La Gilda ha approvato l’accordo di massima convenuto stamattina a viale Trastevere tra i rappresentanti dell’Amministrazione scolastica e delle Organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di lavoro. L’intesa è stata raggiunta per permettere al Ministero dell’istruzione di rispettare la tempistica delle operazioni propedeutiche all’ordinato avvio del prossimo anno scolastico. Al fine di adeguare le disposizioni contenute del testo negoziale alle innovazioni che saranno introdotte con la nuova legge di bilancio, la firma dell’ipotesi di contratto avverrà nei prossimi giorni. La Gilda ha rifiutato di firmare il contratto sulla mobilità per 4 anni di seguito, perché conteneva le disposizioni di attuazione del sistema degli ambiti e della chiamata diretta previsti dalla legge 107/2015. Quest’anno, invece, ha dato l’ok all’accordo perchè il governo ha deciso di cancellare gli ambiti e la chiamata diretta ripristinando il diritto alla titolarità della sede per tutti i docenti.Ecco le novità più importanti contenute nella bozza di ipotesi di contratto.15 preferenze su scuole, comuni, distrette e provinceI docenti che presenteranno la domanda di trasferimento o di passaggio (di cattedra o di ruolo) potranno esprimere 15 preferenze analitiche e/o sintetiche indicando le scuole e/o i comuni e/o i distretti e/o le province. E coloro che otterranno il trasferimento o il passaggio acquisiranno la titolarità sulla sede di destinazione. Il nuovo contratto prevede la disapplicazione degli ambiti e la chiamata diretta al fine di conformarsi preventivamente alle disposizioni in tal senso previste dal disegno di legge di bilancio attualmente all’esame del Senato.Continuità e punteggi anche per le assegnazioni ai plessiAccogliendo una proposta avanzata dalla Gilda, nell’ipotesi di contratto sulla mobilità è stata inserita una clausola che vieta ai dirigenti scolastici di trasferire “a piacere” i docenti da un comune all’altro. Le nuove disposizioni prevedono, infatti, che i presidi, per assegnare i docenti ai plessi e alle sezioni staccate ubicate in altri comuni, debbano, necessariamente, garantire agli alunni la continuità didattica e il principio del maggiore punteggio dei docenti scorrendo la graduatoria di istituto. Il vincolo poggia sulla necessità di evitare che gli alunni cambino insegnante frequentemente e, al tempo stesso, garantisce il rispetto del principio del merito prevedendo che, in caso di riduzione del numero delle classi, il docente da trasferire ad altro comune debba essere individuato nell’insegnante con meno titoli.Licei musicaliIl nuovo accordo prevede anche una disciplina transitoria che garantisce la continuità didattica nelle discipline di indirizzo dei licei musicali. Alla mobilità professionale (passaggi di cattedra è di ruolo) verso queste particolari tipologie di scuole sarà destinato il 50% delle disponibilità. Il restante 50% andrà alle immissioni in ruolo. Le domande saranno presentate in formato cartaceo. Gli uffici compileranno una graduatoria con gli aventi titolo, graduati secondo il servizio specifico prestato nei licei musicali. Fermo restando il diritto di graduatoria, se tra gli aventi titolo risulteranno docenti nei confronti dei quali potrà essere disposta la conferma nel liceo di attuale servizio, gli aventi diritto saranno confermati con priorità. Dopo di che saranno effettuati i trasferimenti. Sulle sedi residue saranno effettuati gli ulteriori passaggi degli aventi titolo (che non avranno ottenuto la conferma) presenti in graduatoria fino alla concorrenza del 50% dei posti accantonati per la mobilità professionale. Se rimarranno altri posti, saranno assegnati in sede di mobilità interprovinciale.Blocco triennale solo se il trasferimento è su scuola o distretto subcomunaleIl blocco triennale sulla sede di destinazione in caso di accoglimento della domanda di trasferimento o passaggio opererà solo nel caso in cui il docente dovesse ottenere un’istituzione scolastica per effetto della soddisfazione di una preferenza puntuale su scuola o, nelle città metropolitane, di una preferenza relativa a distretto sub-comunale.AliquotePer quanto riguarda le aliquote è stato pattuito quanto segue.Fermo restando il 50% di disponibilità riservato alle immissioni in ruolo, il restante 50% sarà così ripartito, anno per anno, nel prossimo triennio:2019-20: 40 % ai trasferimenti interprovinciali e 10% ai passaggi2020-21: 30% ai trasferimenti interprovinciali e 20% ai passaggi;2021/22: 25% ai trasferimenti interprovinciali e 25% ai passaggi;Durata del contrattoIl contratto avrà validità triennale, ma le parti hanno convenuto che le trattative potranno essere riaperte qualora dovessero intervenire innovazione legislative che dovessero rendere necessarie eventuali modifiche delle disposizioni contenute nell’accordo.
