Education at a Glance 2014

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Education at a Glance 2014
OECD Indicators
Summary in Italian

Uno sguardo sull’istruzione 2014
Indicatori dell’OCSE
Sintesi in italiano

I benefici di un più ampio accesso all’istruzione non sono equamente distribuiti

L’accesso all’istruzione continua a progredire e il numero di adulti con un alto livello di competenze in lettura continua a crescere; ma si accentuano le disparità socioeconomiche poiché l’impatto dell’istruzione e delle competenze sulle opportunità individuali di successo nella vita è considerevolmente aumentato.

Il mercato del lavoro ricompensa gli elevati livelli d’istruzione e di competenze

Se osserviamo la situazione occupazionale, in media, oltre l’80% dei laureati svolge un’attività lavorativa, rispetto a meno del 60% degli adulti con livelli d’istruzione inferiori al secondario superiore. Non per questo, tuttavia, gli adulti con un’istruzione di livello universitario, in particolare i giovani adulti, sono al riparo dalla disoccupazione. In media, nei Paesi dell’OCSE, il tasso di disoccupazione degli adulti laureati si è attestato al 5% nel 2012 (rispetto al 3.3% nel 2008); ma per la classe di età dei 25‑34enni, il tasso registrato nello stesso anno è stato del 7,4% (rispetto al 4,6% nel 2008). Comparativamente, il tasso di disoccupazione dei 25‑34enni privi di un livello d’istruzione secondaria superiore è stato del 19,8% nel 2012, rispetto a un tasso del 13,6% nel 2008. Tali dati riconfermano che la recente crisi economica ha colpito maggiormente i giovani adulti con bassi livelli d’istruzione (Indicatore A5).

Tuttavia, l’insufficienza di competenze contribuisce solo a rafforzare il rischio di disoccupazione – anche per gli adulti che hanno livelli d’istruzione simili. Per esempio, in media, nei 24 Paesi e regioni subnazionali che hanno partecipato al Survey of Adults Skills (un’indagine sulle competenze degli adulti), si osserva che il 5,8% degli adulti senza istruzione secondaria superiore ma che hanno raggiunto un livello medio di competenze nella comprensione dei testi scritti (la cosiddetta literacy), era disoccupato nel 2012 rispetto a una percentuale dell’8% degli adulti che ha un livello simile di studi ma che ha ottenuto punteggi di basso livello di competenza nella comprensione dei testi scritti. Analogamente, quando si esaminano i risultati degli adulti con un’istruzione universitaria, il 3,9% con un punteggio basso nelle prove di literacy era disoccupato, rispetto al 2,5% degli adulti che hanno raggiunto il più alto livello di competenza (Indicatore A5).

I dati sulle retribuzioni evidenziano altresì un ampliamento del divario tra i più avvantaggiati e i meno in termini di livello d’istruzione. Nei Paesi dell’OCSE, in media gli adulti che hanno conseguito una laurea guadagnano l’82% in più rispetto alle persone senza istruzione di livello secondario superiore. Le differenze di livello nelle competenze hanno altresì un impatto sui guadagni, anche tra le persone con lo stesso livello d’istruzione: in media, un adulto laureato che raggiunge la fascia più elevata nella scala di competenze di literacy, guadagna il 45% in più rispetto a un adulto con un livello d’istruzione simile che raggiunge solo il livello più basso della stessa scala delle competenze, secondo quanto è stato rilevato dall’indagine dell’OCSE Survey of Adult Skills (Indicatore A6).

Nella maggior parte dei Paesi, la mobilità verso livelli superiori d’istruzione è più diffusa rispetto alla mobilità verso i livelli inferiori.

Lo sviluppo dei sistemi d’istruzione in molti Paesi dell’OCSE, sia del livello secondario superiore, sia dei livelli d’istruzione post‑secondari non universitari e universitari ha dato ai 25‑34enni l’opportunità di raggiungere livelli più alti d’istruzione rispetto ai propri genitori. In media, nei Paesi dell’OCSE che hanno partecipato al Survey of Adults Skills del 2012 (una componente del Programma dell’OCSE per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti, il cosiddetto PIAAC), il 32% dei giovani ha raggiunto un livello d’istruzione superiore a quello conseguito dai propri genitori, mentre solo il 16% non è riuscito a raggiungere il livello dei genitori. Nell’insieme dei Paesi esaminati all’eccezione di Estonia, Germania, Norvegia e Svezia, la mobilità ascendente assoluta del livello d’istruzione tra figli e genitori è più diffusa rispetto alla mobilità discendente assoluta. Lo sviluppo dell’istruzione è stato particolarmente significativo in Francia, Irlanda, Italia, Corea, Spagna e Federazione Russa, dove la differenza tra mobilità ascendente e discendente nel livello d’istruzione è di 30 punti percentuali o superiore a 30 punti (Indicatore A4).

