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Alternanza Scuola-Lavoro: dati nazionali A.S. 2015/2016

alt_logo_altAlternanza Scuola-Lavoro, il Ministro Giannini presenta i dati nazionali e l’iniziativa ‘I Campioni dell’alternanza’

Martedì 18 ottobre alle ore 10.30, presso la Sala della Comunicazione del Miur, in viale Trastevere 76/a, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini presenta i dati nazionali sull’Alternanza Scuola-Lavoro e i risultati del primo anno di attuazione delle novità previste dalla Buona Scuola.

Il Ministro presenta anche l’iniziativa “I campioni dell’Alternanza”. Intervengono i rappresentanti di: Accenture, Bosch, Consiglio Nazionale Forense, Coop, Dallara, ENI, FAI, FCA, General Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccioni, McDonald’s, Poste Italiane, Zara.


file-18-10-16-10-15-58Scuola-Lavoro, Giannini: “Nell’ultimo anno 652.000 studenti in alternanza. Numeri importanti, ora al lavoro per sempre maggiore qualità dei percorsi”
Presentati oggi al Miur il monitoraggio nazionale e il programma
‘I Campioni dell’Alternanza’

Nell’anno scolastico 2015/2016 652.641 studenti delle scuole secondarie di II grado hanno partecipato a percorsi di alternanza Scuola-Lavoro a fronte dei 273.000 dell’anno 2014/2015, segnando un +139% di ragazzi interessati. In particolare, sono 455.062 gli studenti delle classi terze, quelli coinvolti per primi dall’obbligo previsto dalla legge ‘Buona Scuola’, che ha introdotto un numero di ore minimo da effettuare – 200 nell’ultimo triennio dei licei e 400 nell’ultimo triennio degli istituti tecnici e professionali – e uno stanziamento di 100 milioni all’anno per questo capitolo.
Dei 455.062 ragazzi delle terze, il 50% sono studenti che frequentano indirizzi liceali, in cui si registra un vero e proprio boom di partecipazione all’alternanza. Questi i principali dati emersi dal monitoraggio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca presentato oggi dal Ministro Stefania Giannini, insieme al lancio del programma “I Campioni dell’Alternanza”, che coinvolgerà un gruppo di 16 organizzazioni – aziende grandi e medie, Ordini professionali e Terzo settore – nel racconto e nella diffusione dell’alternanza attraverso progetti di qualità.
Si parte con Accenture, Bosch, Consiglio Nazionale Forense, COOP, Dallara, ENI, Fondo Ambiente Italiano, FCA, General Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccioni, McDonald’s, Poste Italiane e Zara per un totale di circa 27.000 posizioni di alternanza messe a disposizione per questo anno scolastico solo da questi partner. Posizioni che verranno incrementate per il prossimo triennio.
“I numeri del primo anno di attuazione dell’obbligo di alternanza previsto dalla Buona Scuola sono incoraggianti e importanti. Nelle classi terze, quelle direttamente coinvolte dalla riforma, ha partecipato il 90% degli studenti previsti”, dichiara il Ministro Stefania Giannini. “Con la riforma abbiamo portato l’alternanza fuori dalla sperimentazione, trasformandola in una pratica strutturale per migliorare l’occupabilità dei nostri giovani e contrastare la disoccupazione e il fenomeno dei Neet. Dopo un primo anno di grande dinamismo, in cui non sono mancate le difficoltà tipiche delle fasi di attuazione, ora dobbiamo lavorare tutti insieme, come sistema Paese, per innalzare sempre di più i livelli di qualità dei percorsi attivati. Lo faremo – ha proseguito il Ministro – a partire da iniziative come quella che lanciamo oggi, ‘I Campioni dell’Alternanza’. Forniremo poi agli studenti, alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, gli strumenti necessari per conoscere meglio i loro diritti e doveri, per incrociare le necessità delle scuole con le offerte di istituzioni e aziende pronte ad ospitare studenti, per dare ai nostri docenti le competenze necessarie per gestire questi processi”.
“L’alternanza è scuola a tutti gli effetti – ricorda il Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi – per questo deve essere fatta e fatta bene. La scuola è riuscita ad abbattere quel muro ideologico che la divideva dal lavoro, adesso occorre che le aziende e le istituzioni pubbliche ci aiutino. Solo così faremo vera alternanza e aiuteremo i ragazzi”.

