Assunzioni, il Ministro Giannini conferma gli errori del Governo

SCUOLA – Assunzioni, il Ministro Giannini conferma gli errori del Governo sul numero degli aventi diritto come chiesto dalla Corte UE

 

Oggi il titolare del Miur, rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative per risolvere la questione del precariato nella scuola, ha detto che attualmente i posti che rispondono alla tipologia di lavoro prevista nella recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea sono solo 4.500 per gli Ata e 1.800 per i docenti.

 

Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non si comprende come possano essere emessi dei numeri così lontani dalla realtà, perché sono ben 70mila i precari chiamati dalla seconda fascia delle graduatorie d’istituto su posti conferiti sino al 30 giugno, ma in realtà vacanti perché privi del collega titolare di cattedra. E saranno il doppio i numeri dei posti vacanti per il personale Ata l’anno prossimo, laddove è attiva una procedura d’infrazione della Commissione UE, che si è trasformata un anno fa in atto di messa in mora. Perché il Miur non ha mai svolto un serio censimento per scoprirlo? La battaglia per portare tutti in ruolo gli aventi diritto è solo all’inizio: in arrivo una miriade di ricorsi, emendamenti al ddl Buona Scuola, scioperi e proteste di piazza.

 

Per il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sarebbero in tutto poco più di 6mila i beneficiari nella scuola, tra docenti e Ata, della sentenza di fine novembre emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea sull’abuso di precariato in Italia: appena 4.500 tra amministrativi, tecnici e ausiliari, più 1.800 insegnanti.

 

“Non si comprende come possano essere emessi dei numeri così lontani dalla realtà – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione -, perché sono ben 70mila i precari chiamati dalla seconda fascia delle graduatorie d’istituto su posti conferiti sino al 30 giugno, ma in realtà vacanti perché privi del collega titolare di cattedra. E saranno il doppio i numeri dei posti vacanti per il personale Ata l’anno prossimo, laddove è attiva una procedura d’infrazione della Commissione UE, che si è trasformata un anno fa in atto di messa in mora, ovvero in un nuovo probabile ricorso contro l’Italia. Il tutto avviene mentre sempre più giudici del tribunale del lavoro italiano condannano alle spese, tra i 30mila e 50mila euro a precario, e assumono d’ufficio gli aventi diritto”.

 

Secondo l’Anief la mancata presa di coscienza del problema sull’entità del precariato scolastico italiano e di quanti lavoratori con almeno 36 mesi di servizio non sono stati erroneamente stabilizzati, deriva dalla mancanza di un serio censimento sull’abuso dei contratti senza ragioni sostitutive attuati negli ultimi quindici anni. Il sindacato, pertanto, non può che proseguire la sua battaglia legale. Ricordando al Governo, ad ora al Parlamento che si appresta a verificare il disegno di legge sulla Buona scuola, che i 10 milioni previsti dall’Esecutivo per risarcire decine e decine di migliaia di precari sono una vera goccia nel mare.

 

“Potrebbero bastare solo per risarcire i 400 ricorsi vinti sinora dall’Anief”, commenta ancora Pacifico. Che poi aggiunge: “il sindacato ha comunque già predisposto le sue proposte emendative al disegno di legge prossimo ad essere esaminato dalle commissioni di competenza del Parlamento, ad iniziare da quelle della Camera. Il giovane sindacato, inoltre, dopo il successo della manifestazione che ha portato 4mila supplenti a Roma e scioperare un precario sui cinque in servizio, si prepara allo sciopero per il personale ATA precario, indetto per il prossimo 10 aprile. Inoltre, aderisce a quello generale, con USB e UNICOBAS di tutto il personale della scuola, in via di approvazione per il prossimo 24 aprile. La battaglia per portare in ruolo tutti i precari che ne hanno diritto – conclude il presidente Anief – è solo all’inizio”.