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Decreto Ministero PA 8 ottobre 2021

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

Modalità organizzative per il rientro in presenza dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. (21A06117)

(GU Serie Generale n.245 del 13-10-2021)

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 settembre 2021

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 settembre 2021 

Disposizioni in materia di modalitaà ordinaria per lo svolgimento del lavoro nelle pubbliche amministrazioni. (21A06102)

(GU Serie Generale n.244 del 12-10-2021)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;

Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19», convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 13, successivamente abrogato dal decreto-legge n. 19 del 2020, ad eccezione dell’art. 3, commi 6-bis e 6-ter, e dell’art. 4;

Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19», e, in particolare, gli articoli 1 e 2, comma 1;

Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19»;

Visto il decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 settembre 2020, n. 124, recante «Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020 e disciplina del rinnovo degli incarichi di direzione di organi del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica»;

Visto il decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, recante «Adozione dei criteri relativi alle attivita’ di monitoraggio del rischio sanitario di cui all’allegato 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 2 maggio 2020, n. 112;

Visto il decreto del Ministro della salute 29 maggio 2020, con il quale e’ stata costituita presso il Ministero della salute la Cabina di regia per il monitoraggio del livello di rischio, di cui al decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020;

Vista la dichiarazione di emergenza di sanita’ pubblica internazionale dell’Organizzazione mondiale della sanita’ del 30 gennaio 2020, con la quale venivano attivate le previsioni dei regolamenti sanitari internazionali e la successiva dichiarazione della stessa Organizzazione mondiale della sanita’ dell’11 marzo 2020, con la quale l’epidemia da COVID-19 e’ stata valutata come «pandemia» in considerazione dei livelli di diffusivita’ e gravita’ raggiunti a livello globale;

Viste le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, del 29 luglio 2020, 7 ottobre 2020 e del 13 gennaio 2021, con le quali e’ stato dichiarato e prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Visto il decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, e, in particolare, l’art. 1, che ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021; Visto il decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, recante «Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening.»;

Visto il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, e, in particolare, l’art. 87, comma 1, secondo periodo, che prevede che fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, il lavoro agile e’ una delle modalita’ ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

Visto altresi’, il comma 4, del citato art. 87, che prevede che gli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale, nonche’ le autorita’ amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per le societa’ e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, ciascuno nell’ambito della propria autonomia, adeguano il proprio ordinamento ai principi di cui al medesimo articolo;

Considerato che l’estensione della certificazione verde COVID-19 anche ai lavoratori del settore pubblico incrementa l’efficacia delle misure di contrasto al fenomeno epidemiologico gia’ adottate dalle amministrazioni pubbliche;

Considerato, altresi’, che occorre sostenere cittadini ed imprese nelle attivita’ connesse allo sviluppo delle attivita’ produttive e all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e che a tale scopo occorre consentire alle amministrazioni pubbliche di operare al massimo delle proprie capacita’;

Ritenuto che a questo scopo sia necessario superare la modalita’ di utilizzo del lavoro agile nel periodo emergenziale come una delle modalita’ ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa per consentire alle pubbliche amministrazioni di dare il massimo supporto alla ripresa delle attivita’ produttive e alle famiglie, attraverso il ritorno al lavoro in presenza come modalita’ ordinaria della prestazione lavorativa;

Sulla proposta del Ministro per la pubblica amministrazione;

Decreta:

Art. 1 Misure in materia di pubblico impiego

1. A decorrere dal 15 ottobre 2021 la modalita’ ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e’ quella svolta in presenza.

2. Nell’attuazione di quanto stabilito al comma 1, le amministrazioni assicurano il rispetto delle misure sanitarie di contenimento del rischio di contagio da COVID-19 impartite dalle competenti autorita’.

3. Le misure del presente provvedimento si applicano alle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Resta fermo quanto previsto dall’articolo 87, comma 4, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27.