Altri risultati

• Oggi, quasi il 40% dei 25‑34enni ha raggiunto un livello d’istruzione universitario, un tasso che supera di 15 punti percentuali quello della classe di età dei 55‑64enni (Indicatore A1).
• In media, si rileva un aumento di 13 punti percentuali, tra la quota di adulti più anziani e più giovani che raggiungono i livelli più elevati di competenza nella comprensione dei testi scritti (A1).
• Nella maggioranza dei Paesi dell’OCSE, la maggior parte dei bambini inizia un percorso di istruzione molto prima di aver compiuto il quinto compleanno. Nei Paesi dell’OCSE, più di tre quarti dei bambini di 4 anni (ossia l’84%) sono iscritti nella scuola dell’infanzia e primaria; nei Paesi dell’OCSE che fanno parte dell’Unione europea, a quattro anni, l’89 % dei bambini sono iscritti a scuola.
• Il 72% degli studenti che inizia la scuola secondaria superiore completa il programma di studio nel quale è stato ammesso entro la durata teorica del programma stesso. In media, nei Paesi dell’OCSE, si raggiunge un tasso dell’87% degli studenti che completano con successo i programmi se si oltrepassa di due anni la durata ufficialmente definita per il diploma, così da tener conto del tempo impiegato dagli studenti per completare gli studi secondari superiori (Indicatore A2).
• Nel 2012, in media nei Paesi dell’OCSE, il 49% dei 15‑29enni è risultato iscritto nel sistema d’istruzione. Rispetto alla rimanente percentuale del 51%, il 36% svolgeva un’attività lavorativa, il 7% era disoccupato, e il 9% era inattivo (Indicatore C5).
• Le istituzioni di istruzione a livello terziario, e in misura più moderata, le istituzioni pre‑primarie, ottengono la più ampia fetta di finanziamenti provenienti da fonti private: rispettivamente il 31% e il 19%. Il finanziamento pubblico delle istituzioni di istruzione, a tutti i livelli complessivamente, è aumentato tra il 2000 e il 2011 in tutti i Paesi (all’eccezione dell’Italia) per i quali sono disponibili dati comparabili. Tuttavia, con un maggior numero di famiglie che condividono il costo dell’istruzione, il finanziamento privato è aumentato a un ritmo ancora più rapido in più dei tre quarti dei Paesi (Indicatore B3).
• Mentre la quota della spesa pubblica dedicata al settore dell’istruzione è diminuita in due terzi dei Paesi tra il 2005 e il 2011, durante il periodo più breve 2008‑2011 – culmine della crisi economica – la spesa pubblica destinata all’istruzione ha segnato un aumento più rapido (o è diminuita più lentamente) rispetto alla spesa pubblica destinata a tutti gli altri servizi in 16 Paesi su 31 con dati disponibili (Indicatore B4).
• Per insegnare nella scuola dell’infanzia occorre essere in possesso di una laurea a livello magistrale solo in 4 Paesi sui 35 che hanno dato disponibili, mentre la laurea magistrale è obbligatoria per gli insegnanti del secondario superiore che insegnano le discipline generali in 22 Paesi su 36 con dati disponibili (Indicatore D6).
• Lo sviluppo professionale è obbligatorio per gli insegnanti a qualsiasi livello d’istruzione in circa tre quarti dei Paesi membri dell’OCSE e dei Paesi partner con dati disponibili in materia. Mentre in 17 Paesi tutti gli insegnanti della scuola secondaria inferiore hanno l’obbligo di partecipare in attività di sviluppo professionale e in 8 Paesi lo sviluppo professionale è obbligatario per gli insegnanti per avanzare nella carriera o per usufruire di aumenti salariali , in 6 Paesi non esiste nessun obbligo di aggiornamento professionale (Indicatore D7).
• Nel 2012, più di 4,5 milioni di studenti sono risultati iscritti a percorsi di istruzione terziaria all’estero.
Australia, Austria, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Svizzera e Regno Unito fanno registrare la percentuale più alta di studenti internazionali rispetto al totale delle iscrizioni nelle loro istituzioni d’istruzione superiore (Indicatore C4). Importanza sempre maggiore dell’istruzione e delle competenze

© OECD
Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana

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