I numeri dell’alternanza

Con la Buona Scuola l’alternanza è diventata obbligatoria nell’ultimo triennio della scuola secondaria di II grado. I primi a partire con il nuovo regime sono stati i ragazzi delle classi terze dello scorso anno. La riforma ha stanziato 100 milioni all’anno per questo capitolo, 10 volte i fondi previsti negli anni precedenti. Il coinvolgimento di tutte le tipologie di indirizzo – istituti tecnici, professionali e licei – rappresenta un unicum in Europa, la via italiana all’alternanza. Altra caratteristica prevista dalla legge, l’ampliamento delle tipologie di strutture ospitanti: dalle sole imprese alle pubbliche amministrazioni, agli Ordini e al Terzo Settore.
Nell’anno scolastico 2014/2015, prima dell’obbligatorietà, gli studenti coinvolti erano 273.000 e il 54% delle scuole faceva alternanza. Nell’anno scolastico 2015/2016 hanno partecipato 652.641 ragazzi, con un incremento del 139%. Le scuole che hanno fatto alternanza sono passate dal 54% al 96%. I percorsi di alternanza attivi sono passati da 11.585 a 29.437 (+154%). Le strutture ospitanti sono state 149.795 (+41%). Dove hanno fatto alternanza gli studenti? Soprattutto in imprese (36,1% dei casi), a scuola con l’impresa simulata o svolgendo attività interne, ad esempio nelle biblioteche (12,4%), nelle Pubbliche Amministrazioni (8,5%), nel settore No Profit (7,6%) e per la restante percentuale in studi professionali, ordini, associazioni di categoria.
In particolare, guardando alle sole classi terze, quelle che rientrano nell’obbligo previsto dalla legge, parliamo di 455.062 studenti su 502.275 iscritti in terza (il 90,6% del totale). Nell’anno 14/15 gli studenti di terza in alternanza erano 89.752 (17%).
Lo spaccato per indirizzo relativo alle classi terze:
Studenti del Liceo: 227.308, erano 12.371 nel 14/15 (+1.737%)
Studenti degli Istituti Tecnici: 140.699, erano 31.592 nel 14/15 (+345%)
Studenti degli Istituti Professionali: 87.055 erano 45.789 nel 14/15 (+90%)
L’obiettivo per il secondo anno dell’obbligo? Arrivare a 1.150.000 di studenti in alternanza durante questo anno scolastico e 1,5 milioni a regime.
‘I Campioni dell’Alternanza’
Il programma lanciato oggi ha lo scopo di raccontare l’alternanza attraverso esperienze di alta qualità. Si parte con 16 grandi realtà: Accenture, Bosch, il Consiglio Nazionale Forense, COOP, Dallara, ENI, il Fondo Ambiente Italiano, FCA, General Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccioni, McDonald’s, Poste Italiane e Zara.
I percorsi coinvolgeranno circa 27.000 ragazzi solo quest’anno e le posizioni saliranno nel prossimo triennio. Sarà coperto tutto il territorio nazionale. Tutte queste organizzazioni sono accomunate da tre fattori: un numero significativo di ragazzi coinvolti, esperienze di qualità in cui si uniscono momenti pratici ad attività formative e informative, percorsi innovativi.
Tredici i settori di attività rappresentati: servizi, digitale, automotive, alimentare, ristorazione, finanziario, distribuzione, logistica, abbigliamento, arte e cultura, giuridico, manifatturiero, energia. Sul sito dedicato all’alternanza (www.istruzione.it/alternanza) sono presenti le schede di singoli progetti.

I nuovi strumenti

Entro la fine dell’anno sarà pronta la Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti in alternanza e nelle prossime settimane sarà attivata la Cabina di Regia MIUR-Lavoro, per un maggiore coordinamento sui temi dell’alternanza e dell’apprendistato. Apre oggi il sito dell’alternanza Scuola-Lavoro, un portale Miur dedicato a famiglie, studenti, scuole e partner dell’alternanza dove si potranno trovare informazioni, dati e buone pratiche (www.istruzione.it/alternanza).
A disposizione delle scuole c’è poi il Registro Nazionale dell’Alternanza Scuola-Lavoro. La piattaforma sviluppata da Unioncamere e collegata al Registro delle Imprese che permette di individuare posizioni disponibili di alternanza e contattare le strutture ospitanti. Ad oggi sono iscritte oltre 500 organizzazioni tra imprese, pubbliche amministrazioni, ordini e organizzazioni no-profit che offrono oltre 7.000 posizioni.
Uno specifico capitolo del Piano Nazionale di Formazione Docenti è dedicato all’alternanza con circa 6 mln per la formazione in tutte le scuole superiori (2.741) e il coinvolgimento di 35.000 tra dirigenti scolastici e docenti. Saranno inoltre previsti incentivi per le aziende che assumono studenti che hanno fatto alternanza. Il Ministero ha già stipulato 40 Protocolli nazionali, altre 70 partnership sono state attivate a livello locale.

 


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Decreto Ministeriale 15 ottobre 2016, AOOUFGAB 834

Decreto Ministeriale 15 ottobre 2016, AOOUFGAB 834

Risorse per il fondo per il funzionamento didattico-amministrativo delle istituzioni scolastiche e per l’alternanza scuola-lavoro

COSENZA – REGISTRO NAZIONALE PER L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

LA CAMERA DI COMMERCIO DI COSENZA È IL PRIMO E UNICO ENTE PUBBLICO D’ITALIA ISCRITTO NEL REGISTRO NAZIONALE PER L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Un nuovo successo e un importante strumento di formazione e lavoro rivolto a studenti e imprese si aggiunge ai servizi offerti dall’Ente camerale presieduto da Klaus Algieri

