la sera del 25 febbraio.

Le domande di mobilità vanno presentate in modalità telematica tramite Istanze online.

Personale docente

Presentazione domandedal 28 febbraio al 15 marzo 2022

Presentazione domanda graduatoria interna di istituto: dal 16 al 23 marzo 2022

Termine ultimo di comunicazione al SIDI dei posti disponibili: 19 aprile 2022

Termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità:23 aprile 2022

Pubblicazione dei movimenti17 maggio 2022

Personale ATA

Presentazione domande: dal 2 marzo al 18 marzo 2022

Termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili: 29 aprile 2022

Pubblicazione dei movimenti: 20 maggio 2022

Personale educativo

Presentazione domande: dal 1° marzo al 21 marzo 2022

Termine ultimo di comunicazione al Sidi delle domande di mobilità e dei posti disponibili: 22 aprile 2022

Pubblicazione dei movimenti: 17 maggio 2022

Docenti IRC (no modalità online)

Presentazione domande: dal 21 marzo al 15 aprile 2022.

Pubblicazione movimenti: 30 maggio 2022.

La richiesta di revoca della domanda può essere presentata sino a dieci giorni prima del termine ultimo per la comunicazione al SIDI delle domande di mobilità.


Aggiornamento GaE: a breve il decreto, domande dal 7 al 21 marzo. Chiesto lo slittamento di almeno 15 giorni

da OrizzonteScuola

Di redazione

Dopo la bocciatura dell’emendamento relativo alla proroga delle GPS, in sede di votazione in Commissione Bilancio per l’approvazione del Decreto Milleproroghe, il MI ha già comunicato di essere a lavoro perché, giunti a questo, le GPS si dovranno obbligatoriamente aggiornare ed entro l’inizio dell’estate.

L’impegno del MI sarà quello di evitare di riproporre l’aggiornamento in piena estate, ricordiamo che l’ultimo aggiornamento aveva come data ultima quella del 6 agosto.

Nessuna novità particolare in merito ai contenuti della bozza del Decreto di aggiornamento delle GaE, il testo riprende le indicazioni di quello precedente.

A breve la pubblicazione del decreto, inizio della procedura prevista dalla bozza del decreto per il 7 marzo e termine al 21 marzo 2022

Unanime da parte di tutte le organizzazioni sindacali, presenti all’informativa, per Anief era presente il segretario generale Giuseppe Faraci, la richiesta di slittamento, di almeno 15 giorni. dell’inizio delle procedure. Ciò al fine di evitare accavallamenti con le operazioni relative alla mobilità e di garantire allo stesso tempo la possibilità di maturare l’intero punteggio di servizio e l’acquisizione dei titoli dichiarabili in domanda.

Sarà possibile cambiare provincia, che potrà essere diversa da quella che poi verrà scelta con le GPS, e saranno possibili i reinserimenti di chi non ha partecipato agli aggiornamenti precedenti e per questo cancellato.

Saranno chiamati ad aggiornare, circa 52.000 docenti, di cui 7.000 ca. della scuola secondaria di I e II grado, 15.000 ca. della scuola primaria e 30.000 ca. della scuola dell’infanzia.

Dopo la bocciatura dell’emendamento relativo alla proroga delle GPS, scrive l’Anief, in sede di votazione in Commissione Bilancio per l’approvazione del Decreto Milleproroghe, il MI ha già comunicato di essere a lavoro perché, giunti a questo, le GPS si dovranno obbligatoriamente aggiornare ed entro l’inizio dell’estate. L’impegno del MI sarà quello di evitare di riproporre l’aggiornamento in piena estate, ricordiamo che l’ultimo aggiornamento aveva come data ultima quella del 6 agosto.

Nessuna novità particolare in merito ai contenuti della bozza del Decreto di aggiornamento delle GaE, il testo riprende le indicazioni di quello precedente.

Unanime da parte di tutte le oo.ss., presenti all’informativa, per ANIEF era presente il segretario generale Giuseppe Faraci, la richiesta di slittamento, di almeno 15 gg. dell’inizio delle procedure. Ciò al fine di evitare accavallamenti con le operazioni relative alla mobilità e di garantire allo stesso tempo la possibilità di maturare l’intero punteggio di servizio e l’acquisizione dei titoli dichiarabili in domanda.

