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Le problematiche dell’insegnamento e percezione di alcune proposte di riforma

Le problematiche dell’insegnamento e percezione di alcune proposte di riforma
Indagine 2013

di Swg per Gilda degli Insegnanti

Esiti Esami di Stato 2012-13

Il 27 luglio il MIUR rende noti i primi dati sugli esiti degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di Istruzione dell’A.S. 2012/2013

Maturità 2013, scende la percentuale dei non ammessi
Leggero aumento dei 100 e 100 e lode

Aumenta, seppure di poco, la percentuale dei 100 e 100 e lode negli Esami di Stato appena conclusi, cresce il numero degli studenti diplomati con voti compresi tra 81 e 99, diminuiscono i voti tra 60 e 70. Resta invariata la percentuale dei voti tra 71 e 80. E’ questo il quadro della maturità 2013, basato su una percentuale del 90% delle scuole.
I non ammessi all’esame quest’anno diminuiscono: dal 5,6% del 2011/2012 al 4,5% di quest’anno. Gli ammessi dunque sono stati il 95,5%.
Ha superato l’esame il 99,1% dei ragazzi. Di conseguenza i non diplomati sono lo 0,9%.

Votazioni con lode
I diplomati con lode, finora comunicati dalle scuole, sono 2.949, ovvero lo 0,7%. Lo scorso anno invece il dato definitivo è stato di  2.581 lodi, ovvero lo 0,6% dei diplomati. Le Regioni con il maggior numero di 100 e lode sono: Puglia e Umbria (1,6%), Marche (1,2%), Emilia Romagna, Abruzzo e Basilicata (0,8%).

Votazioni con 100
Aumenta anche il numero dei diplomati con 100: 4,4% l’anno scorso, 4,8% quest’anno. La Regione con il maggior numero di 100 è la Calabria (8,1%), seguita dalla Puglia (6,9%), Marche (6,0%), Sicilia e Umbria (5,6%).

Aumentano gli studenti con voti compresi tra 81 e 99
81-90: 18,1% rispetto al 17,4% dell’anno precedente;
91-99: 8,0% rispetto al 7,3%.

Diminuiscono gli studenti con voti compresi tra 60 e 70
60: 9,3% rispetto al 10,1 dell’anno scorso;
61-70: 30,6% rispetto al 31,7%.

Invariata la percentuale degli studenti con voto compreso tra 71 e 80 che resta 28,5%.

Per tipologia di scuola
L’aumento più significativo delle votazioni nella fascia da 91 a 100 si riscontra nei licei.
Diminuiscono gli studenti con voto 60 in particolare negli istituti tecnici e professionali.

Nota ISTAT 24 luglio 2013, SP/388

Istituto Nazionale di Statistica

Ai Direttori Generali Regionali U.S.R.
Loro Sedi
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine
Bolzano
Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle D’Aosta
Aosta
E p.c. alla dr.ssa Carmela Palumbo – MIUR- Direttore Generale per gli
Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica
All’Ufficio di statistica del MIUR

Oggetto: Diffusione della cultura statistica nelle scuole

Per l’Istituto nazionale di statistica (Istat) e il Sistema statistico nazionale (Sistan) la diffusione della cultura statistica rappresenta una linea strategica di azione in quanto, con evidenza crescente nella società della comunicazione e della conoscenza, non disporre di uno strumento per leggere, capire e interpretare le molteplici informazioni/dati che i media offrono quotidianamente può rappresentare un grave handicap per l’esercizio del proprio ruolo di cittadinanza consapevole.

La statistica, pertanto, dovrebbe essere oggetto di insegnamento interdisciplinare, capace di cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi, per contribuire ad avviare gli alunni a una visione unitaria delle conoscenze.

Nella convinzione che, per facilitare l’acquisizione di abilità e competenze, occorra avvicinare i contenuti dell’apprendimento agli studenti e alle loro variegate sensibilità e molteplicità di interessi, l’Istat ha progettato e realizzato pacchetti differenziati per l’insegnamento della statistica, che puntano all’utilizzo di metodologie didattiche attive e a un apprendimento centrato sull’esperienza, sullo stimolo alla curiosità e alla soluzione di problemi concreti.

