Archivio mensile:Novembre 2018
Assistenza garantita agli studenti disabili se non viene aggiornato il PEI
Il Sole 24 Ore del 30-11-2018
Assistenza garantita agli studenti disabili se non viene aggiornato il PEI
Sino a quando non viene aggiornato il Piano educativo individualizzato in conseguenza alle periodiche verifiche dei bisogni dell’alunno disabile, la Regione è obbligata a continuare ad erogare le prestazioni in essere, dovendosi ragionevolmente presumere la loro perdurante indispensabilità ai fini della fruizione dei servizi scolastici.
E’ quanto afferma il Tar Lombardia con la sentenza n. 2612 del 20 novembre.
Il caso.
Alcuni minori disabili si sono trovati senza neppure un’ora di assistente alla comunicazione esperto in Lis (lingua italiana dei segni), nonostante il Piano educativo individualizzato (Pei) ne avesse stabilito la necessità. I genitori chiedono al Tar che venga accertato il diritto dei minori stessi a ricevere le prestazioni sino all’approvazione dei nuovi Pei.
L’articolo12 della legge 104 del 1992 prevede che, una volta intervenuto l’accertamento sanitario che dà luogo al diritto a fruire delle prestazioni previste dalla norma, deve essere elaborato un profilo dinamico-funzionale ai fini della formulazione di un Pei, che indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali ed affettive dell’alunno ponendo in rilievo le difficoltà di apprendimento e le capacità possedute.
Alla elaborazione del profilo dinamico-funzionale iniziale seguono, con il concorso degli operatori delle Asl, della scuola e delle famiglie, verifiche per controllare gli effetti dei diversi interventi e l’influenza esercitata dall’ambiente scolastico. Il profilo dinamico-funzionale è aggiornato a conclusione dei vari cicli di formazione dell’obbligo e durante il corso di istruzione secondaria superiore.
Il diritto all’assistenza.
Nella sentenza, il Tar Lombardia accoglie la domanda, ricordando che la prestazione assistenziale funzionale a garantire il diritto all’educazione e all’istruzione ha carattere dinamico, in quanto deve essere correlata all’andamento della patologia da cui il disabile è affetto, per cui varia col variare delle necessità dell’alunno. Proprio per questo l’articolo 12 prevede periodici aggiornamenti correlati a verifiche dei bisogni del disabile.
Se questo è, sino a quando non si proceda con tali periodici aggiornamenti, le amministrazioni competenti devono continuare ad erogare le prestazioni in essere, “dovendosi ragionevolmente presumere – si legge nella sentenza – la loro perdurante indispensabilità ai fini della proficua fruizione dei servizi scolastici da parte dei soggetti bisognosi che ne beneficiano”.
Pertanto, posto che l’assistenza dell’operatore Lis era stata ritenuta indispensabile affinché gli alunni potessero fruire del servizio scolastico, fintanto che il Pei non viene aggiornato tale assistenza deve continuare ad essere garantita negli stessi termini e modi ivi previsti, dovendosi ragionevolmente presumere che il bisogno sia rimasto immutato.
di Amedeo Di Filippo
Nuovo regolamento di contabilità delle scuole: confronto al MIUR sull’articolo 39
Nuovo regolamento di contabilità delle scuole: confronto al MIUR sull’articolo 39
Confermata dalla FLC CGIL la richiesta di differimento di un anno dell’entrata in vigore del decreto anche per consentire una modifica dell’articolo riguardante la manutenzione delle scuole.
Si è svolto nella giornata di giovedì 29 novembre il previsto incontro al Ministero dell’Istruzione per approfondimenti tecnici sugli aspetti applicativi dell’articolo 39 del Decreto Interministeriale 28 agosto 2018 n. 129 sul nuovo Regolamento di Contabilità delle istituzioni scolastiche.
Com’è noto, la pubblicazione del Decreto sulla Gazzetta Ufficiale del 16 novembre 2018 ha suscitato l’immediata e giustificata protesta delle scuole e dei dirigenti scolastici per l’inaccettabile aggravio di responsabilità in materia di manutenzione degli edifici scolastici previsto dall’articolo 39.
Durante l’incontro l’amministrazione ha illustrato nel dettaglio le previsioni dell’articolo 39, confrontandone il testo con il previgente articolo 46 del Decreto Interministeriale 44/2001 e sostenendo che le modifiche apportate andrebbero nella direzione, perseguita dal MIUR, di circoscrivere le responsabilità già precedentemente previste, limitandone l’esercizio ai soli casi di piccola manutenzione e riparazione.
Ha inoltre aggiunto che, rispetto al testo elaborato e inviato al CSPI per il prescritto parere, è stato necessario recepire la richiesta del Consiglio di Stato di disciplinare anche la possibilità che le istituzioni scolastiche effettuassero lavori di manutenzione straordinaria con fondi propri, d’intesa con il proprietario dell’immobile.
Ha infine ricordato che è stato necessario tenere conto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 145, della legge 107/2015 rispetto alle erogazioni liberali in denaro destinate agli investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti.