Dal 26 luglio 2016 tutti potranno accedere all’area aperta e consultabile che compone il Registro Nazionale per l’Alternanza Scuola-Lavoro, sezione speciale del Registro delle Imprese, nel quale si possono iscrivere le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad accogliere studenti.
A oggi, la Camera di Commercio di Cosenza è il primo e unico ente pubblico italiano iscritto in questo Registro Nazionale, che è stato istituito dalla cosiddetta legge “La Buona Scuola” presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura in accordo con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca sentito il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Viste le necessità sempre più emergenti del mercato del lavoro e le condizioni economiche e sociali del Paese, l’Alternanza Scuola-Lavoro è diventata necessariamente una strategia educativa dove l’impresa e l’ente pubblico o privato, assumendo un ruolo complementare all’aula e al laboratorio scolastico nel percorso di istruzione degli studenti, contribuiscono alla realizzazione di un collegamento organico tra istituzioni scolastiche e formative e il mondo del lavoro.
La Camera di Commercio di Cosenza, tramite l’iscrizione nel “Registro dell’alternanza scuola lavoro”, concorre già ad accrescere e facilitare i percorsi di alternanza scuola-lavoro nella sua provincia, sia attraverso protocolli d’Intesa con le istituzioni scolastiche, sia attraverso azioni dirette a favorire l’incontro tra l’offerta scolastica e il sistema economico territoriale.
Il Registro inserisce organicamente percorsi obbligatori nel secondo ciclo di istruzione della scuola di secondo grado a partire dall’anno scolastico 2015/2016, indicando la durata complessiva di almeno 400 ore per gli istituiti tecnici e professionali e di almeno 200 ore per i licei.
“Con questo nuovo strumento a disposizione delle imprese e delle scuole – dichiara in una nota il presidente Klaus Algieri – possiamo contribuire con maggiore impulso allo sviluppo di un proficuo raccordo tra il sistema scolastico-formativo e quello del mondo del lavoro, elemento essenziale per l’efficacia dell’alternanza scuola-lavoro. Questa nostra iniziativa si integra perfettamente con le attività promosse da Unioncamere nazionale, riferimento essenziale per le nostre pioneristiche attività, anche in vista di quanto sarà investito nella formazione dei giovani per il loro avviamento al mondo del lavoro attraverso l’orientamento e l’e-placement”.
L’accesso al sito http://scuolalavoro.registroimprese.it, gestito da Infocamere, darà l’opportunità a tutti i visitatori di cercare tramite parametri le imprese, gli enti pubblici e i professionisti che offrono agli studenti periodi di alternanza scuola-lavoro. Alle imprese, agli enti pubblici e ai professionisti, invece, di inserire le informazioni relative ai percorsi di alternanza offerti.
Il Registro è composto da un’area aperta e consultabile gratuitamente, in cui sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza. Per ciascuna impresa o ente il Registro riporta il numero massimo degli studenti ammissibili nonché i periodi dell’anno in cui è possibile svolgere l’attività di alternanza. Compare, inoltre, una sezione speciale del Registro delle Imprese, di cui all’articolo 2188 del codice civile, a cui devono essere iscritte le imprese per l’alternanza scuola-lavoro. Questa sezione consente la condivisione delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano percorsi di alternanza.

Nota 15 luglio 2016, AOODGCASIS 2141

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica

Ai Dirigenti/ Coordinatori scolastici delle istituzioni scolastiche secondarie di II grado statali e paritarie
e, p.c. Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti degli Uffici scolastici Territoriali
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ai Referenti Regionali e Provinciali dell’Anagrafe degli studenti
Loro Sedi

OGGETTO: Monitoraggio dei percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro – a.s. 2015/2016.

La legge 13 luglio 2015, n. 107, di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, ha inserito organicamente l’alternanza scuola-lavoro nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di II grado come parte integrante dei percorsi di istruzione.
In base all’art.1, comma 33, della legge citata, per incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti i percorsi di alternanza scuola-lavoro sono attuati, nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi, per una durata complessiva di almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali, e, per una durata complessiva di almeno 200 ore, nel triennio dei licei.
Data la particolare rilevanza che la stessa legge n. 107/2015 attribuisce ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, l’Amministrazione intende provvedere a monitorarne l’andamento attraverso la completa e corretta acquisizione dei dati.
Tale monitoraggio, avviato già dallo scorso anno scolastico, ha funzione conoscitiva ed è volto a verificare lo stato di realizzazione dei percorsi di alternanza resi obbligatori dalla legge per tutti gli studenti delle classi terze. Naturalmente le scuole sono tenute a trasmettere i dati anche per le classi quarte e quinte nel caso di percorsi già attivati negli anni precedenti.
La comunicazione dei dati avviene a partire dal 15 luglio 2016 attraverso un’apposita funzione sul portale SIDI nell’area “Alunni – Gestione Alunni – Alternanza scuola lavoro”.
La funzione si articola in tre sotto-funzioni, consecutive:

1. “Percorsi di alternanza scuola lavoro”: la scuola deve inserire i dati generali relativi ad ogni specifico percorso attivato, quali: descrizione del percorso, tipologia (Alternanza scuola lavoro o Impresa Formativa Simulata), durata, data inizio e fine, ore in aula e ore presso struttura, tipologia dei fonti di finanziamento, strutture associate.
2. “Gestione Sedi”: la scuola deve censire le sedi/strutture presso le quali sono erogati i percorsi di alternanza scuola lavoro, indicando le informazioni delle aziende con le quali ha stipulato le convenzioni per l’alternanza scuola lavoro e le relative sedi/strutture. Per facilitare il lavoro delle scuole quest’anno è prevista la visualizzazione delle sedi/strutture già censite nell’anno precedente con possibilità di conferma.
Le attività 1 e 2 sono propedeutiche e funzionali per la fase successiva.
3. “Alunni in Alternanza Scuola Lavoro”: la scuola associa i percorsi
precedentemente definiti al singolo alunno o a gruppi di alunni della classe.