Sarà possibile cambiare provincia, che potrà essere diversa da quella che poi verrà scelta con le GPS, e saranno possibili i reinserimenti di chi non ha partecipato agli aggiornamenti precedenti e per questo cancellato.

Saranno chiamati ad aggiornare, circa 52.000 docenti, di cui 7.000 ca. della scuola secondaria di I e II grado, 15.000 ca. della scuola primaria e 30.000 ca. della scuola dell’infanzia.

Chi può presentare domanda: personale docente ed educativo inserito a pieno titolo o con riserva nelle fasce I, II, III e aggiuntiva (IV) delle GAE, compresi i docenti cancellati per non aver presentato la domanda in occasione di precedenti aggiornamenti.

Modalità di presentazione delle domande: attraverso Istanze on Line (POLIS)”, con credenziali SPID o utenza valida per l’accesso al servizio.

Mobilità 2022-2023, ecco l’Ordinanza Ministeriale e le date ufficiali

da La Tecnica della Scuola

Di Lucio Ficara

L’ordinanza ministeriale pubblicata il 25 febbraio 2022 avvia le procedure di mobilità del personale docente, educativo e ATA (Ausiliario, Tecnico e Amministrativo) per l’anno scolastico 2022/2023. Per i docenti di religione cattolica è disponibile un’ordinanza ad hoc.

Le date ufficiali della mobilità

I termini per la presentazione della domanda, riportati nell’articolo 2 dell’ordinanza ministeriale, sono i seguenti:

  • Personale docente
    La domanda va presentata dal 28 febbraio al 15 marzo 2022.
    Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi entro il 23 aprile.
    Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 17 maggio.
  • Personale educativo
    La domanda va presentata dal 1° al 21 marzo 2022.
    Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi il 22 aprile.
    Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 17 maggio.
  • Personale ATA
    La domanda va presentata dal 9 al 25 marzo 2022.
    Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi entro il 6 maggio.
    Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 27 maggio.
  • Insegnanti di religione cattolica
    La domanda va presentata dal 21 marzo al 15 aprile 2022. Gli esiti della mobilità saranno resi pubblici il 30 maggio 2022.

TESTO DELL’O.M.

Contratto sulla mobilità (CCNI)

O.M. Mobilità insegnanti religione cattolica

Procedura OnLine e SPID

Come riportato ufficialmente dal sito del Ministero dell’Istruzione, la domanda va compilata e inoltrata sul portale del Ministero dell’Istruzione, nella sezione dedicata alle Istanze on line.
Solo gli Insegnanti di religione cattolica devono compilare la domanda utilizzando il Modello disponibile in questa sezione, alla voce Modulistica – Mobilità.
Per accedere a Istanze on line occorre essere registrati all’area riservata del Portale ministeriale. Ricordiamo che si può accedere anche con le credenziali SPID.

Compilazione domanda

Per compilare la domanda basterà seguire i nostri tutorial, che vi guideranno passo passo alla compilazione delle domande di mobilità territoriale e professionale.
La domanda deve essere inoltrata entro il termine ultimo fissato dall’ordinanza. Entro tale termine l’aspirante può sempre modificarla, anche se già inoltrata.

Bisogna compilare ogni singola sezione, allegare tutta la documentazione utile per il riconoscimento del punteggio e delle eventuali precedenze e infine inoltrare la domanda controllando che nell’archivio ci sia il file della o delle domande inviate.

Premio nazionale insegnanti, l’iscrizione è gratuita e deve avvenire entro il 28 febbraio 2022

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

La United Network, in partnership con “La Repubblica” e “Repubblica Scuola”, promuove l’iniziativa benefica dal titolo Atlante – Italian Teacher Award, con lo scopo di valorizzare e celebrare il ruolo dei docenti italiani, assegnando un premio all’insegnante che si sia contraddistinto per particolari progettualità extracurricolari.

All’iniziativa possono partecipare gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, presentando con la propria candidatura un progetto che hanno realizzato nelle loro classi, indicando gli studenti partecipanti e i risultati ottenuti.