I materiali didattici mirano a supportare gli insegnanti e sono ideati per i tre ordini di scuola: infanzia, secondaria di primo e secondaria di secondo grado.

In coincidenza con l’apertura dell’anno scolastico 2013-2014, saranno disponibili pacchetti didattici differenziati e, in particolare:

  • Kit statistico per le secondarie di primo grado
  • Scuola di statistica-Lab, piattaforma didattica virtuale per le secondarie di secondo grado
  • Pacchetti didattici a supporto di iniziative sul territorio per scuole dell’infanzia, secondarie di primo e secondarie di secondo grado

I prodotti saranno disponibili sulla pagina web dell’Istat – Scuola superiore di statistica.

Ulteriori informazioni potranno essere richieste all’indirizzo e-mail:
nuovegenerazioni@istat.it.

Inoltre, le sedi Istat territoriali presenti nei capoluoghi di Regione saranno a disposizione per ogni utile riflessione in vista della progettazione di iniziative con le scuole: a tal fme è possibile prendere contatti con i responsabili degli Uffici territoriali di cui al prospetto allegato.

Si pregano le SS.LL. di voler dare ampia diffusione della presente alle istituzioni scolastiche dei territori di specifica competenza, anche attraverso il coinvolgimento delle direzioni scolastiche provinciali.

Nel ringraziare per l’attenzione, si porgono i migliori saluti

IL PRESIDENTE f.f.
(Prof. Antonio Golini)

ALLEGATO

Ufficio Territoriale per la Lombardia
Dott.ssa Rosalia Coniglio
Telefono 0646735215
E-mail roconigl@istat.it

Ufficio Territoriale per il Piemonte e la Valle D’Aosta
Dott. Claudio Moriani
Telefono 0646735192
E-mail moriani@istat.it

Ufficio Territoriale per la Liguria
Dott.ssa Anna Militello
Telefono 0646735104
E-mail militell@istat.it

Ufficio Territoriale per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia
Dott.ssa Rosalba Sterzi
Telefono 0646735307 (Venezia); 0646735259 (Trieste)
E-mail sterzi@istat.it

Ufficio Territoriale per l’Emilia Romagna e le Marche
Dott. Marco Ricci
Telefono 0646735350 (Bologna); 3298604102 (Ancona)
E-mail mrmaricC@istat.it

Ufficio Territoriale per la Toscana e l’Umbria
Dott. ssa Bianca Maria Martelli
Telefono 0646735400 (Firenze); 0646735550 (Perugia)
E-mail bmartelli@istat.it

Ufficio Territoriale per il Veneto e il Lazio
Dott. ssa Paola Francesca Cortese
Telefono 0646737534
E-mail pacorteS@istat.it

Ufficio Territoriale per la Campania
Dott. ssa Angela Digrandi
Telefono 0646735679
E-mail digrandi@istat.it

Ufficio Territoriale per l’Abruzzo e il Molise
Dott. Giuseppe Stassi
Telefono 0646735503 (Pescara); 0646735761 (Campobasso)
E-mail stassi@istat.it

Ufficio Territoriale per la Basilicata
Dott.ssa Antonella Bianchino
Telefono 0646735860
E-mail bianchin@istat.it

Ufficio Territoriale per la Puglia
Dott. Cataldo Scarnera
Telefono 0646735625
E-mail scarnera@istat.it

Ufficio Territoriale per la Calabria
Dott. Pasquale Binetti
Telefono 0646735814
E-mail binetti@istat.it

Ufficio Territoriale per la Sicilia
Dott.ssa Francesca Abate
Telefono 0646735902
E-mail abate@istat.it

Ufficio Territoriale per la Sardegna
Dott. ssa Pinella Orrù
Telefono 0646735724
E-mailorru@istat.it

Risultati Scrutini a.s. 2012-2013

Il 17 luglio il MIUR rende noti i risultati degli scrutini finali dell’a.s. 2012-2013

Scuola, i risultati degli scrutini
In aumento gli studenti promossi: +0,6% alle scuole medie, +0,3% alle superiori e

Aumentano, seppur di poco, gli studenti promossi alle classi successive nelle scuole secondarie di I e II grado nell’anno scolastico appena concluso. E’ quanto emerge dai dati giunti fino ad ora al Miur sull’89% delle scuole secondarie di I grado e sullo 84,5% di II grado.