Come lo scorso anno è, inoltre, prevista la comunicazione degli alunni ai quali è stata rilasciata la certificazione (intermedia/finale) delle competenze acquisite. La predetta comunicazione avviene a partire dal 29 luglio 2016 attraverso la funzione “Gestione delle certificazioni” presente nell’area “Gestione Alunni – Alternanza Scuola Lavoro – Percorsi di alternanza scuola lavoro”.
Si sottolinea che dopo la chiusura delle funzioni, prevista il 15 settembre p.v., le scuole non possono più modificare i dati e pertanto si raccomanda il rispetto puntuale di tale termine.
A supporto della procedura viene resa disponibile una Guida operativa, nell’Area Procedimenti Amministrativi, che illustra nel dettaglio l’intero processo. Per eventuali chiarimenti può essere contattato l’Ufficio Statistica e Studi, mentre per l’assistenza relativa ad aspetti tecnici dell’applicazione è disponibile il numero verde del gestore del sistema informativo del Ministero (800 903 080).

Il Capo Dipartimento
Dott.ssa Sabrina Bono

Nota 5 luglio 2016, AOODGOSV 7409

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del S.N.I.

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti scolastici degli Istituti di Istruzione Secondaria di primo grado
Ai Dirigenti scolastici degli Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado
Ai Presidenti degli Istituti Tecnici Superiori
LORO SEDI

Nota 5 luglio 2016, AOODGOSV 7409

Oggetto: “Didattiva: la didattica per l’alternanza scuola lavoro” – Pubblicazione del Bando per il Premio Nazionale 2016 – Bolzano, 9 novembre 2016.

SOGGIORNI SCUOLA – LAVORO, PARTONO 400 RAGAZZI

Da 32 Scuole superiori delle provincie di Potenza e Matera quest’estate oltre 400 ragazzi e ragazze delle classi terze e quarte partiranno, accompagnati dai loro docenti, per un soggiorno all’estero di 15 giorni, per imparare meglio una lingua e frequentare percorsi formativi di scuola lavoro. Ognuno dei partecipanti riceverà per ogni giorno di soggiorno all’estero da un massimo di 120 a un minimo di 75 euro al giorno per 15 giorni, a seconda della nazione presso la quale va a frequentare stage linguistici e di alternanza scuola lavoro. Al termine dei corsi ciascun partecipante acquisirà una certificazione valida come credito formativo, secondo gli standard europei.

Sono questi gli esiti dell’ avviso pubblico “percorsi formativi per soggiorni di studio ed in alternanza scuola – lavoro in mobilità internazionale per gli studenti delle classi terze e quarte degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado della Basilicata” pubblicati oggi sul portale della Regione.

“Per questi giovani spiega l’assessore alla formazione e alle attività produttive, Raffaele Liberali la Regione Basilicata ha messo a disposizione 1.280.358,37 euro dei fondi del P.O. F.S.E. 2014/20. Ancora una volta – commenta ancora Liberali – alle giovani generazioni della nostra regione viene offerta la possibilità di migliorare le loro competenze per essere maggiormente competitivi nel mercato del lavoro.”

I percorsi formativi saranno realizzati nell’ambito delle seguenti aree tematiche: Sviluppo sostenibile ed Efficienza energetica; Turismo, cultura e tecnologie innovative e creative; Tecnologie dell’informazione e della comunicazione; Bioeconomia; Aerospazio; Automotive. Queste sono le aree individuate dalla Regione per lo sviluppo della Basilicata nel quinquennio 2015/20. I soggiorni all’estero hanno la finalità di sostenere la crescita professionale degli studenti attraverso una pluralità di situazioni di apprendimento in ambito scolastico e lavorativo, nonché di consolidare la collaborazione tra scuola e mondo produttivo. I percorsi formativi all’estero, attraverso le reti transnazionali prevedono la realizzazione di interventi caratterizzati da visite di studio e stage in diverse città europee presso imprese, enti, organizzazioni private e pubbliche operanti in diversi settori economico/professionali. I percorsi formativi all’estero sono finalizzati a: sostenere la crescita professionale degli studenti attraverso una pluralità di situazioni di apprendimento in ambito scolastico, formativo e lavorativo; potenziare le competenze linguistiche offrendo ai giovani l’opportunità di partecipare ad interventi di promozione del multilinguismo che incoraggino l’apprendimento il perfezionamento non formale delle lingue straniere. “ Ai giovani – conclude Liberali – auguro un soggiorno sereno e proficuo e ringrazio le scuole lucane che hanno ancora una volta dimostrato grande capacità di progettazione”

Tutti i dati relativi all’avviso pubblico sono disponibili alla pagina webhttp://portalebandi.regione.basilicata.it/PortaleBandi/detail-bando.jsp?id=324267.

L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E LE SMART SPECIALISATION NELLA REGIONE BASILICATA

L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E LE SMART SPECIALISATION NELLA REGIONE BASILICATA

di Mario Coviello

Una mattinata di confronto franco e serrato con i dirigenti scolastici e i docenti tutor per i percorsi di alternanza scuola lavoro degli istituti secondari di secondo grado della Basilicata si è tenuto il 20 aprile 2016 nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Galilei di Potenza, su iniziativa dell’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Raffaele Liberali e della dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Claudia Datena.