Archivio mensile:Dicembre 2018
Accordo raggiunto sul CCNI mobilità 2019/2022
Chiamata diretta e titolarità di ambito sono state cancellate, e con loro una brutta pagina della legge 107/15: questo è il senso dell’accordo raggiunto sul CCNI mobilità 2019/2022.
Sono state ripristinate le modalità di trasferimento precedenti dopo la confusione generata dal sistema della ‘Buona scuola’. È stata data una risposta concreta alle migliaia di docenti che, vittime dell’algoritmo, sono stati catapultati dopo l’assunzione a migliaia di chilometri da casa.
Il nuovo contratto rende trasparenti, certe e condivise, le regole e le procedure della mobilità, coniugando la continuità didattica con la dignità del lavoro.
Il contratto è uno strumento flessibile e al contempo rigoroso che, attraverso una programmazione triennale e alcune fasi transitorie, prova a ricostruire il percorso di normalità stravolto nell’ultimo triennio.
Le difficoltà politiche poste dall’Amministrazione sono state superate grazie a un’opposizione ferma della nostra delegazione che, di fronte alle proposte inaccettabili della controparte, ha puntualmente presentato controproposte più rispettose delle professionalità del mondo della scuola.
Ancora una volta l’unità sindacale ha dato i suoi frutti: l’elaborazione di soluzioni unitarie ha permesso di costruire un fronte comune che certamente ha determinato il positivo andamento della trattativa. Possiamo affermare che, almeno per quello che riguarda la mobilità, la 107 è stata superata, per contratto prima ancora che per legge.
La FLC continuerà a dare battaglia agli altri aspetti negativi della legge, che ancora oggi determinano diverse ingiustizie nel mondo della scuola, l’obbligatorietà del monte ore nell’alternanza scuola-lavoro, lo stravolgimento del ruolo degli organi collegiali, la valutazione dei dirigenti scolastici, per citarne alcuni, ma sempre chiedendo il consenso dei lavoratori e delle lavoratrici che già a gennaio saranno chiamati ad esprimersi su questa ipotesi di CCNI.
Scuola: arriva il docente-infermiere
da la Repubblica
Il ministro Bussetti annuncia due protocolli “per promuovere benessere e corretti stili di vita tra gli studenti”. “Preparare gli insegnanti alla somministrazione di farmaci ad alunni con patologie specifiche”. L’incontro con l’Ordine degli psicologi e il presidente della Società di pediatria
ROMA – In arrivo, nelle scuole italiane, il docente-infermiere. E’ lo stesso ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ad annunciare la novità, a margine dell’incontro di questa mattina con i presidenti del Consiglio nazionale Ordine psicologi e con il presidente della Società italiana di pediatria “per promuovere benessere e corretti stili di vita tra gli studenti”.
“Promuovere la cultura della salute e del benessere – spiegano da viale Trastevere – nell’ambiente scolastico. Prevenire forme di disagio e di malessere psico-fisico. Avviare azioni di formazione di docenti, genitori e studenti per affrontare in maniera adeguata temi come i corretti stili di vita e la prevenzione di comportamenti a rischio per la salute”. Sono questi gli obiettivi che intendono perseguire i due protocolli. Ma non solo. E’ anche prevista un’azione di formazione del personale docente in servizio per “preparare gli insegnanti alla somministrazione di farmaci agli alunni con patologie specifiche”.