Come FLC CGIL, oltre alla difficoltà a comprendere le motivazioni di un intervento così determinato da parte del Consiglio di Stato sul testo del decreto, abbiamo espresso il nostro dissenso rispetto all’interpretazione data dal MIUR sugli effetti dell’introduzione dell’articolo 39, rappresentando la nostra forte preoccupazione per le conseguenze che potrà avere una norma che aumenta, anziché circoscrivere, i casi in cui le scuole sono chiamate a sostituirsi agli enti locali per ripristinare la piena funzionalità degli edifici scolastici.
Abbiamo sottolineato che la legge 23/1996 riconosce agli enti locali (comuni per il primo ciclo, province per la secondaria di secondo grado) l’obbligo della fornitura e della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici e che, solo su richiesta delle scuole, gli enti territoriali competenti possono delegare alle singole istituzioni scolastiche funzioni relative alla manutenzione ordinaria degli edifici.
Abbiamo perciò ribadito che, in forza di tale previsione, qualunque indicazione regolamentare relativa a obblighi delle istituzioni scolastiche al di fuori della delega della legge 23/1996 e al di fuori della manutenzione ordinaria si configuri come illegittima, perché in contrasto con l’ambito di esercizio della attività di manutenzione degli edifici da parte delle scuole che la legge ha così chiaramente e precisamente delineato, circoscrivendola al solo caso della delega richiesta dalle scuole.
D’altro canto siamo convinti che nell’espressione “piccola manutenzione e riparazione” possano essere ricompresa una serie talmente vasta di fattispecie che solo un atto formale sottoscritto dall’ente locale e dalla scuola nell’ambito della delega previsa dalla legge, possa precisare gli ambiti e i limiti di spesa entro i quali la scuola possa autonomamente agire, escludendo automaticamente l’obbligo e la responsabilità di intervento al di fuori di quelli pattuiti.
Abbiamo infine segnalato un altro aspetto critico di natura contabile derivante dalla necessità di provvedere a continue variazioni di bilancio nel caso di utilizzo dei fondi per il funzionamento per gli interventi urgenti di piccola manutenzione e riparazione che dovessero rendersi necessari.
Per i motivi esposti abbiamo dichiarato la nostra volontà di ottenere una modifica dell’articolo 39, comunicando di aver inserito tale motivazione nella richiesta di emendamento al ddl concretezza finalizzato al rinvio di un anno dell’entrata in vigore del nuovo regolamento contabile delle istituzioni scolastiche.
Nell’immediato, al fine di gestire l’applicazione dell’art. 39 nelle scuole, abbiamo chiesto che nelle indicazioni operative sull’applicazione del nuovo regolamento in corso di elaborazione, il MIUR chiarisca le modalità di accertamento delle uscite e delle entrate nei casi di interventi effettuati in assenza della delega richiesta all’ente locale e inviti i dirigenti scolastici a definire, in accordo con l’ente locale, modalità e limiti per l’effettuazione degli interventi di manutenzione urgenti e indifferibili.
Abbiamo inoltre chiesto al MIUR di farsi promotore di una tempestiva conferenza di servizi con i rappresentanti degli enti locali sul tema della manutenzione degli edifici scolastici.
Autismo, linee guida dell’ISS
Redattore Sociale del 30-11-2018
Autismo, linee guida dell’ISS: parte la prima consultazione degli stakeholder
Raccogliere i pareri, i contributi e le osservazioni di tutti i soggetti interessati. È questo l’obiettivo della prima consultazione pubblica sulle Linee Guida per la diagnosi e il trattamento del disturbo dello spettro autistico nei bambini/adolescenti e negli adulti avviata dall’Istituto Superiore di Sanità e pubblicata online sul sito del Sistema Nazionale Linee Guida.
ROMA. Raccogliere i pareri, i contributi e le osservazioni di tutti i soggetti interessati. È questo l’obiettivo della prima consultazione pubblica sulle Linee Guida per la diagnosi e il trattamento del disturbo dello spettro autistico nei bambini/adolescenti e negli adulti avviata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e pubblicata online sul sito del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG).
“La procedura di consultazione pubblica- precisa Primiano Iannone, direttore del Centro per l’eccellenza clinica e la qualità e sicurezza delle cure dell’ISS- ha l’obiettivo di acquisire i commenti e le osservazioni sui quesiti clinici identificati dal Panel di esperti tramite un processo metodologico rigoroso e trasparente, come previsto dal Manuale metodologico per la produzione delle Linee Guida dell’ISS”. Dal 10 dicembre 2018 al 7 gennaio 2019, infatti, gli stakeholder registrati sulla piattaforma SNLG potranno partecipare attivamente alla prima consultazione pubblica, prevista dal processo di produzione delle due Linee Guida sull’autismo, utilizzando il modulo predisposto per la raccolta dei contributi e dei commenti.