Trentanove scuole superiori su cinquantuno,ventiquattro dirigenti scolastici e trentuno docenti hanno discusso di alternanza scuola-lavoro e si sono confrontati sul “ Programma regionale per la formazione, l’innovazione e la specializzazione intelligente (Smart specialisation) “.

All’iniziativa -coordinata dal dirigente scolastico emerito Mario Coviello, esperto che collabora con la regione – sono intervenuti con la dirigente Claudia Datena, Debora Infante, dell’ambito territoriale di Potenza e il dirigente generale del Dipartimento alle Politiche di sviluppo della Regione Basilicata, Giandomenico Marchese.

“Il ruolo della pubblica amministrazione, nel rispetto dell’autonomia scolastica – ha detto l’assessore Liberali – deve essere quello di portare a sistema le eccellenze della scuola lucana,costruendo un quadro di riferimento legislativo che dia certezze ai dirigenti e alla scuole.

La Regione Basilicata è ai primi posti in Italia per la digitalizzazione delle scuole grazie ad un investimento nell’ultimo anno di oltre cinque milioni e mezzo di euro e intende utilizzare queste risorse anche per offrire ai ragazzi qualificata formazione all’imprenditorialità e al lavoro.”

E’ per questo che la regione e la direzione regionale hanno incontrato il mondo datoriale e i sindacati per verificare le loro disponibilità nell’attuazione di interventi concordati per l’alternanza scuola lavoro delle scuole.

L’ingegner Pasquale Costante della Direzione Regionale del Miur ha illustrato i risultati della rilevazione su quanto le classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori della Basilicata hanno messo in campo per l’alternanza scuola lavoro, obbligatoria da quest’anno non solo per i tecnici e i professionali ma anche per i licei. I dirigenti scolastici Schiavo,Napolitano,Masciale,Corbo,Gravante,Nigro,Di Franco Malinconico,Dell’Aquila,Mazzatura,Sardone, il responsabile dell’ANP di Basilicata Donato Santomauro e molti docenti tutor hanno raccontato le attività di alternanza presso musei,aziende,botteghe artigiane,imprese agricole,piccole industrie.

Hanno denunciato l’esiguità dei fondi, i problemi della sicurezza e della salvaguardia della salute degli alunni e dei docenti, dei trasporti.

Chiedono una programmazione concordata delle attività con le realtà lavorative del territorio per i prossimi tre anni per gli oltre cinquemila alunni del terzo anno che diventeranno 15.000 entro il 2018.

“Vogliamo – ha concluso Liberali – garantire ai giovani della Basilicata una formazione sull’innovazione fondata sugli assi di sviluppo della nostra regione. Per creare le competenze e i profili professionali per il mondo imprenditoriale lucano dobbiamo formare i ragazzi secondo i seguenti assi: aerospazio, automotive, energia, bioeconomia e cultura. Potremo così anche combattere la dispersione. Per fare tutto questo dobbiamo lavorare insieme”.

La Regione Basilicata e la Direzione Regionale del Miur si sono impegnate a riconvocare tavoli tecnici con il mondo delle imprese e del lavoro, i sindacati, le ASL e l’Inail, le Camere di Commercio, le Associazioni professionali e i sindacati per definire insieme con i dirigenti scolastici il programma degli interventi di alternanza scuola lavoro per i prossimi due anni.

Giù le mani dall’Alternanza scuola lavoro

Giù le mani dall’Alternanza scuola lavoro

di Alessandro Basso

 

Ho letto l’articolo che il settimanale “L’Espresso” ha dedicato al tema dell’alternanza scuola lavoro, a firma di Michele Sasso e sento il dovere morale di provare a portare un po’ di chiarezza su questo argomento.

La legge 107, che ormai tutti conoscono, ha reso obbligatorie 400 ore di alternanza scuola lavoro per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i Licei, portando a compimento una norma che era già stata lanciata nel lontano 2005 (d.lgs 77/2005) in applicazione della riforma Moratti.

Al contrario di quanto affermato dall’articolo, che getta discredito nei confronti delle scuole e delle imprese, sono compiaciuto, da dirigente scolastico, nell’osservare che il sistema alternanza è partito e sta iniziando a portare quel cambiamento culturale necessario per far sì che le nuove generazioni possano avere un contatto diretto con il mondo dell’impresa.

Quest’ultimo si sta aprendo alla scuola e sta capendo che per passare oltre la crisi è necessario far fronte comune tra scuola e impresa, in un’ottica di continuità verticale ed orizzontale verso il mondo del lavoro, per completare quella professionalizzazione delle competenze che la scuola può fare solo in parte e che si rende, oggi più che mai, condizione necessaria verso una piena ed efficace occupazione.

Confondere l’alternanza con i laboratori per l’occupabilità suona da errore grossolano, tanto da non meritare un commento. Alla pari, banalizzare un investimento come quello dell’alternanza scuola lavoro non è sicuramente produttivo.

Gli investimenti in corso non sono soltanto materiali, partendo dai milioni di euro che il Ministero dell’Istruzione ha investito e che servono per stabilizzare, in primis, la figura del referente d’istituto per l’alternanza, colui che interagisce tra le esigenze del territorio, il Piano dell’Offerta Formativa e coordina le attività insieme al Dirigente Scolastico.