La somministrazione di farmaci agli alunni da parte dei docenti, anche se richiesta da diversi capi d’istituto ai propri docenti, non è contemplata tra le attività dovute previste dal contratto di lavoro. E nessun docente oggi di assume una responsabilità del genere, considerato che per somministrare compresse ad altro occorre essere medici o paramedici. E un eventuale reazione potrebbe trasformarsi in tragedia. Ma sono sempre di più le famiglie della scuola italiana che si presentano a scuola chiedendo alle maestre e ai professori di somministrare farmaci (antibiotici o semplici antistaminici) ai propri figli.
“Abbiamo siglato – dichiara Bussetti – due importanti collaborazioni per l’educazione e la crescita sana dei ragazzi che vedono coinvolti istituti scolastici, famiglie, territori, esperti. Stiamo costruendo una vera e propria rete di sostegno. Dobbiamo essere – continua – soddisfatti: la scuola non è solo il luogo in cui si apprendono conoscenze e si sviluppano competenze. È anche spazio di cittadinanza attiva in cui si formano giovani consapevoli e corretti stili di vita”. Fulvio Giardina a capo dell’Ordine degli Psicologi, ringrazia il ministro dell’Istruzione per questo “primo importantissimo passo per poter garantire ai docenti, agli studenti e alle loro famiglie, a tutto il personale della scuola, quel necessario servizio di psicologia scolastica, già attivo in tutti i paesi europei”.
Soddisfazione anche da parte della Società italiana di pediatria per, bocca del suo presidente Alberto Villani, è particolarmente “riconoscente al ministro Bussetti per aver realizzato una collaborazione tra mondo della scuola e pediatria che consentirà di rispondere nella maniera più puntuale e qualificata alle esigenze di salute psico-fisica dell’età evolutiva”. Durante l’incontro, è stato presentato “Benessere a scuola”, un progetto pilota che sarà realizzato in attuazione dei due protocolli che in una prima fase, riguarderà tre regioni: Liguria, Abruzzo, Calabria. E coinvolgerà 60 scuole primarie e secondarie di I e II grado, circa 31mila studenti e 3.900 docenti.
“Il progetto – spiegano dal Miur – si rivolgerà a docenti, famiglie e studenti”. Gli obiettivi che intende raggiungere sono i seguenti: “Incrementare l’attenzione dei ragazzi alla cura del proprio corpo, delle proprie abitudini di vita e della propria affettività, migliorare la vivibilità e il clima sociale all’interno delle scuole, costruire collaborazioni costanti e durature con le famiglie, prevenire casi di disagio e di abbandono scolastico, fornire indicazioni socio-sanitarie ai docenti e formarli sulla somministrazione di alcuni farmaci che i giovani potrebbero dover assumere in caso di patologie specifiche, dare assistenza medica e primo soccorso per migliorare la sicurezza a scuola”.
Iscrizioni ai percorsi di istruzione per adulti di primo e secondo livello: prevista modalità cartacea
da Orizzontescuola
di Giovanna Onnis
L’ iscrizione ai percorsi di istruzione per adulti, sia di primo livello che di secondo livello, compresi quelli attivati presso gli istituti di prevenzione e pena, devono essere effettuate, secondo le indicazioni fornite nel paragrafo 12 della CM n.18902/2018, in modalità cartacea.
Le istruzioni dettagliate saranno fornire dal MIUR con una nota successiva.
Percorsi di istruzione per adulti: quale organizzazione?
L’organizzazione dei percorsi di istruzione per adulti è disciplinata dal DPR n.263/2012, dove, nell’art.4, si stabilisce la seguente distinzione:
- Percorsi di istruzione di primo livello
- Percorsi di istruzione di secondo livello
- Percorsi di alfabetizzazione della lingua italiana
Percorsi di istruzione di primo livello
Si tratta di percorsi di istruzione realizzati dai Centri Provinciali per L’istruzione degli Adulti (CPIA), finalizzati al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e della certificazione attestante l’acquisizione delle competenze di base connesse all’obbligo di istruzione come prevede il DM n.139/2007
Ai percorsi di istruzione di primo livello possono iscriversi gli adulti, anche stranieri, che non hanno assolto l’obbligo di istruzione o che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione.