“La consultazione degli stakeholder- sottolinea Maria Luisa Scattoni, coordinatrice dell’Osservatorio Nazionale Autismo e del Comitato Tecnico-Scientifico che sta “governando” il processo di elaborazione delle due Linee Guida- va a integrare il lavoro dei membri del Panel, già deputati alla formulazione dei quesiti clinici considerati prioritari per la pratica clinica, per garantire il più ampio coinvolgimento e la partecipazione di tutti i soggetti interessati”.
Per registrarsi in piattaforma è necessario inviare la propria espressione di interesse tramite email all’indirizzo cts_lgautismo@iss.it entro e non oltre la mezzanotte di domenica 9 dicembre. Come specificato nell’avviso di consultazione pubblica, gli stakeholder rappresentano gli interessi e i punti di vista specifici e comuni alla propria categoria/gruppo di appartenenza.
Possono quindi partecipare alla consultazione presidenti/direttori generali/segretari generali o scientifici/rappresentanti legali di società scientifiche, associazioni e rappresentanti di cittadini, pazienti e familiari/caregiver, imprese del settore industriale, istituzioni pubbliche nazionali e regionali, università, istituti di ricerca pubblici e privati.
Le organizzazioni di stakeholder registrate sono invitate a raccogliere i contributi dei propri soci/membri/persone rappresentate e ad inviarli attraverso la piattaforma SNLG in un’unica sessione di lavoro. Per informazioni sulle scadenze si può consultare il sito Bookmark. (DIRE)
Conoscere, vivere, scoprire il web
In arrivo la nuova campagna per un buon uso della Rete da parte di giovani e adulti voluta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. L’iniziativa, che durerà un mese a partire da fine novembre e prevede la pubblicazione di contenuti adatti a studenti, docenti e famiglie, è stata ufficialmente presentata questa mattina nel corso di JOB&Orienta, il Salone nazionale dedicato a orientamento, scuola, formazione e lavoro per i ragazzi, in corso a Verona fino al primo dicembre. Il MIUR anche quest’anno partecipa alla manifestazione con un proprio stand (al padiglione 6).
La campagna per conoscere, vivere e scoprire il web sarà divisa in tre fasi, ciascuna caratterizzata da hashtag-contenuti con destinatari diversi. L’obiettivo è quello di informare genitori, docenti e ragazzi con materiali di facile fruizione e un linguaggio vicino alle loro sensibilità.
Docenti e operatori della scuola saranno i destinatari della prima fase di lancio, #conoscereilweb, che metterà al centro il pensiero computazionale. Sui canali social di Generazioni Connesse saranno pubblicati video realizzati in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale italiano e contenuti ideati con Telefono Azzurro e Google.
Gli studenti saranno invece coinvolti nella seconda fase, #vivereilweb, in cui si parlerà di netiquette e gestione delle amicizie in Rete. Previsto anche un decalogo per muoversi correttamente sul web.
Genitori e docenti, nella terza e ultima fase, #scoprireilweb, impareranno attraverso “7 consigli utili” a riconoscere i comportamenti sospetti legati a un cattivo uso dei social.
A conclusione della campagna sarà lanciata l’App di Generazioni Connesse, per l’accesso a contenuti didattici e pedagogici da utilizzare a casa o in classe.
Educazione&Scuola Newsletter n. 1095
Educazione&Scuola Newsletter n. 1095
Novembre 2018 – XXIII Anno
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Notizie |
Regolamento per la programmazione e il reclutamento del personale AFAM
Nuovo Esame di Stato: le Prove scritte
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Giornata Nazionale per la Sicurezza nelle Scuole
Organismo Indipendente di Valutazione della performance (OIV)
Nuovo Regolamento amministrativo-contabile
Norme |
Nota 27 novembre 2018, AOODGOSV 19894
Avviso 27 novembre 2018, AOODGEFID 30562
Nota 26 novembre 2018, AOODGOSV 19890
Decreto Ministeriale 26 novembre 2018, AOOUFGAB 769
Bandi Piano Nazionale Cinema per la scuola
Nota 23 novembre 2018, AOODGOSV 19782
Nota 23 novembre 2018, AOODGOSV 19778
Nota 22 novembre 2018, AOODGRUF 23410
Nota 20 novembre 2018, AOODGOSV 19534
Patrimonio culturale, artistico e paesaggistico: Manuale Procedura di Gestione
Avviso 19 novembre 2018, AOODGOSV 19498
Nota 19 novembre 2018, AOODGPER 50912
Nota 16 novembre 2018, AOODGPER 50647
Legge 16 novembre 2018, n. 130
Decreto Ministeriale 15 novembre 2018, AOOUFGAB 727
Nota 14 novembre 2018, AOODGOSV 19248
Nota 13 novembre 2018, AOODGOSV 19168
Nota 8 novembre 2018, AOODGOSV 18919
Decreto Direttore Generale 7 novembre 2018
Nota 7 novembre 2018, AOODGOSV 18902
Nota 7 novembre 2018, AOODGOSV 18820
Sentenza TAR Lazio 6 novembre 2018, n. 10867
Nota 6 novembre 2018, AOODGOSV 18803
Nota 6 novembre 2018, AOODGOSV 18746
Nota 5 novembre 2018, AOODGOSV 18643
Nota 2 novembre 2018, AOODGSIP 4554
Rubriche |
di Giovanni Fioravantidi Stefano StefanelLa Carta dei diritti del fanciullo al gioco e al lavoro nel XXI secolo
di Margherita Marzariodi Giovanni FioravantiLa scuola sta andando alla deriva
di Enrico Maranzanadi Stefano StefanelScuola-territorio e stakeholders: la prospettiva del Bilancio Sociale
di Angelo Palettadi Piervincenzo Di Terlizzidi Enrico MaranzanaIl Liceo dei licei: l’Orientamento come sistema
di Gabriella MaciIl Bilancio Sociale nel Sistema Nazionale di Valutazione (SNV)
di Serena GrecoIl Bilancio Sociale nella scuola dell’autonomia
di Massimo FaggioliLa Cengia di Ball della scuola primaria
di Stefano Stefanel
in Europ@ – Fondi Strutturali di Fabio Navanteri
in Famiglie
di Cinzia OlivieriPuò invalidarsi il procedimento elettorale?