Roma, 23 settembre 2021

Il Presidente del Consiglio dei ministri Draghi
Il Ministro per la pubblica amministrazione Brunetta

Registrato alla Corte dei conti il 5 ottobre 2021 Ufficio controllo atti P.C.M., Ministeri della giustizia e degli affari esteri e della cooperazione internazionale, reg. n. 2513

Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale

Palazzo Chigi, 10 marzo 2021


Contesto e obiettivi del Patto

Il Patto si colloca nel solco di un’azione di rilancio del Paese, volta a realizzare gli obiettivi cruciali della modernizzazione del “sistema Italia” e dell’incremento della coesione sociale, a partire dalla straordinaria opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 
Innovazione e coesione sono obiettivi centrali dello storico programma Next Generation EU e saranno perseguiti simultaneamente. Un Paese più moderno, infatti, può offrire servizi migliori e maggiori opportunità di sviluppo ai propri cittadini; al contempo, un Paese più coeso assicura che ogni persona possa sentirsi parte del processo innovativo e che ciascuno possa trarre beneficio dagli sforzi comuni.

I pilastri fondamentali di ogni riforma e ogni investimento pubblico contenuti nel PNRR saranno la coesione sociale e la creazione di buona occupazione.

Tali priorità – cruciali per superare l’emergenza sanitaria, economica e sociale, ricordata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – richiedono uno straordinario impegno finanziario, progettuale e attuativo, che verte sul ruolo propulsivo delle donne e degli uomini della Pubblica Amministrazione.
In questa prospettiva, il Patto intende potenziare la Pubblica Amministrazione attraverso la semplificazione dei processi e un massiccio investimento nel capitale umano. Tali strumenti sono fondamentali per attenuare le storiche disparità del Paese, per ridurre il dualismo fra settore pubblico e privato, nonché per fornire risposte ai nuovi e mutati bisogni dei cittadini.

Il Patto individua la flessibilità organizzativa delle Pubbliche Amministrazioni e l’incremento della loro rapidità di azione come obiettivi fondamentali di un processo di rinnovamento che le parti si impegnano a perseguire, con particolare riferimento a tre dimensioni: il lavoro, l’organizzazione e la tecnologia.
L’individuazione di una disciplina del lavoro agile (smart working) per via contrattuale è un elemento qualificante di questa strategia e va nella direzione auspicata dalle organizzazioni sindacali sin dall’inizio della crisi pandemica.

Il successo di ogni percorso di innovazione e riforma della Pubblica Amministrazione dipende non soltanto da opportuni investimenti nella digitalizzazione, ma anche da una partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori.

A tal proposito, il Patto individua la necessità di avviare una nuova stagione di relazioni sindacali, fondata sul confronto con le organizzazioni, e di portare a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021, ritenendoli un fondamentale investimento politico e sociale.

Inoltre, la costruzione di una nuova e moderna Pubblica Amministrazione si fonda sulla valorizzazione delle persone, attraverso percorsi di crescita e aggiornamento professionale, e sulla definizione di un piano delle competenze su cui costruire la programmazione dei fabbisogni e le assunzioni del personale.

In questa ottica, il Patto afferma che ogni pubblico dipendente dovrà essere titolare di un diritto/dovere soggettivo alla formazione continua, al fine di essere realmente protagonista del cambiamento, e che la Pubblica Amministrazione dovrà utilizzare percorsi formativi di eccellenza, adatti alle persone e certificati.

