Avviso 9 maggio 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

DIPARTIMENTO PER L’ISTRUZIONE

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione,la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

 

Si fa seguito alla nota protocollo n. 0008067 del 19 ottobre 2011 con la quale si trasmette il bando di concorso “Progetta l’Energia” indetto dal consorzio CEV (Consorzio energia Veneto) in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”.

Al riguardo si comunica che la commissione di valutazione riunitasi per esaminare gli elaborati dei partecipanti ha individuato i vincitori, che risultano essere i seguenti:

 

Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado

 

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE B. LORENZI – Fumane (VR)

IV CIRCOLO “G.B. QUINCI” – Mazzara del Vallo (TP)

SCUOLA SECONDARI DI PRIMO GRADO – Lesa (NO)

 

Scuola Secondaria di Secondo Grado

 

ISTITUTO TECNICO G. GALILEI – Sermide (MN)

ISTITUTO STATALE D’ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO – POLO TECNOLOGICO IMPERIESE – ITIS GALILEI – Imperia

ITCG GIOVANNI XXIII – Ribera (AG)

ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “DON MILANI” – Rovereto (TN)

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “EUROPA UNITA” – Chivasso (TO)

 

La commissione

Note a margine sul TFA

Note a margine sul TFA

 

A proposito del TFA il Ministero comunica quanto segue:

  1. Il primo corso di TFA, bandito con decreti rettoriali del 3 maggio u.s., nell’osservanza delle norme contenute nel D.M. n. 249/2010, sarà attivato con la preselezione nazionale nelle date già fissate e proseguirà  secondo le modalità e i tempi fissati da ciascuna Università, indipendentemente dal diverso percorso abilitante previsto per i docenti con 36 mesi di servizio, laureati ma senza il possesso della prescritta abilitazione. Tali percorsi, infatti avranno tempi e modalità di espletamento diversi dai primi, dovendosi procedere ancora alla  stesura del provvedimento amministrativo di istituzione dei suddetti percorsi e di individuazione degli aventi titolo, oltre all’acquisizione preventiva delle prescritte autorizzazioni e consensi.
  2. La procedura  per i docenti con 36 mesi di servizio sarà costituita da un percorso formativo e da un esame da sostenere e superare per conseguire l’abilitazione. Tale procedura fa eccezione alla logica programmatoria cui è improntato il TFA disciplinato dal D.M. n.249 ma cerca di dare risposta all’esigenza di regolarizzare la situazione di migliaia di persone che hanno permesso negli ultimi anni alle scuole statali e paritarie di funzionare nonostante l’assenza di abilitati.

    Ove si trascurasse questa emergenza, potremmo incorrere, oltre che in un aggravamento della presenza di non abilitati nella scuola, in probabili sentenze di condanna dell’Amministrazione a dare attuazione al D. Leg.vo 9/11/2007 n. 206 che, in esecuzione della direttiva comunitaria 2005/36 CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, fa discendere il riconoscimento dell’abilitazione anche all’effettivo svolgimento dell’attività professionale per almeno tre anni sul territorio dello Stato membro in cui è stato conseguito o riconosciuto il titolo di laurea, previo apposito percorso di abilitazione.

  3. Contrariamente a quanto previsto dalla precedente legge n.124/99 secondo la quale il conseguimento dell’abilitazione comportava  l’automatica inclusione nelle graduatorie permanenti (oggi GAE), allo stato della normativa vigente (l. Finanziaria n.244/2007 art.2 comma 416) l’abilitazione che si consegue a seguito della frequenza del TFA o dei corsi di laurea in  Scienza della formazione primaria rappresenta solo la conclusione del percorso di formazione iniziale dell’insegnante e costituisce il presupposto per la partecipazione alle procedure concorsuali. Abilitarsi, dunque, non significa diritto al posto e quindi non significa neppure aggravio della spesa pubblica.
  4. Relativamente ai prossimi concorsi, abbiamo attivato la  procedura per bandire un concorso a cattedre per abilitati, limitatamente alle classi di concorso ed alle Regioni in cui vi siano posti effettivamente vacanti, che si svolgerà presumibilmente nell’a.s. 2012-2013, secondo la normativa vigente. I posti disponibili per questo concorso corrisponderanno, ovviamente, al 50% della totalità e saranno assegnati ai vincitori a partire dall’a.s. 2013-14.
  5. Contemporaneamente stiamo lavorando alla predisposizione del nuovo regolamento sul reclutamento previsto dall’art. 2 comma 416 della l.244/2007 che introdurrà modalità innovative, attualmente allo studio. Subito dopo l’approvazione del suddetto regolamento, presumibilmente nella primavera prossima, sarà bandito un nuovo concorso cui avranno accesso tutti gli abilitati, ivi compresi quelli del TFA.
  6. La normalizzazione del sistema si avrà solo conservando le graduatorie ad esaurimento nella loro struttura attuale fino all’effettivo esaurimento e rispettando la ciclicità dei concorsi, le cui graduatorie avranno validità solo per il numero dei posti messi a concorso.
  7. Si è appena completato il riesame delle classi di concorso che ne ha prodotto un notevole snellimento, più funzionale alla gestione ed allo sviluppo della moderna scuola dell’autonomia. Il regolamento che deve recepire le nuove classi di concorso, dall’iter particolarmente complesso, entrerà in vigore dal 2013-14 e se ne terrà conto nel bando concorsuale della prossima primavera .

