Docenti e Dirigenti responsabilizzati e pagati

197 DOCENTI E DIRIGENTI RESPONABILIZZATI E PAGATI di Umberto Tenuta

CANTO 197 Benedetto Vertecchi: <<Al dirigente si chiede troppo… dovrebbe possedere una cultura educativa più evoluta di quella attualeGli insegnanti sono essenzialigli unici che hanno senso per l’educazione, con un impegno di studio continuo>> (Da L’UNITà, 4 luglio 2014)

 

Valorizzare i dirigenti scolastici?

Sì, responsabilizzarli!

La loro azienda non rilascia TITOLI, ma VALORI!

Valori umani, valori che nessuno, e tanto meno l’INVALSI, può misurare.

Chi può misurare il valore del VERO, del BENE e del BELLO, il valore dell’UOMO, valore infinito?

3+5=8

Oh quanti euro sprecati nel voler misurare che cosa un ragazzino ha imparato nel primo giorno di scuola!

Mistero che nessuno mai conoscerà!

State contenti, umana gente, al quia;

ché, se potuto aveste veder tutto,

mestier non era parturir Maria.

I DIRIGENTI dell’Azienda SCUOLA, vanno valorizzati, ma soprattutto responsabilizzati.

Se l’Azienda non produce, chiude, e il Dirigente se ne va alla casetta al mare, che intanto si è comprata.

Ma mica il Dirigente monta le ante della finestra!

A montar le ante ci pensa il Maestro d’arte.

Sì, a innamorare i giovani svagati a DAVANTI A SAN GUIDO ci pensa la giovine Maestra che innamorata già è, e sa leggere di greco e di latino.

Maestri non si è se non si è innamorati, giovani assetati, mai sazi di tomi e di CD.

Mica bastano loro i PONY!

A loro è grato <<un impegno di studio continuo>>.

Continuo, da casa a scuola, da scuola a casa.

Altro che le trentasei ore dell’impiegato di banca!

A casa gli rode l’anima quel bimbo là, al primo posto della sala aulente, che niente ama di laghi e di monti.

Non lo può scordare, non lo può dimenticare, nemmeno mentre cala la pasta.

Il suo è uno studio, studium, amore che gli rode l’anima, che non gli dà requiem.

Altro che trentasei ore!

Il medico ti scrive la ricetta e ti dà il numero del suo cellulare.

La maestra è un pochino più digitalizzata, li tiene collegati, i suoi giovani studenti, sul suo tablet, a casa ed a scuola.

Di là condivide gli amori, le gioie, le passioni, i rancori dei suoi giovani studenti.

È una chioccia che se li porta sempre appresso i suoi pulcini!

Con loro alla ricerca di chicchi di grano e di chicchi di melograno, di meridiani e di indiani, di ablativi e di genitivi.

Mestiere grande il mestiere di uomo, lo dice anche Sertillanges[1].

<<Un impegno di studio continuo>>.

Mestiere grande il mestiere di Maestro!

Il Dirigente, Maestro dei maestri, Maestro tra le Maestre ed i Maestri!

Studiano assieme, Dirigenti e Maestri.

Studiano assieme come garantire il successo formativo ad ogni figlio di donna.

Il loro impegno non ha misura.

E così deve essere, per dirigenti e per docenti; non hanno misura la loro responsabilità.

Garantire il successo formativo ad ogni studente.

E misura non c’è al compenso per questo impegno di studio continuo, di amore continuo!

Non usate la lesina, Voi, Deputati e Senatori, Voi che avete in mano il destino d’Italia, delle fabbriche di automobili e delle fabbriche di uomini!

Altro dirti non vo’; ma la tua festa

Ch’anco tardi a venir non ti sia grave!

Non sia grave al Paese Italia far funzionare al meglio l’Azienda Scuola, non premiando, ma responsabilizzando e pagando Maestre, Maestri e Dirigenti.

 

[1] Sertillanges,A.D. Il mestiere d’uomo, traduzione dal francese di Gian Franco Barberi, La Scuola, Brescia,1951.