Elementi del Patto

  1. Il Governo emanerà all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) gli atti di indirizzo di propria competenza per il riavvio della stagione contrattuale. I rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021 interessano oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e vedranno confluire l’elemento perequativo delle retribuzioni all’interno della retribuzione fondamentale. Il Governo, poi, individuerà le misure legislative utili a promuovere la contrattazione decentrata e a superare il sistema dei tetti ai trattamenti economici accessori.
  2. Con riferimento al lavoro agile, nei futuri contratti collettivi nazionali dovrà essere definita una disciplina normativa ed economica che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca la produttività e l’orientamento ai risultati, conciliando le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con le esigenze organizzative delle pubbliche amministrazioni. Saranno quindi disciplinati aspetti di tutela dei diritti sindacali, delle relazioni sindacali e del rapporto di lavoro quali il diritto alla disconnessione, le fasce di reperibilità, il diritto alla formazione specifica, la protezione dei dati personali, il regime dei permessi e delle assenze.
  3. Attraverso i contratti collettivi del triennio 2019-2021, si procederà alla successiva rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale, ricorrendo a risorse aggiuntive con la legge di bilancio per il 2022 e adeguando la disciplina contrattuale ai fabbisogni di nuove professionalità e competenze. È necessario, inoltre, valorizzare specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze specialistiche ed estendere i sistemi di riconoscimento delle competenze acquisite negli anni, anche tramite opportune modifiche legislative.
  4. Il Governo si impegna a definire politiche formative di ampio respiro, con particolare riferimento al miglioramento delle competenze digitali e di specifiche competenze avanzate di carattere professionale. Formazione e riqualificazione assumeranno il rango di investimento strategico e non saranno più considerati come mera voce di costo.
  5. Nell’ambito dei nuovi contratti collettivi saranno adeguati i sistemi di partecipazione sindacale, valorizzando gli strumenti di partecipazione organizzativa e il ruolo della contrattazione integrativa.
  6. Le parti concordano sulla necessità di implementare gli istituti di welfare contrattuale, con riferimento al sostegno alla genitorialità e all’estensione al pubblico impiego di agevolazioni fiscali già riconosciute al settore privato, relative alla previdenza complementare e ai sistemi di premialità diretti al miglioramento dei servizi.

Decreto Ministero PA 20 gennaio 2021

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

Decreto Ministero PA 20 gennaio 2021 

Proroga delle misure per il lavoro agile nella pubblica amministrazione nel periodo emergenziale. (21A00500)

(GU Serie Generale n.23 del 29-01-2021)

IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante la «Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri» e successive modificazioni ed integrazioni;

Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante «Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, a norma dell’art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59» e successive modificazioni ed integrazioni;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 settembre 2019 che dispone la delega di funzioni al Ministro per la pubblica amministrazione on. Fabiana Dadone;

Vista la legge 22 maggio 2017, n. 81, recante «Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato»;

Visto il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 e, in particolare, l’art. 87, recante misure straordinarie in materia di lavoro agile per il pubblico impiego;

Vista la delibera del Consiglio dei Ministri 7 ottobre 2020 di proroga, fino al 31 gennaio 2021, dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Visto il decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 19 ottobre 2020, recante «Misure per il lavoro agile nella pubblica amministrazione nel periodo emergenziale», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – del 28 ottobre 2020, n. 268, cosi’ come prorogato dal decreto 23 dicembre 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 323 del 31 dicembre 2020;

Vista la delibera del Consiglio dei ministri 13 gennaio 2021 di proroga, fino al 30 aprile 2021, dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – del 20 gennaio 2020, n. 15;

Considerata la necessita’ di continuare a garantire, in relazione alla durata e all’evolversi della situazione epidemiologica, l’erogazione dei servizi rivolti a cittadini e alle imprese con regolarita’, continuita’ ed efficienza, cosi’ come previsto dall’art. 263, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77;

Ritenuto necessario confermare, per tutta la durata dello stato emergenziale, cosi’ come prorogata dalla citata delibera del Consiglio dei ministri 13 gennaio 2021, le misure adottate con il citato decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 19 ottobre 2020;

Decreta:

Art. 1 Proroga delle disposizioni di cui al decreto 19 ottobre 2020

1. Le disposizioni di cui al decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 19 ottobre 2020, di cui in premessa, sono prorogate fino al 30 aprile 2021.

