Docenti di sostegno: oggi in 6 casi su 10 sono non specializzati. Dieci anni fa era il contrario, 6 su 10 specializzati

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

Per rispondere alla forte domanda di inclusione scolastica, sono aumentati gli insegnanti di sostegno. In dieci anni il loro peso sul totale del corpo insegnante è passato dal 13% al 21,5%: oggi sono dunque più di un quinto del totale. Lo chiarisce il dossier della Fondazione Agnelli appena reso pubblico.

In altre parole i docenti di sostegno avrebbero contribuito in maniera sostanziale ad alzare la quota degli insegnanti saliti in cattedra nelle scuole italiane, un numero complessivamente costantemente in crescita. Il corpo insegnante è cioè in aumento, ma sensibilmente cambiato nella sua composizione interna. Infatti nonostante le grandi immissioni in ruolo della Buona Scuola che avevano portato a 730mila il numero degli insegnanti assunti a tempo indeterminato, oggi gli insegnanti di ruolo sono poco meno di 700mila, principalmente per via dei pensionamenti; sono invece più che raddoppiati i docenti a tempo determinato, cioè i supplentil’anno scorso 225mila, incluso il sostegno, rispetto ai 100mila subito dopo la Buona Scuola.

Ma lo stesso dossier pone l’accento su una criticità ben nota: la stragrande maggioranza degli insegnanti di sostegno oggi non è in possesso della specializzazione. Per essere più chiari, dieci anni fa per il sostegno venivano impiegati nel 40% dei casi supplenti non specializzati e nel restante 60% dei casi insegnanti di ruolo con specializzazione sul sostegno. Oggi le percentuali sono invertite: in 6 casi su 10 ad affiancare un alunno con disabilità è un insegnante senza preparazione specifica.