Ai percorsi di istruzione di primo livello possono iscriversi anche coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, ferma restando la possibilità, a seguito di accordi specifici tra Regioni e Uffici Scolastici Regionali, di iscrivere in via residuale, nei limiti dell’organico assegnato e in presenza di particolari e motivate esigenze, coloro che hanno compiuto il quindicesimo anno di età
Percorsi di istruzione di secondo livello
Si tratta di percorsi di istruzione realizzati dalle istituzioni scolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale e artistica, rimanendo in esse incardinati come chiarisce l’art.4 comma 6 del DPR n.263/2012.
Questi percorsi di istruzione sono, quindi, finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica.
Possono frequentare i percorsi di istruzione di secondo livello gli adulti, anche stranieri, che sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione nonché coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che, già in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, dimostrano di non poter frequentare il corso diurno
Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana
Si tratta di percorsi realizzati dai CPIA, destinati agli adulti stranieri in possesso dei requisiti indicati nell’art.3 del succitato DPR n.263 del 2012, finalizzati al conseguimento di un titolo attestante il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue elaborato dal Consiglio d’Europa.
I percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana possono essere frequentati, inoltre, anche dagli adulti stranieri in età lavorativa che, anche se in possesso di titoli di studio conseguiti nei Paesi di origine, possono usufruire, nell’ ambito dell’ ampliamento dell’ offerta formativa dei CPIA, delle attività di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, così come previsto nell’art.9 comma 2-bis del Decreto legislativo n.286/1998
Programma Annuale 2019: nuovi schemi di bilancio, piano dei conti e di destinazione
da Orizzontescuola
di redazione
Il Miur ha inviato alle scuole la nota n. 25674 del 20/12/2018, avente per oggetto “nuovo piano dei conti e nuovi schemi di bilancio delle istituzioni scolastiche”.
Nuovo Regolamento contabile
La nota segue quella del 22 novembre 2018, con la quale sono state fornite indicazioni in merito alla proroga dei termini per la predisposizione e approvazione del Programma Annuale 2019, dopo la pubblicazione del nuovo “Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche”.
Revisione schemi di bilancio
Al fine di dotare le scuole di processi e strumenti per gestire le spese in maniera semplificata e più efficiente, lavorare in modo standardizzato e omogeneo su tutto il territorio nazionale e migliorare i servizi, il Miur, d’intesa con il Ministero dell’Economia, ha provveduto alla revisione degli schemi di bilancio delle istituzioni scolastiche, con l’obiettivo di:
- risolvere le attuali criticità di rilevazione e rappresentazione dei fatti contabili delle scuole;
- garantire la rappresentazione dei dati in linea con le caratteristiche del contesto scolastico e assicurare la disponibilità di tutte le informazioni necessarie all’Amministrazione per orientare le politiche di sviluppo del sistema scolastico, monitorare l’andamento complessivo della spesa e supportare l’attività gestionale delle istituzioni scolastiche;
- porre le basi per la futura armonizzazione dei sistemi contabili delle Istituzioni Scolastiche ai sensi dell’art. 12 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 91 e all’art. 1, comma 143, della legge 13 luglio 2015, n.107.
I nuovi schemi, scrive il Miur, sono stati strutturati in modo da garantire una rappresentazione dei fatti contabili completa ed esaustiva, in linea con i fabbisogni specifici e le peculiarità delle scuole.
Schemi di bilancio, nuovo piano dei conti e delle destinazioni
Di seguito quanto trasmesso alle scuole:
- nuovo piano dei conti (allegato 1), che contiene l’elenco di tutti i conti, sezione entrate e sezione spese, che dovranno essere utilizzati dalle istituzioni scolastiche per effettuare le registrazioni contabili; ogni conto è collegato attraverso una codifica univoca alla corrispondente voce del piano dei conti integrato di cui al DPR 132/2013;
- nuovi schemi di bilancio (allegato 2), che le scuole dovranno utilizzare per la rappresentazione dei fatti contabili nelle diverse fasi gestionali, dalla programmazione alla rendicontazione;
- nuovo piano delle destinazioni (allegato 3), che contiene l’elenco delle destinazioni di spesa, intese come finalità di utilizzo delle risorse disponibili.