Il presente decreto, previa sottoposizione agli organi di controllo, sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 20 gennaio 2021

Il Ministro: Dadone

Registrato alla Corte dei conti il 28 gennaio 2021 Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri, reg.ne n. 222

Decreto FP 23 dicembre 2020

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

Decreto Funzione Pubblica 23 dicembre 2020

Proroga delle disposizioni di cui al decreto 19 ottobre 2020, recante «Misure per il lavoro agile nella pubblica amministrazione nel periodo emergenziale». (20A07384)

(GU Serie Generale n.323 del 31-12-2020)

IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante la «Disciplina
dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei ministri» e successive modificazioni e integrazioni;

Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante
«Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, a norma
dell’art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59» e successive
modificazioni e integrazioni;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4
settembre 2019 che dispone la delega di funzioni al Ministro per la
pubblica amministrazione on. Fabiana Dadone;

Vista la legge 22 maggio 2017, n. 81, recante «Misure per la tutela
del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire
l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro
subordinato»;

Visto il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 e, in particolare,
l’art. 87, recante misure straordinarie in materia di lavoro agile
per il pubblico impiego;

Vista la delibera del Consiglio dei ministri 7 ottobre 2020 di
proroga, fino al 31 gennaio 2021, dello stato di emergenza in
conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di
patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Visto il decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 19
ottobre 2020, recante «Misure per il lavoro agile nella pubblica
amministrazione nel periodo emergenziale», pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale – Serie generale – n. 268 del 28 ottobre 2020;

Considerata la necessita’ di continuare a garantire, in relazione
alla durata e all’evolversi della situazione epidemiologica,
l’erogazione dei servizi rivolti a cittadini e alle imprese con
regolarita’, continuita’ ed efficienza, cosi’ come previsto dall’art.
263, comma 1 del decreto-legge 19 maggio 2020, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77;

Ritenuto necessario confermare, per tutta la durata dello stato
emergenziale, cosi’ come prorogata dalla citata delibera del
Consiglio dei ministri 7 ottobre 2020, le misure adottate con il
citato decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 19
ottobre 2020;

Decreta:

Art. 1 Proroga delle disposizioni di cui al decreto 19 ottobre 2020

1. Le disposizioni di cui al decreto del Ministro per la pubblica
amministrazione 19 ottobre 2020 sono prorogate fino al 31 gennaio
2021.

Il presente decreto, previa sottoposizione agli organi di
controllo, sara’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.

Roma, 23 dicembre 2020

Il Ministro: Dadone

Registrato alla Corte dei conti il 30 dicembre 2020
Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del
Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri, reg.ne
n. 3009

Nota 26 ottobre 2020, AOODPIT 1934

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

ai Dirigenti Scolastici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione
ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali ai dirigenti titolari degli Uffici scolastici Regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
e, p.c., al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano all’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano all’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta
ai Coordinatori Didattici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione
alle OO.SS. del comparto istruzione e ricerca e della dirigenza scolastica

Oggetto: Indicazioni operative per lo svolgimento delle attività didattiche nelle scuole del territorio nazionale in materia di Didattica digitale integrata e di attuazione del decreto del Ministro della pubblica amministrazione 19 ottobre 2020.


Ipotesi CCNI (24.10.2020)
Modalità e i criteri sulla base dei quali erogare le prestazioni lavorative e gli adempimenti connessi resi dal personale docente del comparto “Istruzione e ricerca”, nella modalità a distanza

Decreto Ministero PA 19 ottobre 2020
Lavoro agile nella pubblica amministrazione

Comunicato PCM 15 ottobre 2020

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

COMUNICATO  

Adozione del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2020-2022 (20A05473)

(GU Serie Generale n.255 del 15-10-2020)

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 luglio 2020, registrato dalla Corte dei conti con il n. 2053/2020 e’ stato approvato, ai sensi dell’art. 14-bis, comma 2, lettera b), del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, il Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2020-2022.

Il decreto di approvazione e l’allegato Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2020-2022 sono pubblicati sui siti web istituzionali del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione (www.innovazione.gov.it) e dell’Agenzia per l’Italia digitale (www.agid.gov.it).

Circolare Funzione Pubblica 24 luglio 2020, n. 3

Presidenza del Consiglio dei Ministri
MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Alle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, d.lgs. 165/2001

DFP 49124 – P

Oggetto: Indicazioni per il rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.


Forum PA 2019

Il Forum PA 2019 si svolge dal 14 al 16 maggio 2019 presso il Roma Convention Center – La Nuvola in viale Asia a Roma.