di Cinzia OlivieriNuovo regolamento di contabilità e regime transitorio
di Cinzia OlivieriSportello Genitori Studenti e Scuola
a cura di Cinzia Olivieri
in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti
a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Evelina Chiocca
in Informagiovani – La Rete di Vincenzo Andraous
di Vincenzo Andraousdi Vincenzo Andraous
in LRE di Paolo Manzelli
di Paolo ManzelliLa Stimolazione Laser dei Biofotoni
di Paolo ManzelliLaser e le sue applicazioni tecnologiche
Firenze, 30 novembre 2018di Paolo Manzellidi Paolo Manzelli
in Recensioni
Parole appuntite, parole piumate
Bari, 30 novembre 2018di Antonio Stanca
in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco
di Maurizio Tiriticcodi Maurizio Tiriticco
Rassegne |
Laser terapia ed Epigenoma
di Paolo Manzelli
La Stimolazione Laser dei Biofotoni
La Stimolazione Laser dei Biofotoni
di Paolo Manzelli
Bussetti: nuova riforma è impensabile, insegnamento è missione
da La Tecnica della Scuola
Bussetti: nuova riforma è impensabile, insegnamento è missione
di redazione
Il ministro Marco Bussetti è intervenuto stamane al congresso nazionale della Fidae ed ha parlato di parità e di autonomia.
“Fare una riforma della scuola, oggi, è impensabile: con l’ultima, la Buona Scuola, la parte normativa non è stata spesso seguita da quella operativa e l’Osservatorio per la disabilità, per fare solo un esempio, a luglio non era ancora mai stato convocato”, ha detto il ministro.
La scuola è indispensabile per la formazione e la crescita dei ragazzi. La tendenza che c’e’ oggi a ‘mettere in bancarella’ quante più cose si possono per attrarre gli studenti, come il bilinguismo alle elementari. L’autonomia ha portato competizione legata anche al numero delle iscrizioni”. Invece bisogna porre attenzione “alle attitudini dei ragazzi e questo va fatto capire soprattutto ai genitori” ha concluso.
Miur: 20mila euro a scuola per didattica innovativa, cosa si può comprare
da La Tecnica della Scuola
Miur: 20mila euro a scuola per didattica innovativa, cosa si può comprare
di redazione
“Il Miur ha appena pubblicato un bando da 22 milioni, che punta a stimolare l’utilizzo di metodologie didattiche innovative, grazie alle quali studenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado potranno sperimentare forme di apprendimento più coinvolgenti e anche divertenti”
Così, in una nota, il sottosegretario all’Istruzione del MoVimento 5 Stelle, Salvatore Giuliano “Apprendere, infatti, non vuol dire soltanto assistere a una lezione frontale, ma anche interagire con i compagni, i docenti e con le tecnologie, contribuire a realizzare il materiale didattico: questo significa essere protagonisti del proprio apprendimento.
“Con questo bando”, prosegue il sottosegretario, “vogliamo aiutare le scuole a sviluppare ambienti di apprendimento innovativi, laboratori in cui la realtà fisica si unisce a quella virtuale, arricchendo così i contenuti della didattica tradizionale”.
“Per concorrere all’avviso pubblico, ciascuna scuola potrà presentare un solo progetto e ricevere fino a un contributo massimo di 20mila euro.
Cosa si può acquistare
Il finanziamento potrà essere speso ad esempio per
- allestire uno spazio di interazione dove i ragazzi potranno disegnare e produrre i propri lavor
- oppure per acquistare attrezzature come i dispositivi per la realtà aumentata
- monitor interattivi, stampanti 3d e altri materiali per l’elettronica educativa
“È un ulteriore, importante passo del Governo del Cambiamento per far sì che l’innovazione entri nelle nostre scuole.