PTOF 2019/22, consultabile online su Scuola in Chiaro. Può essere predisposto sino al 31 gennaio
da Orizzontescuola
di redazione
Il Miur ha inviato una nota alle scuole avente per oggetto il Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/22.
PTOF 2019/22 navigabile su “Scuola in Chiaro”
L’amministrazione comunica alle istituzioni scolastiche che, dal 20 dicembre 2018, è disponibile, nella sezione dedicata al PTOF presente sul Portale “Scuola in Chiaro”, la funzione per navigare on line il Piano Trinnale dell’offerta formativa, già pubblicato e predisposto usando la piattaforma del MIUR in ambiente SIDI.
Nella succitata sezione è possibile anche scaricare i Piano in PDF.
PTOF 2019/22 elaborato tradizionalmente
Le scuole, che non hanno predisposto il PTOF nella piattaforma online del Miur, caricano il Piano tramite la solita procedura all’interno del SIDI, avendo cura di selezionare il triennio 2019-2022 dall’apposito menù a tendina.
Il PTOF sarà visibile e scaricabile dalla sezione “Didattica” di “Scuola in Chiaro”.
Redazione PTOF sino al 31/01/19
Il Miur comunica, inoltre, che il PTOF potrà essere pubblicato redatto e pubblicato sulla piattaforma in ambiente SIDI fino al 31 gennaio 2019, termine ultimo per le iscrizioni a.s. 2019/20.
Funzioni piattaforma PTOF
Le funzioni della Piattaforma PTOF saranno sempre disponibili, in modo che le scuole, se interessate, possano acquisire dimestichezza con la struttura.
Pensioni, quota 100 si sgonfia: 2,7 miliardi di finanziamenti tagliati e più disincentivi
Legge bilancio: arrivano (forse) il potenziamento per l’infanzia e un mini-fondo per le paritarie
da La Tecnica della Scuola
Fra gli emendamenti alla legge di bilancio con qualche possibilità di essere approvati e di trasformarsi in disposizioni che potrebbero entrare in vigore con il nuovo anno va segnalato quello relativo all’organico di potenziamento della scuola dell’infanzia.
La proposta arriva dal senatore della Lega Mario Pittoni, presidente della Commissione Cultura del Senato.
“L’organico del personale docente della scuola dell’infanzia – recita l’emendamento – è incrementato di 1.200 unità, da destinare alla graduale generalizzazione del tempo normale nonché al potenziamento dell’offerta formativa”.
Di conseguenza le risorse finanziarie destinate agli organici del personale docente vengono aumentate in proporzione.
Per la verità questo emendamento, e così tanti altri, è per ora una semplice proposta e non è affatto sicuro che venga accolto dal Governo.
Potrebbe fare la stessa fine che è toccata all’emendamento finalizzato all’aumento dei fondi alle scuole paritarie che proprio nel pomeriggio di giovedì 20 dicembre è stata ritenuto non ammissibile.
In proposito, però, il senatore Mario Pittoni fa sapere che resta tuttora in piedi un emendamento riguardante sempre l’aumento dei fondi per le paritarie (ma si tratta in questo caso delle sole scuole dell’infanzia e di una cifra molto più modesta).
Ed è ancora Pittoni a rendere noto che se l’emendamento sul potenziamento per l’infanzia dovesse essere respinto, resta sua intenzione lavorare per inserire la norma in uno dei primi provvedimenti urgenti da adottare dopo l’approvazione della legge di bilancio.
Ad ogni modo fra poche ore sarà finalmente possibile conoscere con maggiore precisione quali modifiche al testo originario del disegno di legge sul bilancio 2019 verranno recepite dal Governo.
