Anche l’educazione online ha il suo unicorno

da La Stampa

Anche l’educazione online ha il suo unicorno

La società Udacity (corsi di analisi dati, machine learning, sviluppo app) raccoglie 105 milioni di dollari di finanziamenti e sfonda la soglia del miliardo di dollari di valutazione
luca castelli

C’è un nuovo membro nel club degli «unicorni», le start up più ambite della Silicon Valley, quelle che in pochi anni riescono a raggiungere valutazioni superiori al miliardo di dollari. E pur rivolgendosi a un pubblico molto ampio, non si tratta di un social network. La new entry si chiama Udacity, è stata creata nel 2011 da un ex-ingegnere di Google nell’alveo della Stanford University e offre corsi online in materie a denominazione d’origine tecnologica controllata.

Inizialmente co-protagonista della stagione dei MOOC (massive open online course, i corsi di livello universitario offerti gratuitamente su Internet), Udacity ha recentemente aggiornato e affinato la sua proposta. Niente partnership con le università, ma direttamente con aziende come Google, Cisco e Facebook; corsi a pagamento (200 dollari al mese), mirati a sviluppare competenze professionali più specifiche, attualmente richieste dal mercato high tech: machine learning engineer, android developer, tech entrepreneur, iOS developer, data analyst…

La svolta avviata nel 2014 con il varo dei primi «nanodegree» (il nome con cui Udacity definisce i suoi diplomi) sembra dare oggi i primi frutti: gli studenti iscritti ai corsi online sono undicimila (una cifra ristretta rispetto alle dimensioni abituali dei MOOC), provengono da 168 paesi diversi e permettono alla società di generare – parole del fondatore Sebastien Thrun – “a very nice profit margin”.

A garantire a Udacity il tesserino del club degli unicorni è stato l’ultimo round di finanziamenti da 105 milioni di dollari (annunciato con un post ) e sostenuto tra gli altri da Bertelsmann e Google Ventures). Secondo le prime previsioni degli addetti ai lavori, i soldi saranno in gran parte reinvestiti nell’ottica di un ampliamento delle operazioni in paesi come Cina e India (dove Udacity ha già aperto uffici locali).