120 docenti spiegheranno ai colleghi le metodologie didattiche innovative
“Già con la legge di Bilancio – conclude il Sottosegretario – abbiamo previsto la nascita di una equipe di 120 docenti specializzati in metodologie didattiche innovative, anche con l’utilizzo del digitale. Così mettiamo a disposizione dei nostri ragazzi sia le competenze che gli strumenti”
Bussetti: sì al Crocifisso e al presepe nelle aule. Sono simboli della nostra cultura
da La Tecnica della Scuola
Bussetti: sì al Crocifisso e al presepe nelle aule. Sono simboli della nostra cultura
Di Andrea Carlino
A margine del congresso Fidae, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti è intervenuto sulla querelle riguardante il crocifisso e il presepe nelle aule scolastiche. Sull’argomento Bussetti è chiaro: “Il Crocifisso per me è il simbolo della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni: non vedo che fastidio possa dare nelle nostre aule scolastiche anzi, può aiutare a far riflettere”. E sul presepe: “Sono favorevole, fa parte della nostra identità”.
Una posizione che Bussetti aveva espresso già negli scorsi giorni, sottolineando come per lui il crocifisso sia un “segno che è giusto che sia nelle aule scolastiche”, dopo le polemiche per quanto accaduto a Fiumicino, sulla presunta sparizione dei crocifissi dalle aule (poi smentita).
Proteste in Veneto per il no ai presepi in alcune scuole
Nel veneziano, però, accade che il presepe sia vietato in alcune scuole. La preside – spiega la stampa locale – avrebbe giustificato la decisione con la mancanza di fondi. Ma questo ha fatto inalberare la Lega, la quale ha ricordato che esiste uno stanziamento della Regione Veneto di 50mila euro alle scuole proprio per realizzare i presepi di Natale.
“Se davvero a Favaro Veneto una preside ha stabilito di vietare il presepe nella scuola si sarebbe davanti a un fatto preoccupante. Noi della Lega ci opporremo con fermezza” afferma il deputato leghista Alex Bazzaro.
Sulla stessa linea il consigliere regionale del gruppo ‘Zaia presidente’, Gabriele Michieletto: “chi osteggia i presepi nelle scuole del Veneto – afferma – è contro la nostra storia e i nostri valori. Se, poi, questo diniego arrivasse direttamente da un funzionario scolastico il fatto sarebbe gravissimo”.
Il caso crocifisso a Trieste
Nei giorni scorsi, il Comune di Trieste aveva deciso di rimettere il crocifisso nelle scuole. Decisione che aveva trovato il plauso della Chiesa locale: “Il Crocifisso non è solo il simbolo della Chiesa Cattolica ma dell’intera cultura europea occidentale e orientale”, “non offende nessuno, anzi insegna a tutti il perdono e la non violenza”, così Ettore Malnati, vicario episcopale per laicato e cultura della diocesi della città friulana.
Uil Scuola: “La laicità è principio cardine”
Su queste vicende sono intervenuti anche la Cgil e la Uil Scuola, chiedendo alla politica di “non dettare la linea” agli istituti scolastici. “La laicità è il principio cardine della scuola statale del nostro Paese – ha detto il segretario scuola Uil Pino Turi – le nostre istituzioni scolastiche trovano, nella costituzione, la legittimazione piena della loro funzione, la garanzia della loro autonomia e indipendenza”.
Cosa dice la normativa
La questione del crocifisso a scuola è una questione che ha provocato in passato aspre polemiche, anche perché la norma vigente è del 1924 (modificata nel 1928), quindi in epoca fascista.
Ad oggi, infatti, il crocifisso nelle aule scolastiche è previsto dall’art. 118 del Regio decreto 30 aprile 1924, n. 965. e dal Regio decreto 26 aprile 1928, n. 1297.
I due regi decreti non sono mai abrogati (e dunque sono ancora in vigore) e sono relativi rispettivamente alle scuole elementari e medie, sugli arredi scolastici delle aule, dove il crocifisso figura insieme con il ritratto del re d’Italia (con la Repubblica, aggiornato con il ritratto del presidente). Non ci sono chiare indicazioni normative per le scuole materne, superiori ed università.
I tribunali civili, però, si sono detti non competenti a giudicare in materia: poiché le indicazioni del Miur non sono vere e proprie leggi civili, ma provvedimenti interni alla scuola, la competenza, dunque spetta ai vari tribunali amministrativi.
Il Consiglio di Stato si è pronunciato a favore della presenza del crocifisso nelle aule con un parere del 1988 e uno del 2006.
La proposta della Lega
La proposta di legge, n. 387, depositata lo scorso 26 marzo, presentata dalla Lega, mira a disciplinare l’esposizione del crocifisso in tutti gli uffici della pubblica amministrazione e nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado e delle università e accademie del sistema pubblico integrato d’istruzione.
Il disegno di legge è composto in tutto da 5 articoli: all’articolo 1 vengono enunciati i principi del provvedimento, all’articolo 2 le finalità, all’articolo 3 si disciplina l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici, all’articolo 4 le sanzioni previste per chi lo rimuove e infine, all’articolo 5, si disciplina l’entrata in vigore della legge.
