Capire prima memorizzare poi

Capire prima memorizzare poi

di Umberto Tenuta

 

Capire e poi memorizzare, poi imparare a memoria.

Si leggeva nei Programmi per la scuola elementare del 1867 <<il maestro si astenga dal dare dimostrazioni che in quella tenera età non sarebbero intese. Si limiti ad imprimer bene nelle menti degli scolari le definizioni e le regole>>.

Mai prescrizione didattica è stata ascoltata e seguita quando questa.

Memorizzare, memorizzare, memorizzare!

È questo che importa nella vita.

Altro che capire, comprendere!

La mente diventa un deposito, un disco, una pendrive, un hard disk,……

Ma la mente non è un hard disk!

La memoria mentale ti può fare il giochetto di venirti meno mentre il 7 per 6 ti è proprio necessario per pagare il conto.

E, allora?

Semplice!

Basta ascoltare Tommaso D’Aquino…

Tutto ciò che noi sappiamo è stato inventato da qualcuno e, pertanto, apprendere significa reinventare.

Ma dove quello sciagurato di Pitagora ha trovato la Tavola pitagorica?

Domandano gli studenti.

E la brava Maestra risponde:

−No, non l’ha trovata! L’ha inventata, l’ha costruita.

L’ha costruita, mangiando quattro ciliege ad ogni boccone.

Arrivato tre bocconi, la moglie − sì, la moglie, perché anche e lui, per quanto grande matematico fosse, pure aveva una moglie! − gli domandò: marito mio, quante ciliege hai mangiato?

E Pitagora, pronto:

Quattro ciliege al primo boccone!

Quattro ciliegie al secondo boccone!

Quattro ciliegie al terzo boccone!

Semplice no?

Quattro ciliege per tre volte è come dire: Quattro più quattro più quattro, è chiaro, fa 12.

Incuriosito, da bravo matematico quale era, provò a mangiare cinque ciliegie per quattro volte, poi per cinque volte.

1Ora, senza l’aiuto della moglie, fece tutto da solo:

5 + 5 + 5  = 15

5 + 5 + 5 + 5 = 20

E, così per vostra fortuna/sfortuna inventò la Tavola pitagorica!

Ora, ragazzi, la volete inventare anche voi?

Da brava maestra qual era porta le caramelle, sì le caramelline, mica quelle grandi!

Ne dà quattro a ciascuno dei quattro bambini che stanno seduti al primo tavolinetto.

Il conto è presto fatto: 4 x 4 = 16

Così si procede per tutte le altre tabelline.

Gli studenti costruiscono tutte le tabelline.

Ma questo Pitagora era proprio carino, un intelligentone, la sua Tavola la fa proprio capire, e noi la memorizziamo, ma se la dimentichiamo facciamo presto a ricostruirla, sì ricostruirla, seguendo il suo esempio, proprio come ha fatto lui la prima volta.

Cara Maestra, ora la Tavola pitagorica nessuno di noi più la dimenticherà e Lei a tutti noi dovrà regalare un bel Dieci e lode!