La percentuale dei promossi alle classi successive nelle scuole medie è del 96,3% (95,7 nell’anno scolastico 2011/12), mentre alle superiori del 63,5% (63,2% lo scorso anno). L’aumento, se la tendenza emersa dovesse essere confermata, risulta leggermente più alto nelle medie con uno 0,6%, mentre per le superiori dello 0,3%.

Diminuiscono le percentuali dei non ammessi: è del 3,7% nella secondaria di I grado e del 10% in quella di II grado.

Ammessi per Regione

La percentuale più alta degli ammessi per la secondaria di I grado si registra in Basilicata con il 97,6%, seguita dall’Emilia Romagna con il 97,1%, la Puglia 96,8% e le Marche con il 96,8%.

Nella secondaria di II grado invece è il Trentino Alto Adige ad avere la percentuale più alta con il 77,2%, segue la Puglia con il 69,5% e l’Umbria con il 69,2%.

Ammessi per tipologia di istituto

Nelle secondarie di II grado l’aumento più consistente si registra negli Istituti professionali, dal 52,2% dell’anno scorso al 54,9% di quest’anno. Sono la Valle d’Aosta (68,1%) e l’Umbria (61,9%) le Regioni con la percentuale più alta di ammessi in questi Istituti.

La più alta percentuale di ammessi si conferma nei Licei con il 72,8% (l’anno scorso era del 71,8%). A livello regionale sono il Trentino Alto Adige, con l’88,3%, la Puglia, con l’82% e la Calabria con il 79,7% ad avere la quota più alta di ammessi. Per quanto riguarda gli Istituti tecnici le Marche registrano il tasso di ammissione più alto (62,1%), mentre per l’Istruzione Artistica è la Calabria con il 69,9%.

In allegato le tabelle con tutti i dati disponibili, divisi per tipologia di scuola e per Regione.

RILEVAZIONI NAZIONALI SUGLI APPRENDIMENTI 2012-­13

INVALSI

RILEVAZIONI NAZIONALI SUGLI APPRENDIMENTI 2012-­13

La rilevazione degli apprendimenti nelle classi II e V primaria, nelle classi I e III (Prova nazionale) della scuola secondaria di primo grado e nella II classe della scuola secondaria di secondo grado

Iscrizioni al secondo ciclo – Anno Scolastico 2013/2014

Il MIUR rende disponibili i dati completi sulle iscrizioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per l’anno scolastico 2013/2014.

Le iscrizioni al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione

(Roma, 24 Aprile 2013) Sono disponibili i dati completi sulle iscrizioni – effettuate quest’anno per la prima volta interamente attraverso la procedura on line – relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per l’anno scolastico 2013/2014. I dati della pubblicazione, curata dall’Ufficio di Statistica del MIUR, sono aggiornati al 26 marzo 2013.

La grande novità di quest’anno in tema di iscrizioni è senz’altro rappresentata dalla procedura esclusivamente on line realizzata dal Miur. Si è trattato di un vero e proprio punto di svolta nella modernizzazione dei processi. Un’iniziativa che ha reso più efficiente il meccanismo di iscrizione e consentito di ridurre la spesa prevista. Superate le prime incertezze sul funzionamento del sistema, il processo di acquisizione delle domande si è progressivamente stabilizzato, arrivando fino al 100% delle iscrizioni attese.

Iniziate il 21 gennaio 2013, attraverso il portale www.iscrizioni.istruzione.it, le iscrizioni on line hanno riguardato, come noto, le prime classi delle scuole statali primarie, secondarie di I e di II grado. Complessivamente, le domande di iscrizione on line trasmesse sono state 1.568.570. Di queste, 1.054.069 sono state inserite direttamente dalle famiglie. Nello specifico, 342.341 per la scuola primaria, 341.642 per la scuola secondaria di I grado, 370.086 per la scuola secondaria di II grado. Le domande on line immesse nel sistema per il tramite delle scuole sono state invece 514.051. Di queste, 175.162 per la scuola primaria, 186.199 per la scuola secondaria di I grado, 153.140 per la scuola secondaria di II grado.