Per aderire è richiesta l’iscrizione dei docenti alla piattaforma http://www.italianteacheraward.it; l’iscrizione è gratuita e deve avvenire entro il 28 febbraio 2022.

Il docente vincitore, selezionato da una giuria indipendente, parteciperà ad un viaggio didattico a New York alla scoperta delle più importanti realtà innovative nel campo dell’educazione americana. La premiazione di Atlante – Italian Teacher Award avverrà a Roma, il 4 maggio 2022.

Dispersione scolastica, Italia tra i peggiori del Vecchio Continente

da La Tecnica della Scuola

Di Andrea Maggi

La spiccata e organica analisi proposta dalla testata on-line TrueNumbers relativa al tasso di abbandono prematuro del mondo della formazione e della scuola da parte degli studenti e delle studentesse italiani offre un panorama coeso della problematica a livello comunitario. I dati sono forniti, in tal caso, da Eurostat, ente statistico che osserva da decenni tali fenomeni.

L’incidenza di una formazione tenuta in modalità mista, o del tutto a distanza, ha inciso pesantemente ed ha contribuito a desertificare l’interesse, la predisposizione e limitare le opportunità di scambio, dialogo e dibattito degli studenti, che naturalmente avviene in classe; tale limitazione ha contribuito a rendere esponenziale, purtroppo, i tassi di abbandono e dispersione scolastica, specie nel Mezzogiorno, pesantemente colpito.

Sono poche (5) le realtà europee e del SEE ad avere dati meno incoraggianti dei nostri, nonostante si possano trattare di paesi ricchi e avanzati, tra cui figura, ad esempio, l’Islanda, Spagna e Malta, per via delle pesanti restrizioni anticontagio abbattutesi su giovani e studenti. Numerosi piani di natura comunitaria e dedicati al Belpaese prevedono, almeno dal 2010, la riduzione stabile della dispersione scolastica al 10 %: l’Italia, per via delle discrete migliorie apportate al sistema, non risulta così distante dal dato sopracitato, piazzandosi al 13,1 %.

Dispersione scolastica, le cause: situazione socio-economica e povertà

Ad incentivare e favorire il fenomeno sono le condizioni socio-economiche e familiari dell’individuo, e il relativo inserimento nel gruppo familiare stesso, fatto di dialogo, appoggio reciproco e comprensione. Gli abbandoni precoci, come sottolinea il quotidiano, sono più presenti in famiglie in cui i genitori presentano un basso grado d’istruzione e vedono la formazione scolastica come un elemento, un’opportunità non perfettamente funzionale all’inserimento della prole nel mondo del lavoro.

L’ISTAT sostiene e conferma, a tal proposito, che il fenomeno è causato “da una serie di fattori, tra cui la situazione socio-economica della persona, il background formativo della famiglia, i fattori di attrazione del mercato del lavoro, il rapporto con la scuola e i con i programmi educativi offerti, le caratteristiche individuali e caratteriali della persona”. L’abbandono della formazione scolastica, specie quella secondaria di secondo grado, riguarda almeno il 22,7 % degli studenti e delle studentesse con genitori che hanno ottenuto esclusivamente la licenza media.

Se questi ultimi svolgono, inoltre, una professione non qualificata, siano in difficoltà economiche evidenti o non lavorino il fenomeno vede un incremento medio del +22 %, mentre se costoro conducono una professione specialistica gli abbandoni sono infrequenti (+ 3 %).

I dati del Belpaese e dell’Europa: Italia tra i primi posti per abbandono scolastico

Le discrepanze a livello statistico, in particolare, si esprimono anche valutando in separata sede il Mezzogiorno, il Centro Italia e il Settentrione: nel 2020, l’abbandono degli studi prima di terminare il percorso di scuola secondaria è stato del 16,3% al Sud, 11,0% nel Nord e 11,5% nel Centro. Le differenze da regione a regione sono notevoli: molte di queste hanno valori nettamente inferiori al 10% mentre Sicilia, Campania, Calabria e Puglia contano maggiori abbandoni (19,4%, 17,3%, 16,6% e 15,6% rispettivamente).