8 maggio Formazione Neoassunti

Il MIUR con Nota 11 aprile 2012, AOODGPER Prot. n. 2761, stabilisce che l’attività formativa per i corsisti neoassunti in ruolo nel corrente anno scolastico e per coloro che, a vario titolo, non hanno assolto al periodo di formazione in ingresso ha inizio l’8 maggio 2012.

7 maggio Mobilità personale IRC

L’art. 2 dell’OM 26/12 fissa le seguenti scadenze relative alle domande di mobilità del personale IRC:

  • Presentazione domande: dall’11 aprile al 7 maggio 2012
  • Termine ultimo per la presentazione della richiesta di revoca delle domande: 25 giugno 2012
  • Termine per la pubblicazione di tutti i movimenti: 10 luglio 2012

7 – 12 maggio Settimana nazionale della musica a scuola

Come previsto dalla Nota 19 gennaio 2012, Prot.n. 253, dal 7 al 12 maggio 2012 si svolge la “Settimana nazionale della musica a scuola”.

Negli stessi giorni il MIUR promuove a Cefalù l’organizzazione della XXIII Rassegna Nazionale di tutte le scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale.

Decreto-Legge 7 maggio 2012 , n. 52

Decreto-Legge 7 maggio 2012 , n. 52
(in GU 8 maggio 2012, n. 106)

Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della  spesa  pubblica.
(12G0074)

Capo I

Norme organizzative

 

                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 

  Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; 
  Ritenuta  la  straordinaria  necessita'  ed  urgenza,   nell'ambito
dell'azione del Governo volta all'analisi  ed  alla  revisione  della
spesa pubblica, di  emanare  disposizioni  per  la  razionalizzazione
della spesa per acquisti di beni e servizi, migliorando  la  qualita'
delle  procedure  di  acquisto   centralizzato   ed   incrementandone
significativamente l'utilizzo; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,  adottata  nella
riunione del 30 aprile 2012; 
  Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro
dell'economia e delle finanze e del Ministro per i  rapporti  con  il
Parlamento, di concerto con i Ministri  dello  sviluppo  economico  e
delle infrastrutture e dei trasporti; 

                                Emana 

                     il seguente decreto-legge: 

                               Art. 1 

  Comitato interministeriale per la revisione della spesa pubblica 

  1. Al fine di coordinare l'azione del Governo e le politiche  volte
all'analisi e al riordino  della  spesa  pubblica,  e'  istituito  un
Comitato interministeriale, presieduto dal Presidente  del  Consiglio
dei Ministri e composto dal Ministro delegato  per  il  programma  di
Governo,  dal  Ministro  per  la  pubblica   amministrazione   e   la
semplificazione e dal Ministro dell'economia e delle finanze  o  vice
Ministro da lui delegato e dal Sottosegretario  alla  Presidenza  del
Consiglio con funzioni di Segretario del Consiglio dei  Ministri.  Il
Presidente del  Consiglio  dei  Ministri  con  proprio  decreto  puo'
modificare la composizione del Comitato. Il Comitato svolge attivita'
di indirizzo e  di  coordinamento,  in  particolare,  in  materia  di
revisione dei programmi di  spesa  e  dei  trasferimenti  a  imprese,
razionalizzazione   delle   attivita'   e   dei   servizi    offerti,
ridimensionamento delle strutture, riduzione delle spese per acquisto
di beni e servizi, ottimizzazione dell'uso  degli  immobili  e  nelle
altre  materie  individuate  dalla  direttiva  del   Presidente   del
Consiglio dei Ministri del 3 maggio 2012.

Capo I

Norme organizzative

                               Art. 2 

Commissario straordinario per la razionalizzazione  della  spesa  per
                     acquisti di beni e servizi 

  1. Nell'ambito della razionalizzazione della spesa pubblica  ed  ai
fini di coordinamento della finanza pubblica, di  perequazione  delle
risorse  finanziarie  e  di  riduzione  della  spesa  corrente  della
pubblica  amministrazione,  garantendo  altresi'  la   tutela   della
concorrenza attraverso la trasparenza ed economicita' delle  relative
procedure, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta  del
Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro per i  rapporti
con il Parlamento delegato per il programma di Governo, puo' nominare
un Commissario straordinario, al quale spetta il compito di  definire
il livello di spesa per acquisti di  beni  e  servizi,  per  voci  di
costo, delle amministrazioni pubbliche. Il Commissario  svolge  anche
compiti di supervisione, monitoraggio e coordinamento  dell'attivita'
di approvvigionamento di beni e  servizi  da  parte  delle  pubbliche
amministrazioni,   anche   in   considerazione   dei   processi    di
razionalizzazione in atto. Il Commissario collabora altresi'  con  il
Ministro delegato per il programma  di  governo  per  l'attivita'  di
revisione della spesa delle pubbliche amministrazioni. 
  2.  Tra  le  amministrazioni  pubbliche  sono  incluse   tutte   le
amministrazioni, autorita', anche  indipendenti,  organismi,  uffici,
agenzie o soggetti pubblici comunque denominati e  gli  enti  locali,
nonche' le  societa'  a  totale  partecipazione  pubblica  diretta  e
indiretta  e  le  amministrazioni  regionali  commissariate  per   la
redazione  e  l'attuazione  del  piano  di  rientro   dal   disavanzo
sanitario. 
  3. Sono esclusi dall'ambito di applicazione del presente decreto la
Presidenza della Repubblica, il Senato della  Repubblica,  la  Camera
dei deputati e la Corte costituzionale. 
  4. Per la definizione del livello di spesa di cui al comma 1, nelle
regioni, salvo quanto previsto  dal  comma  2,  il  Commissario,  nel
rispetto del principio di sussidiarieta' e di  leale  collaborazione,
formula   proposte   al   Presidente   della   regione   interessata,
comunicandole al Ministero dell'economia e delle finanze. 
  5. Per le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano  le
disposizioni di cui al presente  decreto  costituiscono  principi  di
coordinamento della finanza pubblica.