Dai dati a disposizione emerge che il 94,2% degli studenti ha scelto di proseguire il proprio percorso nel sistema di istruzione secondaria superiore. Il restante 5,8% ha scelto di proseguire frequentando esclusivamente i percorsi IeFP: il 23,2% presso gli istituti Professionali in modalità complementare e il 76,8% presso strutture Formative accreditate dalle Regioni.

Rispetto allo scorso anno si registra un aumento degli iscritti ai percorsi liceali (+1,4%), un lieve incremento degli iscritti agli Istituti Tecnici (+0,2%) e un calo delle iscrizioni negli Istituti Professionali (-1,6%). Per quanto riguarda quest’ultimo dato è necessario specificare che il calo registrato negli Istituti professionali deve tener conto dell’aumento che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate. Specialmente in Lombardia e Veneto.

Passando all’esame dell’aumento registrato nelle iscrizioni verso i licei, il maggior contributo alla crescita di questo indirizzo di studio è fornito dalla scelte verso l’opzione “scienze applicate” del Liceo scientifico (+6,3%), che fa registrare l’aumento più significativo passando dal 4,1% al 6,3% (ovvero un incremento pari a 2,2%). L’indirizzo tradizionale dello scientifico fa segnare, invece, un calo nelle scelte degli studenti (il 16,4% degli studenti si è iscritto al liceo scientifico tradizionale, registrando rispetto all’anno precedente un decremento dell’ 1,7%). In ascesa le percentuali di scelta per il Liceo linguistico, che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota 8,3%. Fanalino di coda il Liceo classico, fermo al 6%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 48,8%.

Negli Istituti tecnici le iscrizioni, rispetto all’anno precedente, aumentano dello 0,2%, passando dal 31% al 31,2%. Di questi, il 12,7% ha preferito il settore economico e il 18,5% il settore tecnologico. Gli istituti professionali, infine, hanno complessivamente raccolto il 20% delle preferenze degli studenti, così suddivisi: il 4,1% ha optato per il settore “Industria e Artigianato”, mentre il 14,4% il settore “Servizi”

Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti

Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti

ARAN

Il Rapporto presenta ed analizza gli ultimi dati disponibili sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici e sulla spesa complessiva per le retribuzioni sostenuta dalle pubbliche amministrazioni. Si conferma il quadro complessivo, già messo in luce dai precedenti numeri del Rapporto, caratterizzato da retribuzioni sostanzialmente ferme e perfino in leggera diminuzione (il 2011 fa segnare, su tutto il pubblico impiego, -0,8%). Le prime anticipazioni sui dati 2012 tendono a confermare questo quadro.

Il Rapporto evidenzia inoltre che la spesa complessiva sostenuta dalla pubblica amministrazione per pagare le  etribuzioni (circa 170 miliardi di Euro, pari a poco meno dell’11% del PIL), per la prima volta nel 2011, dopo molti anni di crescita ininterrotta, diminuisce dell’1,6%. Le anticipazioni Istat sul dato 2012 evidenziano un ulteriore significativo calo del 2,3%. La spesa è prevista in diminuzione anche per l’anno 2013.

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La riduzione della spesa complessiva si deve non solo al blocco delle retribuzioni, ma anche (in misura prevalente) alla diminuzione del numero di occupati nella PA, passati da circa 3,6 milioni nel 2007 a meno di 3,4 milioni nel 2012 (la diminuzione in cinque anni è stata di poco più del 6%).

Gli andamenti registrati sono principalmente il frutto delle misure di contenimento varate negli ultimi anni e, in particolare:

  • dei vincoli sul turn-over e dei provvedimenti di riduzione organici, adottati a più riprese nelle manovre di correzione dei conti pubblici degli ultimi anni e riproposti anche nel più recente D.L. n. 95/2012 (“spending review”);
  • del blocco dei contratti nazionali previsto dal D.L. n. 78/2010;
  • delle altre misure sulla spesa di personale, previste dallo stesso D.L. n. 78/2010, di cui hanno ampiamente dato conto i precedenti numeri del Rapporto semestrale (ad esempio, congelamento risorse per pagare le voci di salario accessorio e loro riduzione proporzionale in base alla diminuzione degli occupati, blocco degli scatti di anzianità per alcune categorie di personale, blocco spese per le missioni).

