Protesi cibernetiche a controllo neurale: parte la sperimentazione, si cercano volontari

da Superabile

Protesi cibernetiche a controllo neurale: parte la sperimentazione, si cercano volontari

Il Campus BioMedico di Roma, insieme al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, cercano volontari per sviluppare le protesi degli arti superiori: si cercano in particolare persone con amputazioni non recenti al di sotto del gomito e sopra il polso. Ecco i dettagli
una mano bionica

ROMA – A seguito dei successi ottenuti dalle precedenti sperimentazioni (LifeHand 1 e 2) e in collaborazione con il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, l’Università Campus Bio-Medico di Roma, leader da anni nell’innovazione di protesi di arto superiore, invita a partecipare allo sviluppo di protesi cibernetiche di arto superiore a controllo neurale. L’invito è rivolto in particolare alle persone amputate di arto superiore e che vogliano dare un forte contributo al miglioramento della qualità di vita degli amputati. Prendendo spunto dalle ricerche più attuali nel campo della bioingegneria e della neurologia, sono previste sia sperimentazioni non invasive che impianti di mani biomeccatroniche. Si può scegliere di partecipare a una, l’altra o a entrambe le opzioni.

Saranno scelti preferibilmente i candidati che hanno una amputazione non recente, situata al di sotto del gomito e sopra il polso, e che hanno una forte motivazione e condividono le finalità dello studio.

A cosa si va incontro? Sperimentazione non invasiva: esami che studiano la motivazione, il braccio e il sistema nervoso che lo controlla: tra questi la risonanza magnetica e l’elettroencefalogramma; studio delle performance con la protesi e del personale livello di soddisfazione. Impianto: impianto chirurgico di elettrodi sottilissimi nei nervi del moncone, al fine di prelevare il comando motorio per la protesi e trasmettere sensazioni tattili. In questa fase, gli elettrodi non possono restare impiantati oltre un tempo massimo di 24 mesi.

Benefici legati alla sperimentazione. I ricercatori non possono garantire un beneficio terapeutico diretto derivante dalla partecipazione allo studio, ma il contributo personale sarà cruciale per lo sviluppo di una nuova generazione di protesi con migliori capacità di manipolazione, percepite più simili alla mano persa e, in generale, per il miglioramento del livello di autonomia e della qualità della vita degli amputati.

I soggetti impiantati avranno inoltre la possibilità di usufruire, al termine della sperimentazione, di una mano mioelettrica di ultima generazione e, quando la protesi a controllo neurale potrà essere usata stabilmente e in autonomia, avranno priorità nel processo di selezione per l’impianto definitivo. Per maggiori informazioni: manobionica@unicampus.it.