Strategie di Decarbonizzazione della Economia
Il mercato globale ha condotto a consumi di energia e a un consumismo alimentare che è divenuto la prinipale causa del non piu sostenibile cambiamento climatico .Il condurre e modificare il sistema energetico su base delle energie non fossili e di nuove pratiche di produzione per la innovazione alimentare indirizzate a ridurre il rischio del cambiamento climatico richede una rielaborazione della “climate economy” attuata su base di incentivi alla produzione locale .
La Transizione tra economia globale e la decarbonizzazione della economa locale è la via maestra per ridurre il rischio distruttivo del cambiamento Climatico.
Quest’ ultimo acquisisce l’ aspetto di una “ribellione della natura della vita ” in contrasto ad un pesante squiilbrio del Ciclo del Carbomio tra la Bio-sfera ( terra ed oceani), la quale è inserita tra la Geosfera e l’ Armosfera.
Tale squilibrio altera la Termoregolazione della Biosfera degenerando progressivamente in un rapido Cambiamento Climativo.
Il Ciclo del Carbonio permette l’ evoluzione della vita nel nostro pianeta sulla base di due fondamentali reazioni (reodox) :
La Fotosintesi delle piante avviene in presenza di Cloroplasti ( batteri fotosintetici) che trasformano la energia luminosa (quanti di luce “q”) in energia biologica ATP + NADPH .
CO2+ H2O + q.Luce <–> CH2O (carboidrati) + O2
La reazione di direzione inversa e quella di di ossidazione <– si attua sia come fermentazione operata de batteri ovvero come respirazione degli animali piu’ evoluti.
Pertanto per mitigare l’ emisione di CO2 , vanno aumentati i processi fotosintetici per la cattura e immagazzinamento di CO2 in prodotti dei batteri ( es cianobatteri come la spirulina) e delle piante , diminuendo al contempo i processi di reazione inversa alla fotosintesi.
Sulla base di tale riferimento teorico i processi di decarbonizzazione della economia rappresentano in sostanza un netto superamento delle concezioni meccaniche lineari che ci stanno conducendo al disastro eco-economico e al rischio di alterare gli equilibri della vita a cui la “natura nella sua vitale intelligenza si sta ribellando “.
Paolo Manzelli <egocreanet2016@gmail.com>