Dai dati presentati viene la conferma che, in termini macroeconomici, che gli aggregati di finanza pubblica hanno potuto beneficiare di una dinamica negativa.

Questa certezza è importante, sotto il profilo della tenuta dei conti pubblici, in quanto si tratta della grandezza statistica che viene osservata in ambito internazionale e che orienta il giudizio che si forma sui mercati finanziari. I risultati indubbiamente positivi sul piano finanziario vanno tuttavia valutati anche alla luce delle possibili ricadute sull’innovazione organizzativa e sulla modernizzazione del settore pubblico. Vi è infatti il problema di vincoli troppo rigidi e circoscritti che rischiano di ostacolare i processi di innovazione organizzativa, tecnologica e di servizio, necessari per conseguire livelli più elevati di produttività, nonché l’ulteriore problema di riduzioni lineari della spesa che “colpiscono alla cieca” e non si pongono il problema di una migliore allocazione delle risorse.

Il Rapporto non manca di sottolineare come sia necessario “tenere insieme” l’esigenza di una dinamica compatibile con gli obiettivi di finanza pubblica con la necessità, sempre più avvertita, di avviare percorsi di cambiamento organizzativo presso le amministrazioni pubbliche per migliorare servizi, prestazioni e tempi di risposta ai cittadini ed alle imprese. Sotto questo profilo, arrivano dal Rapporto alcune concrete indicazioni, come quella di introdurre obiettivi differenziati di riduzione del personale, in base a standard nazionali di utilizzo efficiente delle risorse umane. Su quest’ultimo punto, in particolare, viene presentata e discussa una possibile metodologia di determinazione dei “fabbisogni standard di personale” sugli uffici periferici delle amministrazioni statali. Più in generale, il Rapporto rilancia l’esigenza di guidare ed accompagnare il cambiamento organizzativo delle amministrazioni con adeguate politiche nazionali ed opportuni incentivi.

General government expenditure in 2011

General government expenditure in 2011
Focus on the functions ‘social protection’ and ‘health’

Issue number 9/2013

EUROSTAT
Author: Laurent FREYSSON, Laura WAHRIG

In 2011, EU-27 general government expenditure amounted to 49.1 % of GDP. Based on the latest available expenditure data by economic function for 2011, more than half was devoted to the functions ‘social protection’ and ‘health’, which accounted for 19.6 % and 7.3 % respectively of GDP (slightly down compared with 19.9 % and 7.5 % respectively in 2010). The other functions also comprising a large share of government expenditure are ‘general public services’ (6.6 % of GDP), ‘education’ (5.3 % of GDP) and ‘economic affairs’ (4.0 % of GDP). This publication analyses trends in the structure of general government expenditure by socio-economic function (according to the Classification of the Functions of Government – COFOG) and puts a special focus on health and social protection expenditure.

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Iscrizioni Secondarie II Grado 2013-14

Il MIUR rende noti i primi dati relativi alle iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori per l’a.s. 2013/2014: 515.807 le iscrizioni, rispetto all’a.s.2012/2013) in crescita i Licei (+1,7%) e gli Istituti tecnici (+0,4%), in calo gli Istituti professionali (-2%).

Di seguito il comunicato stampa:

Scuola, i risultati delle iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori

Scientifici con opzione scienze applicate, le specializzazioni informatiche e i tecnici gli indirizzi con il maggiore incremento
Bene anche i percorsi linguistici

Per la prima volta, un’analisi delle percentuali di iscrizione in base alle caratteristiche produttive e ai cluster tecnologici presenti nelle Regioni

(Roma, 25 marzo 2013) Inseguono lo studio delle lingue, le conoscenze informatiche e scientifiche. Ma anche le competenze tecnologiche e le specializzazioni professionali più legate, per fattori storici e culturali, ai territori di provenienza. Le scelte degli studenti italiani che hanno presentato domanda di iscrizione alla scuola secondaria di II° grado tracciano un quadro significativo delle prospettive e dei percorsi ritenuti più adeguati per affrontare, con successo, gli scenari futuri di un mondo del lavoro segnato dalla crisi economica. E, allo stesso tempo, la distribuzione regionale delle percentuali di scelta contribuisce ad evidenziare, considerate le aree di specializzazione regionali, lo stato di salute e le opportunità di sviluppo dei distretti produttivi e la solidità del legame tra l’istruzione e la vocazione economica dei territori.

