Scuola senza testa e senza corpo

221 SCUOLA SENZA TESTA E SENZA CORPO di Umberto Tenuta

CANTO 221

Nata come scuola del leggere e dello scrivere.

Tale la scuola è rimasta

Scuola senza corpi belli.

Scuola senza teste ben fatte.

 

La forza della tradizione non si può misurare con nessuna formula.

Si dice che la tradizione è dura a morire.

Lutero impose ai Principi tedeschi la scuola del leggere, scrivere e far di conto.

Ai contadini bastava saper leggere la Bibbia.

Lo seguì la Chiesa di Roma.

E lo seguì soprattutto il Condorcet.

Ardigò fece seguito e continua a fare scuola.

Scuola del leggere, scrivere e far di conto.

Ci mancava Giovanni Gentile.

Una testa senza corpo!

Eccovi il Liceo classico, e quello delle Scienze, e quello dei Ragionieri, e quello dei Geometri, e quanti altri ne volete.

A scuola ci sono teste, teste così come escono dal grembo materno.

A chi importa che non sono ben fatte?

Pensate, o Gentili, i corpi non esistono proprio!

Dalla cintola in su i suoi scolari li vede il Professore.

Essi sono solo audiovideocamere e nulla più.

I piedi?

Per salire e scendere le salate scale.

Le orecchie?

Padiglioni ben tesi a non perdere l’ultima stanca monotona sillaba del Signor Professore.

La bocca chiusa, aperta solo a domanda della Signora Professoressa che mica dimentica di fare le interrogazioni.

Le mani?

Ne basta una sola, da alzare per chiedere casomai sia possibile evitare di bagnarsi.

E la Musica?

Il pentagramma può bastare.

Flauto dolce, chitarra, mandolino costano cari, e la scuola pensa ai bilanci familiari.

E la Danza?

Ci mancherebbe che la scuola si trasformasse in una sala da ballo, magari ad ore piccole!

Il Nuoto?

La scuola non ha l’assicurazione per gli affogati.

Il Salto, la Corsa…?

La Scuola è sita al quarto piano.

Ma le mani, almeno per dipingere?

Ma voi veramente volete che le professoresse litighino con le madri che si vedono arrivare a casa i figli con le camicie imbrattate di rosee tempere e di verdi oli?

Ascoltate, per favore!

È già molto che la scuola riesca a far imparare a leggere l’antologia, a scrivere le cose che non piacciono nemmeno alla Professoressa, ad annotare i compiti per casa, a fare i calcoli delle spese domestiche della Signora Preside.

Esagerato!

Anche per la scuola dell’anno scorso.

L’anno venturo sarà un’altra cosa!

Lo sta strillando il Venditore di almanacchi.

 

 

AVVISO

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