DOCENTI SAGGI

DOCENTI SAGGI di Umberto Tenuta

CANTO 823 Il docente saggio sa le Tre Cose più importanti del suo mestiere.

La Prima è che egli deve assetare i suoi alunni.

La Seconda è che egli non deve fare lezioni, ma aiutare i suoi alunni a scoprire ciò che egli ritiene necessario che essi apprendano.

La Terza è che egli deve sempre accrescere l’autostima dei suoi alunni, e giammai sminuirla.

 

Se queste tre regolette terrai presenti, sarai un docente amato.

Sarai un docente efficace.

Sarai un docente saggio.

Innanzitutto sarai un docente amato.

E come tale, sarai sempre ascoltato.

I tuoi alunni verranno sempre da te a chiedere suggerimenti, indicazioni, pareri nelle loro attività di ricerca.

Tu sarai il loro Virgilio.

“Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte

che spandi di parlar sì largo fiume?”,

rispuos’io lui con vergognosa fronte.

“O de li altri poeti onore e lume,

vagliami ‘l lungo studio e ‘l grande amore

che m’ha fatto cercar lo tuo volume.

Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore,

tu se’ solo colui da cu’ io tolsi

lo bello stilo che m’ha fatto onore.

Nulla tu imporrai.

Ma, amando te, ameranno le discipline che tu ami.

Se il nostro pensiero e le nostre parole debbono muovere l’attività del discepolo, bisogna che qualcosa di vivo che è in noi passi nello spirito di lui come scintilla di fuoco ad accendere altro fuoco» (ENRIQUES).

Una volta che tu li avrai innamorati, essi metteranno in moto la loro intelligenza per riscoprire i saperi, maturando nel contempo le loro capacità operative ed i loro atteggiamenti positivi nei confronti della cultura che rende uomini i figli di donna.

La ricerca/riscoperta/invenzione sarà la loro attività preminente.

Tutto quello che oggi l’uomo sa, sa fare e sa essere non gli è stato donato da alcuna divinità, ma è stato scoperto, inventato, creato col sudore della sua fronte.

L’uomo è figlio della Cultura che egli ha inventato (Cassirer, Bruner etc).

E la Cultura non si trasmette, non si eredita, ma si riscopre.

Nessuno dei quattro figli di Dante ereditò le doti poetiche paterne!

I Saperi non si trasmettono.

Si riscoprono.

Ciascuno li riscopre col sudore della sua fronte.

Insegnare, trasmettere, comunicare i saperi è una grande bugia.

Nessun docente può trasmettere i saperi.

Il docente può solo creare situazioni di ricerca/riscoperta/invenzione/costruzione dei saperi.

Bando agli insegnanti ed ai docenti!

A meno che per INSEGNANTE non si intenda colui che crea situazioni di ricerca/riscoperta/invenzione/costruzione dei saperi.

È l’alunno il protagonista.

Non il Docente, non il Professore, non l’Insegnante.

È l’alunno che reinventa la cultura che lo fa uomo.

Come lo scimpanzé sceso dall’albero che nel corso dei Millenni ha inventato, scoperto, costruito la cultura che lo ha reso uomo.

Ma, perché l’alunno si impegni nella riscoperta dei saperi, è necessario che egli desideri impegnarsi e si ritenga capace di riscoprire.

“Maestra, aiutami a fare da solo”, dice la bambina di Maria Montessori.

Il docente crea le situazioni di apprendimento.

Il docente motiva gli alunni a impegnarsi nelle attività di apprendimento.

Giammai il docente dice al suo alunno: “Tu non sei capace, tu non sei buono a nulla, ti do QUATTRO, ma potrei darti anche ZERO TAGLIATO!”.

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