La rete interna alle scuole è, poi,ramificata nei tutor individuati all’interno dei consigli di classe, per l’intera classe o per gruppi di studenti, con il compito di redigere il progetto di alternanza per ogni singolo studente, valutando attentamente l’opzione lavorativa più adatta, la preparazione del ragazzo e instaurando un rapporto con l’azienda per far sì che a questo ragazzo possano essere forniti gli elementi necessari per completare il percorso formativo preliminare e parallelo all’esperienza in azienda.

La scuola si sta altresì attivando per fornire agli studenti la preliminare formazione sulla sicurezza (generale e specifica) che le aziende richiedono, coinvolgendo il personale esperto interno, mi riferisco soprattutto ai docenti dei laboratori, con una formazione pregressa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e abilitati a trasferirla ai ragazzi e ai responsabili per la sicurezza, che rendono possibile il completamento di quei percorsi di formazione che in parte avvengono attraverso le piattaforme online.

Vi è, poi, un investimento “immateriale” dato dal lavoro delle segreterie scolastiche che si occupano di adempiere a tutti i processi amministrativi, che comprendono la redazione delle convenzioni tra la scuola e le aziende, che molte scuole stanno completando acquisendo software dedicati e impiegando il personale dell’ organico potenziato, come da espressa previsione normativa della “ buona scuola”.
Il percorso di alternanza prevede, soprattutto per i ragazzi di terza che si approcciano a questo mondo, delle visite aziendali in situazione che non sono delle gite ma dei percorsi pianificati in cui preventivamente si è stabilito che cosa andare ad osservare e quale effetto possa avere questa osservazione, per la creazione del percorso di alternanza, cercando di capire quale possa essere la vocazione dello studente in vista di un processo lavorativo.
Irrobustire l’esperienza professionalizzante della scuola non significa assolutamente procedere a un’azione di sfruttamento del lavoratore-studente, come qualcuno vorrebbe far passare ingenuamente e anacronisticamente, perché in nessun caso gli studenti in alternanza vengono inseriti “grottescamente” nel mondo del lavoro senza averne cognizione, non è possibile farlo per la normativa sulla sicurezza vigente in Italia, non è possibile farlo per la sensibilità educativa che le scuole hanno nei confronti dei loro studenti.
Finalmente si sta instaurando un dialogo con il mondo dell’impresa per fornire ai percorsi formativi quella concretezza che, spesse volte, manca nel contesto Istruzione; il mondo dell’impresa sta guardando alla scuola come una risorsa per il futuro dei nostri giovani e la maggior parte di esse sta capendo che attingere al bacino della scuola non significa solamente “mettere gli occhi sui ragazzi migliori” ma, al contrario, far crescere l’intero contesto produttivo per creare delle occasioni di ripresa necessarie al nostro paese, strumentali quanto strategiche.
Non è un caso, dunque, se associazioni di categoria come l’Unione Industriali abbiano fornito personale dedicato e stiano costruendo dei percorsi lungimiranti , aggiungendo alle risorse economiche un potenziale di competenze strumentali al miglioramento stesso del sistema scolastico. Certo nel sistema licei è molto più complicato fare alternanza, ma tutti hanno compreso che nel mondo che solitamente è assegnato allo studio teorico, è necessario guardare oltre, verso percorsi concreti per inserire la scuola nel mondo del domani.

Grande interesse stanno dimostrando i genitori nei confronti dell’ alternanza, comprendendo la serietà con cui la scuola la sta avviando, lungi dal considerare la loro attività come piazzamento degli studenti casuale e disordinato come il giornalista dell’Espresso vorrebbe far credere.

C’è ancora molto da fare, non tutta l’Italia sta procedendo con questa velocità, è necessario irrobustire la formazione del personale per acquisire quella flessibilità tipica del mondo del lavoro privato che a volte manca a scuola, per comprendere che i percorsi di alternanza sono parte integrante del piano scolastico e non delle costole aggiuntive e separate dal curricolo.

Un’intera partita sarà dedicata alla valutazione dei percorsi di alternanza per fare in modo che ciò che viene appreso nell’impresa possa essere valutato all’interno della scuola e, allo stesso tempo, per coinvolgere il mondo dell’impresa attraverso il sistema dei tutor aziendali a valutare le competenze dello studente, senza percepire questo atto come un adempimento burocratico.

Come si può notare, è un intero sistema che si è mosso a favore dell’alternanza scuola lavoro: chi lo discredita e sostiene posizione fuori dal tempo e dalla storia si deve assumere la responsabilità di vanificare l’ impiego consistente di risorse pubbliche, umane e immateriali, e di buttare alle ortiche gli sforzi di migliaia di persone assieme al futuro occupazionale dei nostri figli.

SimulAlternanza


‘SimulAlternanza’, in 458 scuole gli studenti “impresa”