Capo I

Norme organizzative

                               Art. 3 

                Organizzazione e programma di lavoro 

  1. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri  di  nomina
del Commissario straordinario stabilisce: 
    a) la durata, comunque non superiore ad un anno, dell'organo; 
    b)  l'indennita'  del  Commissario,  comunque  non  superiore  al
trattamento economico complessivo correlato all'incarico di dirigente
generale nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri; 
    c) l'eventuale nomina di due subcommissari, i quali coadiuvano il
Commissario nell'esercizio delle sue  funzioni  e  prestano  la  loro
opera a titolo gratuito, fatto salvo il  solo  rimborso  delle  spese
effettivamente sostenute, a carico  degli  ordinari  stanziamenti  di
bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri; 
    d) gli uffici, il  personale  e  i  mezzi  della  Presidenza  del
Consiglio dei Ministri e del Ministero dell'economia e delle  finanze
dei quali il Commissario puo' avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri
a carico della finanza pubblica, nell'esercizio delle sue funzioni. 
  2.  Il  Commissario  presenta  entro  15  giorni  dalla  nomina  un
programma di lavoro al Comitato interministeriale di cui all'articolo
1, che ne verifica l'attuazione sulla base di relazioni  mensili  del
Commissario.

Capo I

Norme organizzative

                               Art. 4 

                       Relazione al Parlamento 

  1. Il Presidente del Consiglio dei Ministri o il  Ministro  da  lui
delegato riferisce semestralmente  al  Parlamento  sull'attivita'  di
razionalizzazione della spesa pubblica di cui al presente decreto. 
  2. La relazione di cui al comma 1 e' trasmessa anche alla Corte dei
conti.

Capo I

Norme organizzative

                               Art. 5 

                               Poteri 

  1.  Il  Commissario  ha  diritto  di  corrispondere  con  tutte  le
pubbliche amministrazioni e con gli enti di  diritto  pubblico  e  di
chiedere ad essi, oltre a notizie ed informazioni, la  collaborazione
per l'adempimento delle sue funzioni. In particolare, il  Commissario
ha il potere  di  chiedere  informazioni  e  documenti  alle  singole
amministrazioni e alle societa'  di  cui  all'articolo  2,  comma  2,
nonche' di disporre che vengano svolte, nei confronti  delle  stesse,
ispezioni a cura dell'Ispettorato per  la  funzione  pubblica  e  del
Dipartimento   della   Ragioneria   generale    dello    Stato.    Le
amministrazioni pubbliche  e  le  societa'  a  totale  partecipazione
pubblica che  svolgono  compiti  di  centrale  di  committenza  hanno
l'obbligo di trasmettere i dati e  i  documenti  richiesti,  nonche',
comunque, di fornire la piu' ampia collaborazione al Commissario. 
  2. Fatto  salvo  quanto  previsto  dall'articolo  2,  comma  4,  il
Commissario ha il potere di definire, per voci di costo,  il  livello
di  spesa  per  acquisti  di  beni   e   servizi   da   parte   delle
amministrazioni pubbliche. 
  3. Il Commissario segnala al Consiglio dei Ministri e al  Consiglio
regionale interessato  le  norme  di  legge  o  di  regolamento  o  i
provvedimenti amministrativi di carattere generale,  che  determinano
spese o voci di costo  delle  singole  amministrazioni,  che  possono
essere oggetto  di  soppressione,  riduzione  o  razionalizzazione  e
propone  a  tale  fine  i  necessari  provvedimenti   amministrativi,
regolamentari e legislativi. 
  4. Il Commissario esprime parere circa le iniziative necessarie per
rimuovere o prevenire gli eccessi di spesa e puo' pubblicare i pareri
nei modi piu' congrui in relazione alla natura e all'importanza delle
situazioni distorsive. 
  5. Su proposta del Commissario, il  Presidente  del  Consiglio  dei
Ministri o il Ministro da questi  delegato  o,  per  le  Regioni,  il
Presidente della Regione interessata  possono  adottare  le  seguenti
misure: 
    a)  sospensione,  revoca  o  annullamento  d'ufficio  di  singole
procedure relative all'acquisto di beni e servizi anche  per  ragioni
di opportunita'; 
    b) introduzione di obblighi informativi a carico delle  pubbliche
amministrazioni  finalizzati  alla   trasparenza   ed   all'effettivo
esercizio delle funzioni di monitoraggio e supervisione attribuiti al
Commissario ai sensi del comma 1. 
  6. I provvedimenti di cui al comma 5 sono segnalati, anche ai  fini
di quanto previsto dall'articolo 11 della legge 4 marzo 2009, n.  15,
al Presidente della Corte dei conti, il quale , per  quanto  riguarda
le  regioni,  li  comunica  alla  competente  sezione  regionale   di
controllo della Corte medesima. 
  7.  Il  Commissario  segnala  alle  amministrazioni  le  misure  di
razionalizzazione  della  spesa   e   fissa   un   termine   per   il
raggiungimento degli obiettivi prefissati. Alla scadenza del  termine
il  Consiglio   dei   Ministri   puo'   autorizzare,   nel   rispetto
dell'articolo  120  della   Costituzione,   l'esercizio   di   poteri
sostitutivi dei vertici delle amministrazioni inadempienti. 
  8.  Le  amministrazioni  provvedono  all'attuazione   dei   compiti
previsti dal presente articolo con le risorse  umane,  strumentali  e
finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Capo I

