Scuola, la Uil contro l’Istruzione: 45mila nomine in ruolo, un fallimento annunciato

da Il Sole 24 Ore

Attualmente sono 67.597 i posti rimasti senza un docente con contratto a tempo indeterminato. Il sindacato: il precariato cresce e crea falle nel sistema

di Redazione Scuola

Sono attualmente 67.597 i posti rimasti senza un docente con contratto a tempo indeterminato considerando che gli 11.997 sono al momento considerati a tutti gli effetti contratti di supplenza fino al 31/8/2021. Pertanto, sono 45.286 i contratti a tempo indeterminato registrati al Tesoro. Per l’anno scolastico 2021/22 risultavano, dai numeri forniti dall’Istruzione, 112.883 (di cui 82.590 comuni e 30.293 sostegno) i posti vacanti e disponibili autorizzati dal Mef e su cui era quindi possibile assumere in ruolo: 45.286 (di cui 42.843 su posto comune e 2.443 su posto di sostegno) è il totale dei contratti a tempo indeterminato per i docenti assunti dai concorsi e dalle Graduatorie ad esaurimento. 11.997 (di cui 721 su posto comune e 11.276 su posto di sostegno) è il totale dei contratti a tempo determinato al 31/8 finalizzati al ruolo per i docenti della I fascia delle Gps secondo quanto stabilito dalla procedura straordinaria del decreto sostegni bis. I numeri li fornisce la Uil scuola che parla di «fallimento annunciato».

«Cresce il precariato»

«Considerando che ad oggi non è dato sapere quanti degli 11.997 contratti di supplenza saranno poi realmente trasformati in a tempo indeterminato, resta il dato che, ad oggi, su 112.883 posti autorizzati solo 45.286 sono stati effettivamente coperti con un contratto di ruolo», afferma il sindacato, per il quale «i dati confermano quanto già avevamo annunciato in tempi non sospetti: non c’erano (e tuttora non ci sono) le condizioni per coprire tutti i posti vacanti. Pertanto, il precariato cresce e crea falle nel sistema: da un lato, infatti, sembra esserci una rincorsa a chi riconosce per primo che c’è un vuoto enorme di docenti, dall’altro non si sono messe in campo reali soluzioni per consentire l’immissione in ruolo di tutte le persone. E si continua nell’errore perseverando in scelte sbagliate».