In occasione delle rilevazioni eseguite come ogni anno dal Ufficio di Statistica del Miur sulle scelte degli studenti che si iscrivono al primo anno della scuola superiore, il Ministero ha realizzato, per la prima volta, uno studio che mette in relazione le preferenze dei ragazzi con le caratteristiche del tessuto produttivo delle singole regioni. Incrociando, in particolare, le percentuali rilevate con gli ambiti settoriali e di specializzazione dei Cluster Tecnologici presenti o avviati di recente. L’obiettivo è fare delle statistiche e delle informazioni elaborate dal Miur uno strumento di lavoro non più limitato al settore dell’istruzione, ma utile anche per pianificare le scelte legate ai temi dell’occupazione e dello sviluppo economico del Paese. Nella consapevolezza della necessità di una stretta relazione tra il momento dell’istruzione e della formazione e quello dell’ingresso nel mondo del lavoro.

I numeri
Complessivamente, le iscrizioni alle prime classi della scuola secondaria di II° grado, svolte per la prima volta attraverso la procedura on line, sono state 515.807. In generale, nel confronto con l’anno precedente (2012/2013) si osserva un aumento delle iscrizioni nei Licei (+1,7%), una crescita seppur leggera degli Istituti tecnici (+0,4%) e un calo negli istituti professionali (-2%).

Per quanto riguarda quest’ultimo dato è necessario specificare che il calo registrato negli Istituti professionali deve tener conto dell’aumento che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate, specialmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e Friuli. La stima degli iscritti alla formazione regionale è di circa 31mila studenti (il 5,5% dei frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di I grado), per un aumento rispetto ai 17mila dello scorso anno del 3,1%. Non è un caso, del resto, che proprio nelle regioni in cui si registra l’aumento delle scelte in favore della formazione regionale emerge il calo degli iscritti negli Istituti professionali.

Licei
Maggiore incremento per lo scientifico opzione scienze applicate
In calo il classico

Per quanto riguarda l’aumento della percentuale degli iscritti ai licei sono necessarie alcune osservazioni. Il maggior contributo alla crescita del 1,7% è fornito dalla scelte verso l’opzione “scienze applicate” del Liceo scientifico. Se l’indirizzo tradizionale dello scientifico infatti resta la scelta più gettonata tra i licei (il 16,5%, in calo rispetto allo scorso anno dell’1,6%), è l’opzione “Scienze applicate” che fa registrare l’aumento più significativo, passando dal 4,1% al 6,3%. In ascesa le percentuali di scelta per il Liceo linguistico che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota 8,4%. Fanalino di coda il Liceo classico, fermo al 6,1%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 49,1%.

Istituti tecnici
Aumentano le iscrizioni dello 0,4%

Gli Istituti tecnici sono stati scelti dal 31,4% dei nuovi iscritti, in leggero aumento rispetto al 31% dello scorso anno. Di questi, il 12,8% ha preferito il settore economico e il 18,6% il settore tecnologico. Per quanto riguarda gli indirizzi di studio specifici, in crescita quello del “Turismo” del settore economico (3,6%), “Chimica, materiali e biotecnologie” (2,2%) e “Informatica – Telecomunicazioni” (4,9%) del settore tecnologico.