Norme organizzative

                               Art. 6 

                         Requisiti di nomina 

  1. Il Commissario opera in piena autonomia e  con  indipendenza  di
giudizio e di valutazione ed e' scelto  tra  persone  provenienti  da
settori economici dotate di alta e riconosciuta professionalita',  di
notorie esperienza e capacita'.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 7 

Parametri di prezzo qualita' per l'espletamento  delle  procedure  di
                              acquisto 

  1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 26, comma 3,  della
legge 23 dicembre 1999, n. 488, quale misura di  coordinamento  della
finanza  pubblica,  le  amministrazioni  pubbliche  nell'indizione  o
nell'effettuazione delle  proprie  procedure  di  acquisto  applicano
parametri  prezzo-qualita'  migliorativi  di   quelli   eventualmente
individuati in modo specifico nei  bandi  di  gara  pubblicati  dalla
Consip S.p.A. per beni o servizi comparabili. 
  2. Per i bandi gia' pubblicati alla data di entrata in  vigore  del
presente  decreto,  la  Consip  puo'  pubblicare  sul  sito  internet
individuato nei  bandi  medesimi  quale  profilo  del  committente  i
parametri applicabili ai sensi del comma 1. 
  3.  Le  acquisizioni  effettuate  dalle  amministrazioni  pubbliche
tramite  il  ricorso  ad  una  centrale  di  committenza   ai   sensi
dell'articolo 3, comma 34, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.
163, rispettano in ogni caso i parametri del rapporto tra il prezzo e
la qualita' delle convenzioni stipulate da  Consip  S.p.A.  ai  sensi
dell'articolo 26, della legge 23 dicembre 1999,  n.  488,  nonche'  i
parametri di cui al comma 1.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 8 

           Dati in tema di acquisizioni di beni e servizi 

  1. Al fine di garantire  la  trasparenza  degli  appalti  pubblici,
l'Osservatorio dei contratti pubblici relativi a  lavori,  servizi  e
forniture rende pubblici, attraverso il proprio portale, i dati e  le
informazioni  comunicati   dalle   stazioni   appaltanti   ai   sensi
dell'articolo 7, comma 8, lettere a) e b), del decreto legislativo 12
aprile 2006, n. 163, con modalita' che consentano  la  ricerca  delle
informazioni    anche    aggregate    relative    all'amministrazione
aggiudicatrice, all'operatore economico aggiudicatario ed all'oggetto
di fornitura. 
  2. Ai fini dell'attivita' di monitoraggio,  analisi  e  valutazione
della  spesa  pubblica,  nonche'  delle  attivita'   strumentali   al
Programma  di  razionalizzazione  degli   acquisti   della   pubblica
amministrazione, l'Osservatorio dei  contratti  pubblici  relativi  a
lavori, servizi e forniture trasmette,  con  cadenza  semestrale,  al
Ministero dell'economia e delle finanze e, per esso, a Consip  S.p.A.
i dati di cui al comma 1.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 9 

Attivita' della centrale di committenza nazionale attraverso  sistema
                             informatico 

  1. Il Ministero dell'economia e delle finanze mette a disposizione,
a titolo gratuito, il proprio sistema informatico di negoziazione  in
modalita'  ASP  (Application  Service   Provider)   delle   pubbliche
amministrazioni e degli altri soggetti pubblici che si  avvalgono  di
Consip S.p.A., anche ai sensi dell'articolo 29  del  decreto-legge  6
dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge  22
dicembre 2011, n. 214, e delle disposizioni del presente decreto.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 10 

Acquisizioni di  beni  e  servizi  relativi  ai  sistemi  informativi
    automatizzati attraverso il ricorso a centrali di committenza 

  1.  Il  parere  di  cui  all'articolo  3,  comma  3,  del   decreto
legislativo 1° dicembre 2009, n. 177, e' facoltativo per le  centrali
di committenza e per le amministrazioni che ad esse ricorrono per  le
acquisizioni di beni e servizi.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 11 

         Mercato elettronico della pubblica amministrazione 

  1.  All'articolo  11,  comma  10-bis,  lettera  b),   del   decreto
legislativo 12 aprile  2006,  n.  163,  sono  aggiunte  in  fine,  le
seguenti parole: "e nel caso di  acquisto  effettuato  attraverso  il
mercato   elettronico   della   pubblica   amministrazione   di   cui
all'articolo 328  del  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  5
ottobre 2010, n. 207".