458 scuole coinvolte, 124 imprese virtuali già attive e operanti, 806 in fase di start-up. Sono i numeri dell’impresa formativa simulata attraverso cui, in diverse scuole superiori italiane, si svolge l’alternanza scuola lavoro prevista dalla Buona Scuola con la collaborazione di esperti e aziende. Se ne è parlato oggi al Miur, alla presenza del Sottosegretario Gabriele Toccafondi, nel corso del convegno “SimulAlternanza: Studenti inventori d’idee e creatori d’impresa”. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con CONFAO – Consorzio Nazionale per la Formazione, l’Aggiornamento e l’Orientamento. L’Impresa Formativa Simulata (IFS) consente agli studenti l’apprendimento di processi di lavoro reali attraverso la simulazione della costituzione e gestione di imprese virtuali che operano in Rete, assistite da aziende reali.
Durante l’evento sono stati affrontati tutti gli aspetti di questa proposta formativa, attraverso il racconto fatto dalle imprese, con la presenza di Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, e del Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli.
“L’impresa formativa simulata non è alternanza di serie B – ha dichiarato il Sottosegretario Toccafondi – si tratta di fare lo stesso tipo di esperienza, ma con modalità diverse, sfruttando le potenzialità della Rete e la disponibilità dei tutor aziendali a stare in contatto con le scuole. L’impresa formativa simulata è scuola a tutti gli effetti e fa fare ai nostri ragazzi un percorso che parte da come nasce un’idea di azienda e si arriva fino al mercato, passando dal business plan, allo statuto, agli organi societari, fino al bilancio. I ragazzi fanno scuola: al sapere si affianca il saper fare, alle conoscenze vengono affiancate le competenze”.
Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha dichiarato: “Fare alternanza scuola lavoro significa dare ai ragazzi la possibilità di capire come poter essere imprenditori di se stessi. Su questa partita l’impegno delle imprese c’è. Noi come giovani di Confindustria stiamo già molto a contatto con gli studenti e siamo determinati ad aumentare questo coinvolgimento. Passare dal sapere al saper fare è essenziale, sia perché i ragazzi devono conoscere meglio ciò che fanno, sia perché le aziende hanno bisogno dell’energia propositiva e innovativa che i ragazzi possono dare. L’impegno che ci siamo assunti è molto concreto, perché investire sui nostri giovani significa investire sul futuro del nostro Paese”.
“Il gap oggi esistente tra scuola e impresa rende più difficile l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. L’alternanza scuola lavoro è uno strumento utilissimo per contribuire ad arricchire le competenze degli studenti attraverso un’esperienza sul campo e aiutarli, magari, a scoprire la propria vocazione professionale. Ma non solo. Perché questo strumento può anche aiutare le aziende ospitanti a mettere a fuoco le risorse umane di cui hanno bisogno oltre che supportare le scuole per tarare i propri programmi didattici”. È quanto ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli che ha aggiunto: “le Camere di commercio mettono a disposizione del Governo le proprie piattaforme telematiche per permettere a scuole, imprese e giovani di interfacciarsi con maggiore facilità ed efficacia”.


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Alternanza scuola-lavoro: Protocollo Miur e Polo Museale della Toscana

Alternanza scuola-lavoro
Firmato Protocollo tra Miur e Polo Museale della Toscana
Toccafondi: “Musei toscani diventano luogo di crescita per i ragazzi”

È stato firmato oggi, presso l’Istituto ‘Russell Newton’ di Scandicci, il Protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed il sistema museale della Toscana, intitolato “La Vita Civile – Sistema Toscana”.  Insieme al Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, hanno partecipato alla firma del documento Eike Schmidt, Direttore del Museo Statale Autonomo “Galleria degli Uffizi”, Marco Ciatti, Direttore del Museo Autonomo del MIBACT “Opificio delle Pietre Dure”, e  Domenico Petruzzo, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana.

“Grazie a questo protocollo, in Toscana gli studenti potranno andare in alternanza scuola-lavoro anche nei musei della Regione – sottolinea Toccafondi -. L’alternanza, grande novità introdotta dalla riforma della scuola, è far fare esperienza ai ragazzi e questo non avviene solo andando in azienda. Molte sono le iniziative che le scuole stanno sperimentando con associazioni, amministrazioni comunali, parchi, università, musei. Questi ultimi, locali e statali, stanno rispondendo positivamente alle nostre richieste”.

Con questo accordo i ragazzi delle scuole secondarie di II grado delle Province di Firenze, Prato e Pistoia avranno la possibilità di attuare i percorsi di alternanza nei musei, in realtà incardinate all’interno del Polo Museale Regionale della Toscana alle quali si aggiungono il Museo Statale Autonomo “Galleria degli Uffizi”, il “Museo Nazionale del Bargello” ed il Museo Autonomo del MIBACT “Opificio delle Pietre Dure.

Ad oggi sono già 23 le realtà museali toscane che hanno aderito al protocollo. “Questi numeri – ha aggiunto Toccafondi – sono segno dell’importanza e del valore di questo progetto. Delle oltre 45 scuole secondarie coinvolte, inoltre, sono già 32 quelle che hanno aderito, comunicando ognuna il numero di ragazzi che vorrebbero impegnare nel progetto di alternanza, per un totale di 3.783. Numeri molto significativi che sottolineano la volontà della scuola di aprirsi, di effettuare progetti di alternanza validi e con una proposta formativa di livello”.