Educazione fisica scuola primaria, 12 mila assunzioni nei prossimi anni
Anagrafe Studenti a.s. 2018/2019: aperta la partizione dedicata agli studenti con disabilità
Progettazione e gestione PON, iscrizioni al corso di formazione entro il 22 dicembre
Vacanze di Natale, Bussetti manda gli auguri e invita a dare pochi compiti agli studenti
da La Tecnica della Scuola
Di Redazione
Seconda prova Maturità 2019: pubblicate le simulazioni del Miur. Come potrebbe essere con la doppia materia
da Tuttoscuola
Dopo gli esempi di prima prova maturità 2019, ora è la volta di quelli del secondo scritto. Sul sito del Miur sono infatti disponibili alcune simulazioni seconda prova maturità 2019 per aiutare i maturandi e farli esercitare con quello che potrebbero trovarsi di fronte il giorno del loro secondo scritto dell’esame di Stato.
Continuano così le azioni che il Ministero sta mettendo in campo per accompagnare studenti e docenti nella preparazione della nuova Maturità che, a partire da questo anno scolastico, si svolgerà con alcune novità, come previsto dal decreto legislativo numero 62 del 2017.
Gli esempi di seconda prova maturità 2019 si riferiscono ad alcuni degli indirizzi più diffusi dell’istruzione liceale e dell’istruzione tecnica e professionale. Si tratta sia di prove mono-disciplinari, sia di prove che coinvolgono più discipline caratterizzanti gli indirizzi di studio. Una delle novità con le quali i ragazzi potrebbero trovarsi a fare i conti potrebbe, infatti, proprio essere la doppia materia in seconda prova. Di seguito le simulazioni seconda prova maturità 2019 pubblicate dal Miur:
Simulazione seconda prova maturità 2019 per IPEN – Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera – Articolazione enogastronomia
Tema di Scienza e cultura dell’alimentazione, laboratorio di servizi enogastronomici
Simulazione seconda prova maturità 2019 per ITPT – Agraria, agroalimentare e agroindustria – Articolazione produzioni e trasformazioni
Tema di Produzioni vegetali trasformazione dei prodotti
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo Scientifico, opzione scienze applicate, sezione ad indirizzo sportivo
Tema di Fisica
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo Scientifico, opzione scienze applicate, sezione ad indirizzo sportivo
Tema di Matematica e Fisica
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo Scientifico, opzione scienze applicate, sezione ad indirizzo sportivo
Tema di Matematica
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo linguistico
Tema di Francese
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo linguistico
Tema di Inglese
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo classico
Tema di Greco e Latino
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo classico
Tema di Latino e Greco
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo classico
Tema di Greco
Simulazione seconda prova maturità 2019 per Liceo classico
Tema di Latino
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 dicembre 2018
Riparto del contributo di 75 milioni di euro, per l’anno 2018, a favore delle regioni a statuto ordinario e degli enti territoriali che esercitano le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali. (19A00508)
(GU Serie Generale n.23 del 28-01-2019)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Vista la legge 7 aprile 2014, n. 56, che detta, per le regioni a statuto ordinario, disposizioni in materia di citta’ metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni al fine di adeguare il loro ordinamento ai principi di sussidiarieta’, differenziazione e adeguatezza e, in particolare, l’art. 1, comma 89, che prevede il riordino delle funzioni non fondamentali delle province;
Viste le leggi regionali di riordino delle funzioni non fondamentali emanate in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56;
Visto l’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016) ove si prevede che «ai fini del completamento del processo di riordino delle funzioni delle province, le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilita’ fisiche o sensoriali di cui all’art. 13, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e relative alle esigenze di cui all’art. 139, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sono attribuite alle regioni a decorrere dal 1° gennaio 2016, fatte salve le disposizioni legislative regionali che alla predetta data gia’ prevedono l’attribuzione delle predette funzioni alle province, alle citta’ metropolitane o ai comuni, anche in forma associata»;
Visto l’art. 1, comma 70, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, ove si prevede che «Per l’esercizio delle funzioni di cui all’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e’ attribuito un contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 da ripartire con le modalita’ ivi previste»;