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 12 

Aggiudicazione di appalti con il criterio dell'offerta economicamente
                          piu' vantaggiosa 

  1. Al comma 2 dell'articolo 120 del decreto  del  Presidente  della
Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, e' premesso il  seguente  periodo:
"La commissione apre  in  seduta  pubblica  i  plichi  contenenti  le
offerte tecniche al fine di procedere alla  verifica  della  presenza
dei documenti prodotti.". 
  2. Al comma 2 dell'articolo 283 del decreto  del  Presidente  della
Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, e' premesso il  seguente  periodo:
"La commissione apre  in  seduta  pubblica  i  plichi  contenenti  le
offerte tecniche al fine di procedere alla  verifica  della  presenza
dei documenti prodotti". 
  3. I commi 1 e 2 si applicano alle procedure di affidamento per  le
quali non si sia ancora proceduto all'apertura dei plichi  contenenti
le offerte tecniche alla data  di  entrata  in  vigore  del  presente
decreto.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 13 

     Semplificazione dei contratti di acquisto di beni e servizi 

  1. Per i contratti relativi agli acquisti di beni e  servizi  degli
enti  locali,  ove  i  beni  o  i  servizi  da  acquistare  risultino
disponibili mediante strumenti informatici  di  acquisto,  non  trova
applicazione quanto previsto dall'articolo 40 della  legge  8  giugno
1962, n. 604.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 14 

Misure  in  tema  di  riduzione  dei  consumi   di   energia   e   di
            efficientamento degli usi finali dell'energia 

  1. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, entro 24 mesi  dalla  data
di  entrata  in  vigore  del  presente  decreto,  sulla  base   delle
indicazioni  fornite  dall'Agenzia  del  demanio,   adottano   misure
finalizzate   al   contenimento   dei   consumi    di    energia    e
all'efficientamento degli usi finali della stessa,  anche  attraverso
il ricorso ai contratti di servizio energia di  cui  al  decreto  del
Presidente della Repubblica 26 agosto 1993,  n.  412,  e  al  decreto
legislativo 30 maggio 2008, n. 115.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 15 

                        Copertura finanziaria 

  1. All'onere derivante dall'articolo 3, comma 1,  lettera  b),  del
presente decreto, pari a euro 155 mila nell'anno 2012  e  a  euro  78
mila nell'anno 2013, si provvede  mediante  corrispondente  riduzione
dell'autorizzazione di spesa di cui al decreto legislativo n. 303 del
1999, come determinata dalla tabella C della legge 12 novembre  2011,
n. 183. 
  2. Il Ministero dell'economia e delle  finanze  e'  autorizzato  ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Capo II

Norme sostanziali

                               Art. 16 

                          Entrata in vigore 

  1. Il presente decreto entra  in  vigore  il  giorno  successivo  a
quello  della  sua  pubblicazione  nella  Gazzetta  Ufficiale   della
Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione 
  in legge. 
  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo 
  osservare. 
    Dato a Roma, addi' 7 maggio 2012 

                             NAPOLITANO 

                                Monti, Presidente del  Consiglio  dei
                                Ministri e Ministro  dell'economia  e
                                delle finanze 

                                Giarda, Ministro per i  rapporti  con
                                il Parlamento 

                                Passera,  Ministro   dello   sviluppo
                                economico e  delle  infrastrutture  e
                                dei trasporti 

Visto, il Guardasigilli: Severino

Nota 7 maggio 2012, Prot. 2497

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
All’Intendenza Scolastica per la Lingua Italiana di
BOLZANO
All’Intendenza Scolastica per la Lingua Tedesca di
BOLZANO
All’Intendenza Scolastica per la Lingua Ladina di
BOLZANO
Alla Provincia di Trento Servizio Istruzione
TRENTO
Alla Sovrintendenza Agli Studi per la Regione Autonoma della Valle D’Aosta
AOSTA
Ai Referenti Regionali e Provinciali per l’Educazione Stradale
LORO SEDI

OGGETTO: “L’Italia in Barca a Vela: il Mare che unisce”- II Edizione Concorso riservato alle Studentesse e agli Studenti delle Scuole Secondarie di II Grado. Elenco Istituti Scolastici ammessi ai sensi della Nota n°1099 del 5 marzo 2012 a partecipare al Progetto

6 – 7 maggio Elezioni amministrative 2012

Domenica 6 maggio, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 7 maggio, dalle ore 7 alle ore 15, nelle regioni a statuto ordinario si svolgono le elezioni del sindaco e del consiglio comunale di 769 comuni (di cui 22 capoluoghi di provincia) nonché dei consigli circoscrizionali.

L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci avrà luogo nei giorni 20 e 21 maggio.

AA.VV. (a cura di E. Rossi), Organizzazioni di volontariato e attività commerciali e produttive

ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO E ATTIVITA’ COMMERCIALI E PRODUTTIVE
a cura di Emanuele Rossi
Ed.E.  Zancàn Padova Aprile 2012 pp. 207

Il volume, fresco di stampa, è, come tutte le pubblicazioni della Fondazione Zancàn, frutto del dibattito fra grandi esperti professionisti ed operatori dei soggetti del Terzo Settore.

Il tema, lungi dal sembrare ristretto in angusti spazi accademici o limitato ai Soggetti del Terzo Settore, offre uno spaccato dell’attuale dibattito politico e culturale sulla forte trasformazione in atto dello Stato sociale.

Il tema prende lo spunto da una norma della L.n. 266/91, Legge-quadro dei rapporti tra volontariato e pubbliche Amministrazioni, che prevede la possibilità per le organizzazioni di volontariato di poter svolgere  attività commerciali e produttive “marginali” per meglio sostenere il perseguimento dei propri obiettivi che debbono essere privi di lucro “neppure indiretto”.