Il Miur al #ForumPA2019 con 15 workshop Scuola, Università, Ricerca e AFAM per la creazione di “valore pubblico”

Uno stand di 100 metri quadri dove far incontrare esperti e cittadini, 15 workshop e un convegno dedicato al ruolo della PA come soggetto attivo in grado di creare il cosiddetto “valore pubblico”. Sono alcuni dei punti chiave della partecipazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca al Forum PA 2019 che si terrà dal 14 al 16 maggio 2019 presso il Roma Convention Center – La Nuvola in viale Asia a Roma.

Il valore pubblico è il tema centrale della 30° edizione di Forum PA. E sarà approfondito attraverso tre percorsi: i grandi processi di cambiamento organizzativo, culturale e istituzionale per una PA sempre più attenta all’impatto dell’azione pubblica e pronta alle sfide dei prossimi trent’anni; l’Agenda Digitale come ecosistema abilitante di tutte le riforme e come driver di sviluppo e rafforzamento della capacità innovativa del Paese; le grandi politiche pubbliche per lo sviluppo sostenibile del Paese nel quadro degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Il Convegno
Al centro del programma del MIUR, il convegno sul ruolo della Scuola, dell’Università, della Ricerca e dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) come agenti di promozione di valore pubblico attraverso l’indispensabile rafforzamento delle competenze di base, trasversali e di alta formazione necessarie per lo sviluppo e la crescita sostenibile del Paese. Interverranno Giuseppe Valditara, Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, Emilio Fortunato Campana, Direttore dell’INSEAN – CNR e Maria Luisa Chiusano, Ricercatore Associato della Stazione Zoologica “Anton Dohrn”. A moderare sarà Alessandra Migliozzi, Capo Ufficio Stampa del MIUR. L’appuntamento è giovedì 16 maggio alle ore 11:45.

Per iscriversi al convegno:

Event Details

I workshop e i partner
L’azione del MIUR per rafforzare e valorizzare le Infrastrutture di Ricerca: risultati, impatto e sostenibilità. Orientamento alla Scienza: il Piano Lauree Scientifiche per Scuole e Università. Fondo di Fondi PON Ricerca e Innovazione: investire in ricerca e innovazione nel Mezzogiorno. La valorizzazione delle idee di ricerca pubblica per lo sviluppo del Paese. Il PON e la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico. Questi sono alcuni dei temi che verranno trattati nei 15 workshop tenuti da personale esperto del MIUR. La Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e la Stazione Zoologica “Anton Dohrn” sono i quattro partner che hanno aderito all’iniziativa insieme al MIUR. Uno spazio specifico sarà dedicato anche all’attività di comunicazione social realizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Da Facebook a Telegram verranno ripercorsi la storia della nascita del profilo social del Ministero, Miur Social, gli obiettivi iniziali di comunicazione e l’apertura di canali rivolti a diversi pubblici di riferimento.

Il Premio PA Sostenibile
Anche quest’anno il MIUR partecipa al “Premio PA sostenibile. 100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030” con quattro progetti. La cerimonia di premiazione si svolgerà mercoledì 15 maggio dalle 13.00, nell’ambito del convegno “Promuovere l’innovazione sostenibile, orientare il mercato: un nuovo ruolo del government”.

I nostri workshop:

partner

Legge 11 febbraio 2019, n. 12

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. (19G00017)
(GU Serie Generale n.36 del 12-02-2019)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga la seguente legge:

Art. 1
1. Il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, e’ convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
2. Il decreto-legge 29 dicembre 2018, n. 143, e’ abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi ed i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge 29 dicembre 2018, n. 143.
3. Il decreto-legge 11 gennaio 2019, n. 2, e’ abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi ed i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge 11 gennaio 2019, n. 2.
4. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi’ 11 febbraio 2019
MATTARELLA
Conte, Presidente del Consiglio dei ministri
Visto, il Guardasigilli: Bonafede

Avvertenza: Il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, e’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 290 del 14 dicembre 2018. A norma dell’art. 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri), le modifiche apportate dalla presente legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione. Il testo del decreto-legge coordinato con la legge di conversione e’ pubblicato in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 49.