Visto l’art. 8 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, secondo cui «Sono autorizzati l’impegno e il pagamento delle spese del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, per l’anno finanziario 2018, in conformita’ all’annesso stato di previsione (Tabella n. 7)»;
Considerato che nel suddetto stato di previsione Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e ricerca e’ iscritto, per l’esercizio finanziario 2018, il Fondo da assegnare alle regioni per fronteggiare le spese relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilita’ fisiche o sensoriali, con lo stanziamento di 75 milioni di euro e che a detto riparto si provvede con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, di concerto con il Ministro per la famiglia e le disabilita’, il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dell’interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata, ai sensi dell’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, come modificato dall’art. 3, comma 4, lettera l), del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 97;
Ritenuto di dover procedere al riparto del contributo in base ad un criterio di ponderazione che tenga conto, nella misura dell’80 per cento, del numero degli alunni con disabilita’ delle scuole secondarie superiori e, nella misura del 20 per cento, della spesa storica sostenuta dalle province per l’esercizio delle suddette funzioni nel periodo 2012 – 2014;
Considerata la spesa media sostenuta dalle province nel triennio 2012- 2014 per l’esercizio delle funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilita’ fisiche o sensoriali e per i servizi di supporto organizzativo;
Vista la nota del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca prot. 0018995 del 28 giugno 2018, con la quale sono stati individuati gli alunni con disabilita’ iscritti nell’anno scolastico 2017/2018, distinti per grado di istruzione e per provincia o citta’ metropolitana;
Considerato che gli alunni delle Province di Barletta-Andria-Trani e Fermo, risultano ancora assegnati nella nota del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca rispettivamente alle Province originarie di Bari e Ascoli Piceno, e che pertanto il riparto fra le suddette province e citta’ metropolitane e’ avvenuto, come per l’anno precedente, in base ai dati Istat relativi alle rispettive popolazioni scolastiche degli studenti con disabilita’;
Visto il documento Repertorio atti n. 86/CU del 1° agosto 2018, recante l’esito della seduta in pari data della Conferenza unificata, dal quale risulta che nella seduta stessa non si sono create le condizioni di assenso previste ai fini del perfezionamento dell’intesa;
Considerato che, nella seduta della Conferenza unificata del 1° agosto 2018, l’ANCI e l’UPI hanno espresso parere favorevole all’intesa mentre le regioni, pur condividendo, a maggioranza, la proposta di riparto presentata dal Governo, hanno espresso la mancata intesa senza l’applicazione della decorrenza dei termini;
Considerato, altresi’, che l’ANCI, l’UPI e le regioni hanno sollecitato l’avvio di un tavolo di confronto fra tutti i soggetti interessati, al fine di addivenire a soluzioni condivisibili per la modifica dei criteri per gli anni successivi, chiedendo inoltre al Governo che il Fondo diventi strutturale;
Considerato, altresi’, che il Governo, nella medesima seduta della Conferenza unificata del 1° agosto 2018, preso atto della mancata intesa ai sensi dell’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ha fatto proprio l’invito alla non applicazione della decorrenza dei termini; Visto l’art. 3, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ove si prevede che «Quando un’intesa espressamente prevista dalla legge non e’ raggiunta entro trenta giorni dalla prima seduta della Conferenza Stato-Regioni in cui l’oggetto e’ posto all’ordine del giorno, il Consiglio dei ministri provvede con deliberazione motivata»;
Visto l’art. 3, comma 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ove si prevede che «In caso di motivata urgenza il Consiglio dei ministri puo’ provvedere senza l’osservanza delle disposizioni del presente articolo. I provvedimenti adottati sono sottoposti all’esame della Conferenza Stato-Regioni nei successivi quindici giorni. Il Consiglio dei ministri e’ tenuto ad esaminare le osservazioni della Conferenza Stato-Regioni ai fini di eventuali deliberazioni successive»;
Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 24 settembre 2018 con la quale e’ autorizzata l’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante «Riparto del contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 a favore delle regioni a statuto ordinario e degli enti territoriali che esercitano le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilita’ fisiche o sensoriali»;
Su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro per la famiglia e le disabilita’, con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’interno;
Decreta:
Art. 1
