Si torna a scuola. “Tutti a un metro”. Ma non c’è posto per 1 alunno su 7

da la Repubblica

Valeria Strambi

La scuola riparte il 14 settembre, senza pannelli di plexiglas a separare gli studenti, ma con le regole del distanziamento sociale. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, hanno presentato il testo delle Linee guida per la ripresa che ha avuto il via libera, ieri pomeriggio, dalle Regioni e dagli Enti locali. Le linee guida sono immediatamente operative e verranno diramate alle istituzioni scolastiche. Ecco i punti principali del testo.

Gli spazi: aule nelle palestre e gazebo in giardino

ovrà essere garantita la distanza di un metro tra gli studenti. Non da banco a banco, come inizialmente prospettato, ma da bocca a bocca. Questo permetterà di recuperare un bel po’ di spazio e di sistemare gran parte delle classi nella propria aula, anche se è stato calcolato che almeno il 15% degli alunni, circa un milione di giovani, resterà comunque fuori. A disposizione degli istituti sarà messo il “cruscotto delle scuole”, un sistema informatizzato presente nell’Anagrafe scolastica del ministero che segnalerà in rosso le stanze troppo piccole per accogliere tutti gli studenti. Le scuole, per recuperare spazi, potranno fare interventi di edilizia leggera, riadattare palestre e laboratori, trasportare panche e tavoli in giardino allestendo tensostrutture o gazebi. Un grosso aiuto dovrà arrivare dagli enti locali che potranno mettere a disposizione locali e strutture esterne, anche in cinema e teatri.

La didattica: lezioni via computer solo alle superiori

La didattica a distanza ci sarà ancora, ma solo alle superiori e come misura da alternare alle lezioni in presenza. Le classi numerose potranno essere divise in gruppi e fare a turni. Ogni gruppo non dovrà essere necessariamente formato da compagni di classe, potranno esserci anche studenti di età diverse. I presidi avranno il compito di decidere come redistribuire il tempo scuola e come gestire gli insegnanti, valutando se accorpare alcune materie o incoraggiare l’insegnamento delle discipline in maniera trasversale. Ai ragazzi disabili dovrà essere garantita comunque la didattica in presenza. Confermati i “Patti di comunità” con associazioni ed enti del terzo settore. Tutte le attività, dallo sport alla musica, non potranno però prescindere dalla presenza degli insegnanti. Le nuove figure saranno un arricchimento, ma non potranno operare senza la presenza dei docenti o a scuole chiuse.

La sicurezza: sulle mascherine si decide ad agosto

Slitta la decisione sulla mascherina per gli studenti. A stabilire se andrà indossata anche in classe o solo in corridoio e negli spazi comuni sarà il Comitato tecnico scientifico. Le Regioni hanno insistito perché gli esperti si pronuncino due settimane prima dell’inizio delle scuole, in base al quadro epidemiologico. Quanto a test sierologici e tamponi per alunni e personale, ancora niente di certo. «È probabile che saranno i territori a offrire questa possibilità» chiarisce Cristina Grieco, l’assessora toscana alla Scuola. I dipartimenti di prevenzione della Asl faranno i test e seguiranno i vari istituti dal punto di vista sanitario. Ufficiale è invece l’aumento degli organici, tra insegnanti e personale Ata. Non solo le Regioni riavranno le cattedre tagliate quest’anno, ma saranno previsti “organici dell’emergenza” da assegnare in base alle esigenze. Entraranno fino a 50mila persone.

Gli orari: ingressi scaglionati ma niente più sabato

Punto critico restano i trasporti. Sarà attivato un tavolo ad hoc con ministero ed enti locali per stilare un piano sulla gestione degli spostamenti degli studenti ed eventualmente prevedere flotte di pulmini in più. Per evitare gli assembramenti e facilitare le famiglie, le scuole, che riapriranno il 14 settembre, dovranno scaglionare gli orari di ingresso e uscita. Nelle grandi città, gli istituti superiori saranno chiamati a programmare le entrate fuori dagli orari di punta, il che significa che si potrà andare in classe più tardi. Le lezioni il sabato, che nella bozza delle linee guida erano obbligatorie, potranno essere fatte a discrezione dei presidi. Capitolo a parte per le mense, che dovranno essere garantite. Per il pranzo, se gli spazi fossero piccoli per ospitare tutti, saranno organizzati dei turni. In extremis sarà consentito anche il pasto in classe, con igienizzazione dei banchi e menu semplificato.

Scuola materna: maestri con la visiera e si può stare vicini

Nessuna distanza obbligatoria di un metro e no alla mascherina per i bimbi che frequentano le scuole dell’infanzia. Gli ambienti e gli oggetti per giocare (vietato portarli da casa) dovranno essere igienizzati molto spesso, ma gli alunni avranno comunque la possibilità di toccarsi, interagire e stare vicini. Alle maestre sarà consentito indossare visiere, ma dovranno essere sempre ben riconoscibili in volto. I gruppi degli alunni saranno fissi, composti sempre dagli stessi bambini, come gli insegnanti. Gli spazi delle scuole, dalle aule ai laboratori ai corridoi, dovranno essere riorganizzati proprio per consentire a ogni gruppetto di avere il proprio angolo, da cambiare soltanto dopo la sanificazione. Incoraggiato il più possibile l’uso di giardini e spazi esterni. La colazione e la merenda si faranno in classe e gli orari per le entrate e le uscite dovranno essere scaglionati.