Da lunedì lezioni online per quasi 4 milioni di studenti e per il 45% dei prof

da Il Sole 24 Ore

di Cl.T.

L’impatto su famiglie e istituti delle ultime misure di governo e regioni: sono 362mila i docenti “a distanza”, circa 75mila sono precari. Il governo rafforza congedi staordinari e bonus baby sitting

L’ultimo Dpcm del governo ha elevato al 100% la didattica a distanza alle scuole superiori e, nelle zone rosse, le lezioni on line scatteranno anche in seconda e terza media. Poi ci si sono messi i governatori, con la Campania che sta mantenendo la scuola da remoto generalizzata e la Puglia che invece ha fatto una parziale marcia indietro. Il governo, nel decreto Ristori-bis, è corso, in parte ai ripari, rafforzando congedi straordinari e ripristinando, seppur con molte limitazioni, il bonus baby sitter. Ma da domani, lunedì 9 novembre, quanti alunni e docenti torneranno alle lezioni on line? Vediamo un pò di numeri, partendo anche da un interessante appronfondimento della rivista specializzata Tuttoscuola.

Alunni da remoto a quota 3,7 milioni, il 44% del totale
Come detto, dopo le ultime decisioni della Puglia, dove da lunedì le classi del primo ciclo potranno nuovamente operare in presenza, il numero di alunni a casa è pari a circa 3,7 milioni, il 44% del totale. Di questi, 625mila sono studenti campani dalla scuola dell’infanzia alla media, 316mila alunni della seconda e terza media delle regioni “rosse” (attualmente, Lombardia, Piemonte e Calabria) e 2 milioni e 734mila gli studenti delle superiori di tutta Italia.

Gli insegnanti da remoto a quota 362mila, il 45% del totale
Di questi 3,7 milioni di studenti da remoto si occuperanno 362mila insegnanti obbligati a lavorare in Dad, con un’età media di 51 anni, che potranno operare da casa, anziché da scuola, previa autorizzazione del capo d’istituto, come precisato da una nota ministeriale applicativa del recente contratto integrativo sulla didattica digitale integrata. Dei 362mila docenti impegnati nella didattica a distanza, circa 75mila – stima Tuttoscuola – sono precari con contratto a tempo determinato. Quasi tutti hanno conosciuto i loro alunni solo poche settimane fa, e avranno quindi una difficoltà in più. Dovranno inoltre operare utilizzando, se lavorano da casa, una dotazione tecnologica acquistata a proprie spese, visto che, a differenza dei colleghi di ruolo, non possono fruire della carta del docente per acquisti (il bonus di 500 euro l’anno riservato solo ai docenti con contratto a tempo indeterminato).