“Le ripetute polemiche relative alla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche, documentate dalla stampa e dai mezzi di comunicazione nazionali, hanno profondamente ferito il significato non solo religioso del Crocifisso, ma anche e soprattutto quale «simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendentemente da una specifica confessione religiosa», così come già aveva autorevolmente sostenuto il Consiglio di Stato, nel parere n. 63, espresso in data 27 aprile 1988″, scrive la deputata Barbara Saltamartini, prima firmataria della proposta, nella relazione a corredo della proposta di legge.
Iscrizioni 2019/2020, l’applicazione Scuola in Chiaro diventa un’app
da La Tecnica della Scuola
Iscrizioni 2019/2020, l’applicazione Scuola in Chiaro diventa un’app
Di Lara La Gatta
A supporto delle famiglie, impegnate in questo periodo con la scelta delle scuole per le iscrizioni all’a.s. 2019/2020, il Miur ha lanciato l’app di Scuola in Chiaro.
Partendo da un QR Code associato ad ogni istituzione scolastica sede di Istituto principale, tale strumento darà la possibilità di accedere con i propri dispositivi mobili alle informazioni principali sulla scuola e di confrontare alcuni dati già presenti nel sistema informativo con quelli di altre scuole del territorio.
“Tale confronto – ha chiarito il Miur – non ha lo scopo di portare alla redazione di classifiche tra le istituzioni scolastiche, bensì intende presentare in una versione mobile, ovvero consultabile da tutti i dispositivi mobili, alcuni dati già disponibili sul Portale Scuola in Chiaro o nel Portale unico dei dati (open data) relativi a più istituzioni scolastiche di interesse“.
In questa prima fase, l’app prende in considerazione i dati relativi ai risultati scolastici, ai risultati a distanza, alle caratteristiche del personale docente, alle strutture scolastiche. Man mano sarà implementata con nuove funzioni, quali la possibilità, per il prossimo anno scolastico, di mettere a disposizione anche informazioni riguardanti la progettualità delle istituzioni scolastiche, grazie al collegamento che verrà stabilito – per le scuole interessate – con la piattaforma PTOF presente sul SIDI.
Per utilizzare l’app è necessario che l’utente sia fornito di una app per leggere i QR Code. Il QR Code dinamico, associato alla singola Istituzione scolastica, sarà attivo dal 30 novembre.
Entro la stessa data verrà inviata una mail all’indirizzo di posta istituzionale della scuola con le indicazioni utili per ricevere il proprio QR Code, che potrà essere valorizzato con materiali
informativi predisposti per gli open day di presentazione dell’offerta formativa o sul sito web della scuola stessa.
Bussetti: “Impensabile fare una riforma oggi. Fare il docente è una missione”
da La Tecnica della Scuola
Bussetti: “Impensabile fare una riforma oggi. Fare il docente è una missione”
Di Redazione
Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a margine del congresso della Fidae, la federazione di scuole cattoliche paritarie: “Fare una riforma oggi è impensabile: con l’ultima, la Buona Scuola, la parte normativa non è stata spesso seguita da quella operativa e l’Osservatorio per la disabilità, per fare solo un esempio, a luglio non era ancora mai stato convocato”.
Bussetti ha poi proseguito parlando della professione del docente come “una missione” e della scuola come “l’unica vera agenzia educativa”.
Il ministro ha quindi criticato “la tendenza che c’è oggi a ‘mettere in bancarella’ quante più cose si possono per attrarre gli studenti, come il bilinguismo alle elementari. L’autonomia ha portato competizione legata anche al numero delle iscrizioni”.
Invece bisogna porre attenzione “alle attitudini dei ragazzi e questo va fatto capire soprattutto ai genitori”. Di qui l’importanza della libertà di scelta “che viene fornita anche dalla presenza delle scuole paritarie”, ha sottolineato.
Predisposizione del PTOF, le FAQ del Miur sull’uso della piattaforma
da La Tecnica della Scuola
Predisposizione del PTOF, le FAQ del Miur sull’uso della piattaforma
Di Lara La Gatta
In merito alla predisposizione del PTOF, il Miur quest’anno ha reso disponibile un’apposita piattaforma sul portale SIDI, che le scuole possono decidere di utilizzare.
Ricordiamo che i PTOF deve, necessariamente, essere predisposto prima delle iscrizioni, per consentire alle famiglie di conoscere l’offerta formativa delle scuole così da assumere scelte consapevoli in merito all’iscrizione dei figli.
Sull’uso della piattaforma, il Miur ha pubblicato una serie di domande e risposte, che riportiamo di seguito:
- Fino a quando sarà aperta la piattaforma PTOF nel SIDI?
Stante la finalità della piattaforma PTOF di essere uno strumento di supporto per l’autonoma progettualità delle scuole e considerato il carattere ordinatorio della data indicata per la predisposizione del Piano triennale, la piattaforma resterà sempre aperta, in modo che ciascuna istituzione possa predisporre il PTOF nei tempi che ritiene più funzionali alla propria organizzazione.