TRAINEESHIP

9 E 10 MARZO A ROMA IL KICK OFF MEETING DI PRESENTAZIONE

FEDERMECCANICA – MIUR – INDIRE
presentano “TRAINEESHIP”
progetto pilota di Alternanza Scuola Lavoro

Da settembre 2016 oltre 500 imprese metalmeccaniche apriranno le porte a 5.000 studenti di istituti tecnici e professionali per offrire un percorso di formazione “on the job”
Sarà presentato nelle giornate di oggi e domani a Roma, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, “Traineeship” il progetto nato dal Protocollo di Intesa sottoscritto da MIUR e Federmeccanica il 17 giugno 2014 e avviato grazie alla collaborazione con Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione, Ricerca Educativa).
Il progetto si propone come azione pilota rivolta ad un gruppo di istituti tecnici e professionali selezionati a livello nazionale, i cui studenti verranno coinvolti in una esperienza innovativa di alternanza scuola lavoro (ASL) a partire dall’anno scolastico 2016-2017.
L’iniziativa adotta un approccio “on the job” basato su almeno 400 ore di formazione in alternanza, da programmare nell’arco del secondo biennio e dell’ultimo anno del ciclo di studi secondario, con un sistema “a rotazione” durante l’anno (evitando così di concentrare un numero troppo alto di studenti a sessione) coerentemente con quanto previsto dalla riforma della Buona Scuola varata a luglio 2015.
Traineeship ha come obiettivo principale quello di generare un processo di innovazione sociale proponendo, su scala nazionale, un modello di alternanza scuola lavoro che supporti un cambiamento dell’organizzazione della didattica, nel rispetto dell’autonomia degli istituti. Si vuole infatti mettere al centro dell’esperienza dell’alternanza l’apprendimento nei luoghi di lavoro, quale elemento irrinunciabile del percorso curricolare, riconoscendone la piena “equivalenza formativa”.
Anche sul piano metodologico ed operativo, Traineeship si distingue per alcuni elementi caratteristici e innovativi come:
la progettazione e la realizzazione congiunta dei percorsi di ASL tra istituti scolastici e imprese;

lo sviluppo in azienda di contenuti peculiari dell’indirizzo di studi;

l’utilizzo di un sistema di formazione/coaching/tutoring integrato tra scuola e azienda in tutte le fasi del percorso;

la certificazione delle competenze acquisite nel contesto aziendale (con particolare attenzione alle soft skills), il loro riconoscimento e la validazione a livello di filiera metalmeccanica.

Il progetto coinvolge 50 istituti tecnici e professionali di tutte le regioni italiane per un totale complessivo che si aggira intorno alle 200 classi, con circa 5.000 studenti e 600 docenti.
Nel contempo verranno individuate circa 500 imprese metalmeccaniche italiane per l’accoglienza degli studenti all’interno della propria struttura, in modo tale da fornire loro l’esperienza derivante dalla formazione erogata in contesto lavorativo.
L’avvio ufficiale delle attività (settembre 2016) prevede l’apertura di una piattaforma on line per la gestione delle comunicazioni e lo scambio materiali e un servizio di help desk continuo. Nella home page saranno disponibili funzioni di videoconferenza per webinar, discussioni, presentazioni “uno a molti” e “molti a molti”.
Inoltre, per ogni scuola partecipante sarà aperta “una classe virtuale” che permetterà lo scambio di materiali la gestione di un calendario condiviso delle attività Sarà prevista anche una mailing list ed un ambiente per videoconferenza sempre disponibile.
Al termine della realizzazione dei percorsi saranno valutate e certificate dalla Scuola e dall’Impresa le competenze sviluppate dagli studenti e verranno riconosciute a livello di filiera aziendale di Federmeccanica.
Gabriele Toccafondi, sottosegretario al MIUR:

“La vera sfida del Progetto “Traineeship” è far diventare i luoghi di lavoro contesti in grado di avere capacità di sguardo valorizzatore positivo ed educativo nei confronti dei giovani. Devono, quindi, diventare il luogo in cui i giovani acquisiscono competenze, crescono come persone e riflettono sulla propria esperienza fino a conseguire un titolo di studio. Credo fortemente che stiamo percorrendo la strada giusta – avvicinare i due mondi, la scuola e l’impresa per migliorare la possibilità di mettere a frutto i talenti dei giovani, dando una possibilità concreta di trovare la strada che possa farli crescere professionalmente e culturalmente”.
Fabio Storchi, Presidente Federmeccanica:

“Traineeship mette al centro i nostri giovani fornendo loro un apprendimento basato sull’esperienza lavorativa in fabbrica. Si tratta di un cambio di paradigma che enfatizza il ruolo dell’impresa nella formazione delle competenze e allinea il nostro Paese alle esperienze più avanzate dei Paesi europei.
Giovanni Biondi, Presidente Indire:

“L’ Alternanza Scuola Lavoro deve essere una opportunità per cambiare il modello didattico, anche nelle discipline di base. Non possiamo immaginare che una didattica laboratoriale sia possibile solo nei laboratori delle aziende, dobbiamo invece fare in modo che entri anche nella pratica educativa quotidiana e trasformi radicalmente il modello trasmissivo ancora dominante, soprattutto nelle materie di base. Diversamente, l’esperienza dell’alternanza paradossalmente accentuerà la distanza della scuola dal mondo del lavoro”.
Federico Visentin, Vicepresidente di Federmeccanica con delega all’Education:

“Si tratta di un progetto di grande valenza politica, voluto fortemente da Federmeccanica per mettere a sistema in tutta Italia un modello condiviso di alternanza formativa, nel quale le competenze da trasmettere ai giovani, sia trasversali che tecniche, sono individuate, formate e valutate congiuntamente da scuola e impresa. Ora dobbiamo creare le condizioni affinché si estenda in modo importante il numero di aziende disponibili ad accogliere gli studenti e mettersi in gioco. A tal riguardo riteniamo che il governo debba fare la sua parte mettendo a disposizione forme adeguate di incentivi.”