Per offrire un confronto con le altre realtà europee occorre ottenere i dati relativi alla dispersione scolastica emessi dall’Eurostat del 2019, secondo i quali la percentuale di giovani europei tra 18 e 24 anni che ha lasciato gli studi prima di completare gli studi secondari di secondo grado al fine di ottenere il diploma di maturità è stata dell’10,2%. L’obiettivo è stato quasi raggiunto in ogni caso, ma i dati italiani sono, ancora una volta, superiori alla media europea; il Belpaese presenta un tasso di abbandono scolastico del 13,5 %, ma sono da riconoscere ed apprezzare alcuni miglioramenti che hanno interessato la gestione del fenomeno.

AlmaDiploma: il 70% dei diplomati boccia la Dad

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Secondo la XIX Indagine di AlmaDiploma sugli ‘Esiti a distanza e il profilo dei diplomati nell’era della pandemia‘, che ha riguardato 37mila diplomati del 2021, oltre 7 diplomati su 10 (il 71,6%) ritengono che la preparazione raggiunta attraverso la didattica digitale integrata sia inferiore a quella che avrebbero raggiunto se non ci fosse stata l’emergenza.

Una percentuale che è più alta tra i liceali (75,5%) rispetto ai tecnici (69,3%) e ai professionali (56,1%).

Inoltre l’89,1% dei diplomati ritiene di aver avuto a disposizione strumenti adeguati per seguire la didattica a distanza, mentre per quanto riguarda la valutazione dell’efficacia della didattica a distanza rispetto a quella in presenza emergono alcune evidenti criticità: solo il 23,3% dei diplomati dichiara di essere riuscito a stare più attento e a non distrarsi durante la didattica a distanza rispetto alle lezioni in presenza con una differenza tra i vari indirizzi: 20,8% tra i liceali, 25,5% tra i tecnici e 30,2% tra i professionali.

Analogamente, solo il 23% dei diplomati ritiene la dad più efficace delle lezioni in presenza per l’apprendimento di nuovi argomenti: 20,4% per i liceali, 25% per i tecnici e 31,2% per i professionali.

Tuttavia il 64,3% dei diplomati ritiene, durante la didattica a distanza, di aver migliorato l’organizzazione del tempo dedicato allo studio rispetto alla condizione precedente; tale miglioramento è percepito in misura maggiore dai diplomati professionali (65,9%, rispetto al 64,9% dei tecnici e al 63,6% dei liceali), ossia proprio coloro che hanno percepito più di tutti un aggravio di carico nel tempo di studio.

Per quanto riguarda il futuro, solo il 30% dei diplomati del 2021 ritiene che sarebbe utile continuare a usare la didattica digitale integrata anche dopo l’emergenza del Covid-19: ne sono maggiormente convinti i diplomati professionali (33,6%), seguiti da quelli dei tecnici (32,6%) e, infine, dai liceali (27,7%).

Milleproroghe: GPS Sostegno prima fascia, proroga assunzioni anche per il 2022/23

da Tuttoscuola

Via libera allo scorrimento delle GPS di prima fascia per i posti sostegno laddove rimangano liberi dalle procedure ordinarie. La novità arriva dal Decreto Milleproroghe 2022 in cui è stata inserita una proroga per le assunzioni da prima fascia GPS graduatorie provinciali per le supplenze anche per l’anno scolastico 2022/23. Potranno aspirare alla nomina i docenti già inseriti nelle GPS sostegno di prima fascia, ma anche i docenti che concluderanno quest’anno il TFA sostegno con tempi e modalità che saranno comunicate successivamente. L’emendamento non contempla la proroga della procedura per il posto comune. Di seguito il testo:

“Art. 5-ter. – (Proroga del reclutamento dei docenti specializzati dalle graduatorie provinciali per le supplenze finalizzato a garantire il diritto all’istruzione degli studenti con disabilità)

Al fine di sopperire alle esigenze di sostegno scolastico e di garantire i diritti degli studenti con disabilità, maggiormente penalizzati dall’acuirsi e dal persistere della pandemia di COVID-19, l’applicazione della procedura prevista dall’articolo 59, comma 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, è prorogata per le assunzioni riguardanti i posti vacanti e disponibili nelle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2022/2023, limitatamente ai soggetti iscritti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze riservate ai docenti in possesso del titolo di specializzazione su sostegno, di cui all’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124″.