Tale norma è stata successivamente precisata da un decreto ministeriale che ha stabilito i limiti e le condizioni  per le quali un’attività commerciale può dirsi “marginale”, restringendo notevolmente la portata di tali attività.

Successivamente, a seguito anche dell’influsso della normativa europea in materia, un decreto legge ha apparentemente ampliato tale spazio di azione.

E’ da tener presente che nel 1991, data di promulgazione nella  L.n. 266, erano presenti nel campo del sociale come soggetti con attività non lucrative solo le organizzazioni di volontariato, distinte dalle cooperative di solidarietà sociale che invece svolgono attività produttive  vere e proprie.

Solo successivamente in Italia è stata approvata la L.n. 383/2000 sulle associazioni di promozione sociale e successivamente ancora è stata emanata la normativa sulle imprese sociali.

E’ inoltre da tener presente che altri soggetti del Terzo Settore  si imponevano con sempre maggior forza nel campo del sociale come le fondazioni di partecipazione, di comunità e soprattutto quelle bancarie.

Inoltre sia la crisi economica cominciata alla fine degli Anni ’90, sia il diffondersi sempre più impetuoso delle idee liberiste ed antistataliste anche nel campo sociale, facevano sì che da un lato il settore pubblico territoriale si ritirasse sempre più dal campo del sociale e dall’altro corrispondentemente  il Terzo settore veniva sollecitato ad intervenire nel campo dei servizi  sociali  non solo per colmare lo spazio lasciato scoperto dal settore pubblico, ma anche per una maggiore presa di coscienza del proprio ruolo di soggetto attivo di sussidiarietà orizzontale, succesivamente sviluppato nella teoria della  “ Big society “.

Questo tumultuoso agitarsi dei soggetti del Terzo Settore ha coinvolto culturalmente anche molti ambienti  gravitanti attorno e dentro le orfganizzazioni di volontariato, provocando anche in esse una deriva verso la logica dell’impresa sociale, che però ad altre organizzazioni di volontariato è sembrata tradire i principii essensiali su cui era fondata la L.n. 266/91.

Di qui si è sviluppato nel mondo del volontariato e più largamente anche dell’opinione pubblica e poi in campo scientifico un ampio dibattito non ancora concluso.

Questo volume rappresenta in modo lineare e assai completo lo stato attuale del dibattito.

Infatti i capitoli principali ed iniziali sono affidati alla penna di studiosi come Ugo Ascoli, docente di sociologia economica nell’Università politecnica delle Marche, Emanuele Rossi, docente di diritto costituzionale nella Scuola superiore Sant’Anna dell’Università di Pisa, Renato Frisanco, ricercatore della Fondazione Roma-Terzo Settore, già Fondazione del volontariato, costituita da Luciano Tavazza, cofondatore, con mons Giovanni Nervo, anche del MoVI, Movimento di volontariato Italiano.

Seguono poi numerosi scritti di ricercatori in campo sociologico, economico e giuridico, nonché molti interventi di dirigenti di Organizzazioni di volontariato e del Terzo Settore.

Il tema è sviscerato da diverse angolature e con diverse argomentazioni, dalle quali emergono i due orientamenti, che si affrontano in modo dialettico e talora molto critico, circa la liceità etica, economica e giuridica della gestione di inprese non marginali da parte delle Organizzazioni di volontariato.

L’orientamento possibilista insiste molto sulle mutate condizioni dello Stato sociale, mentre gli oppositori paventano lo snaturamento dello spirito del volontariato.

I primi possono, forse in modo troppo affrettato, considerarsi innovatori; i secondi, in modo forse meno ragionato, “conservatori”.

Il dialogo che si svolge per tutto il volume è assai interessante, vivace e strettamente aderente alla realtà attuale e certamente la sua lettura giova ad una sempre più ampia formazione dell’opinione pubblica circa la permanenza del valore fondativo  della gratuità nell’incessante mutare della storia.

Salvatore Nocera

Finalmente Marco Rossi Doria…

Finalmente Marco Rossi Doria…

di Cinzia Mion

Con questo mio contributo-lettera, indotto da un articolo del sottosegretario Marco Rossi Doria,  intendo rispondere all’Onorevole Aprea (intervenuta l’autunno scorso  alla tavola rotonda organizzata dall’A.N.DI.S. a Torino nel convegno per i 150 anni dell’unità d’Italia) e ad interventi continui e pressanti che dal 2008 (data di insediamento della Ministra Gelmini) ascrivono la decadenza della scuola italiana al pensiero di don Milani e al 68 studentesco. Quest’ultimo perchè quanto alle osservazioni del famoso prete di Barbiana ha fatto opportunamente da cassa di risonanza.

Io c’ero.

Sia l’uno che l’altro non sono stati quello che la propaganda denigratoria vuol far credere. Attraverso la denuncia cruciale della valutazione scolastica , veicolo allora di emarginazione e selezione, hanno incarnato la prima domanda autentica di educazione democratica per un Paese appena uscito dalla dittatura.

Ma andiamo per ordine:

–          l’Onorevole Aprea alla tavola rotonda ebbe a dire “che ormai la scuola ha terminato il suo compito di inclusione, ora è il tempo del merito”.

