Buona Scuola che successo!

BUONA SCUOLA CHE SUCCESSO! di Umberto Tenuta

CANTO 297 <<ogni uomo è destinato ad essere un successo e il mondo è destinato ad accogliere questo successo>> (FAURE E, (a cura di), Rapporto sulle strategie dell’educazione, Armando-UNESCO, Roma, 1973, p. 249).

Giovani figli di donna, ora la BUONASCUOLA vi garantisce il SUCCESSO FORMATIVO!

 

Giovani figli di donna che la mammina cara al mattino accompagna a scuola, a voi la lieta novella:

−la BUONASCUOLA sarà per voi un Giardino, una Casa, una Scuola materna.

La BUONASCUOLA sarà una CA’ ZOIOSA.

Evviva!

Non ci saranno più banchi.

Non ci saranno più cattedre.

Non ci saranno più lezioni.

Non ci saranno più ripetizioni.

Non ci saranno più interrogazioni.

Non ci saranno più mortificazioni.

La BUONASCUOLA sarà un mondo tutto da esplorare, da manipolare, da immaginare, da simbolizzare.

Un LABORATORIO DI APPRENDIMENTO!

Apprendere come SCOPERTA.

Apprendere come INVENZIONE.

Apprendere come COSTRUZIONE.

SCOPRIRE: togliere la coperta, ciò che copre, vedere ciò che sta sotto la coperta: i petali del fiore, le colline e le valli, i fiumi, i laghi e il mare…

INVENTARE: l’uncino per prendere il fico, la foglia di fico per bere l’acqua della fonte, il tronco d’albero per attraversare il torrente, la nuova pianta dalla margotta …

COSTRUIRE: le fronde dell’albero come capanno per ripararti dalla pioggia, il giungo come corda per legare

le rose da regalare alla tua amata, il piede per misurare la distanza del tuo capanno dal torrente…

Studenti, la BUONASCUOLA è la Scuola del vostro protagonismo!

Siete voi che inventate, che scoprite, che costruite le conoscenze, le capacità e gli atteggiamenti.

Amorevoli Virgili vi saranno i Maestri!

E voi crescerete in virtute e canoscenza.

Altra aspirazione i vostri Maestri non avranno che rendersi inutili, e coronar voi sovra voi maestri e donni.

Uomini.

Uomini buoni.

Uomini belli.

Uomini grandi.

 

 

ANTOLOGIA SUL TEMA

Non sono riuscito a vedere il filmato, ma ne ho colto il significato, riandando alla mia infanzia, quando col naso attaccato al vetro della mansarda mi stupivo dello scrosciare dell’acqua che cadeva come uragano e che il torrente Mavigliano riempiva di torrenziale acqua color ocra, che pioppi alti si trascinava. Oh, stupore di un bambino innocente che curioso guarda il mondo che davanti gli si squaderna negli inverni tempestosi e e nelle primavere incantate di mille colori nei verdi pianori dell’erba medica! Vorrei, oh come vorrei che la scuola fosse come la finestra della mia mansarda e che quello stupore di bimbo mai uccidesse, e coltivasse anche, ogni giorno, non più tediato dalle lunghe lezioni di scrupolosi insegnanti, dimentichi della loro curiosità natia: la scuola può cambiare solo se queste saranno le esperienze che in esse vivranno i nostri giovani, sempre col cuore fanciullo, sempre col cuore bambino! (Umberto Tenuta)

BIBLIOGRAFIA

http://www.rivistadidattica.com/pedagogia/pedagogia_43.htm