1. Il contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 di cui al «Fondo da assegnare alle regioni per fronteggiare le spese relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilita’ fisiche o sensoriale», iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, ripartito secondo i criteri di cui all’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e’ erogato a favore delle regioni a statuto ordinario che provvedono ad attribuirlo alle province e alle citta’ metropolitane che esercitano effettivamente le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilita’ fisiche o sensoriali di cui all’art. 13, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Tale contributo, da considerarsi integrativo rispetto alla copertura finanziaria prevista nelle disposizioni regionali attinenti alle funzioni non fondamentali delle province e citta’ metropolitane, e’ ripartito nella misura dell’80 per cento in proporzione alla presenza degli alunni disabili, limitatamente alle scuole secondarie superiori presenti in ciascuna provincia nell’anno scolastico 2017/2018 e del 20 per cento in proporzione alla spesa media storica sostenuta dalle province per l’esercizio delle suddette funzioni nel triennio 2012- 2014, come da allegato A), che forma parte integrante del presente provvedimento. 2. Qualora le funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilita’ fisiche o sensoriali siano svolte, a seguito di specifiche disposizioni legislative regionali, da soggetti diversi dalle province e dalle citta’ metropolitane, la quota del contributo e’ attribuita alla regione che stabilira’ le modalita’ di riparto tra gli enti territoriali interessati.
Il presente decreto verra’ trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 21 dicembre 2018
Il Presidente del Consiglio dei ministri Conte
Il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Stefani
Il Ministro per la famiglia e le disabilita’ Fontana
Il Ministro dell’economia e delle finanze Tria
Il Ministro dell’interno Salvini
Registrato alla Corte dei conti il 15 gennaio 2019 Ufficio controllo atti P.C.M., Ministeri della giustizia e degli affari esteri e della cooperazione internazionale, reg. succ. n. 67
PA e Autonomia differenziata in CdM
Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 21 dicembre 2018,
- ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge delega per il miglioramento della pubblica amministrazione;
- ha condiviso l’informativa sull’autonomia differenziata prevista dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione, richiesta dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione (disegno di legge – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge che delega il Governo, entro diciotto mesi dall’approvazione della delega, ad adottare uno o più decreti legislativi per il miglioramento della pubblica amministrazione.
L’obiettivo del provvedimento è di individuare soluzioni concrete per garantire l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, il miglioramento dell’organizzazione amministrativa e l’incremento della qualità dei servizi erogati, in primo luogo mediante una riforma del rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni che punti alla valorizzazione del merito, della competenza e delle capacità organizzative e relazionali del personale. Al riguardo, l’intervento normativo concerne i vari aspetti in cui tale rapporto si articola: accesso al pubblico impiego e alla qualifica dirigenziale, procedure di mobilità, procedimenti di valutazione delle competenze e procedimenti disciplinari.
Tra le novità: l’istituzione di un sistema nazionale di valutazione della performance coordinato dal Dipartimento della funzione pubblica, finalizzato anche all’individuazione e condivisione delle buone pratiche in materia di gestione del ciclo della performance; il coinvolgimento di utenti in rapporto diretto con l’amministrazione; l’utilizzazione di soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di un’effettiva competenza in materia di organizzazione amministrativa e di gestione delle risorse umane.
Il testo verrà quindi trasmesso alla Conferenza unificata per l’acquisizione del parere di competenza.
AUTONOMIA DIFFERENZIATA DELLE REGIONI
Illustrazione delle intese concernenti l’autonomia differenziata ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione
Il Consiglio dei Ministri ha condiviso l’informativa svolta dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani in merito al percorso di attuazione dell’autonomia differenziata prevista dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione e richiesta dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
È stato delineato il percorso per il completamento dell’acquisizione delle intese citate, che prevede la conclusione della fase istruttoria entro il 15 gennaio 2019 e la definizione della proposta da sottoporre ai Presidenti delle Regioni interessate entro il 15 febbraio 2019.