–          Gelmini,  Sacconi, Tremonti  ed altri ministri del passato governo più volte hanno attaccato la scuola del “non uno di meno” a volte perfino sbeffeggiando chi in quella scuola ha creduto per 50 anni e più.

Il 3 maggio finalmente Marco Rossi Doria,  con un bellissimo articolo sulla Stampa,  rimette in ordine fatti, idee, valori,  etica pubblica e aspettative positive per il Paese.

Grazie sottosegretario, grazie per aver ridato valore alla  speranza di poter riattivare una scuola democratica ed inclusiva,  per aver dato riconoscimento a tutte le estati passate alla scuola estiva del Movimento di Cooperazione Educativa ( prima ad imparare poi ad insegnare),  scuole guidate in tempi lontani da Lidia Tornatore, Tullio de Mauro, Bruno Ciari,  Alberto Alberti, e tanti altri amici ed amiche che hanno messo a disposizione durante tutti questi anni, da allora in poi , la loro competenza e passione, per tradurre concetti ed alfabeti in attività pratiche e competenze accessibili a tutti,  per una scuola che potesse sempre promuovere le potenzialità di ciascuno, senza escludere nessuno.  Inventare materiali strutturati e non,  costruire schede, ideare didattiche operative semplificanti concetti difficili, realizzare laboratori di vissuto corporeo ed emotivo attraverso i quali dare senso alla cooperazione per la concretizzazione della scuola adatta a tutti : ecco il progetto che ha sostenuto la meravigliosa utopia che nessuno deve più osare infangare.

Era la famosa “didattica del fare” di C.Freinet che oggi la scoperta dei neuroni specchio riconosce in tutta la sua validità.

Senza mai indulgere alla demotivazione, senza mollare,  resistendo a tutte le fatiche, attacchi,  controriforme;dando spessore a quelle pratiche e tecniche, ante litteram, che hanno portato avanti con umiltà, perseveranza e “desiderio appassionato” quelle che oggi chiameremmo le  varie comunità di pratica, all’interno delle quali l’expertise di qualcuno si è sempre mescolata con l’enfasi dei novizi,  contagiati dallo  stesso fervore  psicopedagogico in cui alla fine tutti imparavano e tutti insegnavano.

Grazie,  sottosegretario,  per aver ridato nobiltà e il giusto peso e riconoscimento a don Milani che raccomandava che “la scuola non diventasse un ospedale che accoglie i sani e respinge gli ammalati”,  come sta avvenendo invece ancora oggi attraverso una dispersione scolastica che al posto di diminuire aumenta.

A tale proposito lei afferma “Benchè siamo ben consapevoli che il non riuscirci , oltre a essere una minaccia alla coesione sociale, ci priva di enormi risorse umane capaci di azioni positive, un fatto che condiziona la stessa crescita economica. Perciò: l’agenda politica, le scelte nella revisione delle spese e degli investimenti pubblici deve tener conto innanzitutto di questa questione.”

Mai osservazione , caro sottosegretario,  è stata più pertinente e tempestiva. Ma chi deve sentirla e farne tesoro?

Ma non voglio farmi troppo facilmente accusare di inguaribile nostalgia, da parte i chi usa un giudizio malevolo e  liquidatorio. Allora auspichiamo insieme  il rimaterializzarsi di una scuola che costituisca “un luogo salvo, una zona franca, una chance dove curare – nel bel mezzo delle devastazioni – le ferite sociali ed emotive”

Il tutto però, con estrema attualità, alla luce delle conoscenze dovute alle neuroscienze,  ai risultati della comunità scientifica che ci aggiornano sulla psicologia dell’apprendimento scolastico,  agli ausili delle tecnologie : contributi che non avevamo a disposizione negli anni settanta!

Ed ora veniamo alla questione del merito. Cara Aprea, chi dice che la scuola debba obbedire alla vecchia logica binaria della cultura della linearità : o inclusione o merito? Oggi possiamo continuare a lavorare per l’inclusione (finalità nobile e costituzionale della scuola statale che non significa solo includere i diversamente abili ma” tutti” i soggetti)) ed anche curare il cosiddetto merito. Siamo infatti all’interno del paradigma della complessità che ospita la multilogica.

A patto che non confondiamo il “merito” con la “selezione” come ci inviterebbe invece a fare il recente regolamento gelminiano sulla valutazione, che ha ripristinato nella scuola dell’obbligo i voti numerici su scala decimale.

L’ attenzione alla scuola delle pari opportunità però richiede tempo, risorse personali ed economiche anche per la formazione dei docenti e , perché no,  anche dei dirigenti,  per cui devono essere previste competenze adeguate, anche psicopedagogiche,  ed organizzazioni scolastiche, da  governare ed ottimizzare, che non possono essere bulimiche.

Il disegno che si sta materializzando invece sotto i nostri occhi è quello di  premiare pochi superdirigenti  per una scuola che sta andando verso una deriva sempre più elitaria (ed in fondo ineludibilmente classista) per cui per “scremare le eccellenze” non servono particolari competenze docenti o dirigenziali di spessore psicopedagogico, basta far funzionare l’azienda secondo parametri solo di “efficienza” ma non di efficacia ( se questa si misura dalla riduzione della dispersione).

Grazie Marco Rossi Doria per farci ancora sognare ma è tempo di dare ai sogni la possibilità di avverarsi.