- Il RAV che attualmente le scuole hanno a disposizione è quello pubblicato a fine giugno 2018. È prevista la riapertura del RAV prima di predisporre il PTOF 2019-2022?
La riapertura del RAV per quest’anno scolastico avverrà come di consueto nel periodo aprile-giugno 2019. Le scuole, però, devono avviare da subito la riflessione su quanto raggiunto attraverso i percorsi di miglioramento realizzati in seguito all’autovalutazione, perché rispetto a queste riflessioni possono scegliere le priorità per il miglioramento riferite al periodo 2019-2022. La norma, infatti, vuole che il PdM sia un contenuto obbligatorio del PTOF.
Per facilitare questa analisi, le scuole che scelgono di utilizzare la piattaforma PTOF presente nel SIDI possono inserire le Priorità ed i Traguardi così individuati nella sottosezione “Priorità desunte dal RAV” presente nella sezione 2 “Le scelte strategiche” della struttura, basandosi sui dati di analisi disponibili nell’ultimo RAV aggiornato a giugno scorso. Consequenzialmente, ciascuna scuola progetta i percorsi di miglioramento attraverso la sottosezione “Piano di Miglioramento” della struttura per il triennio 2019-2022. Quando il RAV 2019 sarà riaperto, le scuole che hanno utilizzato la piattaforma PTOF troveranno automaticamente precaricate le Priorità ed i Traguardi che hanno indicato per il prossimo triennio. - La scuola deve compilare tutte le sezioni e sottosezioni presenti nella piattaforma PTOF per riuscire a generare il documento?
Come indicato dalla Nota DGOSV 16 ottobre 2018, n. 17832, la scuola può autonomamente decidere quali contenuti utilizzare tra quelli proposti, non ci sono sezioni o sottosezioni obbligatorie. Nel caso in cui la scuola non compili delle sezioni o delle sottosezioni, le stesse non saranno presenti nella versione del PTOF che la piattaforma produce, per evitare che compaiano campi vuoti, che erroneamente potrebbero essere letti come una mancanza. Analogamente se la scuola ha scelto di inserire altri contenuti, aggiungendo titoli e descrizioni non previste in piattaforma, questi si inseriscono dove la scuola li ha scritti modificando l’indice proposto.
- Perché alcune sottosezioni sono contrassegnate da asterischi?
Poiché l’indice proposto è modificabile dalla scuola, per alcune sottosezioni vengono contrassegnati da asterischi i campi che la scuola deve necessariamente compilare qualora abbia scelto di confermare l’inserimento della voce nel proprio PTOF. In questo modo la piattaforma è in grado di individuare con certezza quali contenuti la scuola vuole conservare e quali cancellare. La scuola può poi decidere se trattare o meno i restanti contenuti senza asterisco proposti per quella specifica voce, come approfondimenti esplicativi della stessa che compariranno solo se compilati.
- Perché la sottosezione “Curricolo” è proposta per ciascun plesso della scuola? Non basta scrivere il curricolo una volta sola?
La piattaforma è costruita in modo che la scuola abbia uno spazio riservato a tutte le sedi che la compongono. Se la suddivisione non è influente ai fini del curricolo, la scuola può descrivere il curricolo nel campo in corrispondenza della sede principale. Se invece la singola sede è indicativa di specifici segmenti scolastici o indirizzi di studio, ognuno caratterizzato da un curricolo specifico, la scuola può descriverlo in corrispondenza di ciascuna sede. Questo è il caso, ad esempio, di un istituto comprensivo che abbia una sede di scuola primaria ed un’altra di scuola secondaria di primo grado o di un istituto superiore che comprenda sia un indirizzo liceale sia un indirizzo tecnico.
- Come si pubblica il PTOF su Scuolainchiaro?
Una volta completata l’attività di predisposizione del PTOF, tramite la voce “Gestisci” presente nel menù laterale della pagina Home le scuole accedono alla funzione “Genera PTOF”, attraverso cui producono la versione in pdf del piano che può essere portato in Consiglio di Istituto o Circolo per l’approvazione. Dopo avere inserito gli estremi della delibera di approvazione, si attiva la funzione “Approva e pubblica” che, una volta cliccata, pubblica automaticamente il documento su Scuolainchiaro.
- Quanti allegati posso caricare?
Ogni volta che in piattaforma è presente il tasto “Carica eventuale allegato”, la scuola può caricarne uno, purché abbia scritto nel box di testo corrispondente. Tuttavia si suggerisce di non eccedere con il caricamento di allegati, che renderebbero dispersiva la lettura del PTOF da parte delle famiglie a cui, come ampiamente chiarito, è prioritariamente rivolto il piano.
- Siamo una scuola paritaria e non riusciamo a profilare i docenti all’utilizzo della piattaforma PTOF. Come dobbiamo procedere?