Istituti professionali
Al Sud bene Turismo ed Enogastronomia

Gli istituti professionali, al di là delle percentuali di scelta verso i percorsi di formazione professionale organizzati dalle regioni, hanno complessivamente raccolto il 19,6% delle preferenze degli studenti. Di questi, il 13,2 ha optato per il settore “Industria e Artigianato”, mentre il 4,9% il settore “Servizi”. Nello specifico, l’indirizzo con la percentuale di scelta più alta è “Enogastronomia, ospitalità alberghiera” (9%). Ed è proprio questo indirizzo a distinguersi nelle scelte effettuate dagli studenti di alcune regioni del Sud, quali Campania, Puglia e Sicilia. In queste, infatti, il dato registrato dagli Istituti Professionali è in controtendenza rispetto alla percentuale nazionale, sostenuto proprio dalle scelte verso l’indirizzo “Enogastronomia, ospitalità alberghiera”. In Campania, ad esempio, dove i professionali raggiungono il 21,1%, questo indirizzo è stato scelto dal 12% degli studenti. In Puglia, con i professionali al 22,2%, l’indirizzo in questione ha raccolto il 9,7% delle preferenze. Bene anche in Sicilia, dove il 21% degli istituti professionali può contare su un 12,3% delle scelte verso “Enogastronomia, ospitalità alberghiera”.

Le scelte degli studenti, le aree di specializzazione e i Cluster tecnologici delle regioni italiane
Tra gli elementi di maggiore interesse che emergono dai dati a disposizione un’attenzione particolare va riservata alle percentuali di scelta per i singoli indirizzi di studio analizzati in relazione con gli ambiti settoriali, le aree di specializzazione e i cluster tecnologici presenti nelle regioni italiane. In questo senso, considerate le specifiche caratteristiche di ogni singola regione, il Miur ha analizzato su base territoriale le percentuali di scelta degli studenti per gli indirizzi di studio coerenti con gli ambiti di specializzazione e dei cluster tecnologici regionali. Ad esempio, in una regione come il Piemonte, che si distingue per la presenza di cluster tecnologici nel settore dell’ITC e della Tecnologie per le comunità intelligenti, sono state analizzate le percentuali di scelta degli studenti per indirizzi di studio quali il Liceo Scientifico (opzione scienze applicate), Elettronica ed Elettrotecnica e Informatica e Telecomunicazioni per gli Istituti Tecnici e Manutenzione e Assistenza Tecnica negli Istituti Professionali. In una regione, come ad esempio la Sardegna, che si distingue per la presenza di distretti, produttivi e della ricerca, nell’ambito dell’Agrifood sono stati presi in considerazione, invece, gli indirizzi Agraria, Agroalimentare e Agroindustria per gli Istituti Tecnici e Servizi per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale per gli Istituti Professionali. L’obiettivo è capire quanto siano tra loro legate le specificità territoriali con le scelte degli studenti, la possibilità di creare o irrobustire filiere della formazione, della ricerca e delle attività produttive, e la capacità attrattiva per gli studenti dei Cluster Tecnologici presenti sul territorio.

In questo senso, le percentuali di maggiore coerenza tra scelte e caratteristiche territoriali si ravvisano nelle regioni specializzate in ICT/Tecnologie per Smart Communities: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria. In alcune di queste, le percentuali di scelta per gli indirizzi più attinenti al settore di specializzazione superano la media nazionale del 16,6%, con punte del 19,5% in Veneto, del 19,7 in Piemonte e del 19,3% in Emilia Romagna.

Percentuali meno consistenti, ma comunque positive, sono quelle del settore Chimica Verde. In questo caso la media nazionale delle iscrizioni agli indirizzi scolastici coerenti con questa specializzazione è del 4,9%. Una percentuale superata abbondantemente in Umbria (7,5%), Emilia Romagna (7,2), Basilicata e Veneto (6,3%).

13 dicembre Organici di Fatto A.S. 2012/2013

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

 

Organici di Fatto anno scolastico 2012/2013

Dati di sintesi

Per l’anno scolastico 2012/2013 il decreto legge 6 luglio 2011, n.98 convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, all’art.19, comma 7, ha previsto che a decorrere dall’anno scolastico 2012/2013 le dotazioni organiche del personale docente, educativo ed ATA della scuola non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche dello stesso personale determinata nell’anno scolastitco 2011/2012. Così come avvenuto per l’organico di diritto (600.829 posti) anche l’organico di fatto è stato autorizzato per lo stesso numero di posti previsto per il decorso anno 2011/2012 (625.878 posti).