Nota 4 maggio 2012, Prot. n. AOOODGPER 3391

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione Direzione Generale per il personale scolastico

 

All’ Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

SEDE

All’ Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia

SEDE

All’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

SEDE OGGETTO: Personale permanentemente inidoneo all’insegnamento –

Allo scopo di fornire ai competenti Uffici Scolastici Territoriali un chiarimento sulla problematica riguardante il personale permanentemente inidoneo alla funzione docente e, in particolare, alla possibilità o meno di disporne la dispensa anche dopo l’entrata in vigore del DPR n. 171/2011, questa Direzione ha chiesto un incontro con le Amministrazioni interessate: Dipartimento Funzione Pubblica, IGOP, INPS/INPDAP.

Nelle more delle indicazioni che ne deriveranno, resta inteso che il personale a cui sia stata eventualmente sospesa l’erogazione della pensione, a seguito di provvedimenti di dispensa non registrati dagli organi di controllo o non recepiti dall’INPS/INPDAP, dovrà essere temporaneamente reinserito nel posto su cui era stato precedentemente utilizzato (biblioteca, segreteria scolastica, ecc), revocando la dispensa già disposta e riattivando la partita di spesa fissa per il pagamento dello stipendio.

f.to IL DIRETTORE GENERALE

Luciano Chiappetta

Nota 4 maggio 2012, Prot. n. AOODGPER 3405

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico

Ufficio IV

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Oggetto: Funzioni di mobilità nella scuola dell’infanzia e primaria. A.s. 2012/13.

 

A causa delle numerose segnalazioni, pervenute da parte degli Uffici scolastici regionali anche per le vie brevi, circa le difficoltà incontrate nello svolgimento delle attività necessarie per le operazioni propedeutiche alla mobilità entro i tempi stabiliti, e facendo seguito alla nota 3100 del 24.4.2012, si comunica che le date concernenti i termini di acquisizione delle disponibilità e, conseguentemente, di pubblicazione dei movimenti relativamente alla scuola dell’infanzia e primaria sono articolate come segue:

 

 

 

personale docente

 

scuola dell’infanzia

1 – termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande

di mobilità e dei posti disponibili…………………………………… 9 maggio

2 – pubblicazione dei movimenti………………………….………….. 6 giugno

 

scuola primaria

1 – termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande

di mobilità e dei posti disponibili……………………………………. 9 maggio

2 – pubblicazione dei movimenti………………………………..……… 6 giugno

 

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Luciano Chiappetta

 

4 maggio Aggiornamento recapiti

Il MIUR, con Nota 26 aprile 2012, AOODGSSSI Prot. n. 1920, comunica che, entro il 4 maggio, tutti gli interessati alle procedure inerenti il reclutamento (costituzione graduatorie provinciali e d’istituto) del personale della scuola, docente, educativo e A.T.A., devono aggiornare i propri dati di recapito, se modificati, tramite POLIS (Presentazione On-Line Istanze), qualora già registrati, ovvero tramite l’ufficio competente dello specifico procedimento.

Avviso 4 maggio 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’istruzione

 

Studenti protagonisti. Premiate il lavoro migliore, votate!

Siamo in piena fase finale del concorso scolastico nazionale “Parlawiki – costruisci il vocabolario delle democrazia” destinato alle classi quinte della scuola primaria e al triennio della scuola secondaria di primo grado. Invitiamo gli studenti di tutte le scuole a collegarsi alla sezione del sito “Il Parlamento dei bambini” – curato dalla Camera dei deputati – al seguente indirizzo internet http://bambini.camera.it/concorso/#mainmenu da cui potranno scaricare gli elaborati selezionati e dare un voto a quello che ritengono più valido.

Ricordiamo che gli elaborati finalisti sono cinque per la categoria “Scuola primaria” e altri cinque per la categoria “Scuola secondaria di I grado”. Non è ammesso votare più di un lavoro per ogni categoria e si potrà votare fino al 15 maggio 2012.

Nota 4 maggio 2012, AOODPIT Prot. N. 679

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione

 

Ai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali
LORO SEDI

Oggetto: Classe di concorso 39/A – geografia

Pervengono richieste di chiarimento in merito alla “atipicità” delle classi di concorso 39/A e 60/A per l’insegnamento di geografia previsto per il primo biennio dell’indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing” e “Turismo”.
Al riguardo, si fa presente che l’insegnamento di geografia nel pregresso ordinamento riferito agli indirizzi confluiti in quelli sopra riportati, era ricondotto esclusivamente alla classe di concorso 39/A. Solo, in fase di utilizzazione, i titolari della 60/A potevano accedere a tale insegnamento in assenza di ore riferite alla propria classe di concorso.
Di conseguenza, ad integrazione e a chiarimento di quanto comunicato con la nota n. 2320 del 29 marzo 2012, che ha trasmesso l’elenco delle classi di concorso su cui confluiscono le discipline relative ai primi tre anni degli istituti di secondo grado, si precisa che le ore di geografia in questione devono essere assegnate prioritariamente ai titolari della 39/A e, solo in fase residuale, al fine di evitare la creazione di situazioni di esubero, ai titolari della 60/A. Ne consegue altresì che, in presenza di soprannumero, non deve procedersi alla redazione di una unica graduatoria tra i titolari delle due classi di concorso.

IL CAPO DIPARTIMENTO
f.to Lucrezia Stellacci