Le scuole paritarie, accedendo al PORTALE SIDI in GESTIONE UTENZE possono richiedere le profilature necessarie tramite l’apposita funzione di “Richiesta profilatura”. Per i Coordinatori occorre richiedere l’abilitazione al profilo “Utente DS” mentre per i Docenti occorre richiedere l’abilitazione al profilo “Utente Docente”.
Le richieste vengono valutate dal referente per la sicurezza dell’UAT di riferimento che, tramite la funzione di approvazione della richiesta, profila l’utente ad utilizzare la piattaforma PTOF associata alla scuola indicata nella richiesta. - Siamo una scuola statale e quando accediamo alla piattaforma SIDI compaiono dei codici meccanografici non associati alla nostra scuola. Come possiamo correggerli?
Qualora una scuola riscontri discrepanze tra i nominativi dei Dirigenti scolastici, le scuole da loro dirette ed i corrispondenti meccanografici, deve segnalarlo al referente per la sicurezza dell’UAT/USR di riferimento.
- Siamo una scuola paritaria, composta da più scuole ognuna con un proprio codice meccanografico. Quanti PTOF dobbiamo scrivere?
Le scuole paritarie possono scegliere se fare un unico PTOF o più PTOF per quante scuole le compongono. In questo secondo caso il Coordinatore abilitato all’applicativo PTOF deve chiedere al referente per la sicurezza dell’UAT/USR di riferimento che la propria utenza sia associata a più codici meccanografici.
Concorso Dsga, c’è l’ok del MEF. Le ultime notizie
da La Tecnica della Scuola
Concorso Dsga, c’è l’ok del MEF. Le ultime notizie
Di Fabrizio De Angelis
Nella giornata del 28 novembre il Ministero dell’istruzione ha comunicato alle organizzazioni sindacali che il MEF ha dato il via libera al concorso Dsga per 2004 posti e di aver già registrato il bando. Nei prossimi giorni è previsto un incontro fra Miur e sindacati in cui l’amministrazione renderà noto l’articolazione del concorso e il contestuale percorso riservato per gli Assistenti Amministrativi facenti funzione che transiteranno nel ruolo tramite una misura di mobilità professionale.
Bisogna ammettere che, per rispettare il termine previsto di espletamento del bando, ovvero entro il 2018, i tempi ci sono ma restano strettissimi.
Da poco è arrivata l’ennesima conferma del ministro Bussetti, che ha rassicurato sull’arrivo a breve del bando: “Siamo pronti per partire con il concorso per Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (D.S.G.A.). Sappiamo quali sono le carenze e interveniamo per organizzare un reclutamento più distribuito e razionale per il personale amministrativo. È in corso di autorizzazione presso il Mef l’apertura di 2004 posti. È un’azione attesa da tempo, cui noi vogliamo dar prontamente seguito. Il Dirigente Amministrativo è una figura fondamentale per l’organizzazione delle nostre scuole”.
Concorso regionale o interregionale
La procedura concorsuale dovrebbe svolgersi su base regionale o, nel caso in cui sia espressamente indicato dal bando, su base interregionale.
Il concorso dovrebbe prevedere due prove scritte e una prova orale. Nel caso in cui a livello nazionale il numero dei candidati fosse superiore a quattro volte il numero dei posti disponibili sarà previsto lo svolgimento di un test di preselezione.
Le prove scritte
Delle due prove scritte una potrebbe essere a contenuto teorico-pratico. Inoltre, queste prove potrebbero comporsi di sei quesiti sei quesiti a risposta aperta.
Le domande probabilmente spazieranno dal diritto costituzionale, amministrativo, al diritto civile con riferimento alle obbligazioni e ai contratti. Oppure la gestione amministrativa contabile delle istituzioni scolastiche, pubblico impiego e stato giuridico del personale scolastico.
La prova orale
La prova orale dovrebbe prevedere un colloquio che riguarderà, non solo i temi delle prove scritte, ma anche temi come delitti contro la pubblica amministrazione e di legislazione scolastica con riferimento alle più recenti evoluzioni normative.
La prova orale darà spazio però anche alla capacità di comprensione della lingua inglese, oltre alla conoscenza dell’utilizzo dei sistemi applicativi informatici e delle tecnologie della comunicazione di più comune impiego.
Si tratta di anticipazioni che ad ogni modo dovranno essere confermate nel momento dell’uscita del bando.
Assistenti amministrativi con 3 anni di servizio come Dsga
Dovrebbe essere confermata la partecipazione degli assistenti amministrativi facenti funzione Dsga.
Infatti, l’ipotesi più probabile, sarebbe quella di far partecipare gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 205/2017, potevano fare valere almeno tre interi anni di servizio negli ultimi otto anni nelle mansioni di Dsga.
Nello specifico, tre anni interi di servizio devono essere calcolati, anche non consecutivi, nel caso in cui si sia svolto il servizio in via continuativa, fino al 31 agosto.
Pertanto, questi candidati ATA, pur non possedendo il titolo culturale presente alla Tab. B allegata al CCNL sottoscritto in data 29 novembre 2007, potranno partecipare al concorso.